Firmato il Testo unico regionale dell’apprendistato. Opportunità anche per disoccupati over 30

La disciplina regionale sull’apprendistato si rinnova con un Testo unico che è stato siglato il 6 novembre 2020, da Regione Piemonte, parti sociali, associazioni imprenditoriali, Ufficio scolastico regionale, Anpal servizi e Fondazioni Its.

Diverse le novità presenti nel testo che regolamenta in maniera puntuale contenuti formativi e aspetti contrattuali delle diverse tipologie in cui si articola l’apprendistato, ossia il contratto a tempo indeterminato finalizzato all’occupazione dei giovani fino ai 30 anni, che prevede un periodo formativo da 6 mesi a 3 anni (5 per le figure artigiane).

L’apprendistato professionalizzante, per giovani tra i 18 e i 29 anni, volge ad una qualificazione professionale ai fini contrattuali mentre l’apprendistato duale, di 1° livello per giovani tra 15 e 24 anni e di Alta formazione e ricerca per giovani tra i 18 e i 29 anni, consente di conseguire tutti i titoli di studio previsti dall’ordinamento italiano, dalla qualifica professionale al dottorato di ricerca, lavorando e alternando momenti di formazione in impresa e presso un’istituzione formativa.

Tra le novità introdotte dal Testo unico, oltre al chiarimento di alcuni aspetti di incertezza e all’introduzione di ulteriori misure di flessibilità dei percorsi, l’apprendistato professionalizzante sarà accessibile anche agli over 30 beneficiari di un trattamento di disoccupazione e gli apprendisti potranno attivare anche più contratti duali in continuità per titoli di studio superiori. Queste nuove regole saranno accompagnate da un servizio di help desk per gestire i nodi complessi e fornire risposte puntuali.

La Regione ha investito per l’apprendistato 10 milioni di euro di fondi Por Fse solo per il 2021, garantendo alle imprese piemontesi un’offerta formativa disponibile per tutte le tipologie. Il Testo unico è il risultato di un grande processo partecipativo che ha visto coinvolte tutte le istituzioni formative, fra cui IeFP (formazione professionale), scuole secondarie superiori, Fondazioni Its, Atenei, le associazioni datoriali, le parti sociali i consulenti del lavoro. La capillarità territoriale è un elemento di primaria importanza per raccordare, in prossimità dei bisogni delle imprese, delle famiglie, dei giovani e delle strutture formative, supporti adeguati e specifiche misure di accompagnamento. Un ruolo importante viene svolto dalle Camere di commercio e dai Servizi per l’impiego anche coordinati con le Agenzie del lavoro private.

«L’apertura dell’apprendistato ai disoccupati over 30 – ha detto l’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, Elena Chiorino – è una importante opportunità di ricollocazione. Con la nuova intesa abbiamo avviato un modello organizzativo e formativo che, superando la visione sequenziale “prima studi e poi lavori”, promuove la sinergia tra diversi contesti di apprendimento in una logica circolare di formazione continua, sostenendo l’innovazione delle imprese e gli sbocchi lavorativi qualificati per gli apprendisti».




Previsioni occupazionali: 33.920 assunzioni previste dalle imprese piemontesi a luglio

Sono circa 33.920 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per luglio 2023, valore che sale a 93.650 se consideriamo l’intero trimestre luglio-settembre 2023. Il trend appare espansivo sia a livello mensile (+2.930 entrate rispetto a luglio 2022, per una variazione tendenziale del +9,5%), sia su base trimestrale (+6.700 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente) in analogia a quanto avviene a livello complessivo nazionale (+15,8% su luglio 2022 e +15,1% rispetto a luglio-settembre 2022).

Le entrate ipotizzate in Piemonte a luglio 2023 rappresentano il 22,6% delle 150.400 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 5,8% del totale di quelle nazionali (585mila circa).

Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 15 maggio-31 maggio 2023.

Il 77,7% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 16,8% lavoratori somministrati, l’1,9% collaboratori e il 3,7% altri lavoratori non alle dipendenze.

 

La domanda di lavoro a luglio 2023 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 64% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 22% dei casi. L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 9% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota del 5% del totale complessivo regionale.

 

Delle 33.920 entrate previste in Piemonte nel mese di luglio 2023 il 12% è costituito da laureatiil 27% da diplomati, le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 26% e il 33%.

Considerando i dati del trimestre luglio-settembre 2023 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 62.690 entrateil 66,9% del totale (3.850 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 30.970 entrate, generando il 33,9% della domanda totale e segnando un aumento – circa 2.850 unità- rispetto al periodo luglio-settembre 2022.

 

Tra i servizi, il comparto che assorbirà la quota più rilevante delle 93.650 entrate previste nel trimestre luglio-settembre 2023 è quello dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici, con 16.550 ingressi (17,7% del totale), seguito dai servizi alle persone, con 12.560 entrate e una quota del 13,4% del totale e dal commercio, per cui le imprese intervistate presumono di dover effettuare 11.700 assunzioni (12,5%). I servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio richiederanno 6.280 nuove entrate nel trimestre impattando con una quota del 6,7% sulle assunzioni previste nel periodo.

All’interno del comparto industriale si distingue il settore edile (8.790 assunzioni nel trimestre, con una quota del 9,4% del totale).

Il 31% delle entrate previste a luglio 2023 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 17% a dirigenti, specialisti e tecnici.

Gli operai specializzati e conduttori di impianti produrranno il 31% delle entrate e solo il 7% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici costituiranno il 14% delle assunzioni del mese.

Il 36,3% delle assunzioni interesserà giovani con meno di 30 anni, quota che sale al 50,1% per le aree commerciali e della vendita e scende al 28,8% per la logistica. Nel 21% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.

Per il 60% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 20,5% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, l’11,4% coordinerà altre persone.

 

Il 50,2% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 15,9% nelle aree commerciali e della vendita, il 13,6% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 12% circa delle assunzioni programmate per il mese di luglio 2023, l’area amministrativa e quella direzionale rispettivamente il 4,3% e 4,1%.

Anche per il mese di luglio 2023 la difficoltà di reperimento si conferma una tematica di rilievo nel panorama regionale. In oltre 1 caso su 2 (52,0%) le imprese prevedono, infatti, di incontrare ostacoli nel reperire i profili desiderati, quota in aumento tanto rispetto al mese precedente (50,5%), quanto soprattutto nel confronto di lungo periodo: a luglio 2022 le difficoltà di reperimento riguardavano, infatti, solo il 44,1% delle entrate programmate. Ancora una volta, il dato piemontese è, inoltre, più elevato rispetto a quello medio nazionale (47,9%). Il mismatch è legato in primo luogo alla mancanza di candidati (35,6%, a fronte del 28,0% di un anno fa), seguita da un’inadeguata preparazione degli aspiranti neo-assunti (11,9%, quota stabile rispetto a luglio 2022).

 

Le professioni più difficili da reperire in Piemonte nel mese di luglio 2023

 

Entrate previste

di cui difficoltà di reperimento

Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali

830

81,2%

Conduttori di veicoli a motore e a trazione animale

1.310

79,5%

Operai specializ. installaz./manutenzione attrezzature elettriche/elettroniche

480

77,1%

Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni

620

75,8%

Meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili

750

75,4%

Fabbri ferrai costruttori di utensili

470

67,0%

Totale

33.920

52,0%

Fonte: Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2023

Nel dettaglio delle singole professioni, si segnalano criticità per le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali che risultano di difficile reperimento nell’81,2% dei casi, seguiti dai conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (79,5%), operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche (77,1%), tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (75,8%) e meccanici artigianali (75,4%).

Per quanto riguarda i titoli di studio, a livello universitario la difficoltà maggiore si riscontra nel reperire laureati nell’indirizzo di scienze matematiche, fisiche ed informatiche (82,5% di difficile reperimento – a conferma di quanto rilevato per il mese di giugno 2023-) e in quello di indirizzo medico e odontoiatrico (80,5%).

Le imprese lamentano difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS, 79,9%) e, a livello secondario, per l’indirizzo socio-sanitario (il 69,2% delle assunzioni programmate è di difficile reperimento). Per quanto riguarda la qualifica di formazione o diploma professionale, le problematiche maggiori si riscontrano per l’indirizzo dei servizi di promozione e accoglienza (78,9%).

 

Sono circa 33.920 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per luglio 2023, valore che sale a 93.650 se consideriamo l’intero trimestre luglio-settembre 2023. Il trend appare espansivo sia a livello mensile (+2.930 entrate rispetto a luglio 2022, per una variazione tendenziale del +9,5%), sia su base trimestrale (+6.700 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente) in analogia a quanto avviene a livello complessivo nazionale (+15,8% su luglio 2022 e +15,1% rispetto a luglio-settembre 2022).

Le entrate ipotizzate in Piemonte a luglio 2023 rappresentano il 22,6% delle 150.400 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 5,8% del totale di quelle nazionali (585mila circa).

Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 15 maggio-31 maggio 2023.

Il 77,7% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 16,8% lavoratori somministrati, l’1,9% collaboratori e il 3,7% altri lavoratori non alle dipendenze.

 

La domanda di lavoro a luglio 2023 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 64% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 22% dei casi. L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 9% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota del 5% del totale complessivo regionale.

 

Delle 33.920 entrate previste in Piemonte nel mese di luglio 2023 il 12% è costituito da laureatiil 27% da diplomati, le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 26% e il 33%.

Considerando i dati del trimestre luglio-settembre 2023 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 62.690 entrateil 66,9% del totale (3.850 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 30.970 entrate, generando il 33,9% della domanda totale e segnando un aumento – circa 2.850 unità- rispetto al periodo luglio-settembre 2022.

 

Tra i servizi, il comparto che assorbirà la quota più rilevante delle 93.650 entrate previste nel trimestre luglio-settembre 2023 è quello dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici, con 16.550 ingressi (17,7% del totale), seguito dai servizi alle persone, con 12.560 entrate e una quota del 13,4% del totale e dal commercio, per cui le imprese intervistate presumono di dover effettuare 11.700 assunzioni (12,5%). I servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio richiederanno 6.280 nuove entrate nel trimestre impattando con una quota del 6,7% sulle assunzioni previste nel periodo.

All’interno del comparto industriale si distingue il settore edile (8.790 assunzioni nel trimestre, con una quota del 9,4% del totale).

Il 31% delle entrate previste a luglio 2023 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 17% a dirigenti, specialisti e tecnici.

Gli operai specializzati e conduttori di impianti produrranno il 31% delle entrate e solo il 7% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici costituiranno il 14% delle assunzioni del mese.

Il 36,3% delle assunzioni interesserà giovani con meno di 30 anni, quota che sale al 50,1% per le aree commerciali e della vendita e scende al 28,8% per la logistica. Nel 21% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.

Per il 60% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 20,5% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, l’11,4% coordinerà altre persone.

 

Il 50,2% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 15,9% nelle aree commerciali e della vendita, il 13,6% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 12% circa delle assunzioni programmate per il mese di luglio 2023, l’area amministrativa e quella direzionale rispettivamente il 4,3% e 4,1%.

Anche per il mese di luglio 2023 la difficoltà di reperimento si conferma una tematica di rilievo nel panorama regionale. In oltre 1 caso su 2 (52,0%) le imprese prevedono, infatti, di incontrare ostacoli nel reperire i profili desiderati, quota in aumento tanto rispetto al mese precedente (50,5%), quanto soprattutto nel confronto di lungo periodo: a luglio 2022 le difficoltà di reperimento riguardavano, infatti, solo il 44,1% delle entrate programmate. Ancora una volta, il dato piemontese è, inoltre, più elevato rispetto a quello medio nazionale (47,9%). Il mismatch è legato in primo luogo alla mancanza di candidati (35,6%, a fronte del 28,0% di un anno fa), seguita da un’inadeguata preparazione degli aspiranti neo-assunti (11,9%, quota stabile rispetto a luglio 2022).

 

Le professioni più difficili da reperire in Piemonte nel mese di luglio 2023

 

Entrate previste

di cui difficoltà di reperimento

Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali

830

81,2%

Conduttori di veicoli a motore e a trazione animale

1.310

79,5%

Operai specializ. installaz./manutenzione attrezzature elettriche/elettroniche

480

77,1%

Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni

620

75,8%

Meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili

750

75,4%

Fabbri ferrai costruttori di utensili

470

67,0%

Totale

33.920

52,0%

Fonte: Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2023

Nel dettaglio delle singole professioni, si segnalano criticità per le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali che risultano di difficile reperimento nell’81,2% dei casi, seguiti dai conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (79,5%), operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche (77,1%), tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (75,8%) e meccanici artigianali (75,4%).

Per quanto riguarda i titoli di studio, a livello universitario la difficoltà maggiore si riscontra nel reperire laureati nell’indirizzo di scienze matematiche, fisiche ed informatiche (82,5% di difficile reperimento – a conferma di quanto rilevato per il mese di giugno 2023-) e in quello di indirizzo medico e odontoiatrico (80,5%).

Le imprese lamentano difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS, 79,9%) e, a livello secondario, per l’indirizzo socio-sanitario (il 69,2% delle assunzioni programmate è di difficile reperimento). Per quanto riguarda la qualifica di formazione o diploma professionale, le problematiche maggiori si riscontrano per l’indirizzo dei servizi di promozione e accoglienza (78,9%).

 




Torino. Sospeso lo stato di agitazione di lavoratrici e lavoratori dopo il tavolo di confronto in Prefettura

Si è concluso ieri il primo tavolo di confronto in Prefettura con il Comune di Torino e le Agenzie per il Lavoro interessate (Tempor; GiGroup), che ha portato alla sospensione dello stato di agitazione di lavoratrici e lavoratori in somministrazione che operano nei Servizi del Comune di Torino.

Nell’attesa che entro le prossime due settimane venga convocato un tavolo tecnico tra le Parti, è stata concordata la sospensione di apertura di nuove selezioni per la sostituzione di personale che abbia maturato 36 mesi di contratto, finalizzata al comune obiettivo di garantire continuità dei servizi pubblici, continuità occupazionale e riconoscimento delle professionalità maturate.

Infatti, dopo una disamina della disciplina normativa e contrattuale che regola la somministrazione a termine nelle pubbliche amministrazioni (sostenuta anche dalle Agenzie per il Lavoro con riferimento alla loro esperienza nelle diverse PP.AA., nel rispetto di quanto previsto non solo dalla disciplina nazionale sulla somministrazione ma anche comunitaria), è stato condiviso che non esistono giuridicamente motivi ostativi ai rinnovi contrattuali oltre i 36 mesi.

A tal proposito le Parti hanno condiviso che il tavolo tecnico sia strumento utile alla definizione di possibili accordi sindacali, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente e nel solco degli strumenti che la disciplina normativa e contrattuale mette a disposizione delle Parti stesse.

Sindacati e Agenzie per il lavoro hanno quindi suggerito possibili percorsi che attendono di poter essere approfonditi con il Comune di Torino.

E’ stato anche condiviso che tale percorso non osta al sollecito che il Comune invierà all’Aran per avere risposta al parere richiesto a giugno.

Confermato positivamente il passaggio alla Agenzia Tempor delle lavoratrici e dei lavoratori in somministrazione con contratto in scadenza al 31 dicembre 2020, secondo disciplina contrattuale.

Il confronto evidenzia che esistono gli strumenti normativi e contrattuali per poter andare oltre i tecnicismi: Nidil Cgil – Felsa Cisl – Uiltemp Uil si augurano che la valutazione e la decisione politica siano quelle di miglior favore per lavoratrici e lavoratori, per il servizio pubblico e per la cittadinanza, per arrivare all’apertura del tavolo tra le Parti già nei prossimi giorni.




PA perchè no? il valore del lavoro pubblico: opportunità e carriera nella PA

La Pubblica Amministrazione e le persone che ne fanno parte sono state individuate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza come un asset strategico fondamentale per l’attuazione e il raggiungimento degli obiettivi del PNRR.

Oggi le P.A. hanno l’opportunità di tornare a investire nel proprio capitale umano, anche attraverso il reclutamento di giovani laureate e laureati con il loro bagaglio formativo per rafforzare le amministrazioni pubbliche con nuove competenze e rinnovata energia.

In questa prospettiva l’Università del Piemonte Orientale ha deciso di mettere in contatto alcune rilevanti amministrazioni pubbliche del territorio con le studentesse e gli studenti iscritti agli ultimi anni dei corsi di studio dell’Ateneo, organizzando l’incontro “PA perché no?” che si svolgerà venerdì 13 ottobre dalle ore 11 alle ore 13, presso l’Auditorium “Gaudenzio Cattaneo” di Novara.

L’evento sarà aperto dalla professoressa Chiara Morelli, delegata del Rettore per Orientamento, Tutorato e Job Placement e dai saluti registrati del Rettore prof. Gian Carlo Avanzi e del Ministro per la Pubblica Amministrazione dott. Paolo Zangrillo.

A seguire interverranno: il Prefetto di Novara dott. Francesco Garsia; il Questore di Novara dott.ssa Alessandra Faranda Cordella; il Presidente della Corte d’Appello di Torino dott. Edoardo Barelli Innocenti; il Direttore Generale del Comune di Novara dott. Roberto Moriondo; il Direttore Generale dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara dott. Gianfranco Zulian; la Direttrice Generale dell’Università del Piemonte Orientale dott.ssa Loredana Segreto. Invierà inoltre un contributo video il dott. Sauro Angeletti, Direttore dell’Ufficio per l’innovazione amministrativa, la formazione e lo sviluppo delle competenze del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Sarà un’occasione per far conoscere le opportunità, la valenza e la varietà di lavoro presenti nella PA, le modalità per l’accesso al pubblico impiego e le possibilità di carriera tipiche di ogni amministrazione




Coronavirus, la Regione Piemonte cerca infermieri

Nell’ambito dell’emergenza sanitaria connessa alla diffusione del virus COVID-19, l’Unità di Crisi  emette il presente avviso pubblico volto a raccogliere manifestazioni di interesse alla formazione di elenchi di personale infermieristico disponibile a prestare assistenza nelle Aziende sanitarie della Regione Piemonte.

L’Unità di Crisi, ricevute le manifestazioni di interesse, inoltrerà tali elenchi alle singole Aziende, le quali si riserveranno la possibilità di conferire per proprio conto gli incarichi

Requisiti di ammissione:

  • Laurea richiesta per l’accesso al profilo di Infermiere ovvero titolo equipollente secondo la normativa vigente;
  • Iscrizione al relativo Albo professionale.

È ammissibile il personale collocato in quiescenza, anche ove non iscritto al competente albo professionale in conseguenza del collocamento a riposo.

Per i cittadini di stato estero non facente parte dell’Unione Europea, è necessario allegare regolare permesso di soggiorno in corso di validità.

Compenso

A fronte dell’erogazione delle prestazioni conferite è previsto un compenso orario di 30 € lordi.

La durata dell’incarico e l’impegno orario verranno concordate tra l’azienda e il professionista a seconda della disponibilità manifestata e del perdurare della necessità assistenziale e comunque secondo quanto previsto dall’art. 1 del D.L. 9 marzo 2020, n. 14.

Modalità di presentazione della manifestazione di interesse

La manifestazione di interesse dovrà essere espressa mediante la compilazione del modulo allegato da far pervenire esclusivamente al seguente indirizzo mail 

Scadenza:

Il presente avviso rimane aperto per tutto il perdurare dell’emergenza.

In tema di informativa trattamento dati si fa rinvio all’art. 14 del D.L. 9 marzo 2020, n. 14.

Struttura di riferimento

Direzione Opere Pubblici, Difesa del suolo, Protezione Civile, Trasporti e Logistica
Settore Protezione Civile

Contatti

Per eventuali chiarimenti gli aspiranti potranno rivolgersi ad Unità di Crisi – Ufficio Acquisizioni Risorse Umane– tel. 011-4326672 – 6671- 6629 – 6627  dalle ore 8.30 alle ore 17.30 di tutti i giorni feriali, compreso sabato.

Allegato testo procedura

Avviso infermieri
Documento PDF – 160.78 KB
MODULO ALLEGATO COMPARTO.docx
Documento Word – 312.91 KB



Digital Career Week 2020. Online al Politecnico di Torino

Il Politecnico di Torino è uno degli atenei italiani in grado di offrire ottime prospettive occupazionali per i propri laureati: il tasso di occupazione ad un anno dalla laurea magistrale è infatti del 90,6%, contro una media nazionale del 87,5% per ingegneria, mentre per architettura è del 73,2% rispetto al 70,6% (fonte dati Almalaurea – indagine 2018 – def. Istat forze di lavoro).

Quest’anno le iniziative a supporto del job placement sono state ampliate e completamente ripensate, sfruttando tutte le potenzialità offerte dagli strumenti digitali che sono stati accolti come un’opportunità interessante da parte degli studenti: sono più di 1.800 i laureandi e laureati che si sono iscritti alla Digital Career Week, evento proposto per la prima volta dal Politecnico in modalità completamente online.

Si tratta della prima delle attività proposte agli studenti dall’Ateneo per l’accompagnamento al lavoro, che comunque durante tutto l’anno possono usufruire di iniziative come eventi di recruitment, percorsi di orientamento al lavoro e cicli di incontri tematici.

Gli appuntamenti sono iniziati la scorsa settimana con l’erogazione di contenuti di orientamento professionale propedeutici per gli studenti, mentre la Digital Career Week è iniziata il 12 ottobre e continuerà fino al 16, per offrire a studenti e laureati la possibilità di interagire con aziende tramite incontri individuali, presentazioni di gruppo e offerte di lavoro.

Fino al 23 ottobre, infine, le aziende potranno fare colloqui di selezione riservati ai candidati scelti tra coloro che hanno risposto a job posting o che hanno partecipato ai webinar, visitato gli stand virtuali e inviato la propria candidatura alle offerte delle aziende.

Anche in un contesto complesso e in continuo cambiamento come quello attuale, dove si stanno delineando nuove modalità di partecipazione ed interazione da remoto, i numeri confermano che sono sempre tantissime le aziende interessate ad assunzioni o inserimenti in stage post-laurea di ragazzi formati al Politecnico, sempre molto ricercati dagli HR delle imprese: 50 le società che hanno aderito all’evento, e hanno potuto contattare più di 1800 studenti e laureati iscritti agli incontri virtuali proposti

“Siamo molto felici del successo di questa iniziativa e di aver potuto creare quest’occasione d’incontro nonostante le difficili condizioni in cui ci troviamo. Non solo la grande partecipazione delle aziende ci conferma la solidità dei percorsi formativi offerti dal nostro ateneo, ma anche l’adesione dei nostri studenti e laureati ai momenti di orientamento professionale ci conferma il loro continuo desiderio di apprendere e la loro la capacità di mettersi in gioco e aprirsi a nuove sfide”, commenta la Vice Rettrice per gli Alumni e l’Accompagnamento al Lavoro Carla Chiasserini.

 

 




Smart working, Cna Piemonte: una microimpresa su cinque usa lo smart working e lo farà anche in futuro

Un’impresa piemontese su cinque (19,7%) tra gli iscritti di CNA è ricorsa allo smart working e il 14,1% pensa sarà una soluzione da adottare in futuro. Una percentuale quasi doppia rispetto alle percentuali nazionali registrate dall’Istat. In Italia il lavoro a distanza nella seconda parte del 2021 è stato scelto in media dall’11,1% delle realtà produttive, del terziario e dei servizi con una percentuale altalenante rispetto agli ultimi sei mesi.  

 

Su un campione di oltre 1300 aziende piemontesi, tra le soluzioni per rispondere alla pandemia il 50% ha usato la cassa integrazione, il 40% lo smaltimento ferie e permessi e il 19.7%, appunto, ha optato per lo smart working; in futuro, gli imprenditori e gli artigiani intendono adottare ancora cassa integrazione per il 20%, lo smaltimento ferie e permessi per il 36.6% e lo smart working per il 14,1%.  

 

“Ci sono alcune precisazioni rispetto a questi dati – spiega Daniele Marini, docente di sociologia dei processi economici all’Università di Padova, direttore scientifico di Research&Analysis di Community e responsabile scientifico del progetto Monitor Piccole Imprese di CNA Piemonte – sicuramente la percentuale rilevata dal campione è molto alta, quasi doppia rispetto a quella certificata dall’Istat. Si tratta di numeri circoscritti a imprese più strutturate che hanno promosso il lavoro a distanza per il settore impiegatizio. Occorre però intenderci su due questioni.

La prima riguarda ancora l’adozione del lavoro a distanza in modo tattico e non strategico, come risposta alle limitazioni della circolazione e non come cambio di mentalità nella gestione delle imprese. E qui veniamo al secondo aspetto. Si parla indistintamente spesso di smart working. Quello a cui assistiamo è nella stragrande parte dei casi telelavoro.

Ovvero traslocare i dipendenti dagli uffici a casa, mantenendo orari e flussi di lavoro. Lo smart working non solo richiede investimenti in connettività e tecnologia, ma anche il cambio di prospettiva per un lavoro dipendente che passi dalla scansione oraria a quella per obiettivi. Infine, è necessario un forte investimento in formazione. Lo smart working in senso stretto consente ai dipendenti una grande autonomia che significa anche molta responsabilità per poter rispettare gli standard aziendali. E l’imprenditore deve cambiare la sua mentalità, passando da fordista a digitale”. 

 

“Come associazione vogliamo lavorare con la Regione e gli altri attori politici del territorio perché parte dei fondi del Pnrr possa assecondare e agevolare la trasformazione dello smart working. Prima di tutto siamo consapevoli che questa rivoluzione sta già coinvolgendo anche le linee produttive e non solo i settori amministrativi – afferma il segretario regionale di CNA Piemonte Delio Zanzottera -.

Lavorano e lavoreranno da remoto dipendenti che oggi agiscono sui macchinari in azienda. Ma anche questo processo di remotizzazione del lavoro non sarà arrestabile e va gestito. Abbiamo già esempi di aziende che producono macchinari e che svolgono la manutenzione da remoto, riducendo costi e tempi di attesa. In altre realtà è stato applicato il lavoro da remoto anche a operai specializzati digitalizzando l’accesso ai macchinari e sappiamo anche molte altre microimprese stanno cercando operai altamente specializzati che sappiano lavorare su attrezzature controllate a distanza”. 




Torino, rinnovato il contratto di lavoro degli operai agricoli e florovivaisti

Questa mattina a Torino, nella sede di Confagricoltura, le organizzazioni datoriali Confagricoltura, Coldiretti, Cia e i sindacati dei lavoratori agricoli Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil hanno sottoscritto il rinnovo del contratto provinciale degli operai agricoli e florovivaisti che avrà efficacia fino al 31 dicembre 2023.

“Abbiamo raggiunto  un’intesa importante – dichiara il direttore di Confagricoltura Torino Ercole Zuccaro – che interessa circa 1.200 imprese agricole del territorio provinciale per un totale di 600.000 giornate lavorate nel corso dell’anno, in prevalenza da parte di manodopera stagionale”.

L’accordo, che introduce elementi qualificanti per quanto riguarda le la gestione degli appalti e la tutela dei lavoratori, con un particolare attenzione al fenomeno dei migranti, prevede un adeguamento retributivo dell’1,7% che verrà corrisposto ai lavoratori in un’unica tranche a partire dal prossimo mese di agosto.

 

 




Imprese femminili, negativo il bilancio anagrafico evidenziato nel 2020

A fine dicembre 2020 le imprese femminili con sede in Piemonte ammontavano a 95.879 unità, in diminuzione rispetto alle 96.591 di fine 2019.

Le aziende in rosa rappresentano una fetta importante del tessuto imprenditoriale regionale, raggiungendo una quota del 22,5% delle imprese complessivamente registrate in Piemonte, operano prevalentemente nei settori del commercio, dell’agricoltura e dei servizi alla persona, nel 11,4% dei casi sono guidate da straniere, il 10,8% è amministrato da giovani imprenditrici: è questo l’identikit delle imprese femminili registrate in Piemonte.

Nel corso del 2020, il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ha registrato la nascita di 5.339 imprese femminili, a fronte delle 6.065 che hanno, invece, cessato la propria attività (al netto delle cancellazioni d’ufficio): il saldo tra i due flussi è risultato, dunque, negativo per 726 unità, traducendosi in un tasso di crescita del -0,8%.

Sebbene il dato sia peggiore rispetto a quello del sistema imprenditoriale valutato nel suo complesso (-0,23%), l’imprenditoria femminile piemontese manifesta una maggiore vivacità, sia in termini di natalità (tasso del 5,5%, a fronte del 4,9% registrato per il totale delle imprese), che di mortalità (tasso del 6,3%, contro un 5,1%).

La dinamica mostrata dalla componente femminile del tessuto imprenditoriale piemontese appare, inoltre, in controtendenza rispetto a quanto osservato a livello complessivo nazionale (+0,1%).

 

“L’imprenditoria femminile riveste un ruolo fondamentale nell’economia del nostro territorio, mostrando una tenacia che sorprende da anni. – commenta Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte -. Il Sistema camerale dedica un’attenzione particolare alle imprenditrici: presso le Camere di commercio piemontesi sono costituiti i CIF, Comitati provinciali per la promozione dell’imprenditoria femminile, che, in collaborazione con enti pubblici e privati, si occupano di sviluppo e qualificazione della presenza delle donne nel mondo dell’imprenditoria, promuovendo azioni per il miglioramento dell’accesso al credito per le imprese femminili, attività di formazione e indagini conoscitive per analizzare le dinamiche che caratterizzano il legame donna-impresa. Sostenere e incentivare l’imprenditorialità in rosa, oltre che essere necessario per una questione di pari opportunità, rappresenterà anche un volano di crescita economica per la nostra regione e il nostro Paese”.

Circa un quarto delle 95.879 imprese guidate da donne svolge la propria attività nel commercio, seguito, a distanza ragguardevole, dalle attività dell’agricoltura, che concentrano il 13,6% delle realtà imprenditoriali, e dalle altre attività dei servizi, in cui trovano spazio le attività dei servizi alla persona, che convogliano il 12,0% delle aziende. Quote significative di imprese femminili operano, inoltre, nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (10,0%) e in quelle immobiliari (7,8%).

Valutando l’incidenza delle imprese femminili sul totale delle registrate per settore, si segnala l’importante specializzazione femminile delle altre attività dei servizi (oltre il 58,1% delle imprese è amministrato da donne), delle attività di alloggio e ristorazione e di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (in entrambi i comparti oltre tre imprese su dieci sono femminili).

Analizzando la dinamica espressa dalle imprese “in rosa” nel corso nel 2020 emerge come a fronte di una flessione complessiva di lieve entità esistano rilevanti differenze settoriali.

Le imprese femminili hanno subito una consistente contrazione nel comparto agricolo (-2,5%), nel commercio (-2,1%) e un calo più contenuto nell’industria manifatturiera (-1,1%). Stabile l’andamento evidenziato dalle imprese in rosa delle altre attività di servizi (+0,4%) e del turismo (+0,5%). In lieve crescita il dato delle attività immobiliari (+0,7%) del Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (+1,0%). Il ritmo espansivo assume maggior intensità nel comparto delle costruzioni (+2,1%), nelle attività professionali scientifiche e tecniche (+2,2%) e soprattutto nelle attività finanziarie e assicurative (+5,1%).

 

L’analisi per forma giuridica assunta dalle imprese femminili piemontesi segnala, rispetto al sistema imprenditoriale nel suo complesso, una maggiore concentrazione di ditte individuali, che rappresentano il 66,5% delle realtà guidate da donne, a fronte di una quota del 56,2% osservata a livello complessivo regionale. Il 17,6% delle aziende “in rosa” si è costituito nella forma di società di persone (contro il 22,1% per il totale delle imprese), il 14,2% è una società di capitale (contro un 19,4% complessivo); solo l’1,8% delle imprese femminili, infine, assume forme giuridiche diverse dalle precedenti.

 

Si rileva, anche per l’imprenditoria femminile piemontese, la tendenza al progressivo rafforzamento strutturale: nel 2020, infatti, la dinamica migliore spetta alle società di capitale, che registrano un tasso di crescita del 2,4%. Le società di persone scontano il risultato peggiore (-3,2%), le imprese individuali mostrano una lieve flessione (-0,8%), mentre le altre forme rivelano un tasso di sviluppo sostanzialmente piatto (+0,1%).

L’analisi territoriale rivela come la componente femminile assuma una rilevanza maggiore nei sistemi imprenditoriali di Alessandria (23,3%) e Asti (23,0%). A Novara e Verbania le imprese femminili rappresentano il 22,9% delle imprese provinciali, mentre a Cuneo e Vercelli l’incidenza delle imprese “in rosa” si attesta al 22,6%. A Torino (22,3%) e Biella (20,6%), infine, si rileva una presenza femminile inferiore alla media regionale.

Quanto alla dinamica esibita nel corso del 2020, si evidenziano variazioni negative per tutte le province. I dati più critici riguardano Vercelli (-2,1%), seguita da Alessandria, Cuneo e Verbania, tutte e tre con un tasso del -1,3%. Biella segna un calo del 1,1%. Orientato alla stazionarietà appare, invece, il risultato delle imprese in rosa di Asti (-0,5%), Novara (-0,5%) e Torino (-0,4%).

 

 




A Torino nasceranno due nuovi centri per l’impiego

Gli immobili di proprietà della Città di Torino situati nelle vie Cavour 27B e Guido Reni 102 verranno dati in concessione gratuita all’Agenzia Piemonte Lavoro che coordina i Centri per l’Impiego.

Questa mattina il provvedimento è stato licenziato dalla Giunta Comunale su proposta della Vicesindaca Michela Favaro.

Attualmente i Centri per l’Impiego nel Comune di Torino sono due (via Bologna 153 per la zona Nord e via Castelgomberto 75 per la zona Sud) entrambi collocati in immobili di proprietà comunale. A questi se ne aggiungeranno altri due: uno in via Cavour angolo via Accademia Albertina e uno nella Cascina Giajone in via Guido Reni 102.

Per la Vicesindaca Michela Favaro si tratta di “una importante occasione di valorizzazione del patrimonio. Auspichiamo – aggiunge – che, in futuro, il servizio possa essere il più capillare possibile e diffuso sul territorio, coinvolgendo anche altri immobili”.

In seguito a un’attenta analisi del mercato del lavoro cittadino, l’Amministrazione comunale e l’Agenzia Piemonte Lavoro hanno condiviso la necessità di assicurare lo sviluppo di una rete di servizi pubblici per il lavoro in grado di affrontare le sfide poste da un mercato occupazionale in evoluzione e sempre più digitalizzato. Di qui l’esigenza di creare una rete tra imprese e territorio per rappresentare un punto di riferimento nell’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro per cittadini e imprese e, l’atto di questa mattina, rappresenta il primo tassello in questa direzione.

Obiettivo degli assessorati al Patrimonio e al Lavoro del Comune di Torino è infatti quello di aumentare le sedi attuali dei Centri per l’Impiego torinesi per facilitare l’intercettazione delle persone e in particolar modo di quelle prive di occupazione.

Con il potenziamento degli sportelli e la loro collocazione negli altri quadranti della città, l’Amministrazione intende ribadire la sua attenzione nei confronti del lavoro– spiega l’Assessora al Lavoro Gianna Pentenero -. L’occupazione come volano per lo sviluppo è un punto fermo del nostro agire amministrativo e da oltre un anno stiamo lavorando per ricostruire la rete dei servizi cittadini e far incontrare domanda e offerta. Un obiettivo che può essere raggiunto solo col coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, a partire dall’Agenzia Piemonte Lavoro. Solo con un’azione coordinata e plurale possiamo trovare delle ricadute positive per un ‘buon’ lavoro che rispetti i diritti e garantisca un futuro anche in settori a forte espansione”.

Le concessioni degli immobili avranno una durata trentennale dalla stipula del contratto.