Aziende, Consiglio regionale: no alla Pdl di restituzione fondi regionali

Il Consiglio regionale ha respinto la Pdl presentata da Francesca Frediani (M4o), che avrebbe previsto la restituzione di eventuali contributi regionali percepiti da parte di aziende che in seguito avessero delocalizzato la produzione fuori dal Piemonte o non avessero applicato le norme di sicurezza sui luoghi di lavoro e le norme ambientali. Il testo era già stato licenziato con voto negativo in Commissione.

L’assessore alle Attività produttive, Andrea Tronzano, ha ricordato che “sono numerose le nostre proposte per favorire l’attrattività imprenditoriale del Piemonte. La nostra strategia non è quella di mettere più vincoli, ma far rispettare le norme già esistenti”.

Sono le misure previste a non trovare d’accordo la maggioranza, secondo il relatore Andrea Cane (Lega): “La Commissione ha esaminato i contenuti della proposta di legge – ha dichiarato – raccogliendo anche l’orientamento e la posizione della Giunta regionale e svolgendo approfondimenti sul tema della delocalizzazione produttiva con l’ausilio di IRES Piemonte. Al termine degli approfondimenti svolti, pur condividendo le finalità del provvedimento, la Commissione non ha ritenuto opportuno esprimere un orientamento favorevole alle diverse misure contenute nel testo”.

La Pdl era stata presentato nella passata legislatura, per poi essere ripresentata e analizzata in terza Commissione, dove aveva appunto ottenuto parere contrario.

“Si sarebbe trattato di uno strumento utile per arginare, almeno in parte, casi fin troppo frequenti in Italia e nella nostra regione dove aziende in piena salute, dopo aver beneficiato di contributi pubblici, spostano la produzione in paesi in cui il costo del lavoro è più basso. Non approvando il testo, è stata un’occasione sprecata” ha sottolineato Frediani.

Per Raffaele Gallo (Pd), anche lui relatore di Minoranza, la Pdl apre la discussione su come non fare concorrenza fra i Paesi della Ue e interviene sui fondi regionali alle imprese. Ma è troppo rigida, sarebbe da emendare.

 




Pmi Day” 2023: iniziate le visite guidate nelle aziende aderenti a Cnvv

Il 23 e 24 novembre scorsi sono iniziate le visite nelle aziende aderenti a Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) che partecipano all’edizione 2023 del “Pmi Day”, la Giornata nazionale delle piccole e medie imprese organizzata da Piccola Industria Confindustria in collaborazione con le associazioni territoriali del sistema. Oltre 40 studenti del Liceo scientifico “Avogadro” di Vercelli hanno visitato la centrale di Trino, di proprietà della Sogin – Società Gestione Impianti Nucleari di Saluggia (Vc), scoprendone il passato industriale e la fase di decommissioning in corso, mentre una quindicina di allievi dell’Istituto agrario “Bonfantini” di Romagnano Sesia ha preso parte al tour guidato negli impianti Torraccia del Piantavigna, appartenenti al Gruppo Francoli di Ghemme (No).

«Anche questa edizione – spiega il presidente del Comitato Piccola Industria di Cnvv, Giorgio Baldini – ha avuto un riscontro molto positivo e si articolerà su più mesi nell’anno scolastico 2023-2024 per consentire alle scuole e alle imprese di organizzarsi nel modo più adeguato. Abbiamo ricevuto oltre 1.200 richieste di partecipazione da 14 istituti, che stiamo cercando di gestire senza impattare in modo eccessivo sulle attività aziendali. Il Pmi Day è un importante momento di confronto, in cui le imprese confermano il loro ruolo di attore sociale sul territorio. Il tema di quest’anno è la “libertà” come presupposto per realizzare le proprie aspirazioni contribuendo a generare benessere collettivo e come leva per la ricerca, l’innovazione e la crescita economica: un principio  che si accompagna a quello di responsabilità, al rispetto per gli altri e per il bene comune e all’affermazione dei valori della convivenza civile, di cui la scuola e l’impresa sono presidi fondamentali».

Gli istituti scolastici che hanno aderito all’iniziativa sono, in provincia di Novara: “Bellini”, “Fauser”, “Nervi” e “Omar” a Novara, “Da Vinci” a Borgomanero, e “Bonfantini” a Romagnano Sesia; in provincia di Vercelli: “Avogadro”, “Cavour”, “Faccio” e “Lanino” a Vercelli, “Galilei” e “Avogadro” a Santhià, “Lirelli” e “Magni” a Borgosesia. Le aziende ospitanti sono, per il momento: in provincia di Novara Birla Carbon Italy (Trecate), Cavanna (Prato Sesia), Novacciai Martin (San Pietro Mosezzo), Memc (Novara), Olivari (Borgomanero), Procos (Cameri), Sanco (Galliate), Sime (Borgomanero) e Francoli-Torraccia del Piantavigna (Ghemme); in provincia di Vercelli Adverteaser (Vercelli), Copra (Pila), Gessi (Serravalle Sesia), Lanificio Colombo (Borgosesia), Marazzato (Borgo Vercelli), Mmv (Scopa), Officine Arfino (Varallo), Officine Rigamonti (Valduggia), Sogin (Saluggia) e Stamperia Bosatra (Borgosesia).

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Congiuntura economica, ancora in rosso il dato sulla produzione industriale

Nell’ambito della consueta collaborazione tra Unioncamere Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese, Unioncamere Piemonte ha presentato oggi i dati della 191ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali.

La rilevazione è stata condotta nei mesi di luglio e agosto con riferimento ai dati del periodo aprile-giugno 2019 e ha coinvolto 1.789 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 119.602 addetti e un valore pari a circa 64,6 miliardi di euro di fatturato.

Il II trimestre 2019 conferma la fase di stagnazione che ha colpito la manifattura piemontese a partire dalla seconda metà del 2018.

La produzione industriale ha segnato, per il quarto trimestre consecutivo, una variazione tendenziale negativa (0,8%), frutto del preoccupante trend esibito dai mezzi di trasporto e dal comparto tessile, nonché delle flessioni consistenti registrate, in termini produttivi, dalle principali realtà territoriali. La flessione del periodo aprile-giugno 2019 risulta, inoltre, di intensità superiore rispetto a quanto già evidenziato nei tre trimestri precedenti.

Il calo della produzione industriale si associa ai risultati solo debolmente positivi registrati dagli altri indicatori analizzati: si evidenziano, infatti, un andamento sostanzialmente piatto degli ordinativi interni (+0,2%) e una crescita stentata di quelli esteri (+1,0%); in media, il fatturato totale delle imprese manifatturiere intervistate aumenta dello 0,6% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2018, con la componente estera che registra un incremento dell’1,2%; migliora rispetto al II trimestre 2018 il grado di utilizzo degli impianti che si attesta al 68,4%.

Il Presidente di Unioncamere Piemonte, Vincenzo Ilotte, ha commentato: “i dati del II trimestre piemontese ci mostrano una regione in affanno, che segna un’ulteriore battuta d’arresto. Il nord del Piemonte, che non può avvantaggiarsi del buon risultato dell’industria alimentare, soffre proprio nei comparti che lo hanno sempre caratterizzato quali mezzi di trasporto, industrie elettriche ed elettroniche e filiera tessile. Solo adottando misure ad hoc e politiche attive che facilitino l’attività delle nostre imprese, garantendo condizioni di insediamento e crescita occupazionale e promuovendo una vera valorizzazione del nostro know-how, si potrà rimettere in moto la nostra macchina produttiva. Spetta a noi attori economici e istituzionali fermare questo trend, attraverso uno sforzo coeso in direzione di politiche volte a un rilancio degli investimenti e della domanda interna”.

Paolo Musso, Direttore commerciale Imprese Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria: “La diversa vocazione delle provincie piemontesi si riflette molto bene nell’analisi congiunturale presentata oggi. Abbiamo, per esempio, un agroalimentare in crescita nel Piemonte Sud contro un automotive che sconta la riorganizzazione del comparto nel torinese. Se guardiamo al sentiment registrato dai nostri gestori sul territorio nella nostra survey periodica leggiamo tuttavia una buona fiducia sulla crescita delle esportazioni. La Germania rallenta, ma i mercati più lontani continuano ad offrire opportunità interessanti per le nostre produzioni.

Una delle leve su cui puntare sono ancora una volta le filiere, che permettono alle aziende che ne fanno parte di essere più resilienti rispetto alla media. L’internazionalizzazione e la crescita dimensionale delle piccole ma dinamiche imprese della regione sono altri due obiettivi da perseguire per dare forza al sistema.

In Piemonte ne abbiamo affiancate parecchie con i nostri programmi di crescita e di apertura del capitale a investitori venture. Abbiamo lavorato con imprese della circular economy, con modelli commerciali innovativi, capaci di valorizzare il design e il sapere artigianale italiano ma dall’hi tech sorprendente. Non dimentichiamo che il Piemonte negli ultimi 10 anni è cresciuto moltissimo – 10 miliardi di export in più – anche grazie al lavoro comune per far conoscere e portare le nostre aziende all’estero”.

“Il nostro territorio, ha sottolineato il Regional Manager Nord Ovest di UniCredit Fabrizio Simonini, rimane un tassello cruciale del nostro sistema e dispone di importanti risorse per lo sviluppo e la transizione industriale, costituendo per diversi aspetti un laboratorio sociale, economico, culturale per il Paese.  Aspetti questi emersi anche nel forum Nord Ovest di UniCredit che abbiamo organizzato la settimana scorsa. Per la sua storicità il Piemonte è strategico per sostenere il sistema produttivo dell’intero Paese e consolidare la capacità competitiva sui mercati internazionali.

Il PIL del Nord Ovest infatti rappresenta l’11% del PIL nazionale.   Gli investimenti fissi lordi rappresentano la quota del 13% sul nazionale come anche la quota di export, pari al 12%, e un saldo attivo con l’estero di 12 miliardi di euro.  Nel Nord-Ovest è presente un repertorio di aziende che, forgiato dalla crisi, è parte del nucleo di vertice dell’imprenditoria italiana.

La spesa in ricerca e sviluppo è ampiamente superiore alle altre regioni e per quanto riguarda la propensione alla “brevettazione”, il Piemonte si posiziona a ridosso delle regioni benchmark. Spetta a noi, come banca, il compito di sostenere ancora di più le aziende e i cittadini di questo territorio, attraverso le collaborazioni con le associazioni di categoria per valorizzare i settori tipici del territorio e spingere sempre più verso l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese”.

A livello settoriale, l’unico risultato nettamente positivo appartiene, come nel I trimestre dell’anno, al comparto alimentare, la cui produzione cresce del 3,5%. Con il segno più anche la meccanica, che incrementa la produzione dello 0,8%. Stabile l’andamento delle industrie elettriche ed elettroniche (+0,1%). Tutti gli altri comparti di specializzazione della manifattura regionale evidenziano risultati negativi. In particolare la chimica flette dell’1,2%, i metalli segnano una contrazione dell’1,4%. Il calo del tessile e dell’abbigliamento appare ancora più consistente (-2,3%), ma il dato più penalizzante appartiene, ancora una volta, ai mezzi di trasporto (-5,1%).

Focalizzando l’attenzione sui mezzi di trasporto, attori principali della contrazione produttiva manifatturiera regionale, si rileva come la performance negativa del II trimestre 2019 risulti il frutto di una contrazione sostenuta della produzione di autoveicoli (-48,1%), di un calo importante dell’andamento della componentistica autoveicolare (-8,6%) e di una flessione dell’aerospazio (-7,1%).

L’analisi della dinamica della produzione industriale per classe di addetti evidenzia come, nel II trimestre 2019, una sostanziale stabilità caratterizzi solo le PMI, mentre micro e grandi imprese subiscono flessioni produttive. In particolare le imprese di piccole dimensioni (1049 addetti) registrano una variazione del +0,3% e le medie aziende (50-249 addetti) mostrano un andamento del tutto analogo (+0,4%). Per le realtà di grandi dimensioni (oltre 250 addetti), invece, la flessione produttiva è dell’1,6%, mentre le micro aziende segnano una contrazione dell’1,1%.

Il risultato negativo registrato a livello medio regionale trova conferma in 4 su 8 delle realtà provinciali piemontesi. Una flessione intensa della produzione industriale colpisce il biellese (-4,0%), a causa delle criticità vissute dal comparto tessile. Dato negativo anche per il capoluogo regionale, che segna nel II trimestre del 2019 un calo della produzione manifatturiera dell’1,8%.

In questo caso determinante è stato il contributo negativo offerto dai mezzi di trasporto. Meno intense, ma sempre con il segno meno, le variazioni tendenziali registrate da Asti (0,8%) e Vercelli (-0,7%). Grazie all’ottimo andamento mostrato dalle industrie alimentari e delle bevande e alla performance, seppur debolmente, positiva della meccanica, registrano incrementi dei livelli produttivi Cuneo (+1,1%), Novara (+1,0%), Alessandria (+1,4%) e Verbania (+1,5%).

 




Confindustria Torino e Anfia scrivono a Conte: sostegno e salvaguardia del settore automotive

Preoccupati per le sorti del settore automotive, un settore chiave dell’industria manifatturiera italiana, finora non considerato dai provvedimenti governativi per il sostegno alla ripartenza dell’economia, il presidente dell’Unione Industriale di Torino, Dario Gallina, e il presidente di ANFIA Paolo Scudieri, hanno oggi rivolto un appello, inviando una lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

“Sollecitare un intervento governativo è vitale per recuperare l’operatività del settore automotive e la sua capacità di sviluppo decisiva per il progresso economico” – si legge nella lettera.

“Il Covid-19 ha impresso una svolta drammatica al settore dell’automotive – spiegano – determinando una paralisi senza precedenti in termini di domanda e di produzione. Serve modellare una politica di sviluppo industriale in grado di sostenere un lungimirante riavvio del settore automobilistico per garantire una ripresa economica. Purtroppo non abbiamo ritrovato adeguata sensibilità e attenzione per l’automotive nel contesto dei provvedimenti governativi fino ad ora assunti”.

“Esistono misure – proseguono Gallina e Scudieri – che possono essere adottate subito e che possono sbloccare lo stallo del mercato dell’auto, che darebbero un rilancio all’intero settore, e avrebbero, tra l’altro, anche un effetto leva per le casse dello Stato, che vedrebbe ripagati gli sforzi temporanei con un incremento di gettito, come sempre garantito da vendita, possesso e utilizzo dei veicoli”.

Tra le misure proposte dall’Unione Industriale e da ANFIA c’è l’attuazione immediata di incentivi che, oltre a permettere ai consumatori di sostituire la vettura, determinerebbero anche “una riduzione delle emissioni” – si legge nella lettera – “rinnovando il vetusto parco circolante, e darebbero sostegno alle oltre 300.000 famiglie che vivono grazie al settore automotive, facendole tornare al lavoro e risparmiando anche le tante risorse oggi spese per la cassa integrazione”.

L’idea è di estendere l’ecobonus attualmente in vigore anche alle auto ad alimentazione alternativa con emissioni medie di CO2 da 61 a 95 g/km, allargando così la platea dei beneficiari, pur restando in linea con gli obiettivi europei di graduale decarbonizzazione della mobilità. E’ opportuno anche prevedere incentivi all’acquisto – con o senza rottamazione – di veicoli commerciali leggeri fino a 12 t, con uno schema differenziato per classi di peso e alimentazione.

Sarebbe molto utile, infine, l’introduzione di un incentivo all’acquisto delle numerose vetture e veicoli commerciali leggeri attualmente in stock presso i concessionari e i produttori (prodotti fino al 25 marzo 2020), in modo da facilitarne lo smaltimento, evitando blocchi al riavvio della produzione.

Oltre alle misure attuabili nel breve termine, i due presidenti chiedono al presidente del Consiglio “azioni ben più ampie, impegnative e coordinate, e che il governo italiano si faccia promotore di un’istanza di politica industriale a Bruxelles, presso gli organi comunitari, per attuare una politica di raccordo con le istituzioni europee e di pressione sul livello comunitario”, poiché “le filiere produttive dell’auto si stanno ridislocando su basi continentali e se le imprese italiane non saranno coinvolte in maniera determinante, si rischia non solo il ridimensionamento economico dell’Italia, ma una perdita di efficacia dell’industria europea nel suo complesso”.

Per rendere il loro appello ancora più incisivo, l’Unione Industriale di Torino e ANFIA hanno anche trasmesso un ordine del giorno a Comuni e Regione Piemonte con “l’augurio che venga adottato e che sindaci e Presidente della Regione Piemonte diventino portavoci attivi presso il Governo del rilancio del settore automotive. In questo momento tanto terribile, la coesione e la determinazione comune – concludono – rappresentano la nostra forza”.

 




Si è svolto il PMI Day all’Unione industriali di Asti

Si è svolto venerdì 20 novembre il PMI Day 2020 organizzato dal Comitato Piccola Industria dell’Unione Industriale della Provincia di Asti.

Il PMI Day è la Giornata Nazionale dedicata alle Piccole e Medie Imprese, giornata in cui queste aprono le porte dei propri stabilimenti agli studenti degli istituti superiori.

Quest’anno, a differenza delle passate edizioni, considerata l’impossibilità di spostarsi sul territorio a causa del lockdown, si è deciso di svolgere l’incontro in modalità videoconferenza, dando comunque agli imprenditori la possibilità presentare le proprie aziende e far conoscere la propria realtà produttiva e i relativi processi industriali.

A questa edizione hanno partecipato dieci aziende aderenti all’Unione Industriale di Asti (BASF ITALIA SPA, C.S. COSTRUZIONI SRL, ELMEG SRL, FIDA SPA, MALABAILA & ARDUINO SPA, ROBINO & GALANDRINO SPA, TOSO SPA, TSG ITALIA SRL, VERNAY ITALIA SRL, WAY ASSAUTO SRL) che hanno “digitalmente” aperto le porte dei propri stabilimenti a circa 700 studenti degli istituti I.T.I.S. Artom di Asti e Canelli, I.P.S.I.A. Castigliano, Istituto Agrario Penna, Liceo Scientifico Vercelli, I.I.S. Pietro Andriano, I.I.S. G.A. Giobert e Istituto Ferrero di Neive.

Questa esperienza ha offerto agli studenti l’opportunità di apprezzare l’impegno e il talento che gli imprenditori quotidianamente condividono con i propri collaboratori nella realizzazione di prodotti e servizi e nell’attività di innovazione, progettazione e sperimentazione.

Molto positivo il riscontro avuto da professori e studenti che hanno apprezzato la volontà del Comitato Piccola Industria di Asti di organizzare un’esperienza come questa nonostante le limitazioni che tutti vivono quotidianamente.

Il Presidente del Comitato Piccola Industria, Eugenio Pinci, ha così commentato la buona riuscita della giornata: “l’apprezzamento da parte dei soggetti coinvolti – professori e studenti in primis – è ciò che ci rende più orgogliosi ed è stato questo il fine che ha animato il nostro spirito nel voler comunque organizzare questa giornata, consci del fatto che apprendere cosa sia un’azienda dalle parole di chi l’azienda la vive ogni giorno, è materia che difficilmente si può studiare sui banchi di scuola. Nel corso degli incontri, siamo comunque riusciti a trasmettere agli studenti le sensazioni che si provano quando si entra in uno stabilimento produttivo, così da poterli avvicinare al mondo del lavoro”. 




Marsiaj: “Iveco, forte delle sue radici torinesi, è pronta ad affrontare il mercato globale”

“Davvero un’ottima notizia!” dice Giorgio Marsiaj, presidente dell’Unione Industriali di Torino, commentando lo spin-off di Iveco. “Ho sempre creduto nella sua importanza come tassello strategico del sistema industriale e della mobilità del nostro Paese.

La creazione di una società autonoma con il quartiere generale a Torino e il nuovo polo logistico europeo a San Mauro testimonia di come Iveco valorizzi le sue radici torinesi per affrontare il mercato globale. La logistica, infatti, è un elemento centrale in ogni piano di sviluppo. Saranno molto importanti anche le ricadute occupazionali con – spero – la creazione di nuove opportunità per i giovani”.




Welfare aziendale, Confindustria Asti: costituita Rete Astigiana

Il tema del welfare inteso come insieme di beni e servizi in ambito assistenziale, educativo, previdenziale, ricreativo che il datore di lavoro mette a disposizione dei propri lavoratori e relativi familiari, è un argomento di sempre maggiore interesse nell’ambito del mondo del lavoro e costituisce uno dei uno dei pilastri portanti di una politica aziendale che sappia conciliare gli obiettivi economici con quelli sociali e ambientali del territorio di riferimento, una politica che può essere definita con il termine di Responsabilità Sociale d’Impresa.

 

Alcuni fra i principali attori del panorama economico del territorio astigiano il 20 febbraio u.s. hanno firmato presso la sede dell’Unione Industriale della provincia di Asti un protocollo di intesa volto a costituire una Rete Astigiana per il benessere dei lavoratori e dei cittadini avente l’obiettivo la promozione delle politiche di welfare aziendale e territoriale finalizzate a permettere una migliore conciliazione e condivisione del tempo di vita/lavoro, l’aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro, lo sviluppo sostenibile dei territori, la crescita dell’occupazione con attenzione alle pari opportunità e alle politiche di inclusione, e condizioni generali di benessere per tutta la popolazione .

 

L’accordo è stato siglato dall’Unione Industriale della Provincia di Asti, dalle locali organizzazioni sindacali dei lavoratori CGIL, CISL e UIL, dalla Camera di Commercio di Asti, dal Comune di Asti, dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Asti, dalla Consigliera di parità della Provincia di Asti , dal Consorzio Co.Al.A, ed alcune delle aziende del territorio della nostra provincia.

 

L’accordo impegna i firmatari a diffondere le politiche di welfare presso imprese e lavoratori, sottolineandone i vantaggi economici e sociali; l’auspicio dei firmatari è quello di raccogliere un numero sempre maggiore di imprese intenzionate ad adottare modelli aziendali innovativi in grado di contribuire al benessere dei propri lavoratori e delle loro famiglie.

L’accordo sottoscritto si inserisce a pieno titolo in una strategia che opera in un quadro di politiche integrate, che coinvolge tutti gli attori pubblici e privati, e consiste nel coniugare politiche sociali, politiche del lavoro e sviluppo economico, puntando alla coesione sociale come driver di sviluppo territoriale;

Fra i principali obiettivi della neo-costituita Rete Astigiana per il benessere dei lavoratori e dei cittadini :

  • Costituire una rete di welfare territoriale composta dal più ampio numero di soggetti, pubblici e privati che operano nei servizi di utilità sociale, servizi di educazione ed istruzione, servizi di assistenza a familiari anziani e non autosufficienti
  • Stimolare le imprese ed i lavoratori ad usufruire di un welfare territoriale che oltre a fornire vantaggi fiscali e contributivi ai diretti interessati (Imprese e lavoratori) possano costituire un volano per lo sviluppo delle attività degli erogatori di servizi welfare del territorio

Per il raggiungimento di questi obiettivi, la Rete Astigiana per il benessere dei lavoratori e dei cittadini promuoverà la sottoscrizione di apposite convenzioni e accordi con gli enti pubblici e soggetti privati operanti sul territorio ed erogatori di servizi di welfare.

Le convenzioni così stipulate verranno diffuse presso le aziende ed i lavoratori interessati per permettere la massima diffusione dei piani di welfare.

 




Confindustria Piemonte organizza un webinar: “L’Europa verso il futuro”

L’evento parte dal presupposto che l’emergenza epidemiologica ha sottolineato come sia difficile pensare che si possa fare a meno dei numerosi vantaggi che l’integrazione europea ha prodotto e rappresenta un momento favorevole al rilancio dell’idea di Europa e alle sue nuove missioni.

L’obiettivo sarà quindi quello di fare una riflessione per comprendere che cosa chiedere all’Europa, da adesso in poi, a partire dai problemi di gestione dell’economia e della politica globale.

I lavori saranno articolati in due sessioni: nella prima ci saranno le relazioni introduttive di Fabio Ravanelli, Presidente Confindustria Piemonte, Giuseppe Russo, Direttore Centro Einaudi e Matteo Carlo Borsani, Direttore Confindustria Bruxelles.

Farà seguito una tavola rotonda cui parteciperanno Alberto Cirio, Presidente Regione Piemonte, Fabio Ravanelli, Presidente Confindustria Piemonte, Antonio Tajani, Presidente Commissione Affari Costituzionali e Conferenza dei Presidenti del Parlamento Europeo e Irene Tinagli, Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento Europeo.

Webinar 30-06-2020
Animerà il dibattito Andrea Bignami di Sky TG 24.

Si potrà partecipare ai lavori collegandosi al link Webinar Europa




“Pmi Day” 2020: conclusi a metà gennaio 2021 i “tour virtuali” nelle aziende di Cnvv

Si sono conclusi a metà gennaio 2021 i “tour virtuali” nelle aziende aderenti a Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) che hanno caratterizzato l’undicesima edizione del “Pmi Day” 2020, la Giornata nazionale delle piccole e medie imprese organizzata da Piccola Industria Confindustria in collaborazione con le associazioni territoriali per consentire agli studenti degli ultimi anni delle scuole secondarie di secondo grado una conoscenza diretta del mondo delle imprese.

«Nonostante tutte le incognite e le restrizioni imposte dalla pandemia – spiega il presidente del Comitato Piccola Industria di Cnvv, Giorgio Baldini – l’iniziativa, che abbiamo realizzato attraverso percorsi di visita in diretta streaming a partire dal 10 dicembre 2020, si è svolta regolarmente e con un bilancio decisamente superiore a ogni aspettativa: gli studenti coinvolti sono stati ben 1.240, oltre a una settantina di insegnanti e a 21 aziende aderenti a Cnvv, che ringrazio sentitamente per la loro disponibilità».

Hanno aderito all’iniziativa, per la provincia di Novara, gli istituti “Bellini”, “Bonfantini”, “Fauser”, “Omar” e “Nervi” di Novara e “Leonardo da Vinci” di Borgomanero, mentre per la provincia di Vercelli sono stati coinvolti gli istituti “Cavour”, “Lanino” e “Lombardi” di Vercelli e il “Lirelli” di Borgosesia. Le aziende partecipanti, anche grazie alla collaborazione con Confagricoltura, sono state nel Novarese Battioli Paola (San Pietro Mosezzo), Birla Carbon Italy (Trecate), Donetti (Romagnano Sesia), Gottifredi Maffioli (Novara), Matica Fintec (Novara), Nuova Assistenza (Novara), Procos (Cameri), Sarpom (Trecate), Sellmat (Prato Sesia), Risicultori di razza (Novara), Vigneti Valle Roncati (Briona) e Za.Ve.Ro (Romagnano Sesia); in provincia di Vercelli A. Raymond Italiana (Carisio), Adverteaser (Vercelli), Bertini (Alagna Valsesia), Cabboi Rag. Mariangela (Gattinara), Gessi (Serravalle Sesia), Industrie Toscanini (Borgosesia), Sogin (Saluggia), Soluzioni Edp (Vercelli) e Tosi F.lli (Varallo).

«Tra gli aspetti positivi delle visite aziendali svolte “da remoto” – prosegue Baldini – va evidenziata la grande partecipazione, con il coinvolgimento di tutte le classi interessate, e la notevole attenzione dimostrata dagli studenti: in molte occasioni il numero di domande poste agli imprenditori ha superato i tempi previsti, con un livello di interesse, di approfondimento e di interazione diretta, spesso molto spontanea, che non avevamo mai registrato in precedenza e nonostante orari a volte non agevoli, come le pause-pranzo o il primo pomeriggio. Questo aspetto ci porterà a ripensare l’organizzazione dell’iniziativa in programma, per il 2021, nel prossimo autunno. A prescindere dalla pandemia, infatti, le future edizioni del Pmi Day dovranno tenere conto delle notevoli opportunità che la tecnologia mette a disposizione».




Assemblea annuale di Cnvv, con il presidente di Confindustria Carlo Bonomi

Lunedì 6 giugno 2022, alle 11, presso lo stabilimento produttivo Sambonet Paderno Industrie di via Giovanni Coppo n. 1/c a Casalino – frazione Orfengo (NO), si terrà l’assemblea generale di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv).

Il programma dei lavori prevede, dopo il saluto del Cav. Pierluigi Coppo, presidente del Gruppo Arcturus, proprietario dei marchi Sambonet e Paderno, gli interventi del presidente di Cnvv, Gianni Filippa, del presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay, del presidente di Elettricità Futura, Agostino Re Rebaudengo, e del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.