Agenzia entrate: pronte istruzioni su rinvio udienze e sospensione termini processuali

Sono pronte le istruzioni dell’Agenzia sul rinvio delle udienze e la sospensione dei termini del processo tributario in seguito all’emergenza sanitaria determinata dalla diffusione del Covid-19. Nella circolare n. 10/E di oggi le Entrate illustrano i primi chiarimenti in materia sulla base dell’articolo 83 del dl n.18/2020 (“Cura Italia”) e dell’articolo 36 del dl n. 23/2020 (“Liquidità Italia”).

Processo tributario, il rinvio delle udienze – Il documento di prassi di oggi precisa che, in riferimento al processo tributario, le udienze che avrebbero dovuto tenersi fra il 9 marzo 2020 e l’11 maggio 2020 sono rinviate d’ufficio.

Fanno eccezione i procedimenti di sospensione cautelare della esecutività provvisoria delle sentenze oggetto di impugnazione e, in genere, tutti i procedimenti la cui ritardata trattazione può produrre grave pregiudizio alle parti, come, ad esempio, quello finalizzato alla sospensione degli effetti dell’atto impugnato.

Sospensione dei termini processuali ad ampio raggio – In sostanza, prosegue il documento di prassi, le disposizioni sulla sospensione dei termini, con l’ulteriore estensione della finestra temporale dal 9 marzo 2020 all’11 maggio 2020 prevista dal Dl “Liquidità” n. 23/2020, sono da intendersi di amplissima portata e con riferimento a tutti gli adempimenti processuali, tra cui la proposizione dell’appello, del ricorso per cassazione e del controricorso, dell’atto di riassunzione, nonché la costituzione in giudizio del ricorrente e del resistente, l’integrazione dei motivi di ricorso e la proposizione del reclamo contro i provvedimenti presidenziali.

La sospensione, invece, continua la circolare, non opera su altri termini, quali: quelli relativi ai procedimenti cautelari, quelli soggetti alla sospensione di nove mesi prevista dall’art. 6 del Dl n. 119/2018, in tema di definizione agevolata delle liti pendenti, quello del 31 maggio 2020 concernente il pagamento della quinta rata relativa alla predetta definizione agevolata.

Stop anche dei termini per la proposizione del ricorso di primo grado e per la conclusione del procedimento di mediazione – Sono altresì sospesi, chiarisce l’Agenzia, sia il termine per la proposizione del ricorso di primo grado da parte del contribuente, sia il termine di 90 giorni per la conclusione del procedimento di mediazione, riguardante le controversie di valore non superiore a 50.000 euro.

Al riguardo, la sospensione ricomprende, come illustra la Circolare  anche il termine di 20 giorni per il versamento del totale ovvero della prima rata delle somme dovute sulla base dell’accordo di mediazione raggiunto tra le parti.




Irap, in calo il gettito regionale

In Piemonte il gettito regionale dell’Irap è in calo. Lo hanno documentato oggi i lavori della Prima commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti, che sta analizzando la situazione in vista di una rimodulazione dell’imposta.

A questo scopo dopo il 20 luglio si riunirà un gruppo di lavoro composto da consiglieri regionali e tecnici che dovrà elaborare una proposta da portare all’attenzione della commissione.

A documentare il calo dell’Irap sono stati l’assessore regionale al bilancio Andrea Tronzano, il dirigente Fabrizio Zanella e il ricercatore Ires Sabino Piazza. Dai dati forniti emerge che nella nostra regione, come nel resto d’Italia, dal 2008 l’imponibile è diminuito di circa il 45%.

Rispetto al resto del nord, però, la nostra Regione ha un calo dell’imponibile più veloce. Nel 2012 il gettito da manovra propria (lo 0,92% che la Regione può autonomamente scegliere di incrementare o diminuire dall’aliquota) era di 34 milioni, nel 2017 di 6,6 milioni.

Questo è dovuto in parte alla crisi economica, in parte alla scelta del governo nel 2015 di abbattere dall’imponibile il costo del lavoro dipendente.

Che fare? Secondo l’assessore Tronzano bisogna decidere su utilizzare la rimodulazione dell’Irap per incrementare il gettito o se invece sostenere con sgravi i settori più in difficoltà della nostra economia. Attualmente in Piemonte l’Irap è più alta per le banche e le assicurazioni, mentre le agevolazioni vanno alle cooperative sociali, alle onlus, alle ipab e ai piccoli editori.

Marco Grimaldi (Luv) ha chiesto di approfondire l’indagine su settori che pagano in minima parte l’Irap, come il delivery, in modo da ricostruire i meccanismi che portano a limitare o azzerare l’imposta versata.

Per Davide Nicco (Fdi) dalla sola dichiarazione dei redditi è difficile ricostruire i movimenti delle aziende.
E’ stato infine ricordato che, grazie alla convenzione della Regione Piemonte con l’agenzia delle entrate, nel 2018 sono stati effettuati oltre 14.500 accertamenti sul pagamento dell’Irap.




Bilancio regionale: fondo di 15 milioni per la riduzione fiscale

Dal 2020 il bilancio della Regione Piemonte avrà un nuovo fondo di 15 milioni per la diminuzione strutturale del carico fiscale. Servirà a finanziare i nuovi sconti sull’Irap e sul bollo per chi acquista un’auto nuova.

Lo ha annunciato l’assessore Andrea Tronzano oggi in prima Commissione, presidente Carlo Riva Vercellotti, dove è partito l’esame della legge di stabilità e del bilancio di previsione 2020.

Siamo ancora in una fase iniziale della discussione, quella delle prime determinazioni. Tronzano ha dato un veloce quadro della situazione finanziaria dell’ente: ”Da parte mia non c’è alcun tipo di valutazione sul passato, solo una fotografia dell’oggi per poter discutere degli sviluppi futuri”, ha precisato all’inizio.

Nel 2020 le entrate scendono di 183 milioni rispetto al 2019.  La situazione debitoria ammonta a 9,3 miliardi (di cui 4 miliardi in seguito alla liquidità fornita con il Dl 35).

“E’ una cifra importante, già affrontata dalla giunta precedente, non è una novità, ma è un dato da considerare”, ha spiegato l’assessore, annunciando nel 2020 l’intenzione di acquistare il derivato che nel 2019 non è stato possibile acquistare per questioni tecniche determinate dai tassi di interesse.

“L’operazione servirà a liberare le generazioni future da un debito importante e la Regione da una rata annua di 22 milioni per i prossimi anni”, ha detto Tronzano.

Quest’anno la rata dei mutui sale di 54 milioni, 268 rispetto ai 214 del 2019. Per il rilancio dell’economia, “di fronte a una situazione reale che mette a rischio la sopravvivenza di molte imprese”, ha spiegato l’assessore, il fondo unico per l’innovazione viene dotato di 90 milioni, mentre 53 milioni saranno in dote del fondo di garanzia delle imprese. Una rimodulazione del Fesr porterà 17 milioni al settore turistico, con 14 milioni verrà poi rifinanziata la legge 18 sui piccoli comuni per interventi immediati.

Nel corso della Commissione sono intervenuti per chiarimenti Giorgio Bertola (M5s), Domenico Ravetti, Sergio Chiamparino e Raffaele Gallo (Pd), Angelo Dago (Lega), Marco Grimaldi (Luv),

La Commissione ha anche licenziato all’unanimità il progetto di legge unificato che modifica la normativa vigente in materia di servizi necroscopici, funebri e cimiteriali.

 




Irap abolita per professionisti e imprenditori individuali 

La legge di Bilancio 2022 stabilisce che dal periodo di imposta 2022 l’Irap non è più dovuta dai contribuenti persone fisiche esercenti attività commerciali, arti e professioni.

Restano soggetti all’Irap gli altri contribuenti che già pagano l’imposta come :

  • gli studi professionali associati;
  • le società di persone;
  • le società di capitali;
  • gli enti commerciali in generale;
  • gli enti del terzo settore.

Ccoloro i quali aderivano al regime forfetario ne erano già esclusi, la modifica normativa allarga l’esclusione a tutti coloro che esercitano attività di impresa o di lavoro autonomo personalmente e individualmente.

Per le  partite IVA (professionisti, autonomi, ditte individuali) non aderenti al regime forfetario, l’ultimo versamento Irap sarà il saldo (eventuale) dell’imposta 2021, da versare a giugno 2022, dato che l’esonero dall’imposta decorre dall’anno fiscale 2022 e tali soggetti non possono avere un anno fiscale non coincidente con quello solare. Ovviamente non saranno dovuti gli acconti 2022, di solito previsti in giugno e in novembre.




Emergenza coronavirus, prorogate alcune scadenze di legge

La Prima commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti, ha approvato all’unanimità in sede legislativa un provvedimento che proroga alcune scadenze di legge, data l’emergenza coronavirus.

Il vicepresidente Fabio Carosso, illustrando il ddl, ha spiegato che la pandemia in atto sta impedendo a numerosi enti di completare entro i termini le procedure previste dalle leggi regionali in alcuni settori: il paesaggio, le cave, i distributori di carburante, le Ipab, le area protette. Con la proroga sarà possibile concludere processi già avviati.

In precedenza la commissione aveva discusso sulla calendarizzazione della presenza degli assessori per illustrare i contenuti del collegato alla legge di stabilità. La proposta presentata dall’assessore Andrea Tronzano, impegnerebbe le commissioni consiliari dal 4 al 7 maggio.

Giorgio Bertola (M5s) e i suoi colleghi di gruppo hanno chiesto di stralciare dal collegato gli articoli che riguardano le cave e la caccia che, secondo loro, meritano provvedimenti appositi, da discutere con più calma una volta passata l’emergenza Covid-19. In caso di mancato stralcio, i consiglieri 5 Stelle  hanno annunciato la presentazione di un numero di emendamenti a 4 cifre. Una posizione cui si è associato anche il capogruppo di Luv Marco Grimaldi.

A nome della maggioranza è intervenuto il capogruppo della Lega Alberto Preioni che ha confermato la volontà di mantenere nel provvedimento gli articoli sulla caccia e le cave e di affrontare la discussione in commissione e in aula sul collegato così come è stato presentato.

Dal capogruppo Pd Domenico Ravetti è venuto l’invito alla maggioranza a rivedere la calendarizzazione, perché occupare su questo provvedimento le commissioni nella prossima settimana rallenterebbe l’esame del ddl “Riparti Piemonte” annunciato dalla Giunta.

Tronzano, a sua volta, ha parlato di una prova di maturità che dovrà affrontare il Consiglio nel separare il “Riparti Piemonte”, necessario per rispondere alla profonda crisi creata dal  blocco delle attività obbligato dall’epidemia in corso, dagli altri provvedimenti politici in discussione.




Agenzia entrate: i primi chiarimenti sui crediti di imposta

Sono disponibili, in un provvedimento firmato oggi dal Direttore dell’Agenzia delle entrate i modelli e le istruzioni per usufruire dei crediti d’imposta introdotti dal Dl Rilancio per le spese di sanificazione e acquisto dei dispositivi di protezione individuale, e per le spese di adeguamento degli ambienti di lavoro.

Pubblicata sul sito delle entrate anche la Circolare 20/E con la quale l’Agenzia fornisce i primi chiarimenti interpretativi e gli indirizzi operativi sui due crediti d’imposta.

Un modello per comunicare l’ammontare delle spese ammissibili, le Entrate rispondono entro cinque giorni – Il modello per comunicare le spese ammissibili al credito di imposta dovrà essere inviato esclusivamente con l’apposito servizio web presente nell’area riservata del sito internet o tramite i canali telematici dell’Agenzia, e riceverà risposta entro cinque giorni.

Il provvedimento, definisce anche le modalità con cui i soggetti beneficiari possono comunicare all’Agenzia di optare, invece che per l’utilizzo in compensazione dei crediti d’imposta, per la cessione, anche parziale, dei crediti stessi ad altri soggetti, inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.

In una circolare i primi chiarimenti per la fruibilità dei crediti – Vasta la platea dei beneficiari dei crediti d’imposta per adeguamento Covid e sanificazione. A riguardo, la circolare precisa che tra i possibili beneficiari del beneficio rientrano gli operatori con attività aperte al pubblico, tipicamente bar, ristoranti, alberghi, teatri e cinema.

Inclusi anche i forfetari, gli imprenditori e le imprese agricole, sia che determinino per regime naturale il reddito su base catastale, sia quelle che producono reddito d’impresa, nonché le associazioni, fondazioni e altri enti privati, compresi gli enti del Terzo settore possono fruire dei crediti. Per questi ultimi, la circolare ritiene applicabile l’estensione del beneficio anche se non esercitano, in via prevalente o esclusiva, un’attività d’impresa.

Chiarimenti inoltre anche nel caso in cui le attività di sanificazione non siano effettuate da operatori professionisti, risultando ammissibili anche le spese di sanificazione degli ambienti collegate alle attività svolte in economia dal soggetto beneficiario, avvalendosi di propri dipendenti o collaboratori. Tra gli altri chiarimenti, vengono inoltre fornite istruzioni sulle modalità, termini e opzioni di utilizzo dei crediti d’imposta.

 

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L’Agenzia delle Entrate in Piemonte invita a usare i servizi telematici

Gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate nella Regione Piemonte sono regolarmente aperti per garantire il pubblico servizio. Tuttavia, nell’ottica del massimo contenimento del contagio, sono state adottate delle misure per limitare il flusso di utenza presso gli uffici aperti al pubblico.

 

A tutela della salute pubblica l’Agenzia delle Entrate in Piemonte, confidando nella massima collaborazione dei cittadini, suggerisce di limitare l’accesso presso gli uffici ai casi strettamente necessari al fine di evitare soste, anche prolungate, in luoghi chiusi ed affollati, quali le sale di attesa e, nel contempo, invita ad utilizzare maggiormente i servizi telematici disponibili sul sito internet .

 

Infatti, molti dei servizi erogati agli sportelli sono fruibili in modalità telematica come la registrazione di contratti di locazione, la richiesta di visure catastali, del duplicato della tessera sanitaria e del codice fiscale,  l’assistenza per una comunicazione di irregolarità inviata dall’Agenzia delle Entrate, la compilazione della dichiarazione di successione, ecc..

 

Inoltre, è sempre attivo il servizio di assistenza fiscale telefonica, al numero verde 800.90.96.96, con funzionari dell’Agenzia delle Entrate.

 




Dichiarazione Redditi 2022 Online modelli definitivi. Spazio a Superbonus, ACE innovativa e bonus musica

Pronti i nuovi modelli dichiarativi 2022 con le relative istruzioni che le persone fisiche, le società e gli enti non commerciali utilizzeranno nella prossima stagione dichiarativa, per il periodo d’imposta 2021.

Da oggi sono disponibili infatti, sul sito delle Entrate, nella sezione dedicata ai modelli, sia la nuova versione Redditi 2022 per le persone fisiche, sia quelle aggiornate per gli Enti non commerciali, le Società di persone, le Società di capitali, Irap e Consolidato nazionale mondiale.

I nuovi modelli sono stati approvati con i provvedimenti firmati oggi dal direttore dell’Agenzia delle Entrate. Tra le novità di quest’anno, nel modello Redditi persone fisiche oltre al Superbonus al 110% sono presenti anche il bonus musica e il credito d’imposta per l’acquisto con Iva della prima casa per gli under 36, mentre nei modelli per Società di persone, Società di capitali ed Enti non commerciali entra la possibilità di dedurre più velocemente il maggior valore imputato ad attività “immateriali” nonché la nuova disciplina dell’ACE innovativa.

Dal Superbonus al bonus musica, le novità del Modello REDDITI PF – Il nuovo modello, da presentare in via telematica entro il 30 novembre, tiene conto delle nuove disposizioni introdotte per l’anno d’imposta 2021. In particolare, si va dagli adeguamenti del trattamento integrativo e dell’ulteriore detrazione a favore dei lavoratori dipendenti al Superbonus, dal nuovo “bonus musica” per le spese relative a scuole di musica, conservatori e cori al credito d’imposta per l’installazione di sistemi di filtraggio e miglioramento qualitativo dell’acqua.

Spazio anche per il credito d’imposta per l’acquisto con Iva della prima casa, dedicato agli under 36 e agli aumenti per le detrazioni riguardanti spese veterinarie e bonus mobili sostenute nel 2021. Inoltre, tra i crediti d’imposta, inseriti nel quadro CR, spazio alle nuove codifiche per fruire dei bonus per le spese di sanificazione delle strutture extra-alberghiere e di acquisto di dispositivi di protezione e di quelli per i depuratori d’acqua e per la riduzione del consumo di contenitori in plastica.

E ancora, nei quadri d’impresa è integrato il prospetto per l’applicazione della disciplina ACE, per consentire il calcolo della c.d. “ACE innovativa”, e sono recepite le novità in tema di “Patent box” con la maggiorazione del 110% dei costi di ricerca e sviluppo sostenuti in relazione a software, brevetti industriali, disegni e modelli che siano utilizzati nella propria attività.

Dall’ACE innovativa al nuovo Patent box, le novità dei Modelli REDDITI per società ed enti non commerciali – Anche i modelli REDDITI degli enti e delle società tengono conto delle novità per l’anno d’imposta 2021. In particolare, la nuova disciplina del “Patent box” con la possibilità di utilizzare, nella determinazione del reddito d’impresa e del valore della produzione ai fini IRAP, la maggiorazione del 110 per cento dei costi di ricerca e sviluppo sostenuti in relazione a software protetto da copyright, brevetti industriali, disegni e modelli utilizzati nello svolgimento della propria attività d’impresa.

Per usufruirne è stata prevista, inoltre, nel quadro OP la revisione del prospetto per l’esercizio dell’opzione nonché nel quadro RS, una sezione per l’indicazione dei dati relativi all’opzione e il monitoraggio dei dati utili relativi ai beni oggetto della “Patent box”.

Una nuova sezione XXIV del quadro RQ è stata predisposta per i soggetti che intendono dedurre più velocemente il maggior valore imputato ad attività immateriali, mediante il versamento di un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell’IRAP e di eventuali addizionali.

È stato, infine, integrato il prospetto (nel quadro RS) per l’applicazione della disciplina c.d. ACE per consentire il calcolo della nuova agevolazione “ACE innovativa” che permette di determinare l’agevolazione applicando un’aliquota del 15 per cento alla variazione in aumento del capitale proprio nel 2021 (che rileva per un ammontare massimo di 5 milioni di euro indipendentemente dall’importo del patrimonio netto) e per gestirne la fruizione alternativa sotto forma di credito d’imposta.

Nel quadro RU sono stati inseriti i crediti d’imposta istituiti nel 2021, tra i quali il credito per le spese di sanificazione 2021, il bonus teatro e spettacoli, il credito R&S farmaci e vaccini e quello per la ricerca biomedica, il credito per la formazione professionale di alto livello, il bonus per la riqualificazione delle strutture ricettive e il bonus per la digitalizzazione delle agenzie di viaggio e dei tour operator.




Agenzia entrate: precompilata 2020 al via con un miliardo di dati

Da oggi è disponibile la dichiarazione dei redditi precompilata ed è possibile consultare l’elenco di tutte le informazioni inserite dal Fisco. A partire dal 14 maggio, e fino al 30 settembre, si potrà accettare, modificare e inviare il 730 oppure modificare il modello Redditi, che, invece, potrà essere trasmesso dal 19 maggio al 30 novembre.

Cresce anche quest’anno, fino a superare quota 991 milioni, il numero dei dati a disposizione dei contribuenti. L’incremento più marcato si registra nei dati relativi alle spese sanitarie sostenute dai cittadini, che quest’anno fanno un balzo da 754 a 790 milioni, 36 milioni in più rispetto al 2019.

Al secondo posto troviamo i numeri relativi ai premi assicurativi, che superano quota 94 milioni con un incremento di 2 milioni rispetto allo scorso anno. In aumento di oltre un milione anche le Certificazioni Uniche, che raggiungono quota 62,5 milioni. Crescono, inoltre, sino a sfiorare quota 5 milioni, i numeri relativi ai rimborsi delle spese sanitarie. Non presentano, infine, particolari variazioni rispetto all’anno precedente i dati sugli interessi passivi (oltre 8,2 milioni), i 4,6 milioni di informazioni sui contributi previdenziali e gli oltre 4,2 milioni di informazioni sulla previdenza complementare. Stabili anche i dati sulle spese universitarie, a quota 3,5 milioni.

Le novità del 2020, spese sanitarie sempre più complete – Nella dichiarazione precompilata 2020 si moltiplicano le informazioni sugli oneri e sulle spese deducibili e detraibili. Oltre alle informazioni già presenti nelle dichiarazioni degli anni precedenti, quest’anno fanno ingresso nella precompilata le spese per le prestazioni sanitarie dei dietisti, dei fisioterapisti, dei logopedisti, degli igienisti dentali, dei tecnici ortopedici e di tante altre categorie di professionisti sanitari.

Entrano, inoltre, nel modello precompilato le spese sanitarie per le prestazioni erogate dalle strutture sanitarie militari. Si fanno spazio in dichiarazione anche i contributi previdenziali versati all’Inps con lo strumento del “Libretto famiglia”. Un’altra novità della precompilata 2020 è la possibilità per l’erede di utilizzare il 730, oltre che il modello Redditi, per la presentazione della dichiarazione dei redditi per conto del contribuente deceduto. Per l’utilizzo del modello 730 è necessario che la persona deceduta abbia percepito nel 2019 redditi dichiarabili con tale modello (da lavoro dipendente, pensione e alcuni redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente).

Il calendario della dichiarazione precompilata – Da oggi il modello sarà disponibile sia per chi presenta il 730 sia per chi presenta il modello Redditi. Il contribuente e i soggetti delegati potranno visualizzare la dichiarazione precompilata e l’elenco delle informazioni disponibili, con l’indicazione dei dati inseriti e non inseriti e delle relative fonti informative. Il 730 potrà essere inviato a partire dal 14 maggio e fino al 30 settembre. Anche il modello Redditi può essere modificato dal 14 maggio ma può essere trasmesso dal 19 maggio al 30 novembre.

Come accedere alla tua dichiarazione – Per visualizzare il proprio modello 730 o il modello Redditi, occorre entrare nell’area riservata del sito delle Entrate,  e inserire il nome utente, la password e il pin dei servizi online dell’Agenzia. È possibile accedere alla propria dichiarazione anche utilizzando la Carta Nazionale dei Servizi, le credenziali rilasciate dall’Inps, oppure tramite Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, che consente di utilizzare le stesse credenziali per tutti i servizi online delle pubbliche amministrazioni e delle imprese aderenti.

Info sulla precompilata: sito dedicato e call center per sciogliere ogni dubbio – Tutte le informazioni utili sulla dichiarazione precompilata, dalle principali novità alle domande più frequenti, sono disponibili sul sito dedicato. Punto di riferimento per chiarire ogni dubbio sulla precompilata è, infine, il call center dell’Agenzia. Questi i contatti dell’assistenza telefonica delle Entrate: 800.90.96.96 da telefono fisso, 0696668907 (da cellulare) e +39 0696668933 per chi chiama dall’estero. I numeri sono operativi dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 17, e il sabato dalle 9 alle 13 (con esclusione delle festività nazionali).




Felici (Confartigianato Piemonte): “Nessuna proroga alle scadenze, inascoltate le ragioni delle imprese”

Apprendiamo con sconforto che il Governo non prorogherà le scadenze fiscali previste per il 20 luglio, nonostante le nostre aziende dopo mesi di chiusura totale non abbiano fatturato né incassato a sufficienza per poter fare fronte agli adempimenti.

Sono così rimaste inascoltate le sollecitazioni di Confartigianato, e quanto meno auspichiamo che non si sanzionino coloro che saranno in ritardo con i pagamenti.

Siamo consapevoli che la crisi economica si fa sentire in modo pesante e stratificato ma gli artigiani, i lavoratori autonomi, le partite Iva non possono essere trattati come bancomat da cui attingere.

Un terzo delle nostre imprese non è sopravvissuta alla pandemia, quelle ancora in vita devono affrontare problemi di liquidità, fare i conti con le mancate commesse di un trimestre e barcamenarsi tra le norme in materia di sicurezza, mentre la domanda interna procede come un bradipo.

Il Governo Conte ha molte responsabilità avendo affrontato una crisi complessa in modo dilettantesco, però non ha tutte le colpe, dal momento che in una situazione di emergenza come questa non è pensabile che non ci sia un prestatore di ultima istanza in grado di immettere liquidità nel sistema (come un tempo faceva la Banca d’Italia), così da spegnere o contenere l‘incendio della crisi. In questa architettura europea la Bce non svolge questo ruolo, si limita a fare da sensale per coloro che attendono solo che le macerie si consolidino per poi venirvi a frugare dentro.

Sul delicato fronte del fisco, poi, le imprese italiane operano in condizioni complesse, che ne comprimono la competitività: il carico fiscale è pari al 42,6% del PIL, superiore di un punto al 41,6% della media dell’Eurozona.