Agenzia del demanio e PoliTo insieme per la rigenerazione del patrimonio immobiliare

Un accordo di collaborazione tecnico-scientifica al fine di progettare, avviare e implementare iniziative per la riqualificazione del patrimonio pubblico che contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile, del Green Deal europeo e del PNRR, è stato firmato dall’Agenzia del Demanio e dal Politecnico di Torino. Si tratta di una cooperazione anche a fini divulgativi e formativi in aree di interesse comune quali architettura, paesaggistica, urbanistica, efficientamento energetico e digitale, riduzione del rischio sismico.

L’accordo punta ad individuare soluzioni innovative e best practices, da mettere a disposizione anche di altre Amministrazioni Pubbliche, finalizzate al miglioramento della qualità architettonica degli interventi da realizzare sugli immobili pubblici e ad elaborare linee guida per la qualità strutturale, sismica, energetica, urbanistico-ambientale e paesaggistica della progettazione possibile attraverso la condivisione e l’analisi dei dati relativi alla gestione del patrimonio immobiliare di proprietà dello Stato. A conclusione di questa fase di studio preliminare, saranno elaborati concept, documenti di indirizzo per progettazione, studi di fattibilità tecnico-economica e project monitoring.

Inoltre, la collaborazione con il Politecnico di Torino consentirà di accelerare lo sviluppo dei processi di digitalizzazione del patrimonio immobiliare statale gestito dall’Agenzia del Demanio, con modalità e strumenti orientati al BIM e metodologie innovative per diagnosi e valutazioni specialistiche come quelle urbanistiche, di efficientamento energetico e comportamento strutturale.

Grazie a questa collaborazione, l’Ateneo potrà disporre di un patrimonio informativo e conoscitivo per sviluppare nuovi progetti di ricerca, analisi e approfondimento accademico e avviare ricerche avanzate sulle tecniche di adeguamento sismico e di consolidamento strutturale, nonché sulle tecniche d’intervento specifiche per il restauro e la ristrutturazione degli immobili caratterizzati da vincoli di tutela paesaggistica e monumentale.




GI Unione Industriali Torino nuova presidente Barbara Graffino

Cambio al vertice del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali di Torino, che in occasione dell’odierna Assemblea Annuale ha provveduto al rinnovo del proprio consiglio direttivo e alla definizione della nuova presidenza.

Alla guida del Gruppo è stata eletta la torinese Barbara Graffino, trentottenne co-founder e CEO di Talent Garden Fondazione Agnelli, nonché vicepresidente di Blooming Group, attivo nel settore food e retail; sostituisce Alberto Lazzaro che era in carica dal 2019.

L’ufficializzazione della nomina è avvenuta al termine del momento pubblico dell’Assemblea tenutosi presso il Centro Congressi dell’Unione Industriali Torino, un’occasione di confronto dal titolo “Trasformazioni” nel corso della quale è stato affrontato il tema dei cambiamenti socio-economici e del loro impatto sulla vita delle persone e sulle attività economiche. Eventi generatori di nuove opportunità, ma anche stimolo a nuove sfide: dalla creazione di nuovi modelli di business, all’automatizzazione di molti processi produttivi, dall’emergere di nuove professioni all’evoluzione delle relazioni sociali.

Il dibattito, condotto da Riccardo Haupt, Head of strategy & Partner di Will Media, ha riunito le testimonianze del Sindaco della Città di Torino, Stefano Lo Russo, di Diego Valazza, Business Development Director di Lendlease, di Francesca Nonino, Responsabile Comunicazione di Nonino Distillati, e di Alberto Racca, CEO di Miroglio Group.

L’intervento di chiusura dei lavori, affidato al presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Riccardo Di Stefano, è stato preceduto dalla proclamazione della neo-presidente Barbara Graffino che nel suo discorso di insediamento, dopo i ringraziamenti di rito, ha tratteggiato le linee programmatiche dell’incarico appena assunto:

“Le trasformazioni sono il tema di questa Assemblea Annuale, che mi ha onorata della nomina alla guida dei giovani imprenditori torinesi, e proprio l’urgenza del cambiamento rappresenta l’orizzonte verso il quale dobbiamo tendere. Ancor più dopo gli anni complessi che ci siamo appena lasciati alle spalle, è necessario dare spazio alle costruttrici e ai costruttori di futuro affinché nel mutamento colgano l’occasione per realizzare un domani migliore”.

“Il sistema economico e sociale – ha proseguito Barbara Graffino – si trova oggi dinanzi a un cambio di paradigma che richiede nuove leadership e capacità di visione tali per cui non è sufficiente crescere in competenza, bensì serve un salto del livello di coscienza degli individui. È necessario rimettersi in gioco dal punto di vista personale, in una prospettiva di sviluppo collaborativo e affrontando insieme sfide ineludibili quali la transizione ecologica, la digitalizzazione, la crescita demografica e l’inclusione. Un cammino che ha bisogno di essere percorso in modo sinergico fra le varie realtà che operano sul territorio, nei confronti delle quali mi adopererò per sviluppare azioni comuni rivolte al mondo giovanile. Obiettivo del Gruppo Giovani Imprenditori dev’essere lo stimolo all’attrattività delle aziende, al fine di incentivare la permanenza in Città degli studenti formati dalle nostre università. Al contempo, ritengo che l’Unione Industriali debba sempre più rappresentare la casa della nuova imprenditoria, favorendo progetti e iniziative capaci di dare risposte concrete agli startupper e mettendo a sistema le realtà esistenti, per evitare di disperdere energie e risorse”.

Nell’occasione la Presidente ha inoltre annunciato la squadra del consiglio direttivo che la affiancherà in questa avventura: nel ruolo di vicepresidenti vi sono Lucia Morizio (Labinf Sistemi), Manuel Odasso (Rigeneration S.B.) e Renato Rolle (Facem), mentre gli altri consiglieri eletti sono Matteo Colombino (Cavit – Cave Germaire), Giulio De Stefanis (IRM), Umberto Diamante (Samsic Italia), Riccardo Ercoli (Aditus), Chiara Graziano (Sistel), Giulio Mantellero (Impresa Recanzone), Francesco Masera (Il Dolce Canavese), Luca Proietti di (P&R Broker), Roberto Rosati (TMP Group), Simona Segre (Hotel Royal), Barbara Vizio (Reber).




Confartigianato Cuneo porta la “Bike Valley” alla tappa braidese del Giro d’Italia

Una mobilità più rispettosa dell’ambiente, i costi della crisi energetica, una maggiore diffusione dell’attività fisica e sportiva e la fruizione del territorio mediante nuove forme di turismo sono solo alcuni degli aspetti che evidenziano il forte legame tra artigianato e mondo delle biciclette, settore che vede nella provincia di Cuneo una produzione eccezionale in termini quantitativi e qualitativi, tanto da aver fatto coniare a Confartigianato Cuneo l’espressione, con conseguenti attività promozionali e culturali, di “Bike Valley”.

E sarà proprio la valle delle “due ruote” la protagonista dello speciale “expo” organizzato dall’Associazione di categoria, il prossimo 18 maggio, a Bra in Palazzo Garrone (piazza Caduti della Libertà, 16), in occasione della tappa del Giro d’Italia.

Un patrimonio di quasi 40 unità operative con una stima di circa 1.000 fra dipendenti e lavoratori stagionali. Sono oltre 2 milioni le biciclette assemblate nel cuneese ogni anno, ovvero il 70% della produzione media nazionale. Un fatturato complessivo in crescita superiore ai 160 milioni di euro.

«Cuneo, “valle delle biciclette”. – spiega Luca Crosetto, presidente provinciale di Confartigianato Cuneo – Di chi ne è appassionato, ma anche di chi le produce. La provincia Granda è fortemente vocata al cicloturismo, da percorsi per semplici amatori a tracciati e competizioni sportive dall’alto livello tecnico e agonistico. Le strade della provincia, dalla placida pianura, alle dolci colline delle Langhe, alle impegnative salite delle Alpi, diventano lo scenario di indimenticabili ciclo-escursioni. Il cicloturismo è oramai diventato una grande risorsa per il territorio, e, complice la sempre più grande attenzione a stili di vita sani, continuerà, ogni giorno di più, a crescere e svilupparsi. Proprio la declinazione delle “due ruote” dei nostri progetti Creatori di Eccellenza ed Esperienze Artigiane ha portato alla nascita di “Bike Valley”: un’espressione coniata appositamente per descrivere sogni e idee imprenditoriali saldamente collocate nella nostra provincia».

Nell’Expo, dove sarà anche possibile seguire in diretta TV la 12^ Tappa del “Giro” da Bra a Rivoli, saranno presenti alcune delle aziende cuneesi più note ed apprezzate del settore: Cicli Gagliardini (Alba), Idea Bici (Cherasco), Lucchino Biciclette (Cuneo), Officine Mattio (Cuneo).

Spazio anche per le “Passeggiate gourmet”, ovviamente in bicicletta, dei Creatori di Eccellenza (creatoridieccellenza.it/tipi-passeggiata/escursione-in-bicicletta).

«La scoperta di un territorio, – aggiunge ancora Crosetto – delle sue bellezze naturalistiche, architettoniche e culturali. Ma non solo. Imprese eccellenti e maestri artigiani dalle cui abili mani scaturiscono manufatti caratteristici o prodotti enogastronomici tipici e gustosi. Con le Passeggiate Gourmet in bicicletta si coniugano benessere fisico e “saper fare” artigiano».

Presenti nell’area, infine, sempre in ottica di collaborazione con enti locali e promozione del territorio in ottica turistica, le rappresentanze di Azienda Turistica Locale del Cuneese, Ente Turismo Langhe Monferrato Roero e Cônitours – Consorzio Operatori Turistici Provincia di Cuneo.

Orario apertura Expo: 10.00 – 18.00




Lavoro, Confagricoltura Piemonte: una legge regionale per tutelare chi opera in campagna

Occorrono garanzie per gli operatori agricoli sia stabili, sia stagionali”. È il commento di Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte in attesa della pubblicazione del decreto-legge sulle misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro.

In Piemonte, abbiamo circa 45 mila aziende agricole in diversi comparti che necessitano di manodopera specializzata, per svariati mesi all’anno” afferma il presidente della Federazione piemontese degli imprenditori agricoli. “Crediamo che una legge studiata per le realtà locali possa garantire agli occupati maggiori tutele, mantenendo in salute un settore che conferisce all’Italia e all’Europa prodotti di alta qualità”.

 

Apprezzamento è stato espresso verso il nuovo intervento del Governo sul cuneo fiscale, che riducendo le aliquote contributive delle imprese sosterrà, oltre ai consumi, anche la competitività del settore primario stesso.

 

“Il fattore umano nelle aziende è importante: i nostri imprenditori sono costantemente impegnati nella formazione dei dipendenti, nell’ammodernamento di impianti e attrezzature che migliorino le condizioni di lavoro, per ridurre al minimo i casi di infortunio” prosegue Allasia che ha rammentato, in occasione della scorsa “Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro”, i dati forniti dall’INAIL sull’andamento degli infortuni totali, denunciati che ammontano a 144.586; “A livello nazionale, apprendiamo di una riduzione complessiva del 25,5% rispetto a marzo dello scorso anno ma ancora molto c’è da fare per il nostro settore e con gli Enti di formazione di Confagricoltura, ci candidiamo a incentivare l’aggiornamento e lo sviluppo delle competenze degli operatori agricoli”.

 




Bassignana (Confagricoltura Piemonte) e Gancia (Comm. Ambiente e tutela dei consumatori): due parole sul #Madeinitaly  

Nei giorni scorsi, il direttore di Confagricoltura Piemonte, Lella Bassignana ha incontrato l’europarlamentare della Commissione ambiente e tutela dei consumatori, Gianna Gancia che si è recentemente espressa sul percorso di riforma del regolamento a tutela del lavoro, delle imprese e dell’immagine del Made in Italy e del DOP – IGP europeo, portato avanti dal Parlamento europeo in Commissione Agricoltura.

Gianna Gancia, quale imprenditrice agricola dell’omonima famiglia che dal 1850 produce vini spumanti conosciuti a livello internazionale, si è sempre battuta per difendere le nostre produzioni di qualità dalla concorrenza sleale” afferma Bassignana. “Rappresenta, inoltre, uno dei nostri punti di riferimento in Comenvi, la commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare che, ultimamente, sta esaminando provvedimenti estremamente delicati per il settore” prosegue il direttore dell’Associazione datoriale di categoria che tutela gli imprenditori agricoli della Regione Piemonte.

 

L’agenda della Commissione Agricoltura è fitta di impegni ma, prioritariamente, prevede l’analisi di alcune modifiche sostanziali di due direttive – precisa Gancia – quella relativa alla diminuzione dell’uso dei fitofarmaci e quella sulle emissioni industriali”. In ultima battuta, con un pensiero a tutti i territori italiani e alle peculiarità che rendono inimitabili i nostri prodotti, afferma: “È prioritario salvaguardare la qualità, difendere il lavoro di tante persone e di tanti imprenditori dei settori agroalimentare e vinicolo, oltre che l’immagine dell’Italia e dell’Europa. Il mio impegno è ogni giorno volto in questa direzione”.

 

Confagricoltura, inoltre, ringrazia l’europarlamentare che ha da poco guidato una delegazione della FIAFF, la Federazione Italiana Impresa Agricola Familiare del presidente Carlo Lasagna, in visita a Bruxelles.




Politecnico di Torino e European University Institute insieme per sviluppo istruzione superiore e ricerca

 

Si rafforza la collaborazione tra il Politecnico di Torino e la Florence School of Regulation  dello European University Institute, grazie a un’iniziativa che prevede un accordo quinquennale volto a facilitare la collaborazione nei campi dell’istruzione superiore e della ricercain particolare nelle scienze politiche e sociali, nell’economia, nel diritto, nella storia, nelle scienze tecnologiche e ingegneristiche, nel design architettonico e industriale.

Insieme, le due istituzioni intendono realizzare una serie di offerte formative congiunte a beneficio di docenti, studenti, ricercatori e personale. Le attività comprendono la creazione di opportunità di insegnamento per i dottorandi dell’EUI e del Politecnico di Torino; l’organizzazione di un programma di scambio per ricercatori a livello di dottorato e post-dottorato; la promozione di corsi di formazione congiunti per dirigenti, conferenze, progetti di ricerca collaborativi, anni sabbatici e borse di studio.

L’accordo di partenariato sarà ratificato nell’ambito di un simposio internazionale che il Politecnico di Torino organizzerà e ospiterà nel prossimo mese di settembre.

 

“Il Politecnico di Torino mira a far crescere la sua attività di supporto ai decisori politici attraverso un approccio integrato basato sulla scienza per guidare le decisioni strategiche e operative delle istituzioni pubbliche e private – commenta il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco – In questa prospettiva, il Politecnico ha recentemente istituito un ‘Ufficio Foresight and Strategic Planning’ con l’obiettivo di migliorare e rafforzare i rapporti con le principali istituzioni partner esterne.  In questo quadro, l’attività con l’EUI è fondamentale per integrare le nostre competenze: lavorando insieme, possiamo integrare il nostro approccio interdisciplinare tecnico e ingegneristico con conoscenze finanziarie, legali e sociali, fornendo un’interpretazione globale di questioni sociali complesse”.

 

Lo European University Institute è un’organizzazione internazionale, istituita nel 1972 con la “Convenzione che crea un Istituto Universitario Europeo” (Gazzetta ufficiale della CE, 19 n° C 29, 9/2/1976), per operare nei settori dell’istruzione superiore e della ricerca. L’IUE ha un mandato a tre pilastri: fornire ai ricercatori di dottorato e post-dottorato una formazione accademica avanzata; promuovere la ricerca e l’analisi relative al processo di integrazione europea e ai cambiamenti nella politica in Europa e nel mondo; offrire una formazione post-laurea ed esecutiva sulla governance transnazionale, principalmente attraverso la sua Scuola di governance transnazionale.

L’IUE ha 23 Stati membri e ospita una comunità internazionale di oltre 1.100 membri, tra studenti di master, ricercatori agli inizi, professori e personale accademico e amministrativo. L’EUI è anche sede degli Archivi storici dell’Unione europea, che forniscono una visione senza precedenti del processo di integrazione dell’UE.

Il Politecnico di Torino è stato fondato nel 1906 e trae origine dalla Scuola di Applicazione per gli Ingegneri sorta nel 1859. È accreditata dai ranking internazionali come una delle principali università tecniche in Europa, con circa 39.000 studenti, il 19% dei quali internazionali, provenienti da 120 paesi.

Il Politecnico si propone come un centro di eccellenza per la formazione e ricerca in Ingegneria, Architettura, Design e Pianificazione con strette relazioni e collaborazioni con il sistema socio-economico.

È infatti una Research University a tutto tondo, dove formazione e ricerca si integrano e fanno sistema per fornire una risposta concreta alle esigenze dell’economia, del territorio e soprattutto degli studenti  in un’ottica di forte internazionalizzazione delle attività didattiche, di ricerca e di trasferimento tecnologico, con collaborazioni con le migliori università e centri di ricerca nel mondo e accordi e contratti con i grandi gruppi industriali internazionali, ma anche con le aziende del territorio, dove si propone come punto di riferimento per l’innovazione.




Moving Forward: la carta e la produzione di contenuti

E’ stata presentata ieri ad un pubblico di imprenditori una ricerca di Praxi dedicata alla “filiera del contenuto”, che abbraccia i settori Grafica e cartotecnica, Carta e Editoria, produzione di contenuti multimediali, integrati da software e servizi di comunicazione quali supporto e veicolo di trasmissione del prodotto editoriale. Da questa riflessione strategica nasce l’impegno di promuovere una logica di filiera aggregata, aperta a settori industriali affini e nel contempo flessibile, al fine di meglio rappresentare e supportare le aziende del territorio.

I settori industriali coinvolti in questa analisi hanno registrato un cambiamento significativo nel corso degli ultimi anni, che ha modificato in modo sostanziale la struttura della produzione e il mercato di riferimento. Dallo sviluppo dei contenuti sulle grandi piattaforme web, ai nuovi modelli di business, fino all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale passando per i temi della sostenibilità, le sfide imposte dalla transizione digitale hanno ridefinito i confini dell’industria grafica e dell’editoria, anticipando di fatto una necessaria condivisione di problematiche e di soluzioni con altre tipologie di imprese operanti in stretta complementarietà nella creazione, conservazione e trasmissione di contenuti.

Carlo Emanuele Bona, presidente del Gruppo Grafici, Cartai e Cartotecnici dell’Unione Industriali Torino che ha commissionato insieme al Gruppo degli Editori la ricerca, descrive così gli obiettivi delle imprese del territorio: “L’area torinese, da sempre con una forte tradizione nei settori, può vantare la presenza di oltre 3000 aziende operanti nell’industria del contenuto, dalla produzione della carta fino alla distribuzione del prodotto editoriale. Il progetto di consolidare una filiera trasversale e multisettoriale che possa dialogare e rispondere compatta alle sollecitazioni della transizione digitale è la grande sfida che ci siamo prefissati, non solo in un’ottica di crescita delle nostre aziende ma anche di sviluppo del territorio. Per questo motivo saremo presenti insieme in alcuni importanti eventi di settore e non solo, tra cui il Salone del Libro 2023: l’Associazione intende accompagnare in questa evoluzione sia le imprese sia il grande pubblico, che potrà così venire a conoscenza del percorso condiviso e della nostra value proposition”.

Il Presidente di Unione Industriali Torino Giorgio Marsiaj, in apertura della presentazione, ha dichiarato: “Viviamo un periodo di profondissime trasformazioni: la tecnologia impatta profondamente sul lavoro, l’organizzazione e la cultura d’impresa. Dobbiamo pensare in “grande”, confrontarci, ascoltare il mercato, crescere insieme ad altri imprenditori del territorio. Plaudo con favore a questa iniziativa di creare partnership di filiera per affrontare meglio la competizione, che resta comunque su un terreno globale. Il futuro delle nostre imprese si gioca anche sul piano della progettualità condivisa”.




Confagricoltura Piemonte: il futuro dell’agricoltura grazie alla scienza  

“Il settore primario piemontese si trova di fronte a nuove sfide e confidiamo che la scienza possa esserci d’aiuto nell’affrontarle”. Lo ha detto Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte riguardo al disegno di legge sulla sperimentazione in campo delle Tecnologie di Evoluzione Assistita (Tea), portata avanti dal Governo negli ultimi giorni.

“La maggior parte degli alimenti acquistati al supermercato è frutto di un miglioramento genetico portato avanti a livello internazionale, in linea con le esigenze dei consumatori moderni” evidenzia Allasia.

Si tratta di un settore in particolare fermento quello delle tecniche di miglioramento genetico che, peraltro, sono valse il premio Nobel a Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna. “Probabilmente trent’anni fa non avremmo immaginato di trovarci a parlare di genetica ma l’impegno nella ricerca, applicata all’agricoltura, ha dato esiti eccellenti: i genetisti sono in grado di ottenere nuove varietà resilienti ai cambiamenti climatici, agli attacchi dei patogeni, riducendo l’uso dei fitofarmaci, con performance estremamente elevate in termini di produttività e caratteristiche tecnologiche sicure per l’uomo” prosegue Allasia.

 

Confagricoltura sostiene da tempo l’utilità delle nuove tecniche di miglioramento genetico. Il disegno di legge sulle Tea – in discussione nella IX Commissione del Senato – potrebbe dare un forte impulso alla ricerca scientifica. Si potrà iniziare la sperimentazione in campo di varietà vegetali, già pronte in laboratorio e capaci di adattarsi ai nuovi scenari del settore, mantenendo qualità e salubrità dei prodotti finali, oltre al fatto che garantirebbero la produttività necessaria per rispondere alla crescente domanda mondiale di cibo.

 

“La realtà agricola del Piemonte è permeata di valori, economia e innovazione e,  conclude il presidente – gli imprenditori agricoli della nostra Regione sono costantemente attivi nella tutela del territorio, nella salvaguardia e nella valorizzazione di ciò che la terra piemontese offre al mondo”.

Confagricoltura Piemonte, l’associazione che tutela i diritti degli imprenditori sul territorio piemontese, sottolinea inoltre che la moderna agricoltura avrà bisogno della scienza per continuare a produrre reddito, dando seguito alle richieste alimentari in aumento, garantendo a tutti i livelli, dal campo alla tavola, qualità e sicurezza alimentari.

 




Al via “Aziende in classe”, nuova iniziativa del Comitato Piccola Industria di Cnvv

Con una lezione di Maria Grazia Tagliabue, presidente della riseria S.P. di Stroppiana (Vc), all’Istituto tecnico “Cavour” di Vercelli, ha preso il via il 14 marzo 2023 “Aziende in classe”, una nuova iniziativa del Comitato Piccola Industria di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per avvicinare sempre più i mondi della scuola e dell’impresa, contribuendo all’orientamento professionale delle giovani generazioni.

«Si tratta – spiega il presidente del Comitato Piccola Industria di Cnvv, Giorgio Baldini – di una serie di incontri che prevedono alcune ore di docenza da parte degli imprenditori all’interno delle classi quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado dei nostri territori di riferimento. L’obiettivo è soprattutto quello di illustrare agli allievi, in base agli accordi presi con i docenti, come si riflettono nel mondo della produzione e del lavoro le materie e gli argomenti da loro studiati. Si tratta di una importante occasione di incontro e di confronto che si affianca, integrandola, alla serie di visite guidate nelle aziende che si svolgono in occasione del Pmi Day “Industriamoci”».

Nelle prossime settimane sono già in programma altri appuntamenti di “Aziende in classe”, che coinvolgeranno la sezione di Romagnano Sesia dell’Istituto “Bonfantini” di Novara, con un intervento di Matteo Donna, della Fratelli Francoli, l’Itis “Da Vinci” di Borgomanero, con due interventi (uno di Alessandra Barberis, di Mondo Lavoro, e uno di Marco Rotti e Guido Rotti Gianet, della Moveco), e l’Istituto “Nervi” di Novara, dove interverranno Marco Caletti (Iem Italia) e Stefano Arrigoni (Fides). In corso di definizione sono anche le date di tre incontri al “Magni” di Borgosesia, di altri due al “Cavour” e di uno al “Faccio” di Vercelli.




23ª edizione di “Cavour, Carne di razza Piemontese”. Grande successo del convegno di Confagricoltura Torino

Fortemente voluto da Confagricoltura Torino, il convegno dal titolo “La razza Piemontese: dono della natura, non del laboratorio” organizzato nell’ambito della 23ª edizione di “Cavour, Carne di razza Piemontese” ha riscosso notevole successo di partecipanti con più di 60 presenze. In un momento storico particolarmente difficile per il settore zootecnico da carne, era importante riunire intorno a un tavolo tutti gli attori della filiera ponendo l’accento sulla razza Piemontese e le problematiche che attanagliano o potrebbero riguardare l’intero comparto in un futuro più o meno prossimo.

Dopo il benvenuto del sindaco di Cavour, Sergio Paschetta, che ricorda ai presenti: “coltivazione della frutta e allevamento da carne sono da sempre dominanti a Cavour e nei comuni circostanti”, l’introduzione ai lavori vede succedersi i saluti di Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura PiemonteTommaso Visca, presidente di Confagricoltura Torino, e Roberto Ballario, responsabile di zona della nostra Associazione. Interviene per un saluto Martin Manni, responsabile staff Agricoltura di Crédit Agricole, istituto bancario che vanta una convenzione a livello nazionale con Confagricoltura.

Gli interventi tecnici vedono, in un primo tempo, succedersi Paolo Rossetto (dirigente servizio veterinario Area B dell’ASL To 3) e Luca Varetto (agronomo, referente scientifico Coalvi). La prima relazione offre, oltre alla storia della Piemontese e della sottorazza della coscia o della doppia groppa, tutta una serie di dati tra cui si evidenzia che in Piemonte al 31/12/2022 dei 790.497 capi bovini allevati, 314.141 sono di Piemontese. Rossetto sottolinea le innegabili qualità della carne della Piemontese tra cui “il 50% in meno di grasso, l’ottima resa alla macellazione e la modesta infiltrazione di tessuto connettivo”. Il tecnico Coalvi relaziona sulla sostenibilità degli allevamenti di bovini di carne piemontesi e riporta tutta una serie di risposte ai detrattori dell’attività zootecnica: “Le aziende Coalvi si distinguono per un’elevata dotazione di terreno. Questo comporta due grossi vantaggi; da un punto di vista economico, emerge una preziosa autosufficienza nell’approvvigionamento dei foraggi e dei cereali che servono all’allevamento. Da un punto di vista ambientale, l’elevata dotazione fondiaria porta ad avere un basso carico di animali e questo scongiura qualsiasi rischio di inquinamento derivato dallo smaltimento dei reflui che, anzi, costituiscono una risorsa preziosa per la fertilizzazione dei campi.” E poi, aggiunge Varetto“I bovini (indipendentemente dalla razza) emettono anidride carbonica, ma questa non rimane in atmosfera perché viene assorbita dalle colture vegetali che, grazie alla fotosintesi, la convertono in carboidrati. Quegli stessi vegetali vengono ingeriti dai bovini, per cui l’anidride che questi producono ritorna loro sotto forma di alimento creando un ciclo equilibrato. Nel ciclo dell’anidride carbonica, che è comune a qualsiasi allevamento di ruminanti, le aziende Coalvi fanno qualcosa in più. Grazie all’esubero di terreno di cui dispongono e grazie alla notevole estensione di prati stabili e pascoli, la CO2 captata dalla vegetazione riesce a essere superiore a quella emessa dagli animali.” Un ultimo capitolo è dedicato all’acqua e, anche qui, vale l’invito a interpretare correttamente i dati. L’acqua che la produzione di carne è accusata di consumare, è essenzialmente quella assorbita dalle colture foraggere di cui il bovino si nutre. Quasi il 90% di quest’acqua, però, è derivata dalle precipitazioni il cui utilizzo non può essere visto come un consumo a scapito di altre attività…”

Lorenzo Lavarino (presidente Associazione Provinciale Macellai di Torino) e Maurizio Arosio (presidente Federazione Nazionale Macellai) mettono in risalto l’importanza dell’avere riunita tutta la filiera a un tavolo di lavoro. Se deplorano la diminuzione delle botteghe di macellerie a scapito della GDO, d’altro canto sottolineano il grande lavoro svolto da Coalvi e dalle associazioni di categoria, Confagricoltura in primis, per garantire la qualità a tutti gli stadi dall’alimentazione fino alla macellazione.

Chiude gli interventi degli ospiti Chicco Genovesio (Presidente Nazionale CNA Ristorazione e Regionale CNA Alimentare) ma anche ristoratore a Cavour, ricordando quante siano le eccellenze agroalimentari della nostra regione e tra queste, indubbiamente, la carne che vanta notevole fama a livello nazionale e internazionale.

Il presidente di Confagricoltura TorinoTommaso Visca, conclude riprendendo quanto detto più volte nella mattinata di lavori, prima dal presidente regionale e poi dal moderatore, Alessandro Felis“le problematiche che affliggono il comparto zootecnico della carne sono tante, il cibo prodotto in laboratorio potrebbe esserlo in futuro, attualmente si è ancora in una fase sperimentale che non preoccupa più di tanto i nostri allevatori ma che non va comunque sottovalutata. Come ha detto nel saluto introduttivo il presidente di Confagricoltura Piemonte, siamo aperti all’innovazione ma quando questa non comporti stravolgimenti del nostro essere, delle nostre tradizioni e quindi delle nostre attività.”

Gabriele Busso, vice-direttore di Confagricoltura Torino ricorda che troppo spesso Bruxelles impone misure poco attinenti alla realtà del mondo agricolo e, invitati a riflettere da Varetto, i relatori concordano comunque che il cibo prodotto in laboratorio non può essere definito “carne”, attenendosi semplicemente alla definizione della medesima.

In estrema sintesi dai vari interventi che hanno abbozzato il problema del cibo prodotto in laboratorio, emerge una posizione cauta, prudente e di attenta sorveglianza di quanto avverrà in futuro. I dati a disposizione sono ancora pochi e non significativi per potere, all’ora attuale, condurre una crociata contro questo percorso che si sta delineando nel mondo. Cautela ma fermezza nel ribadire quanto sappiamo di potere affermare: la bontà, la qualità e la sicurezza della nostra carne in tutto il percorso di filiera. Appena sarà possibile, con dati concreti alla mano, si potranno esprimere pareri sia sulle caratteristiche organolettiche dei prodotti moltiplicati e sviluppati in laboratorio sia su eventuali rischi per la salute del consumatore.

Chiude la sessione di lavori Maria Luisa Cerale, direttore di Confagricoltura Torino presentando l’ “apericarne” organizzato con la collaborazione dei ristoranti La Nicchia e Locanda La Posta di Cavour e i vini de La Rivà di Bricherasio dell’associato Luca Trombotto. Blanchet e Pinerolese Barbera accompagnano egregiamente le due interpretazioni della battuta al coltello (carne offerta da Coalvi) e due specialità “povere” ottenute dal quinto quarto: l’insalata di erbera (esofago) e la testina in cassetta. E le specialità dolci a base di mele della Pasticceria Villosio sono l’ideale trait d’union con TuttoMele con cui già diamo appuntamento per il prossimo autunno.