Cia e Confagricoltura incontrano il Prefetto per i problemi della fauna selvatica

Dopo l’incontro svolto lo scorso lunedì a Palazzo Ghilini con l’assessore regionale Marco Protopapa e il consigliere provinciale con delega alla Caccia Stefano Zoccola, Cia e Confagricoltura Alessandria hanno incontrato anche il nuovo Prefetto di Alessandria Francesco Zito per portare all’attenzione il tema della fauna selvatica, che causa gravi danni all’agricoltura del nostro territorio.

A colloquio con il Prefetto si sono recati i presidenti provinciali delle due Organizzazioni, Gian Piero Ameglio (Cia) e Luca Brondelli di Brondello (Confagricoltura).

Nel documento presentato al Prefetto c’è la sintesi delle problematiche più stringenti del mondo agricolo a cui trovare soluzione, come il contenimento degli ungulati e l’analisi dei danni provocati, la figura del tutor e l’organizzazione della procedura della loro selezione e autorizzazione; ma non solo fauna selvatica: anche alluvioni, la gelata dello scorso aprile, i depositi di scorie nucleari, la legislazione speciale per i terreni nelle aree golenali. Oltre ad esporre i problemi, i Presidenti hanno suggerito misure di azione e intervento per ciascuna tematica, supportate da dati e analisi settoriali.

Dopo aver raccolto le indicazioni e gli aspetti evidenziati da Confagricoltura e Cia, il Prefetto si è impegnato a sensibilizzare la Regione Piemonte, che ha competenza sul problema ungulati, e ad invitarla ad affrontare la questione in modo coordinato fra tutti gli attori coinvolti, sulla base dei dati emersi dalle segnalazioni dei danni.




Incidente Funivia Stresa-Mottarone. Arpiet vicina alle famiglie delle vittime

L’Arpiet, l’Associazione piemontese degli impianti a fune, porge il suo più profondo cordoglio per le vittime del tragico incidente della funivia Stresa-Mottarone.
“È una tragedia terribile – ha dichiarato il Presidente Giampiero Orleoni – Esprimiamo la nostra vicinanza alle famiglie delle vittime colpite da questo dramma, in attesa che le indagini facciano chiarezza sulle cause”.




Confartigianato Cuneo affianca alle Passeggiate Gourmet una nuova linea editoriale

Proseguono con grande successo di partecipanti le “Passeggiate Gourmet”, l’iniziativa lanciata da Confartigianato Imprese Cuneo, con il sostegno della Fondazione CRC e con la collaborazione di Cuneotrekking, il principale portale dedicato alle escursioni nelle Alpi cuneesi, nell’ambito del suo progetto triennale dei Creatori di Eccellenza. Giunte, con il mese di giugno, al giro di boa del loro programma, che prevede un totale di 12 escursioni nelle altrettante 12 zone in cui son presenti gli uffici dell’Associazione, le Passeggiate saranno ora affiancate da una nuova linea editoriale con la quale Confartigianato Cuneo intende sottolineare l’importanza della collaborazione “virtuosa” tra imprese, prodotti eccellenti e territorio, a favore di un rinnovato sviluppo economico-turistico della provincia di Cuneo.

Durante due conferenze stampa, organizzate rispettivamente presso l’Ente Turismo Langhe, Monferrato e Roero ad Alba e presso l’ATL del Cuneese a Cuneo, Confartigianato Cuneo ha presentato il calendario aggiornato dei prossimi itinerari, le nuove cartine toponomastiche che riassumono i percorsi delle dodici Passeggiate, realizzate con ANCoS, e il volume, in fase di stampa, edito dalla casa editrice “Nino Aragno Editore” che raccoglie storie e fotografie delle oltre 120 aziende artigiane, tra ristoranti, salumifici, caseifici, birrifici, panifici, conservazione sottovetro e tipografie, partecipanti all’iniziativa.

«Il nostro progetto sta raccogliendo grande consenso – commenta Luca Crosetto presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – e, al suo terzo anno di vita, è valido testimone di come il “fare sistema” sia vincente per territorio ed imprese. “Passeggiate Gourmet” è un’iniziativa promozionale strategica a sostegno del valore artigiano e del suo ruolo fondamentale nella promozione della terra cuneese. L’abilità dei nostri artigiani, declinata nei vari ambiti economici, risulta un trait d’union essenziale per la creazione di allettanti pacchetti turistici. Dopo il cibo di qualità e i dolci d’autore, con gli itinerari di prossimità abbiniamo alla indiscutibile capacità artigianale le bellezze naturalistiche e storiche della nostra terra, un mix piacevolmente salutare in grado di accontentare turisti e famiglie».

 




Bus turistici “Chiesto l’80% di passeggeri”

Il positivo andamento dei contagi, l’accelerazione della campagna vaccinale, la diminuzione delle ospedalizzazioni non consentirebbero oggi di alzare la percentuale di riempimento dei bus turistici e di trasporto pubblico non di linea fino all’80%, cosi come sta avvenendo per il trasporto pubblico locale? Questa la domanda che il consigliere Silvio Magliano (Moderati) ha posto nell’ambito dei question time alla Giunta regionale.
“Proprio perché analogo coefficiente dell’80 %  sia applicato da subito anche sui bus turistici – ha ribadito con una nota scritta l’assessore ai trasporti Marco Gabusi  – le Regioni, tramite la Conferenza delle Regioni, hanno richiesto un provvedimento urgente del Governo affinché ci sia un’equiparazione dei diversi mezzi di trasporto e si metta fine a questa anomalia. Al momento, nessuna Regione è nelle condizioni di poter derogare a tale normativa in autonomia”.

“Dallo scorso 14 giugno – ha sottolineato il consigliere Silvio Magliano –  il trasporto pubblico è tornato a viaggiare all’80% della sua capacità, cosi come la capienza massima consentita per autobus, tram, metro e treni è salita dal 50% all’80%. Durante l’epidemia l’attività dei bus turistici è stata ferma per lungo tempo e ciò ha causato ingenti perdite al settore. È dunque  fondamentale aumentare la capienza massima dei passeggeri anche sui bus turistici al più presto, essendo il periodo estivo il momento di maggior operatività del settore”.

Durante il question time sono state discusse anche le interrogazioni di Maurizio Marello (Pd) sul tema  cellulari, mancanza di segnale nelle valli montane e collinari del cuneese; di Francesca Frediani (M4o) su Convocazione per vaccinazioni over 70 in orario serale; di Domenico Ravetti (Pd) sul sostegno economico della Regione Piemonte al Festival dell’associazione Cultura – Identità “Noi che amiamo la Patria?.




Covid-19, gli aiuti del Piemonte volano a Cuba

Termina oggi dall’aeroporto di Malpensa l’invio degli aiuti del Piemonte a Cuba, per affrontare l’emergenza Covid-19. Un sostegno concreto al Paese caraibico: in tutto 8 bancali di test antigenici e 4 bancali di farmaci, con spedizioni partite già a inizio settimana.

La decisione era stata presa all’unanimità dal Comitato di Solidarietà il 3 di questo mese e ratificata sempre con voto unanime dall’Aula, in una riunione coordinata dal presidente del Consiglio regionale del Piemonte, che oggi sottolinea l’importanza pure simbolica di questo gesto, che però è soprattutto pratico e tangibile, nei confronti di un Paese che ha dimostrato la sua solidarietà quando abbiamo vissuto l’emergenza più acuta in Piemonte.

La Giunta ha quindi provveduto a inviare gli aiuti, con l’interessamento soprattutto dell’assessore alla Cooperazione internazionale e dell’assessore alla Sanità. L’assessore alla Cooperazione spiega che il nostro intervento è quasi doveroso anche alla luce dell’aiuto che il Piemonte ha ricevuto nell’aprile 2020 dalla Brigata sanitaria “Henry Reeve” inviata dal Ministero cubano della Salute pubblica proprio a Torino.

Il Comitato Solidarietà aveva impegnato la Giunta regionale per “interventi di soccorso a favore della popolazione di Cuba mediante l’invio al servizio sanitario di dispositivi di protezione individuale per il Covid-19 e, verificata la disponibilità con le Aziende sanitarie locali regionali, di medicinali, farmaci e attrezzature sanitarie” attraverso un lavoro di coordinamento attuato dal Dirmei-Asl Città di Torino.




Edilizia-Superbonus 110%: in Piemonte 370 milioni ammessi a detrazione

A livello nazionale, le asseverazioni interessate all’incentivo sono 37.128, il totale del investimenti ammessi a detrazione ammonta a 5,685 miliardi di euro, mentre quelli relativi a lavori conclusi ammessi a detrazione sono pari a 3,9 miliardi circa. Dati che sono raddoppiati (+95%) in meno di 5 mesi.

 

“La spinta dei bonus è indiscutibile – sottolinea Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte –ma non mancano le criticità. La prima è sui tempi. Bene la proroga del superbonus al 2023 decisa in Consiglio dei Ministri ma è il complesso dei bonus/detrazioni (facciate, ecobonus, sismabonus e ristrutturazioni) che vanno fatti diventare strutturali. Se così non fosse, il rischio è che tutto questo si riduca a un fuoco di paglia, deleterio per le nostre imprese e inutile per la ripresa del settore. Non dimentichiamo poi il problema del rincaro dei prezzi delle materie prime. Nei lavori pubblici abbiamo ottenuto una revisione dei prezzi dell’8% per le lavorazioni che rientrano nel rincaro, ma l’ambito privato resta escluso da questo piccolo beneficio”.

 

“I ponteggi e le materie prime scarseggiano– commenta Enzo Tanino, Presidente di Confartigianato edilizia del Piemonte – e i loro prezzi sono alle stelle. I rincari sono arrivati a toccare in alcuni casi anche oltre il 100%. In particolare, a giugno 2021, i costi delle commodities non energetiche risultano in crescita del 39,1% su base annua, mentre le attese sui prezzi delle costruzioni ad agosto 2021 balzano ai massimi da settembre del 2004. L’attività di quasi un’impresa su dieci è ostacolata proprio dalla difficoltà di reperimento delle materie prime. A tutto ciò si aggiunge il nodo della manodopera: mancano le figure professionali specializzate. Senza la forza lavoro adeguata e con tutto il personale già impiegato in altri incarichi, per le nostre imprese è impossibile accettare nuove commesse”.

 

La difficoltà di reperimento del personale, a livello nazionale, ad agosto 2021 arriva al 44,5% delle entrate di operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici, oltre nove punti superiore al 35,3% di un anno prima e risultando ampiamente superiore al 39,7% della media degli operai specializzati.

 

“Occorre – osserva Tanino – fare un ragionamento insieme agli enti di formazione. Non solo in termini di numero e di adeguatezza dei corsi, ma anche per lavorare sotto l’aspetto culturale: il mestiere artigiano deve essere più valorizzato tra i giovani e le famiglie”.

 

Ci sta allarmando – conclude Felici – l’incertezza legata al futuro dei bonus casa, che rappresenta il vero volano per il rilancio dell’edilizia. Non vorremo che questa incertezza fosse legata al pensiero di cancellare gli incentivi perché come Confartigianato ci batteremo non solo per la loro proroga ma anche perché questi possano diventare strutturali. Sono queste le vere leve che sostengono le imprese e invitano le famiglie agli investimenti. Una loro eventuale cancellazione o riduzione, oltre a essere un vero autogol, porrebbe seri problemi per la ripresa del settore che, solo in questo ultimo periodo, sta rivedendo la luce”.

 




Dl controlli, Felici: Per incentivi settore casa doveroso il contrasto alle frodi

“Prevenire gli abusi e l’uso distorto degli incentivi del settore casa è indispensabile a tutela dei tanti contribuenti ed imprese che operano con correttezza sul mercato. Ma l’urgenza dell’intervento, concretizzatasi in un decreto legge, blocca, di fatto, l’utilizzo delle detrazioni e delle cessioni dei crediti per lavori edilizi. Meglio sarebbe stato intervenire con un emendamento in legge di bilancio che avrebbe concesso più respiro a tutti gli attori in campo”.

 

Lo sottolinea Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte) che aggiunge “da oggi per CAF e professionisti sarà impossibile inviare le comunicazioni di opzione per sconto in fattura o cessione dei crediti all’Agenzia delle entrate, anche per l’assenza di chiarimenti”.

 

“Appare incomprensibile – sottolinea Felici – richiedere il visto di conformità e l’asseverazione della congruità delle spese per tutti gli interventi, compresi quelli per recupero del patrimonio edilizio e per efficienza energetica: la sostituzione di una semplice caldaia o anche solo di una finestra, per poter beneficiare dello sconto in fattura, non solo comporta il sostenimento di un nuovo onere ma anche di un nuovo adempimento. Peraltro, l’introduzione di un nuovo decreto che stabilisca per determinati beni i relativi valori massimi di spesa, di fatto si traduce in un blocco delle nuove asseverazioni e quindi dei cantieri.

 

“Continuare a complicare il quadro di accesso alle misure senza tener conto del loro impatto – conclude Felici – compromette inevitabilmente la forza degli incentivi che sinora hanno contribuito in maniera robusta alla ripresa. Si rischia di raffreddare il trend positivo e la fiducia delle tante imprese oneste e di non raggiungere gli obiettivi di transizione green”.

 

In Piemonte nel sistema casa operano 81.422 imprese (oltre la metà riguardano l’edilizia) di cui il 48,9% artigiane (39.800 realtà), che impiegano oltre 170mila addetti.

A Torino le imprese attive del sistema casa sono 40.072, (20.340 riguardano il settore costruzioni) di cui il 45,2% artigiane (18.114 realtà) che impiegano 80.886 addetti; a Cuneo le imprese artigiane del sistema casa sono 7.417 che impiegano 32.250 addetti; ad Alessandria: 3.598 imprese artigiane con 17.858 addetti; a Novara: 3.067 imprese artigiane con 13.100 addetti; ad Asti: 2.457 imprese artigiane con 8.916 addetti; a Biella: 1.807 imprese artigiane con 6.438 addetti; nel Verbano: 1.713 imprese artigiane con 6.844 addetti e infine a Vercelli conta 1.627 imprese artigiane con 6.046 addetti.

 

 

 

 

 

 

 




Rincari energia, Felici (Confartigianato Imprese Piemonte): “Non ‘spegnete’ le Pmi

“Non ‘spegnete’ le PMI italiane! Paghiamo il prezzo dell’energia più alto d’Europa, superiore del 33,5% rispetto alla media dei Paesi Ue.

A noi piccole imprese l’elettricità costa 4 volte di più rispetto a una grande industria a causa dell’assurdo meccanismo ‘meno consumi, più paghi’ applicato agli oneri parafiscali in bolletta e che gonfia del 35% il costo finale dell’energia per le nostre piccole imprese”.

L’allarme lo lancia Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte che propone: “una rapida e drastica revisione della struttura della bolletta per garantire una distribuzione più equa degli oneri generali di sistema tra le diverse categorie di utenti e legata all’effettivo consumo di energia.

Si tratta di ‘estrarre’, almeno parzialmente, dalla bolletta gli oneri generali di sistema, trasferendo alla fiscalità generale le componenti tariffarie destinate a finanziare le agevolazioni per gli energivori e il bonus sociale. Serve anche la revisione della disciplina delle agevolazioni alle imprese a forte consumo di energia, limitando i benefici alle sole aziende che abbiano effettivamente realizzato interventi di efficienza energetica. Serve anche rafforzare gli strumenti di accompagnamento delle Pmi nei processi di efficientamento e autoproduzione dell’energia”.

 

Da un dossier realizzato da Confartigianato Imprese emergono i pesanti squilibri nella struttura della bolletta energetica che penalizzano i piccoli imprenditori. Il peso degli oneri di sistema è distribuito in maniera sperequata tra le diverse categorie di utenti, poichè non è allineato all’effettivo consumo di energia. Le piccole aziende in bassa tensione, infatti, a fronte di una quota di consumi energetici del 32%, sono costrette a pagare il 49% della componente degli oneri generali di sistema nella bolletta elettrica, pari ad una somma di 4,7 miliardi di euro. In barba al principio ‘chi inquina, paga’, le Pmi devono finanziare la maggiore quota di oneri per le componenti della bolletta dedicate al sostegno delle energie rinnovabili, di categorie come le ferrovie e le imprese energivore, e i bonus sociali.

 

“Si tratta – continua Felici  – di una iniqua distribuzione del carico contributivo sugli utenti non domestici che vede le micro e piccole imprese fortemente penalizzate a fronte di consumi energetici contenuti, mentre le utenze industriali in alta o altissima tensione pagano oneri molto bassi nonostante siano responsabili di alti consumi energetici e quindi di alti livelli di emissioni. A questi problemi strutturali si aggiungono i pesanti rincari del prezzo dell’energia che in alcuni casi hanno fatto addirittura triplicare la bolletta delle piccole imprese”.

 

“Occorre riequilibrare e alleggerire il costo dell’energia pagato dalle piccole imprese. Anche se nella legge di Bilancio il Governo riuscisse a reperire 2-3 miliardi di euro per calmierare i rincari – conclude Felici – bloccare il rialzo non sarà facile. Dal primo gennaio le bollette elettriche potrebbero segnare un rialzo tra il 17 e il 25%. Senza contare che in molti casi il conto dell’energia è così esoso che in questo frangente può anche capitare di non riuscire a pagarlo alla scadenza, così da rischiare il distacco della fornitura. Questo purtroppo è il risultato delle privatizzazioni di questi decenni”.

 




Peste Suina Africana, le richieste di Confagricoltura alla Regione Piemonte

Confagricoltura Piemonte, con il presidente Enrico Allasia e il direttore Ercole Zuccaro, interviene al Tavolo di Emergenza della Peste Suina Africana (PSA), convocato oggi pomeriggio (venerdì 14 gennaio) nella Sala Trasparenza della Regione Piemonte in Piazza Castello a Torino dall’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa, al quale sono invitati anche i prefetti del Piemonte, le autorità sanitarie, i presidenti delle Province, le organizzazioni agricole e venatorie del territorio.

L’Ordinanza congiunta del Ministro della Salute e del Ministro delle Politiche Agricole del 13 gennaio 2022 –  chiarisce in una nota Confagricoltura Piemonte – stabilisce il divieto di attività venatoria nella zona infetta da PSA; il divieto era già stato esteso a tutta la provincia di Alessandria dal Decreto – Ordinanza del Presidente della Regione Piemonte n. 3 dell’11 gennaio 2022.

L’Ordinanza ministeriale congiunta vieta, tra l’altro, una serie di altre attività all’aperto, quali raccolta funghi e tartufi, trekking, pesca, ecc., fatta eccezione per le attività connesse alla salute e cura degli animali, salute e cura delle piante, comprese le attività selvicolturali. L’Ordinanza stabilisce infine che ulteriori misure per contrastare la diffusione della malattia dovranno essere adottate dal direttore generale della Sanità e del farmaco veterinario.

“Rappresentiamo alla Regione le preoccupazioni del mondo agricolo per l’insorgere della nuova emergenza – dichiara il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli di Brondello – che sancisce il fallimento di una gestione venatoria inefficace, che si protrae ormai da 20 anni.  Considerando la gravità della situazione, soprattutto per le disastrose conseguenze a carico degli allevamenti, Confagricoltura chiede l’avvio immediato di un vasto piano di contenimento della fauna selvatica all’interno e all’esterno  della zona infetta, con chiara indicazioni dei soggetti coinvolti e dei compiti loro affidati, valutando anche l’opportunità di nominare un Commissario con poteri specifici straordinari in grado di gestire l’emergenza e ricondurre la popolazione di selvatici a livelli accettabili”.

Confagricoltura chiede altresì alla Regione di rendere noto il numero di cinghiali che è stato finora abbattuto per il contenimento dei selvatici, prendendo a riferimento quanto indicato a suo tempo da ISPRA (11.000 capi da abbattere tra aprile 2021 e marzo 2022), ricordando che il Consiglio regionale, nel giugno scorso, con un apposito ordine del giorno, aveva impegnato la Giunta regionale a dare seguito a queste operazioni con una maggiore incisività di azione

In merito all’Ordinanza ministeriale congiunta Confagricoltura chiede che venga chiarito a quali condizioni è consentito l’esercizio dell’agricoltura nelle zone infette, anche in riferimento alle attività a essa connesse (per esempio agriturismo, fattorie didattiche, enoturismo).

“Chiediamo inoltre alla Regione – precisa il direttore di Confagricoltura Alessandria, Cristina Bagnasco – di farsi parte attiva nei confronti del Governo affinché vengano previsti opportuni sostegni, supportati da un adeguato stanziamento, per le imprese agricole danneggiate, da inserire con la massima tempestività nell’emanando decreto sostegni/ristori che dovrebbe essere posto all’esame del Consiglio dei ministri la prossima settimana”.




BiIancio Regione Piemonte, nel 2022 entrate minori per 120 milioni di euro

Nel 2022 il bilancio di previsione della Regione Piemonte sconterà minori entrate extratributarie per circa 120 milioni di euro. Lo ha comunicato l’assessore regionale Andrea Tronzano oggi pomeriggio alla prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti.
Le minori entrate, ha spiegato Tronzano, “derivano da rientri da FinPiemonte ridotti rispetto agli anni passati, e dal fatto che il recupero Irpef e Irap da parte della Agenzia dell’entrate segna una diminuzione sull’anno precedente di circa 30 milioni di euro”.

Tronzano ha anche annunciato che il preconsuntivo del 2021 è stato approvato entro il 31 gennaio e che è stato rispettato il rientro del disavanzo.

In precedenza la Commissione aveva rinviato alla prossima settimana il parere sulla norma finanziaria del testo unificato sui disturbi alimentari, per verificare la possibilità di integrare le risorse sulla base della spesa storica e degli spazi di bilancio.

Durante la seduta sono intervenuti i consiglieri Silvio Magliano (Moderati), Domenico Rossi e Maurizio Marello (Pd), Sara Zambaia (Lega), Sean Sacco (M5s), Marco Grimaldi (Luv). I relatori del bilancio di previsione 2022-24 sono per ora Federico Perugini (Lega), Maurizio Marello (Pd), Sean Sacco (M5s), Marco Grimaldi (Luv) e Silvio Magliano (Moderati).