Confagricoltura Alessandria sulle gelate: danni a frutteti, vigneti e i pomodori

L‘ondata di aria artica che da martedì staziona sul Piemonte sta provocando guasti pesanti all’agricoltura. Lo evidenzia Confagricoltura, che con oltre quaranta tecnici impegnati sul territorio subalpino sta compiendo una ricognizione dei danni che si preannunciano particolarmente gravi.

Abbiamo già invitato gli agricoli nostri associati a segnalare tempestivamente i danni ai Comuni, affinché la Regione possa delimitare le aree danneggiate per verificare l’opportunità di attivare le provvidenze previste dalla legge in caso di calamità atmosferiche – dichiara Luca Brondelli, presidente di Confagricoltura Alessandria – e chiediamo alla Regione di intervenire per quanto possibile per attenuare le difficoltà delle imprese, accelerando i tempi di pagamento dei contributi previsti dalla politica agricola comunitaria e snellendo le procedure burocratiche per l’ottenimento degli aiuti”.

In primavera purtroppo si verificano abbastanza di frequente eventi di questo che mettono in evidenza la fragilità del settore primario, una fabbrica che opera tutto l’anno a cielo aperto in balia degli eventi atmosferici, impossibili da controllare completamente. “Purtroppo l’unica difesa valida è quella passiva, ossia assicurare le produzioni agricole da gelo, vento forte, inondazioni, grandine e altri eventi atmosferici. La conta dei danni è ancora in corso – spiega il direttore di Confagricoltura Alessandria, Cristina Bagnasco – e nell’arco di qualche giorno avremo un quadro più preciso”.

Nell’Alessandrino si segnalano danni alla frutta in fiore, prevalentemente sugli impianti di pesco e albicocco, ma anche pere e mele. Meno evidenti i danni sugli impianti di nocciole e sulle barbabietole da zucchero.

In Val Curone e nel Tortonese si hanno danni a macchia di leopardo per le temperature arrivate a -5 gradi, nello specifico nei frutteti delle aree di pianura e vicino ai fiumi.

Problemi significativi con punte del 60% si segnalano nel Tortonese e nell’Alessandrino per quanto riguarda i pomodori da industria già trapiantati, che sono stati tutti colpiti in modo grave dal gelo. Nel caso di ritrapianto, il danno si stima sui 1000 euro all’ettaro. Nel caso le piantine si riprenderanno, vi sarà un ritardo di circa 20-30 giorni sulla maturazione delle stesse piante.

Segnalazioni sono giunte a Confagricoltura anche dal Casalese, in particolare, sia nei pressi della cittadina di Casale, che a Ozzano e Vignale danni sui vigneti, soprattutto nelle aree meglio esposte che sono già in avanzato stato di vegetazione. A Castelletto Merli e Ponzano le temperature sono scese a 4-5° sottozero per oltre tre ore di notte.

Danni sono evidenziati anche nell’Acquese, nelle zone di Cassine, Strevi, Sezzadio, Alice Bel Colle e Ricaldone, in particolare sui nuovi impianti di vigneto.




Maltempo, stimati danni per un miliardo di euro

Sono oltre 360 gli interventi urgenti che il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha presentato oggi a Roma al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese con una prima stima parziale dei danni provocati dagli eventi alluvionali che hanno interessato parte del Piemonte tra il 2 e il 3 ottobre.

La prima quantificazione dei danni alle infrastrutture e alle opere pubbliche ammonta ad oltre 150 milioni di euro, ma la cifra è destinata ad aumentare in maniera consistente dal momento che in circa metà dei Comuni è ancora in corso la valutazione delle conseguenze delle piogge straordinarie del weekend.

Sommando i danni alle opere pubbliche a quelli subiti dai privati, famiglie e aziende (industria, commercio, artigianato, agricoltura) la cifra complessiva si aggira intorno a un miliardo di euro.

Il Cuneese, dove i paesi di Garessio e Limone Piemonte sono stati devastati dalla piena e le stazioni sciistiche distrutte, segnala almeno 50 interventi urgenti per un parziale di circa 64 milioni di euro, a cui andranno aggiunti sei interventi non ancora quantificati.

Ingenti e profondi i danni nel Vercellese, a cui si aggiunge anche il duro bilancio di una vittima: qui sono 88 gli interventi richiesti con una prima stima di circa 15,4 milioni di euro per 31 opere urgenti, in attesa delle 57 ancora da determinare economicamente.

Il Biellese, con importanti danni soprattutto nella Alta Val Cervo, segnala la necessità di 73 interventi per un totale parziale di oltre 7 milioni di euro, mancando all’appello le stime per una trentina di interventi.

Il Novarese, dove è crollato il ponte che collega Romagnano Sesia e Gattinara, ha completato la prima stima dei danni evidenziando 48 interventi per oltre 36 milioni di euro, a cui si aggiungono i lavori di somma urgenza per il rispristino dei dissesti lungo il fiume Sesia a Sannazzaro (NO) e a Villata (VC) per circa 2,5 milioni di euro.

Nel Verbano Cusio Ossola gli straripamenti del fiume Toce e le forti piogge hanno provocato danni che richiederanno 73 interventi, di cui al momento ne sono stati quantificati una trentina per circa 20,6 milioni di euro.

Sono, infine, 27 gli interventi richiesti per il Torinese per un totale di 4,6 milioni di euro, concentrati soprattutto nel Canavese.

«Stamattina a Roma – sottolinea il presidente Cirio – ho consegnato al ministro dell’Interno Lamorgese una prima rendicontazione dei danni e l’elenco degli interventi di somma urgenza necessari al ripristino in sicurezza del nostro territorio. Le cifre non sono ancora definitive, ma sommando i danni pubblici e privati parliamo di circa un miliardo di euro. Ringrazio il Ministro per l’attenzione. Il Piemonte ha sempre pagato tanto e ricevuto poco. Ma ora è necessario che il Governo faccia la sua parte».

«Di concerto con il Dipartimento nazionale della Protezione civile – aggiunge il presidente Cirioabbiamo deciso di chiedere l’accesso al Fondo di solidarietà dell’Unione europea insieme a Liguria e Francia in modo da avere più possibilità di un riscontro positivo».

«Ci siamo immediatamente recati nei territori colpiti – evidenzia l’assessore alla Protezione civile della Regione Piemonte Marco Gabusi – per verificare di persona la situazione e mettere in campo misure immediate. Le amministrazioni locali, le istituzioni, il sistema di pronto intervento, la Protezione civile, le forze dell’ordine e i volontari hanno risposto con grande celerità alla situazione di emergenza mentre la popolazione è stata, ed è tuttora, impegnata in prima persona per tornare alla normalità. Ora ci serve l’aiuto da parte del governo. Il Piemonte è forte e lo dimostra continuamente, ma da solo non può far fronte ad una situazione di pericolo che sta diventando sempre più importante. Se non abbiamo modo di contrastare i danni causati dai cambiamenti climatici, che fanno ormai parte della nostra vita quotidiana, con interventi importanti – e costosi – sul territorio, il Piemonte è destinato ad un futuro di disastroso declino. Chiediamo al governo di non condannarci ad un simile destino».

 

Gli eventi metereologici hanno avuto un carattere ‘eccezionale’, tanto che nelle aree più coinvolte i tempi di ritorno ad una situazione di normalità superano, secondo l’Arpa, i 200 anni. Come sottolinea il rapporto dell’Arpa i valori di pioggia registrati rappresentano più del 50% della precipitazione media annuale. Valori eccezionali sono stati registrati nel comune di Valstrona (VB) con oltre 650mm di pioggia e nel comune di Mergozzo (VB) con oltre 600 mm. Nell’alta val Tanaro a Limone Piemonte (CN) sono caduti quasi 600 mm di acqua, quasi tutti nella giornata del 2 ottobre; valori estremi sono stati registrati anche nella stazione nel comune di Garessio (CN) con oltre 400 mm.

Le precipitazioni hanno generato sui corsi d’acqua onde di piena che, nei bacini del Toce e del Sesia, hanno superato i livelli di riferimento storici della piena dell’ottobre 2000 e sull’alto Tanaro quelli del novembre 2016. Il fiume Sesia, da monte a valle, ha raggiunto livelli mai registrati da quando esistono le stazioni meteo automatiche. La piena è risultata abbondantemente superiore sia a quella del 2000 che del 1993 ed ha avuto una magnitudo paragonabile alla maggiore piena storica degli ultimi 100 anni verificatasi nel 1968.




Confagricoltura Piemonte ha iniziato la rilevazione dei danni dell’alluvione

I tecnici di Confagricoltura Piemonte nelle giornate di ieri e di oggi (5 ottobre) hanno effettuato una prima rilevazione dei danni causati dall’alluvione del 2 e 3 ottobre nelle aziende agricole maggiormente danneggiate. Tutte le province hanno patito la furia del maltempo, con una maggiore concentrazione e nelle aree risicole tra il Casalese in provincia di Alessandria, Vercelli e il Basso Novarese.

Le aree maggiormente danneggiate in provincia di Alessandria sono Casale Monferrato, Frassineto Po, Balzola, Ovidio.

In provincia di Vercelli la lista dei comuni già rilevati è lunga: oltre al capoluogo troviamo Albano, Asigliano, Balocco, Borgo Vercelli, Buronzo, Caresana, Caresanablot, Carisio, Collobiano, Quinto Vercellese, Formigliana, Lignana, Olcenengo, Oldenico, Arborio , Ghislarengo, Pezzana, Prarolo, Recetto, Vicolungo, Ronsecco, Rovasenda, Salussola, Villarboit, Villata, Motta de’ Conti.

A Novara Confagricoltura ha già rilevato danni a Sillavengo, Mandello, Briona, Landiona, Romagnano Sesia, San Nazzaro Sesia.

Danni anche nel Torinese, a Verrua Savoia, Ivrea, Banchette, Salerano, Fiorano, Strambino, Vestignè e Vische.

Nell’Astigiano è stato danneggiato sono state danneggiate le coltivazioni nel comune capoluogo e ad Azzano, Castello d’Annone, Rocca d’Arazzo, Rocchetta Tanaro e Cerro Tanaro. Lunga la lista dei comuni colpiti in provincia di Cuneo: tutta l’alta Val Tanaro, ma anche la zona dell’Albese, con La Morra, Bra, Cherasco, Castagnito, Barbaresco, Guarene.

Tra le coltivazioni danneggiate mais, soia, colza, riso –  anche pregiato riso da semesorgo, prati, noccioleti, coltivazioni orticole in pieno campo e sotto serra, vivai, grano saraceno.

Oggi il presidente di Confagricoltura Alessandria Luca Brondelli di Brondello, componente della giunta nazionale di Confagricoltura, insieme al direttore di Confagricoltura Alessandria Cristina Bagnasco e al presidente di Confagricoltura Vercelli e Biella Giovanni Perinotti, ha compiuto una sopralluogo nelle zone danneggiate insieme all’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa. Con una serie di sopralluoghi nelle aziende danneggiate ci si potuti rendere conto dell’entità del danno, particolarmente rilevante.

I dati che finora ha rilevato Confagricoltura Piemonte con la sua rete di tecnici – precisa il presidente dell’organizzazione Enrico Allasiariferiscono di circa 2.850 ettari di superficie alluvionata, per una mancata produzione di oltre 8,6 milioni di euro”.

Si tratta di una prima sommaria stima delle perdite di produzione che, data l’emergenza in cui si sta operando, risulta molto approssimativa, con i dati della superficie danneggiata e dell’entità del danno ipotizzato inevitabilmente destinati a salire, anche tenendo conto del fatto che in questo momento non è possibile capire con esattezza quali detriti siano depositati sui terreni allagati e quali operazioni di pulizia e bonifica si renderanno necessarie. Inoltre le rilevazioni di Confagricoltura devono ancora essere completate per le province di Cuneo, Biella e Verbano Cusio Ossola.

Ai danni per il mancato raccolto – spiega Ercole Zuccaro direttore di Confagricoltura Piemontesi dovranno sommare le spese per l’asporto dei detriti, la bonifica dei terreni e il ripristino della fertilità del suolo, oltre alle spese per il livellamento dei campi, per lo scavo dei fossi e dei canali di gronda, per la riparazione o sostituzione degli impianti di irrigazione e della viabilità interpoderale. A questi costi si aggiungeranno quelli causati alle strutture: la furia del vento ha scoperchiato fabbricati, magazzini e serre, con danni pesantissimi”.

Il presidente di Confagricoltura Piemonte ha scritto all’assessore Protopapa sottolineando “la gravità del fenomeno, che accresce le difficoltà di un settore già duramente provato dall’emergenza della pandemia e dalla perdurante crisi dei prezzi delle nostre produzioni.  Per questo – sostiene Enrico Allasia –  contiamo sull’attenzione della Regione Piemonte per far si che i nostri territori possano ottenere un adeguato sostegno dal governo nazionale, indispensabile per poter superare questa difficilissima emergenza”.

 

 

 




Domani la Giunta regionale effettuerà una serie di sopralluoghi nelle zone del Piemonte maggiormente colpite dal maltempo

Il presidente, accompagnato da alcuni assessori, sarà alle ore 12 a Vercelli, alle 12.30 a Borgo Vercelli, alle 13 a Romagnano Sesia, alle 13,30 nella zona industriale di Grignasco, alle 14.15 a Varallo Sesia, dopo le 16 sarà a Rosazza, Campiglia Cervo e Piedicavallo.

Il vicepresidente si recherà invece nelle zone più colpite del Verbano-Cusio-Ossola: con inizio alle ore 9.30 sarà ad Omegna, Massiola, Ornavasso, Mergozzo, Premosello, Anzola, Pieve Vergonte, Pallanzeno e Formazza.




Da Confartigianato Cuneo e Imperia un appello alle Istituzioni:
“Il maltempo, ultimo flagello per le imprese dei nostri territori

In 24 ore di pioggia torrenziale si è consumato un disastro incalcolabile mettendo in ginocchio i territori della Granda e della provincia di Imperia, già in forte difficoltà per l’emergenza sanitaria di questo periodo. Centinaia di imprese, dopo il lockdown e la lenta ripresa, si ritrovano ora a fare i conti con l’ennesimo disastro ambientale dovuto alle forti precipitazioni di ieri.

Collegamenti interrotti, paesi isolati, ponti crollati e lo sconforto di avere davanti un futuro sempre più incerto. Le precipitazioni hanno danneggiato pesantemente non soltanto i collegamenti, ma le abitazioni e le strutture delle piccole imprese delle vallate cuneesi e del Ponente Ligure, compresi gli uffici di Garessio della stessa Confartigianato.

«Abbiamo bisogno di un intervento immediato da parte delle Istituzioni – dichiarano Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo, e Enrico Meini, presidente di Confartigianato Imperia – Di fronte a questo ennesimo flagello non possiamo attendere i tempi della burocrazia. È necessario che si metta mano con urgenza ad una programmazione di interventi a sostegno dei nostri territori e del loro mondo produttivo. Dopo un cataclisma di questa portata che va a sommarsi ad altre precedenti criticità, tante nostre imprese rischiano di dover definitivamente “gettare la spugna”».




Torino. Sul territorio metropolitano riaperte le strade

Il deciso decrescere della criticità meteo idrologica siglato dal bollettino di allerta di oggi, 4 ottobre, che resta ancora giallo per le zone della Val Chiusella e della Pianura settentrionale e verde per tutte le altre del territorio metropolitano, ha consentito di riaprire e pulire alcune della strade che il servizio di Viabilità della Città metropolitana ha dovuto chiudere ieri.

Sono state riaperte già ieri la Sp. 40 fra Foglizzo e San Benigno, la Sp. 66 chiusa a Brosso per una frana,  chiusa stanotte e riaperta in giornata la Sp. 89 a Torrazza per allagamenti in provincia di Vercelli; nella giornata di oggi sono state riaperte anche la Sp. 56 (chiusa ieri fra fra Strambino e l’incrocio con la Sp. 78) dove però nei prossimi giorni verranno eseguiti lavori di ripristino delle banchine e del rilevato, la Sp. 69.

“Abbiamo passato ore di preoccupazione segnate da lutti e danni che hanno colpito molte province piemontesi” commenta il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Marco Marocco, che ha la delega alla protezione civile. “Ringrazio i cantonieri del dipartimento di viabilità della Città metropolitana di Torino i volontari, e i Sindaci che, come sempre, hanno fatto molto più del loro dovere per monitorare e risolvere le situazioni più critiche”.




Alluvione in Piemonte, pesanti danni per l’agricoltura

Fortunatamente il peggio dovrebbe essere passato: le previsioni indicano ancora qualche pioggia debole sul Piemonte per domani pomeriggio, ma senza gravi rischi.

In queste ore è in corso il conto dei danni per l’ultima ondata di maltempo, che tra ieri sera (venerdì) e questa mattina ha flagellato la nostra regione con una violenza inaudita.

Ponti crollati – quello che collega Romagnano a Gattinara è letteralmente collassato – paesi, campi e strade allagati, frane in montagna e in collina. La Protezione Civile della Regione segnala l’allerta per le dighe Ceppi Morelli (Verbano Cusio Ossola), Sessera (Biella) e Gurzia (Torino). In preallerta quelle di Piastra (Cuneo), San Nicolao (Biella), Rinasco (Vercelli) Melezet e Vistrorio (Torino). Purtroppo si segnalano anche dispersi: nel primo pomeriggio sono già 11.

Eccezionale l’entità delle precipitazioni: nelle ultime 24 ore la stazione meteo di Sambughetto (Verbania) ha registrato 630 mm di pioggia, quella di Limone Piemonte (CN) 580 mm, superando così il record storico di pioggia sull’intera regione dal 1958.

Tra le zone più colpite il Cuneese e la Valsesia. Esondati il Tanaro, il Sesia e, in mattinata, anche la Dora Baltea a Ivrea e Banchette, allagando abitazioni e attività produttive.

 

I danni all’agricoltura

Il nostro primo pensiero va alle famiglie dei dispersi, con la speranza che vengano ritrovati sani e salvi. Il bilancio per l’agricoltura è pesante e anche questa volta – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemontee dimostra in modo inequivocabile che, aldilà del cambiamento climatico in atto, occorre investire in modo deciso sulla prevenzione, per evitare che si ripetano fenomeni di questo genere”.

In tutta la regione – rilevano i tecnici di Confagricoltura Piemonte – si segnalano prati e campi allagati, con i danni più significativi per la soia, in buona parte ancora da trebbiare, il mais e soprattutto il riso, in pieno periodo di raccolta. Danni per i vigneti e frutteti anche in collina, a causa di frane e smottamenti.

Nel Cuneese i problemi principali si segnalano in Alta Val Tanaro, con gravissimi danni a Garessio, mentre ad Alba si è in apprensione perché il livello del Tanaro continua a salire.

Nell’Astigiano il Tanaro è già esondato nei campi più bassi nella zona di Castello d’Annone allagando seminativi e orti, mentre si è ancora in attesa della piena.

Nel Casalese, a Terranova, è esondata la Sesia, sommergendo le risaie in pieno periodo di trebbiatura. La popolazione è stata evacuata e la piena continua a salire.

Nel Basso Novarese si registra l’esondazione del torrente Arbogna, affluente dell’Agogna, a Garbagna Novarese.

Paola Battioli, presidente di Confagricoltura Novara-VCO riferisce di come ci sia moltissima acqua nelle risaie prossime alla raccolta, con danni ancora da valutare.  “Le risaie – dichiara Paola Battioli – hanno svolto una funzione essenziale per limitare il disastro, contenendo ciò  che poteva essere un danno molto più grave per i centri abitati”.

A Granozzo con Monticello è esondato il torrente Agogna, allagando la strada provinciale 6 e le risaie.

Nei prossimi giorni, quando l’acqua si sarà ritirata si potranno valutare i danni, che al momento si prospettano comunque importanti – dichiara Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemontesoprattutto nella nostra regione, dove il territorio è particolarmente fragile. Servono programmi di manutenzione dei corsi d’acqua per mettere in sicurezza intere aree, prevenendo dissesti idrogeologici che ogni anno causano vittime e danni ingenti alle imprese e all’agricoltura”.

 

 

 




In Piemonte allerta arancione

Il Centro funzionale della Regione Piemonte ha confermato oggi il bollettino  di  allerta arancione (codice 2, moderata criticità) per quanto riguarda il territorio della Città metropolitana per le valli ChiusellaOrcoLanzoSangonebassa Val di Susa, Pianura settentrionale; in allerta gialla (codice 1, ordinaria attenzione) pianura e colline torinesipianura cuneeseAlta Val SusaVal ChisonePellicePo. Sono in allerta arancione anche i bacini di altre province: quelli del Varaita, Maira, Stura, Toce, Tanaro, Belbo, Bormida e Scrivia.

Le piogge si intensificheranno sul territorio metropolitano oggi pomeriggio, venerdì 2 ottobre, fino alla mattinata di sabato 3, per intensificarsi nuovamente nel pomeriggio di domenica 4 ottobre.

Sono possibili esondazioni in tutte le zone interessate dall’allerta arancione, locali allagamenti; così come sono possibili su tutto il territorio frane e fenomeni di versante.

La Città metropolitana monitora la situazione in h24 ed è pronta ad aprire la sala operativa. Il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Marco Marocco, con delega alla protezione civile, ha inviato ieri una lettera ai Sindaci del territorio invitando a prendere tutte le precauzioni possibili per la tutela della sicurezza dei cittadini e per il monitoraggio delle criticità, attivando se necessario i Centri operativi comunali (Coc), i presidi territoriali, il  volontariato di protezione civile.

Nel complesso, la situazione impone ai cittadini la massima prudenza: la Protezione civile metropolitana invita a:

  • limitare i trasferimenti al minimo necessario
  • evitare i sottopassi;
  • togliere le auto dai parcheggi sotterranei e parcheggiarle al sicuro prima dell’intensificarsi delle piogge
  • analogamente non sostare nei locali sotterranei e togliere ciò che va riposto all’asciutto quando non piove
  • i cittadini nelle zone a più alto rischio sono invitati a seguire i media per tenersi aggiornati sull’evoluzione della situazione e a seguire le indicazioni dei loro Sindaci, ai quali vanno comunicate le eventuali criticità



Violenta grandinata nel distretto frutticolo del Saluzzese. Confagricoltura chiede lo stato di calamità

Il flusso di aria instabile, che fino a questa mattina ha provocato temporali diffusi su tutta le regione, ieri sera verso le 22 ha causato una violenta grandinata nelle aree frutticole di Saluzzo, Lagnasco e Manta provocando gravissimi danni ai frutteti, agli orti, ai seminativi e anche alle strutture.

La tempesta, con formazioni di ghiaccio grandi come uova, ha letteralmente spogliato le coltivazioni, sfondando anche le reti antigrandine. “Nella maggior parte dei casi – commenta il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaroil raccolto di quest’anno è completamente perduto: molti i rami spezzati, con il rischio di compromissione della produzione anche del prossimo anno. Anche per i frutteti meno danneggiati, vista l’avanzata fase fenologica delle piante, in molti casi già in pre-maturazione, la produzione di quest’anno è persa, almeno dal punto di vista qualitativo”.

I tecnici di Confagricoltura hanno già avviato la ricognizione dei danni, che oltre ai frutteti, orti e seminativi riguardano anche serre e impianti agricoli. “Siamo già in contatto con i tecnici della Regione – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasiae in tempi brevi forniremo tutte le informazioni utili per di procedere alla delimitazione delle zone danneggiate e alla successiva  richiesta al Governo dello stato di calamità“.

 




Protezione civile: pioggia in arrivo in Piemonte

Un sistema perturbato di origine atlantica tende a raggiungere l’Italia, apportando un graduale peggioramento su tutte le regioni, con piogge più significative a ridosso dei rilievi di Piemonte ed Emilia-Romagna e un rinforzo dei venti orientali specie sulle estreme regioni del Sud.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento.

L’avviso prevede dalle prime ore di domani, lunedì 20 aprile, precipitazioni abbondanti su Piemonte ed Emilia-Romagna. Dal primo mattino di domani, inoltre, si prevedono venti da forti a burrasca dai quadranti orientali sulla Sicilia, in estensione nel corso del pomeriggio alla Calabria centro-meridionale, con possibili mareggiate lungo coste esposte.
Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani, lunedì 20 aprile, allerta gialla sul Piemonte occidentale, sull’area meridionale dell’Emilia-Romagna, su Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise e su gran parte della Puglia.
Il quadro meteorologico e delle criticità previste sull’Italia è aggiornato quotidianamente in base alle nuove previsioni e all’evolversi dei fenomeni, ed è disponibile sul sito del Dipartimento della Protezione Civile, insieme alle norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo. Le informazioni sui livelli di allerta regionali, sulle criticità specifiche che potrebbero riguardare i singoli territori e sulle azioni di prevenzione adottate sono gestite dalle strutture territoriali di protezione civile, in contatto con le quali il Dipartimento seguirà l’evolversi della situazione.