Torino. Gli incentivi alla mobilità sostenibile del Dl Rilancio sono in linea con i bisogni del territorio

Il Dl Rilancio appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale offre importanti opportunità per incentivare la mobilità sostenibile con mezzi alternativi al trasporto pubblico locale: per tutto il territorio della Città metropolitana di Torino è stato introdotto il “bonus”, per un massimo di 500 euro, per l’acquisto (rimborso del 60% della spesa sostenuta) di biciclette anche a pedalata assistita e veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica quali segway, monopattini, hoverboard e mono-ruota.

Il buono vale anche per l’uso di servizi di mobilità condivisa (sharing) a uso individuale esclusi quelli con autovetture.

La modalità di richiesta del contributo verrà fatta con un successivo decreto.
Gli incentivi si spingono anche oltre per i comuni interessati dalle procedure di infrazione comunitaria per la violazione degli obblighi previsti sulla qualità dell’aria, offrendo la possibilità di ottenere un bonus per la rottamazione di veicoli fino alla classe Euro 3 o motocicli omologati fino alla classe Euro 2 ed Euro 3 a due tempi. Questo bonus è spendibile entro i successivi tre anni per acquistare, anche a favore di persone conviventi, biciclette anche a pedalata assistita, monopattini e altri mezzi per la micro-mobilità individuale a propulsione prevalentemente elettrica, abbonamenti al trasporto pubblico locale-regionale, uso di servizi di mobilità condivisa a uso individuale (ed è cumulabile con l’altro bonus da 500 euro).

Altro elemento di interesse introdotto dal Decreto è il diritto a ottenere dalle aziende di trasporto pubblico locale il rimborso (con un voucher e con il prolungamento della durata) degli abbonamenti non utilizzati dagli utenti nel periodo del lockdown.

“Accogliendo le molte richieste degli utenti” che ci sono pervenute” spiega il consigliere delegato al trasporto pubblico locale della Città metropolitana di Torino Dimitri De Vita “abbiamo sollecitato le aziende che forniscono i servizi del trasporto pubblico sul nostro territorio a individuare un sistema per venire incontro alle richieste di rimborso o sospensione degli abbonamenti dei cittadini. Siamo molto soddisfatti che il Decreto Rilancio faccia chiarezza e confidiamo che nella conversione non vengano stravolti questi indirizzi”.
“Il lockdown nella sua gravità ci ha consentito di immaginare un generale miglioramento ambientale e una mobilità più sostenibile” aggiunge il vicesindaco metropolitano Marco Marocco “è una opportunità per migliorare la qualità della vita sul nostro territorio e di guardare al futuro con fiducia”.




Confagricoltura, “Il Bonus Piemonte non sta arrivando agli agriturismi”

Alla base dell’anomalia che sta impedendo a centinaia di aziende di accedere al contributo c’è il codice ATECO prevalente che contraddistingue questa tipologia di attività.

Il presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte, Enrico Allasia, ha scritto alla Regione per segnalare alcune criticità legate alla concessione del Bonus Piemonte alle attività agrituristiche. In base alle istruzioni operative e alle FAQ comunicate dalla Regione Piemonte, infatti, sarebbero esclusi dal beneficio del sostegno gli agriturismi poiché il loro codice Ateco (56.10.12), pur essendo ricompreso tra quelli oggetto del contributo, non è un codice prevalente o primario come invece richiesto per poter accedere al bonus di 2.500 euro a fondo perduto.

Ciò dipende dal fatto che quella agrituristica è un’attività connessa a quella agricola che deve rimanere prevalente, come stabilito dalle “Nuove disposizioni in materia di agriturismo”. Quindi il codice Ateco della ristorazione agrituristica, come d’altronde anche quello del pernottamento agrituristico (55.20.52), non potrà mai essere prevalente o primario. Infatti, gli uffici dell’organizzazione agricola hanno appurato che circa 800 aziende agrituristiche piemontesi non riceveranno le Pec per poter richiedere il bonus.

“Stante questa situazione – dichiara Enrico Allasia – chiediamo di individuare una soluzione in grado di eliminare questa anomalia che penalizza ingiustamente il settore agrituristico già fortemente colpito dalla crisi generata dal Covid-19. Al fine di superare il problema del codice, si potrebbe desumere la tipologia di attività agrituristica dagli specifici dati, aggiornati e precisi, contenuti nell’applicativo Relazione sulle attività agricole e agrituristiche presente su Siap (Sistema Informativo Agricolo Piemontese), banca dati certificata della Regione Piemonte”.

ll Bonus Piemonte è il contributo a fondo perduto pari a 131 milioni di euro predisposto dalla Regione per sostenere le imprese colpite dal lockdown per l’emergenza Coronavirus ed è uno dei pilastri di Riparti Piemonte, il Piano da oltre 800 milioni di euro a sostegno della ripartenza nella Fase 2




Cal, pareri positivi su gestione rifiuti e fondi per la montagna

Modifiche per la gestione dei rifiuti: parere favorevole all’unanimità ma condizionato all’istituzione di un tavolo di confronto. Così si è espresso il Consiglio delle autonomie locali (Cal), presieduto da Davide Crovella, sul disegno di legge 88, che prevede appunto una serie di modifiche alla legge regionale 1/2018 sulla gestione dei rifiuti e il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani.

In particolare, il Ddl contiene una parziale revisione della governance del sistema dei rifiuti urbani, prevedendo un unico ambito territoriale ottimale, coincidente con il territorio regionale e articolato in sub-ambiti di area vasta, che coincidono con il territorio degli attuali consorzi di bacino. Il Cal ha rilevato che l’organizzazione delle funzioni di ambito regionale rischia di penalizzare le realtà maggiormente in difficoltà e di introdurre instabilità nelle scelte di controllo locale, oltre all’opportunità di valutare una diversa ripartizione dei sub-ambiti, tenendo anche conto della peculiarità del sistema integrato della provincia di Cuneo.

Il Ddl introduce inoltre un nuovo obiettivo di produzione di rifiuto urbano indifferenziato non superiore a 126 chilogrammi anno ad abitante da raggiungere entro l’anno 2025, rispetto al quale il Cal ha chiesto di introdurre il concetto di “abitante equivalente” o altri meccanismi compensativi per i comuni a vocazione turistica o caratterizzati da pendolarismo lavorativo e studentesco.

Rilievi sono stati mossi anche rispetto all’individuazione dell’ente territorialmente competente in materia di pianificazione tariffaria, al sistema delle sanzioni e alla necessità di considerare l’attuale fase emergenziale legata al COVID-19 per la valutazione del raggiungimento degli obiettivi annuali di produzione massima di rifiuto urbano indifferenziato.

L’assessore all’Ambiente Matteo Marnati ha dato la sua disponibilità a convocare in tempi rapidi il tavolo di confronto richiesto in un’ottica di condivisione su una materia di grande interesse per i territori.

È stata inoltre approvata all’unanimità dall’ufficio di presidenza in sede deliberante la proposta di regolamento che individua le modalità di riparto e monitoraggio del Fondo regionale per la montagna, in attuazione della legge regionale 14/2019 in materia di tutela, valorizzazione e sviluppo della montagna.
Il Cal chiede di individuare all’interno della norma una quota del Fondo da destinare ai Comuni territorialmente appartenenti alle unioni montane, quale contributo allo sviluppo economico dei territori montani e di dare stabilità al finanziamento dei progetti presentati dalle unioni, in attuazione del programma annuale per la montagna.

Il vicepresidente della Regione e assessore alla Montagna, Fabio Carosso, ha detto che saranno recepite le osservazioni pervenute dalle associazioni: l’obiettivo è avere una legge che possa davvero aiutare lo sviluppo della montagna, nonostante le poche risorse a disposizione. A decidere come spenderle sarà una Consulta di cui faranno parte i presidenti delle Unioni montane, il presidente di Uncem e due componenti del Cal, nominati oggi, Paolo Amorisco ed Eraldo Botta.




Consiglio regionale: Stop agli emendamenti sull’omnibus

Sono 5.740 gli emendamenti presentati sul disegno di legge sulla semplificazione (c.d. omnibus) in discussione a Palazzo Lascaris, ma “non sarà più possibile presentarne altri dopo la richiesta di contingentamento, se non con ampio accordo o modifiche tecniche, per assicurare tempi certi per l’approvazione definitiva del provvedimento”.

Questa l’interpretazione del regolamento proposta dal presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia, e discussa stamattina dalla Giunta per il Regolamento. Forte contrarietà è stata espressa dalle opposizioni che hanno rilevato in particolare due criticità. Attraverso gli interventi in Giunta e nel pomeriggio in Aula di Raffaele Gallo, Diego Sarno, Alberto Avetta, Domenico Rossi, Maurizio Marello, Daniele Valle (Pd), Sean Sacco, Giorgio Bertola, Francesca Frediani (M5s) e Mario Giaccone (Monviso) è stato chiesto di evitare forzature e di attenersi alla lettera del regolamento che prevede la possibilità di contingentamento per la legge finanziaria, il bilancio, il rendiconto, l’assestamento e per argomenti di rilevante importanza. Marco Grimaldi (Luv) ha inoltre sollevato un secondo nodo critico: il comma 6 dell’art.69 del regolamento prevede il contingentamento dei tempi del dibattito ma non delle votazioni, né stabilisce una data definitiva per approvare il provvedimento.

La nota del presidente Allasia specifica, su questo aspetto, che “per assicurare la certezza dei tempi di approvazione la prassi ha tenuto conto anche della tempistica necessaria per le votazioni”.

Alberto Preioni (Lega) si è detto a a favore dell’interpretazione, il contingentamento è una pratica legittima e diffusa in tutte le assemblee legislative che garantisce tempi certi. Gli omnibus, ha aggiunto, sono stati utilizzati da tutti nelle passate legislature.

Paolo Bongioanni (Fdi) ha riconosciuto come questa interpretazione sia deducibile anche dalla finalità stessa del contingentamento, ovvero contrastare l’ostruzionismo e ridurre i tempi. Per Carlo Riva Vercellotti (Fi) si deve andare avanti con il contingentamento, aprendo però al confronto con le opposizioni su alcune criticità del provvedimento, e ha concordato con Allasia sulla necessità di chiarire l’interpretazione dell’istituto del contingentamento in questa legislatura.

La discussione sul provvedimento riprenderà la prossima settimana, anche alla luce del confronto avuto tra il presidente Alberto Cirio e le opposizioni nel pomeriggio.




Giovani imprenditori: due piemontesi nel consiglio nazionale

La Presidente della Federazione Regionale dei Gruppi Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte, Giorgia Garola, si congratula con i G.I. piemontesi Andrea Marangione e Luigi Giordano per gli incarichi assunti nel corso del Consiglio Nazionale G.I. che ha eletto Riccardo Di Stefano quale Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria per il triennio 2020-2023.

Andrea Marangione

Andrea Marangione, torinese, 34 anni, CEO di Maider NCG, entrerà a far parte della squadra di Riccardo Di Stefano in qualità di suo Vice Presidente nazionale G.I..

Luigi Giordano

Luigi Giordano, cuneese, 31 anni, Consigliere del CDA e Direttore Generale di Giordano & C. Spa, è stato eletto componente effettivo del Consiglio Centrale dei Giovani Imprenditori di Confindustria.

 




Arproma: evento “Ripartenza, innovazione, contributi, legami con Enti e Istituzioni”

Si svolgerà sabato 18 luglio, a partire dalle ore 10.30, l’annuale assemblea di ARPROMA – Associazione Revisori Produttori Macchine Agricole.

Preceduta dall’Assemblea privata, l’assise si svolgerà in modalità “telematica”, con accesso tramite applicativo per videoconferenze e diretta web dalla pagina Facebook dell’Associazione .

Nata nel 1992 per “difendere, tutelare e valorizzare la produzione delle macchine e delle attrezzature agricole prodotte dalle aziende italiane”, ARPROMA conta oggi oltre 50 aderenti.

Organizzazione di riferimento per il settore a livello nazionale per Confartigianato Imprese, l’Associazione vanta un’ampia rete di partner, tra cui ENAMA – Ente Nazionale per la Meccanizzazione Agricoltura e di CNR IMAMOTER – Consiglio nazionale di ricerca – Istituto per le macchine agricole e movimento terra. Da sempre offre un concreto supporto alle imprese attraverso un ampio ventaglio di servizi, consulenze, opportunità vantaggi.

«Il comparto della meccanizzazione agricola – spiega Luca Crosetto, presidente di ARPROMA e presidente di Confartigianato Cuneo – riveste grande importanza per la nostra economia. L’Italia è, per volumi, il secondo paese produttore di macchinari per l’agricoltura e trattrici dietro agli USA, con un fatturato che supera gli 11 miliardi di euro, di cui ben 7,5 destinati ai mercati esteri. Le imprese di questo comparto in Piemonte sono circa 250 con un fatturato di 350 milioni di euro e circa 3.500 addetti».

«Anche il nostro settore, – prosegue Crosetto – ha risentito della crisi conseguente all’emergenza Covid19. È tardata anche l’apertura di tante nostre attività, situazione poi sanata anche grazie al nostro intervento presso Politica e Istituzioni. Ora è il momento di pensare alla ripartenza, mettendo al centro la sicurezza, certo, ma soprattutto ragionando su iniziative e provvedimenti che siano di reale sostegno per le piccole e medie imprese, da sempre asse portante del sistema produttivo locale e nazionale».

Tra i temi che verranno trattati nell’assemblea, inevitabilmente, aspettative e criticità della ripartenza dopo il “lockdown” del Corona Virus. Poi, un focus sull’impatto che il PSR, Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale per le aziende agricole, può avere per il settore della meccanizzazione. Infine, uno sguardo all’innovazione e ai vantaggi che le nuove tecnologie possono apportare alle macchine.

Sono previsti gli interventi di Marco Protopapa, assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte; Claudio Bogetti, dirigente Direzione Agricoltura della Regione Piemonte; Andrea Coletti, presidente dell’Ente Manifestazioni di Savigliano; Amilcare Merlo, Presidente del Gruppo Merlo; Andrea Chiabrando, Direttore tecnico STA Engineering Srl; Matteo Vanotti, Fondatore di xFarm (piattaforma tecnologica che consente di gestire un’azienda agricola in modo informatico e interconnesso).

Coinvolto duranti i lavori assembleari anche il CNOS-FAP Regione Piemonte – Fossano, istituto che – anche grazie alla collaborazione con ARPROMA e Confartigianato Cuneo – è ente erogatore dell’unico corso riconosciuto a livello nazionale per “meccanici su macchine agricole”.




Bando periferie: orti, magazzini virtuali, alveari, 17 le proposte arrivate per Top Metro “Fa Bene”

Cibo, solidarietà, innovazione, ambiente sostenibile sono i temi su cui si concentrano le idee proposte da diverse associazioni dei territori di Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Rivoli e Venaria che hanno risposto alla call for Ideas aperta da Città metropolitana di Torino con il bando Top Metro “Fa bene” – nel quadro del Bando Periferie ella presidenza del Consiglio dei Ministri – che si è chiusa nei giorni scorsi.

Sono 17 le proposte presentate e che guardano al benessere dei cittadini, mettendo al centro il cambiamento del territorio attraverso la valorizzazione delle risorse delle sue comunità di riferimento.

Idee diverse, da cui si potrà partire per arrivare a veri e propri progetti che saranno seguiti da un percorso di formazione dedicato: le migliori giungeranno in autunno alla fase più operativa dove le idee potranno diventare veri e propri progetti: i 5 progetti finali, che saranno stati giudicati più interessanti e di maggiore impatto, beneficeranno di un percorso di accompagnamento con professionisti ed esperti di innovazione sociale, economia circolare e sostenibilità, ma soprattutto di 30 mila euro per concretizzare la sperimentazione sui territori.

Il periodo di crisi faceva temere una risposta distratta, invece associazioni, amministrazioni locali e cittadini dei territori coinvolti nella prima cintura Torinese hanno risposto con entusiasmo.

Sono arrivate 4 proposte che coinvolgono insieme i Comuni di Collegno, Grugliasco e Rivoli, 1 che comprende tutti e cinque i territori, 1 che mette insieme Collego e Grugliasco, 1 che lavora allo stesso tempo su Collegno e Moncalieri, 2 su Rivoli, 2 su Venaria, 2 su Grugliasco, 3 su Moncalieri ed infine 1 su Collegno.

Quali gli spunti proposti?

Dalla creazione di un magazzino virtuale che metta in rete le associazioni del territorio per favorire la donazione di cibo e di altri prodotti di prima necessità, alla promozione di un canale diretto tra le aziende agricole e i cittadini per favorire una maggiore conoscenza della quantità e qualità di cibo disponibile e delle stagionalità; ma c’è anche chi ha invece agli orti come luoghi di attività e formazione da cui attingere per cucinare i pasti di una mensa e rendere il circuito sostenibile economicamente.

E’ stato proposto anche di lavorare con soggetti richiedenti protezione internazionale nella costruzione di un apiario nel quale produrre miele e altri prodotti da rivendere per finanziare ulteriori progetti professionalizzanti.

Tutti e 17 i soggetti candidati hanno partecipato con il necessario grado di innovazione e in parecchi caso hanno ripensato il concetto di cibo come attivatore di processi di trasformazione del territorio, ripartendo dai luoghi di aggregazione come i mercati ed i centri polifunzionali.

L’idea alla base del progetto Top Metro “Fa Bene” è quella di promuovere iniziative per incentivare la partecipazione attiva delle comunità, valorizzando le risorse materiali e immateriali locali: la disponibilità dei cittadini a donare tempo, competenze e risorse in favore della propria comunità, la condivisione di beni primari di qualità, fondamentali per il benessere del singolo

Città metropolitana di Torino ha affidato a S-Nodi, braccio operativo della Caritas diocesana torinese, la facilitazione dello sviluppo di questa esperienza affinché possa diventare un modello per altre esperienze.

 

 

 

 




Il Piemonte pronto ad intensificare i rapporti di cooperazione con Cuba

Nuove iniziative di cooperazione in campo medico, ma anche in ambito commerciale e culturale: il vicepresidente del Consiglio regionale, Mauro Salizzoni, e il presidente della Regione Alberto Cirio hanno salutato a Palazzo Lascaris l’ambasciatore della Repubblica di Cuba in Italia Josè Carlos Rodriguez Ruiz, che a breve rientrerà a Roma, con l’impegno ad intensificare i rapporti tra la nostra Regione e il paese sudamericano dopo la positiva esperienza vissuta nei mesi scorsi con la brigata Henry Reeve nella cura dei malati di Covid.

“Studieremo future collaborazioni tra medici – ha detto il vicepresidente del Consiglio Salizzoni -. Cuba ospita ogni anno un importante congresso chirurgico e sarà un’occasione di studio e di confronto importante per lo sviluppo dell’attività trapiantologica, di cui Cuba è un’eccellenza ad esempio in campo nefrologico”.

Il presidente Cirio ha espresso riconoscenza da parte di tutta la regione per la generosità del popolo cubano: “In un momento molto difficile per il Piemonte – ha sottolineato – siete stati di grande supporto, affiancando i nostri medici con competenza e senso di partecipzione. Dalla collaborazione di questi mesi sono nati spunti per intensificare i rapporti anche commerciali con il vostro Paese, con l’idea di rafforzare sempre di più il concetto di reponsabilità sociale d’impresa”.

L’ambasciatore ha ringraziato ancora una volta le istituzioni, il personale sanitario e i piemontesi per l’accoglienza ricevuta dai medici cubani: “L’esperienza vissuta – ha detto – ha creato un rapporto di fratellanza ma anche un modello di collaborazione concreta, abbiamo capito che lavorare insieme con rigore e senso di responsabilità è possibile e porta risultati”.




PoliTo: le indicazioni per garantire scuole sicure a settembre

Il 14 di settembre la campanella suonerà di nuovo per gli oltre 8 milioni di studenti del nostro Paese e i Dirigenti scolastici sono al lavoro per garantire una riapertura sicura.

Il Politecnico di Torino, proprio per contribuire a fornire indicazioni utili alla ripresa delle lezioni in aula, ha approfondito il Rapporto “Scuole aperte, Società protetta”, pubblicato nel mese di maggio da un gruppo di lavoro coordinato dall’Ateneo nell’ambito del progetto “Imprese aperte, lavoratori protetti”, che ha fornito le prime indicazioni per una ripresa di servizi e attività produttive nella Fase 2 e si è poi arricchito di approfondimenti tematici sui diversi settori della società per i quali il perdurare dell’emergenza sanitaria impone nuove regole.

Il Rapporto sulla riapertura delle scuole è stato redatto con il contributo di Città di Torino, Città Metropolitana, Regione Piemonte, Ufficio Scolastico Regionale, Ordine degli Ingegneri e di numerose associazioni e istituzioni che operano nel settore dell’educazione e della scuola.

Nella versione aggiornata del Rapporto sono stati inseriti alcuni nuovi contenuti, per rispecchiare le nuove informazioni provenienti dal Comitato Tecnico Scientifico. In particolare, sono stati valutati i layout delle aule e le indicazioni relative al distanziamento e all’utilizzo delle mascherine e, ad integrazione di quanto già descritto nelle prime versioni, sono state fatte nuove proposte operative relativamente a spunti per la formazione dei ragazzi sul corretto distanziamento.

Inoltre, il rapporto propone indicazioni relative all’organizzazione dei pasti scolastici, con diverse alternative in refettorio o in classe.

Gli approfondimenti tematici sono invece stati raccolti in tre appendici che riguardano tre ambiti specifici: Proposte operative per i Dirigenti scolastici; Nidi e scuole dell’infanzia; Percorsi estivi e autunnali per il recupero e il potenziamento.

La prima appendice pubblicata si rivolge direttamente ai Dirigenti scolastici, che saranno chiamati a garantire un rientro in sicurezza, con proposte circa le misure da adottare per l’accesso a scuola, il distanziamento (sia in aula, che nelle zone di transito), le buone pratiche di igiene e l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza individuale, ma anche la sanificazione e il ricambio d’aria.

Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi che ciascun istituto autonomamente potrà decidere come implementare, si consiglia la strutturazione in sottogruppi di apprendimento, costanti nel tempo, e il rientro in presenza delle intere classi con priorità per le prime e le ultime di ciascun ciclo.

Dove fosse necessario organizzare dei turni, l’Appendice propone anche esempi che alternano attività in aula e in luoghi differenti dall’aula classica, come spazi esterni alla scuola e palestre.

In particolare, ai Dirigenti sono proposti metodi operativi e checklist per fotografare la situazione esistente e ipotizzare soluzioni e lay-out per i prossimi mesi.

Nella Appendice 2, dedicata a Nidi e scuole dell’infanzia, si riportano i risultati delle analisi svolte dal Dipartimento Architettura e Design del Politecnico di Torino con un gruppo di lavoro coordinato dalla professoressa Elena Vigliocco, relativamente ai Beta test svolti per la fascia 0-6 anni su 5 strutture edilizie che accolgono Servizi Educativi Prescolari (4 edifici per la fascia 0-3 anni e 1 per quella 3-6 anni) a Torino.

I risultati indicano che la capacità di “rientro” varia molto in base alla conformazione della struttura e dal numero di metri quadri disponibili per bambino: anche nella condizione migliore non sarà possibile accogliere la totalità dei bambini precedentemente iscritti. Per aumentare la capacità di accoglienza, sarà necessario individuare nuovi spazi e aumentare il numero degli operatori.

La proposta è quella di trattare la questione nella sua dimensione sistemica complessiva, coinvolgendo tutti gli stakeholder, in primo luogo famiglie e insegnanti.

Nella Appendice 3 si presenta il progetto “Nessuno resta indietro: percorsi estivi e autunnali per il recupero e il potenziamento”, una collaborazione tra Università d Torino e Politecnico di Torino per le fasce più deboli della popolazione scolastica.

Il progetto è attualmente in svolgimento e vede la cooperazione di un gruppo di lavoro esteso sotto il coordinamento delle professoresse Paola Ricchiardi e Angelica Arace dell’Università di Torino. Il progetto considera i grandi ostacoli emersi durante il periodo della chiusura delle scuole: carenza di formazione specifica sulle strategie efficaci di Didattica a distanza per le singole fasce d’età e di competenze tecnologiche, carenza di supporti da parte degli allievi (pc, tablet…) o di reti adeguate, possibilità differenziate nel supporto genitoriale, carenze culturali.

La proposta si concretizza nella realizzazione di percorsi a distanza di recupero e potenziamento delle competenze scolastiche essenziali per favorire la motivazione e la riuscita di alunni o studenti in difficoltà. Si va dal potenziamento delle competenze di base, allo sviluppo della curiosità nei confronti della scienza e all’acquisizione del senso ludico dell’apprendimento.

Si tratta di attività didattiche sfidanti che favoriscano la stimolazione cognitiva e lo sviluppo della motivazione per l’apprendimento, la scoperta, e l’acquisizione o il consolidamento di competenze fondamentali, con focus specifici ad esempio sulle materie STEM e sulle abilità linguistiche.

“La scuola e i servizi educativi per la prima infanzia sono essenziali per garantire il ritorno del Paese a una normalità ormai sempre più necessaria”, commenta il Rettore Guido Saracco, che prosegue: “Le esigenze e i diritti dei più piccoli sono stati, forse inevitabilmente, compressi nei primi mesi dell’emergenza, ma ora è il momento di ritornare in classe, per garantire a tutti il diritto all’istruzione e cercare di recuperare quelle disuguaglianze sociali tra i più giovani che l’epidemia ha senza dubbio reso ancora più evidenti”.




Sono 32.084 (+ 40 ) le persone positive al Covid19

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.507 (+67 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3293 (+18) Alessandria, 1595 (+1) Asti, 848 (+0) Biella, 2503 (+5) Cuneo, 2379 (+1) Novara, 13.625 (+38) Torino, 1117 (+0) Vercelli, 971 (+2) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 176 (+2) provenienti da altre regioni. Altri 573 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI RIMANGONO 4139

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione.

Il totale rimane a 4139 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 681 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 373 Novara, 1829 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 32.084 ( + 40 rispetto a ieri, di cui 30 asintomatici. Dei 40 casi, 21 screening, 18 contatti di caso, 1 con indagine in corso. I casi importati sono 24 su 40) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisisu base provinciale: 4139 Alessandria, 1900 Asti, 1057 Biella, 3015 Cuneo, 2869 Novara, 16.085 Torino, 1439 Vercelli, 1157 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 275 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 148 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 3 (come ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 80 ( -1 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 782.

I tamponi diagnostici finora processati sono 535.766, di cui 294.429risultati negativi.