Coronavirus, la Regione Piemonte cerca infermieri

Nell’ambito dell’emergenza sanitaria connessa alla diffusione del virus COVID-19, l’Unità di Crisi  emette il presente avviso pubblico volto a raccogliere manifestazioni di interesse alla formazione di elenchi di personale infermieristico disponibile a prestare assistenza nelle Aziende sanitarie della Regione Piemonte.

L’Unità di Crisi, ricevute le manifestazioni di interesse, inoltrerà tali elenchi alle singole Aziende, le quali si riserveranno la possibilità di conferire per proprio conto gli incarichi

Requisiti di ammissione:

  • Laurea richiesta per l’accesso al profilo di Infermiere ovvero titolo equipollente secondo la normativa vigente;
  • Iscrizione al relativo Albo professionale.

È ammissibile il personale collocato in quiescenza, anche ove non iscritto al competente albo professionale in conseguenza del collocamento a riposo.

Per i cittadini di stato estero non facente parte dell’Unione Europea, è necessario allegare regolare permesso di soggiorno in corso di validità.

Compenso

A fronte dell’erogazione delle prestazioni conferite è previsto un compenso orario di 30 € lordi.

La durata dell’incarico e l’impegno orario verranno concordate tra l’azienda e il professionista a seconda della disponibilità manifestata e del perdurare della necessità assistenziale e comunque secondo quanto previsto dall’art. 1 del D.L. 9 marzo 2020, n. 14.

Modalità di presentazione della manifestazione di interesse

La manifestazione di interesse dovrà essere espressa mediante la compilazione del modulo allegato da far pervenire esclusivamente al seguente indirizzo mail 

Scadenza:

Il presente avviso rimane aperto per tutto il perdurare dell’emergenza.

In tema di informativa trattamento dati si fa rinvio all’art. 14 del D.L. 9 marzo 2020, n. 14.

Struttura di riferimento

Direzione Opere Pubblici, Difesa del suolo, Protezione Civile, Trasporti e Logistica
Settore Protezione Civile

Contatti

Per eventuali chiarimenti gli aspiranti potranno rivolgersi ad Unità di Crisi – Ufficio Acquisizioni Risorse Umane– tel. 011-4326672 – 6671- 6629 – 6627  dalle ore 8.30 alle ore 17.30 di tutti i giorni feriali, compreso sabato.

Allegato testo procedura

Avviso infermieri
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MODULO ALLEGATO COMPARTO.docx
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Avetta (PD): “Bene contributo a tirocinanti, si definiscano in fretta modalità e tempi di erogazione”

Sono lieto che la Regione Piemonte sia orientata a includere anche i tirocinanti tra le categorie che potranno beneficiare dei 10 milioni di euro previsti dal Riparti Piemonte a sostegno dei lavoratori privi di ammortizzatori sociali o che hanno subito una forte decurtazione della busta paga.

Però, bisogna fare in fretta e invito l’assessore al Lavoro e alla Formazione professionale Elena Chiorino a chiarire in Commissione tempi e modalità di erogazione”.

Lo afferma il consigliere regionale Alberto AVETTA (Pd), in occasione del dibattito in Consiglio regionale sull’Interpellanza con cui si chiedeva la riattivazione dei tirocini extracurriculari nelle aziende che avevano ripreso a lavorare nella Fase2.

L’emergenza Covid19 ha imposto la sospensione di tutti i tirocini curriculari ed extracurriculari. In Piemonte durante i tre mesi di lockdown sono stati sospesi circa 15.000 tirocini. Sappiamo che molte aziende hanno riattivato i tirocini, altre ancora non lo hanno fatto o li hanno definitivamente interrotti.

C’è, poi, il tema dei tre mesi in cui ragazze e ragazzi, che spesso arrivano qui da tutta Italia, si sono trovati senza indennità di tirocinio. Alcune Regioni come l’Emilia Romagna, la Toscana e il Lazio, hanno già stanziato risorse per coprire il mancato introito da parte dei tirocinanti per la durata della sospensione. Se crediamo che queste ragazze e questi ragazzi rappresentino davvero il patrimonio più grande del nostro sistema produttivo dimostriamolo con fatti concreti: il Piemonte eroghi un sostegno a conferma della fiducia che ripone in loro. Ma si deve fare in tempi rapidi se vogliamo che sia efficace”

 




Previsioni occupazionali, 27.660 assunzioni previste per novembre 2022

Sono 27.660 i lavoratori ricercati dalle imprese piemontesi per il mese di novembre
2022 e 90.390 per l’intero trimestre novembre 2022 – gennaio 2023. Rispetto a un anno
fa, periodo in cui si registrava un rimbalzo nei confronti della prima fase covid, le previsioni delle imprese segnano una diminuzione consistente: a livello mensile, le assunzioni previste a novembre 2022 perdono 9.103 unità rispetto a quelle di novembre 2021. A livello trimestrale il calo appare ancora più intenso: le entrate programmate per il periodo novembre 2022-gennaio 2023 risultano inferiore di 17.190 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Se il confronto, invece, viene effettuato col periodo pre-pandemico (novembre 2019-gennaio 2020), si rilevano 2.700 entrate in più a livello mensile e 14.880 in più nel trimestre.
In Italia le previsioni di assunzioni per novembre 2022 ammontano a circa 382mila. A livello territoriale, 124mila entrate sono previste dalle imprese del Nord ovest, a cui seguono le imprese del Sud e isole (93mila), le imprese del Nord est (89mila, area che manifesta la maggiore difficoltà di reperimento pari al 51,9%) e le imprese del Centro (77mila).
Questi sono alcuni dei dati, contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato mensilmente da Unioncamere e ANPAL.
Il 72,6% delle entrate delle aziende piemontesi riguarderà lavoratori dipendenti, il 21,5%
lavoratori somministrati, il 2,1% collaboratori e il 3,8% (in netto calo sul mese precedente
quando pesava il 7,2%) altri lavoratori non alle dipendenze.

La domanda di lavoro è trainata dai contratti a tempo determinato con il 62% delle
entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 26% dei casi e dai
contratti di apprendistato con l’8%. Pesano, infine, il 4% gli altri contratti.
Entrate previste dalle imprese a novembre 2022 per livello di istruzione*

Delle 27.660 entrate previste in Piemonte nel mese di novembre 2022, il 15% è costituito da laureati, il 29% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo
specifico pesano rispettivamente il 22% e il 34%.
A livello settoriale sono sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di
lavoro con 18.300 entrate, il 66% del totale (5.410 unità in meno rispetto a quanto previsto a novembre 2021). L’industria prevede 9.350 entrate, generando circa il 34% della domanda totale del mese e segnando un calo di 3.720 entrate rispetto a novembre 2021. Nel dettaglio 7.240 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 2.120 quello edile.

Tra i servizi si rileva un forte interessamento del commercio, 11.590 entrate previste nel
trimestre in esame, pari al 13% delle 90.390 entrate complessive del periodo novembre 2022–gennaio 2023, dei servizi alle persone (12.080 entrate) e dei servizi di alloggio e ristorazione/servizi turistici con 10.260 assunzioni (11% del totale). Tra i comparti industriali le industrie meccaniche ed elettroniche prevedono 7.310 entrate nel trimestre, ben l’8% del totale complessivo.
Delle entrate previste a novembre 2022 in Piemonte, il 23% sarà destinata a professioni
commerciali e dei servizi, il 20% a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e
conduttori di impianti genereranno il 35% delle entrate e solo il 9% sarà rappresentato da
impiegati. I profili generici produrranno il 13% delle assunzioni del mese.
Entrate previste dalle imprese a novembre 2022 per tipo di profilo

Per una quota pari al 34% le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni;
percentuale che sale al 50,7% per l’area commerciale e della vendita e scende al 26,1% per l’area amministrativa.
Per il 62% delle entrate viene, inoltre, richiesta esperienza professionale specifica o
nello stesso settore; il 23% delle entrate applicherà soluzioni creative e innovative e il 14%
dovrà coordinare altre persone.

Entrate previste dalle imprese a novembre 2022 per area aziendale di inserimento

A livello di area di aziendale il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione del servizio (41,2%), seguita dall’area commerciale e di vendita (18,2%) e da quella tecnica e di progettazione (15,9%), che – come nei mesi precedenti – riscontra la maggior difficoltà di reperimento delle figure richieste (61,7%). L’area della logistica pesa il 14,4%, mentre l’area amministrativa e l’area direzionale generano una quota rispettivamente pari al 5,3% e 5,0%delle assunzioni previste.
A novembre in 47 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili
desiderati, dato in lieve diminuzione rispetto al mese precedente (48) e analogo alla media
nazionale di novembre (47). La mancanza di candidati è la motivazione prevalentemente
segnalata dalle imprese (31%), seguita dall’inadeguata preparazione dei candidati (12%).
Le professioni più difficili da reperire in Piemonte nel mese di novembre 2022

Entrate previste di cui difficoltà di reperimento
Farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita 190 86%
Dirigenti e direttori 70 81%
Medici e altri specialisti della salute 40 74%
Personale generico nelle costruzioni 80 71%
Conduttori di mezzi di trasporto 1.720 68%
Operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli
edifici 1.360 68%
Totale 27.660 47%

Tra i profili più difficili da reperire in regione a novembre 2022 si segnalano: Farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita (l’86% è di difficile reperimento); Dirigenti e
direttori, per i quali la difficoltà di reperimento è dell’81%; Medici e altri specialisti della
salute (si trova difficoltà nel 71% dei casi); Personale generico nelle costruzioni (80 figure
ricercate con difficoltà nel 67% dei casi); Conduttori di mezzi di trasporto, con 1.720 figure
ricercate nel mese e un grado di difficoltà del 68% e Operai specializzati nell’edilizia e nella
manutenzione degli edifici, con una difficoltà di reperimento pari al 68% e circa 1.360 figure
ricercate.




Personale, approvati sette bandi per 330 nuove assunzioni

La Giunta regionale ha approvato sette bandi per l’assunzione di 330 nuovi dipendenti. Lo ha annunciato l’assessore al personale Chiara Caucino oggi in prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti.

L’assessore ha precisato che sul bilancio di previsione 2022-2024, in discussione in Commissione, sui temi del personale e delle pari opportunità non ci sono scostamenti significativi di risorse rispetto al recente passato.

A una domanda di Francesca Frediani (M4o), l’assessore Caucino ha detto che tra i temi in discussione con le organizzazioni sindacali c’è anche quello della conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare del personale.

In precedenza la Commissione aveva approvato a maggioranza il Ddl sull’adeguamento alla riforma nazionale dell’Irpef, che quindi approda domani nell’aula del Consiglio.




Consiglio regionale: nessun rischio di occupazione e operatività per il Csi

Né da parte del Consiglio regionale né della Giunta, esiste alcuna volontà di alienare o depotenziare il Consorzio, anzi c’è il proposito di valorizzare un’azienda che negli ultimi anni ha raggiunto importanti risultati nella modernizzazione dei processi.

Sarà mia cura trasmettere al presidente della Giunta le istanze poste oggi dalla delegazione, siamo tutti coscienti che sono coinvolti 1000 lavoratori, per noi la valorizzazione del patrimonio professionale è importante”. Così il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia ha risposto alle Rsu del Csi, che con gli altri consiglieri presenti a Palazzo Lascaris, ha incontrato nella mattinata del 17 giugno.

Le Rsu, intervenute con vari rappresentanti, hanno esposto le loro preoccupazioni per l’emendamento che “muta la natura giuridica del Csi. Se perdiamo la nostra qualifica di ente di diritto pubblico – hanno spiegato – temiamo di non poter più operare in modo efficace nei confronti della Regione e degli altri cento entri consorziati”. In ogni caso, i rappresentanti sindacali hanno chiesto che “prima di eliminare lo status di ente di diritto pubblico, si effettui una discussione e un approfondimento su quale tipo di entità giuridica andremo a essere”.

“La proposta di emendamento non si pone in alcun modo l’obiettivo di avviare un percorso di vendita/privatizzazione del Csi – ha aggiunto Paolo Bongioanni (Fdi) – ma esclusivamente quello di riportare il Consorzio in una situazione di coerenza giuridica tra forma e sostanza. Questo al fine di evitare possibili rischi in ordine alla responsabilità in capo a organi di amministrazione e consorziati, nonché a tutela dei lavoratori”. Queste, ha precisato Bongioanni, sono le parole “dell’assessore Tronzano e come gruppo di maggioranza, ci facciamo garanti della tutela dei mille lavoratori del Csi”.

Per il Pd è intervenuto Daniele Valle, che ha sottolineato come “le preoccupazioni espresse dalle Rsu siano anche le nostre. Già nel 2018 un simile tentativo di riforma è stato bloccato, perché non esistevano certezze sulla nuova natura giuridica. Non dico che non si possa trovare un accordo, però mettiamoci al tavolo e definiamo una strategia condivisa”.

Il capogruppo della Lega Alberto Preioni ha ricordato di aver parlato della questione con l’assessore Matteo Marnati, il quale lo ha rassicurato trattarsi esclusivamente di una modifica tecnica, “una questione posta dagli uffici, che non mette a rischio i posti di lavoro, né l’operatività del Consorzio informatico”.

 




Digital Career Week 2020. Online al Politecnico di Torino

Il Politecnico di Torino è uno degli atenei italiani in grado di offrire ottime prospettive occupazionali per i propri laureati: il tasso di occupazione ad un anno dalla laurea magistrale è infatti del 90,6%, contro una media nazionale del 87,5% per ingegneria, mentre per architettura è del 73,2% rispetto al 70,6% (fonte dati Almalaurea – indagine 2018 – def. Istat forze di lavoro).

Quest’anno le iniziative a supporto del job placement sono state ampliate e completamente ripensate, sfruttando tutte le potenzialità offerte dagli strumenti digitali che sono stati accolti come un’opportunità interessante da parte degli studenti: sono più di 1.800 i laureandi e laureati che si sono iscritti alla Digital Career Week, evento proposto per la prima volta dal Politecnico in modalità completamente online.

Si tratta della prima delle attività proposte agli studenti dall’Ateneo per l’accompagnamento al lavoro, che comunque durante tutto l’anno possono usufruire di iniziative come eventi di recruitment, percorsi di orientamento al lavoro e cicli di incontri tematici.

Gli appuntamenti sono iniziati la scorsa settimana con l’erogazione di contenuti di orientamento professionale propedeutici per gli studenti, mentre la Digital Career Week è iniziata il 12 ottobre e continuerà fino al 16, per offrire a studenti e laureati la possibilità di interagire con aziende tramite incontri individuali, presentazioni di gruppo e offerte di lavoro.

Fino al 23 ottobre, infine, le aziende potranno fare colloqui di selezione riservati ai candidati scelti tra coloro che hanno risposto a job posting o che hanno partecipato ai webinar, visitato gli stand virtuali e inviato la propria candidatura alle offerte delle aziende.

Anche in un contesto complesso e in continuo cambiamento come quello attuale, dove si stanno delineando nuove modalità di partecipazione ed interazione da remoto, i numeri confermano che sono sempre tantissime le aziende interessate ad assunzioni o inserimenti in stage post-laurea di ragazzi formati al Politecnico, sempre molto ricercati dagli HR delle imprese: 50 le società che hanno aderito all’evento, e hanno potuto contattare più di 1800 studenti e laureati iscritti agli incontri virtuali proposti

“Siamo molto felici del successo di questa iniziativa e di aver potuto creare quest’occasione d’incontro nonostante le difficili condizioni in cui ci troviamo. Non solo la grande partecipazione delle aziende ci conferma la solidità dei percorsi formativi offerti dal nostro ateneo, ma anche l’adesione dei nostri studenti e laureati ai momenti di orientamento professionale ci conferma il loro continuo desiderio di apprendere e la loro la capacità di mettersi in gioco e aprirsi a nuove sfide”, commenta la Vice Rettrice per gli Alumni e l’Accompagnamento al Lavoro Carla Chiasserini.

 

 




Previsioni occupazionali: 33.920 assunzioni previste dalle imprese piemontesi a luglio

Sono circa 33.920 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per luglio 2023, valore che sale a 93.650 se consideriamo l’intero trimestre luglio-settembre 2023. Il trend appare espansivo sia a livello mensile (+2.930 entrate rispetto a luglio 2022, per una variazione tendenziale del +9,5%), sia su base trimestrale (+6.700 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente) in analogia a quanto avviene a livello complessivo nazionale (+15,8% su luglio 2022 e +15,1% rispetto a luglio-settembre 2022).

Le entrate ipotizzate in Piemonte a luglio 2023 rappresentano il 22,6% delle 150.400 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 5,8% del totale di quelle nazionali (585mila circa).

Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 15 maggio-31 maggio 2023.

Il 77,7% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 16,8% lavoratori somministrati, l’1,9% collaboratori e il 3,7% altri lavoratori non alle dipendenze.

 

La domanda di lavoro a luglio 2023 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 64% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 22% dei casi. L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 9% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota del 5% del totale complessivo regionale.

 

Delle 33.920 entrate previste in Piemonte nel mese di luglio 2023 il 12% è costituito da laureatiil 27% da diplomati, le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 26% e il 33%.

Considerando i dati del trimestre luglio-settembre 2023 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 62.690 entrateil 66,9% del totale (3.850 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 30.970 entrate, generando il 33,9% della domanda totale e segnando un aumento – circa 2.850 unità- rispetto al periodo luglio-settembre 2022.

 

Tra i servizi, il comparto che assorbirà la quota più rilevante delle 93.650 entrate previste nel trimestre luglio-settembre 2023 è quello dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici, con 16.550 ingressi (17,7% del totale), seguito dai servizi alle persone, con 12.560 entrate e una quota del 13,4% del totale e dal commercio, per cui le imprese intervistate presumono di dover effettuare 11.700 assunzioni (12,5%). I servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio richiederanno 6.280 nuove entrate nel trimestre impattando con una quota del 6,7% sulle assunzioni previste nel periodo.

All’interno del comparto industriale si distingue il settore edile (8.790 assunzioni nel trimestre, con una quota del 9,4% del totale).

Il 31% delle entrate previste a luglio 2023 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 17% a dirigenti, specialisti e tecnici.

Gli operai specializzati e conduttori di impianti produrranno il 31% delle entrate e solo il 7% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici costituiranno il 14% delle assunzioni del mese.

Il 36,3% delle assunzioni interesserà giovani con meno di 30 anni, quota che sale al 50,1% per le aree commerciali e della vendita e scende al 28,8% per la logistica. Nel 21% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.

Per il 60% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 20,5% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, l’11,4% coordinerà altre persone.

 

Il 50,2% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 15,9% nelle aree commerciali e della vendita, il 13,6% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 12% circa delle assunzioni programmate per il mese di luglio 2023, l’area amministrativa e quella direzionale rispettivamente il 4,3% e 4,1%.

Anche per il mese di luglio 2023 la difficoltà di reperimento si conferma una tematica di rilievo nel panorama regionale. In oltre 1 caso su 2 (52,0%) le imprese prevedono, infatti, di incontrare ostacoli nel reperire i profili desiderati, quota in aumento tanto rispetto al mese precedente (50,5%), quanto soprattutto nel confronto di lungo periodo: a luglio 2022 le difficoltà di reperimento riguardavano, infatti, solo il 44,1% delle entrate programmate. Ancora una volta, il dato piemontese è, inoltre, più elevato rispetto a quello medio nazionale (47,9%). Il mismatch è legato in primo luogo alla mancanza di candidati (35,6%, a fronte del 28,0% di un anno fa), seguita da un’inadeguata preparazione degli aspiranti neo-assunti (11,9%, quota stabile rispetto a luglio 2022).

 

Le professioni più difficili da reperire in Piemonte nel mese di luglio 2023

 

Entrate previste

di cui difficoltà di reperimento

Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali

830

81,2%

Conduttori di veicoli a motore e a trazione animale

1.310

79,5%

Operai specializ. installaz./manutenzione attrezzature elettriche/elettroniche

480

77,1%

Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni

620

75,8%

Meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili

750

75,4%

Fabbri ferrai costruttori di utensili

470

67,0%

Totale

33.920

52,0%

Fonte: Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2023

Nel dettaglio delle singole professioni, si segnalano criticità per le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali che risultano di difficile reperimento nell’81,2% dei casi, seguiti dai conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (79,5%), operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche (77,1%), tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (75,8%) e meccanici artigianali (75,4%).

Per quanto riguarda i titoli di studio, a livello universitario la difficoltà maggiore si riscontra nel reperire laureati nell’indirizzo di scienze matematiche, fisiche ed informatiche (82,5% di difficile reperimento – a conferma di quanto rilevato per il mese di giugno 2023-) e in quello di indirizzo medico e odontoiatrico (80,5%).

Le imprese lamentano difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS, 79,9%) e, a livello secondario, per l’indirizzo socio-sanitario (il 69,2% delle assunzioni programmate è di difficile reperimento). Per quanto riguarda la qualifica di formazione o diploma professionale, le problematiche maggiori si riscontrano per l’indirizzo dei servizi di promozione e accoglienza (78,9%).

 

Sono circa 33.920 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per luglio 2023, valore che sale a 93.650 se consideriamo l’intero trimestre luglio-settembre 2023. Il trend appare espansivo sia a livello mensile (+2.930 entrate rispetto a luglio 2022, per una variazione tendenziale del +9,5%), sia su base trimestrale (+6.700 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente) in analogia a quanto avviene a livello complessivo nazionale (+15,8% su luglio 2022 e +15,1% rispetto a luglio-settembre 2022).

Le entrate ipotizzate in Piemonte a luglio 2023 rappresentano il 22,6% delle 150.400 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 5,8% del totale di quelle nazionali (585mila circa).

Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 15 maggio-31 maggio 2023.

Il 77,7% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 16,8% lavoratori somministrati, l’1,9% collaboratori e il 3,7% altri lavoratori non alle dipendenze.

 

La domanda di lavoro a luglio 2023 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 64% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 22% dei casi. L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 9% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota del 5% del totale complessivo regionale.

 

Delle 33.920 entrate previste in Piemonte nel mese di luglio 2023 il 12% è costituito da laureatiil 27% da diplomati, le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 26% e il 33%.

Considerando i dati del trimestre luglio-settembre 2023 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 62.690 entrateil 66,9% del totale (3.850 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 30.970 entrate, generando il 33,9% della domanda totale e segnando un aumento – circa 2.850 unità- rispetto al periodo luglio-settembre 2022.

 

Tra i servizi, il comparto che assorbirà la quota più rilevante delle 93.650 entrate previste nel trimestre luglio-settembre 2023 è quello dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici, con 16.550 ingressi (17,7% del totale), seguito dai servizi alle persone, con 12.560 entrate e una quota del 13,4% del totale e dal commercio, per cui le imprese intervistate presumono di dover effettuare 11.700 assunzioni (12,5%). I servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio richiederanno 6.280 nuove entrate nel trimestre impattando con una quota del 6,7% sulle assunzioni previste nel periodo.

All’interno del comparto industriale si distingue il settore edile (8.790 assunzioni nel trimestre, con una quota del 9,4% del totale).

Il 31% delle entrate previste a luglio 2023 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 17% a dirigenti, specialisti e tecnici.

Gli operai specializzati e conduttori di impianti produrranno il 31% delle entrate e solo il 7% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici costituiranno il 14% delle assunzioni del mese.

Il 36,3% delle assunzioni interesserà giovani con meno di 30 anni, quota che sale al 50,1% per le aree commerciali e della vendita e scende al 28,8% per la logistica. Nel 21% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.

Per il 60% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 20,5% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, l’11,4% coordinerà altre persone.

 

Il 50,2% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 15,9% nelle aree commerciali e della vendita, il 13,6% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 12% circa delle assunzioni programmate per il mese di luglio 2023, l’area amministrativa e quella direzionale rispettivamente il 4,3% e 4,1%.

Anche per il mese di luglio 2023 la difficoltà di reperimento si conferma una tematica di rilievo nel panorama regionale. In oltre 1 caso su 2 (52,0%) le imprese prevedono, infatti, di incontrare ostacoli nel reperire i profili desiderati, quota in aumento tanto rispetto al mese precedente (50,5%), quanto soprattutto nel confronto di lungo periodo: a luglio 2022 le difficoltà di reperimento riguardavano, infatti, solo il 44,1% delle entrate programmate. Ancora una volta, il dato piemontese è, inoltre, più elevato rispetto a quello medio nazionale (47,9%). Il mismatch è legato in primo luogo alla mancanza di candidati (35,6%, a fronte del 28,0% di un anno fa), seguita da un’inadeguata preparazione degli aspiranti neo-assunti (11,9%, quota stabile rispetto a luglio 2022).

 

Le professioni più difficili da reperire in Piemonte nel mese di luglio 2023

 

Entrate previste

di cui difficoltà di reperimento

Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali

830

81,2%

Conduttori di veicoli a motore e a trazione animale

1.310

79,5%

Operai specializ. installaz./manutenzione attrezzature elettriche/elettroniche

480

77,1%

Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni

620

75,8%

Meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili

750

75,4%

Fabbri ferrai costruttori di utensili

470

67,0%

Totale

33.920

52,0%

Fonte: Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2023

Nel dettaglio delle singole professioni, si segnalano criticità per le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali che risultano di difficile reperimento nell’81,2% dei casi, seguiti dai conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (79,5%), operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche (77,1%), tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (75,8%) e meccanici artigianali (75,4%).

Per quanto riguarda i titoli di studio, a livello universitario la difficoltà maggiore si riscontra nel reperire laureati nell’indirizzo di scienze matematiche, fisiche ed informatiche (82,5% di difficile reperimento – a conferma di quanto rilevato per il mese di giugno 2023-) e in quello di indirizzo medico e odontoiatrico (80,5%).

Le imprese lamentano difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS, 79,9%) e, a livello secondario, per l’indirizzo socio-sanitario (il 69,2% delle assunzioni programmate è di difficile reperimento). Per quanto riguarda la qualifica di formazione o diploma professionale, le problematiche maggiori si riscontrano per l’indirizzo dei servizi di promozione e accoglienza (78,9%).

 




Scuola e futuro, contro la “fuga di cervelli” il Piemonte punta sull’orientamento

Una rete di oltre 130 sportelli di orientamento in Piemonte e un sistema coordinato di azioni e servizi per ragazzi, scuole e famiglie: la Regione Piemonte dà il via alle nuove attività di orientamento, progettate per il triennio 2019-2022 e finanziate dal Fondo Sociale Europeo, con un investimento di 6,5 milioni di euro.

Obiettivi principali del sistema regionale, pensato per sostenere i ragazzi tra gli 11 e i 22 anni nella scelta consapevole dei percorsi più adatti, nei vari cicli di studio e nelle prime fasi della vita professionale, sono il coinvolgimento delle fasce scolastiche più precoci, il supporto per i casi di insuccesso o dispersione scolastica, il coinvolgimento dei genitori, la formazione degli orientatori, il raccordo con il mondo delle imprese e dei professionisti.

«Obiettivo Orientamento Piemonte si consolida e si rafforza su tutti i territori – spiega l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Chiorino – garantendo interventi capillari e concertati: il sistema degli sportelli, infatti, copre l’intera regione, grazie a raggruppamenti territoriali di enti accreditati, che operano in chiave di coprogettazione con scuole, università, servizi per il lavoro, ma anche con istituzioni, organizzazioni datoriali, fondazioni e associazioni».

«Riteniamo l’orientamento una delle politiche attive più efficaci e da sosteneresottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Per combattere la cosiddetta fuga di cervelli serve offrire ai giovani, già a partire dalle fasce d’età più basse, tutti gli strumenti e le informazioni che li aiutino a fare la scelta giusta per il proprio futuro. Non c’è nulla di male nell’andare a studiare o lavorare all’estero, a patto però che questa sia una scelta e non una necessità. Ecco perché l’orientamento diventa non solo importante, ma fondamentale per consentire ai ragazzi di costruire il loro futuro in Piemonte».

«Nessuno deve essere più costretto a “fuggire” – aggiunge l’assessore Chiorino – ed è nostro compito e volontà mettere in campo tutti gli strumenti per contrastare questo fenomeno, tra i quali un ruolo centrale è ricoperto proprio dall’orientamento».

Punti di orientamento per disoccupati più giovani sono attivi anche nei Centri per l’impiego. Nel Torinese, le attività sono gestite dalla Città Metropolitana di Torino. Tra le novità della nuova programmazione, il coinvolgimento delle scuole secondarie di primo e secondo grado che potranno attivare punti di accesso e consulenza orientativa, seminari informativi per genitori sull’offerta di istruzione e formazione, oltre alla creazioni di equipe territoriali di riferimento per i territori.

L’elenco gli sportelli è disponibile sul sito www.regione.piemonte.it

Ma quali sono le attività che vengono svolte negli sportelli di orientamento? Orientatori specializzati offrono una serie di servizi gratuiti e organizzano diverse attività individuali o laboratori in classe.

EDUCAZIONE ALLA SCELTA attraverso colloqui di informazione orientativa e definizione dei singoli fabbisogni.

RIPROGETTAZIONE DELLA CARRIERA SCOLASTICA E/O FORMATIVA attraverso un tutoraggio individuale, per studenti che hanno necessità di riprogettare un percorso, di rimotivarsi e di rientrare in istruzione/formazione.

SVILUPPO DI COMPETENZE ORIENTATIVE con attività utili a maturare la consapevolezza dei propri punti di forza e debolezza e confrontarli con le esigenze dettate dalle evoluzioni del mercato del lavoro e le proprie attitudini/i propri interessi.

ORIENTAMENTO ALLA PROFESSIONALITA’ attraverso incontri rivolti a gruppi di studenti per orientarli verso il mondo del lavoro, anche grazie a testimonianze qualificate su percorsi professionali ed esperienze di autoimprenditorialità.

I NUMERI.

Sono stati più di 130 mila, nel periodo 2016-2019, gli adolescenti ed i giovani coinvolti nelle attività di orientamento del sistema regionale, oltre 400 le scuole coinvolte, 400 gli orientatori in rete. Per il triennio 2019/2022 i numeri sono destinati a crescere visto il consolidarsi della rete operativa, delle azioni di animazione territoriale a cui si aggiunge il coinvolgimento di genitori e dei ragazzi fin dal 1° anno della secondaria di 1° grado. 

GLI EVENTI E GLI STRUMENTI.

Obiettivo Orientamento Piemonte è presente con postazioni informative dedicate e seminari per le famiglie nei Saloni di orientamento e nelle manifestazioni organizzate sui territori, in cui vengono presentati anche gli strumenti di orientamento realizzati dalla Regione Piemonte, come le Guide di orientamento dopo il primo ciclo e dopo il secondo ciclo di studi.

Il palinsesto, gli strumenti, i referenti regionali dell’iniziativa e tutti gli approfondimenti sulla pagina del sito dedicata

 




Torino.  Amministrare e comunicare con rispetto Iscrizioni aperte per la formazione di 25 giovani

Imparare ad amministrare e comunicare con rispetto è un obiettivo ambizioso contenuto nel progetto di formazione che Città metropolitana di Torino ha studiato creando un corso rivolto a giovani amministratori e giovani della società civile per aiutarli a focalizzare il loro impegno sugli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Sessanta le ore di impegno totali, sia online che in presenza (covid permettendo) con dieci webinar a partire da sabato 10 aprile per concludersi con un summer camp di tre giorni dal 16 al 18 luglio prossimi.

Il corso di formazione è gratuito, è stato infatti candidato con successo al secondo bando aperto da Regione Piemonte sul tema “Partecipazione dei giovani alla vita sociale e politica dei territori” dalla Città metropolitana di Torino (capofila) insieme ai Comuni di Avigliana, Rivalta, Lanzo, Vigone, Villar Pellice e Volvera – tutti rappresentativi di contratti di fiume e di lago – e la collaborazione di Anci Piemonte, Uncem Piemonte e Anpci.

I posti sono limitati, le candidature sono aperte fino all’8 marzo inviando manifestazione di interesse

Il percorso formativo si rivolge ad un gruppo di 25 giovani del territorio, prioritariamente metropolitano ma anche regionale, composto sia da amministratori e amministratici under 35 sia da cittadini e cittadine che vogliano approfondire e confrontarsi sugli obiettivi dell’Agenda 2030 di sviluppo sostenibile.

Andrea Vico, divulgatore e giornalista scientifico, accompagnerà il gruppo durante l’intero percorso: gli incontri online saranno incentrati sulla descrizione degli obiettivi dell’Agenda 2030 e sulla loro declinazione sul territorio locale, in termini di politiche e azioni concrete da mettere in atto, con l’aiuto di esperti.

I candidati prescelti dovranno sottoscrivere un patto formativo con l’impegno a frequentare almeno il 75% delle ore.

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Confapi e Federmanager firmano il nuovo Ccnl dei manager delle Pmi

Confapi e Federmanager hanno sottoscritto il nuovo testo che regola il rapporto di lavoro dei manager delle Pmi di industria e servizi. Il Ccnl, con decorrenza 1° gennaio 2020 e durata fino al 2023, si applica a tre categorie di management: i dirigenti, i quadri superiori e i professional.

La novità principale riguarda il minimo contrattuale dei dirigenti, che si innalza a partire dal 1° gennaio 2021 per arrivare a 74.000 euro lordi annui nel 2023, ovvero circa il 4% in più della retribuzione minima attuale. Stessa percentuale di incremento per i quadri superiori, per i quali la soglia minima passa da 45.000 a 47.000 euro lordi annui già dal 2020.

Per il presidente Confapi, Maurizio Casasco: «L’accordo rafforza la già stretta collaborazione con Federmanager che non si limita al solo Ccnl. Abbiamo lavorato e continueremo a lavorare insieme, anche nei tavoli istituzionali, per proporre soluzioni che facciano crescere il nostro Paese, la nostra piccola e media industria privata e che valorizzino managerialità e skills professionali».

«La relazione tra noi e Confapi è di quelle “win win”: questo accordo rende vantaggioso per entrambi l’inserimento di manager nelle Pmi», commenta il presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla. «Non era scontato, ma siamo riusciti a confermare tutti gli strumenti di managerialità già esistenti costruiti a misura di piccola impresa e abbiamo rilanciato, conferendo maggiore dignità al ruolo manageriale. In definitiva, l’accordo raggiunto testimonia l’ottimo stato di salute delle nostre relazioni industriali».

L’accordo prevede migliorie per la previdenza complementare, con il massimale contributivo al Fondo Previndapi elevato a 180.000 euro rispetto agli attuali 150.000. Anche in materia di sanità integrativa, è stata estesa fino al 2023 la convenzione tra il Fondo Fasdapi e Assidai.

Inoltre, per i casi di morte e invalidità permanente, previsti nell’articolo 12 del CCNL, il massimale assicurativo è elevato per tutti, a prescindere dai carichi di famiglia, a 300.000 euro contro gli originali 220.000.

Nel nuovo testo fa il primo ingresso un articolo sulle pari opportunità. L’Osservatorio contrattuale nato all’interno della Fondazione IDI si occuperà quindi di raccogliere e diffondere le migliori “best practices” attuate dalle aziende, con l’obiettivo di eliminare il “gender pay gap” e valorizzare la funzione genitoriale.

«La promozione della parità di trattamento si concretizza anche nel rispetto del ruolo della maternità, che finalmente non è più associata a un evento negativo come la malattia, ma ha meritato un articolo specifico che tutela sia il durante il periodo di congedo sia dopo, al rientro al lavoro», sottolinea il presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla.

Infine, conservando l’impianto complessivo, sono state alleggerite alcune disposizioni che riguardano la chiusura del rapporto di lavoro, per garantire flessibilità all’impresa e tutele al dirigente in uscita.

Per questo, hanno assunto centralità le politiche attive del lavoro che, a partire da gennaio 2020, consentono ai manager e alle aziende aderenti al Fondo Pmi Welfare Manager di beneficiare di una dotazione finanziaria aggiuntiva per supportare i processi di trasformazione digitale e la diffusione della figura dell’Innovation Manager.

Si è rafforzata la sinergia tra Fondazione IDI e Fondo dirigenti PMI per offrire una formazione sempre più qualificata e tarata sulle sfide che le Pmi devono affrontare.