La Città metropolitana di Torino scommette sulla formazione di operatori sociali di comunità in Canavese

La pandemia da covid19 ha messo in luce anche drammaticamente quanto sia indispensabile strutturare l’assistenza territoriale, soprattutto nelle zone più marginali di territorio.

Alla figura dell’infermiere di comunità, già sperimentata con successo nel Canavese, potrà affiancarsi nel prossimo futuro quella del tutto innovativa dell’operatore sociale di comunità, un progetto di Città metropolitana di Torino all’interno di SocialLab ( piano integrato territoriale GraiesLab, finanziato dal programma Alcotra Italia Francia) dedicato all’inclusione sociale,

La formazione di 300 ore inizierà a settembre prevalentemente in modalità online, le iscrizioni si aprono lunedì 22 giugno fino al 23 luglio.

 Il corso è riservato ai candidati in possesso di uno diploma o attestato di qualifica di educatore professionale o educatore specializzato oppure laurea in scienze dell’educazione, educatore professionale, oppure qualifica di educatore professionale, laurea in Scienze del servizio sociale o equipollente. Il numero massimo dei partecipanti al corso di primo livello è: 20 persone, di cui 4 individuate dagli Enti gestori dei servizi socioassistenziali partner del progetto e le altre 16 tramite iscrizione al corso di formazione.  Info e bando

La Città metropolitana di Torino ha scelto il consorzio socio assistenziale Ciss 38 come soggetto attuatore delle azioni collegate al progetto: attiverà 4 operatori sociali di comunità che avranno il ruolo di animatori di comunità in quattro territori diversi, corrispondenti ad aree test montane, una per ognuno dei quattro territori dei consorzi – Ivrea, Ciriè, Caluso e Cuorgnè – per garantire una diffusione capillare dei diversi servizi e interventi: consulenza familiare, mediazione ai conflitti, sostegno alla genitorialità, gruppi di confronto per famiglie in contesti montani maggiormente isolati e marginali.

In stretta integrazione con le amministrazioni locali, le scuole, il terzo settore daranno una specifica attenzione alle componenti giovanili dei nuclei familiari attraverso interventi individuali di sostegno all’autonomia dei giovani, in particolare NEET, creando anche spazi di ascolto, confronto e co progettazione di iniziative degli stessi adolescenti e giovani del territorio.

La scelta di programmare questa formazione sperimentale nei territori della AslTO4 era nata molto prima che il coronavirus mettesse in ginocchio le popolazioni più fragili ed ora che si sta per partire, i partner di progetto hanno voluto sottolinearne il valore e l’importanza.

Lo hanno fatto durante un webinar lunedì 15 giugno il consigliere metropolitano delegato allo sviluppo economico Dimitri De Vita e Fabrizio Galliati presidente della federazione provinciale Coldiretti Torino, ma soprattutto lo hanno rimarcato gli addetti ai lavori, i Consorzi socio assistenziali canavesani che hanno investito su questa scommessa: Ellade Peller presidente del Consorzio In.Re.Te, Savino Beiletti presidente del CISSAC di Caluso, Mariangela Brunero del CIS di Cirié – Presidente del CDA e Nicoletta Bellin del CISS38.

Tutti hanno sottolineato il valore di un progetto che porta i servizi più vicini agli utenti fragili e non li costringe a muoversi per ottenere aiuto: il contributo tecnico ed operativo della Asl TO4 si è rivelato indispensabile per costruire 300 ore di formazione che creeranno i nuovi professionisti: ne ha parlato Lavinia Mortoni, direttrice del Distretto di Cuorgné dell’Asl TO4 mentre il direttore del Polo universitario di Ivrea e coordinatore del corso di laurea in infermieristica Diego Targhetta Dur e la presidente della Fondazione di Comunità del Canavese onlus Antonella Enrietto hanno insistito sul valore della progettazione partecipata per una sfida tutta da vincere, che parte su ottimi presupposti anche dal punto di vista occupazionale per chi verrà formato.

L’OPERATORE SOCIALE DI COMUNITÀ

L’operatore sociale di comunità, con il ruolo di animatore di comunità, è la figura che opera sul territorio con l’obiettivo di:

  • massimizzarne il valore: attiva azioni e proposte in sinergia con gli altri attori del territorio, mantenendo un confronto con il pubblico, in un’ottica di innovazione e proattività, in percorsi di soddisfazione dei bisogni attraverso l’utilizzo delle risorse esistenti;

  • rigenerare: l’operatore sociale di comunità si attiva secondo la conoscenza del territorio, delle caratteristiche sociali ed evolutive, delle metodologie per promuovere un’azione di animazione della comunità e delle sue potenzialità, di educazione dove necessario e di sostegno.

L’operatore sociale di comunità svolge quattro funzioni essenziali:

  1. funge da riferimento di informazioni e di raccordo con i Servizi per i soggetti fragili delle Comunità locali, con particolare riferimento a quelli isolati (anziani, adulti malati o fragili, minori NEET)

  2. se necessario risponde con piccole attività di assistenza diretta, attiva reti (da valutare in quale misura: es. piccole commissioni, recapito posta/farmaci nei casi più di emergenza e come occasione di contatto con l’utente)

  3. rileva i bisogni sociali della Comunità di riferimento al fine di dare risposte progettuali e creative alle domande degli utenti attraverso il rafforzamento o la creazione di piccole reti quotidiane o la realizzazione di progetti di medio-lungo termine, facendo da raccordo tra i Servizi pubblici e le risorse informali e private; in questo senso attiva o riattiva processi di auto mutuo aiuto, promuove il ruolo degli anziani come risorsa della Comunità, rimette in gioco le reti di solidarietà formali o informali, individuali o collettive e crea legami con il mondo delle imprese locali (agricole e non)

  4. costruisce o contribuisce a costruire, alimenta e gestisce reti di prossimità, che coinvolgono soggetti pubblici e privati e che costituiscono il tessuto necessario per rispondere più compiutamente ai bisogni dei cittadini, con particolare attenzione a persone (adulti/minori/anziani) in difficoltà e/o isolati e alla loro integrazione sociale; costruisce reti che permettano di “prendere per mano”, di stare vicini, per quanto possibile, alle persone in difficoltà.

L’operatore sociale di comunità lavora in team con altri operatori, con gli operatori dei Servizi sociali e con l’Infermiere di Famiglia e di Comunità.

L’operatore sociale di comunità potrà trovare la sua collocazione, in regime di dipendenza o libero professionale, in istituzioni pubbliche o private, associazioni, cooperative, in cui si svolgono azioni di prevenzione del disagio e delle marginalità, finalizzate alla promozione del benessere e delle potenzialità dell’individuo e della collettività, attraverso le risorse presenti nel territorio.

 

 




Semplificazione: 1350 emendamenti, è record

Record di emendamenti in Consiglio regionale. Oggetto dell’attività emendativa è il provvedimento sulla semplificazione, vale a dire il Disegno di legge 83 “Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2020”.

Sono quasi 1350 gli emendamenti depositati all’apertura della seduta, presieduta da Stefano Allasia: è il numero più alto nei 50 anni di storia dell’Assemblea legislativa piemontese. I nodi maggiormente contestati del documento da parte delle opposizioni sono in particolar modo gli articoli riguardanti la caccia e le cave.

Il gruppo Luv ha presentato circa 750 emendamenti, quasi 500 il M5s e una novantina il Pd. Alcuni emendamenti sono poi di Giunta.




Giorgio Marsiaj designato come prossimo presidente di Unione industriale Torino

Il Consiglio Generale di Unione Industriale di Torino, riunitosi oggi in videoconferenza, ha designato Giorgio Marsiaj come Presidente dell’Associazione, al termine del mandato di Dario Gallina.

Giorgio Marsiaj, vicepresidente dell’Unione Industriale di Torino e presidente dell’AMMA, è anche fondatore, presidente e amministratore delegato di SABELT S.p.a., azienda leader nella produzione di sedili sportivi per auto di alta gamma, di cinture di sicurezza, di abbigliamento tecnico per il Motorsport e applicazioni speciali di sistemi di ritenuta nel settore Aerospace e Aviation.

È, inoltre, vice presidente e amministratore delegato della Holding M. Marsiaj & C e presidente della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali.

Il voto è avvenuto sulla base delle indicazioni emerse dalla relazione dei tre saggi, Gianfranco Carbonato, Licia Mattioli e Alberto Tazzetti, che, in qualità di ultimi Past President dell’Unione Industriale di Torino, hanno composto la Commissione di designazione.

“Ringrazio i colleghi del Consiglio Generale – dichiara Giorgio Marsiaj – per avermi scelto come loro rappresentante e per aver permesso all’imprenditoria torinese di arrivare a questa nomina con spirito di coesione e unione. Assumo questo incarico con grande senso di responsabilità, consapevole che, in un momento in cui le prospettive economiche future appaiono particolarmente critiche, serva un’Unione Industriale compatta, forte ed autorevole, capace di cogliere tutte le opportunità in grado di rilanciare la competitività e la produttività. Concentrerò, quindi, il mio impegno per essere un interlocutore attento e propositivo con le istituzioni, rafforzando il nostro ruolo di rappresentatività e di servizio per le imprese”.

Nella riunione del Consiglio Generale del prossimo 29 giugno, il presidente incaricato presenterà la squadra di presidenza.

Come da Statuto, spetterà all’Assemblea Generale, che si riunirà in forma privata ed in videoconferenza il prossimo 13 luglio, la formale elezione di Giorgio Marsiaj presidente dell’Unione Industriale di Torino per il quadriennio 2020-2024 e dei Vice presidenti.

 

 




Socialab: rafforzamento delle Associazioni fondiarie in Canavese e nelle Valli di Lanzo

Nell’ambito di SociaLab, il progetto il progetto europeo dedicato al miglioramento della qualità della vita e del benessere nelle comunità rurali e montane, all’interno del Piano integrato territoriale (Piter) Alcotra GraiesLab ha preso avvio l’attività finalizzata al rafforzamento delle Associazioni fondiarie nel territorio del Canavese e delle Valli di Lanzo.

Le Associazioni fondiarie – riconosciute in Piemonte da una legge regionale – consentono, attraverso la gestione associata delle attività agro-silvo-pastorali, il recupero delle terre incolte e abbandonate, fortemente presenti nelle aree montane, con benefici effetti per la tutela dell’ambiente e del paesaggio, la prevenzione dei rischi idrogeologici e degli incendi, incentivando allo stesso tempo il turismo e le produzioni locali e di conseguenza il reinsediamento.

Il progetto SociaLab si prefigge in particolare di fornire supporto all’ulteriore sviluppo dell’Associazione fondiaria di Usseglio e facilitare la nascita di quella di Borgiallo, con ampliamento degli aderenti, trasferimento di competenze dalla AsFo di Usseglio alla AsFo di Borgiallo, ma anche con realizzazione di materiali informativi on line e momenti di sensibilizzazione verso i potenziali partecipanti.

 




CCIAA Cuneo: ciclo webinar sull’economia circolare

Le Camere di commercio del Piemonte, coordinate da Unioncamere Piemonte, offrono alle imprese della regione un ciclo di formazione online dedicato ad approfondire i temi dell’economia circolare:

 

INTRODUZIONE ALL’ECONOMIA CIRCOLARE 1 E 2

Una formazione a cura della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che intende introdurre a imprese, consulenti, associazioni di categoria e altri professionisti il contesto in cui l’economia circolare si sviluppa e si realizza, nella dimensione politica e normativa, così come nelle dimensioni tecniche ed economiche.

La formazione è divisa in due giornate complementari. Sarà possibile partecipare anche solo a una delle due giornate; per una fruizione completa della formazione si consiglia l’iscrizione a entrambe gli appuntamenti:

– Introduzione all’EC 1: venerdì 26 giugno (9:30-12:00)

– Introduzione all’EC 2: venerdì 3 luglio (9:30-12:00)


ECONOMIA CIRCOLARE A PORTATA DI CLICK

Un workshop interattivo dedicato alla scoperta dell’economia circolare attraverso sessioni teoriche, quiz e gaming per passare dal concetto alle pratiche, dalle teorie ai modelli di business. La formazione è a cura della start-up Mercato Circolare, che mette in rete prodotti, servizi ed eventi di economia circolare.

La formazione è offerta in tre date diverse, selezionabili a scelta dai partecipanti:

– Martedì 23 giugno (14:30-16:30)

Mercoledì 1 luglio (10:00-12:00)

Mercoledì 8 luglio (14:30-16:30)


ECONOMIA CIRCOLARE NEL SETTORE AGRO-ALIMENTARE

A cura dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, un webinar interattivo destinato alle imprese del comparto agro-alimentare, finalizzato a trasferire le conoscenze teoriche di base sulla Circular Economy for Food, nonché linee guida e strumenti per condurre un’analisi della propria realtà aziendale e attivare progetti innovativi capaci di ridurre gli scarti e migliorare l’ecoefficacia di prodotti, servizi e processi nel food system.

La formazione è offerta in quattro appuntamenti, selezionabili a scelta dai partecipanti:

– Martedì 7 luglio (9:30-12:30)

– Martedì 7 luglio (14:30-17:30)

– Martedì 14 luglio (9:30-12:30)

– Martedì 14 luglio (14:30-17:30)




Sono 31.059 (+30 rispetto a ieri) le persone positive al Covid 19

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 22.451 (+276 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2.462 (+19) Alessandria, 1.279 (+31) Asti, 802 (+0) Biella, 2.168 (+36) Cuneo, 1.983 (+2) Novara, 11.737 (+171) Torino, 957 (+10) Vercelli, 913 (+6) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 150 (+1) provenienti da altre regioni. Altri 1.948 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

Sono 6 decessi di persone positive al test del Covid-19, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 4.012 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 663 Alessandria, 248 Asti, 208 Biella, 391 Cuneo, 344 Novara, 1.769 Torino, 217 Vercelli, 131 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 41 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Sono 31.059 (+30 rispetto a ieri, di cui 26 asintomatiche; dei 40: 16 screening; 10 contatti di caso; 3 RSA; 1 in fase di verifica) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4010 Alessandria, 1864 Asti, 1042 Biella, 2829 Cuneo, 2740 Novara, 15.791 Torino, 1316 Vercelli, 1116 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 262 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 89 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 26 (-1 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 517 (+7 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 2.105. I tamponi diagnostici finora processati sono 368.065, di cui 203.316 risultati negativi.




Le nuove ordinanze della Regione Piemonte

Ripartono le attività per bambini e ragazzi da 0 a 17 anni, teatri, cinema, sale concerti, terme e centri benessere, circoli culturali, centri sociali e sale gioco: questi in sintesi, i contenuti dellordinanza n.68 firmata dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che sarà valida da lunedì 15 giugno fino a martedì 14 luglio e che riprende quanto contenuto nel decreto del presidente del Consiglio dell’11 giugno.

In particolare:

– sono consentite in Piemonte le attività ludiche, ricreative ed educative per i bambini e i ragazzi da 0 a 17 anni, in strutture chiuse o all’aria aperta e con l’ausilio di operatori cui affidarli in custodia e con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza;

– riaprono i centri benessere e termali, i circoli culturali, i centri sociali e le sale gioco, scommesse e bingo;
– riaprono anche teatri, cinema e sale concerti, e gli spettacoli aperti al pubblico sono consentiti anche in altri spazi e all’aperto, mentre lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche sono consentite solo in forma statica.

Queste attività devono essere svolte nel rispetto dei protocolli di sicurezza definiti dalla Regione Piemonte e dalle Linee guida per l’apertura delle attività economiche e produttive.

L’ordinanza stabilisce inoltre che le visite in residenze sanitarie assistite, hospice, strutture riabilitative e residenziali per anziani autosufficienti e non è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione.

Le medesime Linee guida contengono le disposizioni che devono essere osservate per le attività sportiva o motoria all’aperto, sportiva di base e motoria (in genere svolte presso palestre, piscine, centri e circoli sportivi, pubblici e privati, ovvero presso altre strutture ove si svolgono attività dirette al benessere dell’individuo attraverso l’esercizio fisico) e dei comprensori sciistici, l’apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, il commercio al dettaglio, i servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), il catering continuativo, i servizi alla persona, gli stabilimenti balneari, le strutture ricettive, la formazione professionale, i parchi tematici e di divertimento.

L’ordinanza mantiene l’obbligo di utilizzare idonee protezioni delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto, in tutte le aree pertinenziali al chiuso e all’aperto dei centri commerciali e delle grandi superfici di vendita (quali parcheggi, giardini, aree gioco, piazzali antistanti gli ingressi) ed in tutti i luoghi e le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza, fatto salvo per i bambini di età inferiore a sei anni, per i soggetti con forme di disabilità o con patologie non compatibili con l’uso continuativo dei dispositivi di protezione individuale. Possono essere utilizzate anche mascherine di comunità, monouso o lavabili, anche autoprodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e garantire comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso.

L’utilizzo delle protezioni si aggiunge alle altre misure di protezione finalizzate alla riduzione del contagio, come il distanziamento fisico e l’igiene costante e accurata della mani, che restano invariate e prioritarie.

Restano il divieto per ogni forma di assembramento in luoghi pubblici o privati e per la presenza di accompagnatori nelle sale di attesa dei Pronto soccorso (salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto).

L’accesso ai luoghi di culto deve avvenire nel rispetto dei protocolli firmati dal Governo con le varie confessioni religiose.

Il mancato rispetto delle misure previste dall’ordinanza è sanzionato secondo quanto previsto dall’articolo 4, comma 1, del decreto legge 25 marzo 2020 n. 19, convertito con legge 22 maggio 2020 n.35.

 

 




Confartigianato imprese Cuneo da 75 anni a fianco delle imprese

Settantacinque anni di vita associativa, partiti da quel lontano 12 giugno 1945, quando undici artigiani cuneesi, uno scultore, un mugnaio, due sarti, due falegnami, due meccanici, un carradore, un ippotrasportatore e un calderaio, scelsero di unire le forze per dare voce e sostegno al loro comparto e collaborare in modo fattivo alla ricostruzione politico-economica del Paese sulle macerie del secondo conflitto mondiale.

Un anniversario importante, quello che Confartigianato Imprese Cuneo ha celebrato oggi, richiamando l’attenzione su quel valore artigiano, fil rouge della sua lunga storia saldamente intrecciata allo sviluppo della provincia Granda.

E proprio per sancire questo legame indissolubile tra Associazione e territorio, Confartigianato Cuneo, alla luce delle difficoltà generate dalla pandemia di Covid 19, ha scelto di puntare su un cerimoniale più intimo, consegnando proprio il 12 giugno ai sindaci dei 18 comuni della Granda in cui sono ubicati i suoi uffici zonali e i recapiti, una bandiera riportante il suo logo rivisitato per l’occasione. Un gesto che è andato a suggellare l’antico legame dell’Associazione con la terra cuneese e le sue istituzioni.

Nelle sedi comunali di Cuneo, Alba, Borgo San Dalmazzo, Bra, Carrù, Ceva, Dogliani, Dronero, Fossano, Mondovì, Saluzzo, Savigliano, Bagnolo, Busca, Canale, Garessio, Racconigi, Santo Stefano Belbo, i presidenti zonali di Confartigianato Cuneo, accompagnati dai funzionari di zona e dai coordinatori sindacali, hanno ufficialmente depositato nella mani dei primi cittadini il vessillo del settantacinquesimo anniversario associativo con la richiesta che questo venga esposto a fianco delle bandiere rituali dei comuni almeno per una settimana. Un modo per rendere ufficiale la partecipazione del territorio ai festeggiamenti, pur se in tono sommesso, dell’importante anniversario.

«Essere artigiani – ha dichiarato Luca Crosetto presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – significa essere custodi di un pezzo di conoscenza e di sapienza ed essere creatori di nuovo valore. Da artigiano ancor prima che da presidente, sono orgoglioso di poter festeggiare questo importante traguardo della nostra Associazione. Da 75 anni le imprese artigiane in provincia di Cuneo ritrovano nella Confartigianato il loro punto di riferimento più stabile e concreto, in grado di rispondere in modo efficace alle necessità del Comparto. Un lungo percorso di attività sindacale e di iniziative di sostegno per favorire lo sviluppo della piccola e media impresa, partito proprio in quel 12 giugno 1945 e che mantiene oggi lo stesso spirito collaborativo e la stessa comunione d’intenti di allora.

A tal proposito, è doveroso rivolgere un pensiero alle migliaia di imprenditrici ed imprenditori che hanno validamente contribuito a rendere grande la nostra Associazione, seconda in Italia per numero di aderenti con oltre 9.000 associati, 18 uffici sul territorio provinciale, 350 dirigenti e 200 dipendenti che ogni giorno sono al lavoro per supportare le imprese associate».

«È stato emozionante – ha aggiunto Joseph Meineri direttore generale di Confartigianato Imprese Cuneo – ripercorrere idealmente, seppure per sommi capi, quell’idea di capillarità territoriale che fin dall’inizio animò la neonata struttura associativa: essere vicini agli imprenditori per comprenderne le necessità, raccoglierne gli umori e tradurre il tutto in azioni di supporto collettivo alle varie categorie professionali. Strategia illuminante per quel periodo, e ancora oggi punto di forza indispensabile per rendere efficace il lavoro dell’Associazione. Con la consegna del vessillo di Confartigianato Cuneo ai sindaci, abbiamo voluto rafforzare quella rete virtuosa di mutuo sostegno tra imprese e territorio, impostata dai nostri predecessori ben 75 anni fa».

«Ora però è tempo di guardare al futuro. – ha concluso Crosetto – Stiamo vivendo un periodo alquanto difficile e burrascoso, purtroppo ancora pieno di incognite. Proprio in virtù della storia illustre che ci accompagna e ci sostiene, dobbiamo tutti insieme, Associazione e imprese, valutare le opportunità che si profilano all’orizzonte e coglierle con slancio e determinazione. Noi siamo pronti a fare come sempre la nostra parte: essere a fianco degli imprenditori per rappresentarli e supportarne i nuovi percorsi futuri».




Protocollo di contrasto al Covid-19 negli ambienti di lavoro, due webinar di Cnvv

Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) organizza due webinar di confronto con gli enti preposti alle attività ispettive e alle verifiche della corretta applicazione delle misure di sicurezza previste nel Protocollo di contrasto e contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro.

Durante gli incontri, che sono in programma mercoledì 17 giugno 2020 (dalle 11,30 alle 13,30) per le aziende della provincia di Novara e mercoledì 24 giugno 2020 (dalle 10,30 alle 12,30) per le aziende della provincia di Vercelli, interverranno rappresentanti della Prefettura, del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl, dell’Ispettorato territoriale del Lavoro e del Comando provinciale dei Carabinieri dei due territori.

«Il Protocollo – spiega il direttore di Cnvv, Aureliano Curini – è stato allegato al DPCM del 26 aprile 2020 e al DPCM del 17 maggio 2020 e ha definito nuovi obblighi e procedure di sicurezza per le aziende produttive, rendendo obbligatorie misure come l’utilizzo di mascherine protettive, il distanziamento, la pulizia e la sanificazione degli ambienti di lavoro, la gestione degli ingressi e delle aziende terze.

Gli incontri che abbiamo organizzato sono finalizzati a chiarire dubbi e perplessità procedurali attraverso un confronto diretto con chi deve effettuare verifiche e controlli, in modo da raggiungere l’obiettivo comune di un contenimento della diffusione del virus che sia più possibile articolato ed efficace».

«Per rispondere alle esigenze delle aziende interessate ai servizi di sanificazione degli ambienti di lavoro e all’acquisto di dispositivi di protezione e di distanziamento – aggiunge Curini – da giugno abbiamo predisposto un elenco, organizzato per categoria merceologica e costantemente aggiornato, con le offerte, a prezzi scontati per le imprese nostre associate, di tutti i fornitori che ci hanno segnalato le loro attività di produzione e/o distribuzione. Anche in questo caso di tratta di uno strumento molto importante per consentire al sistema economico la gestione adeguata di una “nuova quotidianità” con la quale dobbiamo, purtroppo, abituarci a convivere ancora a lungo».




Il Piemonte guarda avanti con il fondo di attrazione investimenti

Innovazione e nuova occupazione: sono questi i temi prioritari messi a disposizione dalla Regione Piemonte sui bandi del contratto di insediamento e dell’attrazione investimenti, attualmente in corso d’opera e su cui sono stati già erogati 24 milioni di euro.

Sull’attrazione investimenti i progetti approvati e finanziati sono 43, con particolare riferimento al settore della meccatronica e dell’automotive; 230 persone in più beneficeranno di questo investimento trovando piena occupazione. Per quanto riguarda la dimensione territoriale dei vari progetti, sono 19 quelli approvati in provincia di Torino, mentre il cuneese ha presentato 13 proposte.

Il Piemonte va avanti, non si ferma e molte aziende hanno proposto validi progetti di sviluppo – conferma l’assessore regionale alle Attività Economiche e produttive, Andrea Tronzanoquesta è unulteriore testimonianza di una società imprenditoriale che crede e investe nel sistema produttivo, privilegiando temi come l’innovazione e lo sviluppo. Oltre duecento nuovi posti di lavoro sono una bella iniezione di fiducia proprio in un periodo come questo. Ricordo inoltre che sono ancora disponibili risorse che potrebbero aiutare a dare un ulteriore impulso alla ripartenza economica della nostra Regione”.

La misura del Fondo di attrazione investimenti, che favorisce, tramite sostegno finanziario, il rilancio degli investimenti del sistema produttivo piemontese dispone infatti ancora di sei milioni di euro di risorse. Quella relativa al contratto di insediamento, che invece sostiene progetti di ricerca preordinati o conseguenti all’insediamento (o ampliamento) da parte della grande impresa beneficiaria di una sede operativa in Piemonte, generando una ricaduta occupazionale, ha una dotazione finanziaria di 7,2 milioni di euro. Al momento sono pervenute due domande, una dal cuneese (produzione prodotti farmaceutici di base) e una dal vercellese (prodotti chimici).