UPO e Fase 2 emergenza COVID-19, le nuove disposizioni del Rettore

L’UPO ha recepito il DPCM dello scorso 26 aprile con cui il Governo ha introdotto ulteriori disposizioni e misure per il contenimento del contagio da Covid-19 e varato la cosiddetta “Fase 2”.

In questa fase è ammessa la riapertura di alcune attività; sono consentiti in misura limitata alcuni spostamenti; rimane vietata ogni forma di assembramento e sospesa l’attività didattica in presenza negli istituti di formazione di ogni ordine e grado.

L’UPO sta dotando le strutture dei dispositivi di prevenzione e di sicurezza necessari (apparecchi per la rilevazione della temperatura, mascherine, guanti, disinfettanti, ecc.) e per sanificare a fondo gli ambienti prima della riapertura. È stato inoltre identificato un gruppo di lavoro composto da personale tecnico-amministrativo che avrà il compito di predisporre le linee guida e le operazioni necessarie per la ripresa.

In base a queste premesse il rettore Gian Carlo Avanzi e il direttore generale Andrea Turolla hanno disposto che l’attività didattica prosegue a distanza, come pure gli esami (da oggi sostenibili anche in forma scritta a distanza) e le tesi di laurea, di master e di dottorato; le strutture rimarranno chiuse al pubblico fino al 24 maggio e il pubblico esterno continuerà a rivolgersi agli uffici via email o telefono o in videoconferenza.

Alcune strutture saranno riaperte per consentire l’accesso ai soli laboratori di ricerca dal 4 maggio, coerentemente con le attività di sanificazione. Chi vi accederà dovrà avere DPI idonei. Le biblioteche rimangono chiuse al pubblico, garantendo l’assistenza remota per l’accesso alle risorse elettroniche disponibili online.

L’attività amministrativa continua nella modalità di lavoro agile fino al 24 maggio. Restano invariate le aperture delle portinerie del Complesso Perrone a Novara, del DISIT ad Alessandria, del Complesso San Giuseppe a Vercelli, di Ipazia e di Palazzo Bellini a Novara; a queste strutture si aggiunge il DSF a Novara con orario 9.00 – 17.00.
In questo periodo l’UPO provvederà a informare e a formare il proprio Personale sul comportamento igienico-sanitario nei luoghi di lavoro.




La Piccola Industria organizza un ciclo di webinar di formazione finanziaria per le aziende

L’attuale emergenza sanitaria e la recessione economica hanno colpito improvvisamente le imprese, generando una violenta crisi di liquidità, abbattendo la domanda e stravolgendo le strutture aziendali.

La Piccola Industria dell’Unione Industriale di Torino è da tempo impegnata nel fornire alle PMI un supporto concreto, con l’obiettivo di aiutarle a mantenere una struttura patrimoniale ed economica sana, fondamentali per adempiere alle prescrizioni previste dal nuovo Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza.

Per rispondere alle necessità imposte alle imprese dall’emergenza sanitaria, economica e sociale in atto, la Piccola Industria, in collaborazione con Skillab e con l’Ordine dei Dottori Commercialisti, ha deciso di dare un seguito al ciclo di formazione finanziaria inaugurato nel 2018, adattandolo alle attuali esigenze di liquidità e focalizzandolo sugli strumenti a disposizione delle aziende.

Giovanni Fracasso, Presidente della Piccola Industria dell’Unione Industriale di Torino ha dichiarato: “La nostra Associazione e soprattutto la rappresentanza delle PMI è volta da sempre al supporto delle nostre Imprese sul territorio attraverso azioni proattive e concrete. In momenti come questi, diventa fondamentale pensare all’oggi e quindi a traghettare le PMI al di là della crisi, ma senza perdere la prospettiva del domani, e quindi fornendo agli imprenditori una visione e gli elementi per indirizzarsi verso un futuro. Futuro che, qualsiasi sarà, non potrà prescindere per le nostre imprese dai fondamentali finanziari ed economici”.

Filippo Sertorio, Vice Presidente Piccola Industria dell’Unione Industriale di Torino con delega al Credito e alla Finanza, ha aggiunto: “Le nostre aziende hanno bisogno più che mai di un aiuto pratico e concreto per affrontare la crisi e per gestire al meglio questa fase storica. In questo momento riteniamo strategico, imprescindibile e oserei dire vitale fornire degli elementi formativi in più sia in ambito finanziario che di controllo e gestione poiché, oltre a segnare tutti noi da un punto di vista umano, sociale ed economico, è occorsa in un momento di transizione legislativo estremamente rilevante.

Non possiamo infatti dimenticarci come il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza prevede nuovi adempimenti ed adeguati assetti che, per quanto i termini siano stati prorogati al 2021, dovranno essere rispettati e adeguatamente programmati. È con questo spirito che abbiamo strutturato un percorso frutto della stretta collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti che sono partner importanti affinché il nostro tessuto economico reagisca nel migliore dei modi e si appresti a superare questo difficile periodo”.

“La crisi – ha commentato Luca Asvisio, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Torino Ivrea e Pinerolo – ha confermato, ancora una volta, l’importanza dell’interlocuzione tra banche, imprese e professionisti, da tempo uniti in un triangolo virtuoso, volto al costante sviluppo della competenza.

Le domande che in questi giorni gli imprenditori sottopongono ai propri commercialisti per districarsi nella burocrazia che la norma richiede per accedere ai finanziamenti garantiti dallo Stato e che vede le banche sottoposte ad un superlavoro, ci pone nella condizione di porci quali ausiliari dell’impresa nella gestione delle sue necessità, riconoscendoci – di fatto – un ruolo che non sempre la norma ci attribuisce in termini di esclusive, nonostante la formazione cui siamo sottoposti e la deontologia cui siamo tenuti rappresenti una garanzia posta a favore della collettività”

Paolo Vernero, Vice Presidente della Fondazione Picatti – Milanese dell’Odcec di Torino e referente del Gruppo di Studio sul sistema dei controlli in azienda e 231, ha concluso che: “Pur in presenza di un rinvio a settembre 2021 del Codice della Crisi, mai come in questi frangenti di grande incertezza è quanto mai utile procedere al rafforzamento delle best practice aziendali ed alla implementazione dei sistemi di controllo di gestione, finalizzati a gestire ed eventualmente mitigare i rischi economico-finanziari che l’impatto del Covid-19 comporta. L’investimento per migliorare la gestione dei rischi, il sistema dei controlli e l’informativa finanziaria rappresenta una opportunità. In questo contesto noi commercialisti siamo al fianco delle aziende insieme alle associazioni di categoria”.

È stato dunque pianificato un percorso di 8 webinar – realizzati con il co-finanziamento della Camera di Commercio e dell’Unione Industriale di Torino – dedicati agli strumenti di supporto finanziario e agli incentivi per l’anno 2020, al rapporto con gli istituti di credito, alla pianificazione finanziaria e al rafforzamento patrimoniale, oltre che alle novità normative in tema di crisi d’impresa e insolvenza.

Il primo appuntamento è per mercoledì 6 maggio, alle ore 11, con il webinar dal titolo: “Tutta la liquidità per le PMI: agevolazioni e strumenti per l’emergenza Covid-19”.

Interverranno Giancarlo Somà, responsabile Ufficio Economico Unione Industriale Torino; Fabio Francescatti, responsabile Ufficio Tributario Unione Industriale Torino e Fabrizio Gramaglia, Responsabile Agevolazioni e Strumenti Finanziari Finpiemonte

La partecipazione è gratuita ed è possibile registrarsi inviando una mail a piccola@ui.torino.it




Lettera aperta della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile

Questo momento di grande difficoltà, che ha ormai assunto estensione mondiale, sta palesando la fragilità del modello di sviluppo adottato da anni a livello globale.

Allo stesso tempo, è sempre più evidente che per trovare soluzioni a problemi complessi sia necessaria una reale collaborazione di tutte le comunità e istituzioni, ad ogni livello: individuale, locale, nazionale ed internazionale.

In tale contesto, ora più che mai, sono fondamentali politiche e azioni in grado di delineare strategie nazionali di ricostruzione sul medio e lungo periodo orientate ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.

La strada da percorrere per uscire dall’emergenza può assumere una duplice prospettiva: da un lato vi è la possibilità di cominciare un percorso virtuoso che metta insieme le istanze economiche del post-emergenza con il progetto del Green Deal Europeo allo scopo di accelerare la transizione verso un modello sostenibile di sviluppo; dall’altro vi è il rischio che per uscire dall’emergenza si lasci eccessiva libertà d’azione, dando addirittura una spinta in senso contrario rispetto allo sviluppo sostenibile.

In questo snodo così delicato della storia del Paese e del mondo, la Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS) vuole mettere a disposizione le proprie competenze per promuovere e avviare un percorso virtuoso verso la sostenibilità del Paese.

Oggi più che in passato, le Università hanno il compito, e il dovere, di promuovere una cultura nuova, di essere da modello e da stimolo per i contesti sociali e territoriali, affinché tutti possano comprendere che la sostenibilità non è un “lusso” che coinvolge e impatta su pochi ma che può e deve divenire opportunità per la promozione umana e sociale, veicolo essenziale attraverso il quale possano essere perseguiti e garantiti a tutti diritti, capabilities, inclusione, futuro.

Nella consapevolezza che l’attenzione all’emergenza sanitaria non cancella la severa crisi ambientale e sociale globale ma anzi l’aggrava, la RUS considera l’Agenda 2030 una bussola capace di indicare chiaramente la direzione da seguire per una ripresa che permetta di rafforzare la resilienza delle persone, delle comunità e dei territori.

Per far fronte all’emergenza e assicurare continuità alla didattica e alle altre attività universitarie, gli Atenei hanno fatto un balzo tecnologico e organizzativo senza precedenti in pochi giorni, fornendo una straordinaria dimostrazione di resilienza e di capacità di trasformazione che sarebbe auspicabile non andassero perdute: gli Atenei devono essere capaci di cambiare e di adattarsi pur mantenendo la loro natura e identità.

Questa crisi, infatti, sta insegnando a tutti i componenti della comunità universitaria (docenti, personale tecnico e amministrativo, studenti e studentesse…) come sia necessario andare oltre i rigidi steccati disciplinari per accogliere e valorizzare l’approccio transdisciplinare, in grado di immaginare e porre in essere percorsi educativi, didattici e di ricerca olistici e integrati.

Le conoscenze settoriali, da sole, non bastano per decifrare e comprendere la complessità attuale; al contrario, serve un approccio sistemico, che coinvolga e che ponga in dialogo generativo tutti i settori della conoscenza e della società civile (pubblica amministrazione, mondo del lavoro, mondo dell’impresa, terzo settore, istituzioni educative…), con un’attenzione a garantire equilibrio tra i diversi aspetti ambientali, economici e sociali.

Gli obiettivi

Consapevoli di tali premesse ed esigenze, la RUS intende mettere a disposizione del Paese la propria caratteristica e forza principale, l’essere Rete per:

  • sostenere insieme una visione di futuro che abbia al centro uno sviluppo autenticamente sostenibile, supportato dalle competenze che il sistema universitario può fornire al Paese, e non solo; in questo contesto fare rete significa anche mettere a sistema competenze e servizi di terza missione in grado di promuovere politiche di riconversione produttiva;
  • promuovere un processo di trasformazione culturale che, ad ogni livello, possa accompagnare a ripensare gli attuali stili di vita, di produzione e di consumo; a ridefinire delle politiche attente all’ambiente e alle persone; a limitare le disuguaglianze intra e intergenerazionali; a contrastare i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità. L’educazione è, come la stessa Agenda 2030 sottolinea, il principale strumento affinché tale trasformazione possa divenire concreta;
  • ripensare i processi formativi, valorizzando il capitale umano e l’importanza dell’apprendimento per tutti e per tutta la vita. Si dovranno rivedere i metodi, gli strumenti, i tempi e la valutazione degli stessi processi educativi. Bisognerà fare in modo che tutte le istituzioni formative italiane (scuole, università, accademie, enti di formazione…) riscoprano il loro valore e la loro missione educativa, puntando sullo sviluppo delle competenze, anche di quelle trasversali, e non tanto o solo sul trasferimento delle conoscenze e dei saperi;
  • abilitare le persone a futuri diversi rispetto a quello verso il quale ci stiamo dirigendo. Un approccio olistico, trasversale e inter e transdisciplinare

dovrà, negli opportuni tempi e modi, divenire la norma e non l’eccezione alla formazione.

Le proposte

La RUS, accogliendo il modello della civic university e facendo leva sui principi della Terza Missione e sulle competenze di cui è portatrice, si propone di:

  1. diventare un Think tank per la resilienza del Paese, un organismo indipendente che sia di supporto alla politica e agli amministratori nella definizione di interventi e di azioni locali e regionali a sostegno della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile e dell’Agenda 2030. Il Piano nazionale di attuazione del Manifesto che i Rettori hanno firmato a Udine lo scorso maggio 2019 e che sarà pubblicato nel Rapporto 2020 della Rete, continene già molte indicazioni su come il processo di transizione sia attuabile, affinché, come la stessa Agenda 2030 recita, “nessuno venga lasciato indietro”;
  2. collaborare ai tavoli di lavoro nazionali, attraverso l’attività dei propri Gruppi di Lavoro (Cambiamenti Climatici, Cibo, Educazione, Energia, Inclusione e Giustizia Sociale, Mobilità, Rifiuti), facilitando la definizione e l’attuazione di progetti sostenibili in campo ambientale, tecnologico, economico, sociale e di governance. I materiali che ciascuno dei Gruppi di Lavoro ha elaborato possono offrire alle altre Istituzioni, Enti e Associazioni locali e nazionali un supporto scientifico e relazionale a vantaggio della crescita sostenibile dei territori;
  3. dar vita ad “unità locali di resilienza” e trasformazione a partire dalle quali le Università potranno fornire il supporto tecnico-scientifico e culturale necessario per effettuare analisi prospettiche di tipo ex-ante, attività di monitoraggio e di valutazione ex-post dei progetti e delle politiche implementate, mettendo a sistema quanto attuato e armonizzandolo con i target dell’Agenda 2030 e con gli indicatori del Benessere Equo e Sostenibile che impattano maggiormente sulla vita del Paese e dei cittadini;
  4. contribuire alla creazione di spin-off accademici o/e all’istituzione di corsi di studi avanzati, supportando sia le amministrazioni pubbliche che il mondo dell’impresa e del lavoro nella individuazione di quelle conoscenze, sia teoriche che pratiche, basate sui principi della sostenibilità, necessarie per poter affrontare i cambiamenti culturali, tecnologici ed organizzativi che la società e l’economia italiana dovranno gestire nei prossimi mesi ed anni, per uscire dall’attuale crisi e prevenirne di nuove;
  5. contribuire alla costruzione di un laboratorio a rete per offrire servizi integrati di qualificazione di nuovi prodotti/processi a supporto della fase di post-COVID-19, anche con l’obiettivo di scambiarsi le esperienze

della gestione della crisi e mettere a fattor comune i benefici e i risultati conseguibili a livello regionale.

In conclusione

Siamo convinti che l’esperienza maturata dalle Università in questo periodo di difficoltà e di emergenza rappresenti un bagaglio prezioso, un esempio di laboratorio trasformativo, fondamentale per affrontare le sfide future con sguardo positivo e costruttivo, in linea con gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Per poter traghettare i territori verso scenari di sviluppo sostenibile, le Università devono essere messe in grado di rafforzare il proprio impegno in termini di didattica, ricerca, technology transfer, public and social engagement e human resource development sui temi dell’Agenda 2030. Solo accrescendo e rendendo sistemiche e sistematiche le conoscenze, le competenze e le best practice e mettendo a disposizione del Paese e dei suoi territori le competenze trasversali di cui le Università sono portatrici e custodi

f.to la Presidente, il Comitato di Coordinamento, i Coordinatori dei Gruppi di Lavoro della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile

 




Istituita una task force per la didattica online

In attesa di conoscere il DPCM ancora in aggiornamento per il contenimento della diffusione del Coronavirus, la Regione fa sapere di aver attivato da oggi una task force per eseguire un censimento delle scuole piemontesi che hanno già avviato l’attività online e per accompagnare quelle meno attrezzate nella transizione dalla didattica tradizionale a quella in rete.

L’organismo è costituito da Regione, consorzio TopIx, Miur, Csi Piemonte e della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo.

L’assessore ai Servizi Digitali fa sapere che rivolgerà domani una richiesta formale al governo per mettere subito a disposizione del Piemonte – attraverso un decreto urgente – le risorse risparmiate dalla posa della Banda Ultra Larga, somma che equivale a quasi 33 milioni.

Queste risorse – secondo l’Assessore – potrebbero essere utilizzate per le piattaforme pubbliche di formazione a distanza delle scuole medie superiori e inferiori oppure per l’attivazione dei voucher per servizi di connettività, allacciamento e pagamento dei canoni.

In accordo con l’Unità di Crisi e con l’assessorato alla Sanità, sarà inviata una richiesta a tutti i sindaci per verificare la possibilità di mettere a disposizione locali connessi alla rete dedicati agli studenti che non sono in possesso di strumenti digitali per seguire l’attività didattica. I locali dovranno essere conformi alle disposizioni di sicurezza per evitare la diffusione dei contagi da COVID-19. Il Csi Piemonte integrerà il numero verde della Regione con un servizio dedicato alle scuole.

Poter disporre di una banda larga moderna, efficiente e diffusa su tutto il territorio – aggiunge l’assessore regionale all’Istruzione – consentirebbe davvero al Piemonte di accelerare anche per quanto riguarda la scuola e l’istruzione. Situazioni di emergenza, come il coronavirus, dimostrano che l’alta velocità telematica può essere fondamentale anche per l’attività didattica, oltre che, ovviamente, per miriadi di altre applicazioni. Mi auguro che il governo accolga questa richiesta, che viene incontro alle esigenze anche di tanti territori ad oggi sostanzialmente isolati e che necessitano di una connessione veloce ed efficiente.




Alta formazione: Cnvv, Upo e Foraz presentano la prima sessione dei corsi “Elective”

Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), Università del Piemonte Orientale (Upo) e Foraz, il consorzio interaziendale di formazione professionale che fa capo a Cnvv, hanno presentato la prima sessione di un nuovo ciclo di incontri di alta formazione dedicato a imprenditori e manager delle aziende del territorio.

«A pochi giorni dall’avvio del corso su Budget e sistema di Reporting economico-finanziario, che ha ottenuto un riscontro decisamente superiore alle previsioni – spiega il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – abbiamo deciso di proporre alle nostre imprese la possibilità di partecipare al ciclo di corsi “Elective” organizzati dal Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa nell’ambito della Laurea magistrale in Management e Finanza e in Amministrazione, Controllo e Professione, durante i quali esperti del mondo dell’industria e delle professioni illustrano i temi e i trend più attuali e più all’avanguardia in vari ambiti operativi. Per la prima sessione sono stati individuati quattro percorsi, tutti caratterizzati da un’impostazione fortemente pragmatica».

Nella terza settimana di febbraio 2020 prenderanno il via i corsi “Excel, VBA and Access”, a cura di Fabio De Luca, Gianluca Fusai e Giuseppe Rossi, e “Amministrazione del personale”, a cura di Virginia Miazzo, mentre da metà marzo a metà aprile è in programma il corso “Valutare l’invalutabile: sistemi innovativi di valutazione del personale nelle aziende: modelli e casi pratici”, a cura di Antonio Barge e Silvio Savoia. Chiuderà la prima sessione di proposte formative il corso “Fintech”, a cura di Raffaele Zenti, in programma nel mese di maggio. Tutte le lezioni si terranno nella sede dell’Upo di via Perrone 18, a Novara. Ogni corso prevede il rilascio di un attestato di partecipazione. Le adesioni dovranno pervenire richiedendo l’apposita scheda a: foraz@foraz.it




Politiche attive del lavoro: lunedì 17 febbraio a Novara presentazione dell’”Avviso 3/2019″ di Fondimpresa

Si parlerà di politiche attive del lavoro lunedì 17 febbraio 2020, alle 10.30, nella sede di Confindustria Novara Vercelli Valsesia in C.so Cavallotti 25, a Novara. Occasione sarà l’incontro di presentazione dell’”Avviso 3/2019″ di Fondimpresa, il più importante tra i fondi interprofessionali per la formazione continua dei dipendenti delle aziende aderenti, costituito pariteticamente da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil.

L’evento è l’unica data in tutto il Nord Italia del roadshow nazionale di presentazione dell’Avviso 3/2019 e sarà dedicato proprio a descrivere come attivare una serie di “Interventi sperimentali relativi al sistema delle politiche attive del lavoro” per la realizzazione di piani formativi finalizzati all’acquisizione di abilità e competenze che favoriscano la crescita professionale e l’occupabilità dei lavoratori.

Dopo i saluti di Elvio Mauri, direttore generale di Fondimpresa e di Paolo Balistreri, presidente di “Obr Piemonte”, l’organismo bilaterale regionale che costituisce l’articolazione territoriale di Fondimpresa, il Sindaco di Novara, Alessandro Canelli, parlerà del rapporto tra le politiche attive e il territorio, mentre Amarildo ArzuffiDonata Cutuli, rispettivamente direttore dell’Area formazione e responsabile dei Progetti speciali di Fondimpresa, illustreranno caratteristiche e requisiti di ammissibilità nell’Avviso 3/2019. Al termine di una sessione di domande e commenti i lavori saranno conclusi dal vicepresidente di Fondimpresa, Massimo Cestaro.

«Investire nella formazione dei dipendenti – spiega la presidente del Foraz, il consorzio interaziendale di formazione professionale che fa capo a Cnvv, Silvia Guidetti – è fondamentale perché gratifica e specializza le persone, consente di accrescere la produttività e la competitività aziendale e migliora il coinvolgimento nel business dell’impresa. La formazione continua costituisce quindi la chiave di volta per la crescita delle imprese e l’occupabilità dei loro dipendenti. Grazie ai finanziamenti che Fondimpresa è in grado garantire ai piani formativi aziendali, territoriali, settoriali o individuali condivisi tra le parti sociali, l’intero contesto in cui operiamo ha a disposizione uno strumento concreto di sviluppo, perché avere personale con un know how adeguato e aggiornato consente alle aziende di stare al passo con le sfide globali che hanno ogni giorno di fronte».




Confindustria Novara Vercelli Valsesia : il 17 febbraio terzo incontro del percorso di alta formazione

Si intitola “Integrare la sostenibilità nel business: una nuova leva per la competitività” il terzo incontro organizzato da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) con The European House – Ambrosetti nell’ambito del percorso di alta formazione sulla gestione del cambiamento in azienda e che è dedicato a imprenditori e manager delle imprese del territorio.

L’incontro è in programma lunedì 17 febbraio 2020, alle 17, nella delegazione Cnvv di Borgosesia, in V.le Varallo 35. Dopo l’introduzione del presidente di Cnvv, Gianni Filippa, la relazione di Carlo Cici, Head of Sustainability Practice di The European House – Ambrosetti avrà come tema “Integrare la sostenibilità nel business: perché conviene e come farlo”. Seguirà, prima del dibattito con i partecipanti, la testimonianza di Stefano Brown, Sustainability Manager di Loro Piana Spa.

 

«Dopo i primi due seminari, che hanno affrontato i temi dell’accelerazione dell’innovazione attraverso il capitale umano e la governance per la crescita delle imprese familiari – spiega Filippa –, con il terzo incontro approfondiremo il tema dell’integrazione della “sostenibilità” nel business. I fattori abilitanti la crescita delle imprese, infatti, stanno cambiando rapidamente, mentre si affermano nuove leve di responsabilità sociale e di marketing. In questo contesto la sostenibilità diventa un fattore strategico e una strada obbligata per le aziende, soprattutto considerando la crescente interconnessione tra business e società: se ne parla sempre più spesso, fuori e dentro le organizzazioni economiche, anche se l’effettiva integrazione è spesso complessa e difficile da concretizzare in modo efficace. Grazie all’esperienza e alla competenza dei relatori avremo l’occasione di raccogliere utili suggerimenti operativi per raggiungere un risultato importante anche per il contesto sociale in cui operiamo».

 

 




CCIAA Novara: giornata di formazione sulla comunicazione in azienda

Trasferire concetti in modo chiaro, parlando e scrivendo, catturare e mantenere l’attenzione: questi gli obiettivi della giornata di formazione organizzata dal Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Novara.

L’iniziativa, dal titolo “Comunicazione efficace in azienda: parlare e scrivere per farsi comprendere” avrà luogo giovedì 20 febbraio 2020, dalle ore 9.00 presso la sede della Camera di Commercio, in Via degli Avogadro 4, a Novara.

Il corso è articolato in due moduli: il primo, dedicato al dialogo verbale, si svolgerà la mattina dalle ore 9.00 alle 13.00, mentre il secondo nel pomeriggio, dalle ore 14.00 alle 17.00, per approfondire le applicazioni con la scrittura. Docente di entrambi i moduli sarà Consuelo Vignarelli, giornalista, formatrice e consulente.

«La comunicazione efficace e l’ascolto attivo sono temi sempre più presenti in contesti lavorativi efficienti ed orientati al benessere delle persone» spiega Anna Ida Russo, presidente del Comitato imprenditoria femminile.

«Si tratta di skill non necessariamente innate, ma che, anzi, si possono imparare: l’obiettivo è quello di fornire alle imprese la conoscenza degli strumenti utili per migliorare gli scambi comunicativi sia a livello professionale che nella vita quotidiana, coinvolgendo i partecipanti in approfondimenti teorici ed esercitazioni pratiche».

La partecipazione al modulo del mattino è aperta e gratuita per le imprese novaresi (previa verifica di regolarità del pagamento del diritto annuale), con priorità per quelle femminili. Il modulo del pomeriggio è invece riservato alle imprese vincitrici dell’ultima edizione del Premio “Impresa Femminile Singolare”.

Per iscriversi occorre inviare una e-mail a  entro venerdì 14 febbraio, allegando l’apposito modulo di adesione disponibile unitamente al programma dell’iniziativa sul sito .




“Budget e sistema di Reporting economico-finanziario”: corso di alta formazione di Cnvv

Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), Università del Piemonte Orientale (Upo) e Foraz, il consorzio interaziendale di formazione professionale che fa capo a Cnvv, organizzano un ciclo di incontri di alta formazione dedicato a imprenditori, manager e responsabili amministrativi delle aziende delle due province intitolato “Budget e sistema di Reporting economico-finanziario: un’opportunità per le imprese del nostro territorio”, che si svilupperà in 24 ore nei mesi di febbraio e marzo 2020.

«Abbiamo fortemente voluto questo percorso formativo – spiega il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – perché riteniamo sia utile approfondire la programmazione economico-finanziaria e l’analisi dei dati a consuntivo quali strumenti di indirizzo e di gestione delle risorse di grande importanza per guidare le scelte strategiche delle aziende. Oltre a presentare i criteri di progettazione e le modalità di funzionamento dei sistemi di programmazione e di controllo di gestione, il corso si focalizzerà su due temi di stretta attualità: la misurazione del rating, in conformità a quanto fatto dagli istituti di credito e dai diversi attori del sistema economico, e l’analisi degli indicatori utilizzati in applicazione del nuovo Codice della crisi d’impresa».

Il primo incontro è in programma martedì 11 febbraio 2020; gli altri moduli formativi si svolgeranno, sempre di martedì, il 25 febbraio e il 3, 10, 17 e 24 marzo, dalle 14 alle 18, nella sede Cnvv di Novara, in C.so Cavallotti 25. Le iscrizioni dovranno pervenire al Foraz entro il 5 febbraio 2020, mentre eventuali richieste di finanziamento del corso con i voucher di Fondimpresa dovranno essere trasmesse entro il 31 gennaio 2020 sempre al Foraz, che si occuperà gratuitamente della stesura del piano.

È possibile far partecipare più persone della stessa azienda in caso intendano alternarsi nella frequenza di singole lezioni, che saranno interamente tenute da alcuni tra i più importanti docenti dell’Upo: Maurizio Comoli e Lucrezia Songini, entrambi professori ordinari di Economia aziendale, Mario Valletta, professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari, Patrizia Riva, professore associato di Economia aziendale, e Francesco Bavagnoli, ricercatore e professore aggregato di Economia aziendale.

«Il corso – aggiunge Filippa – è coordinato dalla prof.ssa Chiara Morelli e approfondirà sia gli aspetti di struttura (strumenti, metodi, tipologia di obiettivi e di misure) sia gli aspetti di processo (fasi, attori, aspetti comportamentali) del sistema di programmazione e controllo. Tra gli argomenti che verranno trattati nel corso degli incontri, sempre attraverso casi pratici e simulazioni di situazioni reali, figurano anche le analisi di bilancio, il sistema di misurazione dei costi, il budget, la definizione degli obiettivi e la programmazione della gestione, la responsabilizzazione economica e l’elaborazione del “Master Budget”, i criteri di progettazione del sistema di reporting e la scomposizione dei risultati aziendali con il conto economico per area di risultato. L’importanza e la strategicità degli argomenti trattati rendono questa iniziativa davvero importante, anche in ragione dell’elevato profilo dei relatori e dell’impostazione fortemente operativa che caratterizzerà tutti gli incontri».




Voucher libri, lo ottengono ma non lo usano

Su 9.077 nuclei familiari che nel 2016/2017 hanno ottenuto il “voucher” regionale per libri di testo, piano offerta formativa (Pof) e trasporti, 1.154 – ovvero il 12,7% – non ne hanno mai fatto uso: l’importo medio assegnato e non speso è stato di 746 euro. Ci sono inoltre 462 famiglie (pari al 5%), che hanno speso parzialmente il buono, in media 583 euro con un importo residuo inutilizzato di 259 euro.

Per cui su 7.320.606 euro stanziati per l’annualità 2016/17, quasi un milione, precisamente 993.945 euro, non è stato speso (13,5% della cifra).

Discorso simile vale per la borsa “IoStudio” erogata dallo stato per gli studenti delle scuole di II grado: l’11,8% non riscuote il bonifico.

È quanto emerge da uno studio dell’Istituto di Ricerche Economico Sociali del Piemonte (Ires), presentato lunedì 9 dicembre al Comitato per la qualità della normazione del Consiglio regionale (presieduto da Alberto Avetta, in sostituzione di Paolo Bongioanni).

Lo studio fa parte di una serie di indagini conoscitive che ogni anno l’Assemblea può richiedere all’istituto su materie di interesse regionale.

Per quanto riguarda il voucher regionale, chi ha condizioni economiche relativamente migliori ha più propensione a non spendere la cifra. Se il 12,7% del totale dei richiedenti non lo ha mai utilizzato, questa percentuale sale al 15% tra quanti hanno un Isee compreso tra 7.500 euro e 11.979 euro e al 17% tra chi, in questa fascia Isee, ha un figlio unico.

Su un totale di 6,3 milioni di euro spesi sui voucher, il 51% è stato utilizzato per acquisti nel settore dell’elettronica (PC, tablet, lettori e-book, software), mentre circa 2/5 nei supermercati e nelle cartolibrerie.

Un dato che si spiega con l’importo medio nettamente più alto per spese di questo tipo. Nota dolente i trasporti dove, in media, sono stati spesi 148 euro.

In totale il voucher era spendibile in 140 esercizi, il 46% nella provincia di Torino e circa un quarto nella provincia di Cuneo. Decisamente più limitata la possibilità di usufruirne nelle altre province piemontesi.

Un dato che si sposa con l’esiguo numero di società di trasporti convenzionate: solo 7 delle 140 convenzioni sono attive con aziende di trasporti, 89 con Comuni e le restanti 44 con esercizi commerciali abilitati a rilasciare titoli di viaggio (edicole, tabaccherie, cartolibrerie).

Per questo l’istituto di ricerche ha sottolineato l’importanza di un impegno da parte della Regione nei confronti delle aziende.

All’incontro erano presenti i consiglieri Angelo Dago (Lega), Alessandra Biletta (Forza Italia) e Giorgio Bertola (M5S). Da tutte le forze politiche è stata fatta richiesta di un ulteriore approfondimento in materia nell’anno 2020.