Politiche attive del lavoro: lunedì 17 febbraio a Novara presentazione dell’”Avviso 3/2019″ di Fondimpresa

Si parlerà di politiche attive del lavoro lunedì 17 febbraio 2020, alle 10.30, nella sede di Confindustria Novara Vercelli Valsesia in C.so Cavallotti 25, a Novara. Occasione sarà l’incontro di presentazione dell’”Avviso 3/2019″ di Fondimpresa, il più importante tra i fondi interprofessionali per la formazione continua dei dipendenti delle aziende aderenti, costituito pariteticamente da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil.

L’evento è l’unica data in tutto il Nord Italia del roadshow nazionale di presentazione dell’Avviso 3/2019 e sarà dedicato proprio a descrivere come attivare una serie di “Interventi sperimentali relativi al sistema delle politiche attive del lavoro” per la realizzazione di piani formativi finalizzati all’acquisizione di abilità e competenze che favoriscano la crescita professionale e l’occupabilità dei lavoratori.

Dopo i saluti di Elvio Mauri, direttore generale di Fondimpresa e di Paolo Balistreri, presidente di “Obr Piemonte”, l’organismo bilaterale regionale che costituisce l’articolazione territoriale di Fondimpresa, il Sindaco di Novara, Alessandro Canelli, parlerà del rapporto tra le politiche attive e il territorio, mentre Amarildo ArzuffiDonata Cutuli, rispettivamente direttore dell’Area formazione e responsabile dei Progetti speciali di Fondimpresa, illustreranno caratteristiche e requisiti di ammissibilità nell’Avviso 3/2019. Al termine di una sessione di domande e commenti i lavori saranno conclusi dal vicepresidente di Fondimpresa, Massimo Cestaro.

«Investire nella formazione dei dipendenti – spiega la presidente del Foraz, il consorzio interaziendale di formazione professionale che fa capo a Cnvv, Silvia Guidetti – è fondamentale perché gratifica e specializza le persone, consente di accrescere la produttività e la competitività aziendale e migliora il coinvolgimento nel business dell’impresa. La formazione continua costituisce quindi la chiave di volta per la crescita delle imprese e l’occupabilità dei loro dipendenti. Grazie ai finanziamenti che Fondimpresa è in grado garantire ai piani formativi aziendali, territoriali, settoriali o individuali condivisi tra le parti sociali, l’intero contesto in cui operiamo ha a disposizione uno strumento concreto di sviluppo, perché avere personale con un know how adeguato e aggiornato consente alle aziende di stare al passo con le sfide globali che hanno ogni giorno di fronte».




3mila euro a impresa da investire in formazione

Approvato dalla Giunta della Camera di commercio di Torino uno stanziamento di 160mila euro dedicato a supportare le aziende torinesi negli investimenti in formazione, proprio in un periodo di profonda trasformazione delle modalità di fare business in tutti i settori.

 

Incoraggiamo le imprese a investire in formazione – ha dichiarato il Presidente della Camera di commercio di Torino Dario Gallina perché la formazione è uno strumento importante e concreto per iniziare fin da ora a programmare il futuro. Solo persone adeguatamente preparate, infatti, saranno in grado di gestire il cambiamento e di rendere efficaci i nuovi modelli gestionali e organizzativi che questo periodo sta già richiedendo”.

 

I contributi, sotto forma di voucher per un massimo di 3mila euro ad azienda, possono essere richiesti alla Camera di commercio esclusivamente attraverso il servizio telematico Webtelemaco a partire dalle ore 9 di lunedì 12 ottobre fino alle ore 12 di lunedì 19 ottobre. L’istruttoria delle domande avverrà in ordine cronologico, fino ad esaurimento fondi disponibili.

 

Chi può richiedere il voucher

Tutte le micro o piccole o medie imprese di qualunque settore, attive con sede e/o unità locali nella città metropolitana di Torino, in regola con l’iscrizione al Registro delle Imprese e con il pagamento del diritto annuale.

 

Le spese ammissibili

Devono riguardare interventi delle aziende nell’ambito della formazione su questi specifici temi:

  1. Sicurezza, per la crescita delle competenze in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, anche in riferimento al post emergenza
  2. Smart working
  3. Competenze strategiche post emergenza, ad esempio marketing digitale, nuovi canali commerciali on line, utilizzo di strumenti di gestione finanziaria
  4. Formazione e certificazione di competenze digitali.

I servizi di formazione dovranno essere erogati all’impresa a partire dal primo gennaio 2020 fino al 31 marzo 2021. L’entità massima dell’agevolazione non potrà superare il 70% dei costi ammissibili.

 

 

 

 

 

 




Gruppo Giovani Imprenditori di Cnvv: prosegue la formazione manageriale, come costruire una “squadra” vincente

Fornire conoscenze, strumenti e spunti di riflessione per attivare le competenze utili a far crescere un gruppo e a costruire una “squadra” vincente: sono i contenuti del corso “Soave” (acronimo di Squadra organizzata a vincere efficacemente) organizzato dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) all’interno del percorso di formazione manageriale ripreso dopo la lunga pausa provocata dalla pandemia.

Sotto la guida Paolo Manocchi, formatore comportamentale con all’attivo quasi 4mila giornate di aula con 118mila persone in oltre 200 eventi, una ventina di giovani imprenditori si è ritrovata il 16 settembre 2020 all’agriturismo “La Burla” di Guardabosone (Vc) per capire come far evolvere un “gruppo” integrando il valore di ogni singolo componente per contribuire a realizzare una “squadra” di valore.

«Il corso – spiega Margherita Negri, che all’interno del Gruppo Giovani Imprenditori di Cnvv ha la delega alla comunicazione – era articolato in modo interattivo e avvincente e ha coinvolto tutti, tanto sotto il profilo personale quanto dal punto di vista professionale. Si sono alternati momenti di teoria ed esercitazioni pratiche, volte a fissare le conoscenze acquisite e a offrire nuovi spunti di confronto e di crescita. Abbiamo affrontato diverse tematiche, tra cui è risultato molto interessante il processo attraverso cui è possibile trasformare le persone di un gruppo in una squadra grazie alla coesione e alla capacità dei leader di aiutare e supportare gli altri. Abbiamo fatto una riflessione anche su quali siano le cause di fallimento di una squadra e su come possiamo evitarle».

«È emerso – aggiunge la presidente del Gruppo, Federica Zappone – che gruppo e squadra non sono due mondi paralleli e distanti tra loro, ma l’una l’evoluzione dell’altro: un gruppo può diventare squadra se è accomunato dal medesimo obiettivo e se tutti lavorano insieme in sincronia, contribuendo con le loro competenze alla crescita comune; allo stesso tempo una squadra può smettere di essere vincente e tornare ad essere “solo” un buon gruppo quando le singole individualità prevaricano con i propri interessi sull’obiettivo finale.

Inoltre la squadra, se ben gestita, fa in modo che i suoi componenti si sentano stimolati a esprimere la loro individualità, la loro energia e la loro soggettività decisionale e queste opportunità comportamentali diventano sinergiche solo se ben coordinate da una leadership autorevole, che sia in grado di identificare e trasformare in punti di forza le differenze che esistono tra le persone. Mantenere una squadra “vincente” significa svolgere quotidianamente il proprio lavoro restando uniti verso l’obiettivo comune, senza risparmiarsi: con passione, impegno, tenacia e rispetto reciproco».

«Durante i lavori – prosegue Negri – sono stati affrontati due test: uno relativo alle differenze di caratteristiche, positive e negative, dei componenti di un gruppo/squadra: contributore, collaboratore, provocatore, comunicativo; abbiamo capito che per essere una vera squadra bisogna lavorare tutti insieme e soprattutto ottenere i risultati prefissati. Ci siamo poi dovuti immaginare come dei naufraghi che cercano di sopravvivere in una situazione estrema, con l’obiettivo di verificare se il risultato del lavoro di gruppo/squadra fosse migliore di quello ottenuto dal singolo, e questo ci ha permesso di comprendere l’importanza del confrontarsi, dell’aiutarsi e del discutere sulle reciproche motivazioni per raggiungere un fine condiviso».




“Formazione è sviluppo”: Fondimpresa, le opportunità da conoscere

Al Circolo dei Lettori si è svolto l’incontro promosso da O.B.R. Piemonte per fare il punto sulla formazione rivolta adaziende e lavoratori e per guardare alle prospettive del prossimo futuro

Il Circolo dei Lettori ha ospitato oggi l’incontro sul tema “Formazione È Sviluppo: le opportunità di Fondimpresa per aziende e lavoratori”, promosso da O.B.R. Piemonte. È stata l’occasione per approfondireil ruolo della formazione attraverso strumenti che gli scenari imprenditoriali richiederanno nel prossimo futuro, masono stati analizzati anche i vantaggi che le aziende possono riscontrare nell’immediato.

Il presidente di O.B.R., Paolo Balistreri, ha dichiarato: «Fondimpresa è in costante crescita e nel periodo 2004-2019 ha registrato l’adesione di 201.539 aziende e 4.681.175 lavoratori (datiInps dello scorso 30 giugno).

In Piemonte le aziende aderenti sono 15.044 e i lavoratori 470.002, pari al 10% del totale, dato significativo in un tessuto industriale come il nostro. Si tratta di uno strumento fondamentale per favorire la crescita della competitività delle imprese e delle competenze dei lavoratori attraverso la formazione.

Nel corso di quest’anno abbiamo affrontato questo argomento contattando 3.516 aziende piemontesi, sensibilizzandole all’utilizzo delle risorse. Nel prossimo futuro c’è una convenzione triennale, fino al 2022, con Fondimpresa e un evento incentrato sui risultati del nostro lavoro di monitoraggio valutativo dei piani formativi realizzati in Piemonte nel corso del 2018».

Quello della formazione è uno strumento organizzativo che presenta potenzialità e limiti: il tema è stato affrontato da Lorenzo Tesio, dottore di ricerca in Psicologia sociale e dello sviluppo all’Università degli studi di Torino, assieme altrainer consultantMarco Rigamonti.

Industria 4.0 comporta un’evoluzione che non riguarda solo la tecnologia ma anche e soprattutto le persone: Ermanno Rondi, responsabile del Gruppo Tecnico Confindustria e amministratore delegato del Gruppo Incas, ha approfonditoi nuovi orizzonti del sapere in relazione al contesto economico e imprenditoriale.

Giuseppe Gattino, a.d. di Vega International Tools, e Mauro Clara, responsabile talent di Ferrero Italia, hanno riferito le rispettive storie a proposito di formazione coni risvolti pratici sulle attività delle Pmi e delle grandi aziende. Raffaele Saccà, direttore Area Conto Formazione e Articolazioni Territoriali per Fondimpresa, ha inoltre illustrato le opportunità a disposizione delle aziende.

Alberto Artioli, vicepresidente O.B.R. ha concluso i lavori: «Arrivano segnali incoraggianti–ha dichiarato -,siamo passati da una percentuale del 4% di adulti interessati alla formazione al dato attuale che è salito all’8,5%.

È un passo avanti per Europa 2020, ma è chiaro che c’è ancora molto da fare. C’è oggettivamente un problema di formazione nel nostro Paese, di cui dobbiamo tenere conto in un quadro generale orientato all’internazionalizzazione, all’innovazione, al necessario dialogo con le agenzie formative.

Il nostro impegno sul territorio ha un ruolo molto importante, per esempio nell’assistenza sui bandi, per rafforzare il sistema di rete e per la promozione della cultura della formazione presso i lavoratori come elemento strategico di sviluppo del lavoro e della contrattazione tra le parti»




Lavorare nell’industria tessile, corso gratuito e tirocinio retribuito

Il corso, gratuito e a numero chiuso, è un progetto pilota innovativo ideato, promosso e finanziato dall’Associazione Industriali Tessili Cotonieri dell’Unione Industriali Torino, di cui gli imprenditori Giorgio Pertile e Renato Vasino sono rispettivamente Presidente e Vice-Presidente. Sviluppato in collaborazione con la Fondazione Chierese per il Tessile e per il Museo del Tessile, che ne cura la progettazione, l’organizzazione e la gestione, il corso ha l’obiettivo di colmare il divario esistente tra formazione e lavoro in ambito tessile industriale, formando in particolare addetti alla tessitura, all’orditura e alla meccanica tessile, venendo così a supportare lavoratori e imprese soprattutto nel territorio del chierese.

 

Spiega la Presidente Melanie Zefferino: «Mettendo in atto i propri scopi statutari, la Fondazione si prepara ora a “promuovere attività per la formazione, la qualificazione e l’aggiornamento del personale addetto alla produzione, alla distribuzione, alla diffusione e alla valorizzazione del tessile, non esclusa l’istituzione di una apposita scuola, con particolare attenzione alle problematiche indotte dall’utilizzo di nuove metodologie e tecnologie”. Il primo passo verso questo importante traguardo è stato fatto grazie alla collaborazione con l’Associazione Industriali Tessili Cotonieri dell’Unione Industriali Torino».

Il corso privato professionalizzante di avvio al lavoro nell’industria tessile, frutto di questa sinergia, inizierà il 1 ottobre e terminerà il 26 novembre, quando gli allievi riceveranno un attestato di frequenza e profitto con accreditamento ENAIP. Anche il CPIA3, con cui la Fondazione ha già condiviso altre progettualità, collaborerà alla promozione dell’iniziativa.

Il corso è aperto a persone maggiorenni, residenti o domiciliate nella provincia di Torino, che abbiano interesse a qualificarsi o riqualificarsi per inserirsi lavorativamente nell’industria tessile. Gli allievi (minimo 12, massimo 20) saranno selezionati sulla base delle rispettive motivazioni, esperienze, e/o conoscenze pregresse. Sono previste in totale 60 ore di insegnamento teorico-pratico con frequenza obbligatoria in presenza, che si svolgeranno il lunedì e il venerdì pomeriggio (dalle 14,00 alle 18,00) a Chieri, nella sala polifunzionale e nei laboratori della Fondazione Chierese per il Tessile e per il Museo del Tessile, in Via Santa Clara 10/A, a Chieri.

Per accedere alla selezione degli ammessi al corso,

gli interessati devono inviare una breve lettera motivazionale e

il proprio curriculum vitae in formato europeo,

entro il 23 settembre 2022, a info@fmtessilchieri.org.

Il corpo docenti è costituito da esperti qualificati, attivi a vario titolo nel settore tessile e nell’ambito della formazione, a cominciare dal coordinatore del corso, Mauro Le Noci (perito tessile accreditato e docente), Lisa Fontana (docente all’Accademia di Belle Arti di Firenze), con interventi di Massimo Quattrocolo, Antonio Coppola, Melanie Zefferino, Giulia Perin, Francesca Vergnano e il contributo dei meccanici tessili Graziano Iseppi, Maurizio Fasano e Walter Borsato, volontari della Fondazione, quali hanno appositamente allestito un orditoio manuale e realizzato telai portatili per assicurare agli allievi la sperimentazione diretta delle fasi chiave del processo tessile sin dalle prime lezioni.

Sono anche previste attività extracurriculari, incluse visite ad aziende leader di settore sul territorio chierese, oltre naturalmente alle collezioni del Museo del Tessile nel complesso di Santa Chiara e all’Imbiancheria del Vajro. Tutto ciò per coniugare, alla formazione professionalizzante, lo sviluppo di conoscenze che alimentino la passione per il tessile, passando in rassegna la sua storia e gli sviluppi del presente attraverso materiali, tecniche e macchinari. Durante il corso sono previste verifiche periodiche e un esame finale. Una volta superata la prima verifica, gli allievi potranno iniziare un tirocinio part-time di almeno tre mesi, retribuito a norma di legge, presso un’azienda dell’Unione Industriali Torino, preferibilmente affiliata alla Associazione Tessili Cotonieri di Torino. Una volta completato il corso e il tirocinio, ciascun allievo avrà acquisito conoscenze ed esperienze che favoriranno l’inserimento lavorativo nel settore tessile industriale.




“Budget e sistema di Reporting economico-finanziario”: corso di alta formazione di Cnvv

Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), Università del Piemonte Orientale (Upo) e Foraz, il consorzio interaziendale di formazione professionale che fa capo a Cnvv, organizzano un ciclo di incontri di alta formazione dedicato a imprenditori, manager e responsabili amministrativi delle aziende delle due province intitolato “Budget e sistema di Reporting economico-finanziario: un’opportunità per le imprese del nostro territorio”, che si svilupperà in 24 ore nei mesi di febbraio e marzo 2020.

«Abbiamo fortemente voluto questo percorso formativo – spiega il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – perché riteniamo sia utile approfondire la programmazione economico-finanziaria e l’analisi dei dati a consuntivo quali strumenti di indirizzo e di gestione delle risorse di grande importanza per guidare le scelte strategiche delle aziende. Oltre a presentare i criteri di progettazione e le modalità di funzionamento dei sistemi di programmazione e di controllo di gestione, il corso si focalizzerà su due temi di stretta attualità: la misurazione del rating, in conformità a quanto fatto dagli istituti di credito e dai diversi attori del sistema economico, e l’analisi degli indicatori utilizzati in applicazione del nuovo Codice della crisi d’impresa».

Il primo incontro è in programma martedì 11 febbraio 2020; gli altri moduli formativi si svolgeranno, sempre di martedì, il 25 febbraio e il 3, 10, 17 e 24 marzo, dalle 14 alle 18, nella sede Cnvv di Novara, in C.so Cavallotti 25. Le iscrizioni dovranno pervenire al Foraz entro il 5 febbraio 2020, mentre eventuali richieste di finanziamento del corso con i voucher di Fondimpresa dovranno essere trasmesse entro il 31 gennaio 2020 sempre al Foraz, che si occuperà gratuitamente della stesura del piano.

È possibile far partecipare più persone della stessa azienda in caso intendano alternarsi nella frequenza di singole lezioni, che saranno interamente tenute da alcuni tra i più importanti docenti dell’Upo: Maurizio Comoli e Lucrezia Songini, entrambi professori ordinari di Economia aziendale, Mario Valletta, professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari, Patrizia Riva, professore associato di Economia aziendale, e Francesco Bavagnoli, ricercatore e professore aggregato di Economia aziendale.

«Il corso – aggiunge Filippa – è coordinato dalla prof.ssa Chiara Morelli e approfondirà sia gli aspetti di struttura (strumenti, metodi, tipologia di obiettivi e di misure) sia gli aspetti di processo (fasi, attori, aspetti comportamentali) del sistema di programmazione e controllo. Tra gli argomenti che verranno trattati nel corso degli incontri, sempre attraverso casi pratici e simulazioni di situazioni reali, figurano anche le analisi di bilancio, il sistema di misurazione dei costi, il budget, la definizione degli obiettivi e la programmazione della gestione, la responsabilizzazione economica e l’elaborazione del “Master Budget”, i criteri di progettazione del sistema di reporting e la scomposizione dei risultati aziendali con il conto economico per area di risultato. L’importanza e la strategicità degli argomenti trattati rendono questa iniziativa davvero importante, anche in ragione dell’elevato profilo dei relatori e dell’impostazione fortemente operativa che caratterizzerà tutti gli incontri».




Formazione, bisogna stanziare dai 2 ai 5 milioni

Dai 2 ai 5 milioni di investimenti, oltre a 1,7 milioni per acquistare le mascherine. Queste le stime degli stanziamenti necessari per far ripartire in sicurezza il mondo della formazione professionale piemontese, secondo Forma Piemonte e Cenfop Piemonte, esposte in Terza commissione in merito alla riapertura dei corsi.

L’audizione era stata richiesta dal Gruppo del Pd. Sia Matteo Faggioni, presidente di Forma, che Pier Mario Viano, presidente di Cenfop, hanno auspicato che le istituzioni pubbliche piemontesi tornino a investire sui propri enti di formazione professionale, consentendo loro di affrontare le sfide impegnative che la ripartenza sta imponendo.

“Ci troviamo ad affrontare sfide difficili – hanno spiegato – quindi sarà necessario un rinnovato e più strutturato dialogo tra il mondo della formazione, il mondo produttivo e le parti sociali, al fine di intercettare, in tempi rapidi, i fabbisogni professionali e formativi delle imprese, offrendo risposte adeguate, e far sì che, queste ultime, possano cavalcare le nuove opportunità che l’era post Coronavirus potrà offrire”.

Durante il lockdown, la formazione professionale piemontese non si è fermata: è stata riprogettata e rimodulata l’attività, per non interrompere i corsi e per mantenere vivo il contatto con i propri allievi. È stato utilizzato anche lo strumento del project work, che ha sostituito lo stage, grazie al quale è stato possibile simulare una formazione tecnica o un’esperienza pratica in azienda dal proprio domicilio.

Tra le principali criticità spicca il dato che circa il trenta per cento degli allievi ha avuto unicamente uno smartphone come strumento per collegarsi e assistere alle lezioni a distanza. A sostegno del sistema formazione professionale è arrivata, a inizio aprile, una determina regionale che, anche grazie a un continuo e costruttivo confronto fra le parti, ha dato un supporto normativo al lavoro delle agenzie, con scelte adeguate, coerenti e in qualche modo anche coraggiose (se confrontate con quelle operate dalle altre Regioni) che permettono agli enti di proseguire le attività formative a distanza e non far perdere oltremodo terreno ai propri studenti, siano essi minorenni o maggiorenni, disoccupati o occupati.

Oggi, con l’attività didattica che è ripartita in presenza – come hanno spiegato i due presidenti – all’ordinaria gestione dei corsi si aggiungono i costi per la messa in sicurezza delle sedi. “Noi non siamo la scuola pubblica, ma viviamo delle risorse europee veicolate dalla Regione. Da un calcolo effettuato, serve una cifra che non può essere inferiore ai due milioni di euro, anche se l’ottimale sarebbe intorno ai cinque milioni. Da tutto ciò sono però da escludere i costi per l’acquisto delle mascherine protettive, stimati in un milione e settecentomila euro” ha concluso Faggioni.

 

 

 




Cnvv: Con l’ingresso dell’IIS “Lombardi” di Vercelli cresce rete scuole per innovazione

Si amplia il numero di scuole appartenenti alla “Rete per l’innovazione, lo sviluppo, la sperimentazione tecnologico/economica e le sinergie territoriali”, costituita su iniziativa di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) a fine settembre 2022. Venerdì 3 febbraio 2023, infatti, ne è entrato a far parte anche l’Istituto di istruzione superiore “Lombardi” di Vercelli, che si aggiunge all’Istituto tecnico “Omar” di Novara (ente capofila), all’Istituto tecnico “Da Vinci” di Borgomanero (No) e all’Istituto di istruzione superiore “Lancia” di Borgosesia (Vc), condividendo le iniziative delle reti nazionali delle scuole della Meccatronica, delle scuole con indirizzo “Industria e artigianato per il Made in Italy”, delle scuole tecniche e professionali con indirizzi “Manutenzione e assistenza tecnica” e di quelle del settore Tessile, abbigliamento e moda.
L’accordo di rete ha l’obiettivo di accrescere le sinergie per sviluppare percorsi di apprendimento finalizzati, anche attraverso i contributi delle industrie del territorio, all’innovazione, allo sviluppo, e alla sperimentazione tecnologica, soprattutto per quanto riguarda gli ambiti della meccatronica, della robotica e dell’automazione. Per avvicinare il mondo della scuola e quello del lavoro verranno introdotti nuovi percorsi formativi, anche con esperti aziendali, in aula e nelle imprese, sulle competenze richieste dall’innovazione tecnologica, anche in relazione ai fabbisogni del tessuto produttivo, e verranno avviate collaborazioni con altri attori istituzionali, anche per favorire gli inserimenti lavorativi e le attività di Pcto.
«Con questo accordo – dichiara la dirigente del “Lombardi”, Antonella Aliberti – si potenzia l’offerta formativa dei nostri istituti, Iti “Faccio” e Ipia “Lombardi”, e si accrescono le sinergie con il mondo delle imprese per far corrispondere le competenze formative alle esigenze del sistema produttivo. Scuole e aziende devono essere sempre più in sintonia tra loro, anche per potenziare e migliorare gli studi tecnici e professionali. Sono molto soddisfatta di poter collaborare con le aziende del territorio in un percorso che auspico sempre più approfondito e proficuo».
«Con l’ingresso di un nuovo istituto – aggiunge Francesco Ticozzi, dirigente dell’”Omar” – è stato fatto un ulteriore passo in avanti per l’incremento della rete, non solo numericamente ma con l’intenzione di attivare progetti comuni. Ora ci impegneremo per avviare iniziative condivise, lavorando per obiettivi in modo da dare concretezza ai contenuti dell’accordo. Anche grazie ai fondi messi a disposizione dal Pnrr è nostra intenzione realizzare iniziative da svolgere in tutte le scuole aderenti, per far crescere le competenze di chi vi studia».
«Per il mondo delle imprese – conclude Riccardo Cavanna, presidente della Cavanna Spa e vicepresidente di Cnvv con delega a capitale umano e formazione professionale – è fondamentale che le scuole collaborino tra loro e con le realtà del territorio e siamo sempre disponibili a favorire iniziative comuni tra gli istituti. Auspico che anche le aziende collaborino sempre più con le scuole, contribuendo a migliorarne le strutture e dando opportunità operative a studenti e studentesse, ad esempio attraverso percorsi di progettazione condivisa e periodi di apprendistato. Oltre al potenziamento della rete è infatti fondamentale sviluppare iniziative concrete».

 




Alta formazione: Cnvv, Upo e Foraz presentano la prima sessione dei corsi “Elective”

Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), Università del Piemonte Orientale (Upo) e Foraz, il consorzio interaziendale di formazione professionale che fa capo a Cnvv, hanno presentato la prima sessione di un nuovo ciclo di incontri di alta formazione dedicato a imprenditori e manager delle aziende del territorio.

«A pochi giorni dall’avvio del corso su Budget e sistema di Reporting economico-finanziario, che ha ottenuto un riscontro decisamente superiore alle previsioni – spiega il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – abbiamo deciso di proporre alle nostre imprese la possibilità di partecipare al ciclo di corsi “Elective” organizzati dal Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa nell’ambito della Laurea magistrale in Management e Finanza e in Amministrazione, Controllo e Professione, durante i quali esperti del mondo dell’industria e delle professioni illustrano i temi e i trend più attuali e più all’avanguardia in vari ambiti operativi. Per la prima sessione sono stati individuati quattro percorsi, tutti caratterizzati da un’impostazione fortemente pragmatica».

Nella terza settimana di febbraio 2020 prenderanno il via i corsi “Excel, VBA and Access”, a cura di Fabio De Luca, Gianluca Fusai e Giuseppe Rossi, e “Amministrazione del personale”, a cura di Virginia Miazzo, mentre da metà marzo a metà aprile è in programma il corso “Valutare l’invalutabile: sistemi innovativi di valutazione del personale nelle aziende: modelli e casi pratici”, a cura di Antonio Barge e Silvio Savoia. Chiuderà la prima sessione di proposte formative il corso “Fintech”, a cura di Raffaele Zenti, in programma nel mese di maggio. Tutte le lezioni si terranno nella sede dell’Upo di via Perrone 18, a Novara. Ogni corso prevede il rilascio di un attestato di partecipazione. Le adesioni dovranno pervenire richiedendo l’apposita scheda a: foraz@foraz.it




“Covid-19, in Piemonte il 99,8% delle classi non ha problemi”

In Piemonte, secondo l’ultimo monitoraggio degli edifici scolastici, ci sono problemi di spazio in circa 430 classi, che coinvolgono 1.200 studenti su una popolazione di circa 520.000 alunni della scuola statale: quindi soltanto lo 0,2% del totale”.

Lo ha spiegato stamane in Consiglio regionale l’assessore all’Istruzione nel corso della relazione sulla ripresa dell’attività nelle scuole, che perciò nel 99,8 per cento dei casi sono a posto.

“Rispetto ai dati del primo monitoraggio – ha aggiunto – le criticità sono risultate più che dimezzate e quelle evidenziate come critiche sono in corso di risoluzione”.

Per quanto riguarda l’organico,” il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte ha ripartito agli ambiti territoriali il contingente di personale docente e ATA aggiuntivo, determinato sulla base del budget di 112.679.902,36 euro, finalizzato alla stipula dei contratti a tempo determinato”. Una cifra che secondo l’assessore renderà “possibile soddisfare per la quasi totalità la richiesta di organico delle scuole dell’infanzia e primaria e per poco meno del 70% le richieste di organico della scuola secondaria di I grado, nonché il 50% delle richieste di personale ATA”, vale a dire il personale amministrativo, tecnico e ausiliario degli istituti e scuole di istruzione primaria e secondaria.

Sul tema dell’apertura delle scuole in sicurezza, nel corso dell’incontro del 2 settembre scorso, è stata proposta dalla Regione Piemonte la misurazione della temperatura, oltre che da parte delle famiglie a casa come previsto dagli indirizzi definiti a livello nazionale per la gestione in sicurezza delle scuole, anche all’ingresso degli istituti scolastici e delle agenzie formative. Per questo la Giunta regionale ha previsto uno stanziamento di 500 mila euro.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico, cruciale al fine di riaprire le scuole, “in tutti mezzi di trasporto locale, compresi quelli ferroviari, sono previste misure che consentono una capienza pari all’80%, privilegiando i posti a sedere e rispettando precise regole per ridurre al massimo i rischi di contagio; sono state inoltre definite indicazioni specifiche per il trasporto scolastico. La mascherina sarà obbligatoria ed è inoltre prevista la sanificazione degli ambienti e un adeguato ricambio d’aria”.

In ogni caso sarà consentita la capienza massima del mezzo di trasporto scolastico, al massimo per 15 minuti .

L’assessore ha ricordato che sono 434 i Comuni piemontesi che hanno beneficiato della misura straordinaria d 15 milioni di euro voluta dalla Regione Piemonte per sostenere il comparto 0-6 anni. In generale per le scuole dell’infanzia, le risorse ministeriali stanziate sono 16,3 milioni cui è associato il cofinanziamento regionale di 4,7 milioni.

Alla relazione di Giunta hanno risposto alcuni consiglieri di opposizione. Il M5s ha sottolineato che la ripresa in sicurezza e tranquillità non sembra garantita dalle parole dell’assessore e che i dubbi pratici sulle procedure siano ancora molti. Per il capogruppo Pd, inoltre, lo stanziamento di 500mila euro per l’acquisto dei termoscanner sembra del tutto inadeguato e insufficiente.

Molto critico anche il capogruppo Luv, che ha obiettato che il diritto allo studio deve essere garantito a tutti, soprattutto nel periodo dell’emergenza: “Non si capisce come verranno gestiti i casi di studenti con sintomi”, ha detto. Il capogruppo dei Moderati ha sostenuto che i fondi promessi ai nidi e alle materne devono arrivare quanto prima: “Ho provato a fare alcune segnalazioni all’assessorato, perché alcuni Comuni stanno mettendo paletti che rallentano i versamenti”. In particolare ha posto l’accento sulla situazione del Comune di Torino. “Non scarichiamo sulla Regione le chiare responsabilità per i ritardi che sono in capo al Governo centrale – ha detto il capogruppo della Lega – del resto la migliore idea del ministro Azzolina sono stati i banchi a rotelle”.