Autostrade per l’Italia lancia un master per assumere 20 giovani talenti

Al via la selezione dei candidati per il Master universitario di secondo livello in “Ingegneria e gestione integrata delle reti autostradali”, lanciato da Autostrade per l’Italia insieme alla Scuola di Master e Formazioni Permanente del Politecnico di Torino, il Politecnico di Milano e il MIP, la Graduate School of Business dell’Ateneo Milanese,  grazie a una partnership siglata per individuare e far crescere professionalmente giovani talenti.

 

Il Master, promosso da Autostrade per l’Italia, rappresenta una concreta opportunità occupazionale per 20 neolaureati under30 e vedrà fin dal suo avvio l’effettiva assunzione in azienda dei ragazzi selezionati, con un contratto in apprendistato di alta formazione della durata di due anni.  In questo periodo, attraverso la formazione accademica e il lavoro sul campo, i ragazzi potranno contribuire alla realizzazione del Piano di Trasformazioni di ASPI, grazie ad un programma formativo teso a rafforzare competenze ingegneristiche di progettazione, gestione trasportistica, manutenzione e controllo delle infrastrutture stradali, oltre alla competenze digitali  applicate all’infrastruttura (Monitoraggio IoT, Infrastrutture Smart Mobility) e competenze manageriali di project management, per garantire profili in uscita in grado di governare processi complessi di sviluppo e progettazione della rete autostradale. L’obiettivo è quello di formare talenti che sappiano distinguersi nella ricerca e nell’attuazione di soluzioni innovative nell’ambito della gestione e del monitoraggio delle reti autostradali, accompagnando l’azienda nel percorso di digital transformation prevista dal Piano industriale di Autostrade per l’Italia.

 

Questa iniziativa nasce in seno alla Autostrade Corporate University, la nuova scuola di formazione aziendale del Gruppo, riconosciuta dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, nata nell’ambito del più vasto programma di HR Transformation avviato dalla società e in grado di erogare corsi per oltre 100.000 ore annue ad oltre 4.000 dipendenti, sia in modalità tradizionale che e-learning, avvalendosi di docenze certificate interne e di selezionati professionisti sul mercato, oltre che di partnership con le principali Università italiane.

 

Il Master di secondo livello in “Ingegneria e gestione integrata delle reti autostradali” partirà nel mese di maggio 2021 e durerà per 24 mesi, mentre le selezioni si chiuderanno il giorno 31 marzo 2021.

 

“Siamo orgogliosi di aver stimolato tre eccellenze italiane a collaborare con l’Autostrade Corporate University per la costruzione del Master” ha affermato Gian Luca Orefice, Human Capital & Organization Director di ASPI. “Un’iniziativa di rilievo che risponde alla filosofia di rendere la nostra infrastruttura un’autostrada dei saperi. Un luogo per sviluppare, promuovere e scambiare competenze sempre più in linea con l’innovazione tecnologica di processo, metodi e prodotto. La nostra strategia punta a valorizzare i mestieri e le professioni per garantire l’eccellenza delle conoscenze al servizio del Paese. Cominciamo dalle scuole e dall’Università il nostro on-boarding, per crescere persone consapevoli verso un futuro sostenibile”.

“Il Master – afferma Fabio Biondini, Direttore scientifico del Master – si inquadra nell’ambito di una crescente attenzione al settore delle infrastrutture legata alla necessità di garantire livelli di sicurezza, funzionalità e resilienza sempre più elevati e un utilizzo sostenibile delle risorse naturali ed energetiche che condiziona in modo rilevante l’economia e l’ambiente, coinvolgendo più generazioni. Il Master risponde a queste esigenze promuovendo una formazione trasversale e una visione sistemica in grado di coniugare il ciclo di vita e la manutenzione delle opere, in particolare ponti e gallerie, lo sviluppo di strutture e infrastrutture intelligenti, la trasformazione digitale della mobilità e la gestione integrata della rete infrastrutturale, con una impostazione che rende il percorso formativo fortemente attuale e proiettato nel futuro.”

“Per il Politecnico di Torino e la sua Scuola Master – commenta Paolo Neirotti, Direttore della Scuola di Master e Formazione Permanente del Politecnico di Torino –  questa iniziativa rappresenta uno dei diversi fronti dove tramite lo strumento dell’Alto Apprendistato aiutiamo le imprese a formare persone di talento secondo un profilo di competenze in cui, a fianco della verticalizzazione in un particolare ambito tecnico, forniamo competenze orizzontali e complementari di economia e management, soprattutto su fronti legati alla trasformazione digitale e all’innovazione. Poter fare questo combinando le esperienze di due Politecnici e del MIP rappresenta un’opportunità per continuare a confrontarci su approcci innovativi alla didattica”.

 

“Le infrastrutture e le reti di trasporto sono un asset strategico della società moderna e lo saranno sempre di più nel futuro: questo è innegabile” afferma Daniela Peila, Direttore scientifico del Master, che aggiunge: “Questo settore ritenuto ormai “maturo” sta affrontando le sfide della modernità e dell’innovazione che richiedono professionalità con competenze e abilità trasversali, in grado di gestire la complessità. Il Master è stato pensato e sviluppato per rispondere a questa esigenza e formare i giovani talenti che diventeranno i dirigenti del futuro. Per raggiungere questo obiettivo il percorso prevede sia lezioni frontali per fornire le conoscenze necessarie a padroneggiare i problemi in modo interdisciplinare, sia giovani che si confrontino con la realtà del lavoro, del cantiere e dell’ufficio tecnico interagendo, con colleghi esperti che diventeranno inevitabilmente i loro mentori. Infine lo sviluppo di un project work per gruppi ristretti consentirà, con un processo di learning by doing, di crescere non solo dal punto di vista professionale, ma anche dal punto di vista umano. È una sfida eccitante per un giovane ingegnere”.

 

“Siamo felici di essere partner, insieme a Politecnico di Milano e Politecnico di Torino, del Master  promosso da Autostrade per l’Italia” commenta Federico Frattini Dean del MIP, la Graduate School of Business del Politecnico di Milano, che conclude: “Un progetto che offre ai giovani talenti non solo un’occasione di alta formazione presso tre realtà di spicco del panorama accademico, ma anche una concreta opportunità professionale. Un primo passo per diventare promotori della digital transformation in azienda.”

 

 

 

 




Aperte le iscrizioni per il nuovo executive master del Polito

L’estrazione del marmo dalle cave in montagna rappresenta una tra le più rischiose attività minerarie: l’esigenza di aumentare i livelli di sicurezza durante tutta la filiera estrattiva rappresenta sempre di più una sfida ingegneristica da cui non si può prescindere.

 

L’Executive Master in Ingegneria Mineraria applicata alle Cave di Pietre Ornamentali proposto dalla Scuola Master del Politecnico di Torino nasce così dall’esigenza di rispondere alla crescente domanda del mercato del lavoro di figure professionali specializzate nel settore dell’ingegneria mineraria, ad oggi difficili da reperire.

 

La formazione specifica di professionisti del settore delle cave di Pietre Ornamentali rappresenta un’opzione importante per il futuro di questo settore e una scelta strategica dal punto di vista occupazionale: un percorso formativo che potrà contribuire a mantenere e riaffermare il ruolo di primo piano che svolge l’Italia nel panorama internazionale di questo settore che non conosce crisi.

 

La leadership italiana in questo segmento di mercato è il risultato dell’impegno e della lunga tradizione che possono vantare imprese, studi di ingegneria ed enti pubblici che in Italia si occupano di Ingegneria Mineraria, che hanno contribuito alla valorizzazione delle risorse del sottosuolo e allo sviluppo di competenze gestionali e tecniche riconosciute a livello internazionale e che parteciperanno con contributi teorici e pratici alla formazione degli studenti.

 

Sul modello dei principali Executive Master europei, attraverso la presentazione e l’analisi delle innovazioni scientifiche e tecnologiche nel settore estrattivo e delle fondamentali competenze richieste al personale tecnico, il programma mira a formare figure professionali tecniche altamente specializzate nel campo dell’ingegneria mineraria.

 

Il Master, oltre a fornire i fondamenti delle diverse discipline che afferiscono all’Ingegneria Mineraria, fornirà importanti contenuti applicativi che consentiranno ai partecipanti di acquisire le competenze pratiche in grado di completare la formazione di differenti figure professionali particolarmente ricercate nel settore estrattivo delle Pietre Ornamentali.

 

Il corso vedrà la partecipazione congiunta di docenti del Politecnico di Torino e di esperti tecnici esterni del settore estrattivo delle Pietre Ornamentali in collaborazione con la Fondazione Marmo Onlus e si concluderà con lo svolgimento di un tirocinio formativo di 120 ore presso aziende minerarie del comparto delle Pietre Ornamentali o presso uno Studio di Ingegneria o Enti Pubblici di pianificazione e controllo delle attività minerarie.

 

Il corso avrà un numero massimo di 12 partecipanti, si svolgerà part time presso il campus della Fondazione Marmo onlus a Carrara da maggio a ottobre 2021, per un totale di 180 ore di lezione, fruibili anche a distanza in modalità online, e 120 ore di tirocinio presso enti e aziende del settore. Le iscrizioni sono aperte fino al 21 aprile 2021 alle ore 13.

Coordinatore del Master è il professor Pierpaolo Oreste del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture DIATI.

 




Appello da parte di Confartigianato Cuneo al presidente della Regione Cirio

Ieri dal Prefetto di Cuneo Fabrizia Triolo con un documento firmato da oltre duemila imprese di acconciatura ed estetica, questa mattina ad Alba, di fronte al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio con una lettera – appello, in cui si chiede di dare la possibilità alle imprese del comparto Benessere di riaprire quanto prima la loro attività.

Confartigianato Imprese Cuneo, di fronte agli ennesimi disagi delle imprese del settore Benessere causati dallo stop and go dei giorni scorsi, non ha perso tempo e con una congrua raccolta firme on line in sole 24 ore ha incontrato le massime Istituzioni del territorio per richiedere sostegno e attenzione nei confronti di imprese impossibilitate a lavorare, nonostante abbiano dimostrato grande rispetto nell’applicazione delle regole di sicurezza.

Nel documento presentato al presidente Cirio si richiede che la Regione si faccia promotrice nei confronti del Governo di una modifica del testo del Decreto Legge n. 44 del 1° aprile 2021, nella parte in cui è prevista la variazione delle misure di restrizione “sulla base dei dati validati dell’ultimo monitoraggio disponibile”.

«Pur nella piena consapevolezza dell’importanza della tutela della salute pubblica – spiega Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – l’attuale meccanismo “dell’ultimo monitoraggio disponibile” non dà possibilità alle imprese di avere il giusto preavviso per poter organizzare in modo adeguato le loro attività aziendali. Questo genera considerevoli danni economici, aggravati da una conseguente facilitazione per gli “abusivi” di operare a domicilio, approfittando dei divieti, senza rispettare alcuna misura di sicurezza. Chiediamo quindi che queste imprese possano riprendere a lavorare durante la cosiddetta “zona rossa” dal momento che, alla luce dei dati di monitoraggio, non è a loro imputabile l’aumento dei contagi».

«Le nostre imprese sono allo stremo – aggiunge Daniela Balestra, vice presidente di Confartigianato imprese Cuneo – e questi continui annunci di possibili aperture, poi non confermate, stanno prostrando imprenditori e lavoratori sia professionalmente che psicologicamente. I tempi della Pandemia si stanno allungando e la sfiducia verso il futuro aumenta. Mai come ora, c’è bisogno di far sentire loro la vicinanza delle Istituzioni e la volontà di quest’ultime di valutare nuove forme di sostegno».

Nella lettera Confartigianato Cuneo ha anche sollecitato un nuovo sistema di ristori per il comparto, sottolineando che la Regione Piemonte è stata l’unica ad aver dato, in maniera concreta, un sostegno economico alle categorie del Benessere nel passato 2020. Richiesta immediatamente accolta dal presidente Cirio, il quale, durante l’incontro odierno, ha confermato la volontà da parte dell’Ente regionale di riformulare un “Bonus Piemonte”, come già avvenuto nello scorso anno, specifico per le categorie dei parrucchieri e degli estetisti.

«Apprezziamo la disponibilità della Regione Piemonte – conclude Crosetto – e ci auguriamo che al comparto sia dato al più presto un sostegno adeguato. Si tratta di imprese che in modo tempestivo e regolare hanno investito risorse nell’applicare tutti i sistemi necessari per tutelare la salute della clientela. Meritano di essere aiutate e di poter ritornare al più presto al loro lavoro”.

 

 

 

 




Rsa, Confindustria Piemonte: I trattamenti terapeutici vengono svolti sempre con grande attenzione

La descrizione della situazione nelle RSA non può sottostare a facili generalizzazioni che facciano risaltare solo alcuni aspetti dell’assistenza rivolta agli ospiti anziani e fragili presenti nelle strutture.

Così il Tavolo Interassociativo del settore assistenziale socio-sanitario commenta quanto oggi pubblicato nelle pagine di un quotidiano piemontese.

In tema di trattamenti terapeutici, dall’articolo pubblicato e dalle dichiarazioni fatte dal difensore civico del Piemonte emerge una descrizione caratterizzata da una grande generalizzazione, quando, invece, i trattamenti terapeutici e le relative contenzioni adottate nelle Rsa sono da queste sempre affrontate come questioni delicate che non si possono prestare né a generalizzazioni né a strumentalizzazioni di sorta.

Le associazioni che compongono il Tavolo sottolineano poi che le quasi 800 strutture accreditate della nostra regione sono soggette a continui controlli di commissioni di vigilanza, Nas e altre istituzioni. Dalle verifiche svolte mai sono emerse situazioni con pazienti legati al letto con le lenzuola.

A tal proposito, il Tavolo ricorda che chiunque abbia le prove di illeciti così gravi è tenuto immediatamente, soprattutto se ricopre ruoli di garanzia o come semplice cittadino, a darne segnalazione alle autorità competenti. In questo senso, tutte le associazioni del Tavolo del settore prendono decisamente distanza da chi dichiara che alla base di trattamenti terapeutici vietati vi siano ragioni economiche. Chi lega i pazienti al letto commette un reato e basta.

 

Il Tavolo Interassociativo del settore assistenziale socio-sanitario è costituito da AGeSPI Piemonte, API Sanità, Confapi Sanità, Confindustria Piemonte Sanità, Federsolidarietà Confcooperative Piemonte, Legacoopsociali Piemonte, AGCI Solidarietà, ANSDIPP.​​




La Regione finanzia la progettazione della provinciale 460 Lombardore – Salassa

Finanziata dalla Regione Piemonte con 200 mila euro la progettazione della variante alla Strada provinciale 460 Lombardore-Salassa. “Un’opera attesa da tanto tempo – commenta l’assessore allo Sviluppo delle Attività Produttive Andrea Tronzano – e che viene finalmente sbloccata. Nel corso delle visite alle aziende effettuate nel Canavese, quella di questa variante era stata una delle richieste più impellenti e necessarie da parte del sistema produttivo e dalle istituzioni locali per rendere maggiormente funzionale i collegamenti”.

La variante faciliterà senza ombra di dubbio – aggiunge l’Assessore Tronzano i percorsi verso il distretto industriale sgravando la strada 460 dal traffico pesante e consentirà al sistema produttivo di essere maggiormente competitivo. La progettazione è il primo passo, ma è sicuramente decisivo per la sicurezza e lo sviluppo della zona”.




E-commerce, CCIAA Torino: una guida digitale per tutte le imprese

Da oggi è online il nuovo sito ecommerceguide.to.camcom.it, realizzato dal Punto Impresa Digitale della Camera di commercio di Torino, in collaborazione con il Laboratorio Chimico camerale, per le imprese che desiderano avvicinarsi al mondo del commercio digitale o che vogliono migliorare le proprie performance sul web.

 

Le imprese torinesi che vendono on line sono cresciute del 68% negli ultimi 5 anni e del 25% in quest’ultimo anno pandemico – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Con questo nuovo portale e con gli appuntamenti formativi che abbiamo costantemente in programma vogliamo fornire strumenti concreti alle nostre aziende che devono scegliere il digitale non solo come una risposta all’emergenza, ma come una strategia irrinunciabile di crescita”.

 

Il nuovo portale

Il sito propone una guida completamente digitale pensata per le imprese che:

 

Il sito raccoglie le indicazioni e gli approfondimenti di esperti (sotto forma di schede, presentazioni, video e podcast) utili ad aiutare qualunque tipologia di utente: dalla PMI che si affaccia timidamente al mondo del digitale al player con significativa esperienza commerciale sul web.

 

Guidato da un sistema ad alberatura di immediata interpretazione e di facile utilizzo, l’utente, rispondendo alle domande proposte e scegliendo tra gli step consigliati, troverà le indicazioni per orientarsi tra gli aspetti produttivi, legali, organizzativi e di digital marketing. Il tutto con il tutoraggio del Punto Impresa Digitale della Camera di commercio di Torino, i cui servizi gratuiti potranno essere raggiunti da qualunque pagina del sito e prenotati con un click.

 

 

La formazione

Oltre al nuovo portale, le imprese torinesi avranno a disposizione un ricco calendario di appuntamenti formativi gratuiti e on line.

 

Si parte lunedì 7 giugno 2021 con il webinar da titolo “eCommerce a portata di mano”, per proseguire tutto il mese con diversi appuntamenti su temi specifici:

  • Giovedì 10 giugno 2021

Vendite on-line sicure. Etichette corrette per elettrodomestici affidabili

Etichettatura, imballaggio, indicazioni energetiche obbligatorie per chi fabbrica e per chi vende.

 

  • Martedì 22 giugno 2021

Marketing del vino

Dagli errori più comuni alle indicazioni fondamentali per comunicare con successo su Facebook e Instagram la propria etichetta.

 

  • Martedì 29 giugno 2021

Le potenzialità dello storytelling come tecnica di marketing e di comunicazione per ottenere visibilità, interazioni online e nuove vendite.

Il programma dei seminari, in costante aggiornamento è su www.to.camcom.it/ecommerce-impresa40

 

 

E-commerce tra le imprese torinesi

Al primo trimestre 2021, le imprese torinesi attive nel commercio al dettaglio on line risultano essere 1.069. Nell’ultimo quinquennio hanno registrato un aumento del 68,6% a fronte di un andamento negativo dell’intero comparto del commercio al dettaglio che, nello stesso periodo, ha visto diminuire la consistenza del -9,8%.

Se si considera il solo periodo pandemico la variazione dello stock rispetto al primo trimestre 2020 è stata del +25%, evidenziando come la scelta di puntare sull’online abbia permesso alle attività commerciali di superare le limitazioni settoriali e di mobilità vigenti durante l’emergenza sanitaria.

Inoltre, se al mondo delle imprese attive che svolgono le vendite su internet come loro attività primaria o prevalente, si aggiungono quelle che presentano l’e-commerce come attività secondaria, il numero triplica, raggiungendo le 3.500 unità (3.561).

 

Secondo l’indagine sulle spese delle famiglie torinesi 2020, risulta che nell’ultimo anno si è acquistato on line nel 12,5% dei casi a fronte del 7,9% dell’anno precedente. Gli acquisti si riferiscono principalmente a generi non alimentari, in primis giochi, giocattoli e videogiochi (25%), arredamento (20%) e abbigliamento e calzature (19%). Ma crescono anche le spese on-line in generi alimentari: nel 6% l’e-commerce rappresenta la scelta d’acquisto preferita.

 

             




Pnrr, la Giunta coinvolge il Consiglio regionale

Pur non essendo una competenza diretta del Consiglio regionale, la discussione sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) passerà anche dall’Assemblea elettiva del Piemonte. Oggi in settima Commissione (Autonomia ed Enti Locali), presieduta da Riccardo Lanzo, l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano ha infatti dato l’avvio all’analisi della situazione con i consiglieri di maggioranza e opposizione.

“Penso che quando ci sono riforme così importanti e fondi a disposizione in quantità così elevata, sia non solo giusto ma doveroso, condividere con il Consiglio ogni passo che si sta facendo nell’applicazione del Piano”, ha detto Tronzano. L’assessore ha proposto una riunione periodica su base quindicinale o mensile, in modo da fare il punto e ascoltare non solo la posizione dei vari gruppi, ma anche effettuare audizioni degli enti e delle associazioni interessati, che ne faranno richiesta. E’ stata già istituita una cabina di regia con Unioncamere e le Province.

Carlo RIva Vercellotti (Fi) ha chiesto se si conoscono i criteri per il riparto dei fondi, per capire quanto arriverà al Piemonte dei 235,14 miliardi complessivi assegnati all’Italia, come ha ricordato la Giunta che ha svolto una breve illustrazione del Pnrr in Commissione. Ha aggiunto che è importante aiutare i Comuni a partecipare ai bandi, perché specialmente quelli piccoli potrebbero essere in difficoltà. Tronzano ha ricordato che per fare molte cose “la Regione ha bisogno di personale”, alcuni concorsi sono partiti ma dovremo trovare e assumere risorse molto qualificate appunto per il Pnrr.

Alberto Avetta (Pd) ha suggerito di cominciare a setacciare tra “l’esorbitante numero di progetti che sono stati raccolti”. Circa l’aiuto tecnico ai Comuni per i bandi, ha ricordato che Anci ha molte competenze sulle procedure concorsuali europee. L’assessore ha spiegato che con Finpiemonte e le Fondazioni si sta già operando una scelta tra i progetti. Senz’altro sarà coinvolta Anci.

Il presidente Lanzo ha detto di voler accogliere la proposta di riunioni periodiche quindicinali e ha proposto alla Commissione di stilare un documento unitario, per quanto possibile, che riassuma il percorso che la Regione deve fare, a partire dall’assistenza tecnica ai Comuni.




Marsiaj (presidente unione industriale Torino): “Bene incentivi su auto ibride ed euro6”

“La dichiarazione del Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, sulla necessità di incentivare la vendita di auto ibride ed Euro6 è assolutamente condivisibile.

Fino a quando le auto elettriche avranno prezzi alti, è necessario puntare anche su modelli poco inquinanti per sostituire il parco vetture italiano, che è uno dei più vecchi d’Europa, con un’età media di 11,5 anni.

Naturalmente in futuro l’elettrico sarà assolutamente preminente, e lo testimoniano tutte le case automobilistiche che hanno annunciato e stanno effettuando investimenti imponenti, ma nel frattempo bisogna aiutare le famiglie a cambiare le loro vecchie auto con modelli a basso impatto ambientale”.




Felici (Confartigianato imprese Piemonte): “Basta vessilli ideologici, servono politiche attive”

 “Le buone notizie sul versante del Pil non devono alimentare facili illusioni ne’ farci dimenticare che l’economia reale è ancora in grande difficoltà ma devono essere l’occasione per una riforma complessiva delle politiche attive del lavoro, e fa davvero piacere sentire a Cernobbio il ministro dell’economia Daniele Franco promettere un ridisegno del carico fiscale “più favorevole ai fattori della produzione”, quindi riduzione del cuneo fiscale e meno tasse.

Il nostro auspicio è che si chiuda con i provvedimenti ‘bandiera’, come il Reddito di cittadinanza. Un provvedimento ideologico, che ha prodotto ben pochi risultati concreti, deludendo le aspettative iniziali. Occorre anche definire un programma pensionistico che realizzi davvero la staffetta generazionale che al momento non si è vista. I numeri impietosi ci raccontano una realtà con un tasso di sostituzione dello 0,45, come dire neanche mezzo giovane al posto di un anziano, ma generando un costo di circa 6 miliardi”.

“Il reddito di cittadinanza, fiore all’occhiello dei pentastellati e fortemente voluto dal ministro Di Maio, anziché abolire la povertà ha fatto accomodare i poveri sul divano, rivelandosi in troppi casi non una forma di protezione sociale ma un disincentivo al lavoro, senza peraltro riuscire ad intercettare i veri bisognosi. Disoccupazione e mancata crescita non possono essere affrontati con strumenti ‘sperimentali’ ma solo con politiche attive ben strutturate, investimenti e un taglio delle tasse, mettendo al centro le imprese. Siamo noi imprenditori che creiamo lavoro, non certo i navigator o simili, quindi è giunto il momento di deporre i vessilli ideologici e riconnettersi con la realtà”.




PNRR, l’ allarme di Province piemontesi e Città metropolitana di Torino a Regione Piemonte

Un allarme dalle Province piemontesi e Città metropolitana di Torino nei confronti di Regione Piemonte in materia di assegnazione di risorse umane e professionali per dare attuazione al PNRR.

Il direttivo dell’UPI Piemonte – oggi pomeriggio lunedi 18 ottobre – durante la riunione dell’Osservatorio regionale Enti Locali ha rivendicato con forza il ruolo degli Enti di area vasta nella programmazione e gestione di fondi e risorse professionali che arriveranno dal piano nazionale di ripresa e resilienza.

Un ruolo a vantaggio soprattutto dei Comuni, in particolare quelli piccoli e medi (che in Piemonte sono la stragrande maggioranza) privi di personale e risorse tecniche.

Il presidente di UPI Piemonte Paolo Lanfranco, presidente della Provincia di Asti, ha ribadito come gli enti di area vasta siano pronti a mettersi in gioco sui progetti territoriali “sui quali – ha detto – mettiamo la faccia a livello locale, a condizione che Regione Piemonte ci riconosca un ruolo. Non vogliamo che da Regione Piemonte arrivino super consulenti strapagati, dei quali non sentiamo affatto la necessità: vorremo insomma poter condividere procedure e fabbisogni. Le Province piemontesi e Città metropolitana di Torino  hanno bisogno di integrare ed affiancare il proprio personale in modo stabile e continuativo. I piccoli e medi Comuni in particolare vedono negli Enti di area vasta delle realtà di riferimento e l’occasione di lavorare al PNRR è imperdibile per il nostri territori. Se le Province e Città metropolitana non saranno ritenute da Regione Piemonte il braccio operativo per vincere la sfida del PNRR, perdiamo una grande opportunità”.