Fase 2: ecco cosa cambia dal 4 maggio

Nella fase sarà ancora più importante mantenere le distanze di sicurezza.” ha dichiarato il Presidente Conte, sottolineando come sia importante che la distanza sociale sia mantenuta anche in ambito familiare.

Oltre alla distanza sociale sarà importante, in questa seconda fase, l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale. Proprio su questo fronte, il Presidente ha annunciato la firma da parte del Commissario Arcuri dell’ordinanza che fissa ad un massimo di 0,50 € il prezzo delle cosiddette mascherine chirurgiche.

Il Presidente ha quindi illustrato le novità introdotte dal nuovo Dpcm per il contenimento del contagio da Covid-19 e che avranno valenza dal 4 maggio e per le successive due settimane.

Per quanto riguarda gli spostamenti, questi saranno possibili all’interno di una stessa Regione per motivi di lavoro, di salute, necessità o visita ai parenti; gli spostamenti fuori Regione saranno invece consentiti per motivi di lavoro, di salute, di urgenza e per il rientro presso propria abitazione.

Obbligatorio l’utilizzo delle mascherine sui mezzi pubblici.

Sarà consentito l’accesso ai parchi pubblici rispettando la distanza e regolando gli ingressi alle aree gioco per bambini, fermo restando la possibilità da parte dei Sindaci di precludere l’ingresso qualora non sia possibile far rispettare le norme di sicurezza.

Per quanto riguarda le cerimonie religiose, saranno consentiti i funerali, cui potranno partecipare i parenti di primo e secondo grado per un massimo 15 persone. Inoltre, già nei prossimi giorni si studierà un protocollo che consenta quanto prima la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche in condizioni di massima sicurezza.

Previste regole più stringenti per chi ha febbre sopra i 37.5 gradi e sintomatologie respiratoria: obbligo di restare a casa e avvertire il proprio medico.

Per quanto riguarda le attività di ristorazione, oltre alla consegna a domicilio, sarà consentito il ritiro del pasto da consumare a casa o in ufficio.

A partire dal 4 maggio potranno quindi riprendere le attività manifatturiere, di costruzioni, di intermediazione immobiliare e il commercio all’ingrosso. Per queste categorie, già a partire dal 27 aprile sarà possibile procedere con tutte quelle operazioni propedeutiche alla riapertura come la sanificazione degli ambienti e per la sicurezza dei lavoratori .

Per consentire una graduale ripresa delle attività sportive, a partire dal 4 maggio saranno consentite le sessioni di allenamento a porte chiuse degli atleti di sport individuali.

Per quanto riguarda il sostegno a famiglie, lavoratori e imprese, il Presidente ha ricordato che tra gennaio e marzo l’INPS ha accolto 109.000 domande in più di reddito e pensione di cittadinanza, 78.000 domande per il bonus baby-sitting e 273.000 per quanto riguarda i congedi straordinari per le famiglie.

Inoltre al momento sono stati liquidati quasi 3,5 mln di richieste per il bonus da €600 per autonomi, professionisti, co.co.co, agricoli e lavoratori dello spettacolo, per un totale di 11 milioni di domande calcolando anche quelle per la cassa integrazione.

“Alcuni attendono ancora. Ci sono dei ritardi e di questi ritardi mi scuso personalmente”, ha sottolineato il Presidente Conte che ha poi annunciato che il Governo sta lavorando ad un nuovo decreto che metterà in campo ulteriori 55 miliardi.




Consiglio regionale: Stop agli emendamenti sull’omnibus

Sono 5.740 gli emendamenti presentati sul disegno di legge sulla semplificazione (c.d. omnibus) in discussione a Palazzo Lascaris, ma “non sarà più possibile presentarne altri dopo la richiesta di contingentamento, se non con ampio accordo o modifiche tecniche, per assicurare tempi certi per l’approvazione definitiva del provvedimento”.

Questa l’interpretazione del regolamento proposta dal presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia, e discussa stamattina dalla Giunta per il Regolamento. Forte contrarietà è stata espressa dalle opposizioni che hanno rilevato in particolare due criticità. Attraverso gli interventi in Giunta e nel pomeriggio in Aula di Raffaele Gallo, Diego Sarno, Alberto Avetta, Domenico Rossi, Maurizio Marello, Daniele Valle (Pd), Sean Sacco, Giorgio Bertola, Francesca Frediani (M5s) e Mario Giaccone (Monviso) è stato chiesto di evitare forzature e di attenersi alla lettera del regolamento che prevede la possibilità di contingentamento per la legge finanziaria, il bilancio, il rendiconto, l’assestamento e per argomenti di rilevante importanza. Marco Grimaldi (Luv) ha inoltre sollevato un secondo nodo critico: il comma 6 dell’art.69 del regolamento prevede il contingentamento dei tempi del dibattito ma non delle votazioni, né stabilisce una data definitiva per approvare il provvedimento.

La nota del presidente Allasia specifica, su questo aspetto, che “per assicurare la certezza dei tempi di approvazione la prassi ha tenuto conto anche della tempistica necessaria per le votazioni”.

Alberto Preioni (Lega) si è detto a a favore dell’interpretazione, il contingentamento è una pratica legittima e diffusa in tutte le assemblee legislative che garantisce tempi certi. Gli omnibus, ha aggiunto, sono stati utilizzati da tutti nelle passate legislature.

Paolo Bongioanni (Fdi) ha riconosciuto come questa interpretazione sia deducibile anche dalla finalità stessa del contingentamento, ovvero contrastare l’ostruzionismo e ridurre i tempi. Per Carlo Riva Vercellotti (Fi) si deve andare avanti con il contingentamento, aprendo però al confronto con le opposizioni su alcune criticità del provvedimento, e ha concordato con Allasia sulla necessità di chiarire l’interpretazione dell’istituto del contingentamento in questa legislatura.

La discussione sul provvedimento riprenderà la prossima settimana, anche alla luce del confronto avuto tra il presidente Alberto Cirio e le opposizioni nel pomeriggio.




CCIAA Torino: webinar gratuito “Con eBay la serranda si apre on line”

Più facile accedere al mercato digitale grazie all’accordo stipulato a livello nazionale tra eBay e 56 Camere di commercio in tutta Italia, con l’obiettivo di facilitare l’ingresso delle micro e piccole imprese al mercato digitale.

 

 

In Piemonte sono ad oggi registrati più di 1.800 venditori professionali di cui 760 nell’area di Torino. Numeri destinati a crescere proprio grazie a questa iniziativa: attraverso la consulenza del PID (Punto Impresa Digitale) della Camera di commercio le imprese e microimprese torinesi potranno infatti oggi avvalersi di numerosi servizi gratuiti di formazione e supporto, per arrivare all’apertura di nuovi punti vendita on line sulla dinamica piattaforma internazionale.

eBay, dal canto suo, offrirà, alle imprese aderenti all’iniziativa, 12 mesi gratuiti per l’apertura del negozio Standard e 6 mesi gratuiti per il negozio Premium, oltre all’opportunità di non pagare alcuna tariffa sul venduto per 135 giorni dall’attivazione della promozione. Previsto, inoltre, per gli imprenditori, l’accesso gratuito ad un portale dedicato, la ‘eBay University’, con contenuti esclusivi e corsi dedicati per imparare in modo facile e veloce la gestione del proprio punto vendita on line.




CNA Piemonte: “Coprifuoco diurno: misure di ristoro urgenti e tamponi rapidi. Gli artigiani non possono fermarsi”

Bisogna assolutamente scongiurare un nuovo lockdown: le aziende e le attività artigiane devono continuare a lavorare”. Il Presidente della CNA Piemonte Fabrizio Actis commenta  gli ultimi provvedimenti regionali e nazionali assunti per difendersi dall’aumento dell’epidemia di Covid-19.

“Per questo motivo – dichiara il segretario regionale della CNA Piemonte Filippo Provenzano – riteniamo urgentissimo predisporre e mettere a disposizione i tamponi rapidi come strumento di screening diffuso e continuo, indispensabile per l’operatività delle nostre aziende.
Lanciamo un grido d’allarme per le attività artigiane di servizio alla persona e della ristorazione colpite da questo coprifuoco diurno. Ora sono quantomai necessarie e urgenti misure di indennità e ristoro per tutte queste realtà. E riteniamo altrettanto urgente che venga completata l’erogazione del Bonus Piemonte per quelle attività già inserite nei provvedimenti di primavera che stanno ancora attendendo i fondi”.

“Rilanciamo infine – conclude Filippo Provenzano – la proposta di coinvolgere gli operatori dei pullman privati che possono rafforzare la mobilità in sicurezza per lavoratori e studenti. Tanto più ora che famiglie e studenti sono fortemente penalizzati dall’aumento della didattica a distanza”.




“Affrontare la Brexit: aspetti doganali, Iva e contrattuali”: webinar di Cnvv

Affrontare la Brexit: aspetti doganali, Iva e contrattuali” è il titolo del webinar organizzato da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) mercoledì 16 dicembre 2020, alle 14,30.

Durante l’evento verrà compiuta un’accurata analisi delle ripercussioni commerciali della “Brexit” del 1° gennaio 2021, data in cui il Regno Unito uscirà ufficialmente dal mercato unico e dall’Unione doganale europei.

L’impatto sulla fatturazione e le ripercussioni ai fini Iva sulle compravendite di beni e di servizi verranno illustrati da Fabrizio Manca, dell’area Politiche economiche di Cnvv. Seguirà la relazione di Massimiliano Mercurio, esperto di adempimenti doganali, che parlerà di nuove frontiere, dazi in import/export e ipotesi di accordo di libero scambio, gestione dell’origine preferenziale, codice Eori, Incoterms e operazioni a cavallo d’anno.

Le fonti normative di riferimento e i consigli operativi per la gestione dei contratti in essere con clienti, fornitori e agenti del Regno Unito saranno a cura di Diego Comba, avvocato e consulente di Cnvv, mentre Gabriella Migliore, del Desk Ice di Londra, fornirà indicazioni sul marchio Ukca e sui servizi dell’Ice.

Il webinar si concluderà con una sessione di risposte ai quesiti che saranno stati posti nell’apposita chat con i relatori.




Ripartiamo insieme lancia il manifesto per il pinerolese

La democrazia è proprio questo: essere protagonisti, insieme agli altri, del nostro domani»  Prendiamo a prestito le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per introdurre il Manifesto del Pinerolese espressione dei soggetti che hanno dato vita al Progetto “Ripartiamo insieme” e che intendiamo CONDIVIDERE con le istituzioni, le imprese ed i cittadini

Con queste parole si apre il Manifesto di “Ripartiamo Insieme” che è una iniziativa nata nel maggio 2020 dalla volontà del Consorzio CPE e di CGIL, CISL e UIL di aiutare il Pinerolese a lavorare insieme verso obiettivi comuni di sviluppo e di crescita e creazione di lavoro. Un progetto senza colori né posizioni di parte che ha realizzato una sintesi degli obiettivi da raggiungere, riassunti nel Manifesto per il Pinerolese, un appello, affinché si agisca subito, ma soprattutto in modo unitario e condiviso, per ripartire e costruire insieme il futuro.

Il Manifesto per il Pinerolese si sviluppa su cinque punti o aree tematiche:

  1. Urbanistica e Infrastrutture
  2. Sviluppo economico, produttivo e occupazionale
  3. Turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali e del patrimonio storico
  4. Ambiente
  5. Salute, inclusione sociale, lotta alla povertà, istruzione e formazione

 

Tra i primi firmatari del Manifesto si annoverano i Promotori di “Ripartiamo Insieme”, il Consorzio CPE e CGIL CISL UIL, i Presidenti Onorari del CPE nelle persone della Moderatora della Chiesa Valdese Alessandra Trotta, del Vescovo di Pinerolo Derio Olivero, del Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco, del Presidente della Pontevecchio Acque Minerali Mario Damilano e del Direttore Generale ASL Asti Flavio Boraso (già direttore ASL TO3), Emilio Gardiol Presidente della Società di Mutuo Soccorso Pinerolese, Adriano Mione, Presidente della Società Mutua Pinerolese, la Diaconia Valdese, Sezione ANPI di Pinerolo, CFIQ, Confagricoltura, Acli Torino, Confcooperative Piemonte Nord, Legacoop Piemonte, UISP.

 

Nella elaborazione del Manifesto, volendo partire dall’attuale situazione, al fine di essere il più coerenti possibile con lo stato dell’arte è stato sviluppato il 1° Rapporto di “Ripartiamo Insieme” realizzato in collaborazione con la Camera di commercio di Torino e l’Agenzia Piemonte Lavoro. L’elaborato mette in evidenza indicatori socio-economici del Pinerolese nell’arco di tempo 2011-2020, con particolare attenzione all’impatto derivante dalla pandemia da COVID19. Uno studio importantissimo per il Pinerolese, fotografia delle valenze e criticità utili a tracciare le linee guida per un piano di sviluppo del Pinerolese.

 

È la prima volta che Camera di commercio di Torino e Agenzia Piemonte Lavoro insieme realizzano una mappatura di uno specifico territorio incrociando i dati delle imprese con quelli dei nuovi contratti di lavoro – spiega Enzo Pompilio D’Alicandro, Vicepresidente dell’ente camerale torinese. – I dati che emergono da questa completa analisi mostrano un territorio con un tessuto imprenditoriale che, seppur in contrazione negli ultimi 10 anni, esprime specifiche vocazioni imprenditoriali e andamenti diversificati. Certamente alcuni dati, come lo stop alle nuove aperture o la grande maggioranza di contratti flessibili, costituiscono segnali di preoccupazione e confermano la necessità di azioni di sistema come il Manifesto di Ripartiamo Insieme”.

Il sistema imprenditoriale del pinerolese

Con oltre 17mila localizzazioni di impresa (che includono sedi e unità locali), di cui 13.985 sedi e 3.032 unità locali, e 39.579 addetti, il pinerolese si conferma ad alta densità imprenditoriale, con il 35,9% delle sedi di impresa concentrate nei comuni di Pinerolo, Cavour e Volvera.

 

Negli anni, la presenza imprenditoriale si è costantemente ridotta sul territorio, passando da 18.324 localizzazioni d’impresa nel 2011 alle attuali 17mila. La riduzione è stata trainata dal calo dello stock di sedi d’impresa (-0,5% nell’ultimo anno; -9,7% fra 2011 e 2020), mentre hanno continuato a crescere le unità locali (+6,7%).

 

Un’analisi delle imprese per forma giuridica rivela una presenza predominante di imprese individuali (il 65,7%), seguite dalle società di persona (21,4%), mentre le società di capitali sono ancora poco radicate (11,4% contro il 21,4% provinciale).

 

Guardando al settore di attività economica si rileva una significativa presenza di aziende agricole (il 18,5% rispetto al 5,3% provinciale), di imprese manifatturiere (10,4%) ed edili (16,7%), mentre è più bassa l’incidenza delle attività di servizi turistici, alle imprese o alle persona. Analizzando infine le categorie di imprese, si evidenzia che le imprese giovanili qui rappresentano il 9,5% del tessuto imprenditoriale, le femminili il 22%, mentre le straniere il 6,4%. Nell’ultimo decennio le imprese giovanili e femminili hanno mostrato numeri in diminuzione, in lieve crescita invece le imprese straniere.

Cosa è accaduto nel 2020? Anche sul territorio pinerolese, come nel resto del torinese, la dinamica dei flussi di nuove iscrizioni e cessazioni d’imprese ha subito una battuta d’arresto dovuta alla crisi connessa all’attuale emergenza sanitaria: sia le nuove aperture (706 in 12 mesi), sia le chiusure (633) hanno raggiunto il livello più basso dell’ultimo decennio e il tasso di crescita si è assestato ad un -0,52% (più basso rispetto a quello torinese pari al +0,16%). Si è riscontrata quindi una sostanziale immobilità, segno di un atteggiamento attendista degli imprenditori, prudenti sia nell’avviare nuove attività, sia nel chiudere definitivamente quelle in essere, in attesa di eventuali misure di sostegno. Nel 2020, tutti i settori hanno subito una contrazione dello stock di imprese registrate, ad eccezione di edilizia (+0,7%), servizi di alloggio e ristorazione (+0,2%) e servizi pubblici, sociali e personali (+0,8%).

 

Il mercato del lavoro

L’analisi della natimortalità imprenditoriale nel territorio del pinerolese è stata infine arricchita da un focus dedicato al mercato del lavoro e all’attivazione di nuovi rapporti di lavoro all’interno dell’area. L’approfondimento è stato reso possibile dalla collaborazione fra Camera di commercio di Torino e Agenzia Piemonte Lavoro, che per la prima volta ha permesso di incrociare l’elenco estratto dal Registro Imprese della Camera di commercio di Torino e l’insieme generale dei rapporti di lavoro attivati con luogo di lavoro nel bacino di riferimento. L’obiettivo, nel quadro più generale degli avviamenti dichiarati sul territorio, era comprendere anche come e quanto il sistema imprenditoriale abbia movimentato il mercato del lavoro nel corso dell’ultimo anno.

Nel 2020 2.843 soggetti, tra cui imprese o altre realtà come enti locali, istituti scolastici, associazioni, fondazioni, ecc., hanno stipulato complessivamente 14.275 contratti di lavoro. Di questi, il 15,6% è rappresentato da tipologie contrattuali stabili (Tempo Indeterminato e Apprendistato), mentre il rimanente 84,4% interessa tipologie contrattuali flessibili. I contratti hanno interessato complessivamente 11.275 lavoratori di cui il 49,3% donne e il 35,1% giovani under 30.

Il 67% dei nuovi rapporti di lavoro (9.559) è stato avviato da imprese attive nel pinerolese a cui fanno riferimento 2.458 localizzazioni (il 15,7% della popolazione di imprese locale), prevalentemente operative nella manifattura (il 19,4%), nel commercio (il 18,3%) e nei servizi di alloggio e ristorazione e in quelli orientati alle imprese (il 15,7% e il 15,5% delle imprese che hanno assunto).

 

I promotori di “Ripartiamo Insieme” hanno, quindi, deciso di istituire una sorta di osservatorio permanente finalizzato a proseguire nel tempo l’analisi dei dati socio-economici del Pinerolese, sarà così, costantemente monitorata l’evoluzione della situazione e misurata, parallelamente, l’efficacia delle azioni intraprese.

Sulla scorta di questi dati, e grazie al lavoro svolto dai diversi tavoli istituiti all’interno del Progetto Ripartiamo Insieme” (www.ripartiamoinsieme-pinerolese.it), sono state individuate le esigenze del territorio   che vanno dallo sviluppo economico e industriale, a quello turistico, al sostegno sociale ai cittadini, all’occupazione, alla mobilità sostenibile, alla ormai imprescindibile transizione green alle quali si intende dare una risposta attraverso le linee di indirizzo tracciate nel Manifesto, il tutto con lo scopo di creare sviluppo e opportunità lavorative.

“Il Manifesto vuole essere un documento unitario di ciò che al Pinerolese necessita per guardare con visione prospettica e imparziale al proprio futuro, abbandonando le contrapposizioni di parte e le differenti appartenenze, ma guardando all’oggettività di ciò che deve essere fatto e al farlo bene – hanno dichiarato i Promotori di Ripartiamo Insieme (Consorzio CPE, CGIL, CISL, UIL)”. Il Pinerolese   necessita   di mettere a sistema le eccellenze esistenti e le opportunità che si presenteranno, in modo da recuperare quella cultura di territorio che negli anni è passata in secondo piano. In un mondo che spesso si mette in evidenza per le divisioni, il Manifesto rappresenta un prendere coscienza di cosa dobbiamo fare e per sviluppare una cultura territoriale per il futuro del nostro Pinerolese.”

 

 

 




Cia e Confagricoltura incontrano il Prefetto per i problemi della fauna selvatica

Dopo l’incontro svolto lo scorso lunedì a Palazzo Ghilini con l’assessore regionale Marco Protopapa e il consigliere provinciale con delega alla Caccia Stefano Zoccola, Cia e Confagricoltura Alessandria hanno incontrato anche il nuovo Prefetto di Alessandria Francesco Zito per portare all’attenzione il tema della fauna selvatica, che causa gravi danni all’agricoltura del nostro territorio.

A colloquio con il Prefetto si sono recati i presidenti provinciali delle due Organizzazioni, Gian Piero Ameglio (Cia) e Luca Brondelli di Brondello (Confagricoltura).

Nel documento presentato al Prefetto c’è la sintesi delle problematiche più stringenti del mondo agricolo a cui trovare soluzione, come il contenimento degli ungulati e l’analisi dei danni provocati, la figura del tutor e l’organizzazione della procedura della loro selezione e autorizzazione; ma non solo fauna selvatica: anche alluvioni, la gelata dello scorso aprile, i depositi di scorie nucleari, la legislazione speciale per i terreni nelle aree golenali. Oltre ad esporre i problemi, i Presidenti hanno suggerito misure di azione e intervento per ciascuna tematica, supportate da dati e analisi settoriali.

Dopo aver raccolto le indicazioni e gli aspetti evidenziati da Confagricoltura e Cia, il Prefetto si è impegnato a sensibilizzare la Regione Piemonte, che ha competenza sul problema ungulati, e ad invitarla ad affrontare la questione in modo coordinato fra tutti gli attori coinvolti, sulla base dei dati emersi dalle segnalazioni dei danni.




Al Gruppo Ebano per la terza volta consecutiva “Best Managed Companies” Award di Deloitte Private

Il Gruppo Ebano è tra i vincitori, per la terza volta consecutiva, della quarta edizione del “Best Managed Companies” Award, iniziativa promossa da Deloitte Private per supportare e premiare le eccellenze italiane d’impresa. Sei i criteri guida per la valutazione: strategia, competenze e innovazione, impegno e cultura aziendale, governance e performance, internazionalizzazione, sostenibilità.

Deloitte Private è la soluzione del network Deloitte rivolta alle Pmi quotate e non, agli imprenditori, ai family office, agli investitori privati, ai Private Equity ed alle start-up. Il Premio è organizzato con il sostegno di Elite (il network e private market del Gruppo Borsa Italiana-Euronext che connette le imprese a diverse fonti di capitale per accelerarne la crescita), di Confindustria e di Altis, Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

La realtà imprenditoriale fondata dal presidente della Piccola Industria di Confindustria Carlo Robiglio opera in settori complementari tra loro: dall’editoria al marketing, dall’e-commerce alla formazione a distanza. Ed è proprio quest’ultima uno dei punti di forza, grazie alla controllata Cef Publishing, leader di mercato nella realizzazione e nell’erogazione di corsi professionali per il mercato consumer, con più di 50 mila iscritti negli ultimi undici anni.

Il Gruppo Ebano si articola in 10 società, venti partnership produttive, più di 250 tra dipendenti e collaboratori. Il fatturato aggregato supera i ventuno milioni, la clientela media annua, per il solo business della formazione, oltrepassa le seimila unità. Il Gruppo, tramite la controllata Cef Publishing, è anche certificato dal programma Elite di Borsa Italiana in ordine ai requisiti di affidabilità e trasparenza richiesti dai principali investitori istituzionali.

“Congratulazioni al Gruppo Ebano per questo importante riconoscimento”, dichiarano Ernesto Lanzillo, Partner Deloitte e Deloitte Private Leader, e Andrea Restelli, Partner Deloitte e responsabile BMC “Anche questa edizione, come quella del 2020, si è svolta in un contesto di pandemia, con rilevanti ed eterogenee conseguenze sull’attività di tutte le imprese italiane. Il vero elemento differenziante è rappresentato dal fatto che le aziende premiate hanno dimostrato una forte capacità di adattamento al contesto e reazione sia alla crisi pandemica sia a quella economica. In una sola parola: resilienza.
Una qualità indispensabile per puntare sull’obiettivo della crescita a lungo termine, facendo tesoro dei propri valori fondanti e adeguando strategie e modelli operativi al nuovo contesto”.

“Il Gruppo Ebano – dichiara il direttore generale Silvano Mottura –  ha, come principio portante, l’attenzione alla persona: il modello imprenditoriale inclusivo, il rispetto del codice etico e l’alto senso di responsabilità permettono di valorizzare collaboratori e clienti, di essere sempre attivi anche nel sociale, allargando sempre di più la rete dei contatti e la mappa della nostra azione. L’offerta della holding si traduce così in un ventaglio di prodotti e servizi innovativi e sostenibili.
Questo premio conferma l’impegno costante di Ebano in tema di trasparenza e legalità e si aggiunge agli altri riconoscimenti ottenuti negli anni, come il rating di legalità, il riconoscimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ottenuto da Cef Publishing per la terza volta consecutiva”.

La politica aziendale di Ebano, volta a perseguire alti standard in termini di sostenibilità e impatto sociale, ha permesso, alla controllata Cef Publishing, di ottenere dal 2018 la Certificazione b Corp®, rilasciata dalla B Corporation, l’ente non-profit americano.

La sede principale del Gruppo si trova a Novara, mentre le società partecipate hanno sede anche nel resto del Piemonte, Puglia e Campania.

Alcune società del Gruppo Ebano operano in ambito comunicazione, business intelligence, direct marketing e in iniziative legate a startup innovative rivolte al mondo della sharing economy, con particolare attenzione al digital marketing.

Il Gruppo si pone, nell’immediato futuro, l’obiettivo di sviluppare costantemente, in maniera armonica e sostenibile, la propria presenza nei settori elencati e in altri contigui ritenuti strategici e complementari al proprio progetto di crescita. Particolare attenzione è dedicata, a tal fine, agli investimenti in Ricerca & Innovazione che rappresentano, unitamente alla Formazione continua, i pilastri strategici sui quali sono poste le fondamenta del gruppo Ebano.

 




CNA Giovani Imprenditori: “Il Piemonte e l’Italia tornino a essere alleati dei giovani che vogliono fare impresa” 

“Il Piemonte e l’Italia ritornino a essere alleati dei giovani, dell’impresa e dei giovani che vogliono fare impresa”. È questo l’appello del presidente di CNA Piemonte Giovani Imprenditori, l’imprenditore biellese Andrea Valentini.

I numeri, infatti, non sono dalla parte degli under 35 che decidono di creare la propria azienda. Ai giovani sta passando la voglia di fare impresa, il Covid ha dato il colpo di grazia, ma se vogliamo garantire un futuro all’Italia e al Piemonte occorre invertire la tendenza. Lo dice uno degli ultimi rapporti di Unioncamere Infocamere aggiornato alla fine del 2020, quindi al termine del primo periodo pandemico.

In 10 anni sono mancate all’appello quasi 156mila imprese giovanili, con un calo del -22,4%. Il risultato è che a fine 2020 si contano circa 541 mila imprese giovanili iscritte al Registro delle Imprese delle Camere di commercio contro le 697mila presenti nel 2011. E se prima un’impresa su 10 era under 35 ora il peso dei giovani sul tessuto imprenditoriale è sceso all’8,9%. È quanto emerge dall’indagine Unioncamere-InfoCamere sulla nati-mortalità delle imprese, secondo cui la crisi pandemica ha certamente contribuito a frenare la voglia di fare impresa dei giovani, che tradizionalmente incide per quasi un terzo sulle nuove iscrizioni. Solo nel 2020 si sono perse 18.900 nuove imprese giovanili rispetto al 2019, con una perdita del 18,0% contro il -16,9% delle altre imprese.

“Come CNA siamo molto attenti alla nascita delle nuove imprese giovanili perché oltre il 90%, come confermano anche i dati, sono delle microimprese. E in tutte le province piemontesi, un imprenditore su dieci è un giovane o una giovane. Siamo pronti ad affiancare i giovani imprenditori e le giovani imprenditrici nel loro percorso, ma abbiamo bisogno che enti e istituzioni regionali considerino le associazioni di categoria interlocutori per la creazione di tavoli e politiche di sostegno”, spiega Valentini. La presenza degli assessori regionali Andrea Marnati e Andrea Tronzano alla finale del premio Cambiamenti, oltre alle attività successive con il tavolo per le startup sono primi passi verso un percorso di concertazione.

“Altro discorso importante è la mortalità delle nostre imprese – aggiunge Valentini -. Sappiamo che in questi tempi che spingono sull’innovazione e sulla digitalizzazione, le imprese dei giovani e le startup possono diventare risorse non solo per il mercato, ma anche per le partnership con imprese consolidate che devono innovare processi e prodotti. Perdere per strade idee, competenze e voglia di fare impresa, potrebbe compromettere anche tutto il tessuto imprenditoriale esistente anche nel medio e lungo periodo”.

Lo “spopolamento” dell’imprenditoria giovanile  dell’ultimo  decennio  ha  colpito  maggiormente  i  settori  tradizionali delle costruzioni, del commercio e dell’industria manifatturiera, sia in valore assoluto che relativo. Nel primo, in dieci anni si è praticamente dimezzato lo stock delle imprese edili under 35 esistenti alla fine del 2011, passate da 135mila a poco più di 65mila unità alla fine del 2020 (69mila imprese in meno, pari ad una riduzione nel decennio del 51,8%). Nel commercio, la riduzione è stata di circa 50mila unità (-25,5%) e nelle attività manifatturiere di poco più di 17mila (-36,8%). Consistenti, in termini relativi, anche le riduzioni fatte registrare dai comparti delle attività immobiliari (-31,2%) e del trasporto e magazzinaggio (-24,9%). Ad espandersi (+3mila imprese nell’intero periodo, +14% in termini relativi) è stato il solo comparto dei servizi alle imprese.

 

Tab. 1 – Imprese giovanili per regione

Valori assoluti e percentuali al 31 dicembre degli anni 2011 e 2020

 

Imprese registrate
Valori assoluti Variazioni %
Regione 31.12.2020 31.12.2011 Var. assoluta

2020-2011

Var. %

2020/2011

Var. % media

annua

ABRUZZO 12.668 17.838 -5.170 -29,0% -2,9%
BASILICATA 5.946 7.447 -1.501 -20,2% -2,0%
CALABRIA 22.691 30.117 -7.426 -24,7% -2,5%
CAMPANIA 73.421 83.002 -9.581 -11,5% -1,2%
EMILIA ROMAGNA 31.299 43.870 -12.571 -28,7% -2,9%
FRIULI-VENEZIA GIULIA 7.042 9.162 -2.120 -23,1% -2,3%
LAZIO 56.078 63.997 -7.919 -12,4% -1,2%
LIGURIA 12.724 16.059 -3.335 -20,8% -2,1%
LOMBARDIA 74.763 95.790 -21.027 -22,0% -2,2%
MARCHE 12.201 18.458 -6.257 -33,9% -3,4%
MOLISE 3.360 4.512 -1.152 -25,5% -2,6%
PIEMONTE 37.875 51.716 -13.841 -26,8% -2,7%
PUGLIA 39.851 53.866 -14.015 -26,0% -2,6%
SARDEGNA 15.114 20.021 -4.907 -24,5% -2,5%
SICILIA 53.049 68.952 -15.903 -23,1% -2,3%
TOSCANA 31.049 44.711 -13.662 -30,6% -3,1%
TRENTINO – ALTO ADIGE 9.478 9.594 -116 -1,2% -0,1%
UMBRIA 7.301 10.149 -2.848 -28,1% -2,8%
VALLE D’AOSTA 1.063 1.338 -275 -20,6% -2,1%
VENETO 34.186 46.827 -12.641 -27,0% -2,7%
ITALIA 541.159 697.426 -156.267 -22,4% -2,2%

Fonte: InfoCamere-Unioncamere, Movimprese

 

 

Tab. 2 – Imprese giovanili per classi di addetti (*)

Valori assoluti e percentuali al 31 dicembre degli anni 2011 e2020

 

 

Classe di Addetti

Imprese

registrate

% classe

sul totale

31.12.2020 31.12.2011 31.12.2020 31.12.2011
Fino a 5 addetti 355.414 484.160 93,1% 94,0%
6-9 addetti 15.427 18.512 4,0% 3,6%
10-49 10.408 11.516 2,7% 2,2%
50-249 521 656 0,1% 0,1%
oltre 250 39 24 0,0% 0,0%
Totale 381.809 514.868 100,0% 100,0%

Fonte: InfoCamere-Unioncamere, Movimprese-INPS

(*) Il numero degli addetti è aggiornato al 30 settembre di ogni anno

 

Tab. 3 – Imprese giovanili per natura giuridica

Valori assoluti e percentuali al 31 dicembre degli anni 2011 e2020

Imprese registrate
Natura giuridica 31.12.2020 31.12.2011 Var. assoluta

2020-2011

Var. %

2020/2011

IMPRESA INDIVIDUALE 379.857 510.470 -130.613 -25,6%
SRL 64.028 80.223 -16.195 -20,2%
SRL CON UNICO SOCIO 3.123 12.917 -9.794 -75,8%
SRL SEMPLIFICATA (*) 54.481 0 54.481
SOCIETA’ IN ACCOMANDITA SEMPLICE 13.514 35.777 -22.263 -62,2%
SOCIETA’ IN NOME COLLETTIVO 12.615 38.502 -25.887 -67,2%
ALTRE FORME 13.541 19.537 -5.996 -30,7%
TOTALE 541.159 697.426 -156.267 -22,4%

Fonte: InfoCamere-Unioncamere,Movimprese

(*) Forma giuridica introdotta successivamente al 2011.

 

 

Tab. 4 – Imprese giovanili per natura giuridica

Valori assoluti e percentuali al 31 dicembre degli anni 2011 e2020

Settore Imprese giovanili % giovanili sul totale (2020) Var. assoluta 2020-2011 Var. % 2020/2011
A Agricoltura, silvicoltura pesca 56.305 7,7% -5.298 -8,6%
B Estrazione di minerali da cave e miniere 54 1,3% -58 -51,8%
C Attività manifatturiere 29.505 5,4% -17.198 -36,8%
D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz… 449 3,4% 28 6,7%
E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione d… 611 5,2% -60 -8,9%
F Costruzioni 65.044 7,8% -69.878 -51,8%
G Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di aut… 143.769 9,6% -49.252 -25,5%
H Trasporto e magazzinaggio 10.629 6,4% -3.529 -24,9%
I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 58.797 12,7% 515 0,9%
J Servizi di informazione e comunicazione 12.246 8,7% -2.032 -14,2%
K Attività finanziarie e assicurative 14.068 10,9% -1.465 -9,4%
L Attività immobiliari 9.748 3,3% -4.421 -31,2%
M Attività professionali, scientifiche e tecniche 17.907 8,0% -463 -2,5%
N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imp… 25.523 12,1% 3.132 14,0%
O Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale… 1 0,7% 1 0,0%
P Istruzione 2.001 6,2% 6 0,3%
Q Sanità e assistenza sociale 2.857 6,3% -272 -8,7%
R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e diver… 7.620 9,6% -1.177 -13,4%
S Altre attività di servizi 34.446 13,9% -1.852 -5,1%
T Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro p… 3 8,6% 3 0,0%
U Organizzazioni ed organismi extraterritoriali 0 0,0% 0 0,0%
X Imprese non classificate 49.576 12,3% -2.997 -5,7%
TOTALE SETTORI 541.159 8,9% -156.267 -22,4%

Fonte: InfoCamere-Unioncamere,Movimprese

 

Tab. 5 – Imprese giovanili per provincia

Imprese registrate e % sul totale imprese in provincia al 31 dicembre 2020 e 2011

Provincia Imprese

giovanili

% giovanili

sul totale

(2020)

% giovanili

sul totale

(2011)

Provincia Imprese

giovanili

% giovanili

sul totale

(2020)

% giovanili

sul totale

(2011)

AGRIGENTO 4.965 12,2% 15,1% MESSINA 6.873 10,9% 13,7%
ALESSANDRIA 2.996 7,2% 9,7% MILANO 27.412 7,3% 8,1%
ANCONA 3.205 7,2% 10,4% MODENA 5.058 7,0% 8,9%
AOSTA 1.063 8,7% 9,6% MONZA E BRIANZA 5.957 8,0% 10,1%
AREZZO 2.801 7,5% 10,7% NAPOLI 37.634 12,3% 14,7%
ASCOLI PICENO 1.768 7,2% 10,1% NOVARA 2.695 9,2% 12,2%
ASTI 1.972 8,5% 10,2% NUORO 3.620 12,0% 14,1%
AVELLINO 4.935 11,1% 13,9% ORISTANO 1.190 8,3% 12,2%
BARI 14.853 10,1% 13,9% PADOVA 6.619 6,9% 9,0%
BELLUNO 1.199 7,9% 9,3% PALERMO 11.922 12,1% 15,3%
BENEVENTO 3.859 10,9% 13,5% PARMA 3.183 7,0% 9,3%
BERGAMO 8.058 8,6% 11,6% PAVIA 3.907 8,4% 11,5%
BIELLA 1.162 6,7% 9,8% PERUGIA 5.377 7,4% 10,4%
BOLOGNA 6.549 6,9% 8,5% PESARO E URBINO 2.491 6,4% 9,9%
BOLZANO 4.787 8,0% 8,1% PESCARA 3.386 9,1% 11,6%
BRESCIA 10.063 8,6% 11,7% PIACENZA 1.998 6,9% 9,6%
BRINDISI 3.804 10,1% 13,7% PISA 3.368 7,7% 11,3%
CAGLIARI 5.484 7,8% 11,2% PISTOIA 2.551 7,8% 11,4%
CALTANISSETTA 2.719 10,7% 15,6% PORDENONE 1.727 6,7% 8,2%
CAMPOBASSO 2.360 9,1% 12,2% POTENZA 3.741 9,7% 11,9%
CASERTA 12.586 13,0% 17,0% PRATO 3.030 9,1% 14,1%
CATANIA 11.970 11,5% 15,6% RAGUSA 3.983 10,7% 14,7%
CATANZARO 4.228 12,3% 16,6% RAVENNA 2.431 6,3% 8,7%
CHIETI 3.339 7,4% 10,7% REGGIO CALABRIA 6.745 12,6% 17,5%
COMO 3.794 7,9% 10,8% REGGIO EMILIA 4.411 8,2% 11,3%
COSENZA 7.400 10,8% 15,5% RIETI 1.621 10,4% 12,5%
CREMONA 2.450 8,5% 12,0% RIMINI 2.686 6,8% 9,1%
CROTONE 2.441 13,5% 18,0% ROMA 40.212 8,1% 9,7%
CUNEO 5.880 8,9% 10,5% ROVIGO 1.987 7,5% 10,7%
ENNA 1.894 12,6% 19,1% SALERNO 14.407 12,0% 14,5%
FERMO 1.521 7,4% 10,4% SASSARI 4.820 8,7% 11,4%
FERRARA 2.473 7,2% 9,5% SAVONA 2.425 8,2% 10,3%
FIRENZE 7.969 7,4% 9,9% SIENA 2.036 7,2% 9,9%
FOGGIA 7.700 10,6% 13,4% SIRACUSA 3.881 9,9% 13,5%
FORLI’ – CESENA 2.510 6,0% 8,7% SONDRIO 1.314 9,1% 10,8%
FROSINONE 5.072 10,4% 14,1% TARANTO 4.911 9,7% 12,5%
GENOVA 6.301 7,4% 8,8% TERAMO 3.067 8,5% 12,2%
GORIZIA 743 7,5% 9,1% TERNI 1.924 8,8% 10,9%
GROSSETO 2.031 7,0% 9,2% TORINO 20.820 9,5% 11,5%
IMPERIA 2.166 8,4% 10,3% TRAPANI 4.842 10,2% 13,1%
ISERNIA 1.000 10,7% 14,2% TRENTO 4.691 9,3% 9,4%
L’AQUILA 2.876 9,6% 13,1% TREVISO 5.909 6,8% 8,4%
LA SPEZIA 1.832 8,8% 10,7% TRIESTE 1.227 7,6% 8,0%
LATINA 5.974 10,4% 12,7% UDINE 3.345 6,8% 8,4%
LECCE 8.583 11,5% 15,7% VARESE 5.493 8,2% 10,6%
LECCO 2.174 8,5% 10,8% VENEZIA 5.528 7,2% 8,8%
LIVORNO 2.506 7,6% 10,2% VERBANIA 1.015 8,0% 10,7%
LODI 1.421 8,6% 12,5% VERCELLI 1.335 8,4% 11,9%
LUCCA 3.144 7,4% 10,8% VERONA 7.441 7,7% 10,4%
MACERATA 3.216 8,5% 11,1% VIBO VALENTIA 1.877 13,6% 17,5%
MANTOVA 2.720 7,0% 10,4% VICENZA 5.503 6,8% 9,1%
MASSA CARRARA 1.613 7,2% 11,0% VITERBO 3.199 8,4% 11,6%
MATERA 2.205 10,0% 12,4% ITALIA 541.159 8,9% 11,4%

Fonte: InfoCamere-Unioncamere, Movimprese

 

Ma di fronte al Covid i giovani imprenditori si mostrano più resilienti e sembrano guardare al futuro con maggiore positività rispetto agli altri colleghi. Secondo un’indagine del Centro Studi delle Camere di commercio G. Tagliacarne sull’impatto della pandemia sull’attività 2020 dell’imprenditoria giovanile, il 43% dichiara di non avere avuto perdite di fatturato contro il 36% delle altre imprese.

E chi ha perso terreno ha maggiori aspettative di recupero. Il 68% delle imprese under 35 manifatturiere prevede infatti un ritorno ai livelli produttivi del pre-covid entro il 2022, contro il 60% delle altre imprese. Una percentuale che sale al 75% per gli imprenditori giovani che hanno investito in industria 4.0.  A conferma che il digitale è un potente acceleratore di competitività. Più in particolare in questo decennio le imprese giovanili sono calate di 16 punti in più rispetto alla riduzione della popolazione giovanile tra i 18 e i 34 anni (-22,4% contro – 8%). A fronte di questa forbice il rapporto tra imprese giovanili e popolazione giovanile ha perso mediamente un punto per ogni anno passando dal 61,5‰ del 2011 al 51,9‰ del 2020.

Mentre negli anni pre Covid, uno dei maggiori problemi per l’imprenditoria giovanile era la sopravvivenza delle imprese, secondo i dati raccolti dal 2011 al 2018, quando riescono a superare la fase di avvio, i giovani “under 35” sono più resistenti rispetto agli altri imprenditori. Inoltre, un’impresa giovanile su 3 chiude i battenti nei primi 5 anni di vita e di queste quasi la metà non supera il biennio. Il risultato è che in otto anni si sono perse 122mila imprese “under 35”, portando a quota 575mila l’esercito delle iniziative imprenditoriali guidate da giovani.




Sostegno alla pastorizia in Piemonte

Riconoscere il pubblico interesse delle attività dei pastori, dell’alpeggio e della transumanza, quali presìdi del territorio, per salvaguardare l’ambiente e il paesaggio, in particolare i territori montani e collinari. È l’obiettivo che si pone la Proposta di legge di Angelo Dago (Lega), che ha iniziato l’iter di approvazione in Terza commissione, presieduta da Claudio Leone.

Come ha spiegato Dago, l’articolo 8 dello Statuto dispone che la Regione riconosca la specificità dei territori montani e collinari con politiche di intervento a loro favore, anche nella prospettiva di contrastare lo spopolamento. Questa Pdl, che prevede l’istituzione di un tavolo regionale dedicato a queste attività agro-zootecniche, si prefigge anche di diffondere i valori culturali e ambientali di questa tipologia di allevamento.

Per delucidazioni sono intervenuti i consiglieri Carlo Riva Vercellotti (FdI) e Valter Marin (Lega). Le consultazioni dei soggetti interessati saranno aperte sino alla data del prossimo 23 novembre, mentre i relatori designati sono Dago per la Maggioranza, Monica Canalis (Pd) e Francesca Frediani (M4o) per l’Opposizione.

 

Filiera d’eccellenza della birra piemontese

In Commissione è poi stato espresso a maggioranza parere favorevole alla Pdl di Paolo Ruzzola (Fi) per valorizzare la filiera brassicola d’eccellenza piemontese.

Come è emerso nella discussione sugli otto articoli, di fronte ad un mondo sempre più globale, è cambiata la sensibilità dei consumatori che vogliono sempre maggiori garanzia per l’identificabilità immediata dei prodotti legati al proprio territorio.

Questo provvedimento – ha aggiunto Ruzzola – nasce per dare risposta alla difesa di tutto il mondo produttivo che ruota intorno alla birra: dagli operatori che coltivano materie prime come il luppolo, malto e orzo in Piemonte, ai microbirrifici che popolano e animano la vita dei nostri Comuni.

La Proposta di legge, in particolare, prevede un sostegno per la produzione della birra regionale, la promozione delle coltivazioni made in Piemonte delle materie prime legate al comparto, l’istituzione di un registro dei microbirrifici con stabilimento nel nostro territorio regionale, la possibilità di attivare uno spaccio nelle imprese agricole e un sostegno per l’innovazione dei processi produttivi degli stabilimenti.

I consiglieri Silvio Magliano (Moderati), Domenico Ravetti (Pd) e Frediani hanno espresso in generale parere favorevole ai contenuti della Pdl, che dovrà essere valutata dalla Prima commissione in merito alla norma finanziaria.

Per l’approdo in Aula, sono stati designati i relatori: Ruzzola per la Maggioranza, MaglianoRavetti e Frediani per i Gruppi di Opposizione.