Coronavirus, CNA: focus credito, allarme liquidità

Secondo report a una settimana di distanza sul campione di oltre 100 imprese operanti nel mondo dell’artigianato, della piccola industria, del terziario in genere e dei servizi, distribuite su tutto il territorio piemontese.

 

Abbiamo riproposto lo stesso set di domande già usato lo scorso 26 febbraio, avendo come risposta la preminente questione del credito e in particolare sopraggiunte significative problematiche relative alla liquidità aziendale. La quasi totalità del campione a domanda: “Come descriverebbe la situazione attuale in azienda?” segnala forte problematica relativamente alla liquidità.

 

CLIENTI – CONSUMATORI

In questo comparto si raggruppano i settori relativi ai servizi alla persona e artigianato di servizio (estetica, acconciatura, impiantisti e riparazioni in ambito domestico, trasporto persone), produzione e somministrazione alimentare (ristorazione, catering, operatori di eventi pubblici e privati con beneficiari consumer).

Le cifre a nostra disposizione rivelano che la contrazione di domanda e quindi di ricavi sta producendo una situazione molto problematica rispetto alla liquidità aziendale che oscilla tra il 30% e il 50% su base mensile.

Il protrarsi nelle prossime settimane di questa situazione fa prevedere una restrizione della liquidità tale da non poter far fronte agli ordinari pagamenti.

 

CLIENTI – IMPRESE

In questo comparto si identificano le catene tra imprese relativamente alla fornitura di prodotti e servizi, quindi le catene di pagamenti tra imprese, in cui si registrano mancati incassi su fatture già emesse con l’aggiunta dell’impossibilità in molti casi di concludere forniture ed emettere relative fatturazioni per incassare.

Si sta quindi propagando la problematica dei mancati incassi – quindi la crisi di liquidità – dal sistema delle imprese operanti per clienti-consumatori al sistema delle imprese fornitrici.

Inoltre rileviamo numerosi segnali di mancati pagamenti strumentalmente attuati usando la causale della “crisi da Coronavirus”.

La stima di questa contrazione risulta, da campione, del 25% della liquidità su base mensile.

 

“Le imprese ci indicano una priorità assoluta e urgente: quella di fronteggiare la mancanza di liquidità aziendale. E’ necessario che la Regione Piemonte si faccia parte attiva per promuovere un tavolo triangolare con banche e imprese per individuare i giusti strumenti di intervento che si stanno discutendo a livello nazionale tra ABI, Governo e associazioni datoriali. Noi esprimiamo una particolare preoccupazione per il sistema della micro e piccola impresa piemontese che risente in modo particolare di una crisi economica molto preoccupante derivante dalla posizione geografica della nostra regione”, affermano il segretario regionale di CNA Piemonte Filippo Provenzano e il presidente di CNA Piemonte Fabrizio Actis.

 

PROPOSTE

Lo slogan positivo che diffondono le nostre imprese è #alnostroposto (campagna video lanciata in settimana da CNA Piemonte), tuttavia per rimanere al loro posto queste imprese hanno bisogno di liquidità per non chiudere. Oltre le annunciate misure relative all’estensione degli ammortizzatori sociali, alla moratoria dei versamenti su tributi, contributi e utenze, occorre celermente predisporre un piano di emergenza che fornisca la liquidità aziendale occorrente: da una parte prevedendo una moratoria dei pagamenti dei finanziamenti in essere (sia sul capitale sia sugli interessi) per almeno 12 mesi, garantendo che tali benefici non peggiorino il rating bancario di queste imprese, dall’altra predisponendo l’attivazione di strumenti aggiuntivi di liquidità.

Apprezziamo la volontà dell’ABI e del Governo di mettere in campo azioni tese a salvaguardare la continuità aziendale, tuttavia riteniamo che occorra accelerare e rafforzare la messa a disposizione di questi strumenti anche procedendo a modifiche, peraltro attese da tempo, alle normative bancarie europee che consentano di mettere a disposizione delle micro e piccole imprese l’ingente quantità di liquidità a disposizione degli istituti di credito.

Tali provvedimenti rappresentano il presupposto per consentire alle imprese di non rinunciare a realizzare gli investimenti programmati per i quali rimangono valide le misure agevolative previste e ulteriori che ne facilitino l’estensione.

 

Il primo report di Monitor Micro e Piccole Imprese di CNA Piemonte analizza settore per settore: il testo integrale è scaricabile qui.

Il secondo report di Monitor Micro e Piccole Imprese di CNA Piemonte analizza settore per settore: il testo integrale è scaricabile qui.

 

+++Nelle prossime 48 ore CNA Piemonte sarà in grado di fornire un focus molto approfondito delle conseguenze sulle imprese del Coronavirus su un campione ancora più ampio.

 




Unioncamere Piemonte: ancora in calo la produzione industriale

Nell’ambito della consueta collaborazione tra Unioncamere Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese, Unioncamere Piemonte diffonde oggi i dati della 193ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali.

La rilevazione è stata condotta nei mesi di gennaio e febbraio con riferimento ai dati del periodo ottobre-dicembre 2019 e ha coinvolto 1.816 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 99.637 addetti e un valore pari a circa 59,4 miliardi di euro di fatturato.

 

Il 2019 non è indubbiamente stato un anno positivo per l’industria manifatturiera piemontese. Già il 2018 aveva visto, nella seconda parte dell’anno, un rallentamento dei ritmi produttivi. Il 2019 ha confermato la tendenza al ribasso del sistema industriale regionale.

Tutti e quattro i trimestri hanno registrato, infatti, variazioni tendenziali al di sotto dello zero, seppur d’intensità non elevate. Al -0,4% del I trimestre dell’anno hanno fatto seguito le flessioni del -0,8% e -0,2% del II e del III trimestre. Il IV trimestre 2019 si è chiuso, infine, con una contrazione dello 0,4% della produzione industriale regionale.

 

Il calo produttivo medio per l’intero 2019 è stato pari a mezzo punto percentuale. Si tratta di una flessione non pesante, ma che appare particolarmente significativa se si considera che si tratta del primo dato annuo negativo dal 2013.

 

Il Vice Presidente vicario di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello commenta: “I risultati dell’ultimo trimestre 2019, e dell’anno nel suo complesso, non sono entusiasmanti. Le imprese piemontesi soffrono da tempo e purtroppo, anche a causa del Covid-19, gli effetti negativi sull’economia e sullo sviluppo dei nostri territori non potranno migliorare nel breve periodo. Dobbiamo, quindi, lavorare con maggior impegno per sostenere il nostro sistema imprenditoriale, individuando misure straordinarie di affiancamento e supporto. Saranno necessari anche interventi di sostegno al credito”.

 

Concentrando l’attenzione sugli ultimi tre mesi del 2019 emerge come quello del IV trimestre sia stato il sesto risultato trimestrale negativo consecutivo,frutto del preoccupante trend esibito a livello settoriale dai mezzi di trasporto, dal comparto dei metalli e dal tessile e abbigliamento, a livello dimensionale dalle imprese di grandi dimensioni e in termini territoriali dal Piemonte settentrionale.

Il calo della produzione industriale si associa a un andamento opposto evidenziato dal mercato interno e da quello estero. Se infatti gli ordinati interni registrano una crescita (+1,3%), quelli esteri subiscono una flessione dello 0,6%. Il fatturato totale risulta stabile (+0,2%), la componente estera evidenzia un calo pesante (-1,8%).

 

A livello settoriale si riscontra un andamento eterogeneo in termini di produzione industriale.

Il comparto alimentare, che mostrava un trend incoraggiante anche nei trimestri precedenti, prosegue nella sua fase di crescita (+3,1%). Positivi anche i dati del comparto meccanico (+4,1%) e delle industrie elettriche e elettroniche (+0,6%). Stazionaria la produzione della chimica/plastica (+0,1%) e delle industrie del legno e del mobile (-0,2%). Subiscono, invece, una flessione della produzione le industrie tessili e dell’abbigliamento (-2,5%) e le industrie dei metalli (-2,6%). Il calo più importante appartiene ancora una volta al settore dei mezzi di trasporto (-7,0 %).

 

Focalizzando l’attenzione su questo settore, attore principali della contrazione produttiva manifatturiera regionale, si rileva come la performance negativa del IV trimestre 2019 risulti il frutto di una contrazione sostenuta della produzione di autoveicoli (-9,8%) e di componentistica autoveicolare (-8,7%), mentre appare stabile il comparto dell’aerospazio (+0,1%).

L’analisi della dinamica della produzione industriale per classe di addetti evidenzia come, nel IV trimestre 2019, a fronte di una sostanziale stazionarietà produttiva evidenziata dalle micro (-0,1%) e dalle piccole imprese (-0,3%), mostrino un dato meno incoraggiante le imprese di medie (50-249 addetti) e grandi dimensioni (oltre 250 addetti) che registrano rispettivamente un calo dello 0,9% e 2,0%.

La flessione tendenziale dello 0,4% registrata mediamente a livello regionale nel corso del IV trimestre 2019 deriva da andamenti differenziati mostrati a livello territoriale.

Il Piemonte del nord ha segnato dinamiche meno incoraggianti. Biella ha subito una flessione produttiva del 4,0%, Novara dello 0,2%, Vercelli e Verbania rispettivamente dello 0,9% e 0,5%.

Il capoluogo regionale si è assestato su una variazione della produzione del -0,7% rispetto all’analogo periodo del 2018.

Il Piemonte del sud ha segnato risultati migliori. A fronte di una stabilità produttiva dell’astigiano (-0,1%), si sono registrate crescite sia ad Alessandria (+0,8%) che a Cuneo (+1,7%).




Indicazioni urgenti per l’economia dalla Camera di commercio di Torino

Nel pomeriggio di ieri il Presidente Dario Gallina ha riunito la “cabina di regia” composta dai rappresentanti del Consiglio camerale, per condividere la situazione e individuare le possibili azioni immediate delle associazioni di categoria.

Pur nell’attuale situazione di emergenza, è emersa una forte volontà di reazione per tornare il più presto possibile ad un’attività economica di normalità.

 

Credito

Il momento di difficoltà porta innanzitutto ad un bisogno di liquidità per le imprese e di sostegno al credito. Nella giornata di oggi, incontrando il Prefetto Claudio Palomba e poi il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana del Piemonte Teresio Testa, sono state individuate alcune azioni comuni da intraprendere sul fronte del credito.

 

Sostegno al reddito dei lavoratori

Un punto molto importante che è emerso è la cassa integrazione che va estesa a tutte le imprese, mentre è necessario il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga.

Gli ammortizzatori sociali vanno inoltre applicati con la massima inclusività anche ai lavoratori autonomi, ai professionisti e alle piccolissime aziende, particolarmente presenti nei settori del turismo e dei trasporti.

 

Gruppo di lavoro sulla comunicazione

È stato costituito un gruppo di lavoro che, sotto la guida della Camera di commercio di Torino, predisponga iniziative di comunicazione per l’immediato e per il medio-lungo periodo

 

Investimenti e infrastrutture

Nell’incontro è emerso quanto sono fondamentali gli investimenti pubblici che andranno rafforzati per recuperare, il più rapidamente possibile, condizioni di sviluppo stabile: a questo proposito è stata unanime la richiesta di avviare un piano di investimenti infrastrutturali a livello nazionale e soprattutto regionale a mobilitazione di risorse già disponibili ed individuare la nomina di un commissario dedicato per l’avvio delle singole opere.

 

Le iniziative camerali

Il Presidente Gallina ha poi indicato alcune iniziative da realizzare subito come Camera di commercio di Torino:

–  come primo e significativo intervento verrà stanziato un fondo straordinario di un milione di euro  a cui la Giunta camerale, che sarà eletta il 18 marzo, potrà attingere per provvedimenti tempestivi e incisivi.

–  promuoverà la diffusione di linee guida comportamentali e sanitarie per datori di lavoro e imprese

–  promuoverà la creazione di “Protocolli di normalità”.

 

Torino è prudente, ma non si ferma di fronte all’emergenza: le forze economiche presenti nella Camera di commercio sono determinate nell’attivare una forte e comune azione di rilancio economico.




Coronavirus, Regione: modifica bilancio di previsione per stanziare fondi emergenza

Sospesa e rinviata a lunedì prossimo la seduta di Prima commissione di stamattina al Consiglio regionale del Piemonte: la maggioranza ha ritenuto opportuno modificare il Bilancio di previsione per stanziare i fondi necessari per far fronte all’emergenza Coronavirus, trovando il consenso da parte dell’opposizione.

La proposta è stata formulata dall’assessore al Bilancio, che a margine della Commissione ha chiarito come sull’emergenza coronavirus la Giunta agisca con tutti gli strumenti che le leggi consentono alla regione Piemonte; tra le altre, viene avviata la moratoria sui mutui in capo alla Regione, si attiva il fondo regionale di garanzia che dà molta forza alle imprese sulla liquidità a loro necessaria, e si mette a disposizione un contributo importante per abbassare il costo dei prestiti che le aziende hanno con le banche.

Non ultima, ci sarà una misura, fortemente voluta dal presidente Cirio, dedicata al rafforzamento dell’immagine del Piemonte nel mondo: l’abbiamo abbondantemente finanziata e partirà una volta finita l’emergenza.

Sconvocata anche la seduta prevista per oggi pomeriggio. Il capogruppo della Lega ha spiegato che quella della Giunta è una scelta fondamentale, bisogna trovare le risorse e per questo apriamo un tavolo di confronto, anche per capire da dove attingere il denaro necessario. La nostra economia e i lavoratori piemontesi devono trovare nella Regione l’aiuto indispensabile.

Anche il Pd è sulla stessa linea e i rappresentanti del partito hanno affermato di apprezare l’atteggiamento della maggioranza. Sono disponibili ad accelerare al massimo l’approvazione del bilancio provvisorio in un momento così delicato. Importante trovare celermente i fondi per il turismo, la cultura e l’economia in generale. Si dovrà intervenire sulla fiscalità, quindi sull’Irap, per un grande piano di rilancio economico del Piemonte che affronti e traguardi la crisi.

Sulla stessa posizione il M5s, che ha concordato con la proposta dell’assessore. La capogruppo ha ricordato il tema degli extra-Lea e ha sollecitato misure per i lavoratori che non hanno alcun tipo di tutela e che si trovano senza reddito.

La prima Commissione è stata riconvocata lunedì pomeriggio e mercoledì mattina.




Confindustria AL, Miglietta: “Occorre piano di azione e reazione per contrastare effetti arretramento economia”

L’impatto del Coronavirus sull’economia locale, come ovviamente su quella italiana sarà rilevante se tale situazione non sarà fronteggiata in tempi rapidi e con misure e strumenti non convenzionali. Occorre un piano di azione e reazione per contrastare gli effetti dell’arretramento dell’economia.

Lo sottolinea Maurizio Miglietta, Presidente di Confindustria Alessandria, in piena sintonia con il Presidente nazionale Vincenzo Boccia. “Questo deve essere il momento dell’ambizione e del coraggio, riteniamo necessario un piano di investimenti che punti a realizzare infrastrutture materiali, sociali e immateriali all’avanguardia.

Questo richiede risorse congrue e strumenti incisivi. Oltre ad interventi urgenti che rimuovano le situazioni di blocco operativo e produttivo delle imprese, che sono state generate e, per alcuni aspetti, persino alimentate e ampliate dai provvedimenti restrittivi adottati per fronteggiare l’emergenza sanitaria, bisogna realizzare un piano straordinario che – come sottolinea Confindustria nazionale – si snodi su sei grandi assi: rilancio degli investimenti pubblici e delle infrastrutture; piano di rilancio a livello europeo; misure volte a garantire liquidità alle imprese; avvio di un nuovo e vasto programma di semplificazioni; incentivi all’occupazione giovanile; un piano di azioni volte ad attrarre, stimolare e rilanciare gli investimenti privati, italiani ed esteri che includa misure di carattere fiscale, societario e finanziario”.

 

Intanto, in Confindustria Alessandria – aggiunge Miglietta – abbiamo immediatamente attivato un Help Desk Coronavirus per supportare e informare le imprese sull’evoluzione delle disposizioni, in aggiornamento continuo sul nostro sito confindustria.al.it a fianco della consulenza specifica diretta dei nostri uffici. Vogliamo contemporaneamente trasmettere alle nostre imprese un messaggio di fiducia sulle nostre capacità di reazione a questa emergenza, e l’auspicio di un rapido ritorno alla normalità, ovviamente sempre nel rispetto dell’attenzione alla salute delle persone, che resta in questo momento il primo e doveroso pensiero di tutti”.




Imprese femminili, in stallo il bilancio anagrafico nel 2019

A fine dicembre 2019 le imprese femminili con sede in Piemonte si attestavano a 96.591, in leggera diminuzione rispetto alle 97.137 di fine 2018.

Le aziende in rosa rappresentano una fetta importante del tessuto imprenditoriale regionale, raggiungendo una quota del 22,5% delle imprese complessivamente registrate in Piemonte; operano prevalentemente nei settori del commercio, dell’agricoltura e dei servizi alla persona; nell’11,0% dei casi sono guidate da straniere; e infine l’11,2% è amministrato da giovani imprenditrici: questo l’identikit delle imprese femminili in Piemonte.

Nel corso del 2019, il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ha segnato la nascita di 7.026 imprese femminili, a fronte delle 7.477 che hanno, invece, cessato la propria attività (al netto delle cancellazioni d’ufficio): il saldo tra i due flussi è risultato, dunque, negativo per 451 unità, traducendosi in un tasso di crescita del -0,5%.

Sebbene il dato sia analogo a quello del sistema imprenditoriale valutato nel suo complesso (- 0,4%), l’imprenditoria femminile piemontese manifesta una maggiore vivacità, sia in termini di natalità (tasso del 7,3%, a fronte del 6,1% registrato per il totale delle imprese), che di mortalità (tasso del 7,7%, contro un 6,4%).

La dinamica mostrata dalla componente femminile del tessuto imprenditoriale piemontese appare, inoltre, in controtendenza rispetto a quanto osservato a livello complessivo nazionale (+0,6%).

“L’imprenditoria femminile riveste un ruolo fondamentale nell’economia del nostro territorio, mostrando una tenacia che sorprende da anni – commenta Ferruccio Dardanello, Vice Presidente vicario di Unioncamere Piemonte -. Il Sistema camerale dedica un’attenzione particolare alle imprenditrici, occupandosi di sviluppo e qualificazione della presenza delle donne nel mondo dell’imprenditoria, promuovendo azioni per il miglioramento dell’accesso al credito per le imprese femminili, realizzando attività di formazione e indagini conoscitive per analizzare le dinamiche che caratterizzano il legame donna-impresa”.

Oltre un quarto delle oltre 96mila imprese guidate da donne svolge la propria attività nel commercio, seguito, a distanza ragguardevole, dalle attività dell’agricoltura, che concentrano il 13,9% delle realtà imprenditoriali, e dalle altre attività dei servizi, in cui trovano spazio le attività dei servizi alla persona, che convogliano l’11,9% delle aziende. Quote significative di imprese femminili operano, inoltre, nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (9,9%) e in quelle immobiliari (7,7%).

Valutando l’incidenza delle imprese femminili sul totale delle registrate per settore, si segnala l’importante specializzazione femminile delle altre attività dei servizi (oltre il 58,1% delle imprese è amministrato da donne), delle attività di alloggio e ristorazione e di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (in entrambi i comparti oltre tre imprese su dieci sono femminili).

Analizzando la dinamica espressa dalle imprese “in rosa” nel corso nel 2019 emerge come, a fronte di una lieve flessione complessiva, esistano rilevanti differenze settoriali.

Le imprese femminili hanno subito una consistente contrazione nel comparto agricolo (- 3,0%) e nel commercio (-2,5%). Stabili le imprese femminili del settore delle costruzioni e dell’industria manifatturiera (entrambe registrano un tasso di crescita pari a +0,1%). In crescita il dato del comparto turistico che comprende le imprese di alloggio e ristorazione (+1,2%), quello delle imprese in rosa degli altri servizi (+1,5%) e quello delle attività finanziarie e assicurative (+2,0%). Le attività immobiliari (+0,8%) registrano un tasso inferiore al punto percentuale. Le imprese femminili evidenziano, infine, i risultati più brillanti nel noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (+3,9%) e nei comparti delle attività professionali scientifiche e tecniche (+3,2%).

L’analisi per forma giuridica assunta dalle imprese femminili piemontesi segnala, rispetto al sistema imprenditoriale nel suo complesso, una maggiore concentrazione di ditte individuali, che rappresentano il 66,6% delle realtà guidate da donne, a fronte di una quota del 56,4% osservata a livello complessivo regionale. Il 17,8% delle aziende “in rosa” si è costituito nella forma di società di persone (contro il 22,5% per il totale delle imprese), il 13,8% è una società di capitale (contro un 18,9% complessivo); mentre quasi 2 imprese su 10 assumono forme giuridiche diverse dalle precedenti.

Si rileva, anche per l’imprenditoria femminile piemontese, la tendenza al progressivo rafforzamento strutturale: nel 2019, infatti, la dinamica migliore spetta alle società di capitale, che registrano un tasso di crescita del 1,2%. Le società di persone scontano il risultato peggiore (-1,3%), le imprese individuali mostrano una lieve flessione (-0,4%), mentre le altre forme rivelano un tasso di sviluppo sostanzialmente piatto (-0,2%).

L’analisi territoriale rivela come la componente femminile assuma una rilevanza maggiore nei sistemi imprenditoriali di Alessandria (23,4%) e Verbania (23,0%). Ad Asti e Novara le imprese femminili rappresentano il 22,9% delle imprese provinciali, dato analogo si rileva per Vercelli (22,8%). L’incidenza delle imprese “in rosa” scende al 22,7% a Cuneo e al 22,4% a Torino. Biella registra la presenza relativa minore (20,7%).

Quanto alla dinamica esibita nel corso del 2019, si evidenziano variazioni seppur debolmente negative per la maggior parte delle province. I dati più critici riguardano Biella (-1,5%), Asti (-1,3%) e Cuneo (-1,3%). Stazionarietà si rileva per le imprese in rosa di Torino (+0,1%) e Verbania (+0,1%).




Coronavirus: Filippa (Cnvv) al mondo politico, “attenti a parole e decisioni che impattano sull’economia”

Le parole e le decisioni di questi giorni possono avere un impatto economico importante. Invito a fare molta attenzione alle loro conseguenze.

Non usa mezzi termini il presidente di Confindustria Novara Vercelli Valsesia, Gianni Filippa, per commentare l’impatto sull’economia reale delle dichiarazioni degli esponenti del mondo politico in tema di Coronavirus.

“Le misure che saranno adottate in questa fase – aggiunge – possono essere decisive e con effetti che possono durare anni; per questo è fondamentale che prima di fare delle scelte si ascoltino le esigenze delle imprese. La situazione, infatti, è davvero molto seria”.

“Fra circa un mese, perché le nostre rilevazioni congiunturali fanno riferimento alle previsioni trimestrali delle aziende, sapremo, con dati alla mano, quali effetti del Coronavirus sono da loro attesi tra aprile e giugno in termini di produzione, ordini, investimenti, occupazione e altri indicatori. L’impatto non sarà positivo, ovviamente, ma sarà la sua entità a determinare quanto questa crisi sia davvero importante e a indicare quanto tempo sarà presumibilmente necessario per superarla”.

 

«Le informazioni che abbiamo attualmente a disposizione – prosegue Filippa – preannunciano comunque un impatto significativo sul secondo trimestre 2020 e probabilmente anche sul terzo: si faranno prima di tutto sentire sull’industria gli effetti della caduta della domanda nel terziario, che è il comparto oggi più colpito. Ne è un esempio il crollo delle prenotazioni alberghiere per Pasqua: gli operatori delle nostre zone parlano di disdette “importanti”, al punto che alcuni alberghi dei laghi stanno valutando di posticipare l’apertura al mese di maggio».

 

Fra le criticità principali per il suo territorio di riferimento, che Cnvv ha recentemente segnalato alle prefetture di Novara e di Vercelli, figurano la mancanza di liquidità e il “congelamento” del mercato interno, la possibile sospensione o revoca degli investimenti a causa del clima di incertezza, l’annullamento di tutte le principali fiere settoriali, tra cui ExpoComfort e il Salone del mobile, rinviato a giugno, con ripercussioni dirette e sull’indotto degli allestimenti fieristici e del catering.

Un problema che sta emergendo, inoltre, è relativo a casi di clienti del Nord Europa che richiedono stoccaggi, a spese del fornitore, fuori dal confine italiano a causa del timore di blocco delle frontiere, mentre alcuni autisti di Bulgaria, Romania e Slovacchia che prelevano o consegnano merce in Italia, al loro rientro sono stati posti in quarantena forzata.

A livello interno si è anche registrata la perdita di disponibilità delle merci di aziende bloccate negli hub logistici delle “zone rosse”, mentre sono arrivate le prime segnalazioni di consegne di merci disdettate da alcuni Paesi perché prodotte da aziende del Nord Italia.

 

«Tutti da quantificare – conclude Filippa – sono poi gli impatti sull’export, da sempre trainante nelle nostre zone, anche a causa dell’impossibilità di confermare meeting e visite commerciali all’estero in seguito al blocco delle tratte verso alcuni importanti Paesi e alle restrizioni degli arrivi provenienti dall’Italia.

Parallelamente c’è il danno legato alla mancata consegna di forniture, in modo particolare, ma purtroppo non soltanto, dalla Cina. In generale, ma a maggior ragione in questa situazione, quando si perde un cliente non lo si recupera, sempre che sia possibile farlo, facilmente e in breve tempo.

E in caso non si riesca a far fronte alle consegne i nostri competitor non ci dimostrano solidarietà, ma approfittano della difficoltà per danneggiarci, anche in termini di immagine, e tentare di rimpiazzarci.

Oltre al sostegno economico è quindi estremamente urgente per le imprese avere chiarezza e informazioni sulle strategie di profilassi e di controllo che saranno messe in atto dal Governo: abbiamo pianificazioni di produzione, di acquisto materie prime e di livello scorte di carattere strategico che, se mal governate, possono creare danni consistenti. Non possiamo permetterci di navigare a vista».




Regione Piemonte: riportare rapidamente a crescere tutti i settori economici del territorio

La Regione guarda avanti, per riportare rapidamente a crescere tutti i settori economici del territorio, anche con misure straordinarie

L’assessore Regionale alla Cultura, al Turismo e al Commercio ha dichiarato infatti che è indubbio che il comparto turistico, con tutta la sua filiera, sia uno dei settori più colpiti dall’emergenza Coronavirus: si pensi naturalmente agli alberghi, all’intero sistema della ricettività, alle agenzie di viaggio, ai tour operator, alle guide turistiche, ma anche al settore della ristorazione e dei pubblici esercizi, senza dimenticare il commercio di vicinato.

Tutti settori per i quali, come Regione, ci si è immediatamente attivati, cercando di individuare risorse aggiuntive, che dovranno arrivare necessariamente dai Fondi Europei, per mettere a punto un Piano Straordinario di Promozione del Piemonte.

Ieri, come ha spiegato l’assessore, con gli operatori economici piemontesi si è parlato, oltre che delle misure straordinarie per far fronte all’emergenza, anche del Piano di Competitività, che sarà presentato il prossimo 13 marzo, e che prevede nel Dossier per il Turismo numerose azioni inerenti, fra le altre, la valorizzazione del distretto Unesco Piemontese, la promozione del cicloturismo, il potenziamento e il miglioramento della ricettività e dei servizi turistici, lo sviluppo dell’offerta turistica dei territori montani, la valorizzazione e la promozione dell’outdoor e delle manifestazioni e iniziative fieristiche oltre che, naturalmente, la promo-commercializzazione dei prodotti turistici.

La Regione è pronta a rilanciare in modo deciso il “Brand Piemonte”, non appena terminerà la fase emergenziale e di questo si deve parlare con gli operatori, perché sappiano che la Regione è al lavoro, costantemente.

Per questo l’assessore, in accordo con il presidente della Regione Piemonte, ha deciso di partecipare all’Expo di Dubai 2020, dal 20 ottobre prossimo al 21 aprile 2021, per presentare ai 25 milioni di visitatori attesi, tutta la ricchezza naturalistica, culturale, artistica, paesaggistica, enogastronomica del Piemonte.

Il rilancio del turismo piemontese passerà dunque attraverso le misure contenute nel Piano di Competitività (come il rilancio del cicloturismo, la creazione di servizi per la migliore fruibilità lungo le piste ciclabili esistenti o in corso di realizzazione, quali la ciclovia Ven.To e quella del Canale Cavour, la valorizzazione del distretto Unesco, il miglioramento dei servizi turistici sostenendo le imprese operanti nelle aree) ed attraverso azioni straordinarie che saranno messe a punto nelle prossime settimane, come la predisposizione di un piano di comunicazione nazionale ed internazionale che miri a diffondere le bellezze e le ricchezze di una terra, il Piemonte, che resta aperta ed accogliente.




Nuove nomine del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale nella seduta odierna ha votato diverse nomine:

 

  • Marco Cesare Bellion, già consigliere regionale, come membro della Commissione di Garanzia in sostituzione di Paolo Cattaneo. La votazione richiedeva i due terzi dei componenti del Consiglio regionale.
  • Simona Delbosco come membro del cda dell’Azienda pubblica di servizi alla persona – Apsp Casa Benefica.
  • Alessio Borro come rappresentante nell’assemblea dei delegati del consorzio di irrigazione e bonifica “Associazione irrigazione est Sesia” di Novara.

L’Aula all’unanimità ha inoltre modificato il dispositivo della deliberazione di nomina di Gian Paolo Zanetta nel cda Ires (Istituto di ricerche economico e sociali) che verrà svolta a titolo gratuito, in conformità della legge sugli incarichi a persone in stato di quiescenza.




Emergenza Coronavirus: le iniziative per l’economia della Regione Piemonte

Al termine di un incontro con le categorie economiche il presidente della Regione ha illustrato le strategie unitarie che si intendono adottare per contribuire al rilancio dell’economia piemontese danneggiata dall’emergenza sanitaria e che saranno messe a punto entro la settimana:

– moratoria dei mutui che le aziende hanno stipulato con Finpiemonte;

– misure straordinarie, previa verifica con il Ministero per lo Sviluppo economico, per aiutare le aziende nel ricorso al credito attingendo dal Fondo di garanzia regionale (che dispone di oltre 50 milioni);

– rimodulazione del Fondo europeo di sviluppo regionale per la predisposizione di un piano di comunicazione straordinario dell’immagine del Piemonte, per invogliare i turisti a sceglierlo per visite e vacanze;

– richiesta al presidente del Consiglio, nel corso di un incontro in programma mercoledì a Roma, di concedere la cassa integrazione in deroga ai dipendenti delle piccole aziende danneggiate dalla situazione, di sospendere il pagamento degli oneri contributivi e previdenziali.

Il presidente si è anche soffermato sull’importanza di chiedere alla Commissione europea la sospensione della normativa sugli aiuti di Stato.

Alla riunione erano presenti gli assessori al Bilancio e Attività produttive, al Lavoro e Istruzione, all’Ambiente e all’Agricoltura.