Previsioni occupazionali: 33.920 assunzioni previste dalle imprese piemontesi a luglio

Sono circa 33.920 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per luglio 2023, valore che sale a 93.650 se consideriamo l’intero trimestre luglio-settembre 2023. Il trend appare espansivo sia a livello mensile (+2.930 entrate rispetto a luglio 2022, per una variazione tendenziale del +9,5%), sia su base trimestrale (+6.700 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente) in analogia a quanto avviene a livello complessivo nazionale (+15,8% su luglio 2022 e +15,1% rispetto a luglio-settembre 2022).

Le entrate ipotizzate in Piemonte a luglio 2023 rappresentano il 22,6% delle 150.400 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 5,8% del totale di quelle nazionali (585mila circa).

Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 15 maggio-31 maggio 2023.

Il 77,7% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 16,8% lavoratori somministrati, l’1,9% collaboratori e il 3,7% altri lavoratori non alle dipendenze.

 

La domanda di lavoro a luglio 2023 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 64% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 22% dei casi. L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 9% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota del 5% del totale complessivo regionale.

 

Delle 33.920 entrate previste in Piemonte nel mese di luglio 2023 il 12% è costituito da laureatiil 27% da diplomati, le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 26% e il 33%.

Considerando i dati del trimestre luglio-settembre 2023 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 62.690 entrateil 66,9% del totale (3.850 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 30.970 entrate, generando il 33,9% della domanda totale e segnando un aumento – circa 2.850 unità- rispetto al periodo luglio-settembre 2022.

 

Tra i servizi, il comparto che assorbirà la quota più rilevante delle 93.650 entrate previste nel trimestre luglio-settembre 2023 è quello dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici, con 16.550 ingressi (17,7% del totale), seguito dai servizi alle persone, con 12.560 entrate e una quota del 13,4% del totale e dal commercio, per cui le imprese intervistate presumono di dover effettuare 11.700 assunzioni (12,5%). I servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio richiederanno 6.280 nuove entrate nel trimestre impattando con una quota del 6,7% sulle assunzioni previste nel periodo.

All’interno del comparto industriale si distingue il settore edile (8.790 assunzioni nel trimestre, con una quota del 9,4% del totale).

Il 31% delle entrate previste a luglio 2023 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 17% a dirigenti, specialisti e tecnici.

Gli operai specializzati e conduttori di impianti produrranno il 31% delle entrate e solo il 7% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici costituiranno il 14% delle assunzioni del mese.

Il 36,3% delle assunzioni interesserà giovani con meno di 30 anni, quota che sale al 50,1% per le aree commerciali e della vendita e scende al 28,8% per la logistica. Nel 21% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.

Per il 60% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 20,5% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, l’11,4% coordinerà altre persone.

 

Il 50,2% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 15,9% nelle aree commerciali e della vendita, il 13,6% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 12% circa delle assunzioni programmate per il mese di luglio 2023, l’area amministrativa e quella direzionale rispettivamente il 4,3% e 4,1%.

Anche per il mese di luglio 2023 la difficoltà di reperimento si conferma una tematica di rilievo nel panorama regionale. In oltre 1 caso su 2 (52,0%) le imprese prevedono, infatti, di incontrare ostacoli nel reperire i profili desiderati, quota in aumento tanto rispetto al mese precedente (50,5%), quanto soprattutto nel confronto di lungo periodo: a luglio 2022 le difficoltà di reperimento riguardavano, infatti, solo il 44,1% delle entrate programmate. Ancora una volta, il dato piemontese è, inoltre, più elevato rispetto a quello medio nazionale (47,9%). Il mismatch è legato in primo luogo alla mancanza di candidati (35,6%, a fronte del 28,0% di un anno fa), seguita da un’inadeguata preparazione degli aspiranti neo-assunti (11,9%, quota stabile rispetto a luglio 2022).

 

Le professioni più difficili da reperire in Piemonte nel mese di luglio 2023

 

Entrate previste

di cui difficoltà di reperimento

Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali

830

81,2%

Conduttori di veicoli a motore e a trazione animale

1.310

79,5%

Operai specializ. installaz./manutenzione attrezzature elettriche/elettroniche

480

77,1%

Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni

620

75,8%

Meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili

750

75,4%

Fabbri ferrai costruttori di utensili

470

67,0%

Totale

33.920

52,0%

Fonte: Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2023

Nel dettaglio delle singole professioni, si segnalano criticità per le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali che risultano di difficile reperimento nell’81,2% dei casi, seguiti dai conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (79,5%), operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche (77,1%), tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (75,8%) e meccanici artigianali (75,4%).

Per quanto riguarda i titoli di studio, a livello universitario la difficoltà maggiore si riscontra nel reperire laureati nell’indirizzo di scienze matematiche, fisiche ed informatiche (82,5% di difficile reperimento – a conferma di quanto rilevato per il mese di giugno 2023-) e in quello di indirizzo medico e odontoiatrico (80,5%).

Le imprese lamentano difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS, 79,9%) e, a livello secondario, per l’indirizzo socio-sanitario (il 69,2% delle assunzioni programmate è di difficile reperimento). Per quanto riguarda la qualifica di formazione o diploma professionale, le problematiche maggiori si riscontrano per l’indirizzo dei servizi di promozione e accoglienza (78,9%).

 

Sono circa 33.920 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per luglio 2023, valore che sale a 93.650 se consideriamo l’intero trimestre luglio-settembre 2023. Il trend appare espansivo sia a livello mensile (+2.930 entrate rispetto a luglio 2022, per una variazione tendenziale del +9,5%), sia su base trimestrale (+6.700 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente) in analogia a quanto avviene a livello complessivo nazionale (+15,8% su luglio 2022 e +15,1% rispetto a luglio-settembre 2022).

Le entrate ipotizzate in Piemonte a luglio 2023 rappresentano il 22,6% delle 150.400 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 5,8% del totale di quelle nazionali (585mila circa).

Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 15 maggio-31 maggio 2023.

Il 77,7% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 16,8% lavoratori somministrati, l’1,9% collaboratori e il 3,7% altri lavoratori non alle dipendenze.

 

La domanda di lavoro a luglio 2023 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 64% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 22% dei casi. L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 9% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota del 5% del totale complessivo regionale.

 

Delle 33.920 entrate previste in Piemonte nel mese di luglio 2023 il 12% è costituito da laureatiil 27% da diplomati, le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 26% e il 33%.

Considerando i dati del trimestre luglio-settembre 2023 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 62.690 entrateil 66,9% del totale (3.850 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 30.970 entrate, generando il 33,9% della domanda totale e segnando un aumento – circa 2.850 unità- rispetto al periodo luglio-settembre 2022.

 

Tra i servizi, il comparto che assorbirà la quota più rilevante delle 93.650 entrate previste nel trimestre luglio-settembre 2023 è quello dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici, con 16.550 ingressi (17,7% del totale), seguito dai servizi alle persone, con 12.560 entrate e una quota del 13,4% del totale e dal commercio, per cui le imprese intervistate presumono di dover effettuare 11.700 assunzioni (12,5%). I servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio richiederanno 6.280 nuove entrate nel trimestre impattando con una quota del 6,7% sulle assunzioni previste nel periodo.

All’interno del comparto industriale si distingue il settore edile (8.790 assunzioni nel trimestre, con una quota del 9,4% del totale).

Il 31% delle entrate previste a luglio 2023 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 17% a dirigenti, specialisti e tecnici.

Gli operai specializzati e conduttori di impianti produrranno il 31% delle entrate e solo il 7% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici costituiranno il 14% delle assunzioni del mese.

Il 36,3% delle assunzioni interesserà giovani con meno di 30 anni, quota che sale al 50,1% per le aree commerciali e della vendita e scende al 28,8% per la logistica. Nel 21% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.

Per il 60% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 20,5% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, l’11,4% coordinerà altre persone.

 

Il 50,2% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 15,9% nelle aree commerciali e della vendita, il 13,6% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 12% circa delle assunzioni programmate per il mese di luglio 2023, l’area amministrativa e quella direzionale rispettivamente il 4,3% e 4,1%.

Anche per il mese di luglio 2023 la difficoltà di reperimento si conferma una tematica di rilievo nel panorama regionale. In oltre 1 caso su 2 (52,0%) le imprese prevedono, infatti, di incontrare ostacoli nel reperire i profili desiderati, quota in aumento tanto rispetto al mese precedente (50,5%), quanto soprattutto nel confronto di lungo periodo: a luglio 2022 le difficoltà di reperimento riguardavano, infatti, solo il 44,1% delle entrate programmate. Ancora una volta, il dato piemontese è, inoltre, più elevato rispetto a quello medio nazionale (47,9%). Il mismatch è legato in primo luogo alla mancanza di candidati (35,6%, a fronte del 28,0% di un anno fa), seguita da un’inadeguata preparazione degli aspiranti neo-assunti (11,9%, quota stabile rispetto a luglio 2022).

 

Le professioni più difficili da reperire in Piemonte nel mese di luglio 2023

 

Entrate previste

di cui difficoltà di reperimento

Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali

830

81,2%

Conduttori di veicoli a motore e a trazione animale

1.310

79,5%

Operai specializ. installaz./manutenzione attrezzature elettriche/elettroniche

480

77,1%

Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni

620

75,8%

Meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili

750

75,4%

Fabbri ferrai costruttori di utensili

470

67,0%

Totale

33.920

52,0%

Fonte: Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2023

Nel dettaglio delle singole professioni, si segnalano criticità per le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali che risultano di difficile reperimento nell’81,2% dei casi, seguiti dai conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (79,5%), operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche (77,1%), tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (75,8%) e meccanici artigianali (75,4%).

Per quanto riguarda i titoli di studio, a livello universitario la difficoltà maggiore si riscontra nel reperire laureati nell’indirizzo di scienze matematiche, fisiche ed informatiche (82,5% di difficile reperimento – a conferma di quanto rilevato per il mese di giugno 2023-) e in quello di indirizzo medico e odontoiatrico (80,5%).

Le imprese lamentano difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS, 79,9%) e, a livello secondario, per l’indirizzo socio-sanitario (il 69,2% delle assunzioni programmate è di difficile reperimento). Per quanto riguarda la qualifica di formazione o diploma professionale, le problematiche maggiori si riscontrano per l’indirizzo dei servizi di promozione e accoglienza (78,9%).

 




Al via i bandi 2023: finanziati investimenti per la sostenibilità e la competitività delle imprese

Prosegue l’impegno dell’Ente camerale a sostegno delle imprese. A maggio sono stati destinati, con appositi bandi, 100.000 euro per sostenere l’attività promozionale nei settori agricolo e zootecnico e 100.000 euro per supportare le attività di promozione, digitalizzazione e sostenibilità del settore commerciale, mentre lunedì 3 luglio si è aperto il bando per la corresponsione di contributi per la valorizzazione e promozione del settore turismo per il quale sono stati destinati 160.000 euro.

Quella del 10 luglio è una scadenza importante perché saranno in apertura altri quattro bandi che prevedono uno stanziamento complessivo pari a 1.200.000 euro.

Dopo l’esperienza del 2022, viene infatti riproposto il bando dedicato allo sviluppo dei criteri ESG (Environmental, Social e Governance) e alla transizione energetica per stimolare il percorso delle imprese cuneesi verso la sostenibilità. Forte di un plafond di 770.000 euro, il bando 2023 prevede la possibilità di finanziare le consulenze riferite a un ampio spettro di progettualità che spaziano, ad esempio, dall’analisi delle forniture di energia agli studi di fattibilità per progetti di riqualificazione energetica e di realizzazione di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER).  C’è anche la possibilità di formare e qualificare le risorse interne per il ruolo di Energy Manager con corsi di almeno 40 ore.

“Lo scorso anno abbiamo inaugurato il primo Laboratorio ESG in Piemonte e con i bandi dedicati alla transizione energetica, allo sviluppo dei criteri ESG e ai voucher digitali vogliamo continuare ad aiutare il nostro tessuto imprenditoriale a vincere la sfida della doppia transizione – afferma il Presidente Mauro Gola – Accanto a queste risorse ne abbiamo impegnate altre, convinti che possano essere un booster per favorire le reti d’impresa, l’occupabilità dei giovani con progetti di alternanza scuola-lavoro e l’attivazione di progetti innovativi, inclusivi e sostenibili su tematiche di grande impatto sociale ed economico.”

Il bando ESG è soltanto la prima di una serie di misure volte a supportare il sistema imprenditoriale cuneese. Uno stanziamento di 50.000 euro finanzia un bando destinato a supportare la costituzione, l’eventuale revisione e la promozione delle reti d’impresa, tipologia contrattuale che consente di mettere in comune attività e risorse per migliorare il funzionamento aziendale e rafforzare la competitività delle aziende senza che debbano rinunciare alla propria autonomia giuridica individuale.

L’Alternanza scuola-lavoro, attraverso l’esperienza pratica, aiuta a consolidare le conoscenze acquisite a scuola e testare sul campo le attitudini degli studenti, ne arricchisce la formazione e i percorsi di studio. Con uno specifico bando sono stati destinati 80.000 euro per incentivare le imprese che attivano percorsi di alternanza scuola lavoro con studenti della scuola secondaria di secondo grado e i centri di formazione professionale (CFP), con durata minima di 80 ore.

E’ invece di 300.000 euro lo stanziamento messo a disposizione delle Associazioni di categoria per favorirne gli investimenti in progetti, innovativi, inclusivi e sostenibili ad alto valore sociale su tematiche di grande attualità quali la sostenibilità, l’occupabilità e il lavoro, i giovani, il reinserimento occupazionale, la qualificazione dei lavoratori stranieri.

È fondamentale capire l’impatto sul territorio delle proprie politiche e proprio per questo due di questi bandi sono stati inseriti, in via sperimentale, nella valutazione d’impatto che sarà realizzata dal Politecnico di Torino, Dipartimento di Ingegneria Gestionale sia per misurarne le ricadute economico sociali sulle imprese sia per acquisire elementi utili a migliorare la qualità e l’efficacia della programmazione degli interventi a sostegno dell’economia del territorio.

Nelle prossime settimane saranno destinate, con il sistema camerale piemontese e la Regione Piemonte, altre risorse al bando voucher digitali, uno strumento con il quale, da anni, accompagniamo le imprese nel loro percorso di digitalizzazione e di innovazione, indispensabile per accrescere la competitività sui mercati interni ed esteri.




Comunità energetiche, dalla Camera di Commercio un progetto per l’area metropolitana

Condividere la produzione e il consumo di energia da fonti rinnovabili è una delle frontiere per far fronte in modo più sostenibile ai fabbisogni energetici: in Italia è una modalità che si sta lentamente diffondendo, sia sotto forma di gruppi di autoconsumo (Ac) sul fronte dei privati sia come Comunità energetiche sul fronte delle piccole e medie imprese (Cer).

Dall’ultima relazione trimestrale su “Energia e clima in Italia” del Gse (Gestore servizi energetici), negli ultimi due anni si è assistito ad un aumento dei gruppi di autoconsumo collettivo (Ac) e delle comunità energetiche (Cer) in esercizio. Complessivamente al 31 dicembre 2022 risultavano 46 configurazioni di Ac e 21 di Cer, per un totale di 67 configurazioni. Il Piemonte risulta la seconda regione, dopo il Veneto e a parità con il Trentino, per configurazioni di Ac/Cer autorizzate (11 in totale) a fine 2022.

A partire dalla considerazione che per fronteggiare le spese imposte dalla crisi energetica e per facilitare i processi di transizione energetica, le Cer possono rappresentare una soluzione concreta, che tuttavia deve essere organizzata da una regia coordinata, la Camera di Commercio di Torino con il supporto tecnico-scientifico dell’Energy Center del Politecnico di Torino, della Fondazione Links e del Consorzio Univer, ha presentato CerTo, un progetto finalizzato a definire un modello sperimentale di Cer.

Tra aprile e maggio la Camera di Commercio di Torino ha avviato una prima mappatura di attività economiche, cui hanno risposto 110 imprese del territorio, finalizzata a individuare due cosiddetti Contesti catalizzatori territoriali (Cocat), uno nell’area urbana e l’altro nell’area metropolitana. La scelta è caduta sui territori “Monterosa” e “Canavese”, con una iniziale manifestazione d’interesse, ad oggi, da parte di 12 imprese all’interno della zona urbana e di 6 in quella metropolitana, in corso di ampliamento.

Un processo che ben si concilia con gli interessi della Città metropolitana di Torino, che ha partecipato con la sua consigliera delegata alle attività produttive Sonia Cambursano alla presentazione del progetto lunedì 10 luglio.

“In un territorio come quello della città metropolitana, costellato di tanti comuni piccoli e piccolissimi, quella offerta dalle Cer è un’opportunità imperdibile” ha spiegato la consigliera Cambursano “da una parte perché va nella direzione della transizione energetica ormai non più rimandabile, dall’altra perché è concettualmente solidaristica e contribuisce a contrastare la povertà energetica, costituendosi come fattore sostenibile di sviluppo economico e sociale dei nostri territori. Uno dei due progetti pilota insiste sul comune in cui sono sindaca, Strambino, dove molteplici soggetti stanno manifestando il loro interesse verso il mondo delle comunità energetiche rinnovabili”.

Il progetto CerTo, che coinvolge moltissime realtà e istituzioni territoriali, proseguirà nei prossimi mesi con l’obiettivo di offrire proposte concrete e non limitarsi a studi di fattibilità, come ha spiegato Dario Gallina, presidente della Camera di commercio di Torino: “Ora si tratta di passare da quella fase emergenziale a quella costruttiva, con una gestione condivisa delle necessità che coinvolga tutti i soggetti del territorio, a partire dalle imprese, che possono avere un ruolo non solo nell’acquisto aggregato di energia, ma anche nella sua produzione e offerta, nonché nella sfida della transizione”.




Il nuovo Codice dei contratti pubblici: semplificazione e digitalizzazione le chiavi del nuovo strumento

Imprenditori e stazioni appaltanti si sono confrontati sull’applicazione del nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 31 marzo 2023, n. 36 in GU n. 77 del 31-3-2023 – Suppl. Ordinario n. 12) in vigore dal 1° luglio 2023 che riorganizza sistematicamente la materia, estende la digitalizzazione all’intero ciclo di vita dell’appalto, abbandona le linee guida Anac e realizza una delle milestones previste dalla normativa sul PNRR.

Il nuovo Codice si muove in una logica di semplificazione ed in tal senso estende la possibilità di esperire procedure negoziate fino alla soglia europea.

È dunque essenziale che siano garantite la pubblicità e la trasparenza delle risultanze delle aggiudicazioni, rendendo accessibile a tutti gli operatori economici l’elenco delle imprese invitate (ammesse ed escluse), oltre alle offerte pervenute con i rispettivi ribassi.

Nei prossimi mesi sarà necessario verificare come i principi previsti dal Codice verranno effettivamente attuati.

“Il Codice dei Contratti va sicuramente nel senso della semplificazione della digitalizzazione: non possiamo che esserne contenti – dichiara il presidente ANCE Torino Antonio Mattio -. Le imprese associate in questo momento ci chiedono però chiarimenti sulle procedure, sappiamo che i primi tempi sarà importante confrontarsi e occasioni come quella di oggi ci permettono di offrire strumenti per destreggiarsi tra le novità. Tra gli aspetti positivi del Codice, una serie di principi importanti, tra i quali quello della fiducia e del diritto alla rinegoziazione contrattuale. La norma ripristina inoltre un istituto che da vent’anni non esisteva più, quella della revisione prezzi e introduce l’obbligo di qualificazione delle stazioni appaltanti: sono tutti segnali di apertura e di miglioramento.”

“L’Unione Industriali Torino è in prima fila – commenta il presidente Giorgio Marsiaj – per aiutare le nostre imprese a comprendere e ad affrontare l’impianto normativo del nuovo Codice dei Contratti Pubblici. Esso risulta sotto molti aspetti estremamente diverso dal precedente e sancisce una novità di tutto rilievo: una maggiore responsabilizzazione della pubblica amministrazione, sulla base di principi iniziali forti come la buona fede e la fiducia reciproca tra le parti.”

Tra le richieste emerge la necessità di un regolamento ad hoc per i lavori, agile e di facile applicazione, e vanno eliminate le cause di esclusione che non siano ancorate a provvedimenti definitivi.

Il registro delle piattaforme elettroniche previsto dal Codice va reso inoltre accessibile agli operatori economici, così come l’Anagrafe Unica delle Stazioni appaltanti, esistente presso l’ANAC: solo così l’operatore economico potrà conoscere i propri committenti e le piattaforme da questi utilizzate.




A Torino nasceranno due nuovi centri per l’impiego

Gli immobili di proprietà della Città di Torino situati nelle vie Cavour 27B e Guido Reni 102 verranno dati in concessione gratuita all’Agenzia Piemonte Lavoro che coordina i Centri per l’Impiego.

Questa mattina il provvedimento è stato licenziato dalla Giunta Comunale su proposta della Vicesindaca Michela Favaro.

Attualmente i Centri per l’Impiego nel Comune di Torino sono due (via Bologna 153 per la zona Nord e via Castelgomberto 75 per la zona Sud) entrambi collocati in immobili di proprietà comunale. A questi se ne aggiungeranno altri due: uno in via Cavour angolo via Accademia Albertina e uno nella Cascina Giajone in via Guido Reni 102.

Per la Vicesindaca Michela Favaro si tratta di “una importante occasione di valorizzazione del patrimonio. Auspichiamo – aggiunge – che, in futuro, il servizio possa essere il più capillare possibile e diffuso sul territorio, coinvolgendo anche altri immobili”.

In seguito a un’attenta analisi del mercato del lavoro cittadino, l’Amministrazione comunale e l’Agenzia Piemonte Lavoro hanno condiviso la necessità di assicurare lo sviluppo di una rete di servizi pubblici per il lavoro in grado di affrontare le sfide poste da un mercato occupazionale in evoluzione e sempre più digitalizzato. Di qui l’esigenza di creare una rete tra imprese e territorio per rappresentare un punto di riferimento nell’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro per cittadini e imprese e, l’atto di questa mattina, rappresenta il primo tassello in questa direzione.

Obiettivo degli assessorati al Patrimonio e al Lavoro del Comune di Torino è infatti quello di aumentare le sedi attuali dei Centri per l’Impiego torinesi per facilitare l’intercettazione delle persone e in particolar modo di quelle prive di occupazione.

Con il potenziamento degli sportelli e la loro collocazione negli altri quadranti della città, l’Amministrazione intende ribadire la sua attenzione nei confronti del lavoro– spiega l’Assessora al Lavoro Gianna Pentenero -. L’occupazione come volano per lo sviluppo è un punto fermo del nostro agire amministrativo e da oltre un anno stiamo lavorando per ricostruire la rete dei servizi cittadini e far incontrare domanda e offerta. Un obiettivo che può essere raggiunto solo col coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, a partire dall’Agenzia Piemonte Lavoro. Solo con un’azione coordinata e plurale possiamo trovare delle ricadute positive per un ‘buon’ lavoro che rispetti i diritti e garantisca un futuro anche in settori a forte espansione”.

Le concessioni degli immobili avranno una durata trentennale dalla stipula del contratto.




Nuovo bando forestazione: la Città metropolitana di Torino invita i Comuni a partecipare 

Supera i 23 milioni di euro e prevede la messa a dimora di oltre 500mila  piante su di una superficie totale di 543 ettari il nuovo bando per la forestazione pubblicato dalla Città metropolitana di Torino.

Il bando può contare sulle risorse messe a disposizione dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica nelle scorse settimane.

I Comuni interessati potranno partecipare attraverso una proposta presentata direttamente dalla Città metropolitana di Torino ai Comuni o Enti da essa selezionati in base ai requisiti dell’avviso ministeriale, oppure mettendo a disposizione della Città metropolitana i terreni necessari e richiedendo entro mercoledì 19 luglio la predisposizione dei progetti e l’assunzione del ruolo di soggetto attuatore diretto, con la compilazione di un modulo da inviare all’indirizzo protocollo@cert.cittametropolitana.torino.it

Nel primo caso i Comuni e i privati verranno contattati direttamente dai tecnici della Città metropolitana per concordare le superfici catastali e le modalità di realizzazione.

Nel secondo caso i Comuni e i privati potranno presentare la propria manifestazione di interesse alla realizzazione di interventi di forestazione urbana, periurbana ed extraurbana nell’ambito della Missione 2 del PNRR.

Sono ammessi al finanziamento progetti finalizzati alla formazione di boschi nei territori dei Comuni del territorio metropolitano torinese, presentati in coerenza con il Piano di forestazione urbana ed extraurbana.

Tra le aree idonee ad ospitare interventi di rimboschimento sono considerate prioritarie quelle destinate alla rigenerazione urbana, le ex aree industriali e commerciali dismesse già oggetto di bonifica, le aree degradate come discariche e cave, dismesse o parzialmente in uso e già oggetto di bonifica, le aree agricole marginali lungo i corsi d’acqua, utili per migliorare la connessione ecologica territoriale, la qualità delle acque e la biodiversità.

Sono considerate idonee ad ospitare gli interventi di rimboschimento anche le aree di proprietà lungo i corsi d’acqua, con priorità per le fasce ripariali in recessione e in cattivo stato di conservazione, le aree forestali temporaneamente prive di copertura arborea e arbustiva a causa di interventi umani, eventi accidentali, incendi o trasformazioni attuate senza autorizzazione o con modalità diverse da quanto autorizzato.

Sono ammesse a finanziamento le spese di progettazione e di realizzazione dell’impianto, comprese quelle per l’acquisto delle piante da impiegare nel rimboschimento, quelle per le cure colturali, la sostituzione delle piante che non hanno attecchito e le verifiche periodiche dello stato dell’impianto.

Gli impianti prevedono l’utilizzo di giovani piante di dimensioni ridotte: da 50 a 80 centimetri di altezza in zolla o vasetto. La manutenzione va intesa in termini di funzionalità per l’attecchimento, con l’obbiettivo di realizzare un’area boscata: una modalità diversa dalla manutenzione ordinaria di giardini o parchi pubblici.




L’India guarda a Torino per sviluppare il comparto siderurgico

L’Unione Industriali Torino ha accolto stamani una delegazione della Repubblica Federale dell’India, guidata dall’ambasciatrice Neena Malhotra e composta da imprenditori e rappresentanti del Ministero dell’energia indiano, in visita nella sede di via Fanti per approfondire alcune tematiche relative al settore siderurgico secondario, in particolare riguardanti gli ambiti della rilaminazione e delle fonderie.

Focus dell’incontro, lo scambio di conoscenze con il sistema industriale torinese e l’individuazione di possibili opportunità di business congiunto, attraverso lo sviluppo di relazioni dirette con quelle aziende del territorio che abbiano le caratteristiche per proporsi quali fornitori di impianti, know-how e nuove tecnologie.

La mattinata, conclusa da una serie di incontri B2B, è inoltre stata caratterizzata da un workshop realizzato in collaborazione con la Federation of Indian Chambers of Commerce & Industry, al quale, in rappresentanza della siderurgia torinese, è intervenuta con una testimonianza la AFV Acciaierie Beltrame spa.

L’appuntamento nasce nell’ambito del progetto “Energy Efficiency Industry & Data” che supporta il Bureau of Energy Efficiency (BEE) e il Ministero dell’energia indiano (MoP) nel rafforzare le capacità delle aziende del settore siderurgico che non partecipano all’emission trading (Perform Achieve and Trade- PAT) ad implementare tecnologie ad alta efficienza energetica e sostenere il miglioramento dei processi industriali.




Assemblea annuale di Confagricoltura Piemonte: a Novarello una tavola rotonda sull’agricoltura del futuro

Si è svolta il 30 giugno, all’Hotel Novarello Resort & Spa di Granozzo con Monticello, l’assemblea annuale di Confagricoltura Piemonte, organizzata con la partecipazione dell’Università del Piemonte Orientale (UPO) e di SpinEnergy – Agrovoltaico.

 

Le risaie novaresi sono dunque servite da sfondo per fare il punto sulla situazione della Federazione degli imprenditori agricoli piemontesi guidata dal presidente Enrico Allasia. “Sono stati due mandati intensi, ricchi di eventi imprevedibili che ci hanno obbligato molte volte a ripensare, anche in modo radicale, al nostro modo di fare agricoltura” ha affermato all’apertura dei lavori Allasia, che a dicembre, dopo sei anni alla presidenza terminerà il suo incarico.

 

Dopo una prima parte riservata ai soci, la mattinata è proseguita con una tavola rotonda aperta al pubblico dal titolo “Verso l’agricoltura del futuro: un nuovo concetto di prodotto, processo e risorsa”, condotta da Gianfranco Quaglia, giornalista della Stampa, con gli interventi dell’assessore alla Ricerca e Ambiente Matteo Marnati, dell’assessore all’Agricoltura Protopapa e con le relazioni della dott.ssa Eliana Baici e della dott.ssa Cinzia Mainini, rispettivamente docente di Politica economica e ricercatrice, del DiSSTE (Dipartimento per lo sviluppo sostenibile e la transizione ecologica) dell’Università del Piemonte Orientale. “Per far fronte ai cambiamenti climatici sempre più frequenti, l’agricoltura deve collaborare con i settori strategici dell’economia: non possiamo pensare che l’attore principale del benessere ambientale non si interfacci con il tessuto industriale e con il settore terziario dei servizi, che sul territorio hanno impatti importanti a tutti i livelli” ha affermato la dott.ssa Baici.

 

Il concetto di sostenibilità economico ambientale, di tutela e di salvaguardia dei prodotti tipici è stato sviluppato anche dal direttore generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile, in collegamento per l’occasione da Roma. “Conosco bene le criticità che interessano la regione Piemonte e mi auguro che le autorità presenti ascoltino la voce degli agricoltori in sala, che ogni giorno affrontano i rincari energetici, la minaccia della PSA, la crisi idrica o per contro, alluvioni inaspettate” ha concluso il direttore generale.

 

In collegamento dal Giappone, infine, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha sottolineato quanto il settore primario sia fondamentale per gli equilibri e la stabilità di un Paese. “Come per gli altri settori produttivi, il futuro dell’agricoltura è legato alle innovazioni. È necessario, quindi, guardare con fiducia, senza pregiudizi, ai risultati della ricerca scientifica, utilizzando tutte le innovazioni disponibili, comprese quelle dell’ingegneria genetica”.

 

Il presidente ha anche voluto ricordare come la PAC sia nata nel 1960 con l’obiettivo di tutelare il reddito degli agricoltori e la sicurezza alimentare dei cittadini europei. “E’ importante continuare a lavorare per questo, così come è importante che la PAC rimanga una politica economica, anche per affrontare le sfide del cambiamento climatico e della transizione ecologica, per le quali occorreranno sicuramente ulteriori fondi dedicati”.

 




Indagine confindustriale sul mercato del lavoro

Si è svolto il webinar “I numeri per le risorse umane: i risultati delle indagini Confindustria sul lavoro come strumento per gli HR manager”, organizzato dall’Unione Industriali Torino con altre 22 Associazioni territoriali del Sistema insieme a Confindustria Lombardia.

Il webinar ha rappresentato l’occasione per esporre i dati dell’edizione 2023 del progetto, che coinvolge da diversi anni un numero sempre crescente di associazioni confindustriali, con l’obiettivo di monitorare annualmente le dinamiche del mercato del lavoro. All’edizione 2023 del monitoraggio – che ha coinvolto in maniera omogenea dal punto di vista territoriale e dimensionale oltre 2 mila aziende del sistema Confindustria, per un totale di quasi 400 mila addetti – hanno aderito 23 associazioni del Centro Nord che, a integrazione dell’indagine nazionale, hanno analizzato quattro diverse aree del mercato del lavoro: gestione del personale, organizzazione del lavoro, politiche di assunzione, tassi di assenza.

Di seguito i principali risultati dell’indagine delle 23 associazioni di Confindustria:

  • Sono stati messi a budget aumenti mediamente pari al 2,9%, con punte del 4,4% nel metalmeccanico, ma per far fronte all’aumento dell’inflazione nel 2022 il 57,6% delle imprese è intervenuta a sostegno del potere d’acquisto delle retribuzioni;
  • Lo strumento più utilizzato a supporto dei lavoratori è stato il welfare aziendale (62%);
  • Il 63% delle aziende ha erogato premi di risultato;
  • Il 29% delle aziende ha affermato di essere alle prese con processi di ricambio generazionale;
  • L’80% delle aziende ha effettuato ricerche di personale e tra queste il 70% ha avuto difficoltà a trovare le figure professionali ricercate: ne consegue che il 56% delle imprese ha difficoltà a reperire lavoratori;
  • Il 51% delle aziende ha utilizzato lo smart working nel 2022 coinvolgendo il 28% dei lavoratori elegibili. Tra i vantaggi dell’uso dello smart working indicati dalle imprese vi sono l’attrazione e la fidelizzazione delle risorse umane (51,5%) e la riduzione dell’assenteismo (48,8%);

Focus Piemonte – In Piemonte hanno collaborato all’indagine 526 aziende associate al sistema confindustriale piemontese, per 91mila addetti, fornendo risultati che testimoniano una elevata vitalità e capacità di adattamento ai cambiamenti del mercato del lavoro regionale.

  • Il 58% delle imprese ha messo in atto interventi per far fronte all’aumento dell’inflazione nel 2022. Chi non l’ha fatto è stato principalmente per vincoli finanziari e competitivi, più raramente hanno ritenuto spettasse al CCNL farlo. Lo strumento più utilizzato è stato il welfare aziendale, scelto dal 62% delle imprese;
  • Il 63% delle aziende ha erogato dei premi di risultato;
  • Il 62% delle aziende mette a disposizione il welfare aziendale con forti differenze dimensionali: tra le imprese di grandi dimensioni l’81% applica welfare aziendale, tra le medie il 57%, le piccole imprese il 46%; a livello settoriale il welfare è più diffuso in ambito industriale (63%) rispetto ai servizi (58%);
  • Nel 2022 il 51% delle aziende ha utilizzato lo smart working coinvolgendo il 28% dei lavoratori elegibili. Il 75% delle aziende piemontesi ha avuto un vantaggio nell’introduzione dello smart working mentre solo il 33% ha segnalato qualche tipo di criticità, solo l’8% ha dichiarato impatti solo negativi;
  • L’indagine ha riscontrato che il 29% delle imprese piemontesi è alle prese con un ricambio generazionale a fronte del quale vengono riscontrate difficoltà di reperimento di nuove risorse professionali. Il 70% incontra specifiche difficoltà in riferimento a mansioni manuali e tecniche, a conferma della necessità, ben nota e più volte ribadita da Confindustria, che si debba rafforzare l’orientamento e i percorsi formativi professionalizzanti.

Il webinar, introdotto dal Segretario generale di Confindustria Lombardia Dario Voltattorni, ha visto gli interventi di Andrea Fioni, Centro Studi Assolombarda, che ha presentato i risultati dell’indagine, e a seguire nella tavola rotonda con le imprese di Federico Clemente, Direttore HR di ITEMA Spa, Massimiliano Crespi, Direttore HR SEA Milan Airports, Pietro Paolo Origgi, Head of HR & Social Dialogue di Danone Spa e Ilaria Rasulo, Head of HR di Antares Vision Spa. L’incontro è stato moderato dalla giornalista del Corriere della Sera Rita Querzè ed è stato seguito online da oltre 600 utenti.




Le tecnologie aerospaziali piemontesi al Paris Air Show 2023

Il sistema Piemonte dell’aerospazio consolida la propria presenza al Paris Air Show per ribadire il ruolo di protagonista in questa fase di fermento del settore e di sviluppo di progetti. Dal 19 al 25 giugno a Le Bourget nell’ampio spazio espositivo di 200 mq, organizzato dal Centro Estero per l’Internazionalizzazione (Ceipiemonte) nell’ambito del Progetto Integrato di Filiera (PIF) “Aerospazio” – promosso da Regione Piemonte e co-finanziato dal Piano di Sviluppo e Coesione 2000-2020 – e del Progetto “Beni Industriali” finanziato da Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino, sono 17 le PMI piemontesi espressione dell’eccellenza regionale aerospaziale.


Il Piemonte ospita sul proprio territorio grandi player dell’industria aerospaziale – Leonardo, GE Avio Aero, Thales Alenia Space, ALTEC, Collins Aerospace – e un nucleo di oltre 350 PMI
 (fonte: Distretto Aerospaziale Piemontese): insieme queste aziende mettono a disposizione dei principali attori internazionali una filiera completa caratterizzata da know-how, capacità tecniche, manifattura di alto livello. L’aerospazio in Piemonte, infatti, registra un fatturato complessivo di 7 miliardi di euro e impiega oltre 22.000 addetti, detenendo il 20% delle esportazioni italiane del settore.

 

Al salone di Parigi-Le Bourget la delegazione piemontese presenta una filiera completa che risponde ai bisogni di tutti i comparti dell’industria Aeronautica, Spazio e Difesa. All’interno dello spazio espositivo è stato allestito un percorso mostra in cui le 17 PMI propongono alla committenza internazionale prodotti e tecnologie di ultima generazione, in particolare: componenti meccanici, soluzioni per il trasporto dei fluidi, strumenti scientifici, soluzioni per l’ottimizzazione della supply chain, linee di assemblaggio di strutture integrate, servizi di ingegneria, trattamenti superficiali, isolamento termico, cablaggio, progettazione, ingegneria e simulazione, soluzioni ICT, sistemi elettrici ed elettronici, sistemi per l’assemblaggio e la manutenzione di aeromobili.

Il 20 giugno lo stand del Piemonte ospiterà il workshop, “Unleashing the Sky’s Potential: Aerospace Excellence, Innovative Trends, and Investment Opportunities in Piemonte”. Interverranno all’incontro l’Assessore all’Internazionalizzazione Fabrizio Ricca e l’Assessore alle Attività Produttive Andrea Tronzano, il Segretario Generale della Camera di commercio di Torino Guido Bolatto, il Presidente di Ceipiemonte Dario Peirone, la Presidente del Distretto Aerospaziale Fulvia Quagliotti e i rappresentanti dei key player internazionali localizzati in Piemonte: Leonardo, GE Avio Aero, Thales Alenia Space, Collins Aerospace. Insieme animeranno un momento di approfondimento che combina alla presentazione delle competenze del territorio le opportunità di business e investimento. Manifattura di alto livello, ingegneria, prototipazione, propulsione, robotica e automazione, sistemi unmanned di ultima generazione, fino all’additive manufacturing e le nuove frontiere della lunar economy: il Piemonte offre eccellenze industriali nel settore aerospaziale e un ecosistema completo, composto da una consolidata rete di PMI, importanti grandi aziende, un crescente flusso di startup dall’alto valore tecnologico, centri di ricerca pubblici e privati, Poli di Innovazione e una forte presenza accademica di forte attrattiva sia per i buyer che per gli investitori esteri.

La presenza al Paris Air Show, il più grande evento mondiale dell’aerospazio in programma e punto d’incontro privilegiato per la comunità internazionale del settore dove espandere le collaborazioni tra partner industriali a livello globale consente anche di coinvolgere la comunità internazionale del settore nei prossimi Aerospace & Defense Meetings, l’unica business convention per l’aerospazio organizzata in Italia che torna a Torino con la nona edizione dal 28 al 30 novembre. Il Paris Air Show, che dal 1909 riunisce operatori da tutto il mondo, è infatti un’occasione imperdibile per invitare i player internazionali ad Aerospace & Defense Meetings e presentare innovazioni e tecnologie di ultima generazione made in Piemonte.  La scorsa edizione ha registrato oltre 2.450 partecipanti da 49 Paesi, 150 start-up da 21 Paesi, più di 316.000 visitatori, di cui 140.000 specializzati da 185 Paesi, 304 delegazioni ufficiali da 98 Paesi, 2.700 giornalisti e ordini per 140 miliardi di dollari. Anche per le imprese piemontesi si tratta di un appuntamento irrinunciabile nella roadmap di promozione sui mercati esteri, in continuità con gli altri appuntamenti del 2022 e del 2023, ovvero Aeromart Toulouse, Aircraft Interiors Expo, Farnborough International Air Show, IAC-International Astronautical Congress e che le condurrà a novembre alla nuova edizione di Aerospace & Defense Meetings a Torino.

 

La Francia è tra i primi tre partner commerciali di settore del Piemonte in ambito europeo rappresentando uno sbocco di primaria importanza per le PMI regionali, data la prossimità geografica e la storicità delle relazioni. Tra le collaborazioni già attive, in campo Difesa spiccano il Rafale, A400M, NH-90, e Tiger; nel comparto civile l’A320, A321, 500/600 e A320NEO, A330, A350, Dassault Falcon 2000 and 6x Business Jet e i Regional Aircraft di ATR; nel comparto spaziale il vettore Ariane 5 e 6, che rappresenta il programma principale, i programmi ESA ExoMars e Mars Sample Return, e i programmi in nuovi settori commerciali come le Piattaforme Stratosferiche (es. Stratobus) e di In-orbit Servicing (es. EROSS); nel segmento degli UAS (Unmanned Aerial System) l’Eurodrone e i sistemi ed equipaggiamenti di bordo (elettronica, sistemi missilistici e propulsione di Safran e Snecma). Inoltre, nell’ambito del Progetto Integrato di Filiera “Aerospazio”, Ceipiemonte intrattiene, da lunga data, collaborazioni con i principali cluster locali: Aerospace Valley, AsTech, NAE-Normandie Aerospace Cluster, Aerospace Cluster Rhône-Alpes Auvergne, e SAFE cluster facenti parte di EACP-European Aerospace Cluster Partnership, di cui è membro.

In Piemonte quello dell’aerospazio è un settore strategico, come dimostrano i numeri del comparto che conta oltre 300 aziende, 20 mila addetti, 7 miliardi di giro d’affari di cui circa il 70 per cento destinato ai mercati esteri – spiega il Presidente del Piemonte Alberto Cirio – Abbiamo grandi imprese e pmi che collaborano in una logica di filiera che troverà ulteriore slancio con la realizzazione della Città dell’aerospazio, di cui la prima pietra è fissata in autunno. Qui imprese, start up, università e poli di ricerca lavoreranno insieme per unire sempre di più manifattura e innovazione, ricerca e produzione in un settore nel quale il Piemonte gioca la sua partita a livello mondiale”.

Il comparto aerospazio sta diventando per il Piemonte un motore di traino dell’economia oltre che una vera e propria vocazione che si affaccia sul futuro. Negli ultimi anni come Regione abbiamo cercato di essere accanto alle imprese del nostro territorio in tutti i modi possibili perché sappiamo che una delle nostre missioni, specialmente in qualità di assessorato all’Internazionalizzazione, è quella di aiutare l’industria locale a farsi strada nei mercati di nuovi Paesi – afferma l’Assessore all’Internazionalizzazione della Regione Piemonte Fabrizio Ricca -. Eventi come questo possono essere l’occasione per far conoscere a partner internazionali le competenze piemontesi in fatto di aerospazio e difesa e anche per mostrare un territorio che, grazie a un tessuto economico fatto di atenei di prestigio, centri di ricerca specializzati, Pmi, grandi aziende, è uno degli ecosistemi migliori in Italia in cui investire e con cui collaborare”.

L’International Paris Air Show Le Bourget è uno dei più importanti appuntamenti internazionali per l’industria dell’Aeronautica e dello Spazio: la Regione sarà al fianco delle imprese piemontesi per ribadire la centralità del settore per il nostro territorio e per tracciare insieme le strategie di sviluppo – commenta Andrea Tronzano Assessore allo Sviluppo delle Attività produttiveLa partecipazione a questa prestigiosa vetrina internazionale è una ulteriore tappa del percorso che vedrà a novembre un altro importante appuntamento, quando a Torino si terrà la nona edizione degli ADM, che chiuderanno un anno importante per Torino e il Piemonte, quali città e territorio dedicati all’aerospazio”.

Ci presentiamo a Le Bourget come un territorio compatto che ha molto da dire: la presenza di grandi player, l’eccellenza della nostra filiera, ma anche i più recenti progetti strategici su cui stiamo investendo, insieme alle altre istituzioni, per favorire l’insediamento di nuove imprese, l’attrazione di investimenti e l’aggregazione attraverso la Città dell’Aerospazio – spiega Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di Torino. – Infine, siamo qui per ricordare a tutti gli operatori internazionali l’appuntamento dei prossimi Aerospace & Defense Meetings, che dal 28 al 30 novembre faranno di Torino il centro di riferimento internazionale del settore”.

50% in più rispetto all’anno precedente: questa è stata la crescita dell’export dell’industria aerospaziale piemontese, che si dimostra un punto di riferimento a livello mondiale per la qualità e l’innovazione dei suoi prodotti – dichiara Dario Peirone, Presidente di Ceipiemonte. La missione del Centro Estero al Paris Airshow mostrerà l’eccellenza delle PMI piemontesi al mondo e rafforzerà i contatti con i partner e gli investitori esteri per portare il mondo a Torino, ai prossimi Aerospace & Defense Meetings. Sostenibilità, cybersicurezza, industria 5.0, intelligenza artificiale, sono alcuni dei temi focus dei prossimi ADM, che si confermeranno come uno dei più importanti appuntamenti internazionali di business per il settore dell’aerospazio”.

 

“La nostra presenza al Paris Air Show 2023 l’evento maggiormente rappresentativo del settore dell’aerospazio – dichiara Fulvia Quagliotti Presidente Distretto Aerospaziale Piemonte – ci consente di rafforzare le relazioni con player internazionali, insieme alla Regione Piemonte, al Ceipiemonte e alla Camera di commercio per divulgare in particolare un modello di competenze territoriali, di alta tecnologia, che pone la nostra Regione come hub privilegiato per lo sviluppo di grandi commesse internazionali. L’agenda prevede incontri con realtà governative estere per avviare un maggiore legame con il nostro qualificato territorio”.

 

La collettiva piemontese al Paris Air Show 2023

 

  1. ALBELISSA – www.albelissa.com
  2. ALFA MECCANICA – www.alfameccanicasrl.it
  3. ALLEGRETTI AEROPLATING – www.allegrettiaeroplating.it
  4. APR – www.apr.it
  5. ASTI AIRCRAFT SERVICES – www.astiair.com
  6. AVIOTEC – www.aviotec.it
  7. BISIACH & CARRU’ – www.bisiachcarru.it
  8. BRANCARO INDUSTRIES – www.brancaro.com
  9. COMUTENSILI – www.comutensili.com
  10. ERRE COMPANY – www.errecompany.org/it/
  11. FRESAL – www.fresal.com
  12. LABORMET DUE – www.labormetdue.it
  13. MECCANICA BPR – www.meccanicabpr.it
  14. MEPIT – www.mepit.com
  15. MES GROUP – www.mesgroup.biz
  16. S.I.ME. – www.simeccanica.it
  17. TUBIFLEX – www.tubiflex.com