Riparti Piemonte: confronto coi sindacati per i 55 milioni ai sanitari

E’ in corso un confronto con le rappresentanze sindacali del personale sanitario e tecnico per la definizione dei criteri con cui assegnare i 55 milioni di euro destinati dalla Regione nel “Riparti Piemonte” a chi ha operato in prima linea contro il Covid-19.  Lo ha annunciato l’assessore alla sanità Luigi Icardi nella seduta pomeridiana della Prima commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti, che sta esaminando il disegno di legge presentato dalla Giunta.

Gli assessori si stanno susseguendo in commissione, illustrando la parte di loro competenza del provvedimento e rispondendo alle numerose richieste di chiarimenti che vengono dai consiglieri della minoranza.

In mattinata l’assessore al bilancio Andrea Tronzano aveva analizzato le coperture del Riparti Piemonte, con 171 milioni di nuove risorse recuperate anche con le economie derivanti dalla cancellazione del riacquisto parziale di derivati, in quanto non conveniente per l’Ente, visto l’andamento dei mercati. Per aiutare le imprese che non sono in grado di accedere ai prestiti bancari, l’assessore ha spiegato che verrà utilizzato lo strumento del microcredito.

In generale, per gli interventi a fondo perduto l’assessore Tronzano ha specificato come verranno coperti e ha auspicato, visti anche i recenti annunci, che il Governo faccia degli stanziamenti specifici. Inoltre ha sottolineato che la Regione potrebbe affiancare lo Stato mettendo risorse pure a sostegno del fondo di garanzia, che aiuterà le imprese ad accedere al credito e pagherà gli interessi di questi finanziamenti ottenuti dalle banche.

Nel pomeriggio l’assessore all’ambiente Matteo Marnati ha illustrato le misure di sua competenza, a partire dalla proroga al 31 dicembre 2020 della scadenza per il pagamento dei canoni sull’uso delle acque pubbliche, per altro già incassati per 54,6 milioni sui 58,6 dovuti.

Per far ripartire il settore edile, attraverso il miglioramento energetico degli edifici privati, sono previsti quasi 7 milioni, di cui 5 a garanzia attraverso FinPiemonte, il resto a fondo perduto.

Oltre 5 milioni andranno alla riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera grazie al rinnovo dei veicoli aziendali e alla promozione dello smart working nelle aziende. Una parte delle risorse servirà a incentivare l’utilizzo delle bici elettriche.

3,2 milioni sosterranno le tecnologie per il lavoro agile nella pubblica amministrazione e per la dematerializzazione, la semplificazione e il potenziamento dei servizi e degli strumenti rivolti a cittadini e imprese. 5 milioni a fondo perduto sono destinati ai consorzi dei rifiuti per la raccolta differenziata e per migliorare la protezione dei lavoratori dal Covid-19.

10 milioni andranno ad enti pubblici, imprese e liberi professionisti, su due linee di sostegno: 1 milione a fondo perduto per il rimborso totale delle spese per la sperimentazione e la dichiarazione di conformità dei dispositivi di protezione antiCovid; 9 milioni, di cui il 70% a fondo perduto, finanzieranno servizi qualificati e specialistici di supporto alla ricerca, sviluppo e innovazione, finalizzati ad accrescere il grado di innovazione tecnologico delle Pmi.

10 milioni serviranno a far scorrere le graduatorie di due bandi Finpiemonte per l’innovazione alle imprese e le start up innovative. Altri 10 milioni saranno destinati ai laboratori di ricerca pubblica, anche per fronteggiare la sfida della pandemia. In gran parte andranno all’Università, già impegnata su questo fronte.

Infine l’assessore allo sport Fabrizio Ricca ha annunciato che per la metà del mese dovrebbero essere pubblicati i bandi che assegnano bonus “una tantum” alle società dilettantistiche e agli enti di promozione sportiva per 7,5 milioni, per sostenere le loro spese vive e la risistemazione degli impianti, in mod




Agenzia Entrate: le nuove risposte ai quesiti di operatori, professionisti e associazioni

L’acquisto di mascherine per la protezione individuale dà diritto allo sconto del 19% in dichiarazione se si tratta di dispositivi medici con marcatura CE. Lo scontrino o la fattura di acquisto devono indicare il soggetto che sostiene la spesa e la conformità del dispositivo. Inoltre, basta l’estratto conto o la ricevuta per aver diritto allo sconto fiscale sulle donazioni dirette alla Protezione civile su uno dei conti correnti dedicati all’emergenza epidemiologica COVID-19.

Sono solo alcune delle precisazioni contenute nella circolare n. 11/E firmata oggi dal Direttore Ernesto Maria Ruffini, che fornisce ulteriori chiarimenti interpretativi sull’applicazione delle misure fiscali previste dal Dl n. 18/2020 (Dl Cura Italia) e dal Dl n. 23/2020 (Dl Liquidità) a seguito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

I quesiti a cui l’Agenzia ha fornito risposta sono stati inviati dalle associazioni di categoria, da professionisti e contribuenti e dalle Direzioni Regionali, e spaziano dalla sospensione dei termini per gli adempimenti fiscali e i procedimenti amministrativi agli effetti degli atti in scadenza sino al bonus ai lavoratori dipendenti.

Mascherine: sì alla detrazione, ma attenzione a quelle non conformi – Le spese sostenute per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale, come le mascherine, possono essere detratte nell’ambito delle spese sanitarie della dichiarazione dei redditi (nella misura del 19% della parte che eccede i 129,11 euro), ma occorre verificare che nello scontrino o nella fattura siano indicati il soggetto che sostiene la spesa e la conformità del dispositivo. Per farlo si può controllare che nello scontrino o nella fattura di acquisto del dispositivo sia riportato il codice AD “spese relative all’acquisto o affitto di dispositivi medici con marcatura CE”.

In mancanza di questo, è necessario conservare la documentazione dalla quale risulti la marcatura CE per i dispositivi compresi nella «Banca dati dei dispositivi medici» pubblicato sul sito del Ministero della Salute, mentre per quelli non compresi nell’elenco dovrà essere conservata anche l’attestazione di conformità alla normativa europea.

Erogazioni liberali alla protezione civile – Le erogazioni liberali in denaro al Dipartimento della Protezione Civile per l’emergenza Covid-19 devono essere effettuate tramite versamento bancario o postale, nonché tramite carte di debito, carte di credito, carte prepagate, assegni bancari e circolari. La detrazione non spetta, quindi, per le erogazionieffettuate in contanti.

Per poter usufruire della relativa detrazione è sufficiente che dalle ricevute del versamento bancario o postale o dall’estratto conto della società che gestisce la carta di credito, la carta di debito o la carta prepagata risulti che il versamento sia stato effettuato su uno dei conti correnti dedicati all’emergenza epidemiologica COVID-19.

Per quanto riguarda, invece, le erogazioni in denaro al Dipartimento della Protezione Civile, per il tramite piattaforme di crowdfunding (nonché quelle eseguite per il tramite degli enti di cui all’articolo 27 della legge n. 133 del 1999) i contribuenti devono essere in possesso anche della ricevuta del versamento o della ricevuta attestate l’operazione effettuata su piattaforme dalla quale emerga che la donazione è stata versata sui conti correnti bancari dedicati all’emergenza COVID-19.

Le sospensioni varate per adempimenti e procedimenti– La circolare chiarisce come agiscono le sospensioni previste dai due decreti su alcuni obblighi fiscali. Per esempio, viene chiarito che sono spostati al 30 giugno 2020 i termini per la presentazione della dichiarazione annuale Iva, del modello TR, della comunicazione della liquidazione periodica IVA (LIPE) del primo trimestre 2020 e dell’ ”esterometro” del primo trimestre 2020.

Si sposta dal 31 maggio al 30 giugno anche la denuncia annuale da parte degli assicuratori dell’ammontare complessivo dei premi ed accessori incassati, ai fini del calcolo dell’imposta sulle assicurazioni.

Sempre rinvio della scadenza al 30 giugno sia per il controllo periodico del repertorio dei notai che per la dichiarazione di banche e altri enti ai fini dell’imposta sui finanziamenti (articolo 20 DPR n. 601/1973), anche nel caso in cui la dichiarazione stessa sia presentata da un soggetto estero tramite il proprio rappresentante fiscale in Italia. Sospeso infine l’obbligo di denuncia di eventi successivi alla registrazione di un atto (articolo 19 DPR n. 131/1986).

Sì agli accordi di conciliazione a distanza – La circolare conferma che non solo è possibile, ma è opportuno concludere accordi di conciliazione a distanza fuori udienza durante il periodo emergenziale, in modo da evitare contatti fisici e spostamenti e tutelare così la salute di dipendenti e cittadini.

In merito possono essere utilizzate le indicazioni sulla gestione a distanza del procedimento di accertamento con adesione già fornite nella circolare n. 6/E del 23 marzo 2020. Il deposito dell’accordo conciliativo, che può essere effettuato da ciascuna delle parti non oltre l’ultima udienza di trattazione in camera di consiglio o in pubblica udienza, del giudizio di primo o di secondo grado, deve essere effettuato tramite S.I.Gi.T. (Sistema informativo della Giustizia Tributaria).

La sospensione dei termini nei procedimenti di adesione – Nel caso di istanze di accertamento con adesione presentate a seguito della notifica di un avviso di accertamento si applica la sospensione per l’impugnazione dal 9 marzo al 15 aprile prevista dall’articolo 83 del Dl Cura Italia, poi estesa fino all’11 maggio dal Dl Liquidità. A questa sospensione, precisa la circolare, si sommano la sospensione di 90 giorni prevista nel procedimento di adesione e la sospensione del periodo feriale nel caso in cui il termine del ricorso ricadesse tra il 1° e il 31 agosto. Quindi, ad esempio, per un avviso di accertamento notificato il 21 gennaio scorso,

il termine per la conclusione dell’adesione o per la presentazione del ricorso scadrà il 22 settembre 2020.

Gli adempimenti connessi ai misuratori fiscali – Sospesi fino al 30 giugno anche gli adempimenti connessi verificazioni periodiche dei misuratori fiscali la cui scadenza cada dall’8 marzo al 31 maggio.

La circolare specifica anche che nel periodo dell’emergenza i controlli di conformità per i nuovi misuratori e registratori telematici che dovrebbero effettuare gli Uffici Territorio delle Direzioni Provinciali potranno essere eseguiti e autocertificati dalle aziende produttrici, con invio dell’autocertificazione via Pec alla Direzione Centrale Tecnologie e Innovazione dell’Agenzia delle entrate.

Inoltre, le richieste di rinnovo delle abilitazioni dei fabbricanti e dei laboratori abilitati alle verificazioni periodiche, in scadenza nel periodo compreso tra il 31 gennaio e il 31 luglio 2020, potranno essere inviate entro i 90 giorni successivi alla dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza. Fino allo stesso termine resteranno infine valide le autorizzazioni di idoneità delle biglietterie automatizzate e di approvazione dei modelli di misuratori fiscali adattati e di registratori telematici, rilasciate dagli Uffici dell’Agenzia delle entrate, in scadenza tra il 31 gennaio e il 31 luglio 2020.

Altri chiarimenti – La circolare fornisce anche diversi chiarimenti in merito al riconoscimento del bonus ai lavoratori dipendenti che hanno lavorato presso la propria sede nel mese di marzo, in particolare riguardo alle modalità di calcolo del limite reddituale di 40mila euro.

Emergenza Coronavirus, tutte le info nell’area dedicata – Le indicazioni, i chiarimenti e le precisazioni dell’Agenzia sulle misure introdotte dai decreti “Cura Italia” e “Liquidità” sono disponibili all’interno dell’area tematica del sito delle Entrate “Emergenza Coronavirus”, in costante aggiornamento.




Regione Piemonte: 10 milioni alle pmi per acquisire servizi specialistici

Tra gli strumenti che la Regione Piemonte mette in campo a favore del sistema produttivo per affrontare l’emergenza Coronavirus si inserisce lo stanziamento di 10 milioni di euro per le imprese che intendono acquisire servizi specialistici e qualificati per la ricerca e innovazione da infrastrutture di ricerca pubbliche e private.

“Con questo importante intervento – precisa l’assessore alla Ricerca e Innovazione, Matteo Marnati – vogliamo aiutare le imprese a sostenere le spese necessarie per migliorare e testare i propri prodotti, principalmente in ambito sanitario, per contrastare il contagio del virus ma anche in altri settori. Un altro passo avanti per far ripartire il Piemonte”.

Due le linee di sostegno:

  • 1 milione sulla linea “Emergenza Covid-19”, che prevede un contributo a fondo perduto da 1.500 euro a 10.000 euro a copertura del 100% dei costi sostenuti per la dichiarazione di conformità di dispositivi medici di protezione individuale (quali mascherine e camici da laboratorio) e per la produzione dei tamponi per i test di positività;
  • 9 milioni per l’acquisizione di servizi qualificati e specialistici di supporto alla ricerca, sviluppo e innovazione, finalizzati ad accrescere il grado di innovazione tecnologico delle pmi, grazie a un finanziamento a fondo perduto da un minimo di 20.000 euro a un massimo di 200.000 euro a copertura massima del 70% delle spese ammissibili.



Riapertura commercio ambulante, Cirio: “E’ uno dei comparti più colpiti dalla chiusura prolungata”

Proseguono gli incontri tra il presidente Alberto Cirio e l’assessore Vittoria Poggio con i diversi rappresentanti del commercio ambulante sulle possibili strade per una riapertura in sicurezza dei mercati anche al comparto extra-alimentare.

“Ci rendiamo conto – commentano Cirio e Poggio – che quello degli ambulanti è uno dei comparti più colpiti dalla chiusura prolungata per l’emergenza Covid. In particolare il settore extra-alimentare che il decreto del Governo non ha ancora incluso tra le attività che possono ripartire. Per questo motivo, proprio in collaborazione con tutti i diversi rappresentanti regionali della categoria, stiamo lavorando a un protocollo che, non appena possibile, permetta di riprendere l’attività in sicurezza all’interno delle aree mercatali.

Misure efficaci a favore della sicurezza dei clienti e dei commercianti stessi, come la riduzione delle misure dei banchi, il giusto e corretto distanziamento tra le persone e l’uso di mascherine e guanti.

Accanto a questo c’è la necessità di garantire a tutti condizioni di vendita eque. Inoltre, stiamo lavorando insieme per predisporre delle misure economiche dedicate che possano dare sostegno al settore e aiutarlo a ripartire”.




Bando Mise, Torino candida il CSI Next come centro nevralgico della proposta per accedere al maxi finanziamento

Non un’unica infrastruttura fisica, ma una rete di hub dell’innovazione diffusa: così è stata pensata la Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino e il suo primo tassello, che ne costituirà il cuore, sarà il CSI Next, un laboratorio progettato per incardinare le migliori tecnologie digitali, i nuovi modi di lavorare (co-working), i migliori sistemi per comunicare, per Torino e per il Piemonte.

Un’indicazione, quella del CSI Next, contenuta nella proposta progettuale definita da Città di Torino, Università e Politecnico di Torino, Links, incubatori universitari, Torino wireless, 5T e dallo stesso CSI Piemonte.

La Casa Centrale, come anche gli altri hub fisici che comporranno il progetto di Casa delle tecnologie emergenti diffusa, avrà il ruolo di sperimentare e validare nuove tecnologie emergenti: dal cloud computing all’intelligenza artificiale, da nuovi standard tecnologici nelle telecomunicazioni alla cybersecurity e al blockchain.

In un momento storico difficile come quello che stiamo attraversando – dichiara Marco Pironti, assessore all’Innovazione della Città di Torino –  questo bando può rappresentare un stimolo alla coesione e alla convergenza verso un ambizioso obiettivo comune. Sia la Città, sia i suoi partner nel campo della ricerca chiamati a costituire il nucleo di questo nuovo progetto, sono consapevoli del potenziale del territorio in tema di competenze, tecnologia e innovazione. Un potenziale in grado di generare impatti positivi per cittadini e imprese, in termini di servizi, efficienza e occupazione. Anche durante l’emergenza Covid-19 – conclude l’assessore – la Città guarda verso il futuro cercando di intercettare nuove opportunità con potenziali ricadute positive sul territorio”.

Questo progetto rappresenta per il CSI Piemonte una grande conferma sul ruolo centrale e strategico di accelerazione e convergenza con le politiche di innovazione del territorioafferma Pietro Pacini, General Manager CSI Piemonte -. Abilitare innovazione e diffondere nuove tecnologie emergenti a cittadini e imprese è una delle nostre prerogative essenziali”.

Lo scorso 3 marzo il MISE aveva avviato la procedura per la selezione di progetti di ricerca e sperimentazione a supporto delle tecnologie emergenti, con proponenti le amministrazioni comunali. L’oggetto di questo bando di finanziamento è la realizzazione di Case delle tecnologie emergenti, intese come centri di innovazione e trasferimento tecnologico volti a supportare ricerca, sperimentazione, startup, trasferimento di conoscenza a imprese.

Il primo tassello di Torino in questa direzione è da ricercare nella iniziativa ‘Torino City Lab’, che fino dal 2018 ha avviato lo sviluppo di un ecosistema di attori dell’innovazione che a oggi annovera circa cinquanta soggetti, impegnati all’unisono a supportare il co-sviluppo e il testing di soluzioni innovative e di frontiera in risposta a sfide urbane.

La Casa delle tecnologie di Torino pertanto potrà essere combinata con la piattaforma e il partenariato Torino City Lab, per quanto riguarda sviluppo e sperimentazione di servizi urbani innovativi in settori molto strategici come la Smart Mobility e l’Industry 4.0




CISL CISL UIL : siglato accordo che semplifica procedure per ottenere anticipo ammortizzatori sociali

Oggi verrà siglato il tanto atteso accordo tra CGIL-CISL-UIL regionali, Regione Piemonte, FinPiemonte e Intesa San Paolo che semplifica e rende più rapide le procedure per ottenere l’anticipo degli ammortizzatori sociali.

Si tratta di una notizia importantissima per migliaia di lavoratori e lavoratrici in attesa di risorse economiche per traguardare il difficile periodo di crisi amplificato dall’emergenza Covid – dichiarano i Segretari di CGIL CISL UIL del Piemonte Claudio Stacchini, Giovanni Baratta, Teresa Cianciotta – Un risultato arrivato però con tempi eccessivamente lunghi. E’ dall’inizio di marzo che il Sindacato chiede alla Regione ed al Sistema Bancario di realizzare un accordo che assicuri l’anticipo dell’integrazione salariale a tutti i lavoratori in tempi rapidi.

Ci sono voluti 2 mesi per raggiungere un accordo anche se solo con una importante banca piemontese. Tutto ciò non può ripetersi – specificano i sindacalisti – e nessuno provi a scaricare la responsabilità sui lavoratori della Regione e dell’INPS che ancora in queste ore, stanno sopperendo alle disfunzioni ed alle lungaggini burocratiche. I ritardi sono figli degli errori di chi aveva il compito di presentare le domande, della complessità della procedura informatica, della cattiva macchina organizzativa della stessa Regione che non si è dimostrata adeguata al volume di domande di Cassa in Deroga,

Un “modello Piemonte” esisteva già, c’erano accordi in vigore con Banca Sella e Intesa SanPaolo per l’anticipo della CIGS – dicono i tre Segretari – e funzionavano bene, ma i tempi troppo lenti con cui si è mossa la Regione e l’indisponibilità dell’ABI a garantire a tutti i lavoratori il diritto alla gratuità ed all’anticipo, anche per chi non era correntista delle Banche aderenti, ha impedito di raggiungere un accordo per tutto il sistema bancario piemontese.

I DETTAGLI DELL’ACCORDO
L’accordo, siglato tra CGIL CISL UIL, Regione Piemonte, FinPiemonte e Intesa San Paolo, semplifica e rende più rapide le procedure per ottenere l’anticipo degli ammortizzatori sociali. Garantisce la gratuità a tutti i correntisti e consente l’apertura di nuovi conti correnti per fruire dell’anticipo anche da parte dei lavoratori che non sono correntisti di Intesa San Paolo. Istituisce il fondo di garanzia regionale e indirizza il credito alle aziende, finalizzato alla salvaguardia dell’occupazione.
Si tratta di “Un atto concreto dopo tanti annunci – affermano ancora Stacchini CGIL, Baratta CISL, Cianciotta UIL – che rappresenta una buona notizia per tutti coloro che aspettano il pagamento della cassa integrazione. Spiace comunque non aver potuto fare un accordo con l’Abi regionale a fronte di una precisa disponibilità della Regione e del Sindacato.

L’auspicio è – concludono i sindacalisti – che altri importanti istituti seguano l’esempio odierno e si possa dare una visione del sistema bancario diversa da quella lenta e complessa di questi mesi, più vicina ai lavoratori e alle imprese.




Parte il bando #topmetro #fabene per il diritto alla salute

Al via il bando per raccogliere idee, da trasformare in proposte e azioni, nell’ambito del progetto FaBene all’interno del più ampio TopMetro, il bando periferie.

Un mese di tempo per candidare progetti innovativi e sostenibili rivolti al benessere dei cittadini e i diritti alla salute e al cibo fresco e di qualità, non sempre garantiti a tutti. Già prima dell’emergenza coronavirus il progetto era stato pensato con l’intento di lavorare, progettare e pensare guardando al futuro e ora si struttura per farlo al meglio nella situazione completamente nuova creata dalla pandemia.


Attraverso una attività di formazione, in questa fase in digitale, in collaborazione con S-nodi Caritas, la Città metropolitana di Torino intende suscitare e far crescere le idee dei cittadini e delle associazioni dei Comuni di Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Rivoli e Venaria Reale.

TopMetro FaBene è un percorso di capacity building, formazione e sperimentazione, che intende incentivare esperienze e nuovi processi di inclusione sociale volti a ridurre le disuguaglianze, con idee create insieme a giovani, migranti e nuovi cittadini.

La Call for Ideas si rivolge alle organizzazioni del terzo settore, alle imprese, ai gruppi di persone e alle pubbliche amministrazioni, per attivare interventi di economia sociale e creare valore sociale ed economico.

Il percorso formativo digitale e innovativo è pensato come uno strumento di sostegno alla progettazione di esperienze che generino opportunità per tutti i soggetti coinvolti. Il progetto supporterà e finanzierà progetti in grado di connettere enti pubblici, attori economici, singoli cittadini impegnati a prendersi cura della propria comunità.




Giovani artigiani, con il lockdown il fatturato più che dimezzato

Fatturato più che dimezzato, mancati pagamenti raddoppiati, crisi di liquidità. Sono solo alcuni dei più gravi effetti dell’emergenza Covid-19 sulle imprese guidate dai giovani under 40. Li ha rilevati Confartigianato in un sondaggio condotto ad aprile su un campione di 566 imprenditori in tutta Italia, con una prevalenza degli artigiani del Nord.

Il lockdown ha costretto alla chiusura il 74% delle imprese guidate dai giovani artigiani e ha causato un calo generalizzato degli incassi: per il 58% degli intervistati la sospensione dell’attività ha provocato nei primi giorni di marzo una riduzione di oltre il 50% del fatturato rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Per il 21% delle imprese il fatturato è diminuito addirittura di oltre il 90% rispetto a marzo 2019. Per far fronte alla crisi di liquidità, il 32% dei giovani imprenditori ha dovuto riorganizzare i costi aziendali e i pagamenti ai fornitori e il 18% ha attivato le misure di sospensione o allungamento delle rate di mutui e prestiti previste dalla moratoria Abi.

Il crollo del fatturato non è l’unica conseguenza del lockdown: per il 58% degli imprenditori i mancati pagamenti e gli insoluti sono raddoppiati rispetto all’anno scorso. Un effetto combinato che ha condotto il 61% dei giovani imprenditori a ricorrere a risorse creditizie superiori a 25 mila euro.

«In questa situazione, – commenta Francesca Nota, imprenditrice braidese nel settore dei serramenti e presidente del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Cuneo – a preoccuparci maggiormente è una crisi di liquidità senza precedenti: le nostre imprese a fronte di ricavi pari a zero continuano a sostenere i costi “normali”, cui si aggiungono quelli dovuti alla condizione emergenziale. Purtroppo, non sempre le banche rispondono positivamente alle nostre richieste di credito».

«Inoltre, con la fase 2 appena iniziata, – aggiunge Daniele Casetta, fabbro di Montà e vicepresidente nazionale del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato – si unisce la preoccupazione per la gestione burocratica della prevenzione in azienda, nonché per gli ulteriori costi da sostenere per assicurarne la sanificazione. Vogliamo riaprire in sicurezza e salvaguardare tutti i posti di lavoro ai nostri collaboratori.

Solo così, una volta che l’emergenza sanitaria sarà conclusa, potremo ripartire più forti e motivati di prima».

Ed è proprio la progressiva carenza di liquidità a spaventare il 18% degli intervistati, insieme al timore, indicato dal 31% dei giovani imprenditori, per il carico di burocrazia nella gestione delle norme di prevenzione e diffusione del virus e la sicurezza in azienda. Tra le preoccupazioni più grandi degli intervistati, i costi da affrontare per la sanificazione periodica (19%) e per l’approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale (19%), la riduzione degli ordini (17%).

Per ripartire, a emergenza conclusa, i piccoli imprenditori under 40 confidano soprattutto nella riduzione della pressione fiscale, indicata dal 22% degli intervistati, nella semplificazione delle procedure di accesso al credito (22%), e nell’aumento delle settimane di cassa integrazione utilizzabili dall’impresa (18%).




ANGA – Giovani di Confagricoltura Torino: Alessandro Moschietto riconfermato presidente

Alessandro Moschietto, 30 anni, perito agrario giovane imprenditore di Coazze (To) è stato confermato alla guida della sezione Anga (Associazione Nazionale Giovani Agricoltori di Confagricoltura) di Torino. L’assemblea elettiva si è svolta ieri pomeriggio (lunedì 4 maggio), via web.

Moschietto conduce un’azienda agricola di allevamento in montagna, tra Giaveno e Coazze, nella Val Sangone, dove ha da poco inaugurato un nuovo punto vendita delle carni macellate di propria produzione. In un territorio tipicamente alpino, il giovane imprenditore ha avviato l’attività nel 2008: le coltivazioni aziendali spaziano dai prati irrigui, castagneti ed estese faggete nella parte più bassa del territorio, a cui seguono ampi pascoli, fino a giungere alle creste rocciose delle montagne. La sua agrimacelleria è stata insignita del riconoscimento di Maestro del Gusto dalla camera di Commercio di Torino.

Affiancano Alessandro Moschietto, nel rinnovato consiglio dei giovani dell’Anga di Torino, in rappresentanza dei circa 160 giovani agricoltori che si riconoscono nell’associazione, Sara Chialva di Pancalieri, titolare dell’azienda agricola Chialvamenta, Fabrizio Appendino di Carmagnola, i fratelli Lucia Vittoria e Sebastiano Borra di Albiano d’Ivrea e Davide Bardo di Rivalta di Torino.

Il 7 maggio prossimo, sempre via web, il nuovo direttivo torinese parteciperà al consiglio nazionale dell’Anga presieduto da Francesco Mastrandrea, in collegamento da Messina.




I positivi al Covid non possono prendere taxi o altri mezzi pubblici”

A seguito delle segnalazioni di associazioni datoriali e sindacali degli operatori Taxi,  di persone positive COVID-19 che, al momento della dimissione dagli ospedali, hanno utilizzato il servizio pubblico dei Taxi per raggiungere i propri domicilio senza particolari cautele di trasporto, il consigliere Pd, Alberto Avetta ha chiesto quale sia il protocollo di trasporto previsto per i pazienti nel tragitto tra le strutture sanitarie e i rispettivi domicili e perché, nonostante ciò, alcune strutture sanitarie siano state costrette a rivolgersi ai Taxi per il trasporto dei dimessi COVID-19.

L’assessore Luigi Icardi ha sottolineato che “La nota che l’Unità di Crisi ha trasmesso alle Aziende sanitarie con le prime indicazioni per la gestione delle dimissioni di pazienti con infezione confermata da SARS – COV2, risale allo scorso 25 marzo. La nota dava indicazioni anche rispetto alle precauzioni da adottare per gli spostamenti di pazienti Covid+ pauci- asintomatici. Lo scorso 19 marzo, l’Unità di crisi ha nuovamente ribadito che è fatto divieto di utilizzare mezzi pubblici, compresi taxi, per gli spostamenti per motivi sanitari per pazienti Covid positivi. Il documento riporta che è’ fatto divieto di utilizzare mezzi pubblici”.

Il CRIMEDIM (il Centro di Ricerca Interdipartimentale in Medicina di Emergenza e dei Disastri ed Informatica, applicata alla didattica e pratica Medica) con sede presso l’Università del Piemonte Orientale, potrebbe entrare a far parte del gruppo di lavoro previsto per il contrasto dell’emergenza sanitaria Covid-19.

È quanto ha dichiarato dall’assessore alla Sanità Icardi, nel rispondere all’interrogazione del consigliere Pd, Domenico Rossi, che chiedeva se e come la Giunta intendesse coinvolgere quello che, a livello nazionale e internazionale, è considerato un riferimento accademico sui temi delle grandi emergenze, svolgendo attività di ricerca, consulenza e formazione; in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

“Sulla provincia di Alessandria, in cui è ancora particolarmente alto il numero dei contagi, i tamponi fatti giornalmente sono circa mille. Non esiste nessun dato ingannevole o ritardo nell’esame dei tamponi fatti – ha puntualizzato Icardi –  Non ci sono tamponi il cui esame abbia superato i dieci giorni dalla data del prelievo alla comunicazione dell’esito”. A sollevare la questione il consigliere del M5S, Sean Sacco secondo cui molti tamponi eseguiti soprattutto su sanitari asintomatici nelle ultime 6 settimane sono stati analizzati con forti ritardi. Un fatto che, se fosse vero, mostrerebbe una fotografia della diffusione del virus, almeno per la provincia di Alessandria inerente al dato temporale non corrispondente alla realtà.

La Consigliera del M5S Francesca Frediani ha invece interrogato l’assessore alla sanità, sulla possibilità che venga attivato un piano di screening della Regione Piemonte ai fini di valutazione epidemiologica che comprenda non solo il personale sanitario, attraverso l’effettuazione del test immunometrico IgG (test sierologico per IgG neutralizzanti antiSARSCoV2).

La Regione Piemonte, insieme alle altre Regioni italiane – ha specificato Icardi–  ha aderito ad un’indagine di siero prevalenza della popolazione inerente l’infezione da virus SARS-COV2 promossa dalla Direzione Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute. Questa indagine potrà permettere di determinare l’estensione dell’infezione nella popolazione e la sua prevalenza, così da meglio comprendere le caratteristiche epidemiologiche e la patogenesi del virus SARSCOV2.

Lo studio è organizzato in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). A livello nazionale verrà selezionato un campione di 150.000 persone stratificate per età, genere, area di residenza e settore di attività economica a cui verrà proposto di effettuare un prelievo sierologico.

“Il numero ancora elevato di casi Covid-19 registrato a Torino – ha ribadito l’assessore alle attività produttive Andrea Tronzano nel rispondere al question time della consigliera del M5S Sarah Disabato –  identifica un livello di rischio contagio ancora eccessivo –  è questo il parere del gruppo di studio presieduto dal dott. Fazio che ha portato la Giunta regionale a decidere di prorogare al 9 maggio l’apertura degli esercizi di vendita di cibo da asporto

Chi sono i nuovi contagiati dopo il lockdown? È invece l’interrogativo che il cosigliere LUV,  Marco Grimaldi ha posto all’assessore alla sanità. Icardi ha sottolineato che per la maggior parte si tratta di contagi avvenuti in famiglia, di operatori sanitari, delle forze dell’ordine, di positivi confermati da tamponi fatti a conclusione del periodo di quarantena. Per questa Fase 2, ha aggiunto Icardi “è stata organizzata una piattaforma di analisi che prenda in esame nuove variabili rispetto ad esempio al luogo del contagio (azienda, negozi..)  e il momento del possibile contagio”.

Nell’ambito dei question time è stata data inoltre risposta all’interrogazione del consigliere Pd Daniele Valle sui tempi di erogazione dei fondi cultura assegnati dai bandi negli anni 2018 e 2019.

Nuova procedura di gara regionale per servizi di pulizia

“La Regione Piemonte attiverà entro il mese di maggio una nuova procedura di gara per l’affidamento del ‘lotto 1’ dei servizi di pulizia immobili e servizi accessori a ridotto impatto ambientale, dopo quella revocata nel settembre scorso. Anch’essa, come quella che l’ha preceduta, conterrà la possibilità di creare nuove opportunità di lavoro per le persone più svantaggiate”. Lo ha dichiarato il vicepresidente della Giunta Andrea Tronzano rispondendo questa mattina all’interpellanza del consigliere Silvio Magliano (Moderati).

Magliano ha sottolineato l’importanza di “tutelare le persone che vivono in condizione di disagio e di disabilità e di permettere loro, quanto più possibile, di essere integrate all’interno del mercato del lavoro dal momento che proprio il lavoro rappresenta la forma di riabilitazione più importante di cui possono beneficiare”.