PoliTO: prima edizione biennale tecnologia per le scuole

La prima edizione di Biennale Tecnologia (Torino, 12-15 novembre 2020) si impegna concretamente per supportare le scuole di ogni ordine e grado con un’offerta formativa gratuita sui temi della prima edizione della manifestazione: sostenibilità, tecnologia e innovazione.

 

Con un calendario di attività dal 1° ottobre al 15 novembre, “Biennale Tecnologia per le scuole” avrà lo scopo di invitare bambini e ragazzi a riflettere sulla tecnologia da punti di vista insoliti e interessanti, catturando la loro attenzione con “L’Esperto in classe”, una serie di lezioni per le scuole superiori con i ricercatori e docenti del Politecnico di Torino, e con i laboratori didattici interattivi per le scuole primarie e medie inferiori a cura dell’Associazione CentroScienza Onlus.

 

“L’Esperto in classe” è una offerta di 12 lezioni pensate per gli studenti delle scuole medie superiori dai docenti e dai ricercatori del Politecnico di Torino, per avvicinare i ragazzi ai temi della sostenibilità secondo diverse declinazioni, tra cui: energia sostenibile, fonti rinnovabili, intelligenza artificiale, medicina personalizzata, internet, previsione del futuro con gli algoritmi, tutela del patrimonio culturale. Questi incontri saranno disponibili su prenotazione in modalità online e, per alcune di essi, in presenza nelle scuole del comune di Torino.

 

I 10 Laboratori didattici proposti da CentroScienza Onlus vogliono essere uno strumento di supporto per la didattica delle scuole primarie e medie inferiori. Grazie alla forte interazione con i bambini e i ragazzi e all’utilizzo di modalità di insegnamento integrate con il gioco, CentroScienza propone un’ampia gamma di temi – biologia evolutiva, matematica, scienze della Terra, fisica, chimica, informatica ed economia – e di possibilità formative dai titoli accattivanti come: “Costruiamo un asteroide”, “Informazioni Top Secret!” e “Clima che scotta”. Anche in questo caso, gli incontri saranno disponibili su prenotazione in modalità online oppure in presenza nelle scuole del comune di Torino.

 

Le attività di “Biennale Tecnologia per le scuole” sono completamente gratuite e devono essere prenotate dagli istituti scolastici interessati sul sito di Biennale Tecnologia  dove si trovano tutte le informazioni sulla proposta didattica.

 

 

 




Confartigianato Cuneo e FabLab Cuneo: Al via “FabLab Kids”,
 laboratori tecnologici per bambini

Torna il Fablab Kids, il laboratorio tecnologico organizzato da Confartigianato Cuneo e FabLab Cuneo, in collaborazione con il Movimento Giovani Imprenditori e il Movimento Donne Impresa di Confartigianato Cuneo.

Laboratori per imparare a pensare e sperimentare in maniera collaborativa e a ragionare in modo sistematico, comprendendo i rapporti di causa effetto e sviluppando il pensiero logico.

Questo lo “spirito” dell’iniziativa progettata e realizzata da FabLab Cuneo, il laboratorio di fabbricazione digitale “incubato” dalla Confartigianato e facente parte della più ampia rete mondiale dei FabLab, aderente al circuito ufficiale della prestigiosa Università MIT di Boston.

«Negli ultimi anni – spiega Alessandro Marcon, referente di FabLab Cuneo – stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’educazione scientifica e dello storytelling educativo.

Per identificarla viene spesso usato l’acronimo inglese STEAM (Science, Technology, Engineering, Art e Math).

Le attività di “FabLab Kids” potranno consistere nel semplice assemblaggio ma anche nella progettazione e realizzazione di un piccolo oggetto. I bambini, come piccoli artigiani, possono immaginare e al tempo stesso vedere realizzati oggetti altamente personalizzati oppure di crearne di nuovi attraverso la tecnologia digitale. Possono così seguire per intero il percorso che conduce l’idea a trasformarsi in un manufatto».

I laboratori, pensati per bambini e ragazzi dai 9 ai 14 anni, si svolgeranno con moduli mensili di 4 appuntamenti da 2 ore ciascuno, il giovedì pomeriggio, presso i locali del Ping di Cuneo (Via Carlo Pascal, 7 – Cuneo).

Ci sarà un gruppo dedicato alle scuole elementari (ore 15:00 – 17:00) e uno per i ragazzi delle medie (ore 17:30 – 19:30).

Argomenti trattati: circuiti elettronici, paper circuits, saldatura a stagno, disegno con plotter e taglio, stampa 3d, microbit e programmazione, ….

Questi i costi. Costo Mensile (4 Lezioni) 65 €. Costo Trimestrale (12 Lezioni) da ottobre a dicembre 175 €. Costo Semestrale (24 Lezioni) da ottobre a marzo 300€. È previsto uno sconto di 10 € in caso di due fratelli iscritti.

Tutti i materiali e le attrezzature necessarie per le attività verranno fornite dall’organizzazione.

Le attività si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative e dei protocolli anti-Covid19 vigenti.




Formazione, bisogna stanziare dai 2 ai 5 milioni

Dai 2 ai 5 milioni di investimenti, oltre a 1,7 milioni per acquistare le mascherine. Queste le stime degli stanziamenti necessari per far ripartire in sicurezza il mondo della formazione professionale piemontese, secondo Forma Piemonte e Cenfop Piemonte, esposte in Terza commissione in merito alla riapertura dei corsi.

L’audizione era stata richiesta dal Gruppo del Pd. Sia Matteo Faggioni, presidente di Forma, che Pier Mario Viano, presidente di Cenfop, hanno auspicato che le istituzioni pubbliche piemontesi tornino a investire sui propri enti di formazione professionale, consentendo loro di affrontare le sfide impegnative che la ripartenza sta imponendo.

“Ci troviamo ad affrontare sfide difficili – hanno spiegato – quindi sarà necessario un rinnovato e più strutturato dialogo tra il mondo della formazione, il mondo produttivo e le parti sociali, al fine di intercettare, in tempi rapidi, i fabbisogni professionali e formativi delle imprese, offrendo risposte adeguate, e far sì che, queste ultime, possano cavalcare le nuove opportunità che l’era post Coronavirus potrà offrire”.

Durante il lockdown, la formazione professionale piemontese non si è fermata: è stata riprogettata e rimodulata l’attività, per non interrompere i corsi e per mantenere vivo il contatto con i propri allievi. È stato utilizzato anche lo strumento del project work, che ha sostituito lo stage, grazie al quale è stato possibile simulare una formazione tecnica o un’esperienza pratica in azienda dal proprio domicilio.

Tra le principali criticità spicca il dato che circa il trenta per cento degli allievi ha avuto unicamente uno smartphone come strumento per collegarsi e assistere alle lezioni a distanza. A sostegno del sistema formazione professionale è arrivata, a inizio aprile, una determina regionale che, anche grazie a un continuo e costruttivo confronto fra le parti, ha dato un supporto normativo al lavoro delle agenzie, con scelte adeguate, coerenti e in qualche modo anche coraggiose (se confrontate con quelle operate dalle altre Regioni) che permettono agli enti di proseguire le attività formative a distanza e non far perdere oltremodo terreno ai propri studenti, siano essi minorenni o maggiorenni, disoccupati o occupati.

Oggi, con l’attività didattica che è ripartita in presenza – come hanno spiegato i due presidenti – all’ordinaria gestione dei corsi si aggiungono i costi per la messa in sicurezza delle sedi. “Noi non siamo la scuola pubblica, ma viviamo delle risorse europee veicolate dalla Regione. Da un calcolo effettuato, serve una cifra che non può essere inferiore ai due milioni di euro, anche se l’ottimale sarebbe intorno ai cinque milioni. Da tutto ciò sono però da escludere i costi per l’acquisto delle mascherine protettive, stimati in un milione e settecentomila euro” ha concluso Faggioni.

 

 

 




Gruppo Giovani Imprenditori di Cnvv: prosegue la formazione manageriale, come costruire una “squadra” vincente

Fornire conoscenze, strumenti e spunti di riflessione per attivare le competenze utili a far crescere un gruppo e a costruire una “squadra” vincente: sono i contenuti del corso “Soave” (acronimo di Squadra organizzata a vincere efficacemente) organizzato dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) all’interno del percorso di formazione manageriale ripreso dopo la lunga pausa provocata dalla pandemia.

Sotto la guida Paolo Manocchi, formatore comportamentale con all’attivo quasi 4mila giornate di aula con 118mila persone in oltre 200 eventi, una ventina di giovani imprenditori si è ritrovata il 16 settembre 2020 all’agriturismo “La Burla” di Guardabosone (Vc) per capire come far evolvere un “gruppo” integrando il valore di ogni singolo componente per contribuire a realizzare una “squadra” di valore.

«Il corso – spiega Margherita Negri, che all’interno del Gruppo Giovani Imprenditori di Cnvv ha la delega alla comunicazione – era articolato in modo interattivo e avvincente e ha coinvolto tutti, tanto sotto il profilo personale quanto dal punto di vista professionale. Si sono alternati momenti di teoria ed esercitazioni pratiche, volte a fissare le conoscenze acquisite e a offrire nuovi spunti di confronto e di crescita. Abbiamo affrontato diverse tematiche, tra cui è risultato molto interessante il processo attraverso cui è possibile trasformare le persone di un gruppo in una squadra grazie alla coesione e alla capacità dei leader di aiutare e supportare gli altri. Abbiamo fatto una riflessione anche su quali siano le cause di fallimento di una squadra e su come possiamo evitarle».

«È emerso – aggiunge la presidente del Gruppo, Federica Zappone – che gruppo e squadra non sono due mondi paralleli e distanti tra loro, ma l’una l’evoluzione dell’altro: un gruppo può diventare squadra se è accomunato dal medesimo obiettivo e se tutti lavorano insieme in sincronia, contribuendo con le loro competenze alla crescita comune; allo stesso tempo una squadra può smettere di essere vincente e tornare ad essere “solo” un buon gruppo quando le singole individualità prevaricano con i propri interessi sull’obiettivo finale.

Inoltre la squadra, se ben gestita, fa in modo che i suoi componenti si sentano stimolati a esprimere la loro individualità, la loro energia e la loro soggettività decisionale e queste opportunità comportamentali diventano sinergiche solo se ben coordinate da una leadership autorevole, che sia in grado di identificare e trasformare in punti di forza le differenze che esistono tra le persone. Mantenere una squadra “vincente” significa svolgere quotidianamente il proprio lavoro restando uniti verso l’obiettivo comune, senza risparmiarsi: con passione, impegno, tenacia e rispetto reciproco».

«Durante i lavori – prosegue Negri – sono stati affrontati due test: uno relativo alle differenze di caratteristiche, positive e negative, dei componenti di un gruppo/squadra: contributore, collaboratore, provocatore, comunicativo; abbiamo capito che per essere una vera squadra bisogna lavorare tutti insieme e soprattutto ottenere i risultati prefissati. Ci siamo poi dovuti immaginare come dei naufraghi che cercano di sopravvivere in una situazione estrema, con l’obiettivo di verificare se il risultato del lavoro di gruppo/squadra fosse migliore di quello ottenuto dal singolo, e questo ci ha permesso di comprendere l’importanza del confrontarsi, dell’aiutarsi e del discutere sulle reciproche motivazioni per raggiungere un fine condiviso».




Unione Industriale Torino, percorso gratuito di formazione e coaching: “Digitale, leva strategica per l’export”

L’Unione Industriale di Torino ha lanciato un percorso gratuito di formazione, con possibilità di coaching, per le aziende che desiderano approfondire tecniche e strumenti digitali a supporto dell’export.

In uno scenario globale interconnesso, infatti, dove la realtà digitale è sempre più integrata nella vita della società e nelle logiche di business, le imprese che intendono posizionarsi in modo competitivo sui mercati internazionali non possono fare a meno di una strategia digital adeguata.

L’Ufficio Estero dell’Unione Industriale di Torino, in collaborazione con Skillab, e grazie al finanziamento della Camera di Commercio di Torino, propone alle aziende del territorio una serie di incontri focalizzati su analisi strategica, comunicazione e social media, e-commerce, blockchain, normative di riferimento (fiscale, doganale e legale), strategie commerciali e fiere online.

L’iniziativa, indirizzata alle PMI che desiderano strutturare o rafforzare la loro presenza online orientata all’export, sarà articolata in 15 lezioni che si svolgeranno interamente in modalità webinar, a partire dal 1° ottobre.

Dopo ogni area tematica, i partecipanti avranno l’opportunità di essere seguiti dai docenti per un’esperienza di coaching individuale: per un’efficace presenza sul web, infatti, è necessaria un’accurata strategia, strutturata rispetto alle esigenze e agli obiettivi di ogni azienda. Un percorso tailor-made, modellato sulla base delle necessità delle imprese, costituisce il valore aggiunto che l’Unione Industriale di Torino offre al tessuto produttivo del suo territorio.

Sarà possibile iscriversi al corso attraverso il sito web dell’Unione Industriale di Torino oppure contattando l’Ufficio estero; le aziende potranno scegliere se partecipare a tutte le lezioni, oppure solo ad alcuni degli incontri proposti.




Banchi monoposto anti-Covid, dalla Città metropolitana ne arrivano 3400

Sono 20mila i banchi monoposto che stanno arrivando nelle scuole superiori di Torino e provincia per collocare tutti gli studenti nelle aule rispettando le precauzioni anti-Covid: di questi, 3400 sono stati comprati dalla Città metropolitana di Torino.

Due le misure: 50×70 e 70×70, a seconda delle dimensioni delle aule. Prezzi: € 31 cadauno per i più piccoli e € 38 per i più grandi. Sono tutti banchi del tipo “tradizionale”, dal momento che le richieste che le scuole hanno rivolto alla Città metropolitana non contemplavano esemplari dotati di ruote.

Al momento è arrivato con i camion un primo carico di 900 banchi; nei prossimi giorni arriverà il resto. Il materiale viene consegnato alle scuole nel pomeriggio, quando gli studenti sono già usciti, per ovvie ragioni organizzative. Le prime consegne, in ordine di urgenza, sono state effettuate al Newton di Chivasso (209 banchi) e al D’Azeglio di Torino (450). Prossime consegne al Gobetti di Torino (170 per la sede e 170 per la succursale) e al Baldessano-Roccati di Carmagnola (170).

 




3mila euro a impresa da investire in formazione

Approvato dalla Giunta della Camera di commercio di Torino uno stanziamento di 160mila euro dedicato a supportare le aziende torinesi negli investimenti in formazione, proprio in un periodo di profonda trasformazione delle modalità di fare business in tutti i settori.

 

Incoraggiamo le imprese a investire in formazione – ha dichiarato il Presidente della Camera di commercio di Torino Dario Gallina perché la formazione è uno strumento importante e concreto per iniziare fin da ora a programmare il futuro. Solo persone adeguatamente preparate, infatti, saranno in grado di gestire il cambiamento e di rendere efficaci i nuovi modelli gestionali e organizzativi che questo periodo sta già richiedendo”.

 

I contributi, sotto forma di voucher per un massimo di 3mila euro ad azienda, possono essere richiesti alla Camera di commercio esclusivamente attraverso il servizio telematico Webtelemaco a partire dalle ore 9 di lunedì 12 ottobre fino alle ore 12 di lunedì 19 ottobre. L’istruttoria delle domande avverrà in ordine cronologico, fino ad esaurimento fondi disponibili.

 

Chi può richiedere il voucher

Tutte le micro o piccole o medie imprese di qualunque settore, attive con sede e/o unità locali nella città metropolitana di Torino, in regola con l’iscrizione al Registro delle Imprese e con il pagamento del diritto annuale.

 

Le spese ammissibili

Devono riguardare interventi delle aziende nell’ambito della formazione su questi specifici temi:

  1. Sicurezza, per la crescita delle competenze in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, anche in riferimento al post emergenza
  2. Smart working
  3. Competenze strategiche post emergenza, ad esempio marketing digitale, nuovi canali commerciali on line, utilizzo di strumenti di gestione finanziaria
  4. Formazione e certificazione di competenze digitali.

I servizi di formazione dovranno essere erogati all’impresa a partire dal primo gennaio 2020 fino al 31 marzo 2021. L’entità massima dell’agevolazione non potrà superare il 70% dei costi ammissibili.

 

 

 

 

 

 




Apertura anno scolastico, gli auguri del presidente consiglio regionale Stefano Allasia

I miei auguri vanno agli alunni, ai genitori, e a tutto il personale di ogni istituto piemontese affinché questo giorno possa rappresentare la ripresa dell’anno scolastico ed il ritorno alla normalità attraverso la condivisione di quegli spazi la cui mancanza ci ha profondamente segnati a causa del COVID-19.

Per alcuni, i più piccoli, è l’inizio di un nuovo cammino, che stagione dopo stagione, li porterà sino alla matura età.

La scuola, l’istruzione, gli allievi di ogni fascia d’età rappresentano il futuro ed è dovere delle Istituzioni difenderlo e garantirlo attraverso l’impegno, la costanza ed il rispetto delle norme di distanziamento e tutela personale.

Buon inizio e in bocca al lupo a tutti!”




“Covid-19, in Piemonte il 99,8% delle classi non ha problemi”

In Piemonte, secondo l’ultimo monitoraggio degli edifici scolastici, ci sono problemi di spazio in circa 430 classi, che coinvolgono 1.200 studenti su una popolazione di circa 520.000 alunni della scuola statale: quindi soltanto lo 0,2% del totale”.

Lo ha spiegato stamane in Consiglio regionale l’assessore all’Istruzione nel corso della relazione sulla ripresa dell’attività nelle scuole, che perciò nel 99,8 per cento dei casi sono a posto.

“Rispetto ai dati del primo monitoraggio – ha aggiunto – le criticità sono risultate più che dimezzate e quelle evidenziate come critiche sono in corso di risoluzione”.

Per quanto riguarda l’organico,” il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte ha ripartito agli ambiti territoriali il contingente di personale docente e ATA aggiuntivo, determinato sulla base del budget di 112.679.902,36 euro, finalizzato alla stipula dei contratti a tempo determinato”. Una cifra che secondo l’assessore renderà “possibile soddisfare per la quasi totalità la richiesta di organico delle scuole dell’infanzia e primaria e per poco meno del 70% le richieste di organico della scuola secondaria di I grado, nonché il 50% delle richieste di personale ATA”, vale a dire il personale amministrativo, tecnico e ausiliario degli istituti e scuole di istruzione primaria e secondaria.

Sul tema dell’apertura delle scuole in sicurezza, nel corso dell’incontro del 2 settembre scorso, è stata proposta dalla Regione Piemonte la misurazione della temperatura, oltre che da parte delle famiglie a casa come previsto dagli indirizzi definiti a livello nazionale per la gestione in sicurezza delle scuole, anche all’ingresso degli istituti scolastici e delle agenzie formative. Per questo la Giunta regionale ha previsto uno stanziamento di 500 mila euro.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico, cruciale al fine di riaprire le scuole, “in tutti mezzi di trasporto locale, compresi quelli ferroviari, sono previste misure che consentono una capienza pari all’80%, privilegiando i posti a sedere e rispettando precise regole per ridurre al massimo i rischi di contagio; sono state inoltre definite indicazioni specifiche per il trasporto scolastico. La mascherina sarà obbligatoria ed è inoltre prevista la sanificazione degli ambienti e un adeguato ricambio d’aria”.

In ogni caso sarà consentita la capienza massima del mezzo di trasporto scolastico, al massimo per 15 minuti .

L’assessore ha ricordato che sono 434 i Comuni piemontesi che hanno beneficiato della misura straordinaria d 15 milioni di euro voluta dalla Regione Piemonte per sostenere il comparto 0-6 anni. In generale per le scuole dell’infanzia, le risorse ministeriali stanziate sono 16,3 milioni cui è associato il cofinanziamento regionale di 4,7 milioni.

Alla relazione di Giunta hanno risposto alcuni consiglieri di opposizione. Il M5s ha sottolineato che la ripresa in sicurezza e tranquillità non sembra garantita dalle parole dell’assessore e che i dubbi pratici sulle procedure siano ancora molti. Per il capogruppo Pd, inoltre, lo stanziamento di 500mila euro per l’acquisto dei termoscanner sembra del tutto inadeguato e insufficiente.

Molto critico anche il capogruppo Luv, che ha obiettato che il diritto allo studio deve essere garantito a tutti, soprattutto nel periodo dell’emergenza: “Non si capisce come verranno gestiti i casi di studenti con sintomi”, ha detto. Il capogruppo dei Moderati ha sostenuto che i fondi promessi ai nidi e alle materne devono arrivare quanto prima: “Ho provato a fare alcune segnalazioni all’assessorato, perché alcuni Comuni stanno mettendo paletti che rallentano i versamenti”. In particolare ha posto l’accento sulla situazione del Comune di Torino. “Non scarichiamo sulla Regione le chiare responsabilità per i ritardi che sono in capo al Governo centrale – ha detto il capogruppo della Lega – del resto la migliore idea del ministro Azzolina sono stati i banchi a rotelle”.

 




Scuola, in Piemonte mancano 3926 insegnanti

In Piemonte,  la situazione rispetto alla riorganizzazione degli spazi è sotto controllo –  ha rassicurato in aula l’assessore all’istruzione – non sono state rilevate criticità di adeguamento delle strutture scolastiche alle esigenze logistiche derivanti dalle indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico.

Le poche criticità emerse sono risolvibili con un cambiamento nella disposizione dell’arredo e grazie all’intervento degli enti locali, di musei, teatri e associazioni che si sono dati disponibili ad ospitare le classi a cui si cercherà, dove possibile, di evitare l’accesso scaglionato.

Sul fronte organici secondo quanto comunicato in aula dall’assessore regionale all’Istruzione – in Piemonte, per avviare a pieno la scuola nel post Covid,  mancherebbero 3926 posti. Il fabbisogno regionale di docenti è stato calcolato dall’Ufficio scolastico regionale in base all’incremento orario dell’impegno docente necessario a garantire il tempo scuola.

Le risorse economiche, pari a circa un miliardo di euro relativo al riparto del fondo per le dotazioni organiche aggiuntive previste dal Ministero, saranno ripartite tra gli Uffici Scolastici Regionali sulla base di due criteri: il numero degli alunni presenti sul territorio e le richieste avanzate dagli Uffici scolastici regionali che hanno vagliato le esigenze delle scuole.

La Regione Piemonte, nell’ambito Coordinamento delle Regioni, ha espresso la necessità di avere risposte da parte del Ministero dell’Istruzione in particolare sulle risorse in materia di organico docente (in caso di sdoppiamento classi) e di personale ATA aggiuntivo, in previsione del fatto che ci saranno nuovi punti di erogazione dei servizi scolastici in cui dovranno essere garantiti servizi di vigilanza degli studenti e di pulizia ordinaria e straordinaria.

Per quel che riguarda i trasporti l’assessore ha precisato che in tutti i capoluoghi di provincia si stanno svolgendo riunioni con i dirigenti scolastici e aziende di  trasporto locali per pianificare gli interventi necessari al fine di conciliare orari scolastici e flussi di movimentazione degli studenti. Ripresa dei servizi 0-6 (nidi e materne): a breve la Regione indicherà la data di inizio dei servizi educativi, per ora gli aspetti su cui si sta lavorando secondo quanto indicato nelle linee guida ministeriali, sono il rapporto ordinario educatore/bimbi; la riorganizzazione di tutti gli spazi disponibili e valorizzazione degli spazi esterni; le attività strutturate in gruppi/sezioni, senza intersezione di attività tra bambini appartenenti a gruppi/sezioni diversi, attenzioni alla fase di accoglienza e ricongiungimento.

Nell’incontro in programma domani mercoledì 5 agosto, tra assessori regionali e ministro all’istruzione,  la Regione chiederà ulteriori specifiche rispetto alle risorse in materia di organico docente e non,  garanzie sul mantenimento per l’anno scolastico 2020/2021 dello stesso numero di autonomie scolastiche, massima attenzione alla continuità didattica in presenza e a distanza e di prestare attenzione alle criticità collegate alla licenziabilità dei docenti con la clausola della giusta causa.  IL Piemonte chiederà al Governo di essere vigile affinché la scuola possa riprendere nelle condizioni di sicurezza idonee.

Per il M5S la comunicazione dell’assessore non è esaustiva rispetto a come di fatto verrà organizzata la didattica in presenza e a distanza  e come funzionerà la fruizione pasti nelle mense. Non bisogna inoltre, secondo i pentastellati, lasciare alle famiglie la responsabilità di decidere se lo studente può accedere o meno a scuola poiché si rischierebbe di non avere alcun controllo sugli aspetti sanitari. Anche rispetto al tema del dimensionamento è stato chiesto se esista o meno la possibilità di intervenire con modifiche nella distribuzione dei ragazzi.

Il capogruppo di Luv, ha invece posto l’attenzione sul riavvio dei servizi educativi 0-6 sottolineando come il non avere oggi una data certa di apertura rischi di compromettere non solo l’avvio di un servizio educativo fondamentale ma anche la possibilità di ritorno al lavoro per molte famiglie costrette a casa con bambini piccoli.

La Regioni adempi al suo dovere attivando la funzione di coordinamento con i dirigenti scolastici che finora è mancata. È questa la richiesta del gruppo Pd  che sottolinea come la comunicazione dell’assessore non tenga conto delle richieste del mondo della scuola: un calendario scolastico  più flessibile alla luce della straordinarietà del contesto, incremento delle risorse rispetto allo scorso anno, un’elaborazione strategica dettagliata degli spazi, rafforzamento straordinario della rete trasporti.

Per i Moderati  il dato da sottolineare è l’incertezza a cui saranno ancora sottoposte le famiglie rispetto alla riapertura di nidi e materne. Non aver definito una data renderà impossibile a tanti genitori poter programmare u ritorno al lavoro.