Marchi, etichette e siti web nel comparto vitivinicolo

Un numeroso e interessato pubblico ha partecipato al convegno dal titolo: “MARCHI, ETICHETTE E SITI WEB: Facciamo chiarezza nel settore del vino”: è questo il titolo del convegno organizzato dalla Confagricoltura di Asti che ha avuto luogo questa mattina, presso l’Istituto Agrario “G. Penna” di Asti.

L’incontro di stamane ha sviscerato l’intricata normativa sull’etichettatura, le leggi che regolamentano le informazioni che possono essere riportate sui siti web, con diverse delucidazioni sulla creazione, l’utilizzo e la protezione dei marchi.

Il convegno ha avuto inizio con il saluto di benvenuto da parte del “padrone di casa”, ovvero il preside Renato Parisio. Sono poi intervenute diverse autorità locali che hanno portato i rispettivi saluti istituzionali: il vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso, l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa (in collegamento da remoto), il consigliere con delega all’Agricoltura della Provincia di Asti Davide Migliasso e l’assessore all’agricoltura del Comune di Asti, Riccardo Origlia.

L’introduzione del convegno è stato curato dal direttore della Confagricoltura di Asti Mariagrazia Baravalle e del responsabile del settore vino Bruno Rivella. “L’etichettatura, la creazione dei siti web aziendali e la registrazione dei marchi sono tematiche piene di ostacoli che molte aziende vitivinicole fanno fatica ad affrontare in modo ottimale“, ha affermato il direttore Baravalle. “Confagricoltura sarà sempre al servizio delle aziende per assisterle quotidianamente e per far sì che le norme non rappresentino più un ostacolo, bensì un’opportunità”.

Dopo il covid finalmente possiamo riunirci e confrontarci di persona con tematiche e problemi legati al comparto vitivinicolo come quello dell’etichettatura. Oggi grazie all’ausilio di esperti possiamo chiarire temi dei quali verranno definiti successivamente ulteriori specifici dettagli”, ha dichiarato Rivella.

L’incontro è entrato nel vivo con l’intervento di Angelo Di Giacomo, già direttore dell’ICQRF di Asti (Repressione Frodi), ora consulente in materia vitivinicola di LJ Lex Studio Legale che ha trattato l’argomento “Norme sull’etichettatura”. “E’ molto importante preparare un’etichetta regolare. Un’etichetta irregolare non consente di tenere il prodotto in cantina, né di venderlo, né di esportarlo”.

“La tutela dei disciplinari e del marchio sono due pilastri per l’azienda vitivinicola su cui fondare la propria difesa cercando di evitare di incorrere in sanzioni e allo stesso tempo tutelare il proprio prodotto”, ha affermato l’avvocato Duillio Cortassa, nel suo intervento dal titolo “Disciplina sanzionatoria dell’etichettatura”.

Anche il tema degli imballaggi è stato oggetto di analisi durante l’incontro di martedì: una materia di stretta attualità a seguito della proposta di un nuovo regolamento presentata dalla Commissione europea lo scorso novembre. Alessia Fusco, referente ufficio vino di Asti Agricoltura ha affrontato il tema dal titolo “Linee guida sulla normativa imballaggi”. “Tutti gli imballaggi devono essere opportunamente etichettati secondo le modalità stabilite dalla Commissione dell’Unione europea, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio”, ha affermato Fusco. “La strutturazione delle etichetta si basa su due criteri fondamentali: il circuito di destinazione dell’imballaggio e il materiale che lo compone”.

Gli ultimi interventi sono stati quelli di Alberto Furno e Luisa Curiale di Interpatent, partner del convegno, che hanno parlato di “Protezione e tutela di marchi, nomi a dominio e layout delle pagine web”.

Le aziende devono essere consapevoli dei rischi che corrono ma anche delle opportunità che gli si offrono quando decidono di utilizzare un marchio”, ha affermato Curiale. “Le aziende vitivinicole oggigiorno devono interfacciarsi sempre più con il mondo del web, rilevante e fondamentale: protezione della pagina web e registrazione di nome e dominio sono gli interventi principali da adottare per avere una maggiore sicurezza informatica”, ha proseguito Furno.

Le conclusioni del convegno sono state affidate al presidente e della Confagricoltura di AstiGabriele Baldi: “l’incontro di oggi è stato sicuramente chiarificatore per molti produttori di vino e imbottigliatori che hanno necessità di essere sempre aggiornati sulle norme in continua evoluzione sull’etichettatura. Non tutto è ancora chiaro ma sappiamo che sarà necessaria una vera e propria rivoluzione all’interno del nostro sistema. Confagricoltura sarà a disposizione dei suoi associati per assisterli a fronte di un cambiamento imminente”.




Il Consiglio regionale alla XXXV edizione del Salone del libro

Il Consiglio regionale del Piemonte conferma anche quest’anno la sua presenza al Salone internazionale del libro dal 18 al 22 maggio. La varietà di iniziative caratterizza il programma dell’edizione 2023, costruito sulla convinzione più volte ribadita dal presidente del Consiglio che l’offerta culturale di una amministrazione pubblica debba rivolgersi all’intera comunità e alle sue diverse sensibilità. Parla di grande sforzo corale dell’amministrazione e delle numerose associazioni del Piemonte il presidente, sottolineando come il lavoro con gli organismi del Consiglio, i garanti e il territorio, abbia permesso di intercettare proposte che affrontano una molteplicità di temi. Si parlerà infatti di salute, diritti, scuola e infanzia, animali, sicurezza, magia, sport.

L’Arena Piemonte, totalmente rinnovata negli arredi e nella grafica, è dedicata quest’anno alle bellezze del Piemonte viste attraverso degli specchi, in continuità con il tema del Salone. Nella giornata inaugurale di giovedì 18 maggio, aprirà al pubblico con un evento dedicato alla Festa del Piemonte, in programma il prossimo 19 luglio, prima celebrazione dopo l’ufficializzazione della ricorrenza avvenuta con legge regionale. L’incontro al Salone sarà un’anteprima degli eventi che si svolgeranno da maggio a luglio e approfondirà la conoscenza delle radici identitarie del Piemonte e delle sue tradizioni, non solo dal punto di vista storico, ma anche culturale, linguistico, musicali e letterario.

Al rapporto fra memoria del passato e presente, attraverso le testimonianze e il ruolo della cultura, sarà dedicato l’incontro organizzato dal Comitato Resistenza e Costituzione “Testimoni allo specchio. La memoria tra ieri e oggi”, nel quale Pierfrancesco Diliberto, in arte PIF, e Tatiana Bucci, testimone dell’orrore della Shoah, dialogheranno sui nessi tra storia, memoria e attualità.

Salute

“Fragili come uno specchio. Quando il cibo non ti rispecchia” è l’incontro organizzato dagli Stati Generali Prevenzione e Benessere, dedicato ai disturbi alimentari degli adolescenti. Attraverso il punto di vista di medici, giornalisti e testimoni, l’incontro cercherà di approfondire il problema, per capire come riconoscerlo e affrontarlo.

Sempre al tema salute guarda l’appuntamento, voluto dalla commissione Sanità e dagli Stati Generali Prevenzione e Benessere, “L’intelligenza artificiale cambierà la medicina del 2030?”. L’intelligenza artificiale può essere un potente strumento al servizio della medicina moderna. E in parte già lo è. Le applicazioni, infatti, si moltiplicano in tutti gli ambiti, dalla diagnostica alla chirurgia, dallo sviluppo dei farmaci alla riabilitazione e sono destinate a crescere. “Bullismo e cyberbullismo. Progettualità nel mondo scolastico” è l’evento voluto dal Corecom per diffondere ulteriormente la conoscenza del fenomeno e delle attività di tutela e prevenzione.

Diritti

Nello spazio adiacente all’Arena Piemonte, la Piazza dei diritti, inaugurata nella scorsa edizione del Salone, sarà dedicata alla donna simbolo della lotta contro le libertà negate in Iran, Mahsa Amini, morta dopo essere stata arrestata per aver indossato il velo in modo “sbagliato”. Quest’anno la riflessione sul rispetto della dignità e delle libertà fondamentali si rivolge proprio ai diritti violati delle donne come Mahsa, di cui si vuole onorare la memoria.

A questa finalità si lega idealmente anche il Consiglio regionale aperto che si terrà, straordinariamente e per la prima volta al Salone, lunedì 22 maggio. Un momento di confronto istituzionale e politico sul tema della condizione della donna in Iran e Afghanistan.

Fahrenheit 451″ è lo spettacolo teatrale a cura del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, che vede protagonisti i detenuti della Casa Circondariale di Ivrea, in un adattamento del testo di Ray Bradbury, messo in piedi nell’ambito del progetto “Leggendo Evado” per Ivrea Capitale italiana del Libro 2022.

Al tema della gestione alternativa del conflitto familiare è dedicato l’incontro, voluto dagli Stati Generali Prevenzione e Benessere e dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza, “Vivere in due case. Affrontare il conflitto nelle famiglie separate”: una condizione che riguarda migliaia di minori e di cui si parla ancora troppo poco.

Il lungo cammino delle donne in Magistratura: esperienze a confronto” è il dibattito con cui A.N.D.E, l’Associazione Italiana Donne Elettrici, in collaborazione con la Consulta femminile, vuole fare il punto sugli obiettivi raggiunti a 60 anni dalla legge del 1963 che “permise alla donna di accedere a tutte le cariche, professioni ed impieghi pubblici, compresa la Magistratura, nei vari ruoli, carriere e categorie, senza limitazione di mansioni e di svolgimento della carriera, salvi i requisiti stabiliti dalla legge”.

Giovani

Domenica 21 maggio sarà dedicata ai bambini e alle famiglie con due momenti a cura del Circolo Amici della magia: la mattina, in Arena Piemonte, i più piccoli saranno intrattenuti dal mago Natalino Contini, personaggio insolito nel panorama della magia moderna, che fa dei suoi spettacoli un mix tra magia e cabaret, in cui non manca il coinvolgimento del pubblico. Il pomeriggio, in Sala Argento sarà la volta di  “L’altra Torino magica”: Marco Aimone, presidente del Circolo Amici della Magia di Torino, e Luca Bono, giovane illusionista torinese, allievo di Arturo Brachetti, presentano una conferenza-spettacolo dove lo stupore, l’illusionismo e la sua storia saranno i protagonisti.

Lunedì 22 maggio due appuntamenti rivolti agli studenti piemontesi e ai loro insegnanti: la premiazione dei vincitori dei concorsi indetti dal Consiglio regionale in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, con la conduzione dei comici Marco&Mauro, e l’incontro “La scuola al tempo dei social. Didattica a confronto nell’era digitale” nel quale i professori “social” Enrico Galiano e Sandro Marenco, e Daniela Lucangeli, professoressa di Psicologia dello sviluppo all’Università di Padova, ci aiuteranno a capire come il modo di insegnare deve necessariamente evolvere per coinvolgere i ragazzi e facilitare la trasmissione del sapere.

L’appuntamento “Fair Play: avversari in campo, amici nella vita”, organizzato dal Difensore Civico e dalla Garante per l’infanzia e l’adolescenza con la partecipazione della FIGC, affronterà infine il tema delle buone regole da seguire nello sport e nella vita: rispetto dell’altro, gioco pulito e tifo sano.

Il Consiglio regionale dedicherà inoltre uno spazio agli Alpini con l’incontro “Penne nere, cuore d’oro. I valori, la missione, le attività degli Alpini oggi”; all’Aeronautica militare “100 anni in volo”. Viaggio nella storia dell’Aeronautica Militare”; alla Polizia stradale “Non basta la patente. Incontro sull’educazione stradale” e alla Guardia di finanza “Scommetti il tuo tempo, non il tuo denaro”.

 




Bassignana (Confagricoltura Piemonte) e Gancia (Comm. Ambiente e tutela dei consumatori): due parole sul #Madeinitaly  

Nei giorni scorsi, il direttore di Confagricoltura Piemonte, Lella Bassignana ha incontrato l’europarlamentare della Commissione ambiente e tutela dei consumatori, Gianna Gancia che si è recentemente espressa sul percorso di riforma del regolamento a tutela del lavoro, delle imprese e dell’immagine del Made in Italy e del DOP – IGP europeo, portato avanti dal Parlamento europeo in Commissione Agricoltura.

Gianna Gancia, quale imprenditrice agricola dell’omonima famiglia che dal 1850 produce vini spumanti conosciuti a livello internazionale, si è sempre battuta per difendere le nostre produzioni di qualità dalla concorrenza sleale” afferma Bassignana. “Rappresenta, inoltre, uno dei nostri punti di riferimento in Comenvi, la commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare che, ultimamente, sta esaminando provvedimenti estremamente delicati per il settore” prosegue il direttore dell’Associazione datoriale di categoria che tutela gli imprenditori agricoli della Regione Piemonte.

 

L’agenda della Commissione Agricoltura è fitta di impegni ma, prioritariamente, prevede l’analisi di alcune modifiche sostanziali di due direttive – precisa Gancia – quella relativa alla diminuzione dell’uso dei fitofarmaci e quella sulle emissioni industriali”. In ultima battuta, con un pensiero a tutti i territori italiani e alle peculiarità che rendono inimitabili i nostri prodotti, afferma: “È prioritario salvaguardare la qualità, difendere il lavoro di tante persone e di tanti imprenditori dei settori agroalimentare e vinicolo, oltre che l’immagine dell’Italia e dell’Europa. Il mio impegno è ogni giorno volto in questa direzione”.

 

Confagricoltura, inoltre, ringrazia l’europarlamentare che ha da poco guidato una delegazione della FIAFF, la Federazione Italiana Impresa Agricola Familiare del presidente Carlo Lasagna, in visita a Bruxelles.




Cinque competenze in più per Azienda zero

Più funzioni per Azienda zero: a maggioranza, con 24 sì e 15 no, il Consiglio regionale ha infatti approvato la proposta di delibera della Giunta regionale che assegna cinque ulteriori competenze amministrative alla struttura.

La discussione del provvedimento, che propone di attribuire ad Azienda zero “il coordinamento dell’emergenza ospedaliera, della rete dei laboratori e dei servizi, delle reti di patologia, il coordinamento regionale di epidemiologia e il supporto tecnico-organizzativo e metodologico per coordinare i progetti di investimento in edilizia sanitaria”, era iniziata nella scorsa seduta.

Respinti i 113 emendamenti presentati dal capogruppo del Pd per non aumentare le deleghe, ad eccezione di quella sul coordinamento negli investimenti in edilizia sanitaria.

Nelle dichiarazioni di voto il Pd ha annunciato il voto contrario per un provvedimento che a loro avviso può creare inefficienze e lungaggini.

Il capogruppo della Lega, annunciando il sì, ha definito il provvedimento un rafforzamento della Sanità regionale, in particolare per i territori più periferici.

 

 




Pnrr, Corte dei Conti: in Piemonte i controlli saranno a campione

“Oggi per il Pnrr il Piemonte ha un costo ammesso di 4,2 miliardi compresa una quota di progetti nazionali, come può evidenziarsi dal sistema ReGis banca dati del MEF, distribuiti su 10.093 progetti presentati da 1.845 soggetti”, ha spiegato la presidente della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, Maria Teresa Polito, durante l’audizione in commissione Bilancio (presidente Carlo Riva Vercellotti) sullo stato dell’arte del Piano nazionale ripresa e resilienza, nonché sulla gestione delle leggi di spesa.
“Noi ci siamo ritagliati un ruolo preventivo e di ausilio relativamente agli Enti Locali del territorio – ha continuato la presidente – perché una mole di risorse così va gestita di concerto tra tutte le istituzioni, ma di fronte a una grande parcellizzazione dei progetti, i controlli risultano difficili e nel 2023 la Sezione ha individuato un campione di enti nelle realtà che sono più a rischio”.
“La modalità di gestione dei bandi a livello ministeriale ha creato non pochi problemi – ha poi chiarito – perché individua gli enti con riguardo ai singoli progetti, per cui se uno stesso ente ha avuto l’approvazione di più progetti, non si è in grado di stabilire se con il proprio personale possa gestire questo surplus di attività anche sotto il profilo amministrativo contabile. È importante affrontare con urgenza il problema delle carenze di personale tecnico-amministrativo dei comuni soprattutto in quelli di piccole dimensioni”.
In apertura di seduta, il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, ha sottolineato che “negli anni si è instaurata una collaborazione fattiva tra noi e la Corte. Questo rapporto agevola il loro lavoro di controllo, ma al tempo stesso fa crescere la consapevolezza del ruolo e della responsabilità di chi legifera. L’obiettivo è quello di efficientare l’utilizzo delle risorse senza sprechi e senza usi impropri e non corretti che potrebbero compromettere o addirittura impedire il raggiungimento dei programmi di chi governa”.
Obiettivi confermati anche dalla relazione sulle leggi di spesa svolta dal Primo Referendario, Laura Alesiani, durante la quale sono stati apprezzati gli strumenti di valutazione e monitoraggio finanziario di cui si è dotato il Consiglio ed è arrivato l’invito a proseguire il lavoro a livello regionale, sottolineando l’esigenza che l’iter legislativo di approvazione delle norme, anche con riguardo agli emendamenti, debba ricevere una preventiva e adeguata quantificazione degli oneri finanziari correlati.
In chiusura, Vercellotti ha sottolineato che “il Piemonte ha questa unicità della presenza numerosa di piccoli comuni che hanno difficoltà nella capacità di gestire la progettazione complessa richiesta dal Pnrr. Per questo il supporto della Corte dei Conti è fondamentale per evitare frodi, irregolarità e inflitrazioni criminali”.
Durante l’audizione era presente l’assessore al Bilancio, Andrea Tronzano, e sono intervenuti i consiglieri Federico PeruginiValter Marin (Lega) e Giorgio Bertola (Ev).




Cuneo. Nel 2022 crescita in doppia cifra per le imprese straniere

Il numero di imprese straniere iscritte a fine 2022 presso il Registro imprese della Camera di commercio di Cuneo è di 4.561 unità, guidate per il 24,7% da donne e per il 20,7% da giovani. Tuttavia, a dispetto di una numerosità in costante aumento all’interno del sistema economico cuneese, occupano un peso inferiore (7,0%) rispetto alla media piemontese (11,8%).

Le imprese straniere in provincia di Cuneo e in Piemonte

Anno 2022

Imprese straniere registrate

% sul totale delle imprese

Tasso di crescita

Cuneo

4.561

7,0%

+10,2%

Piemonte

50.258

11,8%

+5,0%

Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Cuneo su dati Infocamere

“Aumenta la voglia di fare impresa tra gli stranieri che vivono in provincia di Cuneo – sottolinea il presidente Mauro Gola – I numeri raccontano una crescita a due cifre, trainata dal settore edile, molto più marcata rispetto a quella fatta segnare a livello regionale e nazionale. Da qualche anno i trend sono consolidati e testimoniano l’aumento del numero delle società di capitale tra le imprese straniere, a riprova di una loro maggiore strutturazione rispetto al passato.”

La componente straniera del tessuto imprenditoriale locale continua a mostrare una vivacità superiore rispetto al complesso totale delle imprese cuneesi; nel corso del 2022, a fronte della nascita di 751 attività, si sono registrate 318 cessazioni (valutate al netto di quelle d’ufficio) con un saldo positivo di 433 unità. Il tasso di crescita raggiunto è del +10,2%, in controtendenza rispetto a quello della totalità del tessuto imprenditoriale (-0,2%). Esaminando l’andamento dei tassi di crescita degli ultimi cinque anni si evidenzia come alla dinamica negativa della totalità delle imprese della Granda, fatta eccezione per il 2021, si sia contrapposta la performance di segno “più” delle imprese straniere. L’analisi dei flussi sottolinea un evidente dinamismo sia sul fronte della natalità (+17,7 %) che della mortalità (+7,5%) in entrambi i casi più elevati dei rispettivi indici calcolati per l’intero universo delle imprese cuneesi (+5,1% e +5,3%).

Anche per il 2022 il settore in cui le aziende straniere sono maggiormente presenti si conferma essere quello delle costruzioni, con 1.557 attività registrate. I bonus governativi hanno favorito il comparto edile, la cui variazione di stock risulta essere molto positiva (+17,0%). Le attività commerciali accolgono meno di un quarto delle aziende a conduzione straniera, con un andamento positivo (+3,4%). Quanto alla dinamica esibita dagli altri principali settori di specializzazione, assistiamo all’espansione della base imprenditoriale nelle attività manifatturiere (+8,7%), nell’agricoltura (+6,1%) e nei servizi di alloggio e ristorazione (+4,5%).

I principali settori di attività economica delle imprese straniere

registrate in provincia di Cuneo

Anno 2022

Settore

Imprese straniere registrate al 31/12/2022

% imprese straniere sul totale delle registrate

% sul totale imprese straniere

Tassi di var. % annuale stock

Costruzioni

1.557

17,5%

34,1%

+17,0%

Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli

826

7,3%

18,1%

+3,4%

Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione

418

10,6%

9,2%

+4,5%

Agricoltura, silvicoltura pesca

384

2,1%

8,4%

+6,1%

Attività manifatturiere

334

6,2%

7,3%

+8,7%

Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Cuneo su dati Infocamere

L’analisi per forma giuridica segnala una maggiore incidenza di ditte individuali nelle realtà guidate da stranieri rispetto al tessuto imprenditoriale provinciale valutato nel suo complesso (rispettivamente il 78,0% rispetto al 61,2% del totale imprese). Le società di capitale si attestano all’11,3%, mentre le società di persone sono l’8,3% delle aziende a prevalente conduzione straniera, quote che salgono rispettivamente al 14,4% e al 22,1% nella media generale. Simile per i due aggregati è la rilevanza residuale delle altre forme, il cui peso si attesta rispettivamente al 2,4% e al 2,3%.

              Imprese straniere         Imprese totali

            al 31 dicembre 2022     al 31 dicembre 2022

Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Cuneo su dati Infocamere

Esaminando i dati relativi alla natimortalità della componente straniera in base alla forma giuridica emerge una tendenza al progressivo rafforzamento strutturale: le società di capitale chiudono l’anno con il tasso di crescita più elevato (+18,9%), frutto di una buona natalità (+20,8%) e di una mortalità molto contenuta (+1,9%). Le imprese individuali evidenziano un tasso di natalità del +18,7% e una mortalità del +8,7% con un indice di crescita del 10,0%. Seguono le società di persone (+4,5%) e le altre forme (+1,8%).

Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Cuneo su dati Infocamere

Cuneo, 2 marzo 2023




In crescita il numero di imprese straniere in Piemonte

Al 31 dicembre 2022, le imprese straniere registrate in Italia hanno raggiunto le 647.797 unità, il 10,8% delle imprese complessivamente censite presso i Registri delle Camere di commercio localizzate sul territorio nazionale. Le aziende guidate da stranieri costituiscono una quota ancora limitata dell’intero tessuto imprenditoriale, ma risultano in costante aumento.

A livello geografico, emerge come la Liguria nel 2022 appaia la realtà con la maggiore incidenza di aziende straniere sul totale delle imprese registrate nel territorio regionale (15,2%), seguita dalla Toscana (15,1%), dall’Emilia Romagna (13,5%), dal Lazio (13,2%), dal Friuli Venezia Giulia e dalla Lombardia (entrambe con il 13,1%).

Il Piemonte si trova in settima posizione, con un’incidenza delle imprese straniere sulle 425.873 imprese aventi sede in regione pari all’11,8%, dato in crescita rispetto all’11,4% del 2021.

In base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio, emerge come, al 31 dicembre dell’anno appena concluso, le imprese straniere registrate in Piemonte ammontassero a 50.258, circa 1.582 in più rispetto al 2021 e oltre 12mila in più rispetto allo stesso periodo del 2011.

La componente straniera delle aziende ha contribuito in misura significativa alla tenuta del tessuto imprenditoriale piemontese. Anche nel 2022 le imprese straniere hanno evidenziato una vivacità superiore a quella delle imprese regionali nel loro complesso, grazie a un numero di iscrizioni nettamente superiore alle cessazioni.

A fronte della nascita di 5.473 imprese straniere, si sono registrate, infatti, solo 3.042 cessazioni (valutate al netto delle cessazioni d’ufficio), per un saldo positivo pari a 2.431 unità e un tasso di crescita del +5,0%, decisamente superiore rispetto a quanto evidenziato nel 2022 dal tessuto imprenditoriale piemontese complessivo (+0,25%).

“Le imprese gestite da persone di origine straniera rappresentano una realtà sempre più consolidata nel nostro Paese e nella nostra regione, una realtà che di anno in anno ha la capacità di rafforzarsi e strutturarsi. Stiamo parlando di oltre 50mila attività, che hanno ripreso a registrare tassi di crescita consistenti anche in una fase così difficile com’è quella che stiamo attraversando in questi ultimi anni. Una dinamica che – ipotizziamo – continuerà a crescere e che permetterà ai nostri territori di trovare nuova linfa per un’imprenditorialità dinamica. Queste imprese, però, vanno aiutate a rafforzarsi e a integrarsi pienamente nel tessuto produttivo e sociale piemontese e italiano” commenta il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia.

Il settore in cui le imprese straniere risultano maggiormente presenti in valore assoluto è, anche nel 2022, quello delle costruzioni. Il comparto edile, che ha vissuto una situazione particolarmente favorevole negli ultimi anni grazie agli incentivi, ha segnato per la componente straniera un forte incremento, registrando un tasso di crescita del +7,7%.

Tra gli altri principali settori di specializzazione delle imprese straniere troviamo il commercio, che assorbe un quarto delle imprese estere presenti in regione e segna un tasso di crescita nel 2022 pari al +1,3%. Gli altri servizi registrano un incremento del +5,6%, il turismo cresce del 4,0% e le attività manifatturiere del 4,2%.

Le imprese straniere assumono, nell’80,6% dei casi, la forma di imprese individuali, nell’11,2% si costituiscono come società di capitale e nell’7,2% si strutturano come società di persone; solo l’1,0% assume altre forme. Confrontando le imprese straniere con quelle totali, si evidenzia per le prime una maggior predilezione per la forma della ditta individuali e un peso decisamente inferiore per le forme della società di persone e della società di capitale.

Analizzando i dati relativi alla natimortalità di queste imprese in base alla forma giuridica, emerge come le società di capitale registrino il tasso di natalità più alto (+13,3%), a fronte di un tasso di mortalità decisamente più contenuto (+1,8%): ne consegue un tasso di crescita decisamente positivo (+11,5%). Anche le imprese individuali evidenziano un elevato tasso di natalità (11,6%) parzialmente controbilanciato da un sostenuto tasso di mortalità (7,1%): il tasso di crescita appare quindi più ridotto (+4,5%). Le società di persone manifestano un minor dinamismo, registrando più bassi livelli di natalità (+5,7%) e di mortalità (3,5%), ne risulta un tasso di crescita più ridotto (+2,2%). Le altre forme, infine, segnano un tasso di crescita sostanzialmente nullo (-0,2%).

Le imprese straniere presenti a fine 2022 sul territorio piemontese sono per lo più di origine extra-europea (72%), mentre solo il 28% ha origine comunitaria.

Analizzando l’imprenditoria straniera in base al territorio d’insediamento emerge come, anche nel 2022, circa 6 imprese straniere su 10 di quelle registrate in Piemonte trovino la propria sede legale in provincia di Torino; seguono i territori di Alessandria e Cuneo, con quote pari rispettivamente a 9,3% e 9,1%.

Le realtà provinciali in cui le imprese guidate da immigrati rivestono un’importanza maggiore sul relativo tessuto imprenditoriale sono quelle di Torino (13,9%) e Novara (12,1%); Cuneo (7,0%) e Biella (6,5%) sono, al contrario, quelle in cui la presenza di stranieri alla guida delle imprese del territorio è inferiore.

In termini di dinamica i tassi di crescita più elevati appartengono a Cuneo (+10,2%) e a Vercelli (+6,1%). Un ritmo di crescita in linea con quello medio regionale viene registrato da Novara (+5,6%), Asti (+5,5%) e Alessandria (+5,3%). Torino registra un tasso di crescita del (+4,2%). I tassi di crescita meno elevati, infine, risultano quelli di Biella (+3,3%) e Verbania (+0,8%).




Nel 2022 in Piemonte hanno aperto i battenti 7.316 nuove imprese

Sono 38.215 le imprese giovanili registrate al 31 dicembre 2022 in Piemonte e rappresentano circa il 9% delle aziende complessivamente registrate nella regione e il 32% delle nuove attività. Nel 24,0% dei casi sono guidate da stranieri e il 26,8% è amministrato da giovani imprenditrici.

In base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi, nel 2022, a fronte della nascita di 7.316 imprese giovanili, ne sonocessate 3.200 (al netto delle cancellazioni d’ufficio). Il saldo è risultato, dunque, positivo per 4.116 unità. Senza l’apporto delle aziende guidate da imprenditori under 35, lo stock delle imprese complessivamente registrate in Piemonte avrebbe manifestato una perdita pari a oltre 3.039 realtà.

“La buona dinamica delle imprese under 35 e il loro apporto fondamentale alla nostra economia – rappresentano infatti il 32% di tutte le nuove attività – ci confermano la necessità di sostenere i giovani con iniziative dedicate, per metterli nelle condizioni di dare continuità al tessuto imprenditoriale del nostro territorio. Sostenere le competenze e la creatività di giovani che vogliono avviare nuove attività deve essere un obiettivo comune: da qui arriverà nuova linfa e nuova energia per l’intero sistema economico” commenta Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte.

A livello nazionale, emerge come il Mezzogiorno evidenzi tradizionalmente una concentrazione di imprese giovanili superiore a quella delle altre aree. La Campania risulta la realtà con la maggiore incidenza di aziende guidate da imprenditori under 35 sul totale delle imprese registrate nel territorio regionale (11,3%), seguita dalla Calabria (11,0%), dalla Sicilia (10,1%) e dalla Puglia (9,9%). Il Piemonte si trova al settimo posto, con un peso delle imprese giovanili sul totale delle imprese regionali pari al 9,0%.

Il tessuto imprenditoriale piemontese, così come quello nazionale è affetto dal cosiddetto “nanismo imprenditoriale”, essendo costituito in maggioranza da micro, piccole e medie imprese. Questo fenomeno è ancora più vero per le imprese giovanili, per le quali si registra un’incidenza elevatissima di micro imprese: nel 98,3% dei casi le aziende guidate da under 35 hanno, infatti, meno di 10 addetti.

L’analisi per settori evidenzia come il primo comparto per le imprese giovanili sia quello delle altre attività di servizi (32,1%), seguito dal commercio (23,6%) e dalle costruzioni (15,3%). Poco meno di un’impresa su dieci si dedica all’agricoltura (9,7%), il 9,2% al turismo mentre solo il 5,7% è industriale.

Confrontando la realtà settoriale delle imprese giovanili con quella del tessuto imprenditoriale regionale complessivo, si evidenzia, per le aziende guidate dagli imprenditori under 35, una maggiore specializzazione nel turismo e nel commercio e un minor interesse per agricoltura e industria in senso stretto.

Dall’analisi del tessuto imprenditoriale giovanile piemontese per classe di natura giuridica, si osserva come il 79,9% circa delle imprese guidate da under 35 assuma la forma di ditta individuale, il 7,3% sia una società di persone, mentre il 12,1% (in crescita costante negli ultimi anni) sia strutturata come società di capitale. Le altre forme giuridiche, in cui trovano spazio le cooperative, pesano lo 0,7%.

Confrontando le imprese giovanili con quelle totali, si evidenzia per le prime una maggiore propensione alla forma di ditta individuale e un peso decisamente inferiore per le società di persone e di capitale.

  

L’analisi territoriale rivela come l’imprenditoria giovanile assuma una rilevanza maggiore nei sistemi imprenditoriali di Torino (9,6%) e Cuneo (9,1%), mentre risulti meno diffusa ad Alessandria (7,2%) e a Biella (7,0%).

Analizzando i flussi di iscrizioni e cessazioni delle imprese giovanili a livello provinciale, i saldi risultano positivi per tutte le realtà territoriali, mentre analizzando le imprese al netto di quelle under 35, i saldi risultano negativi per tutte le province. L’analisi dei flussi consente, quindi, di evidenziare come l’imprenditorialità under 35 contribuisca sempre positivamente alla crescita del sistema imprenditoriale locale.

 




Stop del Governo a sconto in fattura e cessione crediti

Incredulità, sgomento e timore per il futuro, queste le prime reazioni da parte del comparto del settore Costruzioni di fronte alla repentina decisione del Governo di chiudere la porta alle agevolazioni riguardanti l’edilizia. Con il Decreto-legge firmato ieri sera (giovedì 16 febbraio) e subito in vigore da oggi (venerdì 17 febbraio), è infatti operativo il blocco delle cessioni di crediti d’imposta per tutte le tipologie di bonus edilizi, compreso il Superbonus. In particolare, il Decreto stabilisce lo stop per bonus ristrutturazione e bonus facciate e per il 110% d’ora in avanti. Per il pregresso sul superbonus 90% si salvano sia lo sconto in fattura che la cessione crediti, ma a condizione che siano state presentate Cila antecedenti alla data di entrata in vigore della nuova normativa. 

«Un fulmine a ciel sereno – sottolinea Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – che mette a rischio la tenuta dell’intero sistema economico. Le imprese da un giorno all’altro, già con il problema dei crediti incagliati, si ritrovano ora a non poter proseguire nella loro pianificazione progettuale, con orizzonti futuri sempre più critici. Senza contare il contraccolpo inevitabile, causato dal blocco, che verrà generato dal mancato rispetto della nuova direttiva europea “Case Verdi”, la quale prevede che gli edifici residenziali raggiungano una prestazione energetica di Classe E entro il 2030. Sappiamo bene quanto il nostro Paese sia indietro su questo fronte, con oltre il 76% degli immobili di classe inferiore a quella indicata dall’Europa».

Inoltre, il nuovo Decreto introduce anche il divieto, per le pubbliche amministrazioni, di essere cessionarie di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali maturati con tali tipologie di intervento, una possibilità che di fatto era già stata ipotizzata da parte di alcune Regioni.

«Che la situazione, con crediti incagliati per 110 miliardi, dovesse essere rivista – continua Crosetto – era nell’aria, ma si sperava in una soluzione che risolvesse l’impasse, non certo che bloccasse l’intero meccanismo. Questa decisione fulminea del Governo ci lascia sbigottiti soprattutto per il modus operandi. Sarebbe stato opportuno prima di chiudere definitivamente la porta agli incentivi consultarci insieme a tutte le altre Associazioni di categoria, per definire insieme le strategie da adottare. A posteriori, lunedì è previsto un incontro a Palazzo Chigi, ma certamente il clima sarà molto più teso ed inasprito rispetto a come sarebbe risultato in una riunione preliminare all’emanazione del Decreto».




CNA Piemonte: ‘Intere filiere a rischio estinzione dall’oggi al domani’

Delio Zanzottera, Segretario Regionale di CNA Piemonte: “Non è bastato tutto ciò che è successo in questi lunghi anni a mettere in ginocchio imprese e cittadini. Troppo forti, troppo resilienti, ci voleva il colpo di grazia. 

In pochi giorni è stato tutto buttato al vento, tra decisioni dell’Europa sul futuro della filiera dell’auto e quelle scellerate sul comparto dell’edilizia, gli stessi governi che hanno erogato bonus, sostenuto nuove politiche di lavoro, spinto l’innovazione e aiutato la transizione Green, inventato progetti per favorire l’inserimento di nuova forza lavoro, formare occupati e imprenditori e riconvertire intere filiere hanno deciso che è tutto finito dall’oggi al domani.

Miliardi spesi in misure pubbliche che hanno sostenuto investimenti di cittadini e imprese per permettere un nuovo slancio dell’economia completamente vaporizzati

Ripartire da capo? No grazie, non è più sostenibile.
Ci hanno parlato di valorizzazione dei corpi intermedi, del ruolo della rappresentanza: questo per noi significa concertare, non subire ed essere informati a posteriori, magari da un articolo di giornale. Non funziona così, perché così si muore in una lunga agonia. 

Se si lotta si lotta insieme, si decide insieme, si discute insieme e insieme si trovano soluzioni’