IoLavoro in Agricoltura: candidature per attività stagionali urgenti

Iniziativa della Regione Piemonte per sostenere le imprese del settore agricolo nel reclutamento di personale

Le restrizioni alla mobilità delle persone dovute all’emergenza Covid-19 stanno mettendo in crisi molti settori economici tra i quali quello agricolo: la Regione Piemonte intende sostenere il comparto agricolo piemontese con strumenti innovativi ed efficienti, offrendo un servizio qualificato di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro attraverso l’Agenzia Piemonte Lavoro. Avvalendosi dei propri Centri per l’impiego e del portale web di matching on line  supporta le aziende nella ricerca di candidati disponibili a svolgere attività stagionali urgenti, quali ad esempio la raccolta di fragole, asparagi e primizie, le operazioni di primavera nelle vigne e l’avvio delle colture estive, in un quadro di assoluta trasparenza e legalità.

Le imprese alla ricerca di manodopera possono pertanto soddisfare le proprie esigenze rivolgendosi direttamente al Centro per l’impiego territorialmente competente oppure pubblicando in autonomia le proprie vacancy sul portale: riceveranno così automaticamente le candidature delle persone in cerca d’impiego che si saranno iscritte sul portale web.

Anche gli enti e intermediari autorizzati, accreditati ai servizi per il lavoro, possono operare in autonomia tramite il portale www.iolavoro.org/agricoltura, caricando le offerte di lavoro e provvedendo a gestire direttamente il servizio di preselezione dei candidati per le proprie aziende clienti.

Alle offerte di lavoro possono candidarsi disoccupati, inoccupati e quanti intendono integrare il proprio reddito. Un’altra informazione importante riguarda chi percepisce l’indennità di disoccupazione Naspi o il Reddito di cittadinanza, potrà mantenere il proprio status e non subirà decurtazione del trattamento economico nei limiti e nelle modalità previste dalla legge.

“Questa iniziativa portata avanti dall’Agenzia Piemonte Lavoro attraverso i Centri per l’Impiego – spiega l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino – è particolarmente significativa in quanto è assolutamente in linea con quanto vado sostenendo da settimane. Per salvare i nostri raccolti occorre puntare prima di tutto sui tanti lavoratori italiani e piemontesi che hanno perso il lavoro e che sarebbero ben disponibili a reinventarsi in questo settore e anche sui tanti i beneficiari del reddito di cittadinanza che, al momento, non hanno ancora trovato sbocco occupazionale, come da mesi andiamo denunciando nell’indifferenza più totale del governo”. “Credo che, prima di pensare di coinvolgere lavoratori stranieri e prima di avventurarsi in ipotesi di regolarizzazioni di clandestini tanto assurde quanto improponibili, sia nostro dovere dare la priorità ai nostri connazionali che, in troppi casi, sono stati letteralmente messi alle corde dall’emergenza causata dall’epidemia. Lavorare nei campi, visto il distanziamento sociale assolutamente praticabile e l’ambiente all’aria aperta, è anche un impiego sicuro dal punto di vista sanitario. Pertanto mi auguro davvero che siano in parecchi a poter sfruttare questa importante opportunità”.

“La Regione mette a disposizione uno strumento utile per questa emergenza – ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura e cibo, Marco Protopapa – ma pratico anche per la futura gestione del lavoro in agricoltura, che permetterà di trovare e offrire lavoro superando molti ostacoli burocratici. L’obiettivo è presentare opportunità lavorative e al tempo stesso rispondere alle richieste urgenti di manodopera pervenute dalle nostre aziende agricole piemontesi”.

“Sono oltre 8.000 le imprese agricole piemontesi – ha affermato il direttore di Agenzia Piemonte Lavoro, Federica Deyme – che hanno necessità di far fronte alla raccolta delle loro produzioni in questi tempi di emergenza sanitaria, l’Agenzia Piemonte Lavoro ha organizzato un qualificato servizio di intermediazione tra domanda e offerta avvalendosi dei propri Centri per l’impiego e del portale web, destinato alle imprese agricole che hanno necessità di reperire manodopera e alle persone che hanno bisogno di un’occupazione. Tutti i servizi offerti sono completamente gratuiti sia per le aziende sia per le persone in cerca d’impiego”.

Informazioni dettagliate e dati statistici sui siti:

www.agenziapiemontelavoro.it

www.iolavoro.org/agricoltura

www.regione.piemonte.it




Coronavirus: rimborsi per l’acquisto dei dispositivi

Invitalia pubblica un bando per le imprese che sarà aperto fino al 18 maggio

E’ online il nuovo bando “Impresa sicura”, attivato da Invitalia, che consente alle imprese di ottenere il rimborso delle spese sostenute dalle aziende per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale, finalizzati al contenimento e il contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19.

Il bando, aperto da oggi, rimarrà disponibile fino a lunedì 18 maggio 2020.

Tutti i dati per poter inviare domanda di rimborso devono essere caricati nella pagina di Invitalia dedicata alle prenotazioni.

Per maggiori dettagli consulta la scheda informativa “Impresa Sicura”.




“Riparti Piemonte”, ai Comuni 14 milioni per la sicurezza del territorio

Prosegue in prima Commissione il confronto con gli assessori sul cosiddetto “Riparti Piemonte”, il disegno di legge sugli interventi di sostegno finanziario e di semplificazione per contrastare l’emergenza Covid 19 che stanzia 800 milioni di euro per sostenere il sistema economico e sociale della regione.

Nella seduta del mattino (presieduta dal vice Sean Sacco) è stata la volta dell’assessore alle Opere Pubbliche, Marco Gabusi, e l’assessore a Lavoro e Istruzione, Elena Chiorino.

Sulle modalità dei pagamenti negli appalti pubblici e il sostegno ai lavoratori senza ammortizzatori sociali o con retribuzione ridotta, Gabusi ha spiegato che “quella della liquidità è la principale problematica da affrontare, modificando il sistema dei pagamenti”. Il provvedimento prevede l’erogazione del novanta per cento delle somme alle stazioni appaltanti con un avanzamento dei lavori del cinquanta per cento.
Ai Comuni andranno 14 milioni di contributo per la manutenzione del territorio e per la messa in sicurezza delle opere pubbliche in tutto il Piemonte.

“Il contributo verrà concesso ai Comuni attraverso un bando, che prevede due sezioni: una per gli interventi fino a 100 mila euro e uno tra 100 e 200 mila euro. Abbiamo sfruttato la possibilità di cofinanziamento dei lavori pubblici dei Comuni fino all’80% e, nell’ambito delle linee di sburocratizzazione del ‘Riparti Piemonte’, abbiamo accelerato il più possibile l’iter previsto. Inoltre, abbiamo voluto legare a questa delibera la ripresa del comparto edile locale: per poter accedere al finanziamento i Comuni dovranno affidare i lavori ad imprese aventi sede legale e operativa nel territorio piemontese” ha concluso Gabusi.

Sono intervenuti per approfondimenti i consiglieri Ivano Martinetti (M5s), Raffaele Gallo, Alberto Avetta e Maurizio Marello (Pd) e Valter Marin (Lega), che si sono soffermati sul rapporto con le normative nazionali al fine di evitare possibili ricorsi, anche da parte dei soggetti privati.

Durante il suo intervento Chiorino ha illustrato gli interventi della Regione sull’erogazione della cassa integrazione in deroga e sull’istituzione di un fondo di garanzia per coloro che non rientrano negli ammortizzatori sociali, o che hanno salari ridotti come gli operatori delle mense.

Previsti inoltre lo stanziamento di 15 milioni a sostegno delle famiglie con minori nella fascia 0-6 anni, 4 milioni di euro per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, 5 milioni per le famiglie più fragili – soprattutto per il pagamento degli affitti -, 5 milioni per la didattica online e attenzione al microcredito per i soggetti non bancabili.
“Rispetto a una prima proposta, abbiamo voluto equilibrare le cifre, prevedendo 400 euro per i circa 22 mila bambini fino a tre anni e 231 euro per i minori da tre a sei anni” ha aggiunto Chiorino.

Nel dibattito sono poi intervenuti Silvio Magliano (Moderati), Francesca Frediani (M5s), Paolo Ruzzola (Fi), Daniele Valle, Raffaele Gallo, Domenico Rossi e Diego Sarno (Pd), Letizia Nicotra (Lega) e Marco Grimaldi (Lev).




Appello Confederazioni Artigiane: nell’allargamento del Bonus Piemonte anche le eccellenze Made in Italy

Estensione dei beneficiari del “Patto per la ripartenza del commercio e dell’artigianato – Bonus Piemonte” e allentamento del lockdown. Sono queste le richieste che arrivano dal Comitato di Coordinamento delle Confederazioni Artigiane del Piemonte.

Con una lettera indirizzata al Presidente della Giunta regionale Alberto Cirio e all’assessore alle Attività Produttive Andrea Tronzano, Confartigianato Imprese Piemonte, CNA Piemonte e Casartigiani Piemonte segnalano nuovamente la necessità di includere tra i nuovi beneficiari del Bonus Piemonte anche le altre attività artigiane – operanti attraverso laboratori artigiani – che si rivolgono al mercato dei consumer: sartorie, fotografi e in generale produttori di prodotti di eccellenza.

Tale richiesta muove anche dalla necessità di sostenere filiere importanti, dal punto di vista economico e occupazionale, del Made in Italy, di cui molte attività artigiane sono parte.

 

Lo scorso 2 maggio Confartigianato Imprese Piemonte, CNA Piemonte e Casartigiani Piemonte hanno sottoscritto il “Patto per la ripartenza del commercio e dell’artigianato – Bonus Piemonte”. Il giudizio espresso pubblicamente è stato di apprezzamento per un importante provvedimento, per quanto parziale, visto che – in quella prima fase – non sosteneva tutte le categorie artigiane colpite dal lockdown.

 

“Infatti, come noto, rispetto le ipotesi di partenza, avevamo chiesto di includere in tale provvedimento altre categorie di attività artigiane anch’esse penalizzate, ma abbiamo preso atto della limitata, per quanto significativa, disponibilità di risorse regionali per il bonus e abbiamo apprezzato il parziale recepimento delle nostre richieste. Successivamente all’accordo sottoscritto il 2 maggio, abbiamo appreso di un’ulteriore estensione dei bonus alle categorie del commercio ambulante, non previste nello stesso accordo del 2 maggio. In queste ore apprendiamo di vostre dichiarazioni in merito alla volontà di allargare ulteriormente le categorie del commercio ammesse al bonus con quelle in sede fissa”, ha spiegato il presidente di CNA Piemonte Fabrizio Actis.

 

“La ratio del “Bonus Piemonte” è quella di sostenere con risorse a fondo perduto la continuità di attività in attesa della loro riattivazione. In tal senso ribadiamo la necessità di procedere alla ripartenza di quei settori ancora fermi: servizi alla persona e servizi alla comunità, in primis, possibile sulla base dell’applicazione delle misure di sicurezza conformi al Protocollo Sicurezza condiviso tra Governo e Parti Sociali lo scorso 24 aprile e recepito nel DPCM del 26 aprile. Su tale questione chiediamo proprio alla Giunta regionale di farsi parte attiva nei confronti del Governo che si appresta ad approvare un nuovo DPCM”, ha aggiunto il presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Giorgio Felici.

 

“Siamo disponibili ad approfondire attraverso i codici ATECO come arrivare a questo allargamento”, ha concluso il presidente di Casartigiani Piemonte Mauro Rosada.




#ripartipiemonte, anche il settore delle costruzioni è ripartito in regolarità

La fase 2 è cominciata ed anche il SETTORE DELLE COSTRUZIONI si è messo in movimento,  in Italia alcuni cantieri pubblici erano già ripartiti ed ad oggi sono circa il 50 % dichiara il Segretario Generale Feneal Uil Piemonte, GIUSEPPE MANTA.

 

In Piemonte sono ripartiti i cantieri del Terzo Valico dei Giovi con tutte le precauzioni e con l’insediamento del Comitato Aziendale della Sicurezza come previsto dal protocollo all’interno dell’accordo Interconfederale del 24 aprile 2020 firmato da CGIL CISL UIL, Mit, Ministero del Lavoro, Stazioni Appalti Pubblici e Parti.

 

In tutte le province come FENEALUIL FILLEA CGIL FILCA CISL Piemonte abbiamo chiesto l’istituzione urgente dei Comitati Territoriali per andare incontro alla ripresa con la certezza che la sicurezza sia applicata su tutti i cantieri sia pubblici che privati.

 

Si presume che entro il 18 maggio quasi il 100% delle imprese sopravvissute riprendano il lavoro. Le difficoltà sono dovute al reperimento dei DPI quali mascherine, guanti ecc..

Tramite gli Enti Bilaterali del Settore si è cercato di provvedere aiutando imprese e lavoratori purtroppo i tempi di consegna sono lunghi e non tutti sono riusciti a reperirli.

 

La ripresa dovrà essere monitorata su molti aspetti, non si può mettere a repentaglio la salute dei lavoratori per il profitto e nello stesso tempo bisogna salvaguardare le imprese regolari e sane dalla concorrenza sleale da parte di imprese irrispettose delle regole che possono trovare terreno fertile.

Dalle organizzazioni nazionali è arrivato un monito al settore attraverso un comunicato stampa in cui i tre Segretari Nazionali Panzarella (FENEAL UIL) Genovesi (FILLEA) e Turri (FILCA) dichiarano:  “Ai tanti che oggi dichiarano di voler combattere il lavoro nero, consigliamo una semplice ed efficace operazione: vincolare tutti gli incentivi per risparmio energetico, sisma bonus, ristrutturazioni al possesso del Durc di Congruità. Cioè alla documentazione emessa dalle Casse Edili che certifica che i lavori per cui lo Stato ci mette praticamente l’intero importo, sono stati svolti da un numero congruo di lavoratori, e che è stato applicato correttamente il Contratto Collettivo edile”.

Purtroppo sembra che la Regione Piemonte voglia proseguire per altre strade che rischiano di creare notevoli problemi sia dal punto di vista della regolarità che dalle infiltrazioni mafiose.

Nel disegno di Legge Regionale n.95 presentata il 5 maggio 2020 al Titolo 5 , Art 65 e 66 affronta questi due argomenti lasciando le maglie troppo larghe per quanto riguarda la regolarità in nome di una ripartenza a tutti i costi mettendo le regole in secondo piano.

Nel Settore Edile che è uno dei settori più colpiti dal problema delle infiltrazioni mafiose e malavitose non esigere immediatamente da parte delle imprese il certificato antimafia può essere controproducente e soprattutto la proroga del durc al 31 gennaio 2021 rischia di essere devastante.

Si dà modo alle imprese irregolari di non esibire il Documento di Regolarità Contributiva per oltre un anno con danno ai lavoratori ed alle imprese serie e regolari.

Queste imprese possono permettersi per un anno di non pagare contribuzione INAIL INPS e CASSA EDILE e in un anno come Sindacato delle Costruzioni abbiamo visto nascere moltissime imprese che incassati i soldi dei SAL (Stato Avanzamento Lavori),  non hanno pagato i lavoratori, i fornitori ed i contributi, hanno dichiarato la chiusura.

C’era già stata la proroga a livello nazionale sino al 15 giugno 2020 e come OO.SS. non eravamo soddisfatte, questa ulteriore proroga chiesta dalla regione Piemonte è inconcepibile.

Il Settore ha bisogno di imprese sane ed in regola che non vengano messe in difficoltà da imprenditori da quattro soldi che approfittano di falle nel sistema dei controlli, i lavoratori hanno bisogno di avere certezze della retribuzione, della contribuzione e dei versamenti in Cassa Edile, se per un anno non hanno versamenti in cassa edile ma l’impresa continua il lavoro impunemente rischiano di non ricevere la Gratifica Natalizia, le Ferie, l’Anzianità Professionale oltre al TFR ed i contributi pensionistici.

RIPARTI PIEMONTE deve avvenire in regolarità non deve prevedere norme che inficiano la regolarità già difficoltosa del settore che conta a livello nazionale oltre 400 mila lavoratori irregolari.

INDAGINE NUMERI EDILIZIA E CIG FENEALUIL PIEMONTE

 




Sono 28.665 (+116 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 8515 (+320 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 633 (+0) Alessandria, 357 (+8) Asti, 452 (+19) Biella, 938 (+39) Cuneo, 767 (+6) Novara, 4458 (+213) Torino, 375 (+24) Vercelli, 455 (+9) Verbano-Cusio-Ossola, 80 (+2) provenienti da altre regioni. Altri 3133 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

Sono 36 i decessi di persone positive al test del Coronavirus Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.367 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 592 Alessandria, 202 Asti, 167 Biella, 293 Cuneo, 290 Novara, 1.500 Torino, 170 Vercelli, 120 Verbano-Cusio-Ossola, 33 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Sono 28.665 (+116 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.730 in provincia di Alessandria, 1.679 in provincia di Asti, 1.015 in provincia di Biella, 2.641 in provincia di Cuneo, 2.475 in provincia di Novara, 14.494 in provincia di Torino, 1.185 in provincia di Vercelli, 1.081 nel Verbano-Cusio-Ossola, 254 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 111 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 137 (-6 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.024 (-14 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 11.489. I tamponi diagnostici finora processati sono 210.370, di cui 116.292 risultati negativi.




Dalla Fondazione Sordella visiere protettive per le imprese artigiane fossanesi

In un momento così difficile, com’è l’attuale, con questa donazione si dà sostanza a quell’importante spirito di collaborazione che da sempre lega le tante realtà operative del nostro territorio e che abbiamo sintetizzato nello slogan: #FossanoRiparte: INSIEME. Un Grazie sentito alla Fondazione Sordella per la sensibilità dimostrata verso il nostro Comparto e le sue imprese.

Con queste parole Clemente Malvino, presidente della zona di Fossano di Confartigianato, ha voluto ringraziare ufficialmente il sodalizio fossanese per aver donato cento visiere protettive alle imprese artigiane e del commercio con l’auspicio che possano riprendere al più presto l’attività.

«Si tratta di un gesto significativo – prosegue il presidente Malvino – verso quelle imprese che sicuramente stanno affrontando con fatica la chiusura forzata delle loro attività e che ancora dovranno affrontare una non facile ripartenza, seguendo le stringenti regole di sicurezza imposte dall’emergenza sanitaria».

Le visiere, regolarmente certificate, rappresentano una protezione ergonomica, igienizzabile e antiappannante oggi essenziale per garantire sicurezza nell’ambito delle attività di benessere e servizi alla persona, dall’acconciatura all’estetica. Pur consentendo una respirazione regolare, la visiera è una barriera sicura per tutta l’area facciale contro le ormai famose droplet (goccioline) nelle quali potrebbe annidarsi il covid 19.

«La ripartenza che si prospetta, soprattutto per alcune categorie artigianali, – commenta Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – è sicuramente molto complessa. Le nostre imprese hanno bisogno di tutto il supporto possibile per riaffrontare un mercato che tenderà a riprendersi a rilento.

Come Associazione ci siamo impegnati fin da subito a livello di Sistema confederale per ottenere incentivi concreti al rilancio della produttività, a cui può contribuire in modo fattivo una proficua sinergia territoriale tra realtà istituzionali, imprenditoriali e associative. Il dono della Fondazione Sordella ne rappresenta un significativo esempio».




Coordinamento della fase 2, Appendino approva la cabina di regia con le zone omogenee

Nella seduta di venerdì 8 maggio il Consiglio metropolitano ha ratificato il Decreto della Sindaca metropolitana Chiara Appendino che stabilisce le modalità del coordinamento dei 312 Comuni del territorio nella gestione della fase 2 dell’emergenza Covid-19. La Sindaca Appendino ha annunciato che la prima seduta della Cabina di regia costituita a seguito del Decreto sarà convocata per lunedì 11 maggio.

Illustrando il testo del Decreto, la Sindaca Appendino ha sottolineato la necessità di una modalità snella di comunicazione e confronto tra la Sindaca stessa, le Zone e la conferenza dei capigruppo del Consiglio, soprattutto nel momento in cui la Regione Piemonte sta definendo gli interventi per far ripartire le attività economiche. A questo proposito, la Città Metropolitana ha già avanzato la richiesta di un intervento a sostegno delle famiglie in difficoltà nel pagamento dell’affitto delle abitazioni.

Il Decreto ratificato dal Consiglio stabilisce che la Città Metropolitana di Torino, nell’ambito della funzione di promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale e di concerto con le amministrazioni locali, si farà promotrice di ogni possibile iniziativa nei confronti del Governo nazionale e della Regione Piemonte che garantisca l’elaborazione di un piano di difesa e sviluppo socio-economico del territorio, individuando le priorità d’intervento, i tempi, i metodi e le risorse necessarie al loro perseguimento.

È previsto il rafforzamento del ruolo della Città Metropolitana nell’ambito della formazione e gestione del personale e dell’assistenza legale ai Comuni, oltre che nel supporto per l’applicazione delle normative anticorruzione. La Città Metropolitana intende rafforzareil suo ruolo di centrale di committenza per gli appalti di lavori, servizi e forniture. Nell’ambito delle funzioni di coordinamento, l’Ente assicurerà l’interlocuzione con i rappresentanti delle Zone omogenee e con le strutture tecniche dei Comuni, per assicurare l’applicazione uniforme delle misure per la ripresa dei cantieri, la riapertura dei servizi e la definizione di tavoli di confronto con le parti sociali per la semplificazione delle procedure amministrative.

Il Decreto stabilisce che la Cabina di regia che si riunirà per la prima volta lunedì 11 maggio sarà un tavolo di coordinamento stabile con i portavoce delle Zone omogenee, in cui si condivideranno intenti e progetti per rispondere a dimensioni ed esigenze diverse sulla base delle caratteristiche socio-economiche locali.




Abolizione IRAP, grandi opere e pagamenti dalle PA per ripartire

Le necessità delle aziende a fronte della crisi innescata dalla pandemia sono ormai conclamate, ma le risposte del Governo non sono state finora all’altezza. Per questo non possiamo che appoggiare e condividere le parole del P​residente designato Carlo Bonomi e la sua proposta di abolizione dell’IRAP.

Sarebbe un segnale importante per sostenere le imprese che stanno tentando di recuperare la produttività, dopo essersi impegnate al massimo per garantire un rientro dei lavoratori in piena sicurezza. Come stiamo purtroppo constatando, il tema della burocrazia ha colpito nuovamente e frenato l’entusiasmo, forse eccessivo, con cui all’inizio sono stati annunciati provvedimenti che poi si sono scontrati con una realtà fatta di lungaggini e complicazioni estenuanti.

Altra richiesta prioritaria che sosteniamo riguarda il pagamento dei debiti alle imprese da parte delle PA, così come prioritario è sbloccare le opere pubbliche e infrastrutturali che sono un prerequisito essenziale per la ripresa economica, a partire da quelle già dotate di copertura finanziaria

Così il Presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli commenta l’intervista del Presidente designato di Confindustria Carlo Bonomi durante la trasmissione “Piazza Pulita” su La7 di ieri, 7 maggio 2020.




Con il Bonus Mercati 1500 euro agli ambulanti che non hanno lavorato

Gli operatori ambulanti del Piemonte riceveranno dalla Regione il Bonus Mercati, contributo a fondo perduto di 1500 euro per gli ambulanti non alimentari che hanno dovuto sospendere interamente l’attività a causa delle chiusure imposte dalle misure di contenimento del Coronavirus, di 500 euro per gli ambulanti alimentari che, pur potendo proseguire l’attività, hanno lavorato solo parzialmente a causa delle maggiori restrizioni da parte dei singoli Comuni che hanno portato alla chiusura di numerosi mercati.

Questa nuova forma di sostegno è stata comunicata dal presidente Alberto Cirio e dall’assessore al Commercio, Vittoria Poggio, al termine delle giornate di incontri con i rappresentanti della categoria a cui ha preso parte anche l’assessore alla Semplificazione, Maurizio Marrone.

A beneficiare del Bonus Mercati, del valore complessivo di 13 milioni di euro, saranno circa 10.000 ambulanti, 7.000 non alimentari e 3.000 alimentari.

“Gli ambulanti sono il secondo passo del Bonus Piemonte – evidenziano Cirio e Poggio – La prossima settimana incontreremo le altre categorie del commercio in sede fissa, perché estenderemo il più possibile il bonus a tutti coloro che sono stati colpiti duramente da oltre due mesi di inattività”.

Immediata e semplice la procedura di accesso: anche in questo caso tutti gli interessati riceveranno da Finpiemonte una comunicazione via pec per indicare il conto corrente su cui ricevere il contributo a fondo perduto, che verrà accreditato nell’arco di qualche giorno.

Anche questo provvedimento è uno dei pilastri di Riparti Piemonte, il Piano da oltre 800 milioni di euro con cui la Regione sosterrà la ripartenza di imprese e famiglie nella Fase 2.