Festa dell’uva e del vino di Carema

Da venerdì 22 a domenica 24 settembre torna la Festa dell’Uva e del Vino di Caremache promuove l’immagine della vitivinicoltura eroica del CanaveseLa settantunesima edizione dell’evento, organizzato dal Comune in collaborazione con le associazioni locali e con la Cantina produttori Nebbiolo di Carema, è patrocinata dalla Città metropolitana di Torino ed inizia venerdì 22 alle 18 con la partenza dalla sede della Cantina produttori Nebbiolo di Carema della seconda edizione della “Run in the Vineyard”, una gara podistica su strada su di un percorso collinare, valida per il campionato canavesano della UISP. Al termine della corsa i podisti potranno rifocillarsi nel corso della Cena della Paella nell’area sportiva, prenotabile entro il 20 settembre chiamando i numeri telefonici 320-9092744 o 335-8006082.

Sabato 23 alle 9 negli spazi all’aperto del centro sportivo comunale inizierà il conferimento dei campioni delle uve, in coincidenza con l’insediamento della commissione di esperti. Nella serata prefestiva a partire dalle 19 è in programma la diciassettesima edizione dell’evento “Andar per cantine antiche”, una passeggiata serale con cena itinerante, durante la quale è possibili visitare 15 cantine storiche, degustare le migliori etichette del Carema Doc e assaporare in 5 punti di ristoro i piatti forti della tradizione piemontese: antipasti, agnolotti, cotechino e patate, formaggi e dolce. All’inizio del percorso, in piazza Panteis, ogni partecipante può acquistare il ticket vini, che costa 10 euro per 5 degustazioni, mentre il ticket cibo costa 18 euro.

La mattinata di domenica 24 si apre alle 11 nella chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo, con la Messa solenne e la benedizione dei frutti della terra. Dopo il Pranzo del Viticoltore nel padiglione dell’area sportiva di via Torino, il pomeriggio è dedicato al concerto della banda musicale e della Minibanda di Carema e all’assegnazione del premio “Grappolo d’Oro”Per il Pranzo del Viticoltore è necessaria la prenotazione entro il 22 settembre ai numeri telefonici 320-9092744 o 335-8006082. La sala museale della casaforte Gran Masun è visitabile domenica 24 dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18.




Il villaggio del Cuneo Bike Festival darà spazio ai protagonisti delle due ruote con Confartigianato

“La terza edizione del Cuneo Bike Festival è frutto della collaborazione e coprogettazione di molte realtà, come Confartigianato Cuneo, Fiab Cuneo Bicingiro e Cônitours – spiega Luca Pellegrino, assessore alla mobilità del Comune di Cuneo -. Il villaggio in via Roma sarà il cuore del festival e darà spazio e voce ai tanti attori che favoriscono la bicicletta sul nostro territorio. All’area espositiva, curata da Confartigianato, parteciperanno le maggiori aziende e associazioni locali che si occupano di due ruote, i principali promotori del cicloturismo cuneese e alcune proposte enogastronomiche sempre legate al mondo delle biciclette. Oltre al padiglione destinato ai talk, inoltre, l’offerta di intrattenimento prevede la presenza di tre birrifici locali e, per i più piccoli, un’area dedicata alla scoperta della bicicletta per cimentarsi con giochi e gincane”.

“Cuneo, valle delle biciclette – spiega Luca Crosetto, presidente provinciale di Confartigianato Cuneo -. Di chi ne è appassionato, e di chi le produce. La provincia Granda è fortemente vocata al cicloturismo, da percorsi per semplici amatori a tracciati e competizioni sportive dall’alto livello tecnico e agonistico. Le strade della provincia, dalla placida pianura, alle dolci colline delle Langhe, alle impegnative salite delle Alpi, diventano lo scenario di indimenticabili ciclo-escursioni. Il cicloturismo è oramai diventato una grande risorsa per il territorio, e, complice la sempre più grande attenzione a stili di vita sani, continuerà, ogni giorno di più, a crescere e svilupparsi. Proprio la declinazione delle ‘due ruote’ dei nostri progetti Creatori di Eccellenza ed Esperienze Artigiane ha portato alla nascita di ‘Bike Valley’: un’espressione coniata appositamente per descrivere sogni e idee imprenditoriali saldamente collocate nella nostra provincia. E sarà proprio la valle delle ‘due ruote’ la protagonista delle attività organizzate dalla nostra Associazione in occasione della terza edizione del Cuneo Bike Festival”.




Rinaturazione del Po, Confagricoltura Piemonte: “Un’opera così importante deve essere condivisa dal territorio”  

Ci rammarichiamo per non essere stati chiamati ad esprimere il parere del mondo agricolo per un’opera come quella della rinaturazione del fiume Po, che potrebbe incidere significativamente sull’economia del territorio padano oltre che sull’assetto delle aziende che operano in quest’area”. Lo ha detto Enrico Allasiapresidente di Confagricoltura Piemonte in seguito al via libera della Corte dei Conti al progetto di rinaturazione del fiume Po, previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) al punto 3.3 della misura M2C4, “Tutela del territorio e della risorsa idrica”.

 

Gli interventi, ivi compresi espropri dei terreni e revoche ad alcune concessioni, gestiti dall’Agenzia interregionale per il fiume Po (AIPo) con l’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po (Adbpo), con una disponibilità finanziaria di circa 357 milioni di euro, coinvolgeranno 4 Regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto), 106 Comuni, 12 Province (tra cui quelle di Alessandria, Torino e Vercelli), 29 aree protette e 42 siti natura 2000.

 

Siamo consapevoli del fatto che sia necessario favorire una rivoluzione verde e una transizione ecologica nella massima salvaguardia della biodiversità, degli habitat del territorio coinvolto e della sicurezza idraulica, ma oggi – prosegue Allasia – denunciamo una scarsa condivisione del piano e, soprattutto, una progettazione partecipata insufficiente. Occorre ascoltare di più la voce di chi il fiume lo conosce per davvero, avendone sperimentate in prima persona le dinamiche, spesso anche distruttive, e osservata l’evoluzione nel tempo. Da questo punto di vista molti degli interventi in programma destano forti perplessità non solo riguardo alla loro buona riuscita futura, ma anche per il potenziale aumento del rischio di esondazioni.”

 

Il presidente di Confagricoltura Piemonte sottolinea con forza la preoccupante disconnessione dei progetti con le reali esigenze di alcune comunità e in particolare di quelle più coinvolte dalle recenti esondazioni, evidenziando alcune criticità peculiari dei luoghi in oggetto, sia di tipo economico – culturale, sia logistico – organizzativo: “Il piano, così come concepito, va a interessare gli abitanti, le imprese del settore primario e della trasformazione a ridosso del fiume mettendo a rischio ulteriori investimenti produttivi e generando un impoverimento della zona senza peraltro, a nostro avviso, raggiungere pienamente gli obiettivi ambientali e di sicurezza idraulica che si prefigge – conclude Allasia. Più riusciremo a sensibilizzare le persone che ruotano attorno al Po, a coinvolgerle per far vivere quest’area non solo come problematica ma come risorsa, più riusciremo a migliorarla”.

 

Proprio per questo motivo, Confagricoltura Piemonte ha fatto pervenire ad AIPo una serie di osservazioni come soggetto portatore di interesse. 




Rifiuti, nasce l’ Autorità Rifiuti Piemonte

Con la firma davanti al notaio, è nata l’Autorità Rifiuti Piemonte, l’ente che esercita le funzioni di ambito regionale: la convenzione è stata siglata dai Consorzi di area vasta, da Comune di Torino, Città metropolitana di Torino e dalle Province piemontesi.

Il nuovo organismo rappresenta l’ultimo tassello mancante per la completa attuazione della riforma della governance del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani a livello territoriale, avviata con la legge regionale 1 del 2018.

Ha personalità giuridica di diritto pubblico, le sono attribuite l’organizzazione e il controllo diretto del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, assicurando il rispetto dei principi di efficienza, efficacia, economicità e sostenibilità e di separazione delle funzioni amministrative di organizzazione e di controllo da quelle di erogazione dei servizi.

Dal 1 gennaio 2024 la programmazione e l’avvio a trattamento e recupero dei rifiuti indifferenziati,  dei rifiuti organici e del rifiuto ingombrante – finora di competenza dei singoli consorzi – diventeranno di competenza e gestione dell’Autorità rifiuti Piemonte che a quella data sarà pienamente operativa.

La distribuzione delle quote di partecipazione dei diversi enti alla Conferenza d’ambito è basata su differenti parametri, tiene conto di popolazione, estensione territoriale, ma anche di produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani: è stata infatti valutata la performance di ogni consorzio rifiuti sulla riduzione nella produzione pro capite di rifiuti urbani indifferenziati e sulla percentuale di raccolta differenziata raggiunta.

Il 76% delle quote è suddiviso tra i consorzi di area vasta e la Città di Torino, il restante 24% tra la Città metropolitana di Torino (il 12.46%) e le altre Province piemontesi.




La Società Italiana di Geologia Ambientale – SIGEA – interviene su quanto è accaduto a Bardonecchia

Fabio Luino  (Coordinatore Nazionale Rischio Geo – Idrogeologico della Società Italiana di Geologia Ambientale – SIGEA) : “La colata si è originata a causa di un temporale violento con tuoni e fulmini (ben visibili da Bardonecchia) che per circa due ore (tra le 20 e le 22 circa) ha scaricato un rilevante quantitativo di pioggia sull’alto bacino idrografico a quote superiori ai 2.500 m presso il confine con la Francia. Purtroppo non abbiamo valori di precipitazione a causa della mancanza di strumentazione in quota. Il torrente con una certa frequenza (in media ogni 7-8 anni) si manifesta con una colata detritica. Mentre lungo le creste si concentrava una pioggia continua, in paese non pioveva”.

 

La serata del 13 agosto a Bardonecchia (TO), famosa località turistica della Val di Susa, è stata caratterizzata da una violenta colata fangoso-detritica (mud-debris flow) lungo l’alveo del Torrente Frejus. La miscela solido-liquida ha impattato con violenza contro i ponti nell’abitato fuoriuscendo improvvisamente ed espandendosi poi per le strade limitrofe. I danni nel paese sono stati ingenti: molte autovetture sono state trascinate via dalla forza della colata, tutti i ponti sono stati sormontati, colmati alcuni garage ubicati in sotterranea a pochi metri dall’alveo, colpite diverse case a pian terreno, invase la caserma della Polizia Stradale e dei Carabinieri Forestali.

La colata si è originata a causa di un temporale violento con tuoni e fulmini (ben visibili da Bardonecchia) che per circa due ore (tra le 20 e le 22 circa) ha scaricato un rilevante quantitativo di pioggia sull’alto bacino idrografico a quote superiori ai 2.500 m presso il confine con la Francia. Purtroppo non abbiamo valori di precipitazione a causa della mancanza di strumentazione in quota. Mentre lungo le creste si concentrava una pioggia continua, in paese non pioveva. Questa è una delle situazioni più pericolose per fenomeni di questo tipo in quanto non piovendo a valle, la popolazione ha continuato le proprie passeggiate per Bardonecchia ignara del fatto che in quota si stesse originando la colata detritica. Bardonecchia è un centro abitato che conta 3.000 abitanti che si decuplicano in estate: che la sera del 13 agosto non vi siano state vittime è stato un vero miracolo. Le persone, infatti, non hanno avuto alcuna percezione del pericolo imminente: i filmati ci mostrano molta gente nel paese che guarda e filma dagli argini con stupore il passaggio della colata senza minimamente preoccuparsi del fatto che una pulsazione possa improvvisamente esondare e quindi coinvolgerla. Voglio sottolineare che, nonostante temporali forti in serata sulle Alpi occidentali fossero previsti, era pressoché impossibile prevedere nelle ore precedenti che una colata detritica si sarebbe innescata proprio lungo l’alveo del T. Frejus, e non ad esempio nella valle adiacente”. Lo ha affermato il geologo Fabio Luino – Coordinatore Nazionale sul Rischio Geo – Idrogeologico della Società Italiana di Geologia Ambientale – SIGEA.

 

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Tanti si sono stupiti del fenomeno, ma bisogna ricordare che ciò che è avvenuto a Bardonecchia è un tipico fenomeno estivo che accade nelle zone montane: in Italia abbiamo migliaia di centri abitati ubicati sui conoidi – ha continuato Luino –  e quindi attraversati da torrenti più o meno pericolosi. La conca di Bardonecchia è storicamente molto esposta a questa categoria di processi torrentizi, tipicamente in estate quando le precipitazioni avvengono in forma liquida anche ad alta quota. Si hanno notizie di colate detritiche addirittura del 20 giugno 1734 o dell’agosto 1865. A partire dall’inizio del XX secolo, vi sono documenti storici che descrivono un evento del luglio 1914, uno del settembre 1920, dell’agosto 1934, del settembre 1947, poi ancora del 1949, 1951, 1954, 1955, 1957, agosto 1997, agosto 2004, luglio 2006, mentre l’ultimo grave in ordine di tempo fu del 7 agosto 2009 (che fu però meno dannoso di quello di ieri). Insomma, il torrente con una certa frequenza (in media ogni 7-8 anni) si manifesta con una colata detritica.

Gli eventi antecedenti il boom economico colpivano però una Bardonecchia avente un’area abbastanza limitata, ancora molto legata al nucleo storico. Ma a partire dalla metà degli anni ’50, Bardonecchia si espanse in maniera incontrollata occupando anno dopo anno praticamente tutti i conoidi alluvionali formati dai 4 torrenti che si uniscono nell’abitato. Casette singole ed edifici di 5-6 piani sono stati edificati con continuità per decenni, lasciando sempre meno spazio ai corsi d’acqua. Capite benissimo che è stata una follia quella di costringere un torrente come il Frejus, avente un’area di ben 22 km2, ad attraversare il paese in un canale artificiale della larghezza massima di 13-14 m. La colata in un alveo modello “pista da bob” può raggiungere velocità notevoli dell’ordine dei 8-10 m/s: di conseguenza la sua forza d’impatto è enorme e si è potuto vedere chiaramente domenica sera.

Bisogna però sottolineare che la mappa della pericolosità del PAI di Bardonecchia, dal 2010 segnala chiaramente il pericolo nelle zone abitate colpite l’altra sera. Quindi le conoscenze ci sono, gli studi sono stati ben eseguiti. Sarebbe una buona cosa a questo punto se la popolazione, soprattutto i turisti, fosse adeguatamente informata del rischio esistente nel periodo estivo: forse essi avrebbero evitato di soffermarsi a guardare il treno in corsa”.




Detriti sulla Sp 255 della Val Clarea, strada momentaneamente chiusa

È momentaneamente chiusa al traffico la strada provinciale 255 della Val Clarea, che congiunge Giaglione con il fondovalle. Le forti piogge di ieri hanno causato una colata detritica che dall’alveo di un rio laterale si è riversata sulla strada. I mezzi della Città metropolitana di Torino e delle ditte incaricate sono intervenuti nella notte per aprire un varco e consentire il passaggio, al momento necessariamente limitato, ai mezzi di servizio. In queste ore stanno intervenendo i tecnici della Viabilità della Città metropolitana per verificare la situazione. 




Ancora chiusa la Sp 255 della Val Clarea, possibili altre frane

La Sp 255 della Val Clarea, interessata nella notte da alcune frane estese su un largo fronte di 500\600 metri fra il km 2+200 e il km 2+600, resta chiusa da località Pian delle Rovine, al km 1+800, fino a fondovalle.

I mezzi della Viabilità della Città metropolitana di Torino e delle ditte incaricate sono intervenuti nella notte per per rimuovere parzialmente i detriti dalla strada e consentire a un gruppo di villeggianti di scendere a valle.

Sono possibili altre cadute massi. Nella giornata di domani il persdonale tecnico della Città metropolitana effettuerà nuove verifiche del versante e si deciderà come intervenire.

A Bardonecchia, nel frattempo, sta continuando la rimozione del matriale detritico sotto il ponte della confluenza dei rii Fréjus, Rochemolles e Dora in modo da consentire nella giornata di domani la valutazione della struttura del manufatto.




Ferragosto in città tra musei, piscine e cinema

Sono tante le attività per chi rimarrà in città il 15 agosto, tra le aperture straordinarie di musei, piscine e cinema, in attesa del Todays festival e della grande pallavolo dei campionati europei femminili del CEV Eurovolley.

I MUSEI

Tanti i musei aperti, che accoglieranno cittadini e turisti in cerca di un po’ di refrigerio all’insegna dell’arte, a partire dai musei civici, che osserveranno un’apertura straordinaria il 14 agosto in orario 10-18 e saranno aperti anche il 15 agosto con ingresso a tariffa speciale di un euro. Un biglietto dal prezzo simbolico, che permetterà di visitare sia le collezioni permanenti, sia le esposizioni temporanee, con l’eccezione di tre mostre – Bizantini a Palazzo Madama, Buddha 10 Reloaded al MAO e Viaggio al termine della statuaria alla GAM – visitabili con l’aggiunta di un euro. Un’occasione speciale sarà offerta dalle visite guidate organizzate nei tre musei nella giornata di Ferragosto al prezzo di 6 euro, da prenotare all’indirizzo email prenotazioniftm@arteintorino.com o al numero 0115211788.

Il 15 agosto sarà invece gratuito l’accesso alle Gallerie d’Italia, inclusa l’esposizione temporanea Senza tempo, dedicata alla spettacolare fotografia in bianco e nero di Mimmo Jodice. Il museo di piazza San Carlo sarà aperto anche il 14 agosto a tariffe ordinarie.

Il Museo della Montagna sarà aperto il 15 agosto con ingresso ridotto a 7 euro.

Il Centro italiano per la fotografia CAMERA aprirà a Ferragosto con ingresso libero alla mostra Futures 2023, mentre la personale della fotografa statunitense Dorothea Lange sarà visitabile a tariffa ordinaria.

Anche il Museo Pietro Micca, il Museo della Frutta, il Museo della Radio e il Museo Diffuso della Resistenza saranno accessibili il 15 agosto gratuitamente.

I Musei reali, da poco promossi nella prima fascia dei musei italiani, tra cui spiccano indiscussi gioielli come il Colosseo, gli Uffizi e la reggia di Caserta, saranno visitabili a tariffa ordinaria il 14 agosto in orario 10-18 e il 15 agosto con orario prolungato 9-19.

Il Museo nazionale del Cinema osserverà apertura straordinaria con orario esteso 9-21 e una riduzione sul prezzo del biglietto. Dalle 11 alle 15, inoltre, si potrà scoprire il museo accompagnati da guide esperte, al costo di 6 euro.

Il Museo Egizio resterà aperto al pubblico lunedì 14 agosto con orario prolungato 9-18.30 e martedì 15 agosto con orario prolungato 9-21.

Il complesso della Venaria Reale aprirà le porte della reggia e delle mostre temporanee dalle 10 alle 19, dei giardini dalle 10 alle 20 e del castello della Mandria dalle 10 alle 17.

PISCINE, CINEMA E ALTRE INIZIATIVE

Quattro piscine comunali resteranno aperte per accogliere cittadini e visitatori che desiderano un Ferragosto rinfrescante: sono gli impianti Trecate di via Vasile Alecsandri 29, Franzoj di strada antica di Collegno 211, Colletta di via Ernesto Ragazzoni 5 e Lido di via Villa Glori 21. È consigliabile contattare le piscine per verificare la disponibilità di posti e l’eventuale necessità di prenotazione anticipata.

Per gli amanti del grande schermo saranno aperte le sale dei cinema Nazionale in via Giuseppe Pomba 7, Ideal in via Giambattista Beccaria 4, Lux nella galleria San Federico e The Space in via Giovanni Falcone (Beinasco).

Altri eventi saranno organizzati dalle associazioni del territorio, le cui iniziative sono raccolte sul sito della Città di Torino all’indirizzo comune.torino.it/eventi.

Al parco del Valentino Ferragosto si festeggerà a partire dalle 13 con il buffet gratuito offerto dall’Imbarchino e un pomeriggio musicale in collaborazione con Radio Banda Larga, per ballare al ritmo di una selezione musicale dub, roots e reggae.

Il Mausoleo della Bela Rosin offrirà invece il suo palcoscenico per due spettacoli di teatro e musica dal vivo: alle 17 Assemblea Teatro metterà in scena Le donne del re, racconto delle vicende amorose di Vittorio Emanuele II, mentre alle 21 il Trio Marciano proporrà Nuove varie divagazioni, con cui farà rivivere al suo pubblico oltre 50 anni di storia del nostro Paese attraverso la canzone italiana e non.

Gli appuntamenti dell’Imbarchino e della Bela Rosin sono promossi da Città e Fondazione per la Cultura Torino.

Prosegue, infine, la rassegna di cinema all’aperto itinerante dell’associazione culturale Zampanò, che alle 21.30 proietterà in piazza Don Delpiano il film I ponti di Madison County.

FINE AGOSTO TRA SPORT E MUSICA

Dal 21 al 23 agosto il Pala Gianni Asti ospiterà 6 partite dei campionati europei femminili di pallavolo CEV Eurovolley. Sarà un’occasione per assistere alle partite delle squadre nazionali di Bosnia Erzegovina, Romania, Croazia, Svizzera, Bulgaria e anche dell’Italia, che giocherà due partite nelle giornate del 22 e del 23 agosto. I biglietti sono ancora disponibili sul sito tickets.cev.eu.

Dal 25 al 27 agosto si terrà invece la nona edizione di Todays festival – promosso dalla Città e dalla Fondazione per la Cultura Torino – che porterà la musica di artisti italiani e internazionali sul palco dello Spazio 211 in Barriera di Milano. Biglietti e abbonamenti ancora disponibili tramite la pagina todaysfestival.com




Revisione del PNRR: apprezziamo l’accoglimento da parte del Governo del nostro progetto

CNA Piemonte valuta favorevolmente e con soddisfazione l’accoglimento da parte del Governo del progetto presentato dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato che ha calcolato che sulla base dei dati attuali grazie all’autoproduzione l’impresa può risparmiare circa 15.000 Euro sulle bollette con un andamento crescente negli anni successivi. Il progetto incentiva l’autoproduzione di energia utilizzando i tetti dei capannoni delle imprese, con uno stanziamento di 6,3 miliardi di euro destinato al sostegno delle attività produttive, in particolare delle piccole e medie imprese che costituiscono l’ossatura portante dell’economia italiana.

Il presidente di CNA Piemonte, Giovanni Genovesio, ha dichiarato: “Apprezziamo il riconoscimento del nostro progetto sull’autoproduzione di energia. Continueremo a lavorare per sostenere le attività produttive e promuovere interventi volti all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili.”

Il segretario regionale di CNA Piemonte, Delio Zanzottera, ha commentato: “CNA Piemonte continuerà a lavorare con il governo e gli enti locali per garantire una ripartizione equa delle risorse, che favorisca lo sviluppo economico e sociale dell’intero territorio italiano.”




La sostenibilità come “valore d’impresa”

Sono stati la sostenibilità, e le sue tante declinazioni, affrontate in modo convinto e concreto, senza retorica, i temi centrali dell’evento organizzato da Confartigianato Cuneo, con il contributo di Fondazione CRC, lo scorso 14 luglio presso il Castello della Manta, per presentare il proprio bilancio sociale.

Giunta alla settima edizione, la pubblicazione, illustrata dal direttore generale Joseph Meineri, nelle sue 120 pagine racconta in modo qualitativo e quantitativo l’impegno e operato dell’Associazione di categoria, la più rappresentativa del settore artigiano e delle PMI in provincia, seconda in Italia per numero di Associati con oltre 9.600 associati. Ma non solo. Proseguendo il percorso di responsabilità sociale, volto a misurare e comunicare ai suoi referenti e stakeholder l’impatto del lavoro prodotto sul territorio, nell’ambito del sistema economico locale e delle comunità territoriali, Confartigianato ha connotato il proprio bilancio sugli aspetti e sugli impatti afferenti alla sostenibilità: ambientale, economica e sociale – con un esplicito riferimento agli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030.

«Asset di grande rilievo – ha commentato Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Cuneo – che consideriamo un “valore” per le nostre aziende – non a caso il volume si intitola “Valore d’Impresa”. Una rilevanza che, anche se non sempre è quantificabile con numeri e statistiche, trova nella rendicontazione del Bilancio uno strumento non solo utile e indispensabile, per tracciare quanto fatto, ma soprattutto per delineare con sempre maggior consapevolezza ed efficacia le linee guida per il futuro».

«Al centro – ha aggiunto Crosetto – la responsabilità sociale d’impresa che da sempre costituisce l’essenza delle imprese artigiane e della stessa nostra Associazione, attiva da 78 anni sul territorio provinciale, presente con 20 uffici e 190 dipendenti. In generale, le attività economiche non devono essere considerate solo come un centro di creazione di profitto, ma fulcro di interessi interconnessi, quelli degli imprenditori e dei lavoratori, dei clienti e dei fornitori, dei finanziatori e degli istituti di credito, dell’ambiente sociale, culturale, comunitario di riferimento. Le nostre imprese producono ricchezza, generano occupazione, presidiano i territori, salvaguardano tradizioni, sviluppano innovazione, creano relazioni. Sono fondamentali per lo sviluppo di un territorio e del Paese».

Questi temi, le loro declinazioni in ambito aziendale, sociale e ambientale, e le sfide che ne deriveranno per il futuro sono stati poi affrontati nella tavola rotonda svoltasi l’evento, moderata da Nicolas Lozito, giornalista de “La Stampa”, autore della newsletter “Il colore verde” e del podcast “Cambiamenti”.

Intervenuti al partecipato convegno, che ha visto la presenza di numerosi rappresentanti delle istituzioni, della politica, della società civile e del mondo produttivo, un ricco parterre di relatori che hanno affrontato il tema della sostenibilità sotto diversi aspetti interventi dopo i saluti di Paolo Vulcano, Sindaco di Manta, Ezio Raviola, presidente della Fondazione CRC, Mauro Gola, presidente della Camera di Commercio, e le introduzioni di Michele Quaglia, vicepresidente provinciale di Confartigianato Cuneo e Milena Viassone, Coordinatore del Campus di Management ed Economia – Università di Torino, Sede di Cuneo.

Hanno partecipato alla tavola rotonda Giacomo Ballari, presidente della Fondazione Agrion; Roberto Cavallo, A.D. Cooperativa ERICA; Marella Caramazza, Direttore generale di Istud Business School, Consigliere di amministrazione della Fondazione Cottino e del Cottino Impact Campus; Matteo Biffoni, Sindaco di Prato; Luca Cassani, Corporate Sustainability Manager Epson Italia;Piercarlo Rossi, Prof. ordinario Diritto Comparato Università degli studi di Torino.

A chiudere il momento di confronto le conclusioni del Ministro della Difesa Guido Crosetto che (come già avvenuto lo scorso anno durante la presentazione del Bilancio di Confartigianato svoltosi a Monforte d’Alba) ha offerto una visione sul tema di più ampio respiro, grazie al suo osservatorio privilegiato sulla politica nazionale e internazionale.