Si è svolto il PMI Day all’Unione industriali di Asti

Si è svolto venerdì 20 novembre il PMI Day 2020 organizzato dal Comitato Piccola Industria dell’Unione Industriale della Provincia di Asti.

Il PMI Day è la Giornata Nazionale dedicata alle Piccole e Medie Imprese, giornata in cui queste aprono le porte dei propri stabilimenti agli studenti degli istituti superiori.

Quest’anno, a differenza delle passate edizioni, considerata l’impossibilità di spostarsi sul territorio a causa del lockdown, si è deciso di svolgere l’incontro in modalità videoconferenza, dando comunque agli imprenditori la possibilità presentare le proprie aziende e far conoscere la propria realtà produttiva e i relativi processi industriali.

A questa edizione hanno partecipato dieci aziende aderenti all’Unione Industriale di Asti (BASF ITALIA SPA, C.S. COSTRUZIONI SRL, ELMEG SRL, FIDA SPA, MALABAILA & ARDUINO SPA, ROBINO & GALANDRINO SPA, TOSO SPA, TSG ITALIA SRL, VERNAY ITALIA SRL, WAY ASSAUTO SRL) che hanno “digitalmente” aperto le porte dei propri stabilimenti a circa 700 studenti degli istituti I.T.I.S. Artom di Asti e Canelli, I.P.S.I.A. Castigliano, Istituto Agrario Penna, Liceo Scientifico Vercelli, I.I.S. Pietro Andriano, I.I.S. G.A. Giobert e Istituto Ferrero di Neive.

Questa esperienza ha offerto agli studenti l’opportunità di apprezzare l’impegno e il talento che gli imprenditori quotidianamente condividono con i propri collaboratori nella realizzazione di prodotti e servizi e nell’attività di innovazione, progettazione e sperimentazione.

Molto positivo il riscontro avuto da professori e studenti che hanno apprezzato la volontà del Comitato Piccola Industria di Asti di organizzare un’esperienza come questa nonostante le limitazioni che tutti vivono quotidianamente.

Il Presidente del Comitato Piccola Industria, Eugenio Pinci, ha così commentato la buona riuscita della giornata: “l’apprezzamento da parte dei soggetti coinvolti – professori e studenti in primis – è ciò che ci rende più orgogliosi ed è stato questo il fine che ha animato il nostro spirito nel voler comunque organizzare questa giornata, consci del fatto che apprendere cosa sia un’azienda dalle parole di chi l’azienda la vive ogni giorno, è materia che difficilmente si può studiare sui banchi di scuola. Nel corso degli incontri, siamo comunque riusciti a trasmettere agli studenti le sensazioni che si provano quando si entra in uno stabilimento produttivo, così da poterli avvicinare al mondo del lavoro”. 




Marsiaj (Presidente Unione Industriali Torino): Il MISE ha confermato un importante impegno economico

Il Presidente dell’Unione Industriale di Torino, Giorgio Marsiaj, ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti che siano state recepite le priorità manifestate dal territorio, e da noi in particolare.

Ne è emersa rafforzata l’importanza delle filiere automotive e aerospazio, anche attraverso il sostegno ai progetti Manufacturing Technology Competence Centre e Cittadella dell’Aerospazio, dedicati al trasferimento tecnologico in questi due settori.

La tempistica, i primi mesi del 2021, è molto importante, ma mi pare che tutti i soggetti coinvolti abbiano molto chiaro quest’aspetto, e anche questo è un risultato positivo. Il MISE ha confermato un importante impegno economico, che potrà essere ulteriormente incrementato se il nostro territorio saprà dimostrare una valida capacità progettuale”.




Trasformazione digitale: due webinar con Schneider Electric per presentare le nuove tecnologie gestionali 

Nell’ambito dell’accordo fra Confindustria e Schneider Electric, volto a sensibilizzare le imprese sulle opportunità offerte dalle tecnologie digitali, Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) organizza due webinar: “Garantire la continuità operativa delle imprese in tempo di crisi grazie a un approccio digitale”, in programma venerdì 27 novembre 2020 alle 11, e “Smart Manufacturing: benefici dell’interconnessione macchine”, in programma alle 11 di mercoledì 2 dicembre 2020.

Durante il primo incontro verranno illustrate le procedure e le azioni correttive per reagire a impatti negativi inaspettati e per disporre della tecnologia più adeguata alla gestione ottimale degli impianti, in una prospettiva di sempre maggiore sostenibilità e competitività. Nel secondo incontro saranno illustrati i vantaggi dell’acquisizione e dello scambio automatico dei dati produttivi e delle informazioni ricavabili dall’interconnessione dal parco-macchine aziendale a tutti i livelli organizzativi: dagli operatori agli imprenditori.

«La rivoluzione digitale – spiega il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – sta radicalmente trasformando i modelli di business, di produzione e di relazione con i clienti e sta fortemente accelerando l’evoluzione dei prodotti e dei servizi anche nei settori industriali più tradizionali. Le tecnologie digitali sono in grado di accrescere notevolmente l’efficienza delle imprese, di migliorare la flessibilità e la capacità di risposta alle esigenze di personalizzazione dei prodotti, oltre che di realizzare una migliore integrazione fra beni e servizi».

 

 




Il Gruppo Ebano aderisce al progetto “Welfare per le imprese” di Confindustria Novara Vercelli Valsesia

Una consulenza per lavoratori con familiari anziani o non autosufficienti, che li aiutino ad accedere a servizi di assistenza con un buon rapporto qualità/prezzo. Il disbrigo, per conto del lavoratore interessato, di pratiche amministrative, sanitarie o riguardanti il tempo libero. L’assistenza nei campi fiscale e previdenziale. La formazione e la sensibilizzazione su temi quali l’alimentazione, la prevenzione di disturbi fisici, l’educazione dei figli.

Sono solo alcuni dei servizi che saranno realizzati nell’ambito del progetto “Welfare per le Imprese”, promosso da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) a cui ha aderito Ebano Spa, il gruppo fondato e guidato dal Presidente di Piccola Industria Confindustria Carlo Robiglio, insieme ad altre eccellenze imprenditoriali piemontesi come CVB srl, Cav. Uff. Giacomo Cimberio Spa, Fratelli Fantini Spa, Giacomini Spa, Laica Spa, Lanificio Luigi Colombo Spa, Manifattura Sesia srl, Marazzato Soluzioni Ambientali srl, Ponti Spa e Zschimmer e Schwarz Italiana Spa.

Il progetto di Welfare aziendale è realizzato in via sperimentale in Piemonte, con il contributo della Regione, attraverso un’associazione temporanea di imprese (Ati) di cui è capofila Marazzato Soluzioni Ambientali.

“Il Welfare aziendale è la nuova frontiera delle relazioni industriali, favorisce la coesione all’interno dei luoghi di lavoro, consente di ottimizzare le risorse a vantaggio sia dei lavoratori che delle aziende”, spiega Carlo Robiglio. “Siamo peraltro convinti che la piena adesione e condivisioni dei beneficiari sia fondamentale per il successo di questa nuova tipologia di servizi”.

“Proprio per questo abbiamo condiviso con entusiasmo la possibilità di entrare a far parte di un’Ati che assicurasse il miglior coordinamento nei rapporti con i fornitori – continua Silvano Mottura, direttore generale del Gruppo Ebano – così come nella ricezione delle istanze ed esigenze dei lavoratori. Non a caso il progetto ha una durata annuale. Ci ripromettiamo di monitorarlo passo passo, perfezionandolo e verificandone gli esiti di qui a dodici mesi. Nella consapevolezza che è questa la strada giusta per rafforzare spirito di squadra e senso di appartenenza dei lavoratori nei confronti della comunità in cui, nelle varie modalità di svolgimento della loro attività, si trovano quotidianamente a operare”.

Fino a ottobre 2021 le aziende aderenti al progetto attiveranno una serie di servizi per favorire i propri dipendenti, le loro famiglie, e, in alcuni casi, anche le comunità di riferimento, sulla base di quattro macroaree di attività. La prima prevede la disponibilità di un esperto che raccoglierà le esigenze dei lavoratori con familiari anziani e/o disabili non autosufficienti per sostenerli nell’individuazione e nell’accesso a servizi di assistenza. La seconda prevede la messa a disposizione di un operatore (il cosiddetto “maggiordomo aziendale”) delegato al disbrigo di pratiche e compiti che richiedono l’accesso a uffici pubblici o la selezione di offerte, permettendo ai lavoratori di risparmiare tempo.

Il terzo servizio consentirà di usufruire di uno “sportello” di consulenza e assistenza fiscale e previdenziale, mentre il quarto si articolerà in una serie di incontri di formazione e di sensibilizzazione su temi relativi al benessere personale, familiare e sociale quali la corretta alimentazione, la prevenzione di disturbi fisici, l’orientamento scolastico e professionale, la media education, con la possibilità di un successivo orientamento verso consulenze personalizzate.

Sul piano operativo il coordinamento di un “welfare manager”, che lavorerà con i responsabili delle risorse umane delle aziende, consentirà di uniformare i processi di rilevazione delle esigenze, la definizione delle modalità di accesso ai servizi e la loro erogazione. Un sistema di rilevazione continuo consentirà di verificare quali servizi verranno utilizzati maggiormente e in che misura saranno stati in grado di rispondere alle aspettative dei beneficiari.




Le Rsa chiedono sostegno economico. Audizione delle associazioni imprenditoriali di settore

Nelle residenze sanitarie assistite mancano infermieri, i costi sono aumentati per far fronte all’acquisto di strumenti e dispositivi di protezione e l’occupazione dei posti letto è diminuita.

Questi alcuni dei problemi segnalati nell’audizione dei rappresentanti di ANASTE (Associazione nazionale strutture terza età), UNEBA (Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale), Legacoop, Confcooperative, AGCI (Associazione generale cooperative italiane), Confapi Sanità e Confindustria davanti al gruppo di lavoro che sta svolgendo l’indagine conoscitiva sulla gestione dell’emergenza sanitaria, presieduto da Daniele Valle.

Per Confindustria da parte della Regione c’è stata e c’è attenzione, ma serve un sostegno economico perché le misure adottate per contrastare la pandemia hanno comportato sforzi definiti insostenibili per le aziende. E poi va rivalutata l’importanza delle strutture sul territorio: con un miglior funzionamento di queste ultime, gli ospedali non andrebbero in affanno come avvenuto.

Confapi ha precisato che oggi nelle Rsa i problemi di marzo non si verificano più, ci sono il 3,5 per cento di contagi tra il personale e il 5 per cento tra gli ospiti, ma restano aperte una serie di questioni. Ad esempio il  monitoraggio per isolare il virus, la carenza di infermieri disponibili, le lacune della medicina territoriale, la mancata revisione delle tariffe. A questo si aggiunge il fatto che le assicurazioni si stanno rifiutando di stipulare polizze con le Rsa, che in caso di dovuto indennizzo rischierebbero dunque il fallimento, obbligando gli operatori a rivolgersi a compagnie straniere per ricevere le coperture adeguate.

Per Anaste punto centrale è la revisione del piano tariffario, con una retta media di 85 euro giornalieri è impensabile poter assistere persone non autosufficienti garantendo servizi di qualità. Confcooperative ha parlato di un modello organizzativo non adeguato, che sconta mancanze strutturali e che non prevede regole univoche su tutto il territorio regionale. Inoltre, è stato rilevato che su 780 presidi autorizzati, sembrano avere dignità solo quelli che ospitano anziani che hanno diritto alla quota di compartecipazione sanitaria, 14 mila ospiti su un totale di circa 45 mila.

Sulla necessità di ripensare a riqualificare il personale, in particolare gli operatori socio sanitari (OSS), perché vengano formati ad esempio per somministrare terapie, si è espressa anche Agci, che ha ricordato come in Lombardia la sperimentazione abbia dato buoni risultati, risolvendo in parte la carenza di infermieri.

Gli auditi hanno sottolineato che da quando il presidente Alberto Cirio ha preso in mano la situazione delle Rsa c’è stata un’accelerazione nella soluzione dei problemi, che la piattaforma digitale funziona. Ciò consente di non dover più rincorrere i referti. Inoltre i tamponi rapidi, di cui si attende la seconda fornitura, stanno funzionando nell’individuare e isolare più velocemente i positivi, ma è importante che il tamponamento sia fatto in maniera sistematica. Manca, hanno precisato, il terzo anello: trovare strutture idonee dove evacuare temporaneamente i casi positivi per la quarantena, per poi farli rientrare in Rsa.

Sono intervenuti per porre domande il presidente Valle, i consiglieri Valter Marin e Alessandro Stecco (Lega), Monica Canalis e Domenico Rossi (Pd), Marco Grimaldi (Luv) e Francesca Frediani (M5s).




Coronavirus, i giovani imprenditori di Cnvv dicono “no” a un altro lockdown 

Un nuovo lockdown significherebbe il fallimento di ogni misura preventiva; dobbiamo assolutamente evitarlo.

Lo sostengono i Giovani Imprenditori di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) riflettendo sulle recenti misure per il contenimento del contagio da Coronavirus.

«Il nostro pensiero – spiega il vicepresidente del Gruppo, Dario Arlunno – va prima di tutto a coloro che stanno soffrendo e alle loro famiglie, ma non possiamo non rilevare che numerose attività hanno fatto, nei mesi scorsi, notevoli investimenti per rendere sicura la produzione e la fruizione di beni e servizi in presenza e non vanno ulteriormente penalizzate. Andrebbero, piuttosto, incrementati i controlli e le sanzioni a chi non rispetta le regole: operazione decisamente più facile da svolgere in un’azienda o in un esercizio pubblico rispetto a quanto possa avvenire nei contesti domestici».

«La chiusura delle attività – aggiunge la presidente, Federica Zappone – ha provocato e provocherà danni ingenti al sistema economico e all’occupazione; per evitarne di ulteriori si deve incrementare il capitale umano di aziende pubbliche e private, non solo della sanità, per garantire sempre maggiore sicurezza, digitalizzazione e innovazione. Possiamo, ad esempio, dare ai numerosi sussidiati ad alto potenziale un ruolo attivo nella ripresa della nostra economia, utilizzando al meglio le loro competenze».

 




Welfare aziendale: al via il progetto coordinato da Cnvv 

Con la costituzione di un’associazione temporanea di imprese (Ati) ha preso ufficialmente il via il progetto “Welfare per le imprese” coordinato da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), che ha ottenuto un contributo di 106 mila euro dalla Regione Piemonte nell’ambito della strategia di innovazione sociale “Wecare” per la progettazione e l’attivazione di interventi di welfare aziendale sul bando Por-Fse 2014/2020.

Dell’Ati, di cui è capofila Marazzato Soluzioni Ambientali srl di Borgo Vercelli (Vc), fanno parte altre dieci aziende aderenti a Cnvv: CVB srl di Tronzano Vercellese (Vc), Cav. Uff. Giacomo Cimberio Spa di San Maurizio D’opaglio (No), Ebano Spa di Novara, Fratelli Fantini Spa di Pella (No), Giacomini Spa di San Maurizio D’opaglio (No), Laica Spa di Arona (No), Lanificio Luigi Colombo Spa di Borgosesia (Vc), Manifattura Sesia srl di Fara Novarese, Ponti Spa di Ghemme (No) e Zschimmer e Schwarz Italiana Spa di Tricerro (Vc).

Fino a ottobre 2021 le aziende aderenti al progetto attiveranno una serie di servizi per favorire i propri dipendenti, le loro famiglie, e, in alcuni casi, anche le comunità di riferimento, sulla base di quattro macroaree di attività. La prima prevede la disponibilità di un esperto che raccoglierà le esigenze dei lavoratori con familiari anziani e/o disabili non autosufficienti per sostenerli nell’individuazione e nell’acceso a servizi di assistenza che abbiano buoni rapporti qualità/prezzo. La seconda prevede la messa a disposizione di un operatore (il cosiddetto “maggiordomo aziendale”) delegato al disbrigo di pratiche e compiti che richiedono l’accesso a uffici pubblici o la selezione di offerte, permettendo ai lavoratori di risparmiare tempo.

Il terzo servizio consentirà di usufruire di uno “sportello” di consulenza e assistenza fiscale e previdenziale, mentre il quarto si articolerà in una serie di incontri di formazione e di sensibilizzazione su temi relativi al benessere personale, familiare e sociale quali la corretta alimentazione, la prevenzione di disturbi fisici, l’orientamento scolastico e professionale, la media education ecc., con la possibilità di un successivo orientamento verso consulenze personalizzate.

Le attività e i servizi saranno forniti da società specializzate e professionisti come consulenti del lavoro, fiscali e previdenziali, psicologi, psicoterapeuti, educatori, medici del lavoro, nutrizionisti, fisioterapisti, osteopati, esperti di mindfulness, coaching e dinamiche di gruppo.

Per consentire l’avvio di una vera e propria “rete territoriale” di interventi, al progetto aderiscono anche le Camere di Commercio di Novara, di Biella/Vercelli e del Verbano Cusio Ossola, alcune amministrazioni comunali, associazioni di rappresentanza di imprese e lavoratori, enti gestori dei servizi sociali, le Consigliere di parità delle Province di Novara e del Vco, il Dipartimento di studi per l’economia e l’impresa dell’Università del Piemonte orientale e gli Ordini dei consulenti del lavoro di Novara, Vercelli e Vco.

«Questo progetto – spiega Andrea Saini, presidente e amministratore delegato di Laica Spa e vicepresidente di Cnvv con delega all’organizzazione e alla rappresentanza associativa – è espressione della volontà di Cnvv di favorire lo sviluppo di un nuovo sistema incentivante, defiscalizzato e decontribuito, che permetta ai lavoratori e alle imprese di trarre il massimo beneficio nel lungo periodo dalla retribuzione del proprio lavoro. Mentre il Governo continua a promettere un abbattimento del cuneo fiscale, le norme sul Welfare permettono di ottenere benefici immediati e tangibili; per questo il nostro progetto avrà la funzione di far conoscere e introdurre il Welfare nelle imprese a vantaggio di chi lavora e di chi dà lavoro».

«Tutte le aziende che compongono l’Ati – aggiunge Luca Marazzato, amministratore delegato dell’omonimo Gruppo – hanno scelto di partecipare vedendo nel progetto la possibilità di una sperimentazione volta a creare le condizioni per rafforzare le attività di welfare aziendale già in essere o per svilupparne di nuove, migliorando l’offerta ai propri collaboratori. Sulla base dell’esperienza maturata con questa sperimentazione potranno decidere di proseguire con altre attività, fornendo una concreta dimostrazione dell’importanza di declinare nei fatti i principi della responsabilità sociale d’impresa».

Sul piano operativo il coordinamento di un “welfare manager”, che lavorerà con i responsabili delle risorse umane delle aziende, consentirà di uniformare i processi di rilevazione delle esigenze, la definizione delle modalità di accesso ai servizi e la loro erogazione. Sarà sua cura anche progettare modalità di risposta adeguate ai servizi esistenti sul territorio e co-progettare con gli altri enti i percorsi di partecipazione della popolazione locale alle iniziative pubbliche. Un sistema di rilevazione continuo consentirà di verificare quali servizi verranno utilizzati maggiormente e in che misura saranno stati in grado di rispondere alle aspettative dei beneficiari.

 




Confindustria Piemonte incontra i parlamentari

Si è tenuto oggi, in videoconferenza, l’incontro tra Confindustria Piemonte e i parlamentari nazionali ed europei eletti in Piemonte. Tre gli ambiti principali delle proposte avanzate dagli industriali per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR: contenuti per il Piano Transizione 4.0 e capitale umano, ITS e istanze in tema di lavoro, Infrastrutture e Corridoi Europei.

«Il nostro Piemonte è una delle regioni più importanti del Paese – ha dichiarato Marco Gay, Presidente di Confindustria Piemontee può esprimere eccellenze in termini di prodotti, processi, servizi, e anche grandi capacità imprenditoriali, come ha dimostrato la reazione al fermo delle attività. Gli assi prioritari su cui agire per consolidare la ripartenza appena avviata sono chiari: trasformazione 4.0 dell’industria, sostenuta da competenze specializzate; politiche a supporto della produttività del lavoro e infine infrastrutture, materiali e immateriali, efficienti. Il Piano su cui stiamo lavorando insieme ai nostri parlamentari ci offre gli strumenti necessari a rafforzare la competitività e lo sviluppo del territorio, dobbiamo saper cogliere questa opportunità con un’azione concertata tra tutti gli attori».

SISTEMA PRODUTTIVO

Primo tema chiave per la ripartenza e lo sviluppo del sistema produttivo è il sostegno all’industria in ottica di trasformazione digitale: accanto ai progetti già attivi come DIH Piemonte e CIM4.0, altre iniziative tra cui il Manufacturing Technology and Competence Center e l’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale necessitano di essere consolidate. Agenda Digitale, completamento del Piano BUL regionale e sviluppo della tecnologia 5G evidenziano un oggettivo deficit di sviluppo per il Piemonte, mentre particolare attenzione va posta al sostegno alle filiere regionali di specializzazione intelligente (S3). Per quanto riguarda i Poli di Innovazione, occorre proseguire l’esperienza positiva dei cluster anche nella programmazione 2021-2027. Capitolo misure di sostegno alle imprese, PMI in particolare, è urgente avviare e monitorare il confronto a regia nazionale per la predisposizione del prossimo Accordo di Partenariato. In ottica di Transizione verde, infine, attuare interventi per perseguire la sostenibilità e la tutela ambientale nei processi industriali.

ITS E LAVORO

Fondamentale mettere in campo azioni per il consolidamento e la crescita del sistema ITS e definire ambiti formativi coerenti fra ITS e Università riducendo dispersione, abbandono e mismatch domanda/offerta di lavoro tecnico. Si avanzano inoltre alcune osservazioni alle misure in materia di lavoro contenute nelle Linee Guida del PNRR: riduzione del costo del lavoro attraverso la diminuzione dei contributi sociali a carico del datore; aumento della produttività del lavoro attraverso incentivi fiscali al welfare contrattuale e promozione della contrattazione decentrata; promozione di percorsi di digitalizzazione nei luoghi di lavoro; promozione della flessibilità oraria; riforma degli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro.

INFRASTRUTTURE 

Strumento di competitività di territori e imprese per assicurare quantità e qualità negli «scambi», le infrastrutture necessitano di una visione a lungo termine e priorità a investimenti in grado di garantire una mobilità, di persone e merci, sicura, veloce, moderna e connessa. Obiettivi prioritari rimangono, per il settore ferroviario, il completamento del disegno europeo TEN-T delle linee AV in Italia; per la logistica, lo sviluppo della retroportualità piemontese e la Digitalizzazione del sistema delle merci attraverso la Piattaforma Logistica Nazionale digitale; manutenzione e sicurezza per la rete stradale e autostradale, con un’attenzione particolare alla ricostruzione nei luoghi investiti dai recenti eventi alluvionali.

 

 




Candioli Pharma insignita del Premio “Italia Best Managed Company 2020” di Deloitte

Candioli Pharma ha ottenuto il prestigioso riconoscimento assegnato da Deloitte BMC Awards ”Italia Best Managed Company 2020”, a seguito di accurata analisi da parte di una giuria indipendente delle performance aziendali e di fattori critici di successo che misurano strategie, competenze, impegno verso le persone, cultura aziendale, internazionalizzazione, Corporate Social Responsibility e innovazione.

L’edizione di quest’anno ha incluso nell’analisi anche la capacità di risposta all’emergenza causata dalla pandemia da Covid19.

Candioli Pharma fa dell’eccellenza e della qualità le sue peculiarità nello sviluppo e nella formulazione di prodotti innovativi nel settore veterinario, ed è presente da un secolo con un brand iconico nel settore farmaceutico: il MOM (sviluppato per la pediculosi dell’uomo).

“Siamo estremamente orgogliosi di aver ricevuto questo importante riconoscimento, che premia gli sforzi profusi e le energie investite da molti anni per offrire soluzioni innovative, all’avanguardia e rispondenti alle necessità del mercato e dei consumatori” – spiega Luca Cravero Candioli, direttore generale di Candioli Pharma.

“In particolare, ci siamo distinti per aver sviluppato prodotti innovativi che ci hanno permesso di acquisire quote di mercato molto importanti in Italia e di iniziare un percorso di internazionalizzazione che ci vede ora presenti in oltre 50 Paesi in tutti i continenti, e in UK con la nostra prima filiale estera, la Vetark Products Ltd.

Siamo oggi l’unica azienda italiana del nostro settore presente in modo massivo all’estero e una delle poche europee. Il motivo è semplice: qualità dei prodotti, valorizzazione del Made in Italy e un team aziendale eccezionale. L’ottenimento del prezioso riconoscimento Best Managed Company Award di Deloitte è merito soprattutto delle persone che lavorano in azienda” conclude Luca Cravero Candioli.

 

PROFILO CANDIOLI PHARMA
Candioli Pharma è stata fondata nel 1882 dal dott. Attilio Candioli, nel laboratorio della farmacia di proprietà della famiglia. In quasi 140 anni di storia, nel perseguire l’eccellenza tramite la ricerca e sviluppo di prodotti e formulazioni per il mercato veterinario (con linee di prodotto dedicate a migliorare la qualità della vita degli animali da compagnia, cani, gatti, cavalli, uccelli e animali esotici), Candioli Pharma è divenuta un’azienda moderna e all’avanguardia. Ampliando nel tempo le sue aree di interesse, ha proposto soluzioni altamente innovative nel mercato veterinario e referenze iconiche con i prodotti della linea MOM, antiparassitari per trattamenti umani, divenendo leader di mercato nei segmenti specifici.

Il nuovo millennio ha visto l’orientamento verso nuovi dinamici mercati esteri, esplorando opportunità di business soprattutto in America, Asia e buona parte dell’Europa. Candioli pharma è diventata, perciò, una realtà internazionale in poco tempo, approdando nel 2018 anche nel mercato UK, grazie all’acquisizione dell’azienda leader nel segmento prodotti per animali esotici, Vetark Products Ltd.

Dalla casa madre, invece, situata a Beinasco (TO), parte la rete di informazione scientifica del farmaco più capillare e completa a livello nazionale. I team, che ogni giorno visitano più di 7.000 ambulatori su tutto il territorio italiano, si dividono in due squadre, ognuna delle quali ha nel suo listino una precisa competenza terapeutica. In questo modo, Candioli pharma garantisce un supporto commerciale, tecnico e scientifico ad ampio raggio, offrendo al target veterinario un catalogo di prodotti e un servizio di consulenza di alto livello.

 




Il Mise seleziona i progetti di Piccola Industria Confindustria e dell’Unione Industriale di Torino

Il Programma Gestione Emergenze (PGE) di Piccola Industria Confindustria, insieme con il progetto “Pit-Stop Early Warning Europe” dell’Unione Industriale di Torino sono stati selezionati dal Ministero per lo Sviluppo Economico per rappresentare l’Italia alla 14° edizione degli European Enterprise Promotion Awards (EEPA2020), il Premio europeo per la promozione d’impresa.

I due progetti, entrambi targati Confindustria, sono stati scelti tra tutti come i più efficaci per la promozione dell’imprenditorialità in Italia e per l’importante servizio che offrono alle imprese.

Gli EEPA sono un’iniziativa della Commissione Europea volta a promuovere l’imprenditorialità e le PMI a livello nazionale, regionale e locale in Europa.

L’obiettivo del premio è mostrare e condividere le best practice, promuovere un’azione di sensibilizzazione sul valore aggiunto dell’imprenditorialità responsabile e creare una maggiore consapevolezza del ruolo che gli imprenditori svolgono nella società. Possono partecipare alla competizione i progetti di tutti i paesi dell’UE, nonché di Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia settentrionale, Serbia, Turchia, Armenia, Moldavia, Ucraina, Islanda e Regno Unito. Dal 2006, oltre 4.000 progetti hanno partecipato ai premi e insieme hanno sostenuto la creazione di oltre 10.000 nuove aziende.

La Commissione europea e la Giuria del premio dovranno ora selezionare la short list dei vincitori in vista della Cerimonia di premiazione che si terrà in occasione della SME Assembly 2020 in programma a Berlino il prossimo 16 e 17 novembre 2020, all’interno della Settimana Europea delle PMI.

Il PGE è il programma nazionale di Confindustria – sotto la guida di Piccola Industria – responsabile della pianificazione, del coordinamento e del controllo delle attività di supporto alle imprese e alla popolazione in caso di emergenza, assistenza post emergenza, promozione della prevenzione e della resilienza. È stato in prima linea in occasione dell’emergenza Covid-19, del terremoto del Centro Italia nel 2016 e di quello in Emilia nel 2102.

L’attività, che può contare su un team di circa 140 referenti, del territorio e di categoria, sempre in rete, viene svolta in stretto rapporto con le associazioni di Confindustria, anche all’estero, e con il Dipartimento della Protezione Civile – con il quale nel 2016 è stato stipulato uno specifico protocollo d’intesa.

Il Programma Gestione Emergenze è stato scelto dal MISE proprio per il suo carattere innovativo dato dalla sinergia con il Dipartimento della Protezione Civile e dal coordinamento strutturato e capillare tra aziende e istituzioni nazionali e locali con cui interviene con efficacia nei suoi diversi ambiti di azione.

“Si tratta di un risultato che riempie di orgoglio e rappresenta un riconoscimento per tutti coloro che, con passione e dedizione, hanno collaborato e collaborano alla riuscita del PGE, un modello di eccellenza nella partnership pubblico-privato che auspichiamo possa arrivare a Berlino tra i vincitori” ha commentato il Presidente Piccola Industria Confindustria, Carlo Robiglio.

Il “Pit-Stop Early Warning Europe” presentato dall’Unione Industriale di Torino, è stato selezionato dal MISE poiché riconosciuto come iniziativa di alto valore aggiunto non solo per le PMI del territorio di riferimento, ma anche facilmente replicabile in altre aree.

L’associazione è, infatti, l’unico partner italiano di un’ambiziosa iniziativa europea, co-finanziata dal programma COSME, che si prefigge di incrementare la competitività e consolidare la ripresa delle PMI piemontesi del settore della manifattura e dei servizi. Il Piemonte è la sola regione italiana di sperimentazione di un approccio e una metodologia a sostegno delle PMI vulnerabili che da anni all’estero sta riscuotendo molto successo: è ad esempio il caso della Danimarca, del Belgio e della Germania.

Sono state oltre 700 le PMI piemontesi coinvolte nel progetto, anche non associate a Confindustria, e 160 gli uomini d’azienda, tecnici, professionisti che si sono resi disponibili ad aiutare l’imprenditore a trovare i migliori percorsi di crescita.

“Sono lieto del brillante risultato conseguito dalla nostra Associazione che conferma nuovamente il nostro ruolo di guida e punto di riferimento per le imprese e la capacità dell’Unione Industriale di Torino e di tutta Confindustria di supportare le aziende nell’individuazione di nuovi percorsi e modelli di crescita” ha dichiarato il Presidente dell’Unione Industriale di Torino, Giorgio Marsiaj.