Dal 25 maggio riparte lo sport in Piemonte

Con l’approvazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri – 17 maggio 2020 e in particolare all’art. 1 comma e – f – g dal 25 maggio sono consentite le attività sportive di base e l’attività motoria in palestre, piscine, centri sportivi, circoli sportivi sia pubblici che privati.

Si precisa che:

  • Vige l’obbligo di distanziamento sociale e il divieto di assembramento.
  • Devono essere seguite le linee guida approvate dall’Ufficio Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
  • Per l’attuazione delle linee guida, le Federazioni sportive nazionali, le Discipline Sportive associate e gli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti da CONI e CIP, nonché associazioni, società, centri e circoli sportivi anche se non affiliati ad alcun organismo sportivo riconosciuto, devono adottare appositi protocolli attuativi contenenti norme di dettaglio per tutelare la salute di atleti, gestori e di chiunque a qualsiasi titolo frequenti i siti sportivi.
  • I protocolli attuativi adottati da Federazioni, DSA e EPS riconosciute CONI e CIP, nonché associazioni, società, centri e circoli sportivi non affiliate a nessun organismo sportivo riconosciuto, che operano in piscine e palestre devono essere conformi alle linee guida emanate dall’ufficio sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri. In ogni caso devono essere rispettate le schede tecniche “Piscine” e “Palestre” sotto riportate.

 




Da eroi a smart-worker il passo è breve, la rivolta delle sigle sindacali dei medici

Le sigle sindacali piemontesi Anaao, CIMO, Aaroi Emac, Fesmed, Fassid, FVM , Anpo- Ascoti-Fials Medici giudicano irricevibile la proposta dell’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Icardi sui criteri di assegnazione dei fondi aggiuntivi destinati alla dirigenza sanitaria.

Un disaccordo totale sul merito e sul metodo: chi ha lavorato in prima linea esponendosi a rischi enormi affinché potessero essere curati i pazienti Covid, non può essere paragonato a chi ha svolto mansioni amministrative spesso, giustamente, da casa. I dirigenti sanitari non sono testimonial pubblicitari da evocare quando fa comodo, sono persone e professionisti seri che si dedicano a proteggere e salvare vite umane

Sbagliare è umano ma perseverare è diabolico! Tanti sono stati gli errori commessi dalla Regione Piemonte nella gestione dell’emergenza Covid- 19, valutazioni e decisioni arrivate in modo tardivo, un piano sanitario non in grado di tutelare medici e pazienti, ma soprattutto una grave mancanza di ascolto verso chi era in prima linea.

L’ennesima dimostrazione la si è vissuta ieri in Regione dove l’Assessore Luigi Icardi nell’illustrare alle sigle sindacali della dirigenza sanitaria il piano di distribuzione delle risorse economiche aggiuntive, 18 milioni di euro stanziati dal Governo e 37 milioni dal Piemonte, ha di fatto sminuito il lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari che da tre mesi sono in prima linea negli ospedali e nei presidi sanitari, per curare i pazienti affetti da Coronavirus.

Di fatto la Regione ha deciso di prevedere una premialità per tutti i lavoratori della sanità piemontese, includendo medici dirigenti sanitari che si sono esposti ai rischi maggiori affinché potessero essere curati i pazienti Covid e anche chi ha svolto attività in ambito sanitario in modi più limitati, talvolta in smartworking.

Si parla infatti di 41,5 milioni di euro destinati a operatori socio-assistenziali, tecnici, amministrativi e infermieri, e di 13,5 milioni per i medici e dirigenti sanitari. Una decisione che inevitabilmente ha fatto saltare il banco, con tutte le sigle sindacali di categoria, Anaao, CIMO, Aaroi Emac, Fesmed, Fassid, FVM , Anpo- Ascoti-Fials Medici pronte a reagire ad una decisione che ha del paradossale.

La Regione ha deciso di seguire nel modo peggiore la già criticabile linea del Governo nazionale, che con il DL Rilancio ha modificato l’articolo 1 del Cura Italia, ampliando in modo inadeguato e perciò ingiustificato, se non per un mero disegno di consenso elettorale, la platea dei dipendenti che possono beneficiare della premialità Covid.

“Ieri – hanno dichiarato i rappresentanti sindacali – la dignità professionale della dirigenza medica e sanitaria è stata svilita dall’assessore Icardi che ha firmato un accordo di comparto senza tenere conto delle proposte fatte. Il Governo Piemontese continua a non ascoltare nessuno: è stato scelto un criterio di suddivisione senza tenere conto delle diverse peculiarità e responsabilità tra dirigenza sanitaria e comparto oltre alla differente fiscalità. L’accordo è stato rigettato da tutte le sigle della dirigenza sanitaria esclusi i confederali. Per affrontare al meglio questa nuova fase serva agire in modo preventivo, ovvero anticipare possibili scenari attivando al contempo azioni mirate a tutela e a supporto di chi si è trovato negli ultimi tre mesi a gestire l’emergenza.

Strutture, operatori e pazienti necessitano oggi di interventi puntuali per garantire servizi sanitari adeguati alle richieste e in totale sicurezza. Servono organizzazione e controllo. Vogliamo lavorare in modo proattivo insieme a tutti gli attori, istituzionali e non, per offrire ai cittadini e ai medici le migliori condizioni per fruire dei servizi e per garantirli, ecco perché abbiamo pensato ad un vademecum con un elenco di priorità. Lavoriamo uniti e con prospettiva”.




Torino. L’Ambasciatore cubano in visita ai parchi cittadini

L’Ambasciatore della Repubblica di Cuba in Italia, José Carlos Rodriguez Ruiz, in visita a Torino ha partecipato, ieri, ai sopralluoghi in alcuni parchi della Città accompagnato dall’Assessore all’Ambiente del Comune di Torino Alberto Unia. Presenti anche il gruppo di medici epidemiologi cubani, che a partire da fine marzo, stanno prestando le loro competenze all’ospedale allestito all’interno delle Ogr per l’emergenza Covid-19.

La visita ai parchi è stata propedeutica in quanto il team di medici cubani si è offerto di elaborare indicazioni utili per le prossime attività ricreative estive per bambini e ragazzi all’aria aperta.

“Sono grato al gruppo di medici cubano e alla disponibilità dell’Ambasciatore José Carlos Rodriguez Ruiz per il grande lavoro di sinergia che si sta compiendo in questo periodo per superare l’emergenza. La volontà a proseguire questa collaborazione anche nella fase post Covid-19 è, e sarà, sicuramente preziosa per la collettività.

Sono rimasto piacevolmente colpito dal grande interesse e dagli apprezzamenti che l’Ambasciatore mi ha rivolto sulla visione di una “Città a cielo aperto” che l’Amministrazione sta concretizzando con azioni e incentivi volti ad utilizzare gli spazi pubblici e aperti della città”.




Confagricoltura Piemonte: scendono le quotazioni all’origine

Lo rileva Ismea, che riscontra una dinamica positiva sia per la spesa dei salumi (+8,4%), sia per le quantità acquistate (+4,6%).

Nel periodo che va dal 23 marzo 2020 al 19 aprile 2020, sempre in base alle rilevazioni di Ismea, il prezzo medio al consumo della carne fresca è risultato pari a 7,51 euro/kg, in aumento sia rispetto alle quattro settimane precedenti (+1,6%), sia rispetto allo stesso periodo del 2019 (+11,3%).

I consumatori dunque privilegiano i consumi di carne di maiale in questo tempo di crisi e spendono di più, ma nelle tasche degli allevatori i ricavi diminuiscono.

Infatti, sempre secondo i dati rilevati da Ismea, nel mese di aprile 2020 l’indice dei prezzi alla produzione dei suini da macello (2010=100) mostra ancora una leggera diminuzione rispetto al mese precedente (-1,8%).

Se guardiamo i prezzi all’origine di dicembre rileviamo che i suini pesanti (160-176 kg) erano pagati al produttore 1,79 euro al chilo; gli stessi animali oggi sono pagati 1,11 euro al chilo: il calo di fatturato, per gli allevatori, è nell’ordine del 38%. I dati sono ufficiali, della Commissione Unica Nazionale dei suini da macello del Ministero delle Politiche Agricole e della Borsa Telematica Italiana.

Nel mese di marzo 2020, l’indice Ismea dei costi per gli allevamenti suini (ultimi dati disponibili) ha subito un leggero aumento (+1,9%) sia rispetto al mese precedente, sia, in maniera più consistente, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+12,7%).

Oggi – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemontei ricavi non sono più sufficienti a coprire i costi di produzione. Il COVID-19 ha assestato un colpo durissimo a un comparto già in difficoltà”.

Il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro fa rilevare che “oggi gli allevatori perdono tra gli 80 e i 100 euro a capo: la ripresa non sarà immediata e ci vorranno mesi per esaurire le scorte. Ad accrescere le difficoltà del comparto ci sono i costi dell’alimentazione in deciso aumento, a causa dell’innalzamento dei prezzi delle materie prime, soia e crusca in particolare, per via di ritardi nell’attracco delle navi in arrivo e delle difficoltà nei trasporti”.

Confagricoltura precisa che in Italia si importano 53 milioni di cosce di suini, a fronte di 20 milioni prodotte.

Oggi dobbiamo fronteggiare l’emergenza, con gli strumenti che ci sono a disposizione, puntando a sostenere la liquidità delle imprese. Nel medio periodo – afferma Enrico Allasia – si dovrà attivare un’adeguata campagna promozionale per stimolare l’acquisto dei prodotti dei circuiti certificati in Italia e all’estero, per riacquistare quelle fette di mercato oggi messe a dura prova dall’emergenza COVID-19”.

Per Confagricoltura serve un “patto di filiera”, dove ogni anello della catena faccia la propria parte. “Riteniamo urgente  – aggiunge Ercole Zuccaro –un’azione di moral suasion da parte delle istituzioni sugli operatori della trasformazione, affinché prediligano materia prima nazionale rispetto a quella estera; chiediamo anche alla distribuzione organizzata di lavorare tenendo presente quello che sta succedendo negli allevamenti”.




Centri estivi, senza linee guida di Regione Piemonte sarà il caos

Se la Regione Piemonte non avvierà con urgenza le necessarie interlocuzioni con i Comuni per l’elaborazione della delibera regionale con le linee guida per l’apertura dei centri estivi, a completamento di quelle nazionali, i Comuni non potranno essere  in condizione di avviare questa attività, indispensabile per bambini e ragazzi, famiglie e sistema scolastico”: la consigliera di Città metropolitana delegata all’istruzione Barbara Azzarà e l’assessore all’istruzione del Comune di Torino Antonietta Di Martino esprimono grande preoccupazione per la situazione in atto in Piemonte alla vigilia dell’estate.

“Ancora ieri abbiamo registrato l’assenza di informazioni sulle intenzioni  al riguardo della Regione Piemonte, ma abbiamo letto invece annunci su presunte partenze dei centri estivi il 3 giugno aggiunge Barbara Azzarà che coordina la presenza dei Comuni piemontesi al tavolo come vicepresidente di Anci Piemonte.

“Il presidente Cirio e le assessore Chiorino e Caucino incontrano giustamente gli oratori, ma nessuno in Regione Piemonte si preoccupa di coinvolgere i comuni  per la redazione delle linee guida, che sono fondamentali a garanzia della sicurezza dei lavoratori e degli utenti. I Comuni aspettano chiarimenti urgenti”




Le Unioni regionali delle CCIAA di Emilia – Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto fanno il punto sull’emergenza Covid-19

Un impegno di 120 milioni per sostenere le aziende, la garanzia di erogazione dei servizi grazie all’innovazione tecnologica, una visione chiara delle priorità per il futuro e soprattutto la volontà di fare squadra per far ripartire l’economia dell’area del Paese che che vale il 50% del Pil ed il 50% dell’occupazione.

Questi alcuni dei temi emersi nell’incontro in streaming avvenuto oggi tra Alberto Zambianchi, Gian Domenico Auricchio, Gian Paolo Coscia e Mario Pozza rispettivamente presidenti delle Unioni Regionali dell’Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto.

 

L’IMPATTO DELLA CRISI COVID-19 SULL’AREA. L’incontro ha fatto il punto sulla situazione economica dell’area Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, sulle esigenze delle imprese e sull’impegno presente e futuro delle Camere di Commercio nella delicata e complessa gestione dall’emergenza coronavirus. Una crisi che come ha sottolineato il Centro Studi di Unioncamere Emilia – Romagna, in collaborazione con i centri studi delle altre regioni, vede un calo dell’Italia del 9,8 per cento, l’area PI.LO.V.E.R. dovrebbe registrare una diminuzione del 9,7 per cento, quindi allineata al dato nazionale. La disaggregazione settoriale certifica numericamente la forte flessione, oltre il 30 per cento, delle attività maggiormente legate all’industria turistica, comparto che vale l’11 per cento del PIL complessivo delle quattro regioni. Cali compresi tra il 10 e il 20 per cento per alcune attività connesse alla cura delle persone e del commercio.

 

IL PROGETTO “Pi.Lo.V.E.R.”. Il progetto “Pi.Lo.V.E.R.” è nato all’inizio 2019 come un patto operativo tra le Unioni regionali delle Camere di Commercio di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia- Romagna che ha consolidato la collaborazione tra gli enti per il supporto alle politiche e ai servizi di sistema tra le Camere associate nelle singole regioni e a livello interregionale; una macroarea che comprende più di 2 milioni di imprese attive, che genera il 48% del valore aggiunto italiano ed il 65% dei flussi di export nazionale. Oggi questa sinergia ha l’obiettivo primario di affrontare la crisi economica del Covid-19.

 

LE AZIONI DELLE CAMERE DI COMMERCIO. Le Camere di Commercio di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna nel complesso, in questa fase  delicata e compressa, hanno impegnato  e stanno impegnando più di 120 milioni di euro in interventi vari a sostegno delle imprese. Non si tratta, però, solo di uno stanziamento di risorse, ma anche una piattaforma di servizi per supportare le aziende come le attestazioni di cause di forza maggiore relative agli adempimenti contrattuali e le azioni di supporto a Regioni e Prefetture per l’individuazione dei codici Ateco relativi alle attività oggetto di ordinanze e per le autorizzazioni in deroga allo svolgimento delle attività produttive. È emersa, in particolare, in questa fase la vocazione tecnologica delle Camere di Commercio che ha permesso comunque di erogare i servizi come garantire la fornitura dei servizi alle imprese.

 

LA SFIDA DELLA DIGITALIZZAZIONE. Nel corso dell’incontro è emersa con forza l’importanza per le imprese di investire sulla digitalizzazione per uscire dalla crisi, ma perché questo diventi uno strumento strategico servono infrastrutture adeguate, protezione dei dati e formazione. Le Camere di commercio supportano, da sempre, le imprese in questo percorso e si impegnano a farlo ancora di più. Per aiutare le imprese a sviluppare l’attività, essere più visibili, migliorare la presenza online, conoscere l’innovazione digitale, proteggere la propria immagine e le proprie creazioni, per semplificare i rapporti con la pubblica amministrazione e ridurre i costi, le Camera di commercio offrono alle imprese del territorio diversi servizi nell’ambito dell’innovazione e del digitale.

 

L’AGENDA DELLE PRIORITA’. Nel corso dell’incontro, inoltre, sono state elencate le priorità delle Camere di Commercio per superare questa fase di emergenza economica:

 

– l’internazionalizzazione con servizi di accompagnamento per supportare l’export, l’attivazione di progetti di filiera nei settori di eccellenza della nostra manifattura, coinvolgendo le nostre rispettive Regioni, per arricchire ed irrobustire le filiere nazionali ed assistere le imprese per la proiezione internazionale e la crescita competitiva ed il coordinamento della presenza a Bruxelles;

 

– azione di rilancio e potenziamento del turismo anche attraverso   proposte di offerta turistica integrata e destagionalizzata;

 

– un intervento shock di semplificazione per snellire procedure, richieste e allentare i vincoli degli adempimenti che gravano su imprese e lavoratori;

 

– la revisione della norma “tagliaspese” che colpisce le Camere di Commercio più virtuose nella gestione delle risorse, imponendo loro di destinare tali risorse al bilancio dello Stato. Dopo l’ultima Legge di bilancio  si parla di circa 20 milioni € all’anno dai sistemi camerali delle quattro regioni.

 

“Le conseguenze della crisi economica – spiega il  Presidente di Unioncamere del Veneto Mario Pozza – del Covid-19 rischiano di paralizzare il sistema economico del Nord per questo servono non decreti a spot, ma interventi di sistema in grado di sbloccare la ripartenza dando una spinta propulsiva alla locomotiva del Paese. Per questo le Unioni Camerali hanno deciso di fare sistema muovendosi in modo compatto e sinergico con il progetto  “Pi.Lo.V.E.R.”, che ha permesso di delineare in modo preciso gli interventi necessari per ripartire”.

 

“La collaborazione – ha commentato il Presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio – tra le Camere di Commercio dell’area “Pi.Lo.V.E.R.” è stata una intuizione felice del sistema camerale e quanto mai opportuna in un periodo in cui proprio questa macro-area, che rappresenta il 48% del valore aggiunto italiano e del 65% dell’export, è stata al centro dell’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro e gli altri paesi del mondo. Questa partnership sarà ancora più importante nella fase della ripartenza, dove le Camere di Commercio saranno al fianco delle imprese per recuperare prima possibile le gravi perdite economiche di questa crisi senza precedenti”.

 

“L’area PILOVER è l’economia trainante del Paese, che produce il 50 per cento del Pil e due terzi dell’export nazionale. Dobbiamo far ripartire concretamente le attività economiche di queste regioni, se vogliamo vedere una ripresa dell’economia italiana. Ha osservato Alberto Zambianchi, Presidente di Unioncamere Emilia-Romagna – I Sistemi Camerali dell’area PILOVER si attendono quindi dal Governo interventi concreti e rapidi di sostegno alle imprese ed ai territori, mentre da parte loro garantiscono, con ancora più forte impegno, servizi, azioni di supporto e risorse importanti per fronteggiare i tempi straordinariamente difficili che ci attendono. Questo, per contribuire alla ripartenza e far ritrovare alle nostre economie il ruolo di protagonista nel panorama internazionale”.

 

 

“In questo improvviso periodo di lockdown abbiamo percepito maggiormente l’importanza della digitalizzazione: l’attività delle Camere di commercio non si è mai fermata, grazie ai servizi digitali che a distanza hanno continuato a far fronte a tutte le necessità delle nostre imprese e dei nostri imprenditori.  Questo shock ha reso ancora più lampante la necessità di un costante aggiornamento formativo del personale della pubblica amministrazione e dei nostri imprenditori proprio sui temi della digitalizzazione. Nessuno deve rimanere indietro. L’economia ha bisogno di risposte immediate e veloci che possiamo fornire adottando infrastrutture sicure e tecnologicamente avanzate” ha commentato Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte.




Nuovi collegamenti Frecciarossa tra Torino e Reggio Calabria

A partire dal 3 giugno Torino e Reggio Calabria saranno collegate dal Frecciarossa.
Ogni giorno una coppia di Frecciarossa collegherà senza cambi Torino con Reggio Calabria e viceversa.

Il Frecciarossa partirà da Torino Porta Nuova alle 8 del mattino con arrivo a Reggio Calabria alle 18.50.  Da Reggio Calabria la partenza è invece alle 10.10 con arrivo a Torino Porta Nuova alle 21.00, questo collegamento sarà attivo dal 4 giugno.

Previste le seguenti fermate intermedie: Torino Porta Susa, Milano Centrale, Milano Rogoredo, Reggio Emilia AV, Bologna Centrale, Firenze Santa Maria Novella, Roma Tiburtina, Roma Termini, Napoli Afragola, Napoli Centrale, Salerno, Paola, Lamezia Terme Centrale, Rosarno, Villa San Giovanni.




Tampone anche ai privati positivi al test sierologico

Nell’arco di pochi giorni il Piemonte arriverà a poter fare 10.000 tamponi al giorno. L’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, precisa che tale numero permetterà di sottoporre al tampone anche i privati che faranno a loro spese il test sierologico risultando positivi.

“Si è appena conclusa una gara per l’acquisto di tamponi fuori dal Piemonte – spiega Icardi – Arriveremo anche a oltre 10.000 tamponi al giorno, e una parte sarà dedicata ai cittadini che risulteranno positivi al test sierologico. Per i sierologici vale ciò che ha detto anche il Ministero, ovvero che hanno solo valore epidemiologico. Ma poiché qualcuno positivo al sierologico potrebbe avere la malattia in corso, faremo il tampone a tutti i positivi, non solo a quelli da noi testati ma anche ai privati. Chi risulterà contagiato sarà sottoposto al solito iter: isolamento e ricerca dei contatti“.

Fare il test sierologico privatamente – chiarisce l’assessore – non è una pratica che incoraggiamo, ma visto che sono stati così intercettati dei malati non possiamo fare finta che questo non esista. Il tampone comunque sarà fatto nell’ambito del sistema sanitario regionale, quindi senza costi per il paziente. Va però evitato il Far West: considereremo solo i sierologici validati dal Ministero. Stiamo scrivendo le linee guida, che saranno pronte la prossima settimana”.

Su questo tema si è espresso alla trasmissione Unomattina di RaiUno il presidente Alberto Cirio: “Il test sierologico è un tema delicato su cui auspichiamo ci sia un pronunciamento del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità, perché ormai è chiaro che sono importanti sotto il profilo dell’analisi epidemiologica ma nello stesso tempo le persone devono sapere che non hanno valore diagnostico e danno una prima indicazione a cui deve seguire un tampone. Questo va chiarito perché se, da una parte, dobbiamo permettere la libertà a ciascuno di curarsi come ritiene e fare le analisi che vuole, dall’altra non possiamo permettere che ci sia un’esasperazione commerciale, promozionale, di test che sono sì importanti ma che non devono mai essere spacciati o venduti come test che sono in grado di dire se sei positivo o no al Coronavirus”.

 




Confartigianato Cuneo spiega a imprese e famiglie le novità contenute nel “Decreto Rilancio”

Non si ferma l’azione di Confartigianato Cuneo per supportare le imprese nella difficile situazione creata dall’emergenza Coronavirus.

A seguito dell’emanazione del “Decreto Rilancio” Confartigianato Cuneo ha organizzato una serie di webinar video online per spiegare a imprese e famiglie novità e misure contenute nel nuovo provvedimento.

Questo il calendario
Mondo del lavoro, misure di sostegno per lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti
Lunedì 25 maggio – Orario 18.30-19.00
Bartolomeo La Porta, Consulente del Lavoro
Le misure fiscali
Mercoledì 27 maggio – Orario 18.30-19.00
Diego Mozzali, responsabile Area Fiscale Confartigianato Cuneo
Il credito e le misure a fondo perduto
Venerdì 29 maggio – Orario 18.30-19.00
Roberto Maero, responsabile Area Credito Confartigianato Cuneo
In un’ottica di utilità sociale i video saranno visualizzabile per tutti, gratuitamente, collegandosi alla Pagina Facebook di Confartigianato Cuneo: https://www.facebook.com/ConfartigianatoCuneo/.

«Si tratta – commentano Luca Crosetto e Joseph Meineri, presidente e direttore generale di Confartigianato Cuneo – di un ulteriore sforzo della nostra Associazione per essere vicini alle imprese e alle nostre comunità. Il momento è complesso. Invitiamo tutti gli imprenditori a rivolgersi ai nostri uffici in caso di dubbi sulle normative e per essere informati sui provvedimenti a sostegno del mondo economico e produttivo».




Accordo Regione-sindacati per le risorse aggiuntive al personale sanitario

Raggiunto l’accordo tra Regione Piemonte e sindacati del personale sanitario per la distribuzione delle risorse aggiuntive a riconoscimento del servizio svolto negli ospedali nei mesi di marzo e aprile, nel pieno dell’emergenza Coronavirus.

I 55 milioni di euro disponibili (37 stanziati dalla Regione e 18 dallo Stato) saranno così suddivisi: il 75 per cento, ovvero oltre 41 milioni, andranno a infermieri, operatori socio-assistenziali, tecnici amministrativi; il 25 per cento, cioè oltre 13 milioni, a medici e dirigenti.

L’intesa è stata concordata da tutti i sindacati dei lavoratori del comparto (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursing up) e da una parte delle sigle della dirigenza (Fp Cgil, Federazione Cisl Medici e Uil Fpl, Fedir Sanità), mentre non ha trovato il consenso delle altre sigle della dirigenza dell’area sanità.

Un risultato che l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, ha accolto con favore: “Sono soddisfatto che sia stata trovata un’intesa con i rappresentanti della maggioranza assoluta, circa l’80 per cento, dei lavoratori, nell’obiettivo comune di poter effettuare i pagamenti al più presto. Ringrazio i rappresentanti sindacali per la disponibilità e, ancora una volta, i lavoratori per lo sforzo straordinario che hanno compiuto durante l’emergenza Covid”.

Le modalità per la corresponsione delle risorse verranno definite nel corso di incontri che saranno presto calendarizzati.