CCIAA Cuneo: proseguono i webinar formativi in materia ambientale

Proseguono i seminari in modalità remota sui temi dell’ambiente e dell’economia circolare. Si inizia con il seminario sul Green Public Procurement, che si terrà online in forma di webinar il 10 giugno 2020 dalle ore 9:15 alle ore 13:15.

Gli acquisti pubblici verdi (Green Public Procurement – GPP) sono stati introdotti in ambito europeo come uno strumento per traghettare l’economia verso l’innovazione dei processi e dei prodotti, favorire la circolarità dei processi produttivi e, al contempo, la competitività delle imprese.

Dal 2016 l’Italia ha reso obbligatoria l’’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi che le pubbliche amministrazioni devono includere nelle procedure di gara.La Camera di commercio di Cuneo, con il coordinamento di Unioncamere Piemonte e con la collaborazione di Ecocerved Scarl, organizza un evento formativo online con l’obiettivo di informare le imprese che partecipano a gare pubbliche di cogliere le importanti opportunità offerte dal GPP.

La formazione è realizzata nell’ambito del progetto Enterprise Europe Network e del progetto del fondo perequativo sulla promozione dell’economia circolare.La formazione è destinata alle imprese del Piemonte.




Unione industriale e Cgil Cisl Uil Torino, uniti per la formazione professionale

L’Unione Industriale di Torino e le Segreterie provinciali di CGIL, CISL, UIL hanno sottoscritto un accordo territoriale per consentire l’accesso al Fondo Nuove Competenze anche alle aziende prive di rappresentanza sindacale aziendale, con unità produttive site nella Città Metropolitana di Torino.

Il Fondo, istituito dal Decreto Rilancio, prevede la possibilità per l’azienda di richiedere il finanziamento della copertura degli oneri connessi alle ore di formazione per il riallineamento delle competenze del personale, necessarie per operare nel proprio settore, con percorsi formativi fino a 250 ore.

L’accordo prevede la possibilità di modificare temporaneamente l’orario di lavoro per acquisire o rafforzare le competenze professionali, anche a favore di una maggiore occupabilità dei lavoratori e delle lavoratrici.

Massimo Richetti, Responsabile Servizio Sindacale Unione Industriale Torino, dichiara: “Si tratta di un’iniziativa che può aiutare le imprese anche ad aumentare la produttività tramite la qualificazione o riqualificazione delle risorse umane, in un contesto che sempre più richiede al mondo del lavoro di essere in grado di adattarsi ai rapidi cambiamenti ed evoluzioni che caratterizzano il mondo produttivo contemporaneo. L’Italia è collocata in una posizione sfavorevole, nel confronto con Paesi competitors, in termini di produttività del lavoro. Questa opportunità può essere di aiuto per compensare il disallineamento tra la domanda e l’offerta delle competenze e l’insufficiente ruolo che il sistema di politiche attive del lavoro ha avuto nel fornire percorsi di riqualificazione. “

Elena Petrosino – CGIL, Cristina Maccari – CISL, Teresa Cianciotta – UIL di Torino dichiarano: “La formazione è un importante strumento di tutela per imprese e lavoratori/lavoratrici, ma non esiste innovazione senza un investimento sulle persone: occorre diffondere le tecnologie e le innovazioni di processo e di prodotto, soprattutto le più avanzate, ed avere contestualmente una formazione professionale continua che permetta alle lavoratrici e ai lavoratori di aggiornare costantemente le proprie competenze. I prossimi mesi saranno cruciali, soprattutto dopo il 31 marzo, per il futuro del nostro Paese, al quale manca ancora, purtroppo, una strategia di sviluppo di lungo respiro; auspichiamo che le imprese del nostro territorio colgano l’occasione rappresentata dal fondo nuove competenze per affrontare un periodo che è ancora di grave crisi e transizione ma che, proprio per questo, deve essere utilizzato al meglio per farci trovare pronti alla ripartenza.”




“Tecnico della sostenibilità per gli aspetti ambientali”: il Foraz organizza un corso di formazione gratuito

Grazie al progetto regionale “Academy di Filiera”, Foraz (l’agenzia formativa di Confindustria Novara Vercelli Valsesia) rende disponibile gratuitamente un percorso formativo per “Tecnico della sostenibilità per gli aspetti ambientali” articolato in cinque moduli della durata di 60 ore ciascuno, per un totale di 300 ore. Il corso consente di sviluppare competenze professionali adeguate a supportare la transizione delle aziende verso gli standard di sostenibilità sempre più richiesti dal mercato.
Nel primo modulo saranno trattate la gestione dei rifiuti, l’end of waste e la riduzione del consumo delle materie prime (ecoprogettazione); nel secondo verrà realizzata una introduzione alla preparazione del bilancio di sostenibilità secondo gli standard GRI ed EFRS e alla “B corp certification”; nel terzo si tratterà di “carbon footprint”, “water footprint” e gestione sostenibile dell’energia; nel quarto di certificazione di sistema per ambiente ed energia e di certificazioni di prodotto; nel quinto di “Life Cycle Assessment” e di economia circolare.
Le attività e la programmazione di dettaglio dei singoli moduli sono disponibili al seguente link: https://www.cittastudi.org/offerta-formativa-academy/corsi-tessili/i-corsi-per-i-dipendenti/



Scuola, in Piemonte mancano 3926 insegnanti

In Piemonte,  la situazione rispetto alla riorganizzazione degli spazi è sotto controllo –  ha rassicurato in aula l’assessore all’istruzione – non sono state rilevate criticità di adeguamento delle strutture scolastiche alle esigenze logistiche derivanti dalle indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico.

Le poche criticità emerse sono risolvibili con un cambiamento nella disposizione dell’arredo e grazie all’intervento degli enti locali, di musei, teatri e associazioni che si sono dati disponibili ad ospitare le classi a cui si cercherà, dove possibile, di evitare l’accesso scaglionato.

Sul fronte organici secondo quanto comunicato in aula dall’assessore regionale all’Istruzione – in Piemonte, per avviare a pieno la scuola nel post Covid,  mancherebbero 3926 posti. Il fabbisogno regionale di docenti è stato calcolato dall’Ufficio scolastico regionale in base all’incremento orario dell’impegno docente necessario a garantire il tempo scuola.

Le risorse economiche, pari a circa un miliardo di euro relativo al riparto del fondo per le dotazioni organiche aggiuntive previste dal Ministero, saranno ripartite tra gli Uffici Scolastici Regionali sulla base di due criteri: il numero degli alunni presenti sul territorio e le richieste avanzate dagli Uffici scolastici regionali che hanno vagliato le esigenze delle scuole.

La Regione Piemonte, nell’ambito Coordinamento delle Regioni, ha espresso la necessità di avere risposte da parte del Ministero dell’Istruzione in particolare sulle risorse in materia di organico docente (in caso di sdoppiamento classi) e di personale ATA aggiuntivo, in previsione del fatto che ci saranno nuovi punti di erogazione dei servizi scolastici in cui dovranno essere garantiti servizi di vigilanza degli studenti e di pulizia ordinaria e straordinaria.

Per quel che riguarda i trasporti l’assessore ha precisato che in tutti i capoluoghi di provincia si stanno svolgendo riunioni con i dirigenti scolastici e aziende di  trasporto locali per pianificare gli interventi necessari al fine di conciliare orari scolastici e flussi di movimentazione degli studenti. Ripresa dei servizi 0-6 (nidi e materne): a breve la Regione indicherà la data di inizio dei servizi educativi, per ora gli aspetti su cui si sta lavorando secondo quanto indicato nelle linee guida ministeriali, sono il rapporto ordinario educatore/bimbi; la riorganizzazione di tutti gli spazi disponibili e valorizzazione degli spazi esterni; le attività strutturate in gruppi/sezioni, senza intersezione di attività tra bambini appartenenti a gruppi/sezioni diversi, attenzioni alla fase di accoglienza e ricongiungimento.

Nell’incontro in programma domani mercoledì 5 agosto, tra assessori regionali e ministro all’istruzione,  la Regione chiederà ulteriori specifiche rispetto alle risorse in materia di organico docente e non,  garanzie sul mantenimento per l’anno scolastico 2020/2021 dello stesso numero di autonomie scolastiche, massima attenzione alla continuità didattica in presenza e a distanza e di prestare attenzione alle criticità collegate alla licenziabilità dei docenti con la clausola della giusta causa.  IL Piemonte chiederà al Governo di essere vigile affinché la scuola possa riprendere nelle condizioni di sicurezza idonee.

Per il M5S la comunicazione dell’assessore non è esaustiva rispetto a come di fatto verrà organizzata la didattica in presenza e a distanza  e come funzionerà la fruizione pasti nelle mense. Non bisogna inoltre, secondo i pentastellati, lasciare alle famiglie la responsabilità di decidere se lo studente può accedere o meno a scuola poiché si rischierebbe di non avere alcun controllo sugli aspetti sanitari. Anche rispetto al tema del dimensionamento è stato chiesto se esista o meno la possibilità di intervenire con modifiche nella distribuzione dei ragazzi.

Il capogruppo di Luv, ha invece posto l’attenzione sul riavvio dei servizi educativi 0-6 sottolineando come il non avere oggi una data certa di apertura rischi di compromettere non solo l’avvio di un servizio educativo fondamentale ma anche la possibilità di ritorno al lavoro per molte famiglie costrette a casa con bambini piccoli.

La Regioni adempi al suo dovere attivando la funzione di coordinamento con i dirigenti scolastici che finora è mancata. È questa la richiesta del gruppo Pd  che sottolinea come la comunicazione dell’assessore non tenga conto delle richieste del mondo della scuola: un calendario scolastico  più flessibile alla luce della straordinarietà del contesto, incremento delle risorse rispetto allo scorso anno, un’elaborazione strategica dettagliata degli spazi, rafforzamento straordinario della rete trasporti.

Per i Moderati  il dato da sottolineare è l’incertezza a cui saranno ancora sottoposte le famiglie rispetto alla riapertura di nidi e materne. Non aver definito una data renderà impossibile a tanti genitori poter programmare u ritorno al lavoro.




UPO amplia l’offerta formativa a Vercelli con due nuove lauree triennali proiettate al futuro e alla sostenibilità

A pochi giorni dall’istituzione del Ministero per la Transizione ecologica l’Università del Piemonte Orientale ufficializza la nascita di due nuovi corsi di laurea triennale che amplieranno l’offerta formativa del DISIT (Dipartimento di Scienze e innovazione tecnologica) proprio sui temi dell’ambiente e della sostenibilità.

I nuovi corsi di Chimica Verde (che sostituisce e rinnova il corso di Scienza dei Materiali – Chimica) e di Gestione ambientale e sviluppo sostenibile (GASS) saranno erogati nelle aule e nei laboratori del Complesso Universitario “San Giuseppe” a Vercelli; immatricoleranno studenti a partire dall’anno accademico 2021-2022 e saranno entrambi ad accesso libero.

La chimica sostenibile del futuro sarà al centro del percorso triennale in Chimica Verde. «Nello scenario delineato dall’Agenda ONU per lo Sviluppo Sostenibile e dal Green New Deal europeo emerge in modo forte la centralità della chimica», spiega il referente del corso, professor Enrico Boccaleri. «Il corso di Chimica Verde ha come obiettivo formativo la sostenibilità ambientale dei processi chimici, la riduzione dell’uso delle risorse naturali preziose, i processi di recupero, il riciclo e la valorizzazione nell’ottica dell’economia circolare».

Le tematiche che il corso approfondirà sono molto attuali, a beneficio della sua spendibilità sul mercato del lavoro e della possibile integrazione con i percorsi accademici del futuro. «La società contemporanea – continua Boccaleri – sta prendendo consapevolezza dell’urgente necessità di trasformare la crescita economica e industriale in chiave sostenibile e armonica nel rispetto del pianeta: la chimica sarà una disciplina cardine di questo cambiamento.»

Il corso di Chimica Verde integrerà lo studio della matematica e della fisica e dei diversi settori della chimica con i fondamenti teorici e sperimentali della chimica verde, dei processi chimici e biotecnologici basati su fonti rinnovabili e a basso impatto ambientale e delle strategie di valorizzazione di scarti e sottoprodotti. Centrali, nel corso di studi, saranno le numerose attività di laboratorio, garantite a tutti gli iscritti grazie alle nuove strumentazioni in dotazione al DISIT nel polo di Vercelli.

Il corso in Gestione ambientale e sviluppo sostenibile (GASS) sarà coordinato dal professor Enrico Ferrero e nasce per creare figure professionali in grado di comprendere e rispondere adeguatamente alle grandi sfide ambientali del futuro. La lotta ai cambiamenti climatici, la salvaguardia dell’ambiente e la transizione verso le energie rinnovabili saranno al centro del percorso formativo e avranno come comune denominatore i temi della transizione ecologica verso un modello di sviluppo sostenibile, come per esempio l’economia circolare e la green economy.

«Il corso di laurea in Gestione Ambientale e Sviluppo Sostenibile – spiega il professor Ferrero – intende preparare i giovani alle più importanti sfide presenti e future della nostra società quali la transizione ecologica e la lotta ai cambiamenti climatici. I temi della sostenibilità verranno declinati, con metodologie didattiche innovative, in tutti i loro aspetti, scientifici, economici, giuridici e sanitari per formare figure professionali moderne in grado di accompagnare le realtà produttive, artigianali e dei servizi verso un futuro sostenibile».

GASS mixerà una solida base di contenuti teorici alle attività di laboratorio, per sviluppare nei laureati la capacità di trasferire il know-how acquisito per la risoluzione di questioni pratiche e applicate. Per questo motivo il corso si rivolge a chi nutra interesse per l’ambiente e per le sue interazioni con la società, per promuovere un modello di sviluppo sostenibile utile ad affrontare e risolvere i problemi complessi con un approccio olistico.
Le immatricolazioni partiranno dall’estate. Tutti gli studenti interessati potranno seguire online le attività di orientamento a partire da metà marzo sul sito di Ateneo www.uniupo.it.

# # # # #




Politiche attive del lavoro: lunedì 17 febbraio a Novara presentazione dell’”Avviso 3/2019″ di Fondimpresa

Si parlerà di politiche attive del lavoro lunedì 17 febbraio 2020, alle 10.30, nella sede di Confindustria Novara Vercelli Valsesia in C.so Cavallotti 25, a Novara. Occasione sarà l’incontro di presentazione dell’”Avviso 3/2019″ di Fondimpresa, il più importante tra i fondi interprofessionali per la formazione continua dei dipendenti delle aziende aderenti, costituito pariteticamente da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil.

L’evento è l’unica data in tutto il Nord Italia del roadshow nazionale di presentazione dell’Avviso 3/2019 e sarà dedicato proprio a descrivere come attivare una serie di “Interventi sperimentali relativi al sistema delle politiche attive del lavoro” per la realizzazione di piani formativi finalizzati all’acquisizione di abilità e competenze che favoriscano la crescita professionale e l’occupabilità dei lavoratori.

Dopo i saluti di Elvio Mauri, direttore generale di Fondimpresa e di Paolo Balistreri, presidente di “Obr Piemonte”, l’organismo bilaterale regionale che costituisce l’articolazione territoriale di Fondimpresa, il Sindaco di Novara, Alessandro Canelli, parlerà del rapporto tra le politiche attive e il territorio, mentre Amarildo ArzuffiDonata Cutuli, rispettivamente direttore dell’Area formazione e responsabile dei Progetti speciali di Fondimpresa, illustreranno caratteristiche e requisiti di ammissibilità nell’Avviso 3/2019. Al termine di una sessione di domande e commenti i lavori saranno conclusi dal vicepresidente di Fondimpresa, Massimo Cestaro.

«Investire nella formazione dei dipendenti – spiega la presidente del Foraz, il consorzio interaziendale di formazione professionale che fa capo a Cnvv, Silvia Guidetti – è fondamentale perché gratifica e specializza le persone, consente di accrescere la produttività e la competitività aziendale e migliora il coinvolgimento nel business dell’impresa. La formazione continua costituisce quindi la chiave di volta per la crescita delle imprese e l’occupabilità dei loro dipendenti. Grazie ai finanziamenti che Fondimpresa è in grado garantire ai piani formativi aziendali, territoriali, settoriali o individuali condivisi tra le parti sociali, l’intero contesto in cui operiamo ha a disposizione uno strumento concreto di sviluppo, perché avere personale con un know how adeguato e aggiornato consente alle aziende di stare al passo con le sfide globali che hanno ogni giorno di fronte».




Corso Its in “Logistica industriale e integrata”: al via le selezioni con 30 posti a disposizione

Inizieranno il prossimo 8 ottobre, alle 9, nella sede Enaip Piemonte di via delle Mondariso 17, a Novara, le selezioni per l’iscrizione al corso di Istruzione tecnica superiore (Its) in “Logistica industriale e integrata” per il biennio 2020-2022, promosso dalla Fondazione Aerospazio-Meccatronica del Piemonte e all’organizzazione del quale partecipano, tra gli altri, Confindustria Novara Vercelli Valsesia, Confartigianato Imprese Piemonte Orientale e alcune importanti aziende del territorio, che contribuiranno ad almeno il 50% delle docenze.

Giunto alla sua decima edizione, il corso, interamente finanziato dalla Regione Piemonte e dal Miur, è totalmente gratuito, a numero chiuso (30 posti) e porta al conseguimento del diploma di “Tecnico superiore per l’infomobilità e le infrastrutture logistiche”: una figura professionale che opera nei cicli di trasporto intermodale dei grandi sistemi infrastrutturali e interviene nella gestione delle relazioni con gli attori della filiera logistica in materia di flussi di entrata/uscita di mezzi, persone e merci.

Possono accedere al corso giovani e adulti in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore che abbiano superato una selezione che consiste nello svolgimento di test tecnico/attitudinale e di un colloquio motivazionale. Per partecipare alle selezioni è obbligatorio compilare la scheda reperibile sul sito della Fondazione all’indirizzo . Per qualsiasi informazione o dettaglio operativo si può contattare l’indirizzo email .

Le lezioni inizieranno a fine ottobre 2020 e dureranno in tutto 1.800 ore di cui almeno 1.130 di teoria, laboratorio e visite aziendali (distribuite su 5/8 ore settimanali dal lunedì al venerdì), 650 di stage in azienda o, in alternativa, 750 in apprendistato di alta formazione. Al termine è previsto un esame per il conseguimento del Diploma di Tecnico superiore di V° livello, secondo la graduatoria “European Qualification Framework” con riferimento all’area tecnologica, e il rilascio di un certificato dei crediti formativi riconosciuti dal politecnico di Torino per l’eventuale accesso a un percorso universitario.




Erasmus giovani imprenditori: la pandemia non frena la voglia di imparare

C’è l’architetta specializzata in rigenerazione urbana che si è formata in Portogallo; l’esperta di imenotteri per il monitoraggio ambientale che si è perfezionata in un centro di ricerca berlinese; c’è il formatore che approfondisce i temi dell’ “educazione non formale” che ha lavorato in Bulgaria, ma c’è anche l’enoteca di San Salvario che ha ospitato un promettente imprenditore spagnolo.

 

Giovani, preparati, intraprendenti, coraggiosi soprattutto in questo anno di pandemia: è questo l’identikit dei partecipanti al progetto “Erasmus per giovani imprenditori”, ideato dalla Commissione Europea per incoraggiare gli scambi internazionali tra professionisti e imprenditori e proposto in Italia dalla Camera di commercio di Torino

 

L’idea è quella di offrire un’esperienza all’estero ad imprenditori alle prime armi: si tratta di un’esperienza fondamentale per scoprire dall’interno come funziona un’azienda straniera, individuare possibili nuovi mercati e moltiplicare i contatti. L’Erasmus rappresenta anche un’opportunità importante per chi decide di ospitare un imprenditore proveniente da un altro paese: nello scambio di visioni e culture non possono che nascere interessanti prospettive per tutti – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Per questo nel 2022 mettiamo a disposizione ancora 15 borse di studio per chi vuole fare esperienza all’estero e raccogliamo le candidature per chi intende ospitare un imprenditore straniero, nel rispetto di tutte le normative sanitarie”.

Unico ente camerale in Italia a offrire direttamente questa opportunità, la Camera di commercio di Torino è stata riconfermata per tutto il 2022 organizzazione intermediaria del progetto.

 

Significativi sono i risultati realizzati nell’ultimo triennio: 52 sono i neo imprenditori che hanno beneficiato di “borse soggiorno” per partecipare a scambi imprenditoriali all’estero, 18 i professionisti o imprenditori piemontesi che hanno ospitato neo imprenditori europei.

 

Ogni borsa può valere da 530 euro a 1.100 euro mensili a seconda del paese, per coprire un soggiorno che può andare da 1 a 6 mesi. Nessun contributo è previsto invece per l’imprenditore ospitante, che, tuttavia, come dimostrano i numerosi casi di successo, può avvalersi di competenze, idee e contatti del neo imprenditore ospitato in un mutuo scambio di esperienze e collaborazione.

 

Chi può partecipare

Sono ammessi al contributo finanziario per l’esperienza all’estero aspiranti imprenditori con una solida idea di impresa o imprenditori in attività da meno di 3 anni. L’iniziativa è aperta a tutti i settori economici e anche a liberi professionisti con partita iva, e non prevede limiti d’età.

Chi ospita, invece, deve essere titolare o amministratore di una pmi (meno di 250 addetti), attiva da almeno tre anni, in uno dei paesi UE o in altro Paese partecipante al programma

 

Dal 2021 il programma raggiunge 45 Paesi tra cui Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Corea del Sud, Israele, Singapore e Taiwan.

 

La Camera di commercio svolge il ruolo di organizzazione intermediaria: è il punto di contatto locale per gli imprenditori (nuovi o ospitanti), valuta le candidature, facilita l’incontro e lo sviluppo del progetto di scambio, assiste i partecipanti in tutte le fasi dello scambio ed eroga il contributo finanziario, sotto forma di “borsa soggiorno”, al nuovo imprenditore.

 

Per il 2022 sono previste 15 “borse di soggiorno” per aspiranti e neo imprenditori in partenza per l’estero, e 10 borse per stranieri interessati all’Italia e al Piemonte.

 

Il programma internazionale

Il progetto “Erasmus per giovani imprenditori” è stato avviato nel 2009 e ha finora coinvolto quasi 26mila soggetti: 17mila (64%) nuovi imprenditori e 9mila (37%) imprenditori ospitanti. A dicembre 2021 è stato raggiunto l’importante traguardo dei 10.000 gli scambi realizzati.

 

Tra le candidature, è l’Italia, con Spagna e Regno Unito il paese più richiesto nelle candidature, ma soprattutto sono italiani gli imprenditori che viaggiano di più (21% dei casi, 2.057 gli scambi già realizzati).

 

Il consorzio “Ulixes Eyes” di cui da 5 anni fa parte la Camera di commercio di Torino è composto da 10 organizzazioni europee di 9 paesi ed è coordinato dalla Camera di commercio di Terrassa (Spagna).

 




Protocollo di contrasto al Covid-19 negli ambienti di lavoro, due webinar di Cnvv

Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) organizza due webinar di confronto con gli enti preposti alle attività ispettive e alle verifiche della corretta applicazione delle misure di sicurezza previste nel Protocollo di contrasto e contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro.

Durante gli incontri, che sono in programma mercoledì 17 giugno 2020 (dalle 11,30 alle 13,30) per le aziende della provincia di Novara e mercoledì 24 giugno 2020 (dalle 10,30 alle 12,30) per le aziende della provincia di Vercelli, interverranno rappresentanti della Prefettura, del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl, dell’Ispettorato territoriale del Lavoro e del Comando provinciale dei Carabinieri dei due territori.

«Il Protocollo – spiega il direttore di Cnvv, Aureliano Curini – è stato allegato al DPCM del 26 aprile 2020 e al DPCM del 17 maggio 2020 e ha definito nuovi obblighi e procedure di sicurezza per le aziende produttive, rendendo obbligatorie misure come l’utilizzo di mascherine protettive, il distanziamento, la pulizia e la sanificazione degli ambienti di lavoro, la gestione degli ingressi e delle aziende terze.

Gli incontri che abbiamo organizzato sono finalizzati a chiarire dubbi e perplessità procedurali attraverso un confronto diretto con chi deve effettuare verifiche e controlli, in modo da raggiungere l’obiettivo comune di un contenimento della diffusione del virus che sia più possibile articolato ed efficace».

«Per rispondere alle esigenze delle aziende interessate ai servizi di sanificazione degli ambienti di lavoro e all’acquisto di dispositivi di protezione e di distanziamento – aggiunge Curini – da giugno abbiamo predisposto un elenco, organizzato per categoria merceologica e costantemente aggiornato, con le offerte, a prezzi scontati per le imprese nostre associate, di tutti i fornitori che ci hanno segnalato le loro attività di produzione e/o distribuzione. Anche in questo caso di tratta di uno strumento molto importante per consentire al sistema economico la gestione adeguata di una “nuova quotidianità” con la quale dobbiamo, purtroppo, abituarci a convivere ancora a lungo».




Nasce SOndE  per dare risposta ai bisogni del territorio  

Ripartire subito e in modo adeguato alle aspettative, impiegando le migliori energie a disposizione.

E’ la finalità del progetto SOondE  – Sviluppo Organico (del territorio) per il dopo-Emergenza – promosso da Smartvalley, Associazione di Sviluppo Territoriale, e Provincia di Alessandria, con il supporto del Dipartimento di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell’Università del Piemonte Orientale (UPO) e il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

L’accordo di collaborazione scientifica per l’avvio della fase di indagine è stato firmato nelle scorse ore a Palazzo Ghilini dalla presidente di Smartvalley, Nadia Biancato, dal direttore di Dipartimento, Serena Quattrocolo, e dal vice presidente della Provincia, Gian Paolo Lumi, che ha fortemente sostenuto l’idea di agire immediatamente nel ricercare gli stimoli giusti a far ripartire il territorio.

La ripresa  economica e sociale del dopo-emergenza  covid dovrà fare i conti con  incognite e incertezze di vario tipo, da quelle sanitarie alle possibili tempeste politiche e finanziarie, che avranno inevitabili effetti sulle capacità di risposta del welfare rispetto alla crisi economica e sociale in atto da tempo. Il nostro compito statutario è facilitare le amministrazioni locali, coinvolgendo il tessuto economico, per creare sviluppo in modo innovativo e in questo momento non potevamo che propone una strategia utile a  pianificare in modo efficace un nuovo scenario di cui siano protagoniste, insieme, attività produttive, istituzioni, realtà culturali e associazioni per far ripartire senza tentennamenti il nostro territorio. La situazione è complessa e da soli non se ne esce.” afferma la presidente di Smartvalley, Biancato. 

 Il progetto SOndE ha subito incontrato la  condivisione  del presidente dell’Amministrazione, Gianfranco Baldi,  che  ha voluto scommettere su una proposta che  coinvolge in  modo diretto, le  persone che vivono, lavorano e investono sul territorio. Questo non è un piano calato dall’alto, ma un percorso che si costruisce ascoltando proposte e diverse visioni, valorizzando le competenze per creare uno o più progetti credibili di ripresa, considerando  i nuovi bisogni ma anche le energie, le risorse, anche latenti, che ogni attore è in grado di esprimere. Ringraziamo la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria per aver riconosciuto a SOndE il suo valore e aver scelto di sostenerlo  per l’impatto che potrà avere” rimarca il vice presidente Lumi, le cui deleghe riguardano ambiti di rilevanza ai fini del progetto quali  Assistenza Tecnica ai Comuni, Progetti Europei e Unesco.

L’Associazione Smartvalley ha costruito, insieme a un gruppo di nostri studiosi l’impianto del progetto SOnDE  che mira, appunto, a gettare “sonde” per esplorare nuove pratiche, atteggiamenti e istanze che emergono da professionisti, aziende, operatori dei diversi settori produttivi, amministratori e cittadini che vivono, in maniera diversa, gli effetti del coronavirus e sono chiamati ad affrontare, su vari fronti, una difficile e complicata ripartenza” evidenzia la prof.ssa Quattrocolo, Direttore del DiGSPES  dell’Università del Piemonte Orientale (UPO).

Il progetto si svolge in quattro  fasi, tutte ravvicinate nel tempo, perché la ripresa non aspetta.

Responsabile scientifico è la Prof.ssa Fabrizia Santini che ha articolato il progetto in quattro fasi: le prime due fasi sviluppano l’indagine che si sofferma tanto sui punti di criticità, che i vari attori si sono trovati e si trovano ad affrontare, sia sulle opportunità e su quanto si è appreso dall’emergenza. Della prima sono protagonisti gli stakeholder del territorio: imprenditori, sindaci, rappresentanti delle categorie economiche, come del mondo della cultura.

Pochi, selezionati opinion leader per raccogliere il punto di vista di chi conosce punti di forza e fragilità del variegato contesto locale. Nella seconda si indaga attraverso la raccolta di informazioni da parte della popolazione, un campione rappresentativo che permetterà di avere il quadro definitivo e completo delle aspettative  per elaborare la strategia nella terza fase e progettare il futuro possibile nella quarta e più difficile parte di SondE.

Una sfida enorme per attivare capacità creative e generative  per rafforzare reti, favorire la cooperazione, dare risposte adeguate per contrastare la crisi e sviluppare nuove soluzioni.

L’attenzione sarà concentrata da un lato sugli spazi di possibilità  che la crisi ha aperto, dall’altro sulle fragilità e sulle carenze infrastrutturali, che potrebbero essere fatali per il dopo-emergenza. 

Nulla sarà più come prima. SondE prepara il cambiamento basandosi su scelte calibrate alle reali forze  e volontà di chi vuole essere agente di sviluppo e protagonista della rinascita.