Che cosa accadrà alle imprese torinesi con la Brexit?

Il Regno Unito è il primo Paese a lasciare la UE da quando l’organizzazione internazionale è stata fondata: Londra aveva aderito nel 1973 e si ritira 47 anni dopo. L’ultimo passaggio necessario, ma formale, è stato il voto di ratifica dell’Europarlamento avvenuto ieri sera.

Da domani, 31 gennaio, il Regno Unito sarà quindi fuori formalmente, ma ci saranno 11 mesi di transizione durante i quali i rapporti commerciali con l’UE rimarranno gli stessi; tuttavia, una legge inglese, creata recentemente ad hoc, vieta l’estensione del periodo di transizione. Se entro fine anno non saranno raggiunti gli accordi su tutti i punti, il Regno Unito sarà comunque fuori.

Se i negoziati dei prossimi mesi non andranno a buon fine, potrebbero rispuntare i dazi sui prodotti scambiati tra Ue e Regno Unito e soprattutto il settore agroalimentare seguirà con attenzione che cosa succederà.

Molti aspetti economici saranno più chiari nei prossimi mesi e si vedrà che cosa succederà per eventuali dazi. Una conseguenza prevedibile per i nostri imprenditori che esportano componenti di autoveicoli, prodotti agroalimentari o tessili è che le pratiche per l’esportazione saranno più complicate. Presumibilmente dovranno richiedere alla Camera di commercio alcuni documenti, come i Certificati di origine.

Già dall’anno scorso i certificati possono essere richiesti attraverso il pratico invio telematico di CERT’O, ma in questi giorni a Torino stiamo sperimentando anche la loro stampa direttamente in azienda – dichiara Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di commercio di Torino – Guardando poi alla nostra bilancia commerciale, vorrei sottolineare che ci sono molti imprenditori che manifestano largamente la consapevolezza di trovarsi ad operare in un contesto mondiale con più fattori perturbanti; in particolare stiamo registrando l’atteggiamento degli imprenditori del manifatturiero e della componentistica automotive, dove uno su tre è preoccupato proprio dalla Brexit. Ma sono convinto che i rapporti con il Regno Unito continueranno su basi accettabili per tutti e, come sempre nei momenti di crisi, emergeranno delle opportunità anche per le nostre imprese. Dobbiamo capire il cambiamento, adattarci con maggior rapidità possibile e inserirci nel nuovo contesto normativo”.

La bilancia commerciale con Torino (al terzo trimestre 2019)

Dal punto di vista economico Torino esporta verso il Regno Unito circa il 5% delle proprie vendite complessive (dato del III trimestre 2019).

Nell’export il trend della provincia di Torino vede un calo con 710,2 milioni di euro (-5,7%), a cui si è contrapposta una crescita delle importazioni fino a 304,6 milioni di euro (+5,2%). Il saldo della bilancia commerciale rimane comunque positivo (+405,6 milioni di euro), ma in peggioramento rispetto al 2018.

Il 45% delle vendite torinesi è imputabile ai mezzi di trasporto, in calo del 9% rispetto al periodo gennaio-settembre 2018. Nella categoria, in particolare, a soffrire maggiormente sono le esportazioni di autovetture che vedono una battuta d’arresto del 19%; al contrario le vendite di parti e componenti di autoveicoli si mantengono positive (+1,9%), dato in controtendenza rispetto ai trend riscontrati verso altri grandi paesi europei come la Francia, dove le vendite di parti e componenti subiscono un rallentamento del -4,7%, e la Germania (-0,4%) ed extraeuropei (Stati Uniti -13,9%).

Se si analizzano altri settori importanti per le esportazioni verso il Regno Unito spiccano i prodotti alimentari torinesi (10%), con un trend positivo (+42%). Nello specifico, crescono le vendite di prodotti da forno (+2,1%) e di frutta e ortaggi (+9%).

Positivo, infine, anche il trend di prodotti tessili, di abbigliamento e calzature con un’incidenza del 4% in provincia di Torino, con un aumento delle esportazioni verso il Regno Unito del +18%

 

Alcuni dati dal settore automotive

Dati qualitativi piuttosto preoccupanti arrivano da alcune informazioni dell’Osservatorio sulla componentistica automotive italiana 2019 realizzato da parte di Camera di commercio di Torino, Anfia e CAMI-Center for Automotive and Mobility Innovation dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. In generale, le imprese manifestano largamente la consapevolezza di trovarsi ad operare in un contesto mondiale con più fattori perturbanti che in modo ineluttabile condizionano le proiezioni sul futuro, ma quasi un’impresa piemontese su tre (stesso trend a livello italiano) si preoccupa per la Brexit che rende incerto il futuro delle relazioni tra Unione Europea e Regno Unito.

 

Il Certificato di Origine – www.to.camcom.it/certificati-di-origine

Il Certificato di Origine è un documento, rilasciato dalla Camera di commercio territorialmente competente, che attesta l’origine della merce e che accompagna i prodotti esportati in via definitiva.

CERT’O è il servizio che la Camera di commercio di Torino mette a disposizione degli utilizzatori di Certificati per l’invio telematico delle loro richieste. Sulla base di quanto ricevuto, la Camera di commercio effettua l’istruttoria e produce il documento cartaceo (Certificato) da consegnare al richiedente. La modalità telematica, che presenta molti vantaggi, può essere usata solo per la presentazione della richiesta dei Certificati di origine, perché in genere le autorità doganali estere esigono la produzione della copia cartacea con la firma autografa del funzionario camerale. L’impresa ritira il certificato richiesto telematicamente, senza fare code, tramite un incaricato o inviando un corriere.

In questi giorni è attivo un nuovo servizio sperimentale per la stampa in azienda dei Certificati di origine. Il servizio è riservato alle imprese che posseggano almeno uno dei seguenti requisiti: certificazione AEO, essere esportatore autorizzato o registrato nel sistema REX o in quello camerale Italiancom. La Camera di commercio invia il testo del Certificato di origine in formato PDF con il timbro previsto e la firma olografa del funzionario responsabile. Il file PDF dovrà essere stampato sui formulari in bianco che verranno consegnati alle ditte accreditate. Poiché la Camera di commercio di Torino è entrata a far parte del network ICC/WCF (World Chambers Federation), i certificati emessi potranno essere verificati entrando nel sito 

 




Approvate le norme di finanziamento per la Città della Salute di Novara

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato la legge sulle norme di finanziamento della futura Città della Salute e della Scienza di Novara, con la quale si esaudisce una richiesta del Nucleo di valutazione del Ministero della Salute perché la Regione garantisca l’importo delle rate, ammontanti a 23 milioni, che l’azienda ospedaliera locale dovrà pagare ogni anno.

L’assessore alla Sanità ha voluto rivendicare di aver agito con prudenza e che il partenariato pubblico-privato costituisce l’unico strumento possibile per finanziare l’opera, in quanto la Regione non ha risorse per autofinanziarsi e, a causa di errori commessi nel passato, non ha più capacità di indebitarsi, anche se un mutuo sarebbe più conveniente, e il ricorso ai fondi Inail avrebbe richiesto un ulteriore rinvio. Grazie all’azione di efficientamento praticata dall’Assessorato, con il supporto della Cassa depositi e prestiti, si è provveduto a rivedere il piano economico-finanziario, ottenendo un primo risparmio di oltre 90 milioni di euro di interessi sui canoni di gestione, ai quali andranno probabilmente ad aggiungersi le ottimizzazioni che deriveranno dalla revisione del progetto, attraverso l’adattamento della struttura ai nuovi standard di edilizia sanitaria.

Ora la legge passerà al vaglio del Ministero per l’accoglimento definitivo, prima dell’avvio delle procedure della gara d’appalto.

La realizzazione della Città della Salute e della Scienza di Novara prevede uno stanziamento statale di 95 milioni, più 5 milioni stanziati dalla Regione e 220 dai privati, per un totale di 320 milioni di euro.




Confartigianato: eventi sul “bonus facciate” e le novità della legge di bilancio

La legge di bilancio 2020 introduce una detrazione per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici (il cosiddetto “bonus facciate“).

L’agevolazione consiste in una detrazione d’imposta, da ripartire in 10 quote annuali, pari al 90% delle spese sostenute nel 2020 per interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti e ubicati in determinate zone.

Per affrontare questo importante tema di attualità e discutere di ulteriori opportunità come lo sconto in fattura, il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali e la nuova disciplina dell’appalto, Confartigianato Imprese Piemonte Orientale organizza tre incontri:

a Vercelli il 18 febbraio alle 17.30 – sala riunioni sede Confartigianato, Corso Magenta 40

a Novara il 19 febbraio alle 17.30 – sala riunioni sede Confartigianato, via Ploto 2/b

a Verbania il 20 febbraio alle 17.30 – sala riunioni sede Confartigianato, Corso Europa 27




Confartigianato Piemonte, Felici: “Appello a Cirio, non si dimentichi degli artigiani”

Presidente Cirio, non si dimentichi degli artigiani e delle micro e piccole imprese: bene la richiesta al Governo dello stato di crisi ma servono misure straordinarie di sostegno non solo per turismo e commercio bensì anche per il comparto dell’artigianato che rischia di non risollevarsi più dopo questa ennesima batosta.

Così dichiara Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, lanciando un appello al Presidente della Regione Alberto Cirio che oggi sarà a Roma. 

“Presto avremo un bilancio preciso delle gravi conseguenze dell’emergenza Coronavirus sulle nostre imprese – prosegue Felici – alcune nostre attività, in particolare quelle che si svolgono a stretto contatto con le persone, come quelle di estetica ed acconciatura, stanno registrando un calo superiore al 50% del fatturato.

Per l’autotrasporto, settore già duramente provato, è ancora peggio: qui registriamo un calo del 70%, legato al fatto che molti autotrasportatori lavorano con la Lombardia e quindi sono bloccati.

Inoltre le imprese della subfornitura che hanno rapporti commerciali con la Cina non riescono più ad avere approvvigionamenti, con il conseguente calo della produzione ed il ricorso alla sospensione dall’attività lavorativa.

Siamo consapevoli che la salute pubblica rappresenta la priorità ma anche le nostre imprese sono vittima del Coronavirus e necessitano di aiuto. Non abbiamo la pretesa di giudicare nel merito le misure emergenziali adottate ma non vogliamo pagarne il prezzo”. 




Un sostegno per superare le barriere architettoniche, ecco la ripartizione

Favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati: è questo l’obiettivo dell’assessore al Welfare, che verrà attuato grazie a uno stanziamento aggiuntivo nella proposta di Bilancio presentata dalla Giunta.

Indipendentemente dalle risorse statali che consentono di erogare un contributo massimo di circa 7mila euro, stabilito dal decreto ministeriale che regola la materia, il Piemonte, ha spiegato l’assessore, introduce una novità e destina nel bilancio regionale una quota che consente di alzare a 8mila euro il contributo concedibile.

Vengono poi individuati criteri e indirizzi per il riparto e l’assegnazione delle risorse statali e regionali ai Comuni, nonché per la rendicontazione di contributi liquidati ai Comuni richiedenti.

Con riferimento ai contributi statali e regionali è previsto che le risorse disponibili siano destinate a soddisfare il fabbisogno rappresentato dalle domande degli invalidi parziali dal 1989 al 2017, pari a 6.403.106 di euro, in aggiunta alle domande degli invalidi parziali raccolte nel corso della rilevazione straordinaria effettuata nel 2018, comprensive dell’ulteriore fabbisogno al 2017, invalidi totali e parziali, rispettivamente di 189.635 euro e 23.441 euro. Nel complesso, quindi, viene coperto un fabbisogno di 6.616.183 di euro.

L’assessore si è dichiarata molto soddisfatta soprattutto perché viene esaurita una richiesta trentennale in giacenza ai Comuni: un obiettivo di primaria importanza, sia a livello urbano, sia a livello sociale. Ha poi evidenziato come l’accessibilità sia un indice di civiltà per ogni paese e che è dovere delle Istituzioni favorire l’eliminazione di ogni barriera, per permettere a chi è più svantaggiato di accedere a uno spazio e muoversi liberamente al suo interno, per poter usufruire della propria abitazione in maniera indipendente, al pari delle persone che non hanno limitazioni.

Per l’assessore si tratta di un gesto concreto per tutti i cittadini piemontesi che si trovano a vivere una difficoltà fisica, dimostrando come sia possibile vivere in un mondo accessibile davvero a tutti.

 

In allegato al presente comunicato il riparto territoriale dei fondi assegnati.

Allegati

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Tutta l’Italia è zona protetta. Il nuovo decreto del Governo

Tutta l’Italia è zona protetta. Il nuovo decreto del Governo, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, estende al resto del Piemonte ed a tutta Italia le restrizioni in vigore da domenica e fino al 3 aprile in Lombardia e altre 14 province (tra cui Asti, Alessandria, Vercelli, Novara e VCO).

Le principali misure: evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita, quelli motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza; giustificazione degli spostamenti alle forze dell’ordine presenti ai varchi o di pattuglia sul territorio; raccomandazione a chi accusa sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) di rimanere presso il proprio domicilio e di limitare al massimo i contatti sociali, e contattare il proprio medico curante; divieto per chi si trova in quarantena di lasciare la propria abitazione; divieto di ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico; sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina in luoghi pubblici o privati”; sospensione dei servizi per l’infanzia e dell’attività didattica nelle scuole di ogni ordine e grado, con indicazione ai presidi di approntare, se possibile, la didattica a distanza.

Inoltre: sospensione di tutte le manifestazioni organizzate in luogo pubblico o privato, comprese le attività culturali, cinema, teatri, discoteche e sale da ballo; sospensione delle cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri, delle attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere e ricreativi; limitazione delle visite ai parenti ricoverati in ospedale o in casa di riposo; limitazione dell’attività di ristorazione e bar dalle 6 alle 18 a patto che il gestore faccia rispettare la distanza di un metro tra gli avventori; chiusura nelle giornate festive e prefestive delle medie e grandi strutture di vendita e dei negozi all’interno dei centri commerciali; apertura nei giorni feriali di farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari garantendo il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro; apertura dei luoghi di culto se viene rispettato il metro di distanza tra i fedeli; ricorso per i dipendenti pubblici e privati al congedo ordinario o alle ferie, oppure autorizzazione al “lavoro agile” per via telematica.




Coronavirus, sospesi i pagamenti di cartelle e avvisi. Agenzia entrate chiude sportelli

L’Agenzia delle entrate-Riscossione comunica che il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri nella giornata di ieri, 16 marzo 2020, ha disposto la sospensione dei termini di versamento di tutte le entrate tributarie e non tributarie derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di accertamento e di addebito, in scadenza nel periodo compreso tra l’8 marzo e il 31 maggio 2020.

I pagamenti sospesi dovranno essere effettuati entro il mese successivo il periodo di sospensione ovvero il 30 giungo 2020. Fino al 31 maggio 2020 sono sospese le attività di notifica di nuove cartelle e degli altri atti di riscossione, sospensione già in atto da alcuni giorni per disposizione del Presidente Ernesto Maria Ruffini.

Il decreto dispone anche il differimento al 31 maggio 2020 della rata del 28 febbraio relativa alla cosiddetta rottamazione-ter e della rata in scadenza il 31 marzo del cosiddetto saldo e stralcio.

In considerazione delle misure contenute nel decreto legge e al fine di tutelare al meglio la salute dei cittadini e del personale addetto, Il Presidente ha dato disposizione per la chiusura dal 18 al 25 marzo degli sportelli di Agenzia delle entrate-Riscossione, presenti su tutto il territorio nazionale, che erogano servizi al pubblico.

Il personale dell’Ente, attraverso attività di back office, garantirà l’operatività e la fruibilità dei servizi online, disponibili h24 sul portale www.agenziaentrateriscossione.gov.it e sull’App Equiclick, fornendo assistenza con i consueti canali di ascolto che, per l’occasione, sono stati potenziati con nuovi indirizzi mail per eventuali richieste di assistenza, urgenti e indifferibili, riferite, ad esempio, a procedure attivate prima del periodo sospensivo.

Per informazioni e assistenza è disponibile anche il contact center di Agenzia delle entrate-Riscossione, attivo tutti i giorni, 24 ore su 24 e, con operatore, dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 18, al numero unico 06 01 01, sia da telefono fisso che da cellulare, secondo il proprio piano tariffario.

 




In videoconferenza il Consiglio regionale approva il bilancio

Il Consiglio regionale, in videoconferenza, ha approvato la legge di bilancio 2020-22, il Defr e la legge di stabilità. A favore si sono pronunciati i consiglieri della maggioranza, contro quelli della minoranza.

Tutti i gruppi politici, di fronte all’emergenza Coronavirus, avevano dato la disponibilità a votare in tempi brevi gli importanti provvedimenti finanziari, limitando a questo scopo emendamenti e interventi. Il voto finale è arrivato in serata.

Per il presidente del  Consiglio regionale Stefano Allasia “la seduta in videoconferenza, la prima in assoluto in Italia e in 50 anni di Regione Piemonte, è stata una bella prova di tutti i consiglieri regionali che, di fronte alla crisi sanitaria e all’isolamento nelle proprie abitazioni, hanno comunque cercato di esercitare il loro ruolo con responsabilità. E’ stato anche un modo per stringerci tutti in un caloroso abbraccio virtuale. Ringrazio i dipendenti che con il loro impegno hanno permesso che si svolgesse il Consiglio in questa innovativa modalità”.

Il presidente della Regione Alberto Cirio ha interrotto in giornata il suo impegno operativo nell’emergenza per intervenire in Consiglio regionale: “Registro con piacere il grande senso di responsabilità che sul bilancio stanno dimostrando i consiglieri di maggioranza e quelli di opposizione, che per ruolo dovrebbero essere i più critici. C’è una squadra Piemonte. Non ci sono le condizioni per approvare un bilancio straordinario, adesso dobbiamo salvare le vite. Poi ci dedicheremo alle misure economiche, a partire dal Piano sulla competitività che va aggiornato e accelerato”.

Presentando i provvedimenti finanziari all’esame del Consiglio regionale, l’assessore al bilancio Andrea Tronzano ha sottolineato che “questo è un bilancio nato dalla collaborazione tra maggioranza e opposizione di fronte alle terribile emergenza che stiamo vivendo, ma è conseguente agli ideali e alla visione della società della maggioranza. E’ il nostro primo bilancio politico, dimostra attenzione al territorio, alle famiglie, alla diminuzione delle tasse, al sistema delle imprese. Ci sono le prime risposte all’emergenza sanitaria, economica e sociale, che troveranno misure più forti nel piano sulla competitività da 600 milioni di cui accelereremo l’attuazione, se l’Unione europea ce lo permetterà”.

Tronzano ha illustrato alcuni provvedimenti del bilancio e alcune misure assunte per l’emergenza: “Stiamo iniettando liquidità nel sistema, circa 200 milioni di euro, che dovrebbero dare un po’ di respiro a molte realtà fino a giugno. 56 milioni vengono impegnati nel fondo di garanzia, a sostegno del credito alle imprese. La moratoria sui mutui che le aziende hanno contratto con FinPiemonte libera altri 110 milioni di euro.

A questo si aggiunge l’attenzione al territorio, attraverso i 14 milioni ai piccoli comuni per lavori che daranno ossigeno alle imprese locali. E poi i soldi dei canoni idrici alle Province, i 25 milioni risparmiati dai mutui della Regione con il decreto del governo che andranno alle famiglie per le rette degli asili nido e della materna, all’agricoltura, alle imprese. Stiamo rispettando il mandato che ci è stato dato dagli elettori. Importante anche la legge di stabilità, con l’esenzione dal bollo auto per 3 anni a chi compra un’auto euro 6 sostituendo una inquinante e l’esenzione della quota regionale dell’Irap per le imprese che si insediano in Piemonte”.

Insoddisfatti del bilancio si sono dichiarate le minoranze. Raffaele Gallo per il Pd ha illustrato la posizione del suo gruppo: ”Avevamo chiesto una intesa politica per approvare il bilancio in un giorno, non siamo stati ascoltati. In questo bilancio non ci sono risorse sufficienti per interventi a breve,  al di là di quelle che vengono dai provvedimenti governativi. I fondi europei e il piano sulla competitività opereranno a medio termine. Per questo avevamo chiesto di modificare l’impianto del bilancio, recuperando risorse per le imprese anche con la defiscalizzazione dell’Irap, per il turismo, per gli assegni di cura, per le borse di studio per i medici specializzandi. Ne riparleremo con l’assestamento”.

Soddisfazione è stata invece espressa dalla maggioranza. Alberto Preioni, capogruppo della Lega, ha ricordato l’impegno di tanti lavoratori e volontari, a partire dal personale sanitario, e delle tante donazioni arrivate per combattere il Coronavirus. “Il Piemonte ha fatto valere la parte migliore di sé. In pochi giorni, ad esempio, si è aperto l’ospedale di Verduno, cose che sembravano impossibili sono diventate reali. La lega è soddisfatta del bilancio: 14 milioni per i piccoli comuni, ci  saranno tante piccole aziende che lavoreranno nel loro territorio. E poi 6 milioni di euro in più per la montagna, 20 milioni di euro per le province, che andranno in edilizia scolastica e strade provinciali,  40 milioni di euro per sistemare le case popolari, sono solo alcuni esempi. Puntiamo molto sul piano sulla competitività, vogliamo che sia realizzato in un anno. Va rivisto, le risorse devono andare alle categorie realmente colpite da questa situazione. Penso alle piccole e medie imprese, sono le fasce che devono essere aiutate maggiormente, è necessaria una forte iniezione di liquidità”.

Per Francesca Frediani (m5S) ”è inutile perderci troppo in discussioni, è necessario approvare il bilancio in tempi brevi. Ma occorrerà poi riflettere su quanto è stato messo in evidenza da questa terribile emergenza: è necessario cambiare visione di fronte alle gravi carenze del nostro sistema, a partire da quello sanitario. Occorrerà investire più risorse in strutture moderne, personale, attrezzature. Anche nell’istruzione occorrerà pensare a una maggiore digitalizzazione. A fianco alla lotta alla povertà occorrerà pensare alla lotta alla solitudine. Non possiamo far finta che non sia cambiato tutto, serve una svolta nelle politiche regionali”.

Maurizio Marrone (Fdi) ha elogiato “il  pragmatismo di questo bilancio, con una serie di provvedimenti pensati per dare una prima risposta allo shock prodotto dal Coronavirus. Rimane ad esempio il  fondo di 4 milioni per l’edilizia scolastica di emergenza. Ci sono 15 milioni per l’infanzia, con contributi alle strutture, per sgravare le famiglie da rette, e molti altri interventi a sostegno dell’economia reale. Dal governo sono venuti provvedimenti di sostegno al credito e rinvii delle scadenze fiscali. Ma dobbiamo intervenire per impedire che al momento dei pagamenti ci sia il crollo. Anche per questo è necessaria una rimodulazione  del piano di competitività”.

Paolo Ruzzola ha sottolineato il gradimento di Forza Italia ai provvedimenti in esame: “Il bilancio che stiamo approvando, che si compenetra con il piano sulla competitività, va nella direzione di creare le condizioni perché il tessuto economico regionale possa tenere. La Regione non è stata con le mani in mano, garantiamo le condizione per ripartire tutti insieme, senza lasciare nessuno indietro. Sugli extra Lea la sensibilità di Forza Italia ha prevalso: giusto assicurare maggiori risorse alle altre province ma non a discapito di altre”.

Marco Grimaldi (Luv) ha ribadito la sua contrarietà al bilancio: “E’ tempo di osare con occhi diversi. Oggi dobbiamo occuparci della emergenza sanitaria, ma dobbiamo anche pensare alla crisi lunga che abbiamo davanti. Dovremmo pensare ai molti che sono rimasti indietro, ma di tutto questo nel bilancio del centrodestra non c’è nulla. Dobbiamo cambiare tutto perché questa normalità a cui si vorrebbe tornare è piena di ingiustizie”.

Per Silvio Magliano (Moderati) “è il momento di esercitare il senso di responsabilità che dobbiamo al Piemonte. Bisognerà riflettere sul riconoscimento del ruolo del terzo settore, attorno a cui ruota molto di ciò che è collegato al sistema sanitario. E’ importante non lasciare indietro nessuno, soprattutto le persone più deboli”.

Per Mario Giaccone (Lista Monviso), è necessario “ripensare a come intendiamo la sanità pubblica, perchè questa pandemia ci ha dimostrato che l’economia dipende anche da come viene concepita la sanità. Questa emergenza ci invita anche a una riflessione profonda sul modello di società: gli steccati e i muri sono velleitari, il Coronavirus dimostra che o ci salviamo tutti insieme, o soccombiamo tutti insieme”.

 




Confartigianato Cuneo: “Dal Ministero subito interventi urgenti per la tenuta del settore”

In questo periodo di difficoltà è doveroso il nostro ringraziamento alla categoria degli Autotrasportatori che con la prosecuzione dei servizi di trasporto e logistica essenziali, generi alimentari e farmaceutici, hanno permesso al nostro Paese di evitare un blocco totale».

Così Luca Crosetto, presidente provinciale di Confartigianato Cuneo, e Aldo Caranta, vicepresidente nazionale di Confartigianato Trasporti e presidente provinciale e regionale degli autotrasportatori di Confartigianato, esprimono l’apprezzamento per l’impegno della Categoria in questo difficile frangente.

Alcuni giorni fa anche il Ministro dei Trasporti Paola De Micheli aveva dichiarato grande gratitudine da parte di tutte le Istituzioni per “i trasportatori italiani che sono in prima linea e stanno assicurando al Paese un servizio efficiente e la consegna dei beni utili a continuare la vita di tutte e tutti”.

«Parimenti – proseguono Crosetto e Caranta – ringraziamo il Governo per l’impegno con cui ha risposto alle prime esigenze del settore, ritenendolo essenziale e strategico per il Paese, attraverso le misure contenute nel decreto “Cura Italia”. Ma ora l ’autotrasporto si trova a fare i conti con una situazione di estrema gravità che necessita di interventi ancora più incisivi di quelli finora messi in campo».

«Gli autotrasportatori sono allo stremo delle possibilità economiche per poter continuare a operare. – spiega Caranta – Andando avanti così saremo costretti a fermarci. La categoria deve far fronte alle spese quali gasolio e transiti autostradali senza però, in alcuni casi, ricevere il pagamento dei servizi effettuati dai propri committenti. Andando avanti in queste condizioni si fa presente, sin d’ora, che le imprese di trasporti sono costrette a fermarsi con conseguenze devastanti per le filiere e la popolazione tutta, a meno che non si intervenga in tempo reale con alcuni provvedimenti».

E proprio sulle misure che il Governo potrebbe attuare Confartigianato Trasporti e Unatas hanno avviato un dialogo con il Ministero. Le richieste riguardano in primis l’utilizzazione certa e più ampia possibile del Fondo centrale di garanzia PMI, da assicurare attraverso l’ampliamento dei parametri del merito creditizio in maniera da consentire alle imprese di autotrasporto di accedere effettivamente ai finanziamenti garantiti dal Fondo stesso.

Inoltre, necessario applicare la norma sui termini di pagamento, peraltro prevista per il settore agroalimentare, con sanzione certa ed autorità di controllo ben individuata, per arginare e rimediare al fenomeno dei “ritardi dei pagamenti”, che purtroppo ancora si verifica in taluni casi. Rinnovata anche la richiesta di deroga ai tempi di guida e di riposo, come già fatto da 22 Paesi europei, per agevolare il lavoro ai conducenti dei veicoli delle imprese di trasporto italiane, cui è richiesto un supplemento di sacrificio rispetto a quello che già abitualmente essi sopportano sulle strade del Paese e su quelle europee.

Infine la previsione di corridoi blu (alla stregua di quanto fatto alle frontiere con i corridoi verdi) agli imbarchi per le imprese che viaggiano da e verso le isole maggiori (Sicilia e Sardegna) che dovendo garantire il trasporto dei prodotti, soprattutto quelli freschi legati al settore ortofrutticolo diretto ai mercati del nord, necessitano di priorità immediata: per tali imprese che compiono i viaggi di ritorno a vuoto occorre prevedere l’esonero dal costo del traghettamento e della navigazione.

«Il mondo dell’impresa è pronto a fare la sua parte in questa emergenza. – conclude Crosetto – Auspichiamo che le nostre richieste siano recepite per permettere la prosecuzione dell’operatività degli addetti dell’autotrasporto e della logistica, settori che mai come in questo momento sono fondamentali per l’intero sistema economico e per la Nazione».




Liquidità imprese. Il vademecum dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia illustra le disposizioni contenute nel decreto legge n. 23 dell’8 aprile 2020 che ha previsto misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, interventi in materia di salute e lavoro e proroga di termini amministrativi e processuali.

La presentazione ha scopo puramente esemplificativo e potrà essere oggetto di modifiche e adeguamento dei contenuti

Vademecum sul decreto “Liquidità Imprese” – pdf