Piemonte, oltre 15mila tirocini interrotti dal Covid

In Piemonte oltre 15mila tirocini sono stati sospesi o interrotti, tra marzo e maggio, causa Coronavirus. E migliaia di stagisti hanno sofferto le conseguenze di queste sospensioni e interruzioni, perdendo la loro fonte di reddito – l’indennità mensile – insieme alla possibilità di proseguire il proprio percorso formativo. Un gruppo di ragazzi, riuniti nel gruppo “Stagisti in sospeso”, sono stati auditi dalla Terza commissione, presieduta da Claudio Leone.

Prima della pandemia in Piemonte, gli stagisti erano circa 33mila, la metà dei quali ha poi visto l’interruzione del rapporto.

“La possibilità di lavorare in ‘smart- internshipping’ non è stata resa operativa al momento in nessuno dei nostri casi e per alcuni di noi non sarebbe comunque applicabile. Oggi siamo a casa in attesa di poter riprendere i tirocini presso le aziende. Contestualmente alla sospensione del nostro tirocinio, come previsto dalla normativa, anche le indennità sono state sospese. Desideriamo, più di ogni altra cosa, di poter tornare a dare un contributo in presenza o in modalità smart” ha spiegato Chiara Collarà.

“È importante chiarire le tempistiche di ripresa dei tirocini, comunicando con chiarezza quando gli stessi, sia curricolari sia extracurricolari, sospesi causa Coronavirus, potranno riprendere e a quali condizioni” ha sottolineato Edoardo Morana.

I due auditi hanno poi espressamente richiesto un sostegno economico da parte della Regione Piemonte agli stagisti che si sono visti interrompere o sospendere il tirocinio causa Coronavirus e per i quali non è stato possibile proseguire da casa. La maggior parte dei tirocini e relativi rimborsi è stata sospesa a marzo, la proposta è che il sussidio, un bonus di 800 euro una tantum, debba essere garantito per tutti coloro che stessero svolgendo un tirocinio con indennità di durata superiore alle 160 ore (un mese), indipendentemente dalla natura curricolare o extracurricolare del tirocinio. Su questo punto, sono state citate le iniziative già intraprese in merito da altre regioni quali Emilia Romagna, Toscana e Lazio.

Per chiedere delucidazioni sono intervenuti i consiglieri Monica Canalis Alberto Avetta (Pd), Marco Grimaldi (Luv) e Valter Marin (Lega).




Previsioni occupazionali: 33.920 assunzioni previste dalle imprese piemontesi a luglio

Sono circa 33.920 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per luglio 2023, valore che sale a 93.650 se consideriamo l’intero trimestre luglio-settembre 2023. Il trend appare espansivo sia a livello mensile (+2.930 entrate rispetto a luglio 2022, per una variazione tendenziale del +9,5%), sia su base trimestrale (+6.700 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente) in analogia a quanto avviene a livello complessivo nazionale (+15,8% su luglio 2022 e +15,1% rispetto a luglio-settembre 2022).

Le entrate ipotizzate in Piemonte a luglio 2023 rappresentano il 22,6% delle 150.400 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 5,8% del totale di quelle nazionali (585mila circa).

Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 15 maggio-31 maggio 2023.

Il 77,7% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 16,8% lavoratori somministrati, l’1,9% collaboratori e il 3,7% altri lavoratori non alle dipendenze.

 

La domanda di lavoro a luglio 2023 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 64% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 22% dei casi. L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 9% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota del 5% del totale complessivo regionale.

 

Delle 33.920 entrate previste in Piemonte nel mese di luglio 2023 il 12% è costituito da laureatiil 27% da diplomati, le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 26% e il 33%.

Considerando i dati del trimestre luglio-settembre 2023 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 62.690 entrateil 66,9% del totale (3.850 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 30.970 entrate, generando il 33,9% della domanda totale e segnando un aumento – circa 2.850 unità- rispetto al periodo luglio-settembre 2022.

 

Tra i servizi, il comparto che assorbirà la quota più rilevante delle 93.650 entrate previste nel trimestre luglio-settembre 2023 è quello dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici, con 16.550 ingressi (17,7% del totale), seguito dai servizi alle persone, con 12.560 entrate e una quota del 13,4% del totale e dal commercio, per cui le imprese intervistate presumono di dover effettuare 11.700 assunzioni (12,5%). I servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio richiederanno 6.280 nuove entrate nel trimestre impattando con una quota del 6,7% sulle assunzioni previste nel periodo.

All’interno del comparto industriale si distingue il settore edile (8.790 assunzioni nel trimestre, con una quota del 9,4% del totale).

Il 31% delle entrate previste a luglio 2023 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 17% a dirigenti, specialisti e tecnici.

Gli operai specializzati e conduttori di impianti produrranno il 31% delle entrate e solo il 7% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici costituiranno il 14% delle assunzioni del mese.

Il 36,3% delle assunzioni interesserà giovani con meno di 30 anni, quota che sale al 50,1% per le aree commerciali e della vendita e scende al 28,8% per la logistica. Nel 21% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.

Per il 60% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 20,5% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, l’11,4% coordinerà altre persone.

 

Il 50,2% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 15,9% nelle aree commerciali e della vendita, il 13,6% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 12% circa delle assunzioni programmate per il mese di luglio 2023, l’area amministrativa e quella direzionale rispettivamente il 4,3% e 4,1%.

Anche per il mese di luglio 2023 la difficoltà di reperimento si conferma una tematica di rilievo nel panorama regionale. In oltre 1 caso su 2 (52,0%) le imprese prevedono, infatti, di incontrare ostacoli nel reperire i profili desiderati, quota in aumento tanto rispetto al mese precedente (50,5%), quanto soprattutto nel confronto di lungo periodo: a luglio 2022 le difficoltà di reperimento riguardavano, infatti, solo il 44,1% delle entrate programmate. Ancora una volta, il dato piemontese è, inoltre, più elevato rispetto a quello medio nazionale (47,9%). Il mismatch è legato in primo luogo alla mancanza di candidati (35,6%, a fronte del 28,0% di un anno fa), seguita da un’inadeguata preparazione degli aspiranti neo-assunti (11,9%, quota stabile rispetto a luglio 2022).

 

Le professioni più difficili da reperire in Piemonte nel mese di luglio 2023

 

Entrate previste

di cui difficoltà di reperimento

Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali

830

81,2%

Conduttori di veicoli a motore e a trazione animale

1.310

79,5%

Operai specializ. installaz./manutenzione attrezzature elettriche/elettroniche

480

77,1%

Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni

620

75,8%

Meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili

750

75,4%

Fabbri ferrai costruttori di utensili

470

67,0%

Totale

33.920

52,0%

Fonte: Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2023

Nel dettaglio delle singole professioni, si segnalano criticità per le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali che risultano di difficile reperimento nell’81,2% dei casi, seguiti dai conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (79,5%), operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche (77,1%), tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (75,8%) e meccanici artigianali (75,4%).

Per quanto riguarda i titoli di studio, a livello universitario la difficoltà maggiore si riscontra nel reperire laureati nell’indirizzo di scienze matematiche, fisiche ed informatiche (82,5% di difficile reperimento – a conferma di quanto rilevato per il mese di giugno 2023-) e in quello di indirizzo medico e odontoiatrico (80,5%).

Le imprese lamentano difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS, 79,9%) e, a livello secondario, per l’indirizzo socio-sanitario (il 69,2% delle assunzioni programmate è di difficile reperimento). Per quanto riguarda la qualifica di formazione o diploma professionale, le problematiche maggiori si riscontrano per l’indirizzo dei servizi di promozione e accoglienza (78,9%).

 

Sono circa 33.920 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per luglio 2023, valore che sale a 93.650 se consideriamo l’intero trimestre luglio-settembre 2023. Il trend appare espansivo sia a livello mensile (+2.930 entrate rispetto a luglio 2022, per una variazione tendenziale del +9,5%), sia su base trimestrale (+6.700 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente) in analogia a quanto avviene a livello complessivo nazionale (+15,8% su luglio 2022 e +15,1% rispetto a luglio-settembre 2022).

Le entrate ipotizzate in Piemonte a luglio 2023 rappresentano il 22,6% delle 150.400 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 5,8% del totale di quelle nazionali (585mila circa).

Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 15 maggio-31 maggio 2023.

Il 77,7% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 16,8% lavoratori somministrati, l’1,9% collaboratori e il 3,7% altri lavoratori non alle dipendenze.

 

La domanda di lavoro a luglio 2023 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 64% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 22% dei casi. L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 9% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota del 5% del totale complessivo regionale.

 

Delle 33.920 entrate previste in Piemonte nel mese di luglio 2023 il 12% è costituito da laureatiil 27% da diplomati, le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 26% e il 33%.

Considerando i dati del trimestre luglio-settembre 2023 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 62.690 entrateil 66,9% del totale (3.850 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 30.970 entrate, generando il 33,9% della domanda totale e segnando un aumento – circa 2.850 unità- rispetto al periodo luglio-settembre 2022.

 

Tra i servizi, il comparto che assorbirà la quota più rilevante delle 93.650 entrate previste nel trimestre luglio-settembre 2023 è quello dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici, con 16.550 ingressi (17,7% del totale), seguito dai servizi alle persone, con 12.560 entrate e una quota del 13,4% del totale e dal commercio, per cui le imprese intervistate presumono di dover effettuare 11.700 assunzioni (12,5%). I servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio richiederanno 6.280 nuove entrate nel trimestre impattando con una quota del 6,7% sulle assunzioni previste nel periodo.

All’interno del comparto industriale si distingue il settore edile (8.790 assunzioni nel trimestre, con una quota del 9,4% del totale).

Il 31% delle entrate previste a luglio 2023 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 17% a dirigenti, specialisti e tecnici.

Gli operai specializzati e conduttori di impianti produrranno il 31% delle entrate e solo il 7% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici costituiranno il 14% delle assunzioni del mese.

Il 36,3% delle assunzioni interesserà giovani con meno di 30 anni, quota che sale al 50,1% per le aree commerciali e della vendita e scende al 28,8% per la logistica. Nel 21% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.

Per il 60% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 20,5% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, l’11,4% coordinerà altre persone.

 

Il 50,2% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 15,9% nelle aree commerciali e della vendita, il 13,6% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 12% circa delle assunzioni programmate per il mese di luglio 2023, l’area amministrativa e quella direzionale rispettivamente il 4,3% e 4,1%.

Anche per il mese di luglio 2023 la difficoltà di reperimento si conferma una tematica di rilievo nel panorama regionale. In oltre 1 caso su 2 (52,0%) le imprese prevedono, infatti, di incontrare ostacoli nel reperire i profili desiderati, quota in aumento tanto rispetto al mese precedente (50,5%), quanto soprattutto nel confronto di lungo periodo: a luglio 2022 le difficoltà di reperimento riguardavano, infatti, solo il 44,1% delle entrate programmate. Ancora una volta, il dato piemontese è, inoltre, più elevato rispetto a quello medio nazionale (47,9%). Il mismatch è legato in primo luogo alla mancanza di candidati (35,6%, a fronte del 28,0% di un anno fa), seguita da un’inadeguata preparazione degli aspiranti neo-assunti (11,9%, quota stabile rispetto a luglio 2022).

 

Le professioni più difficili da reperire in Piemonte nel mese di luglio 2023

 

Entrate previste

di cui difficoltà di reperimento

Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali

830

81,2%

Conduttori di veicoli a motore e a trazione animale

1.310

79,5%

Operai specializ. installaz./manutenzione attrezzature elettriche/elettroniche

480

77,1%

Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni

620

75,8%

Meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili

750

75,4%

Fabbri ferrai costruttori di utensili

470

67,0%

Totale

33.920

52,0%

Fonte: Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2023

Nel dettaglio delle singole professioni, si segnalano criticità per le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali che risultano di difficile reperimento nell’81,2% dei casi, seguiti dai conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (79,5%), operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche (77,1%), tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (75,8%) e meccanici artigianali (75,4%).

Per quanto riguarda i titoli di studio, a livello universitario la difficoltà maggiore si riscontra nel reperire laureati nell’indirizzo di scienze matematiche, fisiche ed informatiche (82,5% di difficile reperimento – a conferma di quanto rilevato per il mese di giugno 2023-) e in quello di indirizzo medico e odontoiatrico (80,5%).

Le imprese lamentano difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS, 79,9%) e, a livello secondario, per l’indirizzo socio-sanitario (il 69,2% delle assunzioni programmate è di difficile reperimento). Per quanto riguarda la qualifica di formazione o diploma professionale, le problematiche maggiori si riscontrano per l’indirizzo dei servizi di promozione e accoglienza (78,9%).

 




800 posti in cantieri di lavoro per over58 e detenuti

Sono complessivamente oltre 800 i piemontesi che potranno accedere ai 230 cantieri di lavoroche i Comuni attiveranno a vantaggio di disoccupati con oltre 58 anni oppure di persone sottoposte a regime di restrizione della libertà personale in quanto destinatari dei 6,2 milioni di euro stanziati da un bando emesso dalla Regione.

“Con queste due misure – rileva l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino – si dà una grossa mano ai Comuni che hanno sempre più bisogno di personale e si viene incontro alle esigenze di determinate categorie di persone.

In primo luogo, offriamo la possibilità a chi ha necessità di accumulare contributi pensionistici di poterlo fare percependo anche un reddito, con la dignità che soltanto il lavoro, e non certo l’assistenzialismo pauperista, può garantire.

Allo stesso tempo, veniamo incontro alla impellente necessità dei Comuni, specie di quelli più piccoli, di aumentare il personale, troppo spesso carente o addirittura assente per mancanza di fondi per poterlo assumere.

Molto importante anche la misura che riguarda i detenuti, che potranno riabilitarsi agli occhi della società attraverso i lavori di pubblica utilità aiutando, anche in questo caso, gli enti locali che ne hanno bisogno. La Regione considera il lavoro una priorità assoluta. Mi auguro, per il futuro, di avere la possibilità di rafforzare ed estendere misure di questo tipo”.

Cantieri per over58

I fondi consentiranno la realizzazione di opere di pubblica utilità gestite da Comuni, Unioni di Comuni o altre forme associative e organismi di diritto pubblico con sede in Piemonte.

Saranno utilizzati nel proprio Comune di residenza, per un anno prorogabili al massimo fino a 18 mesi, 761 disoccupati non ancora pensionati, non inserite in altri cantieri di lavoro e che non percepiscono alcun ammortizzatore sociale.

I progetti approvati sono 206, così suddivisi per ambiti territoriali: Città metropolitana di Torino 98 progetti e 415 cantieristi, Biella-Novara-Vercelli-VCO 47 progetti e 152 cantieristi, Alessandria-Asti 41 progetti e 130 cantieristi, Cuneo 20 progetti e 64 cantieristi. Ogni persona percepirà dall’Inps un’indennità lorda giornaliera di 29,70 euro per un massimo di 30 ore di lavoro a settimana. I Comuni dovranno sostenere le spese per la sicurezza nel luogo di lavoro, le coperture assicurative e i costi degli oneri previdenziali, che saranno poi rimborsati dalla Regione.

Cantieri per detenuti

Ammontano a 448.000 euro i fondi destinati a 26 progetti presentati da Comuni e Unioni di comuni piemontesi per realizzare cantieri di lavoro rivolti a 72 persone sottoposte a regime di restrizione della libertà. Gli enti locali titolari di progetto devono mettersi in contatto con l’autorità giudiziaria, che selezionerà i candidati da ammettere, detenuti o persone che stanno scontando la pena all’esterno del carcere.

Nel dettaglio, sono i cantieri saranno attivati a Torino, Borgiallo, Ivrea, Druento, Novara, Cossato, Vercelli, Verbania, Mezzana Mortigliengo, Casalino, Mongrando, Asigliano Vercellese, Villadeati, Asti, Casale Monferrato, Unione Terre del Tartufo, Mondovì, Saluzzo, Costigliole Saluzzo, Busca, Fossano, Centallo, Guarene, Sommariva del Bosco, Manta e Cuneo.

Cosa faranno i cantieristi

Le persone prescelte saranno chiamate ad intervenire negli ambiti ambientale (attività forestali e vivaistiche, di rimboschimento, di sistemazione montana, di tutela degli assetti idrogeologici; valorizzazione del patrimonio pubblico urbano, extraurbano e rurale, compresa la manutenzione straordinaria), dei beni culturali e artistici (attività di salvaguardia, promozione, riordino o recupero di beni librari, archivistici, artistici di interesse storico e culturale), del turismo (presso uffici o sportelli di promozione e informazione turistica, attività di allestimento e custodia di mostre relative a prodotti del territorio organizzate da enti locali), dei servizi di utilità pubblica o sociale (accudimento delle persone




Coronavirus, la Regione Piemonte cerca infermieri

Nell’ambito dell’emergenza sanitaria connessa alla diffusione del virus COVID-19, l’Unità di Crisi  emette il presente avviso pubblico volto a raccogliere manifestazioni di interesse alla formazione di elenchi di personale infermieristico disponibile a prestare assistenza nelle Aziende sanitarie della Regione Piemonte.

L’Unità di Crisi, ricevute le manifestazioni di interesse, inoltrerà tali elenchi alle singole Aziende, le quali si riserveranno la possibilità di conferire per proprio conto gli incarichi

Requisiti di ammissione:

  • Laurea richiesta per l’accesso al profilo di Infermiere ovvero titolo equipollente secondo la normativa vigente;
  • Iscrizione al relativo Albo professionale.

È ammissibile il personale collocato in quiescenza, anche ove non iscritto al competente albo professionale in conseguenza del collocamento a riposo.

Per i cittadini di stato estero non facente parte dell’Unione Europea, è necessario allegare regolare permesso di soggiorno in corso di validità.

Compenso

A fronte dell’erogazione delle prestazioni conferite è previsto un compenso orario di 30 € lordi.

La durata dell’incarico e l’impegno orario verranno concordate tra l’azienda e il professionista a seconda della disponibilità manifestata e del perdurare della necessità assistenziale e comunque secondo quanto previsto dall’art. 1 del D.L. 9 marzo 2020, n. 14.

Modalità di presentazione della manifestazione di interesse

La manifestazione di interesse dovrà essere espressa mediante la compilazione del modulo allegato da far pervenire esclusivamente al seguente indirizzo mail 

Scadenza:

Il presente avviso rimane aperto per tutto il perdurare dell’emergenza.

In tema di informativa trattamento dati si fa rinvio all’art. 14 del D.L. 9 marzo 2020, n. 14.

Struttura di riferimento

Direzione Opere Pubblici, Difesa del suolo, Protezione Civile, Trasporti e Logistica
Settore Protezione Civile

Contatti

Per eventuali chiarimenti gli aspiranti potranno rivolgersi ad Unità di Crisi – Ufficio Acquisizioni Risorse Umane– tel. 011-4326672 – 6671- 6629 – 6627  dalle ore 8.30 alle ore 17.30 di tutti i giorni feriali, compreso sabato.

Allegato testo procedura

Avviso infermieri
Documento PDF – 160.78 KB
MODULO ALLEGATO COMPARTO.docx
Documento Word – 312.91 KB



Torino.  Amministrare e comunicare con rispetto Iscrizioni aperte per la formazione di 25 giovani

Imparare ad amministrare e comunicare con rispetto è un obiettivo ambizioso contenuto nel progetto di formazione che Città metropolitana di Torino ha studiato creando un corso rivolto a giovani amministratori e giovani della società civile per aiutarli a focalizzare il loro impegno sugli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Sessanta le ore di impegno totali, sia online che in presenza (covid permettendo) con dieci webinar a partire da sabato 10 aprile per concludersi con un summer camp di tre giorni dal 16 al 18 luglio prossimi.

Il corso di formazione è gratuito, è stato infatti candidato con successo al secondo bando aperto da Regione Piemonte sul tema “Partecipazione dei giovani alla vita sociale e politica dei territori” dalla Città metropolitana di Torino (capofila) insieme ai Comuni di Avigliana, Rivalta, Lanzo, Vigone, Villar Pellice e Volvera – tutti rappresentativi di contratti di fiume e di lago – e la collaborazione di Anci Piemonte, Uncem Piemonte e Anpci.

I posti sono limitati, le candidature sono aperte fino all’8 marzo inviando manifestazione di interesse

Il percorso formativo si rivolge ad un gruppo di 25 giovani del territorio, prioritariamente metropolitano ma anche regionale, composto sia da amministratori e amministratici under 35 sia da cittadini e cittadine che vogliano approfondire e confrontarsi sugli obiettivi dell’Agenda 2030 di sviluppo sostenibile.

Andrea Vico, divulgatore e giornalista scientifico, accompagnerà il gruppo durante l’intero percorso: gli incontri online saranno incentrati sulla descrizione degli obiettivi dell’Agenda 2030 e sulla loro declinazione sul territorio locale, in termini di politiche e azioni concrete da mettere in atto, con l’aiuto di esperti.

I candidati prescelti dovranno sottoscrivere un patto formativo con l’impegno a frequentare almeno il 75% delle ore.

Clicca qui per altre info




Confapi e Federmanager firmano il nuovo Ccnl dei manager delle Pmi

Confapi e Federmanager hanno sottoscritto il nuovo testo che regola il rapporto di lavoro dei manager delle Pmi di industria e servizi. Il Ccnl, con decorrenza 1° gennaio 2020 e durata fino al 2023, si applica a tre categorie di management: i dirigenti, i quadri superiori e i professional.

La novità principale riguarda il minimo contrattuale dei dirigenti, che si innalza a partire dal 1° gennaio 2021 per arrivare a 74.000 euro lordi annui nel 2023, ovvero circa il 4% in più della retribuzione minima attuale. Stessa percentuale di incremento per i quadri superiori, per i quali la soglia minima passa da 45.000 a 47.000 euro lordi annui già dal 2020.

Per il presidente Confapi, Maurizio Casasco: «L’accordo rafforza la già stretta collaborazione con Federmanager che non si limita al solo Ccnl. Abbiamo lavorato e continueremo a lavorare insieme, anche nei tavoli istituzionali, per proporre soluzioni che facciano crescere il nostro Paese, la nostra piccola e media industria privata e che valorizzino managerialità e skills professionali».

«La relazione tra noi e Confapi è di quelle “win win”: questo accordo rende vantaggioso per entrambi l’inserimento di manager nelle Pmi», commenta il presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla. «Non era scontato, ma siamo riusciti a confermare tutti gli strumenti di managerialità già esistenti costruiti a misura di piccola impresa e abbiamo rilanciato, conferendo maggiore dignità al ruolo manageriale. In definitiva, l’accordo raggiunto testimonia l’ottimo stato di salute delle nostre relazioni industriali».

L’accordo prevede migliorie per la previdenza complementare, con il massimale contributivo al Fondo Previndapi elevato a 180.000 euro rispetto agli attuali 150.000. Anche in materia di sanità integrativa, è stata estesa fino al 2023 la convenzione tra il Fondo Fasdapi e Assidai.

Inoltre, per i casi di morte e invalidità permanente, previsti nell’articolo 12 del CCNL, il massimale assicurativo è elevato per tutti, a prescindere dai carichi di famiglia, a 300.000 euro contro gli originali 220.000.

Nel nuovo testo fa il primo ingresso un articolo sulle pari opportunità. L’Osservatorio contrattuale nato all’interno della Fondazione IDI si occuperà quindi di raccogliere e diffondere le migliori “best practices” attuate dalle aziende, con l’obiettivo di eliminare il “gender pay gap” e valorizzare la funzione genitoriale.

«La promozione della parità di trattamento si concretizza anche nel rispetto del ruolo della maternità, che finalmente non è più associata a un evento negativo come la malattia, ma ha meritato un articolo specifico che tutela sia il durante il periodo di congedo sia dopo, al rientro al lavoro», sottolinea il presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla.

Infine, conservando l’impianto complessivo, sono state alleggerite alcune disposizioni che riguardano la chiusura del rapporto di lavoro, per garantire flessibilità all’impresa e tutele al dirigente in uscita.

Per questo, hanno assunto centralità le politiche attive del lavoro che, a partire da gennaio 2020, consentono ai manager e alle aziende aderenti al Fondo Pmi Welfare Manager di beneficiare di una dotazione finanziaria aggiuntiva per supportare i processi di trasformazione digitale e la diffusione della figura dell’Innovation Manager.

Si è rafforzata la sinergia tra Fondazione IDI e Fondo dirigenti PMI per offrire una formazione sempre più qualificata e tarata sulle sfide che le Pmi devono affrontare.




Le aziende del territorio cercano giovani caldaisti: a Novara un corso di formazione con lavoro garantito

Un percorso formativo che consente di ottenere un lavoro qualificato e ben retribuito nelle imprese del territorio: è quanto propone Foraz, l’agenzia formativa di Confindustria Novara Vercelli Valsesia, con il corso di “preparazione all’abilitazione per la conduzione di generatori di vapore di 2° grado” la cui prossima edizione si svolgerà a partire dal 6 maggio 2024. Il corso ha una durata complessiva di 460 ore, di cui 320 ore di pratica, ed è obbligatorio per l’ammissione agli esami per il conseguimento del “patentino” da caldaista (valido ovunque fino a 70 anni di età). Le lezioni (riservate, per questa edizione, a un massimo di 18 partecipanti) si svolgeranno nella sede Foraz di C.so Cavallotti 25, a Novara, con orario 16.30-19.30. La formazione è ridotta a 70 ore di teoria e 160 ore di pratica a chi ha già il patentino di 3° grado e un diploma di scuola superiore. Un altro corso, sempre con inizio il prossimo 6 maggio, è dedicato al conseguimento del relativo patentino di 1° grado.
«Il corso – spiegano dal Foraz – è rivolto ai diplomati di scuola secondaria di secondo grado che vogliono conseguire la patente per “Conduttore di generatori di vapore di 2° grado”, una figura professionale molto richiesta dalle aziende del territorio.
Chi fosse interessato ci contatti direttamente al numero 0321.620145 o visiti il nostro sito www.foraz.it per avere ulteriori informazioni sugli argomenti delle lezioni e sulle modalità di iscrizione. Esiste, infatti, la possibilità di lasciare i propri recapiti per venire ricontattati in caso vengano programmati corsi analoghi per il conseguimento di patentini da caldaisti con livelli di specializzazione differenti o per altre tipologie di professioni di cui le imprese hanno particolare bisogno».



Scuola e futuro, contro la “fuga di cervelli” il Piemonte punta sull’orientamento

Una rete di oltre 130 sportelli di orientamento in Piemonte e un sistema coordinato di azioni e servizi per ragazzi, scuole e famiglie: la Regione Piemonte dà il via alle nuove attività di orientamento, progettate per il triennio 2019-2022 e finanziate dal Fondo Sociale Europeo, con un investimento di 6,5 milioni di euro.

Obiettivi principali del sistema regionale, pensato per sostenere i ragazzi tra gli 11 e i 22 anni nella scelta consapevole dei percorsi più adatti, nei vari cicli di studio e nelle prime fasi della vita professionale, sono il coinvolgimento delle fasce scolastiche più precoci, il supporto per i casi di insuccesso o dispersione scolastica, il coinvolgimento dei genitori, la formazione degli orientatori, il raccordo con il mondo delle imprese e dei professionisti.

«Obiettivo Orientamento Piemonte si consolida e si rafforza su tutti i territori – spiega l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Chiorino – garantendo interventi capillari e concertati: il sistema degli sportelli, infatti, copre l’intera regione, grazie a raggruppamenti territoriali di enti accreditati, che operano in chiave di coprogettazione con scuole, università, servizi per il lavoro, ma anche con istituzioni, organizzazioni datoriali, fondazioni e associazioni».

«Riteniamo l’orientamento una delle politiche attive più efficaci e da sosteneresottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Per combattere la cosiddetta fuga di cervelli serve offrire ai giovani, già a partire dalle fasce d’età più basse, tutti gli strumenti e le informazioni che li aiutino a fare la scelta giusta per il proprio futuro. Non c’è nulla di male nell’andare a studiare o lavorare all’estero, a patto però che questa sia una scelta e non una necessità. Ecco perché l’orientamento diventa non solo importante, ma fondamentale per consentire ai ragazzi di costruire il loro futuro in Piemonte».

«Nessuno deve essere più costretto a “fuggire” – aggiunge l’assessore Chiorino – ed è nostro compito e volontà mettere in campo tutti gli strumenti per contrastare questo fenomeno, tra i quali un ruolo centrale è ricoperto proprio dall’orientamento».

Punti di orientamento per disoccupati più giovani sono attivi anche nei Centri per l’impiego. Nel Torinese, le attività sono gestite dalla Città Metropolitana di Torino. Tra le novità della nuova programmazione, il coinvolgimento delle scuole secondarie di primo e secondo grado che potranno attivare punti di accesso e consulenza orientativa, seminari informativi per genitori sull’offerta di istruzione e formazione, oltre alla creazioni di equipe territoriali di riferimento per i territori.

L’elenco gli sportelli è disponibile sul sito www.regione.piemonte.it

Ma quali sono le attività che vengono svolte negli sportelli di orientamento? Orientatori specializzati offrono una serie di servizi gratuiti e organizzano diverse attività individuali o laboratori in classe.

EDUCAZIONE ALLA SCELTA attraverso colloqui di informazione orientativa e definizione dei singoli fabbisogni.

RIPROGETTAZIONE DELLA CARRIERA SCOLASTICA E/O FORMATIVA attraverso un tutoraggio individuale, per studenti che hanno necessità di riprogettare un percorso, di rimotivarsi e di rientrare in istruzione/formazione.

SVILUPPO DI COMPETENZE ORIENTATIVE con attività utili a maturare la consapevolezza dei propri punti di forza e debolezza e confrontarli con le esigenze dettate dalle evoluzioni del mercato del lavoro e le proprie attitudini/i propri interessi.

ORIENTAMENTO ALLA PROFESSIONALITA’ attraverso incontri rivolti a gruppi di studenti per orientarli verso il mondo del lavoro, anche grazie a testimonianze qualificate su percorsi professionali ed esperienze di autoimprenditorialità.

I NUMERI.

Sono stati più di 130 mila, nel periodo 2016-2019, gli adolescenti ed i giovani coinvolti nelle attività di orientamento del sistema regionale, oltre 400 le scuole coinvolte, 400 gli orientatori in rete. Per il triennio 2019/2022 i numeri sono destinati a crescere visto il consolidarsi della rete operativa, delle azioni di animazione territoriale a cui si aggiunge il coinvolgimento di genitori e dei ragazzi fin dal 1° anno della secondaria di 1° grado. 

GLI EVENTI E GLI STRUMENTI.

Obiettivo Orientamento Piemonte è presente con postazioni informative dedicate e seminari per le famiglie nei Saloni di orientamento e nelle manifestazioni organizzate sui territori, in cui vengono presentati anche gli strumenti di orientamento realizzati dalla Regione Piemonte, come le Guide di orientamento dopo il primo ciclo e dopo il secondo ciclo di studi.

Il palinsesto, gli strumenti, i referenti regionali dell’iniziativa e tutti gli approfondimenti sulla pagina del sito dedicata

 




Torino. Sospeso lo stato di agitazione di lavoratrici e lavoratori dopo il tavolo di confronto in Prefettura

Si è concluso ieri il primo tavolo di confronto in Prefettura con il Comune di Torino e le Agenzie per il Lavoro interessate (Tempor; GiGroup), che ha portato alla sospensione dello stato di agitazione di lavoratrici e lavoratori in somministrazione che operano nei Servizi del Comune di Torino.

Nell’attesa che entro le prossime due settimane venga convocato un tavolo tecnico tra le Parti, è stata concordata la sospensione di apertura di nuove selezioni per la sostituzione di personale che abbia maturato 36 mesi di contratto, finalizzata al comune obiettivo di garantire continuità dei servizi pubblici, continuità occupazionale e riconoscimento delle professionalità maturate.

Infatti, dopo una disamina della disciplina normativa e contrattuale che regola la somministrazione a termine nelle pubbliche amministrazioni (sostenuta anche dalle Agenzie per il Lavoro con riferimento alla loro esperienza nelle diverse PP.AA., nel rispetto di quanto previsto non solo dalla disciplina nazionale sulla somministrazione ma anche comunitaria), è stato condiviso che non esistono giuridicamente motivi ostativi ai rinnovi contrattuali oltre i 36 mesi.

A tal proposito le Parti hanno condiviso che il tavolo tecnico sia strumento utile alla definizione di possibili accordi sindacali, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente e nel solco degli strumenti che la disciplina normativa e contrattuale mette a disposizione delle Parti stesse.

Sindacati e Agenzie per il lavoro hanno quindi suggerito possibili percorsi che attendono di poter essere approfonditi con il Comune di Torino.

E’ stato anche condiviso che tale percorso non osta al sollecito che il Comune invierà all’Aran per avere risposta al parere richiesto a giugno.

Confermato positivamente il passaggio alla Agenzia Tempor delle lavoratrici e dei lavoratori in somministrazione con contratto in scadenza al 31 dicembre 2020, secondo disciplina contrattuale.

Il confronto evidenzia che esistono gli strumenti normativi e contrattuali per poter andare oltre i tecnicismi: Nidil Cgil – Felsa Cisl – Uiltemp Uil si augurano che la valutazione e la decisione politica siano quelle di miglior favore per lavoratrici e lavoratori, per il servizio pubblico e per la cittadinanza, per arrivare all’apertura del tavolo tra le Parti già nei prossimi giorni.




Avetta (PD): “Bene contributo a tirocinanti, si definiscano in fretta modalità e tempi di erogazione”

Sono lieto che la Regione Piemonte sia orientata a includere anche i tirocinanti tra le categorie che potranno beneficiare dei 10 milioni di euro previsti dal Riparti Piemonte a sostegno dei lavoratori privi di ammortizzatori sociali o che hanno subito una forte decurtazione della busta paga.

Però, bisogna fare in fretta e invito l’assessore al Lavoro e alla Formazione professionale Elena Chiorino a chiarire in Commissione tempi e modalità di erogazione”.

Lo afferma il consigliere regionale Alberto AVETTA (Pd), in occasione del dibattito in Consiglio regionale sull’Interpellanza con cui si chiedeva la riattivazione dei tirocini extracurriculari nelle aziende che avevano ripreso a lavorare nella Fase2.

L’emergenza Covid19 ha imposto la sospensione di tutti i tirocini curriculari ed extracurriculari. In Piemonte durante i tre mesi di lockdown sono stati sospesi circa 15.000 tirocini. Sappiamo che molte aziende hanno riattivato i tirocini, altre ancora non lo hanno fatto o li hanno definitivamente interrotti.

C’è, poi, il tema dei tre mesi in cui ragazze e ragazzi, che spesso arrivano qui da tutta Italia, si sono trovati senza indennità di tirocinio. Alcune Regioni come l’Emilia Romagna, la Toscana e il Lazio, hanno già stanziato risorse per coprire il mancato introito da parte dei tirocinanti per la durata della sospensione. Se crediamo che queste ragazze e questi ragazzi rappresentino davvero il patrimonio più grande del nostro sistema produttivo dimostriamolo con fatti concreti: il Piemonte eroghi un sostegno a conferma della fiducia che ripone in loro. Ma si deve fare in tempi rapidi se vogliamo che sia efficace”