Deposito unico per scorie nucleari, Torino chiede alla Sogin altri due mesi di tempo

La Città Metropolitana di Torino ha chiesto alla Sogin spa una proroga di ulteriori 60 giorni del termine per la presentazione delle osservazioni alla proposta della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee e del progetto preliminare per la collocazione del deposito unico nazionale delle scorie nucleari.

La richiesta è stata avanzata ufficialmente dal Vicesindaco metropolitano Marco Marocco in una lettera inviata alla Sogin e per conoscenza al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Ambiente, ai presidenti delle Commissioni ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati e del Senato e al Presidente della Regione Piemonte.

Spiega il Vicesindaco metropolitano: “Dal momento che due dei siti individuati nella proposta della Carta nazionale interessano aree e Comuni della Città metropolitana di Torino – da un lato Carmagnola e dall’altro Caluso, Mazzè e Rondissone – il nostro Ente ritiene di essere portatore di un interesse qualificato nell’ambito del procedimento di consultazione pubblica in corso”.

Secondo Marocco la mole e la complessità delle informazioni e valutazioni sottoposte alla consultazione sono tali da richiedere un rilevante complesso di analisi geologiche, geografiche, urbanistiche, demografiche, ingegneristiche ed economiche.

Non si possono comprimere oltre un certo limite i tempi e le modalità di tali analisi. Riteniamo che l’iter di adozione della Carta nazionale debba contemperare la finalità di individuare un sito con la correttezza degli strumenti impiegati e la garanzia di imparzialità, in coerenza con le linee guida sui processi di consultazione pubblica espressi nella Direttiva del Consiglio dei Ministri numero 2 del 2017”.

Abbiamo approfondito la normativa in materia: la Sogin è titolare del procedimento di consultazione e può modificarne i termini. – precisa il Vicesindaco Marco Marocco – Pertanto il termine di 60-90giorni per la conclusione della consultazione pubblica, fissato dalla Direttiva 2 del 2017, è nella disponibilità della Sogin stessa. Da ciò deriva la nostra richiesta di prorogarlo di ulteriori 60 giorni, per consentire la più ampia partecipazione dei portatori di interessi qualificati”.




Confagricoltura Piemonte: Misure antismog, pesanti gli oneri per l’agricoltura

Per il settore primario sono previste forti limitazioni, che riassumiamo di seguito.
Le responsabilità politiche di questa situazione, che si sono accumulate nel corso degli anni, sono enormi. Oggi le misure, purtroppo, non sono rinviabili: il nostro Paese, per troppo tempo, non ha tenuto conto in modo adeguato delle disposizioni dell’Unione europea e ora – se non vogliamo pagare il conto della procedura d’infrazione – non ci sono alternative.

Nel novembre scorso l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia europea per il superamento dei limiti di PM10 (ed è in procinto di esserlo anche per l’NOx – ossidi di azoto).

La sentenza è stata notificata all’inizio del dicembre scorso.
Per evitare le sanzioni è necessario che il nostro Paese presenti, entro il 5 marzo 2021, un piano urgente comprendente tutte le azioni da attuare per il rientro nei limiti: è questo il motivo per cui la Regione Piemonte ha adottato, insieme alle Regioni Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, le misure straordinarie per contenere l’inquinamento da polveri sottili nel Bacino Padano.

L’esecuzione del piano verrà monitorata dall’Unione europea che, in caso di inadempienza o di inefficacia dei provvedimenti individuati, comminerà le sanzioni previste dalla sentenza sotto forma di tagli ai fondi POR e PSR.
L’ammontare delle penalità è compreso tra 200 milioni e 2 miliardi di euro.
Una stima verosimile quantifica il taglio intorno agli 800 milioni di euro, divisi al 50% tra POR e PSR. A questo importo potrebbe aggiungersi anche quello per il superamento dei limiti di NOx.




Covid, Confagricoltura: nuove restrizioni colpiscono anche il settore agricolo

L’impatto economico delle nuove e indispensabili misure restrittive per limitare i contagi da Coronavirus si estenderà anche al settore agricolo che va, quindi, incluso nel ‘Decreto Sostegno’ all’esame del governo”. Così il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli, sui provvedimenti che l’esecutivo si accinge ad assumere di fronte all’aggravamento della situazione sanitaria sul territorio nazionale.

“Ancora una volta – prosegue Brondelli – sono più esposte le imprese e i settori produttivi più collegati con il canale HoReCa sul mercato interno e a livello internazionale”.
Per il settore vino, segnala ad esempio Confagricoltura, già si registrano elevate giacenze, oltre 61 milioni di ettolitri a fine gennaio, secondo i dati del Mipaaf.

“Per alcune produzioni – aggiunge il Presidente di Confagricoltura Alessandria – i tradizionali pranzi delle festività pasquali hanno un’elevata incidenza sul fatturato annuale. Le nostre strutture territoriali, inoltre, segnalano un crollo delle prenotazioni negli agriturismi”.
Il comparto, con 24.000 aziende, quasi 14 milioni di presenze e 100.000 addetti è in forte sofferenza: nell’ultimo anno le perdite superano 1,2 miliardi di euro, senza contare le vendite dirette.

“Il mancato reddito deve essere compensato, in linea con le decisioni già prese in ambito europeo”  sottolinea Brondelli.
Nei giorni scorsi, evidenzia Confagricoltura, il Governo francese ha varato un aiuto pubblico a fondo perduto con una dotazione di 60 milioni di euro, per compensare le perdite di reddito degli allevatori di capi bovini.

 




Giovani imprenditori Confindustria Piemonte: “La ricerca sull’intelligenza artificiale rappresenta il futuro di Torino”

L’intelligenza artificiale è uno dei maggiori elementi di sviluppo riconosciuti a livello planetario per le imprese, la società, le pubbliche amministrazioni e la vita delle società e delle organizzazioni nel loro complesso.

Il nostro Paese, e la nostra città, hanno bisogno immediato di progetti concreti che attirino saperi e investimenti, ma che soprattutto diano gambe alla transizione dei nostri territori verso un nuovo modello di sviluppo, lo sviluppo digitale.

Sosteniamo convintamente la creazione dell’I3A, l’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale, previsto delle linee guida del Ministero dello Sviluppo Economico e la cui sede principale è stata localizzata a Torino. Chiediamo che tale progettualità, inserita tra le linee del Next Generation EU, sia portata avanti senza indugi dalle nostre istituzioni locali, con il coinvolgimento attivo del mondo dell’impresa, delle professioni, delle Fondazioni e dell’Università, attraverso un tavolo operativo che dia forza concreta al progetto e coinvolga gli attori che finora si sono impegnati nella promozione dell’iniziativa.

Riteniamo utile procedere rapidamente, in modo da essere pronti non appena saranno disponibili i fondi del Next Gen, creando da subito quella rete di sinergie vitale per lo sviluppo concreto di una istituzione di tale portata.

L’I3A dovrà diventare un polo dal profilo nazionale e internazionale legato alla ricerca, sviluppo, trasferimento tecnologico e disseminazione di saperi nel campo delle applicazioni dell’AI. Dovrà essere capace di attrarre talenti e raccogliere finanziamenti dal mercato nazionale e internazionale, con fondi pubblici nazionali ed europei.

In questo drammatico momento di crisi globale chiediamo a tutte le forze in campo di riunirsi intorno a un progetto comune, una opportunità per pensare, con passione e lungimiranza, al futuro del Paese e dei territori, restituendo, soprattutto a noi giovani, la speranza ed il coraggio di continuare a lottare nel presente per il domani di tutti, dei nostri genitori e dei nostri figli.

 

L’esperienza di giovani imprenditori, professionisti e dirigenti d’azienda torinesi per la formulazione di proposte unitarie sul futuro della città. YES4TO​ è un tavolo interassociativo a cui aderiscono i Gruppi Giovani di 22 associazioni del territorio torinese, in rappresentanza di oltre 18.000 persone. Si occupa dei temi prioritari dell’imprenditorialità, del lavoro e dell’internazionalizzazione, dell’economia della Pubblica Amministrazione, della famiglia e del sociale, del turismo e dell’attrattività del territorio.




Tamponi, si lavora per il prezzo calmierato in Piemonte

Anche in Piemonte ci sarà un prezzo calmierato dei tamponi molecolari e rapidi per i cittadini che si rivolgeranno ai laboratori privati.

Lo ha annunciato l’assessore alla sanità Luigi Icardi rispondendo a un’interrogazione a risposta immediata del capogruppo dei Moderati Silvio Magliano che chiedeva di avviare a questo fine un confronto con i privati. “Lo hanno raggiunto nel Lazio, fissando un prezzo di 22 euro a tampone, e in Emilia Romagna, 15 euro. Sarebbe significativo raggiungere un accordo anche in Piemonte”, ha ricordato Magliano.

“Condivido la preoccupazione di avere prezzi diversificati in Piemonte, anche per questo abbiamo già avviato un’interlocuzione con i soggetti privati. Con loro faremo le valutazioni per arrivare a un prezzo medio accettato da tutti”, ha spiegato Icardi, aggiungendo che è in corso una revisione delle procedure inerenti i soggetti autorizzati ai test per aumentare in modo significativo il numero dei laboratori, proprio in vista dell’incremento previsto della richiesta di test.

“Già questo, per la legge della domanda e dell’offerta, dovrebbe portare a un calmieramento del prezzo. Quando poi avremo un quadro completo dei laboratori autorizzati, procederemo a concordare con loro il prezzo calmierato che sia uniforme in tutta la regione”. Icardi ha ricordato che “c’è anche una procedura aperta presso l’Istituto superiore di sanità per la validazione dei test salivari, sperimentati in due ospedali del Piemonte”.

Silvio Magliano, presentando l’interrogazione, aveva spiegato che “il decreto riaperture del 21 aprile ha previsto la creazione di un passaporto verde per muoversi in Italia, a prescindere dal colore delle regioni: una delle condizioni per il passaporto è l’effettuazione di un tampone molecolare o del test rapido con esito negativo nelle ultime 48 ore prima di partire. È chiaro che questo porterà a un numero sempre crescente di cittadini che si rivolgeranno alle strutture private. Per questo un accordo su un prezzo calmierato è importante. Pensate a quanto possa incidere, ad esempio, sul costo degli spostamenti di una famiglia di quattro persone”.

Durante il Question time sono state discusse anche le interrogazioni di Domenico Ravetti (Pd) su “Piano finanziario relativo alla realizzazione del progetto definitivo e dei lavori per ammodernamento e riqualificazione dell’Ospedale infantile Cesare Arrigo di Alessandria”; di Paolo Bongioanni (Fdi) su “Deroga immissione specie ittiche”; di Monica Canalis (Pd) su “Collegno, soluzioni abitative alternative a tutela dei minori e in particolare dei minori con disabilità di origine Rom”; di Sarah Disabato (M5s) su “Aggiornamento sul superamento del Campo di sosta in Strada della Berlia a Collegno”; di Francesca Frediani (M4o) su “Monitoraggio componenti atmosfera relativo alla rilocalizzazione dell’autoporto di Susa nei comuni di San Didero e Bruzolo”; di Raffaele Gallo (Pd), su “Recovery plan e il futuro dell’automotive torinese”; di Marco Grimaldi (Luv) su “Andamento campagna vaccinale in Piemonte e problematiche correlate”; di Ivano Martinetti (M5s) su “Trasporto pubblico locale, problemi di adeguamento del servizio alla riapertura delle scuole e al ritorno in zona gialla”.




Il Consiglio regionale supporta i Campionati europei di canoa slalom

Per il nostro territorio questa competizione di altissimo livello sportivo, dopo la pausa imposta dall’emergenza Covid, rappresenta quella ripartenza tanto attesa da cui si attendono anche ricadute per gli operatori economici del territorio, oltre che un’iniezione di fiducia e ottimismo.

È il motivo per cui il Consiglio regionale ha voluto sostenere i Campionati europei assoluti di canoa slalom che rappresentano una vera eccellenza nel panorama sportivo a livello internazionale. Come Assemblea legislativa, attraverso i nostri Stati generali della prevenzione e del benessere, poniamo grande attenzione a tutte quelle attività che contribuiscono a diffondere una cultura consapevole della salute, attraverso la promozione dei valori dello sport e dei corretti stili di vita”.

Così afferma Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale, alla vigilia dei Campionati europei assoluti di canoa slalom che si terranno da domani 6 maggio fino al 9 maggio allo stadio della canoa di Ivrea.

Si tratta di una manifestazione dell’European Canoe Federation, rappresentata in Italia dalla Federazione Italiana Canoa Kayak (FICK) che fa capo al Coni. Un evento sportivo di grande rilievo, atteso da tutto il mondo canoistico internazionale in quanto sede di selezione olimpica: durante le competizioni saranno assegnate 54 medaglie e selezionati i nominativi che andranno a comporre le squadre europee in gara quest’estate a Tokyo 2020.

La canoa slalom è una disciplina che si pratica in acque mosse. Lo scopo è percorrere nel minor tempo possibile e senza incorrere in penalità, un percorso  tra le rapide, costellato di porte.

In ottemperanza alle regole anti pandemia previste per le grandi manifestazioni sportive, l’evento si svolgerà a porte chiuse, senza la presenza di spettatori. Pubblico e appassionati potranno seguire le gare in diretta streaming su Canoe Europe (giovedì e venerdì), mentre le semifinali di sabato e domenica saranno trasmesse dalle 10 alle 12.30 in diretta su Rai Web e le finali dalle 14 alle 15.30 in diretta su Rai Sport HD.

 

 

 




Infrastrutture “al palo”, Unione industriali Torino: nel 2020 avanzano solo il 31% dei progetti nel Nord Italia

Nel 2020 su 68 progetti infrastrutturali monitorati in tutto il Nord Italia, 23 risultano completamente fermi (pari al 34%); 24 invece (35%) hanno avuto un avanzamento inferiore ai programmi e solamente 21 (31%) hanno soddisfatto le aspettative.

Tra le cause, oltre alla pandemia, si riscontra il mancato finanziamento di molti progetti, come nel caso delle ferrovie di adduzione ai Tunnel svizzeri del Gottardo e del Loetchberg; la burocrazia legata alle procedure e ai processi decisionali, per esempio nelle opere di accessibilità ferroviaria e stradale a Malpensa; e il persistere di veti e indecisioni politiche su diversi progetti, come la Gronda di Genova e il collegamento stradale Vigevano-Malpensa.

Sono invece proseguite secondo le aspettative le opere dove è stato forte il commitment politico come il tunnel ferroviario del Brennero e le tratte di alta velocità Brescia-Verona e Verona-Padova.

Sono alcune delle principali evidenze contenute nell’Osservatorio Territoriale Infrastrutture Nord (OTI Nord), giunto alla 20° edizione. Quest’anno l’Osservatorio, grazie all’adesione – per la prima volta – di tutte le Confindustrie del Nord Italia, amplia il monitoraggio sullo stato di avanzamento dei progetti infrastrutturali strategici di questa parte del Paese, proponendo soluzioni per affrontare le criticità esistenti.

Ad Assolombarda, Confindustria Genova e Unione Industriale di Torino – promotori dell’analisi – si aggiungono Confindustria Emilia-Romagna, Confindustria Friuli Venezia Giulia, Confindustria Liguria, Confindustria Lombardia, Confindustria Piemonte, Confindustria Trento, Assoimprenditori Alto Adige e Confindustria Veneto, dando al progetto un respiro nazionale.

I risultati di OTI Nord sono stati presentati questa mattina nel corso dell’evento “Il futuro delle infrastrutture per un’Europa più vicina”, trasmesso in live streaming su “Genio & Impresa”, webmagazine di Assolombarda. L’appuntamento è stato anche l’occasione per rimarcare il ruolo delle infrastrutture per il rilancio economico del Paese e per portare all’attenzione del Governo la necessità di fare scelte strategiche per la competitività del Nord.

Al dibattito hanno preso parte Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda; Giorgio Marsiaj, Presidente Unione Industriale di Torino; Enrico Carraro, Presidente Confindustria Veneto; Giovanni Mondini, Presidente Confindustria Genova. Tra gli altri relatori: Umberto Lebruto, Amministratore Delegato FS Sistemi Urbani; Vittorio Biondi, Direttore Politiche Industriali e Competitività del Territorio Assolombarda; Armando Brunini, Amministratore Delegato SEA Aeroporti di Milano; Marco Bucci, Commissario straordinario per la Ricostruzione e Sindaco di Genova; Matteo Gasparato, Presidente UIR – Unione degli Interporti Riuniti; Guido Ottolenghi, Presidente Comitato Tecnico Logistica e Trasporti, Confindustria; Mario Virano, Direttore Generale TELT.

“Non dovrebbero mai capitare drammi come quello della funivia Stresa-Mottarone. L’investimento nelle infrastrutture deve essere una priorità per lo sviluppo del territorio che, per essere realmente vivibile, competitivo e attrattivo, deve puntare ad essere sempre più sicuro e connesso. In questo scenario, il Nord Italia, al centro della grande manifattura europea, gioca un ruolo fondamentale di traino – ha dichiarato Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda -. L’obiettivo deve essere quello di rafforzare, attraverso un sistema infrastrutturale integrato, i collegamenti tra Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto ed Emilia-Romagna che, insieme, rappresentano un grande “rettangolo produttivo nel cuore dell’Europa”. Una piattaforma unica di rilancio del Paese.

È dunque fondamentale valorizzare la grande occasione del PNRR, dimostrando capacità di esecuzione rispetto alle opere strategiche e contrastando la burocrazia per realizzarle. Da questo punto di vista, un primo importante banco di prova riguarderà le infrastrutture previste per le Olimpiadi di Milano-Cortina, una straordinaria opportunità di crescita e di innovazione per i nostri territori. Infine, per promuovere un Paese davvero integrato, propongo di costruire un monitoraggio di sistema anche per le infrastrutture digitali, che sono condizione essenziale per lo sviluppo”.

“L’Osservatorio è nato vent’anni fa per divulgare i programmi, le strategie, i progetti e le priorità relativi alle infrastrutture – ha sottolineato Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriale di Torino -. Lo scopo è da sempre sensibilizzare e stimolare i soggetti politici ed economici, affinché i programmi vengano pianificati e gli interventi realizzati con adeguate risorse, con procedure trasparenti e nel rispetto dei tempi previsti e delle esigenze dei territori interessati.

Con l’ampliamento dell’Osservatorio a tutto il Nord Italia, il progetto assume un respiro nazionale. È un passo molto importante nella direzione di creare un sistema competitivo e sostenibile di tutte le infrastrutture della mobilità, collegando in modo efficiente tra di loro e con il resto dell’Europa aree strategiche per l’economia italiana. Completare le infrastrutture – non solo fisiche, ma anche digitali – utili a connettere il Nord con il resto del Paese e con l’Europa è una responsabilità inderogabile. Penso, ad esempio, alla urgente necessità di ultimare la progettazione della tratta nazionale della Tav, di cui ancora in questi ultimi giorni si sta discutendo. L’obiettivo è aumentare la produttività delle imprese e del nostro Paese in generale”.

«OTI Nord è la naturale evoluzione del progetto OTI Nord Ovest – ha commentato Enrico Carraro, Presidente Confindustria Veneto – Confindustria Veneto, insieme alle altre Confindustrie Regionali del Nord Est, ha voluto esserci perché riteniamo che sia fondamentale, in una logica di sistema, considerare il Nord del Paese come area privilegiata di interconnessione con l’Europa per innescare processi virtuosi di mobilità sostenibile e di sviluppo della logistica. Attraverso le nostre regioni passano infatti diversi corridoi europei che garantiscono i collegamenti est-ovest e nord-sud, favorendo l’integrazione di relazioni e filiere produttive rilevanti per tutta Europa e garantendo gli indispensabili flussi di merci, materie prime, componentistica, necessarie a tutto il sistema paese e a tutta l’Unione Europea.»

“Nel nostro Paese i tempi che intercorrono tra la progettazione di un’opera e la sua realizzazione sono estremamente lunghi – ha sottolineato Giovanni Mondini, Presidente Confindustria Genova -. Terzo Valico ferroviario e Gronda di Ponente, le due principali opere infrastrutturali attese dal nostro territorio e, in generale, da tutto il nord ovest, sono state concepite quando i traffici su gomma e via ferro, sia di merci che di persone, erano ben inferiori agli attuali.

La fine lavori del Terzo Valico è slittata al 2024; della Gronda di Ponente, invece, non sono stati ancora aperti i cantieri. Il nodo metropolitano genovese e in particolare la rete autostradale ligure – già fortemente “stressati” dall’agosto del 2018 a seguito del crollo del ponte Morandi, sull’autostrada A10 Genova-Ventimiglia, e dal crollo di un viadotto sull’autostrada A6 Savona-Torino, avvenuto il 24 novembre 2019 – sono stati interessati nel corso del 2020 da importanti lavori di manutenzione che ne hanno fortemente limitato la capacità e percorribilità.

Urgenti e indifferibili interventi sui viadotti gravemente ammalorati e nelle gallerie ritenute non rispondenti agli standard europei hanno determinato nell’estate scorsa chiusure giornaliere e notturne della rete, nonché gravi limitazioni per massa e sagoma imposte dai concessionari autostradali con conseguenti congestionamenti sia della rete autostradale che di quella ordinaria, sulla quale si è inevitabilmente riversato il traffico sia leggero che pesante”.

“Il Rapporto OTI Nord è un formidabile strumento di ragionamento sullo stato delle infrastrutture e sulla loro programmazione – ha osservato Guido Ottolenghi, Presidente Comitato Tecnico Logistica e Trasporti di Confindustria –. Il sistema produttivo italiano, e i milioni di famiglie che ne traggono sostentamento, ha bisogno di un’ottima logistica per approvvigionarsi e per inviare le merci prodotte ai mercati di destinazione.

Per questo serve ammodernare strade e ferrovie, interporti e aeroporti, snodi ferroviari e porti marittimi. Lo stato di avanzamento dei progetti già adottati è modesto e, inoltre, servirebbe elaborarne di nuovi. Per progredire occorre dialogo tra decisori politici e ceto produttivo, molta e costante buona volontà e migliori regole di attuazione. Infatti, molti ritardi sono dovuti proprio a complessità a livello amministrativo e giudiziario. Il PNRR si ripropone di affrontare alcuni di questi temi, ma non tutti, quindi occorre mantenere viva la visione complessiva del sistema infrastrutturale e logistico”.

Come si legge nell’OTI Nord, rimane drammatica la mobilità del trasporto merci – e in particolare dei trasporti eccezionali – sulla rete stradale esistente. La mancata programmazione delle chiusure di tratte stradali e autostradali ai mezzi pesanti per i necessari lavori di ammodernamento e manutenzione ha paralizzato e continua a paralizzare la circolazione in Liguria.

Ne derivano conseguenze pesanti, come l’aumento, anche di un terzo, dei costi dei trasporti e della logistica da e per i porti liguri e l’incremento, di circa sei volte, del tempo impiegato dai trasporti eccezionali in partenza da Genova per raggiungere il Terzo Valico, vista l’inutilizzabilità della strada statale dei Giovi. Anche nelle altre Regioni non è garantita la continuità degli itinerari stradali, in particolare laddove limitazioni al transito su ponti e viadotti impediscono la possibilità di passare da una Regione all’altra e di raggiungere i porti di partenza dei manufatti eccezionali come quelli di Marghera e Ravenna.

Per quanto riguarda le opere di potenziamento dei grandi assi stradali, che consentirebbero di garantire itinerari merci sicuri, si evidenzia un grave ritardo. Delle 15 opere monitorate, solamente il 20% (quindi 3 opere) sono proseguite secondo le aspettative, mentre il rimanente 80% ha visto avanzamenti inferiori alle attese o è rimasto fermo. In particolare, sono rimasti fermi i potenziamenti autostradali connessi al nodo politico non ancora sciolto della revoca o meno delle concessioni autostradali come, ad esempio, la Gronda di Ponente di Genova e i potenziamenti autostradali lungo la A13 e la A14.

Inoltre, risultano in sofferenza i nodi infrastrutturali delle città metropolitane del Nord. Sulle 26 opere monitorate, 22 (l’84%) non hanno avuto avanzamenti oppure hanno avuto avanzamenti inferiori a quelli previsti. In particolare, è rimasto fermo il 33% dei progetti di linee metropolitane, il 40% dei nodi ferroviari, il 50% dei nodi viari.

Anche le opere afferenti alle reti TEN-T, che permettono all’Italia sia di rimanere agganciata ai grandi flussi europei sia di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità previsti dal Green Deal Europeo (ovvero trasferire il 75% delle merci trasportate su ferrovia), vanno avanti a rilento. Delle 15 opere riguardanti i grandi assi ferroviari, 6 sono avanzate secondo le aspettative (il 40%), mentre 7 (il 47%) sono rimaste sostanzialmente ferme e le altre hanno avuto avanzamenti inferiori alle attese. In particolare, se sono andate avanti le opere lungo il Corridoio Mediterraneo, Baltico-Adriatico e Scandinavo-Mediterraneo, hanno subito ritardi quelle poste lungo il Corridoio Reno-Alpi così come la ferrovia del Ponente Ligure e il corridoio plurimodale Tirreno Brennero (TI.BRE). Analogamente è ferma la realizzazione del Passante di Bologna, della Bretella Campogalliano Sassuolo e della Cispadana.

Infine, tra le priorità condivise dai promotori di OTI Nord, c’è il completamento di alcune opere strategiche per il territorio, che si sarebbero dovute concludere tra la fine di quest’anno e il prossimo. Dalle opere di connessione ai valichi svizzeri lungo il Corridoio Reno-Alpi al nodo stradale di San Benigno, dal nodo ferroviario di Genova al completamento del servizio ferroviario metropolitano di Torino; dal potenziamento stradale tra Rho-Monza, la variante stradale Varesina e il prolungamento della metropolitana 1 a Monza; alla nuova strada Magenta-Abbiategrasso-Vigevano per quanto riguarda le connessioni all’aeroporto di Malpensa. Oltre al potenziamento del terminal intermodale di Milano Smistamento; alle opere di potenziamento infrastrutturale del porto di La Spezia, alla Pedemontana Veneta.




Sicurezza e legalità nella distribuzione dei prodotti petroliferi:corso di aggiornamento per le Forze di Polizia Novara

Oggi si è tenuto il corso di aggiornamento professionale destinato alle Forze di Polizia e ai Vigili del Fuoco, dedicato alla sicurezza e legalità nella distribuzione dei prodotti petroliferi.

L’incontro, aperto dal Prefetto di Novara, Pasquale Gioffre’, si è svolto con le nuove modalità digitali secondo il consolidato interscambio informativo tra la componente pubblica e quella privata, ispirato alla cultura della “sicurezza partecipata”, già adottate nelle precedenti edizioni.

Nel corso dell’incontro unem ha approfondito i reati predatori in danno degli impianti di distribuzione di carburanti e degli oleodotti e le principali fattispecie di frodi nella filiera della distribuzione carburanti. Sono state ripercorse le diverse iniziative di collaborazione e scambio informativo con il Servizio di analisi Criminale della Direzione Centrale della PoliziaCriminale del Ministero dell’Interno portate avanti negli ultimi anni.

I risultati raggiunti, più significativi sugli oleodotti, sono frutto della continua collaborazione a livello centrale ed al costante lavoro di monitoraggio finalizzati a fornire le linee di indirizzo operative alle attività territoriali di prevenzione e contrasto di Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, mentre le misure di contrasto all’illegalità sono state promosse e condivise dall’Associazione, al fine di prevenire un fenomeno che ha ricadute negative non solo sull’Erario, ma anche sulle imprese e sui consumatori.

“Il settore della distribuzione dei prodotti petroliferi ha evidenziato il Prefetto Gioffrè è costantemente attenzionato dalle Forze di Polizia in un’ottica di prevenzione e contrasto dei fenomeni delittuosi più ricorrenti. Giornate come quella odierna, caratterizzate dall’interscambio informativo tra tutti i soggetti coinvolti,sono utili a delineare strategie comuni per accentuare la comprensione dei fenomeni delittuosi in un settore economico delicato e complesso, peraltro in costante evoluzione.

Prefettura NovaraL’illegalità è un fenomeno degenerativo che mina alle basi la tenuta della nostra filiera ha commentato Claudio Spinaci,Presidente unem e per contrastarla efficacemente è importante lavorare soprattutto sulla prevenzione. A tal fine, strumenti essenziali sono l’automazione e la digitalizzazione dell’intera filiera che consentirebbero controlli da remoto in tempo reale, l’affinamento dell’analisi di rischio e una maggiore sinergia operativa tra gli Organi di controllo”.“Occorre perciò accelerare sull’attuazione delle norme varate negli ultimi anni.

Il processo di digitalizzazione dell’intera filiera ha concluso deve essere visto dall’intero settore come un investimento finalizzato a “liberare” definitivamente il mercato da pratiche illegali”.Una importante giornata di confronto, quindi, che conferma una volta di più come la sinergia pubblicoprivato, la collaborazione e la condivisione delle informazioni rappresentino un modello vincente per contrastare fenomeni di illegalità.




Flora alpina tascabile: digitalizzato il volume del 1907

L’estate è la stagione ideale per conoscere la flora alpina, anche attraverso un volume d’epoca con 193 tavole a colori, edito a Torino nel 1907 per i tipi di Carlo Clausen Hans Rinck Succ. “Libraio delle Loro Maestà il Re e la Regina.

E’ il volume Flora alpina tascabile per i touristi delle Alpi e degli Appennini, seconda edizione italiana della Flore alpine de poche di Henry Correvon, modificata ed accresciuta dal Prof. Lino Vaccari, un’opera conservata tra il patrimonio della preziosa Biblioteca di storia e cultura del Piemonte a Palazzo Cisterna, sede aulica di Città metropolitana di Torino.

Tratta in modo approfondito le problematiche per le piante alpine, come la difesa contro il freddo, l’insolazione, la siccità e il vento e l’influenza dell’ambiente sulla flora alpina. La parte centrale del testo illustra tutte le piante alpine dividendole nelle 53 famiglie canoniche, dalle primulacee alle asparagacee, dalle graminacee alle conifere, dalle tubiflore alle valerianacee.
Il manuale ha ambizioni scientifiche e ciò è testimoniato dagli apparati informativi che corredano il volume nella parte finale: il vocabolario dei termini scientifici, l’indice alfabetico delle famiglie e quello dei nomi italiani.

In queste settimane il prezioso volume è stato digitalizzato dal personale della biblioteca storica e la scansione è ora disponibile online nella sezione “Curiosità digitalizzate”sul sito internet della Città metropolitana di Torino al link 

 

 

 

 




Torino. Dal dizionario dei rifiuti, una corretta raccolta differenziata

Come dare nuova vita ad un vecchio oggetto oppure come disfarsene in modo corretto?

Ci viene in aiuto “il dizionario dei rifiuti” che compare tra le novità della web app che Città metropolitana di Torino ha realizzato per tutti i cittadini interessati a rispettare l’ambiente. Raggiungibile all’indirizzo propone il dizionario dei rifiuti integrato, rinnovato e completato, dove si possono raccogliere spunti per smaltire correttamente oppure allungare la vita dei beni di uso quotidiano.

Un esempio? La tazza in ceramica dove si smaltisce? La web app ci ricorda che si tratta di un oggetto facile da vendere ai mercatini dell’usato, che si può donare oppure essere riutilizzata come vasetto per piantine e fiori.

E gli auricoli del cellulare? La web app ci ricorda che appartengono alla categoria dei R.A.E.E., i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e quindi spiega come possiamo agire.

La web app “La tua differenziata” in rete da alcuni mesi ed è un pratico strumento consultabile da qualsiasi device, pc, tablet o smartphone. Contiene tutte le informazioni sullele fasi della corretta gestione dei rifiuti, a partire dalla prevenzione fino alla raccolta differenziata, fase indispensabile per l’effettivo riciclo nell’ottica di un’economia circolare.
In particolare il dizionario integrato, che proponedi default centinaia di voci, è una guida sicura per capire come dar nuova vita ad un vecchio oggetto o come e dove poterlo gettare.

Prima dell’elenco di voci l’app contiene lo spazio per digitare la tipologia di rifiuto da smaltire.
Il mondo della raccolta differenziata e della prevenzione nella produzione dei rifiuti è in continua evoluzione e se impariamo ad utilizzare strumenti come questa web app saremo sempre aggiornati e daremo una mano all’ambiente.