Confartigianato Cuneo in prima linea con una raccolta fondi per le piccole imprese della Granda

La parola d’ordine è azione, immediata, rapida, efficace. Proprio dalla terra sabauda, spesso definita dei “bogia nen” per la sua pacatezza decisionale, parte un’iniziativa che fa dell’agire in tempi brevi il suo stigma principale, con l’obiettivo di portare nelle casse delle piccole imprese del territorio, prosciugate dall’inattività forzata, una liquidità istantanea, in grado di dare ossigeno alla loro sopravvivenza.

L’idea vede come soggetti promotori Confartigianato Imprese Cuneo, con le sue diecimila imprese associate, il Gruppo di opinione “Imprese che resistono”, fondato dall’imprenditore di Villafalletto Luca Peotta, che conta in Italia oltre tremila followers e la Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi con al suo attivo innumerevoli opere benefiche e raccolte fondi.

Intitolato “La Granda che riparte”, il progetto si prefigge di raccogliere nel giro di 15 giorni una somma di almeno 300/400 mila euro da destinare alle piccole imprese della Granda che si trovano in particolare difficoltà. La sua efficacia sta proprio nella celerità: due settimane di raccolta fondi, una settimana per la valutazione delle domande da parte di un’apposita commissione e subito la messa a punto del sistema erogativo.

Entro la prima decade di giugno le imprese cuneesi in situazione economica “fragile” che avranno partecipato all’apposito bando, consultabile dal 23 maggio p.v. sulle pagine de la Stampa e sul sito Internet www.specchiodeitempi.org, potranno vedere accreditato sul loro conto una somma di denaro, naturalmente a fondo perduto.

La raccolta parte con un “bottino” iniziale già consistente: centomila euro messi a disposizione dalla Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi, a cui Confartigianato Cuneo aggiunge quarantamila euro e altrettanti li offre la Banca Alpi Marittime, e diecimila euro arrivano dall’Associazione “Imprese che resistono”.

«Il nostro territorio basa la sua economia prevalentemente sulle piccole e micro imprese – spiega Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – che rappresentano oltre il 95% dell’intera Granda che produce. Sono proprio loro, le piccolissime aziende artigiane e commerciali ad essere le più colpite dall’emergenza del coronavirus. E a loro è andato il nostro pensiero e quello di Luca Peotta, con il quale ci siamo confrontati.

Di lì è partito il progetto, con il supporto di un ente terzo di notevole esperienza in iniziative di solidarietà, qual è la Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi, e il contributo di un primo istituto bancario, la Banca Alpi Marittime, al quale sono sicuro se ne affiancheranno presto molti altri. Abbiamo scelto una via veloce, senza vincoli troppi burocratici, che possa traghettare al più presto un po’ di denaro verso chi è più in difficoltà e magari non ha ancora ottenuto alcun sussidio».

Le imprese potranno aderire al bando nella settimana dal 23 maggio al 1° giugno. Una commissione di esperti valuterà tutte le domande ricevute e procederà nell’arco di pochi giorni alla ripartizione dei fondi raccolti.

«C’è bisogno di dare nuova vita al territorio – aggiunge il presidente Crosetto – e le nostre piccole imprese rappresentano il vero motore di una concreta ripartenza. In questo momento necessitano di un sostegno economico, che rappresenta non soltanto un aiuto materiale, ma anche psicologico.

Con la nostra iniziativa vogliamo veicolare un forte messaggio di speranza: questa raccolta fondi, ideata da Confartigianato Cuneo insieme ad Imprese che resistono, nasce dagli imprenditori per gli imprenditori e si propone di coinvolgere nel sostegno economico delle piccole imprese tutto il territorio e la sua comunità in uno grande sforzo corale per mantenere viva la nostra terra e traghettarla verso un futuro di ripresa».

Chiunque voglia essere parte di questa iniziativa potrà effettuare la sua donazione con tre diverse modalità: tramite carta di credito sul sito , oppure con un bonifico sul conto intestato a Specchio dei Tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino (IBAN: IT67 L0306909 6061 00000117 200, Banca Intesasanpaolo, con causale: «Bando Imprese Cuneo»), o infine sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei Tempi.




Torino. Piano straordinario di occupazione suolo pubblico per il rilancio della città

Questa mattina la Giunta Comunale – a seguito della grave situazione emergenziale creata dal Covid 19 che ha imposto misure restrittive che impattano sull’economia cittadina – su proposta dell’assessore al Commercio, Turismo, Attività Produttive e Sviluppo Economico Alberto Sacco, di concerto con l’assessore al Bilancio, Tributi, Personale, Servizi Demografici Sergio Rolando, ha approvato un piano straordinario di occupazione del suolo pubblico.

 

Per far fronte alla necessità che la ripresa delle attività avvenga nel modo più semplice e veloce possibile, l’Amministrazione ha quindi deciso di offrire, in via straordinaria e temporanea, in deroga alla normativa vigente, la possibilità per la maggior parte degli esercizi di ampliare la superficie destinata alla clientela, usufruendo dello spazio pubblico, in modo tale da evitare che la necessità del mantenimento delle misure di distanziamento sociale si ripercuota sul volume di affari, minando la sostenibilità economica delle aziende.

 

Con il nuovo provvedimento tutti gli operatori economici che dispongono di locali che si affacciano sulla strada e che hanno una superficie lorda complessiva inferiore a 250 metri quadrati potranno occupare davanti al loro esercizio – anche se separato dalla viabilità e rispettando le condizioni di sicurezza previste dal Codice della strada – il suolo pubblico in misura congrua e comunque non superiore a 60 metri quadrati. Il rispetto del requisito relativo alla superficie massima del locale non è richiesto per gli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande.

 

L’occupazione straordinaria del suolo pubblico sarà consentita sino al 30 novembre 2020 e gli esercenti non saranno soggetti al pagamento della COSAP.

 

Per poter ampliare la propria attività su suolo pubblico sarà sufficiente inoltrare una comunicazione tramite PEC con la quale il titolare dell’attività indicherà le finalità, l’estensione e le modalità dell’occupazione e, sotto forma di Dichiarazione Sostitutiva di atto di notorietà (rilasciata ai sensi dell’art.47 del D.P.R. 445/2000), assicurerà l’osservanza delle norme di legge, la garanzia del rispetto delle esigenze di mobilità per le persone con disabilità e la piena salvaguardia dei diritti di terzi, sollevando così la Città da ogni responsabilità.

La ricevuta della Pec sarà sufficiente per occupare il suolo pubblico. L’esercente però dovrà conservare nella sede in cui l’attività è esercitata copia della comunicazione inoltrata nonché atto scritto che attesti il nulla osta all’occupazione del suolo da parte degli esercizi e degli stabili ubicati in un diverso condominio eventualmente confinanti con l’attività.

 

Lo stesso procedimento semplificato e temporaneo potrà essere utilizzato anche dai titolari di un pubblico esercizio di somministrazione di alimenti e bevande che potranno occupare il suolo pubblico, nella stessa misura massima di 60 metri quadrati, o ampliare nella stessa misura l’occupazione del suolo pubblico oltre alle aree già concesse per allestimento di dehors. Anche in questi casi l’occupazione sarà consentita sulla base di una Comunicazione da inoltrare a mezzo PEC in analogia a quanto suindicato.

 

Il provvedimento introduce, inoltre, una disposizione tesa a semplificare il procedimento per il rilascio di concessione per nuovi dehors della tipologia D1 o D2 ai sensi del Regolamento Comunale in materia vigente prevedendo che l’istruttoria conseguente all’istanza formale di concessione di occupazione suolo pubblico, possa essere sostituita dalla presentazione, in allegato all’istanza, della dichiarazione – a firma di un professionista abilitato – che attesti la piena rispondenza del progetto (che comunque dovrà essere allegato nella sua forma grafica, a tutte, nessuna esclusa, le prescrizioni contenute nelle Norme Tecniche – Allegato A al Regolamento Comunale n. 388).

 

Inizialmente, vista la natura sperimentale della procedura, la Polizia Municipale effettuerà controlli diffidando l’operatore commerciale a sanare immediatamente eventuali irregolarità. Successivamente, gli agenti effettueranno un ulteriore sopralluogo e, nel caso permangano irregolarità, sanzioneranno gli esercenti e ne daranno comunicazione agli uffici competenti per i provvedimenti di loro competenza.

 

 

 

 




Busta sospetta al governatore Cirio, la solidarietà del presidente Stefano Allasia

Il presidente Stefano Allasia, a nome di tutti i gruppi del Consiglio regionale, esprime solidarietà al Governatore Alberto Cirio e a tutto il suo staff per la busta sospetta recapitata presso la sua segreteria in piazza Castello.

“Spero che si tratti del solito stupido mitomane, in una situazione di emergenza come quella attuale sarebbe grave che qualcuno cercasse di generare panico” .




Agenzia entrate: in 125 mila in Piemonte hanno già visualizzato la loro dichiarazione online

Aperto il canale per l’invio del proprio 730 precompilato. È ora possibile accettarlo con i dati inseriti dall’Agenzia, oppure integrarlo. Il tutto online, direttamente da casa utilizzando il pc, il tablet o lo smartphone e accedendo con Spid, le credenziali dell’Agenzia, la carta nazionale dei servizi o il pin dispositivo Inps.

La scadenza per l’invio sulla piattaforma gestita dal partner tecnologico Sogei è fissata al 30 settembre 2020. Già 1,3 milioni di cittadini hanno consultato la propria dichiarazione nei primi 9 giorni dal lancio. Tra i più attivi i cittadini della Lombardia, seguiti da Lazio, Piemonte e Veneto. Al via da oggi anche le modifiche al modello Redditi, che potrà essere inviato dal 19 maggio al 30 novembre.

 

Quasi 2 milioni di accessi – In poco più di una settimana da quando è stata resa disponibile online, 1,3 milioni di cittadini hanno visualizzato la propria dichiarazione dei redditi precompilata per consultare i dati caricati dalle Entrate, per un totale di quasi 2 milioni di accessi. Dal 5 maggio, giorno in cui l’Agenzia delle Entrate, con il supporto del partner tecnologico Sogei, ha reso disponibili i modelli in modalità consultazione, i più attivi in termini assoluti sono stati i contribuenti della Lombardia, con 315.814 utenti che hanno fatto l’accesso, seguiti dal Lazio (171.571 utenti), dal Piemonte (124.937) e dal Veneto (123.811).

 

Da oggi ok all’invio del 730 – I contribuenti possono ora accettare, integrare o modificare il proprio 730, già compilato dall’Agenzia delle Entrate, e trasmetterlo direttamente dal computer di casa, oppure da tablet e smartphone. Per farlo è necessario essere in possesso delle credenziali dell’Agenzia (nome utente, password e pin dei servizi online) oppure utilizzare quelle dell’INPS, Spid o ancora la Carta Nazionale dei Servizi. Ok alle modifiche anche per il modello Redditi, che potrà essere trasmesso dal 19 maggio al 30 novembre 2020.

 

Una guida con tutti i passi da seguire – Da oggi è disponibile anche una guida dedicata al 730 precompilato, scaricabile dal sito dell’Agenzia. La guida spiega passo passo le procedure da seguire per inviare la propria dichiarazione, da come richiedere le abilitazioni necessarie a come verificare il rimborso spettante, da come annullare un 730 già inviato, se è stato commesso un errore, a come predisporre una dichiarazione congiunta. Inoltre, vengono ricordate tutte le scadenze, le novità di quest’anno e i vantaggi del “fai da te”.

 

Gli altri canali di informazione e assistenza – Resta sempre a disposizione dei cittadini il sito “InfoPrecompilata”, con informazioni, date e scadenze da ricordare e le risposte alle

domande più frequenti. L’assistenza corre anche sul filo del telefono, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17 e il sabato dalle 9 alle 13, tramite i numeri 800.90.96.96 (da rete fissa), 06 966.689.07 (da cellulare) e +39 06.966.689.33 (per chi chiama dall’estero).

 




CNA Benessere Piemonte: “Flessibilità per gli orari e riapertura non oltre il 25 maggio”

Il settore piemontese del Benessere della CNA è pronto a riaprire e alla vigilia della ripresa, arriva un appello: “Non fateci andare oltre il 25 maggio. Siamo già pronti, i protocolli garantiscono sicurezza per titolari, clienti e dipendenti, ma le nuove procedure allungheranno i tempi e ci consentiranno di svolgere solo metà del lavoro precedente”.

 

Da una presa di posizione a livello nazionale fino alle specificità regionali, tutto il settore si mobilita. In prospettiva per tutti si delinea un’attività al 60% rispetto agli standard pre-covid e le liste di attesa si allungano.

 

“Non possiamo attendere oltre – spiegano Giuseppe Sciarrino presidente regionale della CNA per il settore acconciatura e Monica Percelsi per l’estetica – le strutture sono state sanificate e i clienti ci stanno dando fiducia chiedendo appuntamenti. Con le nuove regole, però, rischiamo di allungare eccessivamente i tempi di attesa per le nuove richieste”.

 

“Il 25 maggio per noi è una data limite”, ha spiegato Sciarrino, mentre Percelsi ha aggiunto: “Noi siamo molto attrezzati per il lavoro in sicurezza e non ci sono motivi, anche alla luce dei nuovi protocolli, di attendere oltre”.

 

Ma se le linee guida individuate dall’Inail e dall’Istituto superiore di sanità per il contenimento del rischio di contagio nei saloni di acconciatura e nei centri estetici non rappresentano un ostacolo alla riapertura, il problema è l’impatto sull’organizzazione e sui tempi di attesa per i clienti e di lavoro per titolari e dipendenti.

 

“L’adozione delle misure indicate potrebbe comportare, tuttavia, un aggravio dei costi per gli operatori mentre la necessità di rispettare le disposizioni in materia di distanziamento richiederà una maggiore flessibilità organizzativa – spiega il vertice nazione di CNA Benessere e Sanità -. Gli orari di apertura e di lavoro dovranno consentire il recupero di una normale capacità di accoglienza giornaliera”.

 

“Penso che questo potrebbe portare dei cambiamenti anche in senso collaborativo per il settore degli acconciatori, cercando di aggregare realtà più piccole per riorganizzarsi in spazi più ampi e conseguentemente costosi”, ha aggiunto Sciarrino.

 

E da qui parte un appello agli enti locali.  “In questa fase saranno molto importanti, pertanto, da un lato la collaborazione delle amministrazioni municipali che dovranno concedere una maggiore libertà di orario, dall’altro una più ampia disponibilità da parte di dipendenti e collaboratori delle imprese a orari di lavoro diversificati su un arco temporale più ampio e sulla base delle esigenze organizzative delle imprese.  Tali raccomandazioni devono rappresentare il perimetro all’interno del quale le Regioni possano eventualmente intervenire in termini di maggiore flessibilità alla luce delle esigenze territoriali e dell’evoluzione dei contagi. Siamo consapevoli che si tratta di un passo necessario per riavviare le attività che va però considerato applicabile per un tempo definito e, auspicabilmente, il più breve possibile”, aggiunge CNA Benessere.




Confindustria Piemonte ed Emercency insieme per incrementare presidio nelle RSA

Offrire ulteriori strumenti di gestione logistica delle strutture socio-assistenziali di tipo residenziale e portare un contributo professionalizzante al personale su protocolli e procedure a tutela della propria salute e di quella degli ospiti: questi gli obiettivi del protocollo siglato tra Regione Piemonte, Confindustria Piemonte ed EMERGENCY, in vigore fino al termine dello stato di emergenza COVID-19 decretato dal Governo al 31 luglio 2020.

La collaborazione nasce da un’iniziativa della Regione Piemonte che ha deciso di avvalersi dell’esperienza di EMERGENCY, dallo scorso marzo già attiva in Lombardia nella gestione del Covid-19 con un progetto a supporto delle strutture di accoglienza per senza fissa dimora, rifugiati, minori stranieri non accompagnati e anziani e ha trovato l’appoggio fattivo di Confindustria Piemonte che sosterrà i costi formazione attraverso un contributo di 30.000 euro.

Il team di Emergency – composto da personale sanitario e logistico – avrà il compito di offrire una consulenza specializzata sulle modalità di igienizzazione e prevenzione, gestione del flusso sporco-pulito e misure di compartimentazione; valutare con le singole strutture eventuali misure mitigatrici e soluzioni ad hoc; identificare le zone di isolamento; formare gli operatori sulla gestione e sanificazione degli ambienti, norme igieniche, osservazione attiva degli ospiti in termini di rilevamento dei sintomi, misurazione della temperatura ed eventuale collocamento in isolamento.

Il supporto sarà attivato su richiesta degli enti gestori, le cui strutture sono inserite in una lista stilata da Regione in collaborazione con Confindustria Piemonte, con un’indicazione di priorità di intervento. Le criticità riscontrate, le soluzioni proposte e i successivi passi previsti per la struttura saranno poi oggetto di un report che Emergency condividerà con la Regione.

«Ringraziamo Confindustria Piemonte per il contributo ed il team di Emergency per la disponibilità ad aiutare le Rsa della nostra regione – ha dichiarato Luigi Genesio Icardi, Assessore regionale alla Sanità che ha aggiunto – Siamo convinti che questa collaborazione sia particolarmente utile ora nella fase dell’emergenza, ma possa esserlo anche nell’immediato futuro. Soprattutto riteniamo che sia fondamentale la collaborazione integrata tra la sanità pubblica, quella privata e il mondo del volontariato, ognuno per la propria parte di competenza e di esperienza. Nel caso di Emergency si tratta di un’esperienza maturata in tanti anni sul campo, in contesti difficili e complessi come quelli che stiamo affrontando oggi nel nostro Paese”.

«Il settore sanitario tutto, pubblico e privato, sta affrontando in prima linea una guerra senza precedenti – ha dichiarato Fabio Ravanelli, Presidente di Confindustria Piemonte – In un contesto così delicato le residenze per anziani rappresentano la componente più fragile ed esposta. Per questo riteniamo ci sia bisogno del massimo sostegno possibile: supporto operativo, organizzativo e finanziario. In Piemonte operano oltre 700 RSA che si prendono cura di circa 50.000 persone, 365 giorni l’anno, 24 ore su 24. Questo accordo con Emergency offrirà un ulteriore strumento alle nostre strutture, che potranno così acquisire competenze specifiche per affrontare l’attuale fase acuta e per garantire agli ospiti il miglior benessere e protezione possibili».

«Siamo orgogliosi di poter condividere con la Regione Piemonte i nostri protocolli e l’esperienza maturata in questi mesi e durante l’epidemia di Ebola in Sierra Leone – dichiara Rossella Miccio, presidente di EMERGENCY – Speriamo possano contribuire per creare quel circolo virtuoso necessario alla salute di ogni individuo in questo momento così complicato.  Il lavoro di EMERGENCY si è sempre basato sul principio del diritto alla cura, per tutti, nessuno escluso. Garantire le giuste misure di sicurezza in tutti quei luoghi ad alto rischio di contagio – come le strutture di accoglienza per senza fissa dimora, rifugiati, minori stranieri non accompagnati e anziani – significa rendere concreto questo diritto anche per i più deboli della nostra società che rischiano di essere lasciati indietro».

«In un momento così delicato in cui le nostre strutture stanno affrontando un’emergenza sanitaria di proporzioni storiche – conclude Paolo Spolaore, Vice Presidente di Confindustria Piemonte Sanità – questo accordo potrà generare un supporto efficace per continuare a contrastare e limitare la diffusione del contagio. Potersi avvalere dell’esperienza e delle competenze di una realtà come quella di Emergency non potrà che arricchire le nostre capacità di assistenza, che saranno bagaglio prezioso anche in futuro, quando l’emergenza Covid-19 sarà, speriamo presto, alle nostre spalle. Ringrazio le aziende associate che con il loro contributo supportano questa iniziativa di formazione, risorsa fondamentale di professionalità, ancor più in un settore così delicato come la cura e tutela dei più deboli».




I bonus a fondo perduto sono legge, ecco gli importi e le categorie interessate

I bonus a fondo perduto per le categorie economiche colpite dal Coronavirus sono legge. Infatti il provvedimento “Primi interventi di sostegno finanziario per contrastare l’emergenza da Covid-19”, che stanzia 153 milioni (116 per le attività commerciali e 37 per il personale sanitario) è stato approvato in sede legislativa nella seduta odierna della prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti.

 

Nelle dichiarazioni di voto Alberto Preioni (Lega) ha ricordato che il provvedimento interessa 55 mila imprese che “vengono supportate con oltre 100 milioni, mentre altri 700 arriveranno con il Ddl ‘Riparti Piemonte’. Finalmente il territorio riceverà interventi diretti, concreti e veloci”.

Per il Pd, Raffaele Gallo ha lamentato il ritardo del provvedimento, arrivato al terzo mese di emergenza Covid 19. “Un testo che è nato male – ha aggiunto Gallo – e molte attività rimarranno fuori. Comunque non ostacoliamo l’iter del provvedimento che abbiamo cercato di migliorare con le nostre proposte emendative”

Il provvedimento è il frutto di “una selezione senza criterio che le opposizioni hanno cercato di integrare per quanto possibile” ha affermato Sarah Disabato (M5s). Secondo l’esponente pentastellata, le categorie escluse sono moltissime.

Soddisfatto Paolo Bongioanni (Fdi) perché, “dopo giorni febbrili di lavoro, abbiamo dato una risposta forte alle categorie con una iniezione di liquidità, superando la burocrazia eccessiva”.

Per il gruppo Fi ha svolto la dichiarazione di voto Alessandra Biletta, che si è dichiarata “molto soddisfatta per un primo passo che consentirà la ripresa dell’economia della nostra regione, un enorme sforzo con risorse importanti per includere numerosi soggetti”.

“Se si vuole condividere il lavoro sui provvedimenti con le opposizioni – ha affermato Marco Grimaldi (Luv), rivolto alla maggioranza ed all’Esecutivo – è bene evitare la politica degli annunci e non riscrivere i criteri più volte”.

“Abbiamo cercato di inserire dei correttivi proponendo degli emendamenti – ha dichiarato Silvio Magliano (Moderati) -. Pezzi di mondo produttivo che erano esclusi come le mense rispetto ai ristoranti. La maggioranza, evidentemente, ha ritenuto alcune realtà più degne di essere sostenute”.

Gli importi oggi cristallizzati in legge regionale, sono compresi nel progetto complessivo del “Riparti Piemonte”, che dovrà stanziare altri fondi con il normale iter legislativo, che proseguirà da domani, sempre in Commissione Bilancio. Gli interventi sono a favore dei principali settori colpiti dall’attuale crisi economico-finanziaria, secondo la classificazione delle attività economiche (Ateco 2007), mediante la concessione di un bonus una tantum a fondo perduto.

Le singole imprese devono risultare attive, aver la sede legale nella Regione Piemonte e risultare iscritte nelle pertinenti sezioni del Registro delle Imprese istituito presso la CCIAA territorialmente competente e sostenere le spese come specificato nella legge (derivanti dall’emergenza sanitaria) entro l’anno 2020.

Ecco gli importi e le categorie interessate:

2.500 euro

Ristoranti e attività di ristorazione mobile (56.10) (56.10.1, 2.000 euro per il 56.10.2, 2.500 euro per il 56.10.3, 1.300 per il 56.10.4, escluso il codice 56.10.5);

Fornitura di pasti preparati (catering per eventi) (56.21);

Bar e altri esercizi simili senza cucina (56.30);

Altre attività ricreative e di divertimento (93.29), esclusi i codici 93.29.2, 93.29.3 e 93.29.9;

Servizi dei parrucchieri e di altri trattamenti estetici (96.02).

2.000 euro

Servizi dei centri per il benessere fisico (96.04).

1.500 euro

Commercio al dettaglio ambulante di prodotti tessili, abbigliamento e calzature (codice Ateco 47.82);

Commercio al dettaglio ambulante di altri prodotti (47.89);

Commercio al dettaglio di libri per un importo (47.61);

Commercio al dettaglio di articoli di cartoleria (47.62.2);

Attività di proiezione cinematografica (59.14);

Commercio al dettaglio di abbigliamento (47.71);

Commercio al dettaglio di confezioni per adulti (47.71.1);

Commercio al dettaglio di confezioni per bambini e neonati (47.71.2);

Commercio al dettaglio di biancheria personale, maglieria, camicie (47.71.3);

Commercio al dettaglio di pellicce e di abbigliamento in pelle (47.71.4);

Commercio al dettaglio di cappelli, ombrelli, guanti e cravatte (47.71.5);

Commercio al dettaglio di calzature e articoli in pelle (47.72);

Commercio al dettaglio di calzature e accessori (47.72.1);

Commercio al dettaglio di articoli di pelletterie da viaggio (47.72.2).

Attività delle scuole guida (85.53)

Organizzazione di feste e cerimonie (96.09.05)

Attività dei Tour operator (79.12)

Commercio dettaglio di tessuti per l’abbigliamento, l’arredamento e di biancheria per la Casa (47.51.1)

Commercio al dettaglio filati per maglieria e merceria (47.51.2)

Attività delle agenzie di viaggio (79.1 e 79. 11)

1.000 euro

Trasporto con taxi, noleggio di autovetture con conducente (49.32);

Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia (47.78.2);

Associazioni di promozione sociale (APS) iscritte ai registri di cui all’art. 7 della legge 383/2000, limitatamente all’attività di somministrazione (94.99);

Attività di organizzazioni che perseguono fini culturali , ricreativi e la coltivazione di hobby (94.99.20);

Attività ricreative e di divertimento (93.2 escluso 93.29.1 Discoteche);

Attività di tatuaggio e piercing (96.09.02);

Scuole e corsi di lingua (85.59.30).

800 euro

Attività delle guide alpine (93.19.92) e le attività delle guide e degli accompagnatori turistici (79.90.20).

500 euro

Commercio al dettaglio ambulante di prodotti alimentari e bevande, (47.81).




Confindustria Torino, Gallina: “Non si può esludere il settore auto”

Nel Decreto Rilancio non possono mancare le misure a sostegno dell’auto – commenta Dario Gallina, Presidente dell’Unione Industriale di Torino. “La loro assenza sarebbe indice di una grave miopia, che rischierebbe di far collassare un settore fondamentale per l’economia del nostro Paese e del nostro territorio”.

Gli ultimi dati, raccolti nel contesto della crisi scaturita dall’emergenza sanitaria, mostrano un sostanziale azzeramento delle vendite. Secondo le prime stime, il 2020 rischia di registrare un calo di oltre mezzo milione di immatricolazioni, corrispondente al crollo del 25% del mercato nazionale.

“Ciò porterà delle ricadute pesantissime in termini occupazionali per una filiera che rappresenta circa il 6% del PIL italiano – aggiunge Gallina. – Per questo è importante agire con immediatezza e senza esitazioni, con interventi mirati che stimolino la domanda e la capacità produttiva, salvaguardando in questo modo la filiera e migliaia di posti di lavoro”.

“In linea con quanto già richiesto dall’Anfia e condiviso da tutte le categorie sindacali, chiediamo – aggiunge il Presidente degli industriali torinesi – che sia immediatamente previsto un incentivo per l’acquisto di auto e veicoli commerciali in stock da parte di cittadini e imprese: l’immobilizzazione delle vetture nei concessionari, infatti, rischia di rallentare la ripresa delle attività produttive, con le prevedibili ricadute economiche e sociali. Inoltre, per coniugare le esigenze ambientali e commerciali con quelle della filiera, servono incentivi per l’acquisto di vetture eco-compatibili, sia di livello alto, sia per quanto riguarda quelle di fascia più bassa, che in particolare include i modelli prodotti nel nostro Paese”.

In Piemonte operano circa 750 imprese automotive, pari al 35% dell’intero comparto nazionale, con oltre 70mila occupati diretti e indiretti e un fatturato che, prima dell’emergenza, costituiva circa il 40% di quello totale del settore. A seguito dell’emergenza, attualmente i lavoratori meccanici in cassa integrazione nel nostro territorio sono circa 50mila.

“Il futuro dell’automotive – conclude Gallina – si decide ora, per questo serve una visione complessiva di politica industriale e un progetto di sviluppo a lungo termine.

Se oggi il Governo perdesse l’occasione di inserire incentivi alla domanda, potremmo non essere in grado di attenuare l’impatto di questa crisi, che ha colto il settore auto proprio mentre cambiava pelle, in un momento di epocale transizione tecnologica. Ora la sfida è quella di proseguire sulla strada verso una sempre maggiore sostenibilità, salvaguardando l’occupazione e la sopravvivenza delle nostre imprese”.

 




“Riparti Piemonte”, via libera del Cal

Parere consultivo favorevole all’unanimità da parte del Consiglio delle autonomie locali (Cal) sul disegno di legge “Riparti Piemonte”, a condizione che siano prese in esame le osservazioni e le proposte emendative pervenute: l’assemblea, presieduta da Davide Crovella, si è riunita oggi per esaminare il Ddl sugli interventi di sostegno finanziario e di semplificazione per contrastare l’emergenza Covid 19.

Un provvedimento che, è stato detto, interviene su settori fondamentali dell’economia regionale e che ha richiesto un grande sforzo sia sul piano finanziario che in termini di semplificazione da parte della Regione, ma che presenta una serie di temi di confronto da porre all’attenzione dell’Aula.

All’assemblea sono intervenuti il presidente della Regione Alberto Cirio e il vicepresidente Fabio Carosso, che hanno preso atto delle osservazioni poste aprendo ad un dialogo propositivo e si sono detti pronti a presentare gli emendamenti che si riterranno necessari al testo di legge.

In particolare l’assemblea ha chiesto di definire meglio la norma in tema di rilancio degli investimenti in edilizia (articolo 13), precisando il meccanismo di funzionamento e le modalità di riparto del fondo, per dare certezza ai comuni sia sulle risorse disponibili –  garantendo loro l’intero importo di oneri e costi di costruzione – sia su tempi e modalità di erogazione, fermo restando che il rilascio del titolo abilitativo sarà effettuato dopo il versamento degli oneri e del contributo regionale.

Sul punto Cirio e Carosso hanno dato rassicurazioni: con gli uffici si stanno valutando le soluzioni più adatte. Il vicepresidente Carosso ha inoltre precisato che la legge che andrà in Aula sarà temporanea e che quest’anno sarà propedeutico per ragionare su una legge urbanistica nuova e innovativa.

Sull’articolato sono state fatte numerose osservazioni e proposte emendative, dalle disposizioni in materia di appalti pubblici a quelle su autorizzazioni commerciali, all’ampliamento dell’occupazione di suolo pubblico per i gestori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande.

Inoltre sono state auspicate ulteriori misure di sostegno per il territorio, da prendere anche con successivi provvedimenti, con particolare attenzione alle politiche dell’abitare, all’ampliamento delle categorie destinatarie del bonus una tantum a fondo perduto, a istruzione e formazione professionale e alla creazione di “zone economiche speciali ambientali” da individuare nelle aree montane.

Il presidente Crovella ha ringraziato il presidente Cirio per il suo intervento in assemblea, “un riconoscimento del lavoro svolto dal Cal”. E proprio Cirio ha comunicato che venerdì pomeriggio in vista della nuova ordinanza si confronterà come di consueto con i prefetti e i rappresentanti delle istituzioni locali.




I servizi del Mip per i cinque vincitori del bando “Imprenditori in Collegno”

Sarà il servizio Mip-Mettersi in proprio, gestito dalla Città metropolitana di Torino per conto della Regione Piemonte, ad accompagnare i cinque giovani neoimprenditori, vincitori del bando “Imprenditori in Collegno”, nello sviluppo dei loro progetti fino alla validazione del business plan e poi nella prima fase dell’attività.

I cinque vincitori, con le loro proposte, che compongono la graduatoria approvata dall’amministrazione comunale collegnese, sono: Amerigo De Troia, con un’attività di jeanseria artigianale con caratteristiche di ecosostenibilità; Alessia Lenci, con una cantina vinicola urbana per produrre e commercializzare vini; Elisa Dosio e la sua erboristeria con annesso studio per attività di riflessologia; Mauro Grande, con un portale dell’attività sportiva amatoriale attraverso il quale scegliere la propria disciplina preferita; Sharon Garoglio, che ha ideato un centro multidisciplinare, costituito da vari professionisti della riabilitazione, per bambini con problemi di apprendimento.

I progetti e i loro autori sono stati presentati stamattina durante una teleconferenza, alla quale hanno partecipato anche il sindaco e il vicesindaco di Collegno, Francesco Casciano e Antonio Garruto, e il consigliere metropolitano con delega alle attività produttive Dimitri De Vita.

“Mi complimento con i vincitori e faccio loro i miei migliori auguri” ha detto De Vita, sottolineando la vivacità del Comune di Collegno nel campo delle politiche attive del lavoro e del sostegno all’autoimprenditorialità, e la costante sinergia con la Città metropolitana e il suo ruolo di propulsore dello sviluppo economico del territorio.

La validazione del business plan operata dal Mip sarà indispensabile per l’ammissione al contributo economico, che ammonta a 7000 euro per ogni vincitore. La consegna del business plan dovrà avvenire entro il 30 settembre 2020 – ma probabilmente i termini saranno prorogati a causa dell’emergenza sanitaria – all’Ufficio Politiche del lavoro del Comune di Collegno.