Mobilitazione Cgil e Uil per cambiare la legge di bilancio

Per cambiare la proposta di Legge di Bilancio e le politiche economiche e sociali messe in campo dal Governo, a sostegno delle piattaforme sindacali unitarie presentate, CGIL e UIL hanno deciso di dare vita a un percorso comune di mobilitazione con scioperi di 8 ore o per l’intero turno.

CGIL e UIL chiedono che il Governo e le Istituzioni territoriali assumano provvedimenti, a partire da quelli in materia di lavoro (salari, contratti, precarietà) e di politiche industriali, sicurezza sul lavoro, fisco, previdenza e rivalutazione delle pensioni, istruzione e sanità, necessari a ridurre le diseguaglianze e a rilanciare la crescita.

In Piemonte lo sciopero si svolgerà nella giornata del 24 novembre e sarà accompagnato da cinque manifestazioni a Torino, Alessandria, Asti, Cuneo e Novara. I territori di Verbania, Biella e Vercelli parteciperanno a Novara.

 

Venerdì 17 novembre sciopereranno, su tutto il territorio nazionale, le lavoratrici e i lavoratori del comparto pubblico, di istruzione e ricerca, del settore del trasporto, dell’igiene ambientale, delle poste e dei consorzi di bonifica, con manifestazioni territoriali a Torino, Alessandria, Cuneo e Novara.

 

Ragioni, obiettivi e modalità della mobilitazione saranno illustrati dai Segretari Generali di CGIL e UIL Piemonte, Giorgio Airaudo e Gianni Cortese, durante una conferenza stampa che si svolgerà mercoledì 22 novembre alle ore 11.00, presso il salone “Pia Lai” Cgil, via Pedrotti 5 a Torino.




Confagricoltura: Piemonte sempre più green e sostenibile ma il futuro è incerto

Durante la conferenza stampa che si è svolta questa mattina (7 novembre) nella sede di Confagricoltura Piemonte, il presidente regionale Enrico Allasia e il direttore Lella Bassignana hanno analizzato i principali comparti produttivi dell’agricoltura piemontese, partendo dalla considerazione di fondo che il cambiamento climatico è ormai una realtà con la quale occorrerà sempre più confrontarsi.

Per questa ragione è stato dato spazio a una accurata analisi dell’andamento agro-meteoclimatico esposta dal dott. Federico Spanna del Settore fitosanitario della Regione, che ha evidenziato come, ancora una volta, la stagione invernale particolarmente siccitosa con limitate precipitazioni, abbia condizionato lo sviluppo delle colture nei mesi seguenti. Solo dal mese di maggio alcune provincie del Piemonte sono state interessate da rovesci che hanno favorito la ripresa vegetativa e garantito lo sviluppo delle coltivazioni autunno – vernine, salvando quelle primaverili. L’estate è stata poi caratterizzata da valori termici molto alti, anche oltre i 40°C, che hanno avuto una influenza negativa sui processi fotosintetici e fisiologici delle piante tradottasi in minore produttività generale e frequenti attacchi da parte di fitopatogeni. Da evidenziare l’andamento disomogeneo delle produzioni anche all’interno della stessa provincia, che però non ha inciso in modo significativo sulla qualità delle produzioni, risultata alla fine buona e comunque superiore alla precedente annata, che ha costituito per molti versi un estremo negativo.

Per quanto riguarda il mercato permangono le preoccupazioni legate al calo generalizzato dei consumi, soprattutto per il vino e la frutta, dovuto anche al riaccendersi dell’inflazione degli ultimi mesi e al generale aumento dei costi per beni e servizi. A tal proposito, è intervenuto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti in collegamento da Roma: “Gli agricoltori sono imprescindibili per la tenuta ambientale, sociale ed economica del territorio: è necessario scardinare l’atteggiamento ostile di chi non conosce o riporta il sentito dire, dando l’idea che il settore primario italiano contribuisca al consumo del suolo, al depauperamento delle risorse e via dicendo. Il sistema di regole europee ci impone di produrre ma con grandi limitazioni, le stesse che però non vengono applicate ad altri Paesi del Mondo, che in maniera piuttosto aggressiva si affacciano ai mercati senza tutelare consumatori e aree rurali”.

 

La mattinata è proseguita con un focus sull’ambito zootecnico, nel quale persiste una certa preoccupazione per gli allevamenti di bovini, che risentono del calo di prezzi e consumi. La più penalizzata è la razza Piemontese, che meriterebbe un piano di valorizzazione e rilancio decisamente importante.

Sulla suinicoltura grava invece ancora il problema della Peste suina africana, una seria minaccia per gli allevamenti che, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe causare il blocco delle esportazioni, l’abbattimento di suini e la contrazione delle attività di allevamento e di trasformazione.

Il settore agricolo piemontese si è dimostrato finora intelligente e resiliente, capace di adattarsi alle modifiche dettate da molteplici fattori” evidenzia Enrico Allasia, presidente della Federazione del Piemonte. “Gli imprenditori affrontano ogni giorno scelte di grande valore strategico per il futuro: diversificando le attività in azienda garantiscono la loro sopravvivenza e soprattutto la sicurezza di quanto c’è di più prezioso in Italia: prodotti genuini e di alto valore nutritivo” conclude.

Il direttore Lella Bassignana ha ulteriormente sottolineato il contributo ecosistemico dell’agricoltura in termini di contrasto al cambiamento climatico: “Ci impegneremo puntualmente per la valorizzazione delle nostre produzioni e per un’agricoltura che sia sostenibile sotto il profilo economico e ambientale”.




L’Energy Center del Politecnico col vento in poppa

All’ultima edizione della Barcolana, ha preso parte un’imbarcazione coi simboli del progetto RECOCER, a supporto della creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili. Progetto gestito in collaborazione col Consorzio Univer.

La regata più grande del mondo, domenica 8 ottobre, ha dato spettacolo nel golfo di Trieste. Tra le 1.773 vele in partenza, una più di tutte si è segnalata per l’importanza del messaggio che portava. E in questo c’è lo zampino dell’Energy Center del Politecnico di Torino, impegnato dal 2016 a sostenere progetti che forniscono supporto strategico ad autorità locali, enti nazionali e transnazionali, su politiche e tecnologie energetiche.

Il progetto RECOCER.

Si è scelto il prestigioso contesto della Barcolana per dare voce al progetto RECOCER, che la Comunità Collinare del Friuli sta coordinando con il supporto tecnico-scientifico dell’Energy Center del Politecnico di Torino e del Consorzio Univer. Si tratta di una delle più interessanti iniziative a supporto della creazione di CER (Comunità Energetiche Rinnovabili), finora attivate in Italia. Basti pensare che la Regione Friuli-Venezia Giulia ha già stanziato un budget di 5,4 milioni di euro.

Cosa sono le CER.

Le CER sono associazioni tra liberi cittadini, pubblica amministrazione, piccole e medie imprese, enti pubblici territoriali e attività commerciali che fondano il proprio sviluppo sull’obiettivo di produrre, consumare e scambiare energia rinnovabile a livello locale. Chi ne fa parte, decide di unire le proprie forze con gli altri componenti, al fine di ottenere un consumo sostenibile di energia ricavata da fonti rinnovabili, per avvicinarsi sempre più a un autoconsumo basato sulle proprie risorse e per promuovere una transizione energetica.

Le CER e i porti.

C’è un motivo se l’Energy Center, in collaborazione con IFEC (Forum Italiano delle Comunità Energetiche), sta studiando il tema delle CER in ambito portuale. Si tratta di località altamente interessate al concetto di redistribuzione dell’energia: i porti turistici possono avere disponibilità di energia “green” da distribuire alle imbarcazioni, anche a quelle con motori termici e a vela, che necessitano comunque di corrente elettrica.

C’è poi una questione di marketing e comunicazione. I porti turistici hanno una grande visibilità, che può generare consapevolezza nel favorire la rivoluzione “green”: ossia una complementarietà fra energia rinnovabile prodotta e consumata a livello locale, con una logica di circolarità.

L’impegno dell’Energy Center.

La scelta di partecipare alla Barcolana è stata dunque un tentativo di fornire applicazione concreta al modello di CER teorizzato. Ed è stata l’occasione per riaffermare la mission della struttura torinese: «Vorrei ricordare – commenta Romano Borchiellini, Referente del Rettore del Politecnico – che L’Energy Center ha dato vita insieme al WEC Italia a IFEC: il primo Forum Italiano permanente sulle Comunità Energetiche. Da ciò si evince quanto crediamo, sosteniamo e investiamo nei progetti che pongono le Comunità Energetiche Rinnovabili al centro della transizione ecologica. Ben vengano dunque tutte le iniziative che mirano a informare e incuriosire i cittadini sull’importanza della diffusione delle CER».

Il Piemonte e le CER.

Anche in Piemonte c’è fermento e molte sono le iniziative in atto. «In particolare nei nostri territori – dichiara l’Ing. Carlo Piazza, presidente del Consorzio Univer – stiamo procedendo alla  costituzione di Comunità Energetiche nei comuni di Livorno Ferraris, Ozzano e Rosignano Monferrato. Parallelamente, riceviamo richieste di approfondimento e sollecitazioni anche da parte del mondo industriale. Lo testimonia il forte interessamento al tema CER, manifestato da Confindustria Novara Vercelli Valsesia. Segnali di attenzione e partecipazione da parte del territorio, che ci spingono ad accelerare in questa direzione».




Nati mortalità delle imprese piemontesi: III trimestre si chiude con saldo debolmente positivo

Rallentano, rispetto al III trimestre 2022, le iscrizioni (4.217, -3,3%),

mentre le cessazioni risultano stabili (3.751, +0,5%)

In base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio, emerge come nel periodo luglio-settembre 2023 il tessuto imprenditoriale piemontese abbia mostrato una sostanziale stabilità, frutto di dinamiche differenziate registrate a livello settoriale e territoriale.

Le nuove realtà imprenditoriali iscritte in Piemonte nel III trimestre 2023 sono risultate pari a 4.217, 143 in meno rispetto allo stesso periodo del 2022 (-3,3%).  L’ammontare delle imprese che ha, per contro, cessato la propria attività (valutato al netto delle cancellazioni d’ufficio) è di 3.751 unità, 18 in più nel confronto annuale (+0,5%). Il saldo appare comunque positivo per 466 unità (+627 nel III trimestre 2022).

Lo stock di imprese complessivamente registrate a fine settembre 2023 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ammonta a 424.236 realtà imprenditoriali, il 7,1% delle imprese nazionali.

“I dati del terzo trimestre dell’anno ci parlano di un Piemonte che sembra stare alla finestra: il risultato complessivo pare debole e privo di slancio. In un contesto internazionale messo sotto stress da continui squilibri geopolitici e da conseguenti contraccolpi economici interni negativi, il tessuto imprenditoriale fa fatica a credere in sé stesso. Gli imprenditori, per scommettere sul futuro e far nascere una nuova azienda, hanno bisogno di accompagnamento, misure efficaci e azioni tese a innescare un percorso di crescita virtuoso, dove i processi di digitalizzazione e green siano al centro delle policy pubbliche” argomenta Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte.

Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita solo debolmente positivopari al +0,11%, dato di poco inferiore a quello registrato nel III trimestre del 2022 (+0,15%) e peggiore della dinamica messa a segno, nel periodo luglio-settembre 2023, dal tessuto imprenditoriale a livello complessivo nazionale (+0,26%).

Il dato regionale sintetizza dinamiche differenziate a livello territoriale. Il tessuto imprenditoriale di Novara registra un tasso di crescita del +0,20% che, pur non distinguendosi per particolare dinamismo, colloca il territorio in cima alla graduatoria delle province piemontesi. Cuneo (+0,14%), Torino (+0,13%) e il Verbano C.O. (+0,10%) restituiscono andamenti prossimi al dato regionale; il bilancio imprenditoriale è positivo, seppur di poco, anche per le province di Alessandria (+0,06%) e Asti (+0,03%), mentre i tessuti imprenditoriali di Vercelli (-0,01%) e Biella (-0,05%) hanno registrato un saldo negativo tra aperture e chiusure.

Tra le forme giuridiche, il segmento più dinamico del tessuto imprenditoriale piemontese continua a essere quello delle società di capitale, che mostrano un tasso di crescita del +0,58%, giungendo a rappresentare il 21,2% delle aziende con sede legale sul territorio regionale. Il bilancio tra aperture e chiusure appare sostanzialmente stabile per le imprese individuali (+0,04%), negativo, invece, per le altre forme (-0,07%) e, soprattutto, per le società di persone (-0,16%).  

A livello settoriale, i comparti degli altri servizi e delle costruzioni manifestano, anche nel periodo luglio-settembre 2023, le dinamiche migliori, registrando tassi di variazione dello stock rispettivamente del +0,43% e +0,38%. Il bilancio è positivo anche per il settore del turismo (+0,30%); la base imprenditoriale dell’industria in senso stretto risulta stabile (+0,03%), mentre quelle del commercio (-0,11%) e dell’agricoltura (-0,18%) appaiono in lieve contrazione.




PAC e monosuccessione colturale, Confagricoltura Piemonte: “Il divieto è ostacolo per economia reale e attività imprese”

Anche alla luce delle recenti vicende politiche di carattere internazionale, Confagricoltura Piemonte esprime preoccupazione e perplessità sul divieto previsto dalla nuova PAC di coltivare nello stesso terreno, per due anni consecutivi, lo stesso prodotto, per ragioni di tutela ambientale e sostenibilità.

 

Riteniamo che tale divieto sia fortemente penalizzante per gli imprenditori agricoli e per il Made in Italy in generale” dichiara il presidente Enrico Allasia e precisa “In un Paese in cui il contesto culturale e alimentare è profondamente diverso tra nord e sud, applicare indistintamente l’avvicendamento colturale comporta notevoli difficoltà socio – economiche”.

 

Ad essere coinvolte in prima linea in Piemonte sono le filiere cerealicole – foraggere e a cascata la zootecnia, per la quale tali coltivazioni sono prettamente destinate (si pensi che nel 2022 la superficie totale di mais, in Regione, è stata pari a 130.420 ettari).

 

Confagricoltura Piemonte sottolinea come questa PAC sia sempre meno orientata al mercato: in un quadro segnato da grandi incertezze, l’Italia, forte delle sue tradizioni, costituisce un modello per i Paesi del Mediterraneo e, in un’ottica di aumento della popolazione e di lotta contro la fame, ha grandi potenzialità per incrementare la sua capacità produttiva. “Si tratta in primis di sicurezza e qualità alimentare: vanno rispettate pedissequamente tutte le regole sulle importazioni, soprattutto da quei Paesi come il Brasile per la soia, la Turchia per il grano e l’India per il riso, che si sono affacciati ai nostri mercati come novelli esportatori”.

 

“È poi una questione di indipendenza alimentare: è fondamentale la salvaguardia del potenziale produttivo agricolo italiano, lasciando l’imprenditore libero di scegliere, valutare cosa sia più conveniente fare, anche dal punto di vista agronomico, oltre che da quello meramente economico” fa notare Allasia.

Sulla delicata questione, Confagricoltura Piemonte ha raccolto le perplessità dagli imprenditori agricoli riguardo le semine del 2024, incerte a causa del vincolo di lasciare il 4% di un terreno a riposo: quest’operazione comporta una perdita economica per l’agricoltore, che oltretutto su quella porzione paga le tasse. Così come le pratiche di sovesciamento che prevedono coltivazioni intermedie, che non vengono portate a fine ciclo ma arate e sotterrate prima della maturazione, garantendo sì al terreno un apporto di azoto e sostanze organiche utili alla coltura successiva ma non portando alcun beneficio economico per l’agricoltore, dal momento che quella produzione non viene né raccolta, né tantomeno venduta.

 




Medioriente, Allasia: “Dobbiamo monitorare le situazioni di pericolo per i cittadini”

Il presidente del Consiglio, Stefano Allasia, ha ricevuto il nuovo comandante provinciale dei carabinieri di Torino, il colonnello Roberto De Cinti.

“Un colloquio cordiale e sincero – spiega Allasia – che ci ha permesso di scambiare diverse riflessioni sul momento storico, economico e sociale che sta vivendo il nostro Paese, la nostra Torino.
Tanti i temi su cui abbiamo interagito: la percezione del concetto di sicurezza, la mancanza di lavoro, il costo della vita sempre crescente, le famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese, il disagio giovanile che sfocia in azioni criminali di gruppo e la gestione dei flussi migratori.
Ma anche un occhio alle vicende internazionali che aumentano i timori e le paure: dal conflitto in Ucraina, a quello altrettanto cruento che ha fatto riesplodere la questione israeliano-palestinese e che inevitabilmente ha visto nelle ultime ore alzare il livello di allerta in tutte le città per possibili atti terroristici”.
“Situazioni che, abbiamo condiviso non senza preoccupazione, devono essere monitorate attentamente per riuscire a far sentire la vicinanza dello Stato ai cittadini.
Tutela della collettività che avviene in modo migliore e puntuale anche quando istituzioni diverse, come il Consiglio regionale e l’Arma, continuano a collaborare fattivamente”, conclude Allasia.

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Legge di bilancio: CNA Piemonte incontra i Parlamentari piemontesi

Questa mattina, in occasione della votazione della legge di bilancio, CNA Piemonte ha incontrato i Parlamentari piemontesi.

Alla presenza delle principali forza politiche di Governo e opposizione CNA Piemonte ha portato all’attenzione dei Parlamentari le istanze del tessuto produttivo piemontese.

Tra gli argomenti trattati: il salario minimo, la sostenibilità ambientale, con un focus sul blocco Euro 5, la filiera dell’automotive e l’autoproduzione di energia, la pesante situazione relativa ai crediti incagliati nel settore edilizio, il fabbisogno occupazionale e i relativi strumenti per affrontare il mismatch tra la domanda e l’offerta di lavoro, il ricambio generazionale e la transizione di impresa e le tematiche relative alle misure di sostegno creditizio per la micro e piccola impresa.

Giovanni Genovesio, Presidente di CNA Piemonte ha dichiarato: “Quelle di CNA sono istanze propositive in un momento in cui le imprese piemontesi non vedono la luce. Mi riferisco alla stretta del credito e all’impossibilità di far fronte ai pagamenti dei debiti regolarmente iscritti a bilancio, alle rate dei finanziamenti e dei mutui. Chiediamo interventi urgenti e concreti al fine di evitare la chiusura di decine di migliaia di piccole imprese. Grazie alla nostra azione abbiamo già ottenuto misure che vanno in questa direzione ma non è sufficiente per far fronte alle difficoltà di questo periodo. Chiediamo l’immediata riattivazione dei voucher al fine di far fronte ai picchi di lavoro e al grande fabbisogno occupazionale in particolare quello legato alle attività stagionali”.

Delio Zanzottera, Segretario di CNA Piemonte ha inoltre sottolineato che: “Il nuovo ed improvviso conflitto scoppiato nei giorni scorsi ci sta preoccupando fortemente, oltre che per l’ennesima tragedia umanitaria, anche per le nuove ripercussioni che sta avendo sul tessuto produttivo, nuova impennata del costo dell’energia, ulteriore aumento del costo delle materie prime in un momento in cui le imprese stavano iniziando a risollevarsi. Arriviamo da un susseguirsi di shock e mentre si sta pensando a come fare per riparare i danni provocati dalla pandemia e dal conflitto tra Russia e Ucraina ci troviamo nuovamente nell’affrontare l’emergenza. L’ennesima. Abbiamo voluto fortemente questo incontro con i Parlamentari che ringraziamo per la continua e produttiva interlocuzione con la nostra Confederazione ”.

Di seguito le dichiarazioni dei partecipanti:

On. Alberto Gusmeroli (Lega): “Siamo riusciti a compiere un passo molto importante, ovvero un secondo step di avvicinamento alla flat tax e l’abolizione dell’acconto delle tasse di novembre: invece di pagarle in anticipo si pagheranno ad anno fiscale trascorso”

On. Antonino Iaria (M5s): “La gran parte dell’inquinamento nelle città proviene dalle automobili e non dai riscaldamenti. Tutto ormai fa capire che sull’elettrico non si torna indietro e dovremo riuscire a mettere in campo politiche comuni per far sì che questo non vada a incidere negativamente sulla filiera dell’automotive”

On. Chiara Appendino (M5s): “Mi preoccupa il tema del credito, c’è il rischio che il PNRR non riesca a essere messo ‘a terra’. Noto che molte imprese che volevano utilizzare quei fondi adesso stanno tornando sui propri passi. Penso inoltre che il tema del ricambio generazionale all’interno delle imprese sia centrale rispetto alla sopravvivenza del nostro tessuto produttivo.”.

Sen. Anna Rossomando (PD): “Per fare qualsiasi politica fiscale bisogna sapere dove prendere le risorse. Se parliamo di flat tax tutti sanno che nell’immediato comporterà una immediata diminuzione di risorse. C’è una tassazione pesantissima che si chiama caro vita. Dobbiamo fronteggiare queste problematiche in modo trasversale e non ideologico, tenendo conto del nostro territorio”.

On. Chiara Gribaudo (PD): “Il ricambio generazionale è certamente uno dei temi cardine che andrà a caratterizzare il futuro del nostro tessuto imprenditoriale. È necessario agevolare questo ricambio per affrontare le sfide che il futuro ci pone di fronte.

Sen. Roberto Rosso (Forza Italia): “Il contributo apportato da CNA è per noi Parlamentari fondamentale. Chiedere continue riforme non è utile quanto dare suggerimenti che, in Commissione, ci aiutano a sostenere le imprese. Raccogliamo certamente lo spunto sulla rateizzazione del debito e siamo a disposizione anche sul salario minimo”.

On. Augusta Montaruli (FDI): “Il Decreto Cutro è uno strumento che abbiamo introdotto anche per venire incontro alle imprese che hanno necessità di manodopera. Il fabbisogno formativo ha la necessità di un piano nazionale su ricerca e formazione.

Sen. Paola Ambrogio (FDI): “L’aspetto della formazione è un fattore importantissimo: continuare a investire in formazione è fondamentale. La legge di bilancio quest’anno esce dal Senato, i margini sono stretti ma i suggerimenti che provengono da organizzazioni come CNA sono fondamentali. Stiamo lavorando sui crediti incagliati per venire incontro alle micro, piccole e medie imprese.

On. Alessandro Vigna (Lega): “Questo periodo ha dimostrato che le posizioni di Bruxelles vanno posticipate per prendere tempo e riuscire a discutere: vale per il blocco euro 5 così come per la plastic tax”




Revisione del PNRR: apprezziamo l’accoglimento da parte del Governo del nostro progetto

CNA Piemonte valuta favorevolmente e con soddisfazione l’accoglimento da parte del Governo del progetto presentato dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato che ha calcolato che sulla base dei dati attuali grazie all’autoproduzione l’impresa può risparmiare circa 15.000 Euro sulle bollette con un andamento crescente negli anni successivi. Il progetto incentiva l’autoproduzione di energia utilizzando i tetti dei capannoni delle imprese, con uno stanziamento di 6,3 miliardi di euro destinato al sostegno delle attività produttive, in particolare delle piccole e medie imprese che costituiscono l’ossatura portante dell’economia italiana.

Il presidente di CNA Piemonte, Giovanni Genovesio, ha dichiarato: “Apprezziamo il riconoscimento del nostro progetto sull’autoproduzione di energia. Continueremo a lavorare per sostenere le attività produttive e promuovere interventi volti all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili.”

Il segretario regionale di CNA Piemonte, Delio Zanzottera, ha commentato: “CNA Piemonte continuerà a lavorare con il governo e gli enti locali per garantire una ripartizione equa delle risorse, che favorisca lo sviluppo economico e sociale dell’intero territorio italiano.”




Accordo quadro tra Fondazione Agrion e Confartigianato Imprese Cuneo

Martedì 11 luglio la Fondazione Agrion per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo dell’agricoltura piemontese, e Confartigianato Cuneo hanno firmato un accordo quadro volto a favorire la collaborazione tra le aziende artigiane e le imprese agricole della regione. Una partnership strategica volta, da un lato, a portare l’agricoltura piemontese a un alto livello di competitività, e, dall’altro, a fornire alle aziende artigiane locali opportunità di sviluppo e di apertura anche al mercato internazionale.

Attraverso questa sinergia, infatti, le imprese artigiane contribuiscono a migliorare l’efficienza e la produttività delle aziende agricole mettendo a loro disposizione la propria esperienza e competenza nella progettazione di attrezzature agricole di alta qualità, innovative e all’avanguardia. Al contempo la Fondazione Agrion, con il compito di accogliere e testare le macchine agricole, può mettersi al servizio dell’artigianato come vetrina di esposizione e promozione. Un accordo vantaggioso per entrambe le parti, dal momento che le soluzioni di meccanizzazione potranno rappresentare non solo un vantaggio per le aziende agricole, ma anche, come già oggi succede, un importante volano di sviluppo di mercato sia interno che estero.

L’accordo quadro tra Agrion e Confartigianato Cuneo, in definitiva, rappresenta un tassello significativo nella creazione di una rete solida che lavorerà per il progresso dell’agricoltura locale, per affrontare le criticità generate dai cambiamenti climatici e sviluppare un’agricoltura che attraverso la meccanica e l’applicazione di nuove tecnologie riuscirà a essere economicamente competitiva, elevando il suo livello di attenzione per l’ambiente.

Giacomo Ballari, Presidente della Fondazione Agrion, ha dichiarato: “la nostra economia interna deriva già per buona parte dalla combinazione di agricoltura e artigianato, ma grazie a questa collaborazione auspichiamo di ottenere miglioramenti a tutto tondo, tangibili per le nostre aziende. Dobbiamo trovare il modo di integrare nella nostra realtà le nuove tecnologie disponibili, in modo da renderle un supporto concreto alle decisioni degli agricoltori e migliorare l’efficienza delle macchine operatrici. Questa è la sfida per il futuro, e superarla significherebbe innanzitutto risolvere molti problemi dei produttori e, in secondo luogo, avere la possibilità di esportare macchine e tecnologie all’avanguardia. È in nome di queste potenzialità che Agrion accoglie con estremo favore l’opportunità di sviluppare questa sinergia”.

Ma l’apertura di Agrion non è tutta qui: la sinergia con l’artigianato piemontese deve infatti accompagnarsi al rafforzamento della collaborazione con la filiera agroalimentare, dove i produttori agricoli possono incontrare le eccellenze artigiane per offrire a consumatori locali e turisti di tutto il mondo prodotti unici e inconfondibili. Da questo punto di vista la ricerca e l’innovazione dei sistemi produttivi e di trasformazione sono un utile strumento per la valorizzazione dei prodotti del territorio: “devo sottolineare il ruolo fondamentale che molte imprese artigiane rivestono nella trasformazione delle nostre eccellenze agroalimentari” continua Ballari. “Guardiamo al futuro con ottimismo, consapevoli che insieme possiamo rafforzare l’economia del Piemonte, basata su agricoltura e artigianato, rendendola sempre più moderna, sostenibile ed efficiente. Agrion mette volentieri a disposizione le sue competenze nel gestire percorsi di ricerca applicata, i suoi centri sperimentali e l’importante rete di università e centri di ricerca nazionali ed esteri, per lavorare insieme per il futuro di questi due comparti strategici”.

Luca Crosetto, Presidente provinciale di Confartigianato Imprese Cuneo e di ARPROMA (Associazione Revisori Produttori Macchine Agricole), ha commentato: “siamo molto soddisfatti di aver trovato in Fondazione Agrion un partner autorevole e qualificato, pronto ad affiancare le nostre imprese verso la sfida più importante, che è quella di prepararsi al futuro. PMI e aziende artigiane da sempre sono propense all’innovazione, ma è necessario affrontare in modo consapevole e strutturato l’epoca di grandi transizioni e cambiamenti che stiamo vivendo. Nutriamo grandi aspettative e siamo certi che i nostri imprenditori sapranno cogliere le grandi opportunità offerte dalle nuove tecnologie, continuando a valorizzare il know-how che ha reso il made in Italy famoso e apprezzato in tutto il mondo, proiettandosi con convinzione verso un futuro in cui produttività e business possono e devono essere coniugati con i grandi temi della sostenibilità ambientale, economica e sociale. E conclude: “auspichiamo che, anche in un’ottica di ampio respiro, ci siano opportunità anche per l’importante settore agricolo piemontese e cuneese. È fondamentale accompagnare gli imprenditori agricoli non solo verso un tanto auspicato rinnovo del parco macchine, per assicurare sempre maggior sicurezza ed efficienza, ma anche fornire strumenti e competenze per sfruttare i vantaggi dell’impresa 4.0, del digitale e dell’automazione”.




Al via i bandi 2023: finanziati investimenti per la sostenibilità e la competitività delle imprese

Prosegue l’impegno dell’Ente camerale a sostegno delle imprese. A maggio sono stati destinati, con appositi bandi, 100.000 euro per sostenere l’attività promozionale nei settori agricolo e zootecnico e 100.000 euro per supportare le attività di promozione, digitalizzazione e sostenibilità del settore commerciale, mentre lunedì 3 luglio si è aperto il bando per la corresponsione di contributi per la valorizzazione e promozione del settore turismo per il quale sono stati destinati 160.000 euro.

Quella del 10 luglio è una scadenza importante perché saranno in apertura altri quattro bandi che prevedono uno stanziamento complessivo pari a 1.200.000 euro.

Dopo l’esperienza del 2022, viene infatti riproposto il bando dedicato allo sviluppo dei criteri ESG (Environmental, Social e Governance) e alla transizione energetica per stimolare il percorso delle imprese cuneesi verso la sostenibilità. Forte di un plafond di 770.000 euro, il bando 2023 prevede la possibilità di finanziare le consulenze riferite a un ampio spettro di progettualità che spaziano, ad esempio, dall’analisi delle forniture di energia agli studi di fattibilità per progetti di riqualificazione energetica e di realizzazione di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER).  C’è anche la possibilità di formare e qualificare le risorse interne per il ruolo di Energy Manager con corsi di almeno 40 ore.

“Lo scorso anno abbiamo inaugurato il primo Laboratorio ESG in Piemonte e con i bandi dedicati alla transizione energetica, allo sviluppo dei criteri ESG e ai voucher digitali vogliamo continuare ad aiutare il nostro tessuto imprenditoriale a vincere la sfida della doppia transizione – afferma il Presidente Mauro Gola – Accanto a queste risorse ne abbiamo impegnate altre, convinti che possano essere un booster per favorire le reti d’impresa, l’occupabilità dei giovani con progetti di alternanza scuola-lavoro e l’attivazione di progetti innovativi, inclusivi e sostenibili su tematiche di grande impatto sociale ed economico.”

Il bando ESG è soltanto la prima di una serie di misure volte a supportare il sistema imprenditoriale cuneese. Uno stanziamento di 50.000 euro finanzia un bando destinato a supportare la costituzione, l’eventuale revisione e la promozione delle reti d’impresa, tipologia contrattuale che consente di mettere in comune attività e risorse per migliorare il funzionamento aziendale e rafforzare la competitività delle aziende senza che debbano rinunciare alla propria autonomia giuridica individuale.

L’Alternanza scuola-lavoro, attraverso l’esperienza pratica, aiuta a consolidare le conoscenze acquisite a scuola e testare sul campo le attitudini degli studenti, ne arricchisce la formazione e i percorsi di studio. Con uno specifico bando sono stati destinati 80.000 euro per incentivare le imprese che attivano percorsi di alternanza scuola lavoro con studenti della scuola secondaria di secondo grado e i centri di formazione professionale (CFP), con durata minima di 80 ore.

E’ invece di 300.000 euro lo stanziamento messo a disposizione delle Associazioni di categoria per favorirne gli investimenti in progetti, innovativi, inclusivi e sostenibili ad alto valore sociale su tematiche di grande attualità quali la sostenibilità, l’occupabilità e il lavoro, i giovani, il reinserimento occupazionale, la qualificazione dei lavoratori stranieri.

È fondamentale capire l’impatto sul territorio delle proprie politiche e proprio per questo due di questi bandi sono stati inseriti, in via sperimentale, nella valutazione d’impatto che sarà realizzata dal Politecnico di Torino, Dipartimento di Ingegneria Gestionale sia per misurarne le ricadute economico sociali sulle imprese sia per acquisire elementi utili a migliorare la qualità e l’efficacia della programmazione degli interventi a sostegno dell’economia del territorio.

Nelle prossime settimane saranno destinate, con il sistema camerale piemontese e la Regione Piemonte, altre risorse al bando voucher digitali, uno strumento con il quale, da anni, accompagniamo le imprese nel loro percorso di digitalizzazione e di innovazione, indispensabile per accrescere la competitività sui mercati interni ed esteri.