Bando di nomina per l’Atc Piemonte Centrale

Da oggi sono aperte le candidature per la nomina dei rappresentanti in due enti.

Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Centrale, nomina di un membro del Consiglio di amministrazione.

Scadenza di presentazione delle candidature: 25 marzo 2022.

Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe – Roero e Monferrato, nomina di 2 componenti del Consiglio di amministrazione.

Scadenza di presentazione delle candidature: 11 aprile 2022.

Il testo dei bandi, i moduli per la presentazione delle candidature e tutte le informazioni utili sono a disposizione al seguente indirizzo .




I Fablab e Makerspace piemontesi si uniscono per supportare l’innovazione condivisa

In Piemonte negli ultimi dieci anni attorno a Fablab, makerspace e centri di competenza profit e no profit, si sono consolidate alcune delle più importanti esperienze di innovazione italiane ed europee, nella formazione, nel co-design, nell’uso delle low technology per le imprese, così come per il sociale.

Un sapere, spesso frammentato e poco conosciuto, che vuole uscire allo scoperto e dare un contributo alla crescita culturale ed economica della regione.

Per raggiungere questo obiettivo Fablab Torino, Fablab Cuneo, We Do Fablab (Novara-Omegna), Lab121 di Alessandria e Hackability hanno dato vita – per la prima volta in Italia con un’operazione “dal basso” – all’associazione MakPi – Making Piemonte al fine di coordinarsi e di proporsi a livello regionale e nazionale.

Obiettivi tutti condivisi dalle Camere di commercio piemontesi che oggi, mercoledì 4 maggio 2022, hanno firmato con MakPi, a Torino presso Palazzo Birago, un protocollo di collaborazione per lavorare a diffondere e disseminare buone pratiche riconducibili al tema della fabbricazione digitale e del design, promuovere le nuove professionalità nell’ambito della digital fabrication e realizzare ricerche, studi, mostre, workshop che possano favorire una sempre maggiore collaborazione tra imprese, maker e designer e sistema formativo.

Il Piemonte è ricco di importanti centri di competenza profit e no profit che hanno dimostrato negli anni una grande capacità nell’offrire variegati strumenti per formare all’innovazione tecnologica. Un accesso diretto al digitale e all’innovazione, per privati e microimprese, non sempre percorribile per le consuete strade e un modo per insegnare abilità basate sulla pratica e la fabbricazione digitale spesso non contemplate nei normali programmi formativi. In quest’ottica siamo felici di sottoscrivere oggi questo accordo, credendo che possa contribuire a mettere in campo competenze e professionalità utili alla crescita dei nostri territori e dei nostri sistemi imprenditoriali. Una rete virtuosa che si affianca e integra con i Pid – Punto impresa digitale: strutture di servizio localizzate presso le Camere di commercio dedicate alla diffusione della cultura e della pratica del digitale nelle micro piccole medie imprese di tutti i settori economici” commenta Paolo Bertolino, Segretario generale di Unioncamere Piemonte.

Commenta Carlo Boccazzi Varotto, chiamato a rappresentare MakPi in questi primi due anni: “Il Piemonte, in questo campo, è all’avanguardia: fablab e makerspace non sono più semplici laboratori, ma stanno diventando veri e propri centri di competenza, in grado di adattarsi rapidamente alle sollecitazioni di cittadini e imprese, di favorire processi di partecipazione e di co-progettare, di rendere alla portata di tutti i vantaggi delle tecnologie partendo dai bisogni reali espressi dal territorio”

 

L’ASSOCIAZIONE MAKPI SI PRESENTA

A testimoniare la vitalità di MakPi il calendario di iniziative che sostiene e promuove già a partire dai prossimi giorni è fittissimo: il Lab121 di Alessandria tra maggio e giugno riparte, dopo la pausa legata al lockdown, proponendo a cittadini e imprese, oltre ai corsi più “tradizionali”, un momento più di servizio dedicato al Personal Branding e al Social Marketing; il prossimo 6 maggio Hackability ha scelto di avviare, proprio in Piemonte e a Torino, l’InclusiveLab, un laboratorio dove studenti, caregiver, ricercatori potranno trovare le attrezzature e l’assistenza tecnica necessaria a prototipare soluzioni per l’autonomia di persone con disabilità e anziani. Uno spazio, totalmente gratuito e accessibile, dove progettare e realizzare oggetti d’uso comune come forchette, joystick, pettini, spazzolini pensati per chi ha problemi di presa, biciclette per i bambini con disabilità, impugnature per scrivere più comodamente, packaging accessibili ma anche oggetti più complessi per la riabilitazione e prodotti pensati per una società che invecchia.

Il 7 maggio il FablabTorino, che è stato il primo Fablab a nascere in Italia, chiama a raccolta maker da tutta Italia e non solo e festeggia il proprio decennale con incontri, dibattiti, workshop e Massimo Banzi, l’inventore della scheda Arduino, mentre il 14 maggio We Do Fablab inaugura a Omegna (VB) una nuova sede: un luogo del fare tecnologico e dell’artigianato digitale, rivolto a cittadini e imprese che integra dimensione laboratoriale con quella del coworking. Infine, il FablabCuneo inaugura a Savigliano: un nuovo spazio con una spiccata vocazione didattica focalizzata sulle discipline S.T.E.A.M. (Science, Technology, Engineering, Art, Mathematics) e una posizione centrale rispetto alla provincia Granda. Tante esperienze che, aggregate in MakPi, rappresentano il lavoro di centinaia di persone su tutto il territorio regionale.

IL SISTEMA DEI FABLAB PIEMONTESI SEMPRE PIÙ INTERNAZIONALE

Innovazione e sostenibilità sono le parole chiave degli eventi organizzati in collaborazione con MakPi da Unioncamere Piemonte, Camera di commercio di Cuneo e Regione Piemonte per presentare i casi di successo e gli strumenti sviluppati nell’ambito dei progetti transfrontalieri Italia-Francia Pitem CLIP Circuito e Piter AlpiMed Innov.

Mercoledì 11 e giovedì 12 maggio 2022, rispettivamente presso il Toolbox Coworking (via Agostino da Montefeltro 2 a Torino) che ospita sia Fablab Torino sia l’InclusiveLab di Hackability e il nuovo laboratorio saviglianese del Fablab Cuneo (via Molinasso, 18 a Savigliano), verranno presentati la piattaforma digitale Actif (che seguendo i principi dell’economia circolare supporta gli scambi di risorse, competenze e materiali tra aziende italiane e francesi) ed esempi virtuosi di economia circolare finanziati con il programma Interreg Alcotra, come il ripristino di strade con i detriti depositati presso la diga della Piastra di Entracque a seguito della tempesta Alex. In queste due tappe sarà possibile visitare le sedi dei Fablab e l’InclusiveLab di Hackability e registrarsi alla piattaforma transfrontaliera per l’economia circolare Actif.

 




Pnrr, al via l’ecosistema dell’innovazione per digitalizzazione e sostenibilità nel Nord Ovest

È stata finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca la proposta, presentata dal Politecnico di Torino insieme a una rete di 24 partner pubblici e privati, “NODES-Nord Ovest Digitale E Sostenibile”, progetto selezionato nell’ambito degli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che porterà 110 milioni di euro sul territorio di Piemonte, Valle d’Aosta e sulle province più occidentali della Lombardia, Como, Varese e Pavia e 15 milioni di euro per attività di ricerca e bandi a cascata a favore delle regioni del Sud del Paese. L’obiettivo è la costituzione di uno degli 11 Ecosistemi dell’Innovazione che il Ministero ha individuato al fine di supportare la crescita sostenibile e inclusiva dei territori di riferimento in quella che viene identificata come la doppia transizione (digitale ed ecologica).

 

Il progetto è stato valutato come capace di produrre un impatto considerevole in termini di territori e sistemi industriali intercettati, perché interessa una Macro-Regione nella quale sarà possibile mettere a sistema di un numero di attori consistente, che genererà la possibilità di accrescere la capacità di condivisione di competenze e di creare un network ampio e disponibile per un utilizzo da parte di più territori, rendendo il modello scalabile anche una volta che il PNRR sarà concluso. Altro punto di forza della Macro Regione è la capacità di intercettare MPMI e di attivarle su iniziative di ricerca, sviluppo, trasferimento tecnologico, formazione, generando dunque una considerevole massa critica nel raggiungere gli obiettivi misurabili proposti dall’Ecosistema e, potenzialmente, di attrarre ulteriori risorse anche a livello europeo.

 

I soggetti attuatori (che costituiranno il cosiddetto Hub a cui spetta il coordinamento gestionale) sono tutte università pubbliche: Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Università del Piemonte Orientale, Università degli Studi dell’Insubria, Università degli Studi di Pavia e Università della Valle D’Aosta, tra le quali sarà costituita una Società consortile a responsabilità limitata (Scarl). Gli stessi Atenei, unitamente all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, si potranno avvalere (in qualità di Spoke) della collaborazione di soggetti affiliati per la realizzazione delle attività di ricerca di propria competenza. In totale i soggetti che compongono l’ecosistema sono 24: 8 Atenei, 6 Poli di Innovazione, 5 Centri di ricerca di riferimento, 3 Incubatori e 1 Acceleratore, 1 Competenze Center. Del budget complessivo del progetto, poi, circa 54 milioni di euro saranno impiegati in “bandi a cascata” aperti anche a realtà imprenditoriali, moltiplicando quindi il numero di attori coinvolti e le competenze messe a sistema.

 

Infine, le Regioni di Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia hanno espresso il loro impegno a garantire e promuovere gli indirizzi strategici territoriali necessari per l’attuazione del progetto e in particolare l’emanazione di bandi finanziati a valere sui fondi strutturali europei oggetto di programmazione regionale, che potranno essere complementari e sinergici ai “bandi a cascata” previsti nella proposta di Ecosistema. Diverse aziende ed enti dei territori relativi alle aree della proposta hanno inoltre espresso il loro interesse con una lettera di endorsement per una collaborazione con “NODES”.

 

L’obiettivo ambizioso del progetto, che si concluderà in tre anni, è la creazione di filiere di ricerca e industriali in sette settori legati alla Manifattura avanzata: Industria 4.0 per la mobilità e l’aerospazio, Sostenibilità industriale e green technologies, Industria del turismo e cultura, Montagna digitale e sostenibile, Industria della Salute e silver economy, Agroindustria primaria e secondaria.

 

Il progetto si propone poi di sostenere l’innovazione su traiettorie tecnologiche a elevato potenziale per sviluppare da un lato nuovi prodotti e processi nelle PMI esistenti, stimolando processi di valorizzazione della ricerca e di trasferimento tecnologico e aumentandone la competitività anche a livello internazionale e dall’altro favorire la nascita di start-up e spin-off «Deep Tech» nei settori individuati, attraendo risorse economiche aggiuntive da fondi di Venture Capital. Per attuare questa collaborazione, si studieranno percorsi e strumenti di innovazione collaborativi tra start-up, PMI, Grandi Imprese e mondo della ricerca innovativi, scalabili e replicabili anche a PNRR concluso.

 

Infine, grande attenzione sarà posta alla formazione di talenti e all’up-skilling e re-skilling del personale impiegato con formazione avanzata e attraverso approcci didattici innovativi ed al loro inserimento nel mondo produttivo, con focus sul coinvolgimento delle donne in ambito STEM ed all’innovazione del ruolo del Dottorato di ricerca in ottica «industriale». Le grandi imprese supporteranno l’Ecosistema giocando un ruolo chiave nell’identificazione delle traiettorie di sviluppo industriale, nell’assunzione del personale a elevata qualificazione e nel sostegno all’assorbimento delle innovazioni sviluppate.

 

“La commissione di esperti esterni che ha valutato il progetto si è complimentata per l’ottima qualità della proposta, riconoscendo in particolare l’attenzione posta nell’assicurare un ampio impatto dell’iniziativa, sia in termini sociali che di aumento di competitività del territorio dal punto di vista economico, ma anche la sua sostenibilità. Il lavoro del nuovo Ecosistema NODES supporterà l’Innovazione nelle regioni coinvolte a livello nazionale, favorendo al tempo stesso l’attrazione di investimenti e collaborazioni alla scala internazionale”, dichiara Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino.

 

“Il finanziamento dell’ecosistema dell’innovazione per la digitalizzazione e la sostenibilità della macroregione del nord-ovest è la conferma della sempre crescente centralità acquisita dalle università pubbliche come driver strategico di sviluppo del Paese. NODES è un hub d’innovazione che potenzia il ruolo del territorio piemontese come portatore di un modello di relazione virtuosa e replicabile tra Atenei e tessuto produttivo, guardando a traiettorie di sviluppo plurali e diverse, benché verso l’obiettivo comune della digitalizzazione e della sostenibilità indicato dal PNRR. Questo sforzo progettuale di successo ci consente ora di lavorare uniti e ciascuno con le migliori competenze allo sviluppo di un grande potenziale d’impresa anche nei campi della salute e del benessere individuale, della cultura e del turismo, della montagna come opportunità di crescita e realizzazione, dell’agroindustria, oltreché per ridefinire il ruolo della manifattura e dell’industria in uno scenario economico fortemente rinnovato. Registriamo questo successo, quindi, con orgoglio, ma anche con piena consapevolezza dell’importanza del lavoro che ci aspetta. Come parte integrante delle politiche di attuazione del PNRR, questo ecosistema d’innovazione è una grande occasione per tutti, che ci vedrà cooperare con piena responsabilità del ruolo che ci è stato riconosciuto”, aggiunge il Rettore dell’Università degli studi di Torino, Stefano Geuna.

“Il progetto NODES è un’occasione che il sistema nord-ovest ha dimostrato di sapere interpretare e cogliere appieno, proponendo investimenti su innovazione e sostenibilità che saranno la chiave dello sviluppo socio-economico delle comunità future. Grazie ai fondi del PNRR potremo intervenire sia sulle infrastrutture tecnologiche sia, dato ancor più importante, sulla formazione delle persone che di questo processo di cambiamento devono diventare protagoniste. L’UPO, fedele alla propria strategia di sviluppo sostenibile che combacia con gli obiettivi del progetto Nord Ovest Digitale E Sostenibile, metterà al servizio di NODES il meglio delle proprie risorse umane e tecniche”, conclude il Rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Gian Carlo Avanzi.

 




Esportazione della provincia di Cuneo, nei primi mesi del 2022 le vendite aumentano del 6,0%

Il I semestre 2022 chiude con un aumento del 6,0% delle vendite all’estero per le imprese della provincia di Cuneo. Il dato è positivo non soltanto rispetto al 2021, ma anche nei confronti del 2019 ultimo anno pre-Covid. La crescita rispetto a tre anni fa è del 14,4%.

Complessivamente nel I semestre 2022 le vendite all’estero dei prodotti made in Cuneo hanno raggiunto i 4.621 milioni di euro. Nel corrispondente semestre il valore delle importazioni ha segnato i 3.145 milioni di euro, con un aumento del 28,9% rispetto ai primi sei mesi del 2021. Il saldo della bilancia commerciale si è portato a 1.476 milioni di euro, in diminuzione rispetto a quello registrato nel I semestre 2021 quando si attestava a 1.920 milioni di euro.

Cuneo si conferma al secondo posto, dopo Torino, per valore esportato, con il 16,3% delle vendite regionali fuori confine, sebbene le altre province piemontesi abbiano registrato incrementi maggiori nel valore dell’export. E così la crescita delle esportazioni cuneesi nel periodo gennaio-giugno 2022 è meno sostenuta rispetto a quella nazionale (+22,5%) e regionale (+18,0%), ma occorre tener presente che il 2021 fece segnare il record assoluto dell’export cuneese.

 

“Malgrado i gravi problemi congiunturali e infrastrutturali che tutti conosciamo, i dati dell’export cuneese continuano a essere estremamente lusinghieri – afferma presidente Mauro Gola. Il folle aumento dei prezzi dell’energia elettrica, delle materie prime e del gas rischia però di compromettere seriamente le prospettive economiche generali. Questa crisi deve stimolarci ad accelerare sulla transizione ed efficienza energetica, sul ricorso alle energie rinnovabili e sulla rimodulazione delle catene di fornitura dell’energia”.

Fonte: Elaborazione Camera di commercio di Cuneo su dati Istat

 

“La serie storica, riferita ai dati dei primi sei mesi di ogni anno, evidenzia il trend di crescita delle esportazioni cuneesi nell’ultimo quinquennio fatta eccezione per il 2020 condizionato dagli effetti della pandemia – afferma il presidente camerale. Dall’andamento del grafico si evince che, negli ultimi cinque anni, l’export cuneese è cresciuto del 27,2%”.

 

Esportazioni della provincia di Cuneo per principali prodotti (dati in euro)

 

  I semestre 2021 I semestre 2022 Quota I   semestre 2022 Var %
Prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura

e della pesca

228.748.953 169.702.861 3,7% -25,8%
Prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere 5.788.098 6.196.220 0,1% 7,1%
Prodotti delle attività manifatturiere 4.098.846.194 4.412.163.944 95,5% 7,6%
Prodotti alimentari, bevande e tabacco 1.425.887.017 1.595.261.391 34,5% 11,9%
Mezzi di trasporto 823.854.681 879.222.693 19,0% 6,7%
Macchinari e apparecchi n.c.a. 572.812.748 627.052.707 13,6% 9,5%
Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 572.007.096 440.726.872 9,5% -23,0%
Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 172.528.016 225.830.947 4,9% 30,9%
Chimica e farmaceutica 171.577.141 200.575.663 4,3% 16,9%
Legno e prodotti in legno; carta e stampa 121.739.622 180.902.376 3,9% 48,6%
Apparecchi elettrici, elettronici e ottici 109.096.614 114.891.930 2,5% 5,3%
Tessile, abbigliamento, pelli e accessori 89.232.505 102.049.530 2,2% 14,4%
Altri prodotti delle attività manifatturiere 40.110.754 45.649.835 1,0% 13,8%
Prodotti delle altre Attività 26.422.443 32.468.355 0,7% 22,9%
Totale 4.359.805.688 4.620.531.380 100,0% 6,0%

 

         

 

       

Fonte: Elaborazione Camera di commercio di Cuneo su dati Istat

 

 

 

Nel I semestre 2022 l’aumento delle esportazioni cuneesi di prodotti manifatturieri, che rappresentano il 95,5% del totale, è stato del +7,6%, seguito dai prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere con un +7,1%; mentre il comparto agricolo ha registrato una forte perdita (-25,8%).

Analizzando nel dettaglio la manifattura cuneese emerge come la filiera dell’industria alimentare, che pesa per il 34,5%, sia il settore trainante dell’export manifatturiero con +11,9%, sebbene questo semestre la performance migliore sia stata registrata dalla filiera del legno (+48,6%), seguito dai metalli (+30,9%), da chimica e farmaceutica (+16,9%) e tessile (+14,4%). L’unico comparto a registrare una forte decrescita è stato quello degli articoli in gomma (-23,0%), mentre i restanti hanno evidenziato incrementi minori pur in un contesto positivo.

 

Esportazioni della provincia di Cuneo per principali Paesi (dati in euro)

 

Paesi I semestre 2021 I semestre 2022 Quota I semestre 2022 Var. %
Francia 825.958.005 846.802.706 18,3% 2,5%
Germania 685.813.396 645.084.519 14,0% -5,9%
Spagna 245.703.234 254.764.100 5,5% 3,7%
Polonia 217.050.327 194.683.089 4,2% -10,3%
Belgio 146.960.459 165.651.214 3,6% 12,7%
Paesi Bassi 84.717.631 125.153.860 2,7% 47,7%
Repubblica Ceca 84.328.017 89.891.505 1,9% 6,6%
Romania 44.305.331 63.043.428 1,4% 42,3%
Austria 59.530.132 57.673.134 1,2% -3,1%
Svezia 44.299.538 50.114.857 1,1% 13,1%
Altri Paesi Ue-27 319.544.055 359.131.892 7,8% 12,4%
Ue-27 (post Brexit) 2.758.210.125 2.851.994.304 61,7% 3,4%
Stati Uniti 339.440.812 333.974.253 7,2% -1,6%
Regno Unito (*) 227.123.073 254.036.263 5,5% 11,8%
Canada 75.641.541 105.133.375 2,3% 39,0%
Svizzera 80.159.215 96.111.608 2,1% 19,9%
Russia 74.684.651 74.135.700 1,6% -0,7%
Cina 66.975.976 63.411.345 1,4% -5,3%
Turchia 48.420.552 61.190.748 1,3% 26,4%
Messico 35.421.377 51.416.190 1,1% 45,2%
India 38.322.316 49.141.511 1,1% 28,2%
Australia 40.804.667 46.674.219 1,0% 14,4%
Altri Paesi extra Ue-27 574.601.383 633.311.864 13,7% 10,2%
Extra Ue-27 (post Brexit) 1.601.595.563 1.768.537.076 38,3% 10,4%
Mondo 4.359.805.688 4.620.531.380 100,0% 6,0%

 

(*) L’Accordo di recesso del Regno Unito dalla UE è entrato in vigore il 1° febbraio 2020.

A partire da tale data, il Regno Unito è diventato uno Stato terzo. Le serie storiche per le due nuove aree

Ue-27 ed extra Ue-27 sono state ricostruite per rendere coerenti i confronti temporali.    

 

 

 

 

 

Il bacino dell’Ue-27 ha attratto il 61,7% delle esportazioni provinciali, contro il 38,3% dei mercati situati al di fuori dell’area comunitaria. L’aumento registrato dalle vendite dirette verso i Paesi dell’Ue-27 è stato del 3,4%, mentre quello verso i partner commerciali extra Ue-27 ha segnato un +10,4%.

I più importanti mercati dell’area Ue-27 si confermano essere quello francese e tedesco, con quote rispettivamente pari al 18,3% e 14,0%. La Francia ha evidenziato una crescita del 2,5%, mentre il mercato tedesco una flessione del 5,9%. La Spagna, con una quota del 5,5%, ha registrato una variazione del +3,7%, mentre la Polonia con una quota del 4,2% ha riportato una flessione del 10,3%. Le variazioni, in positivo, maggiormente significative sono state registrate da Paesi Bassi (+47,7%) e Romania (+42,3%), seguite da Svezia (+13,1%) e Belgio (+12,7%).

Per il bacino Extra Ue-27 i mercati di maggior sbocco sono gli Stati Uniti e il Regno Unito che rappresentano rispettivamente il 7,2% e il 5,5% dell’export complessivo. Gli Stati Uniti hanno registrato una flessione dell’1,6%, mentre il Regno Unito un incremento dell’11,8%. Il Canada con una quota del 2,3% ha riportato un ottimo +39,0% e così la Svizzera (+19,9%). Pur rappresentando una percentuale bassa delle nostre esportazioni (1,1%) il risultato migliore l’ha conseguito il Messico (+45,2%) seguito da India (28,2%) e Turchia (+26,4%). Russia e Cina invece hanno registrato una flessione rispettivamente dello 0,7% e del 5,3%. Sorprende, malgrado il conflitto in corso, la sostanziale tenuta delle esportazioni nei confronti della Russia (-0,7%).

 

 

 

 




Nel settore dell’estetica importante sinergia tra Ministero della Salute e Associazioni di categoria

Si è svolto nei giorni scorsi l’incontro tra il Ministero della Salute e le delegazioni di Confartigianato Estetisti, CNA e APEO in merito alla Prassi di riferimento UNI relativa alla definizione del profilo dello “Specialista in Estetica Oncologica”.

L’attività di estetica negli ultimi anni sta registrando una crescita notevole di domanda di servizi dedicati a soggetti in condizioni di fragilità, generalmente sottoposti a cure sanitarie tra le quali, appunto, quelle oncologiche. È evidente come l’esecuzione di trattamenti su questi soggetti necessitino di attenzioni e conoscenze specifiche tali da garantire al cliente una qualità del servizio che tenga conto della sua particolare condizione. Da qui, la necessità di pervenire ad una normazione tecnica in grado di offrire un quadro regolatorio di riferimento, che preveda adeguati standard formativi.

In tal senso la prassi, sviluppata in collaborazione con AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), definisce i requisiti di conoscenze e abilità dello Specialista in Estetica Oncologica il quale opera al servizio di persone sottoposte a terapie oncologiche al fine di migliorarne la qualità della vita. Lo Specialista in Estetica Oncologica è un professionista del settore del benessere che opera secondo i requisiti e i limiti previsti dalla legge n. 1 del 1990, e che potrà pertanto effettuare esclusivamente i trattamenti estetici previsti dalla normativa di settore.

Nell’ottica della più ampia diffusione di questa rilevante iniziativa, le Organizzazioni hanno evidenziato la necessità di condividerne contenuti e finalità con il Ministero della Salute e hanno, altresì, colto l’occasione per evidenziare che le imprese e gli operatori del settore manifestano da tempo l’esigenza di un contesto normativo aggiornato che consenta loro di offrire risposte adeguate al proprio mercato di riferimento.

«La prassi è stata definita in modo da garantire un’efficace integrazione di competenze, ruoli e responsabilità delle parti coinvolte e in assoluta sintonia con le disposizioni vigenti – commenta Maria Teresa Rosso, rappresentante provinciale della Categoria Estetica di Confartigianato Cuneo – riteniamo pertanto possa rappresentare un importante punto di riferimento per gli operatori del settore e una garanzia fondamentale per i cittadini”. Affermazione condivisa in pieno dal Ministero della Salute, che ha accolto molto positivamente la prassi di riferimento e si è reso disponibile a supportare la richiesta delle Associazioni di un riconoscimento normativo del profilo dello Specialista in estetica Oncologica (SEO)».

L’incontro – commentano da Confartigianato – è stato, inoltre, molto proficuo anche rispetto alla possibilità di una più stretta collaborazione tra associazioni e Ministero della Salute su tutti i temi cari alla categoria e di fondamentale importanza per lo sviluppo del settore, a partire da quello dell’estetica sociale”.

Grande soddisfazione è stata pertanto espressa delle Associazioni per la disponibilità dichiarata dal Ministero ad istituire un tavolo di lavoro congiunto per affrontare le questioni legate ad una maggiore qualificazione della professionalità di un settore che negli ultimi anni ha vissuto continue innovazioni dovute all’introduzione di nuovi servizi e all’utilizzo di attrezzature e tecnologie sempre più sofisticate.

Con molto favore è stata, infine, accolta la proposta di lavorare in sinergia ad una campagna di sensibilizzazione e comunicazione sul tema della legalità, riconoscendo che le attività irregolari nei comparti della cura alla persona mettono a repentaglio la salute dei clienti e gettano discredito sulle imprese che operano nel rispetto della legge.

Il contrasto all’abusivismo – concludono le Associazioni – è quanto mai necessario per fornire a cittadini e imprese un segnale tangibile della vicinanza delle istituzioni”.




Consiglio regionale, legge di riordino, via alla discussione

Novantuno articoli e oltre mille emendamenti presentati dalle opposizioni: questi i numeri salienti dei lavori sulla “Legge annuale di riordino dell’ordinamento regionale anno 2022”, aperti oggi in Consiglio regionale.

L’assessore Andrea Tronzano ha illustrato il provvedimento, un disegno di legge che, “nell’ambito dell’attività di razionalizzazione e coordinamento dell’ordinamento, interviene per modificare alcune leggi regionali contenenti specifiche discipline di settore al fine di aggiornarle e attualizzarle, anche per renderle più coerenti con il riparto delle competenze Stato – Regioni” ed evitare contenziosi.

I settori su cui il Ddl interviene sono diversi: agricoltura e caccia, attività estrattive, edilizia sociale e movimenti migratori, foreste, governo del territorio, elettromagnetismo, trasporti, pari opportunità, usi civici, commercio, sanità, impegni istituzionali.

Sono intervenuti molti consiglieri di quasi tutti i gruppi opposizione, manifestando contrarietà al provvedimento, specie per quanto riguarda alcune questioni relative alla caccia, al gioco legale e alle attività estrattive.

L’Aula, i cui lavori proseguono nel pomeriggio, è convocata anche domani con lo stesso ordine del giorno




Al via “Aziende in classe”, nuova iniziativa del Comitato Piccola Industria di Cnvv

Con una lezione di Maria Grazia Tagliabue, presidente della riseria S.P. di Stroppiana (Vc), all’Istituto tecnico “Cavour” di Vercelli, ha preso il via il 14 marzo 2023 “Aziende in classe”, una nuova iniziativa del Comitato Piccola Industria di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per avvicinare sempre più i mondi della scuola e dell’impresa, contribuendo all’orientamento professionale delle giovani generazioni.

«Si tratta – spiega il presidente del Comitato Piccola Industria di Cnvv, Giorgio Baldini – di una serie di incontri che prevedono alcune ore di docenza da parte degli imprenditori all’interno delle classi quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado dei nostri territori di riferimento. L’obiettivo è soprattutto quello di illustrare agli allievi, in base agli accordi presi con i docenti, come si riflettono nel mondo della produzione e del lavoro le materie e gli argomenti da loro studiati. Si tratta di una importante occasione di incontro e di confronto che si affianca, integrandola, alla serie di visite guidate nelle aziende che si svolgono in occasione del Pmi Day “Industriamoci”».

Nelle prossime settimane sono già in programma altri appuntamenti di “Aziende in classe”, che coinvolgeranno la sezione di Romagnano Sesia dell’Istituto “Bonfantini” di Novara, con un intervento di Matteo Donna, della Fratelli Francoli, l’Itis “Da Vinci” di Borgomanero, con due interventi (uno di Alessandra Barberis, di Mondo Lavoro, e uno di Marco Rotti e Guido Rotti Gianet, della Moveco), e l’Istituto “Nervi” di Novara, dove interverranno Marco Caletti (Iem Italia) e Stefano Arrigoni (Fides). In corso di definizione sono anche le date di tre incontri al “Magni” di Borgosesia, di altri due al “Cavour” e di uno al “Faccio” di Vercelli.




L’India guarda a Torino per sviluppare il comparto siderurgico

L’Unione Industriali Torino ha accolto stamani una delegazione della Repubblica Federale dell’India, guidata dall’ambasciatrice Neena Malhotra e composta da imprenditori e rappresentanti del Ministero dell’energia indiano, in visita nella sede di via Fanti per approfondire alcune tematiche relative al settore siderurgico secondario, in particolare riguardanti gli ambiti della rilaminazione e delle fonderie.

Focus dell’incontro, lo scambio di conoscenze con il sistema industriale torinese e l’individuazione di possibili opportunità di business congiunto, attraverso lo sviluppo di relazioni dirette con quelle aziende del territorio che abbiano le caratteristiche per proporsi quali fornitori di impianti, know-how e nuove tecnologie.

La mattinata, conclusa da una serie di incontri B2B, è inoltre stata caratterizzata da un workshop realizzato in collaborazione con la Federation of Indian Chambers of Commerce & Industry, al quale, in rappresentanza della siderurgia torinese, è intervenuta con una testimonianza la AFV Acciaierie Beltrame spa.

L’appuntamento nasce nell’ambito del progetto “Energy Efficiency Industry & Data” che supporta il Bureau of Energy Efficiency (BEE) e il Ministero dell’energia indiano (MoP) nel rafforzare le capacità delle aziende del settore siderurgico che non partecipano all’emission trading (Perform Achieve and Trade- PAT) ad implementare tecnologie ad alta efficienza energetica e sostenere il miglioramento dei processi industriali.




Nati mortalità delle imprese piemontesi: III trimestre si chiude con saldo debolmente positivo

Rallentano, rispetto al III trimestre 2022, le iscrizioni (4.217, -3,3%),

mentre le cessazioni risultano stabili (3.751, +0,5%)

In base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio, emerge come nel periodo luglio-settembre 2023 il tessuto imprenditoriale piemontese abbia mostrato una sostanziale stabilità, frutto di dinamiche differenziate registrate a livello settoriale e territoriale.

Le nuove realtà imprenditoriali iscritte in Piemonte nel III trimestre 2023 sono risultate pari a 4.217, 143 in meno rispetto allo stesso periodo del 2022 (-3,3%).  L’ammontare delle imprese che ha, per contro, cessato la propria attività (valutato al netto delle cancellazioni d’ufficio) è di 3.751 unità, 18 in più nel confronto annuale (+0,5%). Il saldo appare comunque positivo per 466 unità (+627 nel III trimestre 2022).

Lo stock di imprese complessivamente registrate a fine settembre 2023 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ammonta a 424.236 realtà imprenditoriali, il 7,1% delle imprese nazionali.

“I dati del terzo trimestre dell’anno ci parlano di un Piemonte che sembra stare alla finestra: il risultato complessivo pare debole e privo di slancio. In un contesto internazionale messo sotto stress da continui squilibri geopolitici e da conseguenti contraccolpi economici interni negativi, il tessuto imprenditoriale fa fatica a credere in sé stesso. Gli imprenditori, per scommettere sul futuro e far nascere una nuova azienda, hanno bisogno di accompagnamento, misure efficaci e azioni tese a innescare un percorso di crescita virtuoso, dove i processi di digitalizzazione e green siano al centro delle policy pubbliche” argomenta Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte.

Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita solo debolmente positivopari al +0,11%, dato di poco inferiore a quello registrato nel III trimestre del 2022 (+0,15%) e peggiore della dinamica messa a segno, nel periodo luglio-settembre 2023, dal tessuto imprenditoriale a livello complessivo nazionale (+0,26%).

Il dato regionale sintetizza dinamiche differenziate a livello territoriale. Il tessuto imprenditoriale di Novara registra un tasso di crescita del +0,20% che, pur non distinguendosi per particolare dinamismo, colloca il territorio in cima alla graduatoria delle province piemontesi. Cuneo (+0,14%), Torino (+0,13%) e il Verbano C.O. (+0,10%) restituiscono andamenti prossimi al dato regionale; il bilancio imprenditoriale è positivo, seppur di poco, anche per le province di Alessandria (+0,06%) e Asti (+0,03%), mentre i tessuti imprenditoriali di Vercelli (-0,01%) e Biella (-0,05%) hanno registrato un saldo negativo tra aperture e chiusure.

Tra le forme giuridiche, il segmento più dinamico del tessuto imprenditoriale piemontese continua a essere quello delle società di capitale, che mostrano un tasso di crescita del +0,58%, giungendo a rappresentare il 21,2% delle aziende con sede legale sul territorio regionale. Il bilancio tra aperture e chiusure appare sostanzialmente stabile per le imprese individuali (+0,04%), negativo, invece, per le altre forme (-0,07%) e, soprattutto, per le società di persone (-0,16%).  

A livello settoriale, i comparti degli altri servizi e delle costruzioni manifestano, anche nel periodo luglio-settembre 2023, le dinamiche migliori, registrando tassi di variazione dello stock rispettivamente del +0,43% e +0,38%. Il bilancio è positivo anche per il settore del turismo (+0,30%); la base imprenditoriale dell’industria in senso stretto risulta stabile (+0,03%), mentre quelle del commercio (-0,11%) e dell’agricoltura (-0,18%) appaiono in lieve contrazione.




Nati-mortalità delle imprese nel 2023, si conferma stagnante dinamica tessuto imprenditoriale piemontese

In base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio, nel corso del 2023 sono nate in Piemonte 22.679 aziende200 unità in meno rispetto a quanto rilevato per il 2022, per una variazione negativa su base annua dello 0,9%. Nello stesso periodo, sono state 22.092 le imprese che hanno cessato la propria attività (al netto delle cancellazioni d’ufficio), 184 in più rispetto al 2022 (+1,3%). La sintesi tra i due flussi conduce a un saldo debolmente positivo per 587 unità (1.077 nel 2022).

Lo stock di imprese complessivamente registrate a fine dicembre 2023 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ammonta così a 422.880 unità, confermando il Piemonte in 7ª posizione tra le regioni italiane, con il 7,1% delle imprese nazionali.

Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del +0,14%, di intensità inferiore sia rispetto a quanto rilevato per il tessuto imprenditoriale piemontese nel corso del 2022 (+0,25%), sia rispetto al risultato messo a segno nel 2023 a livello complessivo nazionale, dove il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni ha dato luogo a un tasso di crescita del +0,70%.

Queste le principali evidenze sull’andamento della demografia delle imprese nel 2023 che emergono dai dati Movimprese, elaborati da Unioncamere Piemonte sulla base del Registro delle imprese delle Camere di commercio.

“ll tessuto imprenditoriale piemontese chiude il 2023 con un risultato stagnante, che vede la nostra regione sostanzialmente ferma. Torino e Novara sono le uniche province a mettere a segno un risultato positivo soprattutto grazie alle costruzioni e al turismo. Le istituzioni, come le Camere di commercio, non possono che continuare a sostenere gli imprenditori, fornendo tutto il supporto necessario per creare, far crescere e internazionalizzare la propria attività. Le strade maestre che dobbiamo continuare a percorrere sono quelle dell’innovazione e del digitale: solo così potremmo creare il terreno fertile per aprire nuove imprese e quindi nuova occupazione” commenta Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte.

Anche nel corso del 2023, la dinamica del tessuto imprenditoriale piemontese per forma giuridica conferma una tendenza in atto ormai da diversi anni, con le società di capitale che registrano un’espansione della rispettiva base di imprese e una dinamica decrescente per le altre realtà. Il saldo tra le società di capitale nate in Piemonte nel corso del 2023 e quelle cessate ha condotto a un tasso di crescita del +3,03%. Tra le restanti forme, la dinamica peggiore è quella registrata dalle società di persone (-1,53%), cui seguono le altre forme giuridiche (-0,51%) e le imprese individuali (-0,28%).

 

Oggi le oltre 90mila società di capitale costituiscono il 21,4% del totale delle imprese con sede in Piemonte, a fronte del 15,8% di dieci anni fa.

La dinamica stagnante del tessuto imprenditoriale piemontese rappresenta la sintesi di andamenti settoriali fortemente differenziati. I comparti degli altri servizi e delle costruzioni registrano le performance migliori, mettendo a segno uno sviluppo della rispettiva base di imprese dell’1,38% e 1,28%. Dopo la contrazione registrata nel 2022, torna a registrare una dinamica positiva, seppur di debole intensità, il settore del turismo (+0,15%).

Si confermano, invece, sul terreno negativo le dinamiche rilevate per gli altri comparti. Le attività dell’industria in senso stretto e del commercio chiudono il 2023 con una contrazione dello stock di aziende prossime al punto percentuale (rispettivamente -0,89% e -0,95%), mentre il risultato peggiore è quello dell’agricoltura, la cui flessione ammonta al -1,90%.

Il dato regionale è frutto, infine, delle dinamiche contrastanti messe a segno dalle diverse realtà provinciali. Permangono sul terreno positivo, così come accaduto nel corso del 2022, i risultati di Torino (+0,45%) e Novara (+0,39%), mentre il tessuto imprenditoriale della provincia di Asti, che nel 2022 aveva manifestato una buona tenuta, registra nel 2023, come tutti i restanti territori, un risultato negativo (-0,61%). La dinamica peggiore viene registrata da Biella (-1,08%), la contrazione subita dal tessuto imprenditoriale della provincia di Vercelli è dello 0,50%, mentre appare più contenuta per Alessandria (-0,15%), Cuneo (-0,10%) e il Verbano C.O. (-0,10%).