La banda larga è arrivata in cinque rifugi alpini delle Valli di Lanzo

Dall’inizio della settimana cinque rifugi dei territori dell’Unione Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone e dell’Unione Montana Alpi Graie usufruiscono di connessioni veloci ad Internet, grazie ad un contributo di 41.000 euro della Città metropolitana di Torino, che rientra in un più complessivo progetto per la riduzione del digital divideBeneficiano della connessione a banda larga il rifugio Paolo Daviso di Groscavallo a quota 2.280 metri, il “Bartolomeo Gastaldi” di Balme a 2659 metri, il “Luigi Cibrario” di Usseglio a quota 2616, il rifugio Ernesto Tazzetti di Usseglio a 2642 metri e il “Vulpot” che sorge ai 1805 metri del Lago di Malciaussia.

zona industriale di Riva presso Chieri. Nell’ambito del percorso partecipativo per l’elaborazione del Piano strategico metropolitano abbiamo promosso una ricognizione in tutti i Comuni del territorio, raccogliendo segnalazioni puntuali di aree non coperte dal servizio Internet a banda larga. Ci sono state segnalate anche esigenze e criticità nell’erogazione dei servizi di connessione, in particolare rispetto ai presìdi territoriali come Municipi, scuole, strutture sanitarie e alle attività produttive”.

La Consigliera Cambursano sottolinea inoltre che “nelle zone montane a forte frequentazione turistica la connessione veloce è fondamentale sia per gli imprenditori locali che per gli utenti, perché la banda larga agevola il rapporto con la clientela ma assicura anche l’efficienza e la tempestività dei servizi sanitari e delle operazioni di soccorso in quota”.

Per questo è stato condotto uno studio di fattibilità, in collaborazione con il CSI Piemonte, grazie al quale è stata stilata una lista degli interventi. Nel 2021 è stato stanziato un primo contributo di 500.000 euro, a cui ne è seguito un secondo per 200.000 euro nel 2022, per l’erogazione di contributi in conto capitale ai Comuni per un ulteriore potenziamento infrastrutturale del collegamento alla banda larga. Per i prossimi contributi, per i quali la Città metropolitana sta attivando una serie di accordi quadro con i Comuni, verrà mantenuta alta l’attenzione alle zone montane.




Alla Triennale di Milano, premiati gli architetti vercellesi dello Studio di Architettura Rosso Fornaro

Si è svolta il 7 luglio nel prestigioso Salone d’Onore della Triennale di Milano la premiazione della settima edizione del premio internazionale CITY’SCAPE AWARD 2023.

Il Premio intende attrarre l’eccellenza della progettazione internazionale nell’ambito dell’Architettura del Paesaggio e premiare i migliori progetti. Il riconoscimento mira a promuovere e a ricercare nuovi possibili equilibri favorendo il dialogo tra architettura e paesaggio per nuove dinamiche territoriali.

Questa edizione ha visto la partecipazione di 122 progetti provenienti da ogni parte del mondo, il 25% dei quali da: Spagna, Israele, Belgio, Cina, Svezia, Messico, Olanda, Stati Uniti, Portogallo, Emirati Arabi, Croazia, Danimarca, Malta, Polonia.

Tutti i progetti saranno esposti al Teatro Agorà della Triennale di Milano.

Dopo un simposio di due giorni, sul tema:” il progetto del paesaggio come strategia nel cambiamento climatico per la resilienza urbana e sociale”, ha avuto luogo la cerimonia di premiazione.

Agli architetti, Carlo Rosso ed Emanuela Fornaro dello Studio di architettura Rosso e Fornaro di Vercelli, è stato consegnato il 3° premio nella categoria BRAND & LANDSCAPE per il progetto paesaggistico del polo logistico di Amazon MXP3 di Vercelli.

 

L’ autorevole giuria, composta da numerosi architetti paesaggisti, premiando il progetto ha letto la seguente motivazione:

Per aver saputo coraggiosamente preservare all’interno di un grande polo logistico “la memoria identitaria del paesaggio esistente” in armonia per quanto possibile con l’ambiente circostante e per l’attenzione rivolta alla progettazione ambientale degli spazi verdi e architettonica degli edifici che hanno tenuto conto delle caratteristiche fisiche e climatiche dell’area assicurando un’armoniosa continuità con il territorio circostante.

Lo studio di architettura Rosso Fornaro orgoglioso di aver portato a Vercelli la più grande e importante realtà logistica del mondo, che ha garantito alla città più di mille assunzioni, si ritiene onorato del premio ricevuto che conferma la qualità del progetto paesaggistico e lo riconosce a livello internazionale.

Il simposio, organizzato della Triennale di Milano con la Rivista Internazionale di Architettura del Paesaggio TOPSCAPE, promosso dal Consiglio Nazionale degli Architetti e patrocinato dalla Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Milano ha visto la presenza di un parterre di oltre 50 relatori, provenienti da oltre 10 Paesi, attivi oggi nell’ambito dell’Architettura contemporanea del Paesaggio.




Accordo quadro tra Fondazione Agrion e Confartigianato Imprese Cuneo

Martedì 11 luglio la Fondazione Agrion per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo dell’agricoltura piemontese, e Confartigianato Cuneo hanno firmato un accordo quadro volto a favorire la collaborazione tra le aziende artigiane e le imprese agricole della regione. Una partnership strategica volta, da un lato, a portare l’agricoltura piemontese a un alto livello di competitività, e, dall’altro, a fornire alle aziende artigiane locali opportunità di sviluppo e di apertura anche al mercato internazionale.

Attraverso questa sinergia, infatti, le imprese artigiane contribuiscono a migliorare l’efficienza e la produttività delle aziende agricole mettendo a loro disposizione la propria esperienza e competenza nella progettazione di attrezzature agricole di alta qualità, innovative e all’avanguardia. Al contempo la Fondazione Agrion, con il compito di accogliere e testare le macchine agricole, può mettersi al servizio dell’artigianato come vetrina di esposizione e promozione. Un accordo vantaggioso per entrambe le parti, dal momento che le soluzioni di meccanizzazione potranno rappresentare non solo un vantaggio per le aziende agricole, ma anche, come già oggi succede, un importante volano di sviluppo di mercato sia interno che estero.

L’accordo quadro tra Agrion e Confartigianato Cuneo, in definitiva, rappresenta un tassello significativo nella creazione di una rete solida che lavorerà per il progresso dell’agricoltura locale, per affrontare le criticità generate dai cambiamenti climatici e sviluppare un’agricoltura che attraverso la meccanica e l’applicazione di nuove tecnologie riuscirà a essere economicamente competitiva, elevando il suo livello di attenzione per l’ambiente.

Giacomo Ballari, Presidente della Fondazione Agrion, ha dichiarato: “la nostra economia interna deriva già per buona parte dalla combinazione di agricoltura e artigianato, ma grazie a questa collaborazione auspichiamo di ottenere miglioramenti a tutto tondo, tangibili per le nostre aziende. Dobbiamo trovare il modo di integrare nella nostra realtà le nuove tecnologie disponibili, in modo da renderle un supporto concreto alle decisioni degli agricoltori e migliorare l’efficienza delle macchine operatrici. Questa è la sfida per il futuro, e superarla significherebbe innanzitutto risolvere molti problemi dei produttori e, in secondo luogo, avere la possibilità di esportare macchine e tecnologie all’avanguardia. È in nome di queste potenzialità che Agrion accoglie con estremo favore l’opportunità di sviluppare questa sinergia”.

Ma l’apertura di Agrion non è tutta qui: la sinergia con l’artigianato piemontese deve infatti accompagnarsi al rafforzamento della collaborazione con la filiera agroalimentare, dove i produttori agricoli possono incontrare le eccellenze artigiane per offrire a consumatori locali e turisti di tutto il mondo prodotti unici e inconfondibili. Da questo punto di vista la ricerca e l’innovazione dei sistemi produttivi e di trasformazione sono un utile strumento per la valorizzazione dei prodotti del territorio: “devo sottolineare il ruolo fondamentale che molte imprese artigiane rivestono nella trasformazione delle nostre eccellenze agroalimentari” continua Ballari. “Guardiamo al futuro con ottimismo, consapevoli che insieme possiamo rafforzare l’economia del Piemonte, basata su agricoltura e artigianato, rendendola sempre più moderna, sostenibile ed efficiente. Agrion mette volentieri a disposizione le sue competenze nel gestire percorsi di ricerca applicata, i suoi centri sperimentali e l’importante rete di università e centri di ricerca nazionali ed esteri, per lavorare insieme per il futuro di questi due comparti strategici”.

Luca Crosetto, Presidente provinciale di Confartigianato Imprese Cuneo e di ARPROMA (Associazione Revisori Produttori Macchine Agricole), ha commentato: “siamo molto soddisfatti di aver trovato in Fondazione Agrion un partner autorevole e qualificato, pronto ad affiancare le nostre imprese verso la sfida più importante, che è quella di prepararsi al futuro. PMI e aziende artigiane da sempre sono propense all’innovazione, ma è necessario affrontare in modo consapevole e strutturato l’epoca di grandi transizioni e cambiamenti che stiamo vivendo. Nutriamo grandi aspettative e siamo certi che i nostri imprenditori sapranno cogliere le grandi opportunità offerte dalle nuove tecnologie, continuando a valorizzare il know-how che ha reso il made in Italy famoso e apprezzato in tutto il mondo, proiettandosi con convinzione verso un futuro in cui produttività e business possono e devono essere coniugati con i grandi temi della sostenibilità ambientale, economica e sociale. E conclude: “auspichiamo che, anche in un’ottica di ampio respiro, ci siano opportunità anche per l’importante settore agricolo piemontese e cuneese. È fondamentale accompagnare gli imprenditori agricoli non solo verso un tanto auspicato rinnovo del parco macchine, per assicurare sempre maggior sicurezza ed efficienza, ma anche fornire strumenti e competenze per sfruttare i vantaggi dell’impresa 4.0, del digitale e dell’automazione”.




Previsioni occupazionali: 33.920 assunzioni previste dalle imprese piemontesi a luglio

Sono circa 33.920 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per luglio 2023, valore che sale a 93.650 se consideriamo l’intero trimestre luglio-settembre 2023. Il trend appare espansivo sia a livello mensile (+2.930 entrate rispetto a luglio 2022, per una variazione tendenziale del +9,5%), sia su base trimestrale (+6.700 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente) in analogia a quanto avviene a livello complessivo nazionale (+15,8% su luglio 2022 e +15,1% rispetto a luglio-settembre 2022).

Le entrate ipotizzate in Piemonte a luglio 2023 rappresentano il 22,6% delle 150.400 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 5,8% del totale di quelle nazionali (585mila circa).

Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 15 maggio-31 maggio 2023.

Il 77,7% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 16,8% lavoratori somministrati, l’1,9% collaboratori e il 3,7% altri lavoratori non alle dipendenze.

 

La domanda di lavoro a luglio 2023 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 64% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 22% dei casi. L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 9% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota del 5% del totale complessivo regionale.

 

Delle 33.920 entrate previste in Piemonte nel mese di luglio 2023 il 12% è costituito da laureatiil 27% da diplomati, le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 26% e il 33%.

Considerando i dati del trimestre luglio-settembre 2023 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 62.690 entrateil 66,9% del totale (3.850 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 30.970 entrate, generando il 33,9% della domanda totale e segnando un aumento – circa 2.850 unità- rispetto al periodo luglio-settembre 2022.

 

Tra i servizi, il comparto che assorbirà la quota più rilevante delle 93.650 entrate previste nel trimestre luglio-settembre 2023 è quello dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici, con 16.550 ingressi (17,7% del totale), seguito dai servizi alle persone, con 12.560 entrate e una quota del 13,4% del totale e dal commercio, per cui le imprese intervistate presumono di dover effettuare 11.700 assunzioni (12,5%). I servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio richiederanno 6.280 nuove entrate nel trimestre impattando con una quota del 6,7% sulle assunzioni previste nel periodo.

All’interno del comparto industriale si distingue il settore edile (8.790 assunzioni nel trimestre, con una quota del 9,4% del totale).

Il 31% delle entrate previste a luglio 2023 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 17% a dirigenti, specialisti e tecnici.

Gli operai specializzati e conduttori di impianti produrranno il 31% delle entrate e solo il 7% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici costituiranno il 14% delle assunzioni del mese.

Il 36,3% delle assunzioni interesserà giovani con meno di 30 anni, quota che sale al 50,1% per le aree commerciali e della vendita e scende al 28,8% per la logistica. Nel 21% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.

Per il 60% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 20,5% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, l’11,4% coordinerà altre persone.

 

Il 50,2% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 15,9% nelle aree commerciali e della vendita, il 13,6% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 12% circa delle assunzioni programmate per il mese di luglio 2023, l’area amministrativa e quella direzionale rispettivamente il 4,3% e 4,1%.

Anche per il mese di luglio 2023 la difficoltà di reperimento si conferma una tematica di rilievo nel panorama regionale. In oltre 1 caso su 2 (52,0%) le imprese prevedono, infatti, di incontrare ostacoli nel reperire i profili desiderati, quota in aumento tanto rispetto al mese precedente (50,5%), quanto soprattutto nel confronto di lungo periodo: a luglio 2022 le difficoltà di reperimento riguardavano, infatti, solo il 44,1% delle entrate programmate. Ancora una volta, il dato piemontese è, inoltre, più elevato rispetto a quello medio nazionale (47,9%). Il mismatch è legato in primo luogo alla mancanza di candidati (35,6%, a fronte del 28,0% di un anno fa), seguita da un’inadeguata preparazione degli aspiranti neo-assunti (11,9%, quota stabile rispetto a luglio 2022).

 

Le professioni più difficili da reperire in Piemonte nel mese di luglio 2023

 

Entrate previste

di cui difficoltà di reperimento

Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali

830

81,2%

Conduttori di veicoli a motore e a trazione animale

1.310

79,5%

Operai specializ. installaz./manutenzione attrezzature elettriche/elettroniche

480

77,1%

Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni

620

75,8%

Meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili

750

75,4%

Fabbri ferrai costruttori di utensili

470

67,0%

Totale

33.920

52,0%

Fonte: Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2023

Nel dettaglio delle singole professioni, si segnalano criticità per le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali che risultano di difficile reperimento nell’81,2% dei casi, seguiti dai conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (79,5%), operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche (77,1%), tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (75,8%) e meccanici artigianali (75,4%).

Per quanto riguarda i titoli di studio, a livello universitario la difficoltà maggiore si riscontra nel reperire laureati nell’indirizzo di scienze matematiche, fisiche ed informatiche (82,5% di difficile reperimento – a conferma di quanto rilevato per il mese di giugno 2023-) e in quello di indirizzo medico e odontoiatrico (80,5%).

Le imprese lamentano difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS, 79,9%) e, a livello secondario, per l’indirizzo socio-sanitario (il 69,2% delle assunzioni programmate è di difficile reperimento). Per quanto riguarda la qualifica di formazione o diploma professionale, le problematiche maggiori si riscontrano per l’indirizzo dei servizi di promozione e accoglienza (78,9%).

 

Sono circa 33.920 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per luglio 2023, valore che sale a 93.650 se consideriamo l’intero trimestre luglio-settembre 2023. Il trend appare espansivo sia a livello mensile (+2.930 entrate rispetto a luglio 2022, per una variazione tendenziale del +9,5%), sia su base trimestrale (+6.700 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente) in analogia a quanto avviene a livello complessivo nazionale (+15,8% su luglio 2022 e +15,1% rispetto a luglio-settembre 2022).

Le entrate ipotizzate in Piemonte a luglio 2023 rappresentano il 22,6% delle 150.400 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 5,8% del totale di quelle nazionali (585mila circa).

Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 15 maggio-31 maggio 2023.

Il 77,7% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 16,8% lavoratori somministrati, l’1,9% collaboratori e il 3,7% altri lavoratori non alle dipendenze.

 

La domanda di lavoro a luglio 2023 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 64% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 22% dei casi. L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 9% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota del 5% del totale complessivo regionale.

 

Delle 33.920 entrate previste in Piemonte nel mese di luglio 2023 il 12% è costituito da laureatiil 27% da diplomati, le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 26% e il 33%.

Considerando i dati del trimestre luglio-settembre 2023 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 62.690 entrateil 66,9% del totale (3.850 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 30.970 entrate, generando il 33,9% della domanda totale e segnando un aumento – circa 2.850 unità- rispetto al periodo luglio-settembre 2022.

 

Tra i servizi, il comparto che assorbirà la quota più rilevante delle 93.650 entrate previste nel trimestre luglio-settembre 2023 è quello dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici, con 16.550 ingressi (17,7% del totale), seguito dai servizi alle persone, con 12.560 entrate e una quota del 13,4% del totale e dal commercio, per cui le imprese intervistate presumono di dover effettuare 11.700 assunzioni (12,5%). I servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio richiederanno 6.280 nuove entrate nel trimestre impattando con una quota del 6,7% sulle assunzioni previste nel periodo.

All’interno del comparto industriale si distingue il settore edile (8.790 assunzioni nel trimestre, con una quota del 9,4% del totale).

Il 31% delle entrate previste a luglio 2023 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 17% a dirigenti, specialisti e tecnici.

Gli operai specializzati e conduttori di impianti produrranno il 31% delle entrate e solo il 7% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici costituiranno il 14% delle assunzioni del mese.

Il 36,3% delle assunzioni interesserà giovani con meno di 30 anni, quota che sale al 50,1% per le aree commerciali e della vendita e scende al 28,8% per la logistica. Nel 21% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.

Per il 60% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 20,5% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, l’11,4% coordinerà altre persone.

 

Il 50,2% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 15,9% nelle aree commerciali e della vendita, il 13,6% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 12% circa delle assunzioni programmate per il mese di luglio 2023, l’area amministrativa e quella direzionale rispettivamente il 4,3% e 4,1%.

Anche per il mese di luglio 2023 la difficoltà di reperimento si conferma una tematica di rilievo nel panorama regionale. In oltre 1 caso su 2 (52,0%) le imprese prevedono, infatti, di incontrare ostacoli nel reperire i profili desiderati, quota in aumento tanto rispetto al mese precedente (50,5%), quanto soprattutto nel confronto di lungo periodo: a luglio 2022 le difficoltà di reperimento riguardavano, infatti, solo il 44,1% delle entrate programmate. Ancora una volta, il dato piemontese è, inoltre, più elevato rispetto a quello medio nazionale (47,9%). Il mismatch è legato in primo luogo alla mancanza di candidati (35,6%, a fronte del 28,0% di un anno fa), seguita da un’inadeguata preparazione degli aspiranti neo-assunti (11,9%, quota stabile rispetto a luglio 2022).

 

Le professioni più difficili da reperire in Piemonte nel mese di luglio 2023

 

Entrate previste

di cui difficoltà di reperimento

Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali

830

81,2%

Conduttori di veicoli a motore e a trazione animale

1.310

79,5%

Operai specializ. installaz./manutenzione attrezzature elettriche/elettroniche

480

77,1%

Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni

620

75,8%

Meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili

750

75,4%

Fabbri ferrai costruttori di utensili

470

67,0%

Totale

33.920

52,0%

Fonte: Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2023

Nel dettaglio delle singole professioni, si segnalano criticità per le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali che risultano di difficile reperimento nell’81,2% dei casi, seguiti dai conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (79,5%), operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche (77,1%), tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (75,8%) e meccanici artigianali (75,4%).

Per quanto riguarda i titoli di studio, a livello universitario la difficoltà maggiore si riscontra nel reperire laureati nell’indirizzo di scienze matematiche, fisiche ed informatiche (82,5% di difficile reperimento – a conferma di quanto rilevato per il mese di giugno 2023-) e in quello di indirizzo medico e odontoiatrico (80,5%).

Le imprese lamentano difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS, 79,9%) e, a livello secondario, per l’indirizzo socio-sanitario (il 69,2% delle assunzioni programmate è di difficile reperimento). Per quanto riguarda la qualifica di formazione o diploma professionale, le problematiche maggiori si riscontrano per l’indirizzo dei servizi di promozione e accoglienza (78,9%).

 




Al via i bandi 2023: finanziati investimenti per la sostenibilità e la competitività delle imprese

Prosegue l’impegno dell’Ente camerale a sostegno delle imprese. A maggio sono stati destinati, con appositi bandi, 100.000 euro per sostenere l’attività promozionale nei settori agricolo e zootecnico e 100.000 euro per supportare le attività di promozione, digitalizzazione e sostenibilità del settore commerciale, mentre lunedì 3 luglio si è aperto il bando per la corresponsione di contributi per la valorizzazione e promozione del settore turismo per il quale sono stati destinati 160.000 euro.

Quella del 10 luglio è una scadenza importante perché saranno in apertura altri quattro bandi che prevedono uno stanziamento complessivo pari a 1.200.000 euro.

Dopo l’esperienza del 2022, viene infatti riproposto il bando dedicato allo sviluppo dei criteri ESG (Environmental, Social e Governance) e alla transizione energetica per stimolare il percorso delle imprese cuneesi verso la sostenibilità. Forte di un plafond di 770.000 euro, il bando 2023 prevede la possibilità di finanziare le consulenze riferite a un ampio spettro di progettualità che spaziano, ad esempio, dall’analisi delle forniture di energia agli studi di fattibilità per progetti di riqualificazione energetica e di realizzazione di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER).  C’è anche la possibilità di formare e qualificare le risorse interne per il ruolo di Energy Manager con corsi di almeno 40 ore.

“Lo scorso anno abbiamo inaugurato il primo Laboratorio ESG in Piemonte e con i bandi dedicati alla transizione energetica, allo sviluppo dei criteri ESG e ai voucher digitali vogliamo continuare ad aiutare il nostro tessuto imprenditoriale a vincere la sfida della doppia transizione – afferma il Presidente Mauro Gola – Accanto a queste risorse ne abbiamo impegnate altre, convinti che possano essere un booster per favorire le reti d’impresa, l’occupabilità dei giovani con progetti di alternanza scuola-lavoro e l’attivazione di progetti innovativi, inclusivi e sostenibili su tematiche di grande impatto sociale ed economico.”

Il bando ESG è soltanto la prima di una serie di misure volte a supportare il sistema imprenditoriale cuneese. Uno stanziamento di 50.000 euro finanzia un bando destinato a supportare la costituzione, l’eventuale revisione e la promozione delle reti d’impresa, tipologia contrattuale che consente di mettere in comune attività e risorse per migliorare il funzionamento aziendale e rafforzare la competitività delle aziende senza che debbano rinunciare alla propria autonomia giuridica individuale.

L’Alternanza scuola-lavoro, attraverso l’esperienza pratica, aiuta a consolidare le conoscenze acquisite a scuola e testare sul campo le attitudini degli studenti, ne arricchisce la formazione e i percorsi di studio. Con uno specifico bando sono stati destinati 80.000 euro per incentivare le imprese che attivano percorsi di alternanza scuola lavoro con studenti della scuola secondaria di secondo grado e i centri di formazione professionale (CFP), con durata minima di 80 ore.

E’ invece di 300.000 euro lo stanziamento messo a disposizione delle Associazioni di categoria per favorirne gli investimenti in progetti, innovativi, inclusivi e sostenibili ad alto valore sociale su tematiche di grande attualità quali la sostenibilità, l’occupabilità e il lavoro, i giovani, il reinserimento occupazionale, la qualificazione dei lavoratori stranieri.

È fondamentale capire l’impatto sul territorio delle proprie politiche e proprio per questo due di questi bandi sono stati inseriti, in via sperimentale, nella valutazione d’impatto che sarà realizzata dal Politecnico di Torino, Dipartimento di Ingegneria Gestionale sia per misurarne le ricadute economico sociali sulle imprese sia per acquisire elementi utili a migliorare la qualità e l’efficacia della programmazione degli interventi a sostegno dell’economia del territorio.

Nelle prossime settimane saranno destinate, con il sistema camerale piemontese e la Regione Piemonte, altre risorse al bando voucher digitali, uno strumento con il quale, da anni, accompagniamo le imprese nel loro percorso di digitalizzazione e di innovazione, indispensabile per accrescere la competitività sui mercati interni ed esteri.




Comunità energetiche, dalla Camera di Commercio un progetto per l’area metropolitana

Condividere la produzione e il consumo di energia da fonti rinnovabili è una delle frontiere per far fronte in modo più sostenibile ai fabbisogni energetici: in Italia è una modalità che si sta lentamente diffondendo, sia sotto forma di gruppi di autoconsumo (Ac) sul fronte dei privati sia come Comunità energetiche sul fronte delle piccole e medie imprese (Cer).

Dall’ultima relazione trimestrale su “Energia e clima in Italia” del Gse (Gestore servizi energetici), negli ultimi due anni si è assistito ad un aumento dei gruppi di autoconsumo collettivo (Ac) e delle comunità energetiche (Cer) in esercizio. Complessivamente al 31 dicembre 2022 risultavano 46 configurazioni di Ac e 21 di Cer, per un totale di 67 configurazioni. Il Piemonte risulta la seconda regione, dopo il Veneto e a parità con il Trentino, per configurazioni di Ac/Cer autorizzate (11 in totale) a fine 2022.

A partire dalla considerazione che per fronteggiare le spese imposte dalla crisi energetica e per facilitare i processi di transizione energetica, le Cer possono rappresentare una soluzione concreta, che tuttavia deve essere organizzata da una regia coordinata, la Camera di Commercio di Torino con il supporto tecnico-scientifico dell’Energy Center del Politecnico di Torino, della Fondazione Links e del Consorzio Univer, ha presentato CerTo, un progetto finalizzato a definire un modello sperimentale di Cer.

Tra aprile e maggio la Camera di Commercio di Torino ha avviato una prima mappatura di attività economiche, cui hanno risposto 110 imprese del territorio, finalizzata a individuare due cosiddetti Contesti catalizzatori territoriali (Cocat), uno nell’area urbana e l’altro nell’area metropolitana. La scelta è caduta sui territori “Monterosa” e “Canavese”, con una iniziale manifestazione d’interesse, ad oggi, da parte di 12 imprese all’interno della zona urbana e di 6 in quella metropolitana, in corso di ampliamento.

Un processo che ben si concilia con gli interessi della Città metropolitana di Torino, che ha partecipato con la sua consigliera delegata alle attività produttive Sonia Cambursano alla presentazione del progetto lunedì 10 luglio.

“In un territorio come quello della città metropolitana, costellato di tanti comuni piccoli e piccolissimi, quella offerta dalle Cer è un’opportunità imperdibile” ha spiegato la consigliera Cambursano “da una parte perché va nella direzione della transizione energetica ormai non più rimandabile, dall’altra perché è concettualmente solidaristica e contribuisce a contrastare la povertà energetica, costituendosi come fattore sostenibile di sviluppo economico e sociale dei nostri territori. Uno dei due progetti pilota insiste sul comune in cui sono sindaca, Strambino, dove molteplici soggetti stanno manifestando il loro interesse verso il mondo delle comunità energetiche rinnovabili”.

Il progetto CerTo, che coinvolge moltissime realtà e istituzioni territoriali, proseguirà nei prossimi mesi con l’obiettivo di offrire proposte concrete e non limitarsi a studi di fattibilità, come ha spiegato Dario Gallina, presidente della Camera di commercio di Torino: “Ora si tratta di passare da quella fase emergenziale a quella costruttiva, con una gestione condivisa delle necessità che coinvolga tutti i soggetti del territorio, a partire dalle imprese, che possono avere un ruolo non solo nell’acquisto aggregato di energia, ma anche nella sua produzione e offerta, nonché nella sfida della transizione”.




Il nuovo Codice dei contratti pubblici: semplificazione e digitalizzazione le chiavi del nuovo strumento

Imprenditori e stazioni appaltanti si sono confrontati sull’applicazione del nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 31 marzo 2023, n. 36 in GU n. 77 del 31-3-2023 – Suppl. Ordinario n. 12) in vigore dal 1° luglio 2023 che riorganizza sistematicamente la materia, estende la digitalizzazione all’intero ciclo di vita dell’appalto, abbandona le linee guida Anac e realizza una delle milestones previste dalla normativa sul PNRR.

Il nuovo Codice si muove in una logica di semplificazione ed in tal senso estende la possibilità di esperire procedure negoziate fino alla soglia europea.

È dunque essenziale che siano garantite la pubblicità e la trasparenza delle risultanze delle aggiudicazioni, rendendo accessibile a tutti gli operatori economici l’elenco delle imprese invitate (ammesse ed escluse), oltre alle offerte pervenute con i rispettivi ribassi.

Nei prossimi mesi sarà necessario verificare come i principi previsti dal Codice verranno effettivamente attuati.

“Il Codice dei Contratti va sicuramente nel senso della semplificazione della digitalizzazione: non possiamo che esserne contenti – dichiara il presidente ANCE Torino Antonio Mattio -. Le imprese associate in questo momento ci chiedono però chiarimenti sulle procedure, sappiamo che i primi tempi sarà importante confrontarsi e occasioni come quella di oggi ci permettono di offrire strumenti per destreggiarsi tra le novità. Tra gli aspetti positivi del Codice, una serie di principi importanti, tra i quali quello della fiducia e del diritto alla rinegoziazione contrattuale. La norma ripristina inoltre un istituto che da vent’anni non esisteva più, quella della revisione prezzi e introduce l’obbligo di qualificazione delle stazioni appaltanti: sono tutti segnali di apertura e di miglioramento.”

“L’Unione Industriali Torino è in prima fila – commenta il presidente Giorgio Marsiaj – per aiutare le nostre imprese a comprendere e ad affrontare l’impianto normativo del nuovo Codice dei Contratti Pubblici. Esso risulta sotto molti aspetti estremamente diverso dal precedente e sancisce una novità di tutto rilievo: una maggiore responsabilizzazione della pubblica amministrazione, sulla base di principi iniziali forti come la buona fede e la fiducia reciproca tra le parti.”

Tra le richieste emerge la necessità di un regolamento ad hoc per i lavori, agile e di facile applicazione, e vanno eliminate le cause di esclusione che non siano ancorate a provvedimenti definitivi.

Il registro delle piattaforme elettroniche previsto dal Codice va reso inoltre accessibile agli operatori economici, così come l’Anagrafe Unica delle Stazioni appaltanti, esistente presso l’ANAC: solo così l’operatore economico potrà conoscere i propri committenti e le piattaforme da questi utilizzate.




A Torino nasceranno due nuovi centri per l’impiego

Gli immobili di proprietà della Città di Torino situati nelle vie Cavour 27B e Guido Reni 102 verranno dati in concessione gratuita all’Agenzia Piemonte Lavoro che coordina i Centri per l’Impiego.

Questa mattina il provvedimento è stato licenziato dalla Giunta Comunale su proposta della Vicesindaca Michela Favaro.

Attualmente i Centri per l’Impiego nel Comune di Torino sono due (via Bologna 153 per la zona Nord e via Castelgomberto 75 per la zona Sud) entrambi collocati in immobili di proprietà comunale. A questi se ne aggiungeranno altri due: uno in via Cavour angolo via Accademia Albertina e uno nella Cascina Giajone in via Guido Reni 102.

Per la Vicesindaca Michela Favaro si tratta di “una importante occasione di valorizzazione del patrimonio. Auspichiamo – aggiunge – che, in futuro, il servizio possa essere il più capillare possibile e diffuso sul territorio, coinvolgendo anche altri immobili”.

In seguito a un’attenta analisi del mercato del lavoro cittadino, l’Amministrazione comunale e l’Agenzia Piemonte Lavoro hanno condiviso la necessità di assicurare lo sviluppo di una rete di servizi pubblici per il lavoro in grado di affrontare le sfide poste da un mercato occupazionale in evoluzione e sempre più digitalizzato. Di qui l’esigenza di creare una rete tra imprese e territorio per rappresentare un punto di riferimento nell’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro per cittadini e imprese e, l’atto di questa mattina, rappresenta il primo tassello in questa direzione.

Obiettivo degli assessorati al Patrimonio e al Lavoro del Comune di Torino è infatti quello di aumentare le sedi attuali dei Centri per l’Impiego torinesi per facilitare l’intercettazione delle persone e in particolar modo di quelle prive di occupazione.

Con il potenziamento degli sportelli e la loro collocazione negli altri quadranti della città, l’Amministrazione intende ribadire la sua attenzione nei confronti del lavoro– spiega l’Assessora al Lavoro Gianna Pentenero -. L’occupazione come volano per lo sviluppo è un punto fermo del nostro agire amministrativo e da oltre un anno stiamo lavorando per ricostruire la rete dei servizi cittadini e far incontrare domanda e offerta. Un obiettivo che può essere raggiunto solo col coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, a partire dall’Agenzia Piemonte Lavoro. Solo con un’azione coordinata e plurale possiamo trovare delle ricadute positive per un ‘buon’ lavoro che rispetti i diritti e garantisca un futuro anche in settori a forte espansione”.

Le concessioni degli immobili avranno una durata trentennale dalla stipula del contratto.




Nuovo bando forestazione: la Città metropolitana di Torino invita i Comuni a partecipare 

Supera i 23 milioni di euro e prevede la messa a dimora di oltre 500mila  piante su di una superficie totale di 543 ettari il nuovo bando per la forestazione pubblicato dalla Città metropolitana di Torino.

Il bando può contare sulle risorse messe a disposizione dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica nelle scorse settimane.

I Comuni interessati potranno partecipare attraverso una proposta presentata direttamente dalla Città metropolitana di Torino ai Comuni o Enti da essa selezionati in base ai requisiti dell’avviso ministeriale, oppure mettendo a disposizione della Città metropolitana i terreni necessari e richiedendo entro mercoledì 19 luglio la predisposizione dei progetti e l’assunzione del ruolo di soggetto attuatore diretto, con la compilazione di un modulo da inviare all’indirizzo protocollo@cert.cittametropolitana.torino.it

Nel primo caso i Comuni e i privati verranno contattati direttamente dai tecnici della Città metropolitana per concordare le superfici catastali e le modalità di realizzazione.

Nel secondo caso i Comuni e i privati potranno presentare la propria manifestazione di interesse alla realizzazione di interventi di forestazione urbana, periurbana ed extraurbana nell’ambito della Missione 2 del PNRR.

Sono ammessi al finanziamento progetti finalizzati alla formazione di boschi nei territori dei Comuni del territorio metropolitano torinese, presentati in coerenza con il Piano di forestazione urbana ed extraurbana.

Tra le aree idonee ad ospitare interventi di rimboschimento sono considerate prioritarie quelle destinate alla rigenerazione urbana, le ex aree industriali e commerciali dismesse già oggetto di bonifica, le aree degradate come discariche e cave, dismesse o parzialmente in uso e già oggetto di bonifica, le aree agricole marginali lungo i corsi d’acqua, utili per migliorare la connessione ecologica territoriale, la qualità delle acque e la biodiversità.

Sono considerate idonee ad ospitare gli interventi di rimboschimento anche le aree di proprietà lungo i corsi d’acqua, con priorità per le fasce ripariali in recessione e in cattivo stato di conservazione, le aree forestali temporaneamente prive di copertura arborea e arbustiva a causa di interventi umani, eventi accidentali, incendi o trasformazioni attuate senza autorizzazione o con modalità diverse da quanto autorizzato.

Sono ammesse a finanziamento le spese di progettazione e di realizzazione dell’impianto, comprese quelle per l’acquisto delle piante da impiegare nel rimboschimento, quelle per le cure colturali, la sostituzione delle piante che non hanno attecchito e le verifiche periodiche dello stato dell’impianto.

Gli impianti prevedono l’utilizzo di giovani piante di dimensioni ridotte: da 50 a 80 centimetri di altezza in zolla o vasetto. La manutenzione va intesa in termini di funzionalità per l’attecchimento, con l’obbiettivo di realizzare un’area boscata: una modalità diversa dalla manutenzione ordinaria di giardini o parchi pubblici.




L’India guarda a Torino per sviluppare il comparto siderurgico

L’Unione Industriali Torino ha accolto stamani una delegazione della Repubblica Federale dell’India, guidata dall’ambasciatrice Neena Malhotra e composta da imprenditori e rappresentanti del Ministero dell’energia indiano, in visita nella sede di via Fanti per approfondire alcune tematiche relative al settore siderurgico secondario, in particolare riguardanti gli ambiti della rilaminazione e delle fonderie.

Focus dell’incontro, lo scambio di conoscenze con il sistema industriale torinese e l’individuazione di possibili opportunità di business congiunto, attraverso lo sviluppo di relazioni dirette con quelle aziende del territorio che abbiano le caratteristiche per proporsi quali fornitori di impianti, know-how e nuove tecnologie.

La mattinata, conclusa da una serie di incontri B2B, è inoltre stata caratterizzata da un workshop realizzato in collaborazione con la Federation of Indian Chambers of Commerce & Industry, al quale, in rappresentanza della siderurgia torinese, è intervenuta con una testimonianza la AFV Acciaierie Beltrame spa.

L’appuntamento nasce nell’ambito del progetto “Energy Efficiency Industry & Data” che supporta il Bureau of Energy Efficiency (BEE) e il Ministero dell’energia indiano (MoP) nel rafforzare le capacità delle aziende del settore siderurgico che non partecipano all’emission trading (Perform Achieve and Trade- PAT) ad implementare tecnologie ad alta efficienza energetica e sostenere il miglioramento dei processi industriali.