Confartigianato, I “Giovedì della Privacy”: novità e adempimenti in 6 webinar gratuiti

Confartigianato Imprese Piemonte Orientale, con il patrocinio di Federprivacy, organizza un ciclo di incontri Webinar di approfondimento dei principali aspetti che coinvolgono le Imprese nella gestione della Privacy e dei conseguenti adempimenti.
Con il partner Applicando abbiamo pianificato 6 appuntamenti, 6 webinar ad accesso libero per tutti, sui temi cruciali della Privacy in azienda. Insieme, con un linguaggio semplice e diretto e con esempi concreti, parleremo di cosa fare in pratica e come mettersi in regola; proporremo consigli, suggerimenti, un metodo di lavoro per adeguarsi al GDPR e formare gli addetti. I partecipanti potranno inviare le loro domande riguardanti la realtà in cui operano: ad ogni domanda verrà data risposta nel corso del webinar o successivamente nell’apposita area FAQ del sito
Dopo il primo appuntamento dello scorso 11 giugno, di seguito gli altri incontri pianificati:

18/06/2020 – ore 16.30 – “Le nuove linee guida per il trattamento delle immagini e per la Videosorveglianza” (utilizzatori e installatori)
Luciano Corino – Applicando –  Delegato Federprivacy  “Videosorveglianza: la ricerca dell’equilibrio tra sicurezza e privacy”
Monica Molina – Alessandro Scandella – Confartigianato Piemonte Orientale, Delegato Federprivacy

 

PER ISCRIVERSI CLICCARE QUI

 

———————————————————————————————————————————–
25/06/2020 – ore 16.30 – “Geolocalizzazione e privacy”
Luciano Corino – Applicando, Delegato Federprivacy
Monica Molina – Alessandro Scandella – Confartigianato Piemonte Orientale, Delegato Federprivacy

 

PER ISCRIVERSI CLICCARE QUI

————————————————————————————————————————————

02/07/2020 – ore 16.30 – “La privacy per gli operatori del benessere” (centri estetici, acconciatori, massofisioterapisti, odontotecnici, ottici, ecc.)
Luciano Corino – Applicando, Delegato Federprivacy
Monica Molina – Alessandro Scandella Confartigianato Piemonte Orientale, Delegato Federprivacy

 

PER ISCRIVERSI CLICCARE QUI

————————————————————————————————————————————-

09/07/2020 – ore 16.30 – “La privacy per il terziario avanzato” (web agency, specialisti in web marketing, consulenti informatici, servizi di cloud, hosting, sviluppatori di app) 
Luciano Corino – Applicando , Delegato Federprivacy
Monica Molina – Alessandro Scandella Confartigianato Piemonte Orientale, Delegato Federprivacy

 

PER ISCRIVERSI CLICCARE QUI

————————————————————————————————————————————

16/07/2020 – ore 16.30 – “La privacy nel settore e-commerce”
Luciano Corino – Applicando, Delegato Federprivacy
Monica Molina – Alessandro Scandella Confartigianato Piemonte Orientale, Delegato Federprivacy

 

PER ISCRIVERSI CLICCARE QUI

I




Bando Novara Restart, apertura invio domande dal 25 giugno 2020

Si chiama NOVARA RESTART la misura messa in campo dalla Camera di Commercio per sostenere le imprese del territorio nella fase di difficoltà economica causata dall’emergenza Covid-19.

Il bando prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto per investimenti legati a digitalizzazione, formazione, apertura sui mercati internazionali e sicurezza post emergenza sanitaria, con un ammontare complessivo delle risorse pari a 1.450mila euro.

L’entità dell’agevolazione, a fondo perduto, è pari al 50% delle spese ammissibili (al netto di IVA), con un contributo massimo di 3.000 euro.

Possono richiedere i contributi le imprese con sede legale e/o unità locale in provincia di Novara, regolarmente iscritte al registro delle imprese camerale, indipendentemente dalla dimensione e dal settore di attività economica in cui operano. Requisito fondamentale è che le spese siano sostenute a partire dal 1° febbraio 2020, per un ammontare minimo di 1.000euro, e che risultino integralmente pagate all’atto della presentazione della domanda.

scade il 31.07.2020




Consiglio UE, Giansanti (Confagricoltura): per l’agricoltura risorse finanziarie adeguate

L’emergenza sanitaria ha dimostrato con assoluta chiarezza che la sovranità alimentare è un’esigenza strategica. Di conseguenza, le risorse finanziarie da destinare nei prossimi anni all’agricoltura devono essere almeno consolidate sui livelli attuali”.

E’ la presa di posizione del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in vista della riunione del Consiglio europeo in programma venerdì 19 giugno.

Nel corso dell’incontro i capi di Stato e di governo dell’Unione discuteranno sulle proposte della Commissione relative al programma di rilancio economico “Next Generation EU” e al quadro finanziario per il periodo 2021-2027.

“Per quanto riguarda, in particolare, il bilancio agricolo – aggiunge Giansanti – la Commissione in carica ha migliorato il progetto dell’Esecutivo guidato da Juncker. Ne prendiamo atto, ma occorre fare di più perché in termini reali resta un taglio di 34 miliardi di euro nei confronti dell’attuale dotazione”.

Confagricoltura evidenzia che, sulla base del progetto in discussione, gli aiuti diretti della PAC subirebbero un taglio di poco inferiore al 10% in termini reali. Per lo sviluppo rurale, la riduzione sarebbe di sette punti percentuali. Lascia anche perplessi che al settore agricolo siano destinati solo 15 miliardi su un totale di 750 che si prevede di mobilitare per il rilancio economico.

“Ribadiamo la nostra opposizione agli strumenti di penalizzazione delle imprese di maggiore dimensione, dalla degressività al plafonamento degli aiuti diretti – sottolinea il presidente di Confagricoltura -. Se l’Europa vuole centrare l’obiettivo di una maggiore sostenibilità dei processi produttivi, deve salvaguardare l’efficienza delle imprese in grado di investire e attuare le innovazioni tecnologiche richieste”.

A parere dell’Organizzazione agricola va anche messa da parte la cosiddetta ‘convergenza esterna’, perché penalizzerebbe in misura particolare l’agricoltura italiana, che esprime il più alto valore aggiunto a livello europeo. Il divario tra gli importi degli aiuti diretti a livello nazionale è pienamente giustificato dalla diversità dei costi di produzione, a partire da quello del lavoro.




Sono 31.131 (+41 rispetto) i positivi Covid 19

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 22.894 (+139 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2598 (+19) Alessandria, 1310 (+18) Asti, 802 (+0) Biella, 2192 (+16) Cuneo, 2019 (+8) Novara, 11.945 (+76) Torino, 958 (+0) Vercelli, 919 (+2) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 151 (+0) provenienti da altre regioni. Altri 1826 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

Sono 8 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4026 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 663 Alessandria, 250 Asti, 208 Biella, 392 Cuneo, 350 Novara, 1.776 Torino, 217 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 38 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Sono 31.131 (+41 rispetto a ieri, di cui 27 asintomatiche; delle 41: 9 contatti di caso, 17 in Rsa, 14 screening e 1 indagine in corso) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4034 Alessandria, 1867 Asti, 1042 Biella, 2834 Cuneo, 2749 Novara, 15.820 Torino, 1.315 Vercelli, 1118 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 260 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 92 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 25 (-3 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 448 (-24). Le persone in isolamento domiciliare sono 1912. I tamponi diagnostici finora processati sono 377.165, di cui 207.334 risultati negativi.




Network internazionali. Adesione della città di Torino alla rete Eccar

Il processo di internazionalizzazione della Città di Torino è favorito dall’adesione a numerose reti e associazioni internazionali attraverso le quali è stato possibile sviluppare contatti per collaborazioni e progetti, partecipare a scambi di buone prassi ed individuare occasioni di promozione delle risorse.

Le reti internazionali permettono, infatti, di istituire proficui rapporti di collaborazione tra soggetti omogenei e sono un efficace strumento per il raggiungimento di obiettivi comuni.

 

Tra le principali Reti internazionali alle quali la Città partecipa ricordiamo B.J.C.E.M. Associazione Internazionale per la Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo; Pépinières Européennes pour Jeunes Artistes; Associazione delle Città Sedi di Esposizioni Internazionali; Associazione Europea dei Festival; Platform; UNESCO Creative Cities Network e Cities For Sports.

La Città, su proposta dell’Assessore Marco Giusta, intende inoltre aderire alla  rete ECCAR-EuropeanCoalition of Cities AgainstRacism.

ECCAR è un’iniziativa lanciata dall’UNESCO nel 2004 al fine di costituire un network di città interessate a condividere esperienze per migliorare le proprie politiche contro il razzismo, la discriminazione e la xenofobia. ECCAR è un network internazionale a cui aderiscono 134 membri di 23 stati: Regno Unito, Turchia, Germania, Grecia, Francia, Spagna, Moldavia, Svizzera, Italia, Macedonia, Russia, Irlanda, Lussemburgo, Austria, Finlandia, Svezia, Cipro, Norvegia, Lettonia, Olanda, Bosnia ed Erzegovina, Ungheria.

“Sono contento di confermare questo impegno assunto a nome della Città in occasione dell’assemblea di ECCAR dello scorso anno. Si tratta – ha sottolineato l’assessore ai Diritti Marco Giusta – di un altro piccolo ma decisivo passo che si inserisce nella strategia della Città di Torino per combattere le discriminazioni razziste individuali e sistemiche.”




Confindustria Piemonte: digitalizzazione leva strategica per la ripresa

L’emergenza Covid-19 ha accelerato i processi, tuttavia smart working e connettività rischiano di restare un “libro dei sogni”. Prosegue l’azione di Confindustria Piemonte per intervenire sul digital divide: coinvolti i maggiori operatori di telecomunicazioni e chiesto il supporto della Regione per l’acquisizione di tecnologie e servizi abilitanti. Unità d’intenti, ma difficoltà nel reperire i fondi.

Tra i temi all’attenzione degli Stati Generali in corso in questi giorni e su cui il governo sta ponendo grande enfasi nel suo piano di rilancio economico, innovazione e digitalizzazione del Paese hanno una parte di assoluto rilievo.

Una priorità confermata, purtroppo, anche dall’aggiornamento 2020 dell’Indice DESI (Digital economy and society index) rilasciato dalla Commissione Europea che misura appunto la digitalizzazione del nostro continente, secondo cui l’Italia, è al 25° posto in Europa e fa meglio solo di Romania, Grecia e Bulgaria, perdendo due posizioni rispetto allo scorso anno. Cinque i parametri monitorati: connettività, competenze digitali, uso di Internet da parte dei singoli, integrazione delle tecnologie digitali da parte delle imprese, servizi pubblici digitali.

Lo stesso tipo di urgenza è avvertito anche a livello più locale e l’accelerazione imposta dall’emergenza Covid-19 alla trasformazione digitale ha dato ulteriore evidenza a ritardi e fragilità del nostro territorio. Confindustria Piemonte, infatti, si è impegnata per agevolare il più possibile l’attivazione di tali modalità operative, in modo che le aziende che avevano dovuto avviarle in modo improvvisato e urgente durante la fase di lockdown, potessero proseguire in modo più strutturato, organizzato e sicuro nel corso della Fase 2.

A un momento iniziale di analisi di mercato per evidenziare le problematiche più sentite dal tessuto industriale piemontese è seguito un approfondimento delle soluzioni tecnologiche con i più importanti operatori di telecomunicazioni a livello nazionale e i più significativi player locali mentre dal punto di vista politico e dei contenuti si è portato avanti il lavoro con ANCI e UNCEM, con la disponibilità del Politecnico di Torino e il coinvolgimento di Anitec-Assinform e delle Sezioni ICT delle Territoriali di Confindustria.

«Quella che stiamo vivendo è la prima, vera, crisi sistemica di un mondo integrato e interconnesso. Una crisi che ha fatto emergere con evidenza, quasi con violenza, l’importanza della Rete come infrastruttura di base – dichiara Fabrizio Gea, imprenditore ICT e delegato di Confindustria Piemonte per l’Agenda Digitale – Con quest’azione abbiamo voluto da un lato rispondere concretamente alle esigenze delle imprese relativamente alle soluzioni per la connettività e lo smart working e, dall’altro lato, abbiamo realizzato un “gioco di squadra” per condividere con l’amministrazione regionale misure di agevolazione per l’acquisto di tecnologie e servizi abilitanti, integrate da un sostegno per la formazione del personale. Questo per costruire, nel contesto “straordinario” dell’oggi, ciò che sarà il contesto “ordinario” di domani. Su questa partita, infatti, si gioca il futuro delle comunità e delle imprese».

Le misure necessarie andrebbero a collocarsi nell’ambito del sostegno alla competitività del sistema produttivo, tuttavia al momento i margini di manovra non sono ampi: la rilevanza strategica di queste azioni non solo per il rilancio, ma soprattutto per lo sviluppo della regione – nelle sue varie sfaccettature, dalle imprese al mondo dei servizi, dai nuclei urbani ai territori montani – è chiara a tutti i soggetti coinvolti, ma si scontra con il limite delle circostanze attuali, focalizzate sul superamento dell’emergenza economica.

«Abbiamo colto la disponibilità della Regione – commenta il Presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli – e continueremo a tenere alta l’attenzione sul tema affinché dalle prime aperture si possa passare a un orizzonte di intervento più ampio.

La digitalizzazione, come si è evidenziato con la spinta data dalla pandemia, è stato un fattore organizzativo fondamentale per garantire l’operatività aziendale e oggi, con ancora maggior forza, è una leva di competitività per il futuro, soprattutto per quelle PMI che sono l’ossatura fondamentale del nostro tessuto economico.

Siamo ormai consapevoli, come lo sono i nostri referenti istituzionali, che un sostanziale irrobustimento della capacità operativa aziendale basata sul digitale costituirà un’eredità duratura utile a ridurre il divario e il ritardo del territorio.

Il Piemonte digitale, così come l’Italia digitale, non possono rimanere nel libro dei sogni».

 




Torino. Creazione d’impresa, un protocollo con la città di Rivoli

Favorire una politica per l’occupazione attraverso il rafforzamento delle capacità imprenditoriali e la nascita di nuove imprese e attività di lavoro autonomo e sostenere le piccole attività produttive del territorio in questa particolare situazione causata dalla pandemia: sono questi in sintesi gli obiettivi che hanno portato la Città metropolitana di Torino e la Città di Rivoli a sottoscrivere un protocollo d’intesa a favore della creazione d’impresa.
La Città metropolitana annovera fra le proprie funzioni fondamentali la promozione ed il coordinamento dello sviluppo economico e sociale; in coerenza con il proprio Statuto opera per la creazione, l’insediamento e la crescita delle imprese e delle attività produttive.
In particolare il Programma Mip – Mettersi in proprio, rappresenta da 25 anni il principale strumento attivato dall’Ente per il sostegno alla creazione d’impresa sul territorio: è costituito da un insieme articolato di azioni volte a diffondere la cultura imprenditoriale, a stimolare la nascita di idee d’impresa e valutarne la fattibilità, favorendo la creazione e lo sviluppo di nuove attività di successo.
La conferma della validità è stata anche certificata dall’interesse della Regione Piemonte che lo ha inserito e finanziato nell’ambito dei Programmi Operativi Regionali (POR) Piemonte del Fondo Sociale Europeo.
“Oltre al percorso del MIP, la Città Metropolitana promuove e gestisce la misura di agevolazione “Mip al Top” finanziata a livello nazionale dal Bando per la Riqualificazione urbana e la Sicurezza delle periferie, il cosiddetto Bando Periferie” ricorda il consigliere metropolitano delegato allo sviluppo Dimitri De Vita che sottolinea con favore l’impegno diretto del nostro Ente per la Città di Rivoli, che insieme ad altri Comuni della Zona Ovest di Torino da tempo favorisce lo sviluppo economico locale anche con iniziative proprie.
Ribadendo la necessità di predisporre interventi e servizi che favoriscano l’integrazione e il rafforzamento del sistema delle imprese locali, il Comune di Rivoli nell’ottica della semplificazione ha istituito il “Servizio Imprese“.
Ora con la sottoscrizione del protocollo tra Città metropolitana e Rivoli, comincerà un percorso di sensibilizzazione attraverso seminari informativi e di primo orientamento per gli aspiranti imprenditori e lavoratori autonomi, valorizzando in particolare l’esperienza maturata attraverso il Programma Mip – Mettersi in proprio che fra i suoi diversi servizi propone agli utenti un percorso di accompagnamento totalmente gratuito alla creazione d’impresa e al lavoro autonomo che si conclude con la redazione del business plan secondo le regole e le procedure previste dal MIP.
Il protocollo, che sarà sottoscritto dal consigliere metropolitano Dimitri De Vita e dal sindaco di Rivoli Andrea Tagaioli, è valido per un triennio fino a tutto il 2022.




Consiglio regionale: nessun rischio di occupazione e operatività per il Csi

Né da parte del Consiglio regionale né della Giunta, esiste alcuna volontà di alienare o depotenziare il Consorzio, anzi c’è il proposito di valorizzare un’azienda che negli ultimi anni ha raggiunto importanti risultati nella modernizzazione dei processi.

Sarà mia cura trasmettere al presidente della Giunta le istanze poste oggi dalla delegazione, siamo tutti coscienti che sono coinvolti 1000 lavoratori, per noi la valorizzazione del patrimonio professionale è importante”. Così il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia ha risposto alle Rsu del Csi, che con gli altri consiglieri presenti a Palazzo Lascaris, ha incontrato nella mattinata del 17 giugno.

Le Rsu, intervenute con vari rappresentanti, hanno esposto le loro preoccupazioni per l’emendamento che “muta la natura giuridica del Csi. Se perdiamo la nostra qualifica di ente di diritto pubblico – hanno spiegato – temiamo di non poter più operare in modo efficace nei confronti della Regione e degli altri cento entri consorziati”. In ogni caso, i rappresentanti sindacali hanno chiesto che “prima di eliminare lo status di ente di diritto pubblico, si effettui una discussione e un approfondimento su quale tipo di entità giuridica andremo a essere”.

“La proposta di emendamento non si pone in alcun modo l’obiettivo di avviare un percorso di vendita/privatizzazione del Csi – ha aggiunto Paolo Bongioanni (Fdi) – ma esclusivamente quello di riportare il Consorzio in una situazione di coerenza giuridica tra forma e sostanza. Questo al fine di evitare possibili rischi in ordine alla responsabilità in capo a organi di amministrazione e consorziati, nonché a tutela dei lavoratori”. Queste, ha precisato Bongioanni, sono le parole “dell’assessore Tronzano e come gruppo di maggioranza, ci facciamo garanti della tutela dei mille lavoratori del Csi”.

Per il Pd è intervenuto Daniele Valle, che ha sottolineato come “le preoccupazioni espresse dalle Rsu siano anche le nostre. Già nel 2018 un simile tentativo di riforma è stato bloccato, perché non esistevano certezze sulla nuova natura giuridica. Non dico che non si possa trovare un accordo, però mettiamoci al tavolo e definiamo una strategia condivisa”.

Il capogruppo della Lega Alberto Preioni ha ricordato di aver parlato della questione con l’assessore Matteo Marnati, il quale lo ha rassicurato trattarsi esclusivamente di una modifica tecnica, “una questione posta dagli uffici, che non mette a rischio i posti di lavoro, né l’operatività del Consorzio informatico”.

 




Business all’estero: le imprese piemontesi in vetrina su Alibaba.com

Per 30 aziende piemontesi e valdostane si aprono le porte della piattaforma B2B Alibaba.com, attualmente il portale e-commerce più grande al mondo, grazie a “Fai crescere il tuo business all’estero con Unicredit Easy Export su Alibaba.com”.

Il progetto è sostenuto da tutte le Camere di commercio piemontesi e dalla Chambre Valdôtaine (con il coordinamento di Unioncamere Piemonte) oltre che da UniCredit ed è stato presentato oggi in occasione del webinar online che ha visto la partecipazione di oltre 120 aziende collegate.

 

Forte l’interesse manifestato durante l’appuntamento online per il progetto che in questo particolare momento si pone l’obiettivo di contribuire a mitigare l’impatto della crisi economica sul sistema imprenditoriale piemontese aiutando le imprese ad adottare nuove soluzioni per sviluppare il proprio business. L’e-commerce, sia B2C che B2B, sta assumendo una rilevanza strategica e il progetto si inserisce in questo contesto offrendo alle società selezionate l’opportunità di essere presenti con una vetrina e-commerce B2B dedicata e di entrare in contatto con numerosi player internazionali.

 

Il progetto, gestito da Ceipiemonte, è finalizzato a promuovere e accompagnare gratuitamente, per un 1 anno, una selezione di 30 aziende con sede o almeno un’unità operativa sul territorio piemontese o valdostano, attive nei settori agroalimentare, sistema casa (arredo, design, complementi d’arredo, casalinghi, tessile arredo), moda (abbigliamento e accessori), gioielleria e fashion jewellery, salute e benessere.

Requisiti indispensabili per partecipare sono almeno il 20% di fatturato export, una struttura commerciale in grado di gestire le richieste provenienti dai potenziali buyer, la conoscenza della lingua inglese e, preferibilmente, di almeno una seconda lingua straniera.

Far parte del progetto significa poter accedere a un pacchetto completo di servizi finalizzati ad aiutare le aziende a posizionarsi in maniera strategica sulla Alibaba.com: un ciclo di momenti formativi per approfondire tematiche commerciali, fiscali e doganali, comunicazione e corporate image, tecniche di presentazione efficace; accompagnamento per il posizionamento dei propri prodotti sulla piattaforma; assistenza gratuita su quesiti di natura legale, fiscale, doganale.

 

Le aziende selezionate potranno accedere alla piattaforma con il profilo Gold Supplier, il più alto livello di membership di Alibaba.com che consente di massimizzare la propria esposizione e le opportunità di business attraverso alcune funzioni chiave quali priority ranking, product showcase, accesso esclusivo alle informazioni di contatto degli acquirenti.

Per partecipare è necessario compilare il modulo di candidatura sul sito




Premio giovediscienza futuro e premio industria 4.0: uniti per il futuro della ricerca

L’attualità di questi giorni porta in evidenza il fatto che scienza e ricerca siano sempre di più risorse importanti per il futuro. Sostenerne gli sforzi e fornire ai ricercatori spazi, strumenti e risorse adeguate diventa molto importante per formare un solido e competitivo ecosistema innovativo per l’economia italiana.

Forti di questa convinzione CentroScienza Onlus con Camera di commercio di Torino, Unicredit, gli Incubatori di impresa degli Atenei piemontesi 2i3T, I3P, Enne3, il Club degli Investitori e Cariplo Factory valuteranno i progetti presentati e decreteranno i vincitori dei due premi – Premio GiovedìScienza Futuro e Premio Industria 4.0.

Da 9 anni l’associazione torinese CentroScienza Onlus organizza il Premio GiovedìScienza, dedicato ai ricercatori under 35 di tutti gli enti di ricerca italiani. Il premio è nato nel 2011 per incoraggiare i protagonisti della ricerca alla comunicazione della scienza, per offrire loro risorse e strumenti per divulgare le proprie ricerche.

Le 64 candidature giunte quest’anno sono state valutate da 101 referees in base al merito scientifico e tra loro il comitato di selezione individuerà il vincitore del Premio GiovedìScienza Futuro, dedicato ai ricercatori che hanno presentato – oltre al progetto scientifico – uno studio di fattibilità e il vincitore del Premio Industria 4.0, rivolto ai candidati che, oltre al progetto scientifico, abbiano sviluppato anche una proposta progettuale inserita in questo ambito.

“In momenti di grande cambiamento come quelli che stiamo vivendo la ricerca scientifica può essere la risposta ad alcuni bisogni della collettività. Il supporto dell’ecosistema dell’innovazione è molto importante – dichiara Silvio Aime, Presidente dell’Incubatore d’impresa dell’Università di Torino 2i3T – per aiutare i ricercatori ad approcciare una realtà che richiede, anche per chi ha solide basi scientifiche, di saper comunicare al fine di coinvolgere gli stakeholder sia pubblici che privati al fine di dotarsi delle risorse necessarie per l’avanzamento delle attività.

Il trasferimento di conoscenza è ancora trainato da interventi pubblici ma sempre più il settore privato rivolge le proprie attenzioni ed interagisce con gli Enti Pubblici di Ricerca per garantirsi l’accesso all’innovazione, guardando anche all’opportunità di poter intercettare competenze ed interagire con i giovani.

Gli Incubatori d’ impresa supportano i ricercatori che si affacciano in questo scenario sempre più competitivo fornendo loro gli strumenti necessari per realizzare e sviluppare i loro progetti; sempre più lo spirito di iniziativa e l’imprenditorialità sono elementi imprescindibile per chi si trova a pianificare un progetto di ricerca, che richiede anche le capacità di: valorizzare e tutelare la conoscenza generata, valutare i costi, gestire il capitale umano, negoziare, relazionarsi e comunicare, con un sistema economico dinamico che richiede il presidio anche di queste abilità per traguardare ad un futuro in cui la collaborazione tra Ricerca ed Impresa sia sempre più diffusa.”

La 34a edizione di GiovedìScienza è ideata e organizzata dall’Associazione CentroScienza Onlus, promossa dalla Città di Torino e dalla Regione Piemonte, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino.

Sostenuta dalla Compagnia di San Paolo. Con il contributo di: Fondazione CRT, Banca d’Alba, Camera di commercio di Torino, UniCredit. GiovedìScienza è realizzato in collaborazione con: Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Accademia delle Scienze di Torino e Ce.Se.Di della Città metropolitana di Torino.

Il Premio GiovedìScienza si svolge in collaborazione con gli Incubatori di impresa degli Atenei piemontesi 2i3T, I3P, Enne3 e con il Club degli Investitori e Cariplo Factory.
L’iniziativa si svolge nell’ambito del Sistema Scienza Piemonte
Social Media Partner Torinoscienza.