Sono 31.059 (+30 rispetto a ieri) le persone positive al Covid 19

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 22.451 (+276 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2.462 (+19) Alessandria, 1.279 (+31) Asti, 802 (+0) Biella, 2.168 (+36) Cuneo, 1.983 (+2) Novara, 11.737 (+171) Torino, 957 (+10) Vercelli, 913 (+6) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 150 (+1) provenienti da altre regioni. Altri 1.948 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

Sono 6 decessi di persone positive al test del Covid-19, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 4.012 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 663 Alessandria, 248 Asti, 208 Biella, 391 Cuneo, 344 Novara, 1.769 Torino, 217 Vercelli, 131 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 41 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Sono 31.059 (+30 rispetto a ieri, di cui 26 asintomatiche; dei 40: 16 screening; 10 contatti di caso; 3 RSA; 1 in fase di verifica) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4010 Alessandria, 1864 Asti, 1042 Biella, 2829 Cuneo, 2740 Novara, 15.791 Torino, 1316 Vercelli, 1116 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 262 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 89 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 26 (-1 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 517 (+7 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 2.105. I tamponi diagnostici finora processati sono 368.065, di cui 203.316 risultati negativi.




Coronavirus, il bollettino della Regione Piemonte

Sono 21 i decessi di persone positive al test del Coronavirus comunicati questo pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 10 in provincia di Torino, 2 nel Biellese, 3 nell’Alessandrino, 1 nel Vercellese, 3 nel Novarese, 2 nel Cuneese. Il totale è ora di 336 deceduti, così suddivisi su base provinciale: 92 ad Alessandria, 12 ad Asti, 34 a Biella, 22 a Cuneo, 47 a Novara, 86 a Torino, 19 a Vercelli, 19 nel Verbano-Cusio-Ossola, 5 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Sono 5.094 le persone finora risultate positive al Coronavirus in Piemonte: 877 in provincia di Alessandria, 215 in provincia di Asti, 262 in provincia di Biella, 381 in provincia di Cuneo, 424 in provincia di Novara, 2.317 in provincia di Torino, 269 in provincia di Vercelli, 204 nel Verbano-Cusio-Ossola, 49 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 96 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 352. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 14.619, di cui 9.058 risultati negativi.




CNA Piemonte: incontro tra la Direzione Nazionale CNA e il Ministro delle imprese e del made in Italy

La direzione nazionale di CNA ha incontrato questa mattina il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

All’incontro hanno partecipato anche il Presidente di CNA Piemonte Bruno Scanferla e il Segretario Regionale Delio Zanzottera, oltre ai componenti piemontesi della Direzione Nazionale.

Il Presidente nazionale di CNA Dario Costantini ha riportato l’attenzione sul recente caos sul Superbonus scatenato dallo stop improvviso alla cessione del credito e allo sconto in fattura: “Siamo certi che potremo contare anche sul suo prezioso contributo per dare, in tempi brevissimi, risposta alle 40mila imprese che sono al limite della sofferenza e della sopportazione per gli oltre otto miliardi di crediti incagliati”.

Il Ministro ha parlato della centralità delle micro e piccole imprese nell’economia italiana.

“Fino a poco tempo fa una dimensione aziendale ridotta era vista come un limite, oggi invece è una qualità importante: la tenacia degli imprenditori italiani ha dato vita a una imprenditoria capace di adattarsi anche ai cambiamenti più difficili da prevedere. Artigiani e Pmi sono elementi di forza della nostra economia, soprattutto in questa fase di deglobalizzazione. Per questo abbiamo creato il ministero delle imprese e del Made in Italy”, ha dichiarato Urso, che continua “Abbiamo collegato alla legge finanziaria sul Made in Italy, un disegno di legge che presenteremo in Parlamento ad aprile, quando sarà terminata l’indagine conoscitiva della commissione Attività produttive della Camera. Lo stesso governo sta portando avanti un confronto con le Regioni e gli attori coinvolti e la misura riguarderà la lotta alla concorrenza sleale, alla contraffazione, all’italian sounding, ma valorizzerà anche il prodotto italiano come tale”.

Risulta evidente che i dossier di competenza del Ministero delle imprese e del Made in Italy impattino fortemente sulle micro e piccole imprese.

La Confederazione ha dato piena disponibilità a lavorare in modo congiunto, fiera del fatto di essere  interlocutore privilegiata: l’incontro di oggi è il primo di diversi incontri utili a approfondire temi connessi alla piccola impresa e alla crescita del Sistema Paese.




Con Savor Piemonte alla conquista dei palati internazionali

Opportunità concrete per vendere all’estero i migliori prodotti agroalimentari piemontesi: questa è la proposta alla base del progetto Savor Piemonte, realizzato dalla Camera di commercio di Torino per le aziende dei settori alimenti e bevande della regione. Dopo una prima iniziativa pilota nel 2020, l’edizione 2021 si apre in questi giorni con la call per selezionare le imprese da presentare ai migliori buyer internazionali nell’intero corso dell’anno.

 

Cerchiamo aziende di qualità del settore agroalimentare, anche alla prima esperienza nell’export: grazie alla nostra rete di contatti internazionali siamo in grado di condurle con successo alla conquista di nuovi mercati a livello mondiale – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino – Non solo: con Savor Piemonte ci proponiamo di coinvolgere gli importatori stranieri in maniera continuativa, arrivando a costruire nei 10 mercati target una vera e propria “comunità di buyer”, una rete di professionisti ambasciatori del made in Piemonte, legati al nostro territorio tanto da relazioni professionali quanto dalla passione per le nostre eccellenze”.

 

In questo senso il progetto Savor Piemonte costituisce una novità rispetto a precedenti iniziative: l’obiettivo non è solo quello di calendarizzare durante l’anno periodici incontri con gli operatori selezionati, ma di realizzare una vetrina virtuale permanente di prodotti piemontesi, da inserire in modo continuativo nei più prestigiosi cataloghi internazionali. La promozione dei prodotti, inoltre, verrà organizzata in modo integrato, sulla base di 2 panieri specifici (aperitivo/merenda, pranzo/cena), anche attraverso l’elaborazione di ricette e abbinamenti, con l’obiettivo di generare fenomeni di co-marketing tra produttori diversi.

 

All’azienda partecipante verranno garantiti tutta una serie di servizi, dall’analisi delle opportunità d’affari all’estero, alla preparazione ai mercati internazionali sui principali temi legati all’export e allo sviluppo di prodotto, dai temi più tecnici come l’etichettatura o gli adempimenti doganali alla comunicazione, fino all’assistenza individuale per il perfezionamento dei contratti di fornitura.

 

Paesi target

 

Candidature

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Costi

La partecipazione alle prime fasi del progetto è gratuita per tutte le imprese. L’ultima fase, che prevede su richiesta interventi di assistenza individuale specifici, è a pagamento per le imprese piemontesi, ma gratuita per quelle torinesi, grazie ad un contributo della Camera di commercio di Torino.

 

I partner

Ampia la platea di partner qualificati che contribuiranno a supportare le imprese piemontesi durante tutto il percorso: dal Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino, alle Camere di Commercio Italiane all’Estero e Miste ai principali centri di formazione universitaria piemontese. Per la prima volta riuniti in un unico progetto, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino e Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo metteranno a disposizione delle imprese del territorio il proprio patrimonio di conoscenza e le proprie competenze tecniche per aiutarle a raggiungere in modo efficace i propri obiettivi di crescita internazionale.

 

Il mercato alimentare nel mondo

Secondo le recenti analisi condotte da Euromonitor International Ltd. (società leader nel campo delle ricerche di mercato), nel 2020 il valore del mercato globale dei prodotti alimentari confezionati e delle bevande ammontava a circa 3.521 miliardi di euro.

Nello stesso anno, l’Asia rappresentava il 33,1% del mercato globale con i suoi 1.164 miliardi di euro, seguita dall’Europa (Russia e Turchia incluse) con 1.012,3 miliardi di euro (28,8%), dal Nord America con 733,1 miliardi di euro (20,8%), dall’America Latina con 331,6 miliardi di euro (9,4%) e dall’Africa e Medio Oriente con 279,9 miliardi di euro (7,9%).

Asia, Europa e Nord America rimangono a tutt’oggi le aree maggiormente attrattive per le imprese operanti nel settore agroalimentare e che guardano all’estero per lo sviluppo del proprio business, nonché una destinazione privilegiata per i prodotti Made in Italy.

 

Il Piemonte

 




A luglio 2020 crolla la domanda di lavoro delle imprese piemontesi

Sono circa 14.540 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per luglio 2020, 13.750 unità in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-48,6%).

L’80% riguarderà lavoratori dipendenti, mentre solo il 20% sarà rappresentato da lavoratori non alle dipendenze. Nel 26% dei casi le entrate previste saranno stabili (era il 32% a luglio 2019), ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 74% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

Complessivamente nel trimestre luglio-settembre 2020 le entrate stimate raggiungeranno le 32.670 unità, circa 40mila unità in meno rispetto a quanto previsto nello stesso periodo del 2019.

Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.

Delle 14.540 entrate previste in Piemonte nel mese di luglio 2020 il 14% è costituito da laureati (in diminuzione rispetto al 15% di luglio 2019) e il 36% da diplomati; le qualifiche professionali rappresentano il 24% mentre il 27% è riservato alla scuola dell’obbligo.

Per quanto riguarda la dinamica settoriale sono, ancora una volta, i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro (74,8%, dato in crescita rispetto al 70% registrato nello stesso periodo dell’anno precedente), in particolare i servizi alle imprese e alle persone. Il comparto manifatturiero, che genera il 20% della domanda di luglio 2020, registra un calo di 3.870 unità rispetto a luglio 2019. In diminuzione anche le entrate programmate dalle imprese delle costruzioni, che passano da 1.570 di luglio 2019 a 700.

 

Il 18,1% delle entrate previste per febbraio 2020 nella nostra regione sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota superiore alla media nazionale (15%) e lievemente inferiore rispetto a quanto previsto nel luglio 2019 a livello regionale (21%), il 24,4% sarà costituito da operai specializzati e conduttori di impianti, il 42,2% riguarderà impiegati, professioni commerciali e dei sevizi e l’15,3% professioni non qualificate.

 

Permangono, infine, le difficoltà di reperimento di alcune figure professionali: in 28 casi su 100 le imprese piemontesi prevedono, infatti, di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Le professioni più difficili da reperire in regione a luglio 2020 sono gli specialisti in scienze informatiche fisiche e chimiche, gli operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici e le professioni specifiche nei servizi di sicurezza, vigilanza e custodia.

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Alluvione, Consiglio regionale: approvati sei punti, dalla manutenzione agli studi sul rischio, sino ai risarcimenti

Il Consiglio regionale ha approvato sei ordini del giorno riguardo l’alluvione che nei giorni scorsi ha colpito il Piemonte.

Cura e manutenzione del verde sulle strade

L’Odg presentato dalla Lega, illustrato dal primo firmatario Mauro Fava, impegna il presidente e la Giunta regionale a farsi portavoce presso le Province, la Città metropolitana di Torino e i Comuni piemontesi “affinché pongano in essere gli atti utili e necessari per assicurare la tutela della pubblica incolumità mediante la cura e la manutenzione del verde pubblico e demaniale lungo le strade di loro competenza” e a rivolgere ai medesimi enti “un formale invito affinché con la massima urgenza si facciano carico, relativamente al territorio di loro competenza, d’imporre a tutti i proprietari confinanti con le strade statali, provinciali, comunali e vicinali di uso pubblico” di provvedere a tutte le azioni necessarie a salvaguardare la sicurezza delle strade attraverso azioni quali la potatura di alberi e siepi e la rimozione di alberi, rami e fogliame che contravvengano alle disposizioni del Codice della strada.

Più risorse per la manutenzione del territorio

La mozione del Pd, illustrata dal primo firmatario Domenico Rossi, impegna la Giunta “a valutare l’impegno di congrue risorse aggiuntive nella manovra di assestamento per sostenere interventi necessari alla messa in sicurezza dei territori e a individuare, nell’ambito della nuova programmazione dei fondi Ue, risorse per finanziare interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico”. Impegna, inoltre, l’Esecutivo “a promuovere la riduzione del consumo di suolo attraverso politiche di riuso, riqualificazione dell’edificato e rigenerazione ubana, incentivando anche le perequazioni intercomunali e la la tutela del territorio, con particolare attenzione al ripopolamento della montagna” e a costituire una struttura di missione regionale per supportare Enti e Amministrazioni per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e assistere le Amministrazioni locali nella progettazione di opere e strutture per la messa in sicurezza, al fine di intercettare i fondi disponibili a livello nazionale ed europeo”.

Un aiuto per i danni ai privati

L’ordine del giorno presentato per Fi da Francesco Graglia e illustrato da Carlo Riva Vercellotti impegna il presidente e la Giunta “a richiedere al Governo di erogare un anticipo immediato delle risorse che verranno trasferite al Piemonte, nella misura di almeno il 30% delle spese sostenute la rimessa in ripristino delle sedi aziendali e delle abitazioni private” e “a sollecitare il Governo e il Parlamento affinché le agevolazioni fiscali legate alla ristrutturazione degli immobili per le zone del centro Italia colpite dai terremoti del 2009, 2016 e 2017 , introdotte in sede di conversione del Decreto Agosto, sia estesa anche per le zone del Piemonte colpite dalla recente alluvione”.

Potenziamento dei servizi ferroviari

Quello presentato da Ivano Martinetti (M5s) impegna la Giunta a “verificare urgentemente la possibilità di ripristino e potenziamento del servizio ferroviario passeggeri sulla linea Cuneo-Limone-Ventimiglia” e venga sfruttata a pieno l’infrastruttura ferroviaria per riconnettere il territorio colpito dall’emergenza”.

Nuove opere per la difesa del suolo

Quello presentato da Sarah Disabato (M5s) impegna tra l’altro la Giunta affinché vengano attivati al più presto gli uffici regionali competenti per supportare gli Enti locali nella delicata fase emergenziale e vengano previste adeguate risorse, in base alle disponibilità di bilancio, per implementare la strumentazione e l’organico degli uffici regionali, della Città metropolitana e delle Province competenti nel fornire adeguato supporto e celere risposta agli Enti locali nelle fasi di progettazione ed emergenza”.

Nuovi studi sui fattori di rischio

Quello presentato da Giorgio Bertola (M5s) impegna, ancora, la Giunta “a compiere ogni azione necessaria per commissionare celermente nuovi studi sui fattori di rischio territoriali per la Regione Piemonte legati al cambiamento climatico” e “a supportare attraverso eventuali accordi con l’Università, il Politecnico e gli Istituti di ricerca, nuove modellizzazioni e strumenti informatici in grado di restituire informazioni utili a prevenire e mitigare gkli eventi eccezionali derivanti dal cambiamento climatico”.

Prima della votazione degli ordini del giorno si è conclusa la discussione iniziata nella scorsa seduta sulla comunicazione del presidente della Giunta Alberto Cirio con gli interventi di Disabato (M5s), Federico PeruginiFava e Valter Marin (Lega).

L’Aula ha respinto altri due ordini del giorno, primi firmatari rispettivamente Martinetti e Francesca Frediani




Il cordoglio del presidente Stefano Allasia per la scomparsa di Jole Santelli

A nome del Consiglio regionale del Piemonte desidero esprimere profondo cordoglio per la scomparsa di Jole Santelli, prima donna presidente della Regione Calabria.

Persona generosa, appassionata e combattiva, da sempre stimata da tutti, è stata un’amministratrice fortemente legata alla propria terra.

Sincera vicinanza alla sua famiglia e ai suoi cari in questa triste giornata.




Nuove nomine del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale nella seduta odierna ha votato diverse nomine:

 

  • Marco Cesare Bellion, già consigliere regionale, come membro della Commissione di Garanzia in sostituzione di Paolo Cattaneo. La votazione richiedeva i due terzi dei componenti del Consiglio regionale.
  • Simona Delbosco come membro del cda dell’Azienda pubblica di servizi alla persona – Apsp Casa Benefica.
  • Alessio Borro come rappresentante nell’assemblea dei delegati del consorzio di irrigazione e bonifica “Associazione irrigazione est Sesia” di Novara.

L’Aula all’unanimità ha inoltre modificato il dispositivo della deliberazione di nomina di Gian Paolo Zanetta nel cda Ires (Istituto di ricerche economico e sociali) che verrà svolta a titolo gratuito, in conformità della legge sugli incarichi a persone in stato di quiescenza.




Cal, parere favorevole al Piano energetico ambientale

Il Piano energetico ambientale regionale (Pear) ha avuto il via libera da parte del Consiglio delle Autonomie locali (Cal) presieduto da Davide Crovella. L’assemblea ha infatti dato parere favorevole all’unanimità alla proposta della Giunta regionale, che aggiorna sotto il profilo normativo quella presentata nel 2018, alla luce degli obiettivi del pacchetto europeo Energia e Clima 2030.
Mauro Barisone, in qualità di relatore, ha posto l’accento sull’importanza di ridurre i combustibili derivanti da fonti fossili con quelli da energie rinnovabili come l’idroelettrico e l’eolico e di dare impulso alla green economy anche per i piccoli comuni.

L’assemblea ha dato parere favorevole all’unanimità anche al disegno di legge 147 sull’assestamento al bilancio di previsione 2021-23. Nel rispondere alle perplessità di Ali ed Anci circa l’assenza di dati da poter analizzare, l’assessore Andrea Tronzano ha spiegato che “si tratta di un provvedimento prettamente tecnico, per arrivare ad approvare il bilancio di previsione entro il 31 dicembre. Le variazioni politiche, che daranno un quadro chiaro dell’indirizzo della Giunta, verranno affrontate a settembre”.

In materia di attività estrattive, l’Ufficio di presidenza ha poi dato il via libera alla proposta di regolamento sugli indirizzi per il riempimento del vuoto di cava, che l’assessore Tronzano ha definito innovativo: “Si tratta del primo regolamento di questo tipo in Italia, servirà a semplificare e coordinare i procedimenti, con la certezza dei tempi per le imprese. Il regolamento individua una scala di priorità dei materiali da usare nel riempimento dei vuoti in funzione della tutela dell’ambiente e affronta anche la questione delle garanzie finanziarie che il cavatore dovrà presentare per l’esecuzione del progetto”.




Confagricoltura Piemonte: “Il lockdown prolungato mette in ginocchio agriturismo, enoturismo e fattorie didattiche”

Un sondaggio condotto da Confagricoltura Piemonte sulle aziende agrituristiche associate – circa 300 imprese su un totale a livello regionale di 1.300 aziende – rileva che le perdite economiche che si aggirano intorno a una media del 65% per chi offre ristorazione; cresce al 70% per chi offre servizi di ospitalità e raggiunge addirittura il 95% per le strutture impegnate anche nell’organizzazione di eventi, cerimonie e attività legate alle fattorie didattiche.

“In Piemonte – ricorda il presidente regionale di Agriturist Confagricoltura Lorenzo Morandi – sono attive 1.316 aziende agrituristiche (5,6% della quota nazionale), delle quali 914 con alloggio. Le aziende con ristorazione sono 793 ( 60 % del totale); quelle che offrono un servizio di degustazione (tipo enoturismo, per esempio) sono 687 (52 % del totale)”.

Sono 1.013 (il 77% del totale) quelle che svolgono altre attività legate all’agriturismo: fattoria didattica, ippoturismo, attività ludiche – educative, agri-asilo.
“Durante i mesi estivi, dopo il primo lockdown – fa rilevare Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – si era registrato qualche incoraggiante segnale di ripresa, soprattutto negli agriturismi che hanno ospitato molti turisti locali che hanno preferito soggiornare nelle vicinanze anziché recarsi nelle mete turistiche tradizionali fuori regione. Tuttavia, con la chiusura delle attività di ristorazione e pernottamento a seguito della seconda ondata di contagi del mese di ottobre e il successivo blocco totale della stagione sciistica, le perdite economiche rilevate dalle strutture ricettive sono state ingenti su tutto il territorio piemontese”.

La situazione è critica: la percentuale di agriturismi che sono prossimi a chiudere definitivamente la propria attività è del 20%, specie tra le aziende con bassa redditività. A trascinare in basso il bilancio degli agriturismi è stata anche la mancanza di eventi, grandi e piccoli, sul territorio locale, oltre all’annullamento di tutti quei festeggiamenti legati alle cerimonie; inoltre non è stato possibile organizzare alcuna attività di collaborazione con le scuole che prevedesse la presenza nelle aziende di ragazzi e scolaresche per portare avanti i progetti già avviati delle fattorie didattiche.
È andata un po’ meglio per chi fornisce solo servizi di ristorazione e vendita diretta dei propri prodotti, grazie alla possibilità di praticare l’asporto o la consegna a domicilio, anche se si tratta di casi isolati e di attività residuali che hanno consentito a malapena la sopravvivenza dell’azienda.

Confagricoltura Piemonte ritiene che sia fondamentale individuare una serie di interventi strutturali di lungo respiro che possano aiutare il settore agrituristico a ripartire, nella speranza che il Piemonte torni presto nella zona gialla del Paese: servono uno snellimento delle procedure per l’erogazione dei ristori, l’azzeramento dei contributi previdenziali, l’eliminazione delle tasse locali, della raccolta rifiuti e televisive.

Anche quest’anno il fine settimana di Pasqua che gli italiani dovranno trascorrere a casa sarà particolarmente pesante per i bilanci delle attività agrituristiche. Zero clienti a tavola e zero pernottamenti: la perdita di fatturato dell’agriturismo piemontese in questo secondo lockdown prolungato, che tra scarse apertura scarse e prolungate sospensioni dura da ottobre a oggi, secondo le stime di Confagricoltura, supera i 15 milioni di euro. “Allarmante la situazione delle 400 fattorie didattiche, che da oltre un anno non ricevono visite delle scolaresche: le aziende – spiega il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro – devono essere tenute in ordine e gli animali, prevalentemente da esposizione, devono continuare ad essere alimentati.
Complicata la situazione per quanto riguarda le aziende enoturistiche: venendo meno i visitatori in cantina si è registrato un cambio di destinazione dei mercati, con perdite importanti di fatturato: in Piemonte, in questo comparto, per ogni mese di chiusura Confagricoltura stima un mancato introito di oltre 600.000 euro.