Beni confiscati, la Giunta assicura: “Bandi entro il 31 dicembre”

La Regione Piemonte intende mantenere l’impegno preso nell’ambito dell’approvazione del “Bilancio di previsione finanziario 2021-2023” e procedere entro la fine del 2021 alla pubblicazione del Bando a sostegno a sostegno dei Comuni per il riutilizzo dei beni confiscati? È questa la domanda che il consigliere Pd Diego Sarno ha posto alla Giunta regionale nell’ambito dei question time.

“Non solo la Giunta intende mantenere l’impegno pubblicando predisponendo entro il 31 dicembre  una delibera che preveda l’emanazione di appositi bandi per i Comuni – specifica in una nota a firma del collega Maurizio Marrone, l’assessore Marco Gabusi – ma al fine di disporre di risorse sufficienti e finanziare le attività di recupero dei beni confiscati alla criminalità organizzata, abbiamo richiesto una variazione di bilancio che trasferisca le risorse riferite al 2021, pari a 300 mila euro, sull’annualità 2022 in aggiunta a quelle già stanziate per l’anno prossimo, pari a 150 mila euro”.

“Abbiamo dovuto suonare la sveglia per evitare che la Regione lasciasse i Comuni senza fondi per il riutilizzo beni confiscati – ha dichiarato il consigliere Diego Sarno  –  Ora vigileremo affinché la promessa raccolta oggi sia mantenuta e il bando venga pubblicato entro la fine dell’anno. È  fondamentale non lasciare soli i comuni e fare in modo che questi immobili, una volta confiscati, siano davvero restituiti alla collettività rappresentando una testimonianza di legalità, giustizia e riscatto civile”.

In Italia i beni confiscati alla mafia sono oltre 23 mila, di cui 14 mila già destinati agli enti locali e pronti per essere riutilizzati dalla cittadinanza. In Piemonte, penultima regione in Italia per riassegnazione dei beni confiscati, secondo i dati dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ci sono 300 complessi immobiliari di cui solo 68 riutilizzati, 27 destinati e non utilizzati e 227 non destinati.

Durante i question time è stata data risposta anche alle seguenti interrogazioni a risposta immediata di Francesca Frediani (M4O) sulla situazione ATO2 Biellese Vercellese Canavese: di Raffaele Gallo (Pd) sulle prospettive di rilancio dell’Ospedale civico di Settimo nel quadro della rete ospedaliera territoriale e provinciale, anche alla luce dei nuovi fondi previsti dal PNNR; di Silvio Magliano (Moderati) sugli annunci di fermata non sempre attivi sugli autobus Mercedes-Benz Connecto utilizzati sulle tratte GTT urbane e suburbane a Torino: c’è l’intenzione di ripristinarli?; di Marco Grimaldi (Luv) sulla grave situazione dei lavoratori e delle lavoratrici Carrefour; di Monica Canalis (Pd) su nessuno spazio per “Spazio anch’io”; di Sarah Disabato (M5S) su criticità sistema prenotazione centro prelievi.




Consegnati i premi di Studio Torta per le migliori tesi di laurea magistrale sulla proprietà industriale

La sede dell’Unione Industriali di Torino ha ospitato la IX edizione del “Premio Studio Torta” dedicato alle tesi di laurea magistrale sull’argomento della proprietà industriale.
Inaugurato nel 2013 e ideato dallo Studio Torta, tra le principali realtà a livello nazionale e internazionale nella consulenza in materia di proprietà industriale e intellettuale, il Premio nasce per promuovere una cultura sul tema, valorizzando i giovani talenti delle università italiane e i loro lavori accademici.

Quest’anno hanno partecipato laureati provenienti da università di diverse città italiane (Milano, Torino, Verona, Teramo) con tesi relative a diritto d’autore, marchi, brevetti e nuove forme di comunicazione.

“Il livello delle tesi cresce di anno in anno – sottolinea Luigi Boggio, Presidente onorario di Studio Torta – confermando la graduale affermazione della cultura della proprietà industriale negli atenei italiani e la maggiore attenzione dei laureandi e laureati verso queste tematiche.
L’altro elemento significativo che emerge dall’edizione di quest’anno è la nutrita partecipazione di studentesse al contest, tre delle quali sono state anche premiate, a testimonianza del crescente interesse delle giovani donne verso il tema della tutela della proprietà industriale”.

A premiare i vincitori del contest Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriali di Torino. Per Studio Torta, oltre al Presidente onorario Luigi Boggio, sono intervenuti il presidente Mauro Eccetto e Rinaldo Plebani membro della commissione di esame.

“Siamo orgogliosi di ospitare la cerimonia di premiazione del Premio Studio Torta – dichiara Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriali Torino.
Il nostro territorio è ricco di giovani eccellenti, ad altissima specializzazione, che costituiscono la nostra più importante risorsa. Come Presidente dell’Unione Industriali, ripeto spesso che noi imprenditori abbiamo la responsabilità di valorizzare questi talenti, creando – insieme alle Istituzioni e agli Atenei – le condizioni affinché scelgano di restare a Torino e contribuire alla crescita della nostra area.

Stiamo vivendo anni complessi e importanti: le decisioni che abbiamo davanti segneranno il nostro futuro e non possiamo farci trovare impreparati. Solo così potremo consegnare a queste ragazze e ragazzi un territorio e un Paese competitivo, che offra loro tutte le occasioni che meritano”.

I premiati di questa edizione:
1° premio: Dott. Ludovico Bossi, Università di Torino, per una tesi dal titolo: “L’equa remunerazione di autori e artisti (interpreti o esecutori) nei contratti di sfruttamento delle opere dell’ingegno”.
2° premio: Dott.ssa Margherita Rudian, Università di Trento, per una tesi dal titolo: “Il disegno industriale e la moda tra disciplina dei disegni e modelli e normativa sul diritto d’autore”.
3° premio ex aequo: Dott.ssa Federica Cuccorese, Università Bocconi di Milano, per una tesi dal titolo: “Know-how e informazioni commerciali riservate. Dimensioni di tutela industriale e penale a confronto”.
3° premio ex aequo: Dott.ssa Emma L. F. Gracis, Università Bocconi di Milano, per una tesi dal titolo: “Profili concorrenziali delle nuove forme di comunicazione pubblicitaria sui social network”.
Come negli anni precedenti, una selezione delle tesi è disponibile all’interno della sezione dedicata sul sito di Studio Torta.

 

 




Misura 11 del Psr, Confagricoltura: la notifica di inizio attività biologica prorogata al 28 febbraio

La Regione Piemonte alla fine dell’anno scorso aveva preannunciato l’apertura di un bando per la presentazione di nuove domande ai sensi dell’operazione 11.1.1 con la precisazione che, ai fini dell’ammissibilità delle domande di sostegno, sarebbero state accettate le notifiche di inizio attività biologica presentate entro il termine del 31 gennaio 2022.

Confagricoltura aveva subito presentato alla Regione una richieste di proroga del termine, evidenziando la necessità di un periodo di tempo più lungo per l’esecuzione delle scelte produttive degli agricoltori, l’aggiornamento dei titoli di conduzione e, conseguentemente, del fascicolo aziendale.

La Regione ha accolto la richiesta, concedendo la proroga dei termini al 28 febbraio prossimo, con la motivazione che la manifestazione del mutamento nelle scelte imprenditoriali, agronomiche e tecniche ai fini della conversione al biologico della Misura 11 deve avvenire entro la ripresa vegetativa per far sì che il periodo di svolgimento degli impegni e l’anno finanziario di riferimento per il pagamento siano il più possibile allineati e che le successive verifiche siano appropriate.  “Anche per gli anni a venire – ha precisato con una nota la Regione – il termine potrà essere il medesimo o addirittura anticipato, nella prospettiva di aperture a cadenza annuale di bandi per l’agricoltura biologica e di scadenze simili tra le diverse amministrazioni regionali”.




Confagricoltura: siccità record, in Canavese si sta già irrigando

Oggi 1° marzo si apre la stagione primaverile meteorologica, con prospettive allarmanti. Sulla base delle rilevazioni dell’Arpa –  evidenzia in una nota Confagricoltura Piemonte – la situazione è particolarmente critica su tutto il Piemonte. Il monitoraggio idrologico settimanale dei deflussi dei principali fiumi piemontesi indica livelli di deficit che vanno ben oltre la soglia critica. Il Po a Torino presenta un deficit del 57%, la Dora Baltea a Tavagnasco, ai confini con la Valle d’Aosta, è sotto il livello del 51%, l’Agogna a Momo, in provincia di Novara, del 78%, così come lo Scrivia a Serravalle, il Pellice a Villafranca Piemonte è all’87%, il Sangone a Torino del 92% e, dato più preoccupante in assoluto, il fiume Bormida a Cassine, in provincia di Alessandria, è in deficit del 95%.

Siamo estremamente preoccupati: se non arriverà qualche precipitazione – spiega Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemontesarà molto complicato effettuare le semine dell’orzo, degli erbai e soprattutto del mais. Senza un minimo di umidità i semi non riusciranno a germinare, col rischio di perdere completamente i raccolti”.

Si spera nelle piogge, perché diversamente tra qualche settimana la situazione diventerà molto critica. “Già oggi in Canavese in alcune aziende hanno attivato l’irrigazione a pioggia per assicurare un minimo di umidità necessaria per far nascere i prati appena seminati. Stiamo preparando i terreni per le semine – dichiara Sergio Tos, agricoltore di Azeglio e presidente zonale di Confagricoltura per il Canavesema non è pensabile di irrigare di qui fino al raccolto, sia perché, se non arriveranno precipitazioni, non ci sarà acqua disponibile, sia perché i costi sono proibitivi”.

Siamo di fronte a una situazione mai vista prima d’ora, che sta mettendo in crisi soprattutto le imprese cerealicole. “I costi energetici sono esorbitanti: nell’arco di 12 mesi il gasolio per le lavorazioni agricole è aumentato di oltre 40%, l’urea per le concimazioni è rincarata del 300% e adesso manca anche l’acqua: produrre in queste condizioni – dichiara Tommaso Visca, presidente di Confagricoltura Torinovuol dire lavorare in perdita, ma se vogliamo continuare l’attività di allevamento è necessario garantire gli approvvigionamenti di alimenti per il bestiame, con costi sempre più pesanti da sostenere. È una situazione difficilissima da gestire”.

Le indicazioni della Società Meteorologica Italiana non sono confortanti: le previsioni sono di annuvolamenti tra venerdì e sabato; successivamente il flusso di aria umida orientale dovrebbe attenuarsi, con il ritorno di schiarite e temperature in aumento, che nel corso la prossima settimana porteranno i termometri, nelle ore più calde, oltre i 15 gradi.

 




Bando Next Generation We: 197mila euro da compagnia San Paolo

Sono felice di annunciare che la Città di Torino – dichiara Carlotta Salerno, assessora titolare delle deleghe a Periferie, Rigenerazione urbana, Politiche giovanili e Scuola – ha vinto i fondi per le candidature presentate al bando Next Generation We di Compagnia di San Paolo.”

Si tratta di un finanziamento del valore di 197mila euro per potersi avvalere di un accompagnamento da parte di consulenti ed esperti nella gestione efficace ed efficiente delle opportunità di finanziamenti come il PNRR.

Gli uffici hanno fatto come sempre un ottimo lavoro. Vincere questo bando ci permetterà di spendere al meglio le risorse su territori che richiedono un importante intervento” prosegue Salerno.

I progetti vincitori riguardano uno studio di fattibilità – Mover la Movida, per la delocalizzazione della movida in città e due progetti rivolti specificatamente alle periferie: Hub Vallette e il Progetto di Territorio per Torino Nord, su Aurora e Barriera di Milano.

Mover la Movida prevede un mix di azioni materiali e immateriali di rigenerazione urbana, sviluppo economico, pianificazione di attività di intrattenimento giovanile e di sensibilizzazione, nonché il miglioramento dei servizi pubblici correlati. Hub Vallette propone un nuovo spazio di comunità aperto alla cittadinanza, accogliente, accessibile, generatore di incontri e processi di welfare di comunità e di innovazione sociale, mentre il Progetto di Territorio per Torino Nord si pone il macro-obiettivo di migliorare la vivibilità nelle aree ‘bersaglio’, rafforzando le reti e i servizi di prossimità (economici, sociali, aggregativi e culturali), favorendo percorsi di inclusione sociale e lavorativa in particolare per i giovani.

Lavoreremo con le Circoscrizioni e tutti gli attori dei territori, accoglieremo le sollecitazioni su questi progetti, che interessano così tanto la qualità della vita delle/dei torinesi” conclude l’assessora.




Il Consiglio alla XXXIV edizione del Salone internazionale del libro

l Consiglio regionale del Piemonte rinnova con entusiasmo anche quest’anno la sua presenza al Salone internazionale del libro dal 19 al 23 maggio. “L’impegno dell’ente nel valorizzare l’identità e le specificità territoriali si esprimerà in numerose declinazioni, con l’intenzione di divulgare la ricchezza dell’intera regione, mettendo in connessione cultura e turismo, tradizione e paesaggio, agricoltura e sostenibilità”, ha dichiarato il presidente dell’Assemblea legislativa regionale.

Una particolare attenzione sarà dedicata al mondo dei borghi del Piemonte, non solo quali mete turistiche ma anche come luoghi dove è bello vivere e lavorare. Si potrà poi scoprire la varietà dei territori anche attraverso la conoscenza delle tradizioni che rendono vivo il patrimonio popolare, dalla musica ai proverbi alle danze. Senza dimenticare i tesori della terra a chilometro zero che saranno protagonisti di ricette da “favola”, ideali sia per i grandi sia per i bambini. Sul tema dei borghi verrà presentato anche un numero speciale di Comunità montagna, rivista dell’Uncem Piemonte.

Nell’Anno europeo dei giovani, numerosi incontri saranno incentrati proprio sulle nuove generazioni, chiamate ad agire in prima persona, con idee e proposte per il futuro. Facendo leva sull’importanza della cittadinanza attiva sarà presentato il progetto formativo promosso dal Consiglio regionale che intende coinvolgere ragazzi e ragazze in un’azione propositiva rispetto ai temi del digitale, dell’ambiente e dell’Europa. Agli studenti piemontesi sarà inoltre dedicato un momento speciale con la premiazione dei vincitori dei concorsi indetti dal Consiglio regionale in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale. Trova invece ispirazione nei “Cuori selvaggi”, tema portante di questa edizione del Salone, l’incontro “Fuori dagli schemi”, che darà voce a personaggi del mondo dell’arte, della letteratura, dello spettacolo, dello sport che, nel compiere scelte controcorrente, hanno realizzato progetti e opere inedite e creative.

I giovani saranno i destinatari principali di altri due incontri ad alta valenza formativa: il primo, organizzato da Difensore civico e Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, vuole riflettere sul potere della comunicazione come strumento per combattere pregiudizi e discriminazioni; il secondo, a cura dell’Osservatorio regionale sul fenomeno dell’usura e della Guardia di finanza, intende sensibilizzare i ragazzi sull’uso responsabile del denaro. È infine ideato proprio per gli studenti piemontesi il progetto “Andiamo a segno!”, che verrà presentato dall’associazione culturale “Etica e Sport” per promuovere l’etica sportiva e il contrasto alla sedentarietà. Di sport, e in particolare di ciclismo, si parlerà inoltre con la presentazione della Guida di itinerari delle grandi corse a tappe.

I 35 anni della Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro di Candiolo saranno celebrati con un evento, sostenuto dagli Stati generali della prevenzione e del benessere, che racconterà gli importanti traguardi raggiunti da questa eccellenza medico scientifica. Alla forza delle donne sia in tempo di pace sia in guerra sarà dedicato l’incontro promosso dal Comitato regionale per i diritti umani e civili e la Consulta femminile regionale. Un altro anniversario, il 120esimo dalla nascita di Erminio Macario, sarà poi ricordato nell’appuntamento che presenterà le iniziative in programma, sostenute dal Consiglio regionale e curate da Linguadoc, per rendere omaggio a questo grande artista piemontese.

L’innovazione, questa volta nel campo dell’economia circolare, troverà invece espressione nelle ricerche realizzate sui siti Unesco piemontesi dal Politecnico di Torino e promosse dalla Consulta regionale europea. Il racconto della vita della prima donna avvocato in Italia, la piemontese Lidia Poët, sarà l’occasione per parlare degli ostacoli ancora esistenti per l’affermazione delle donne nella professione forense. Saranno inoltre presenti il Corecom, che affronterà la problematica della ricezione del segnale televisivo sul territorio regionale, il Garante regionale dei detenuti che guiderà un confronto sull’esperienza delle figure di garanzia e il Garante regionale degli animali che proporrà un dialogo a più voci sul benessere animale, fra medicina, scienza e letteratura.

Per rendere ancora più interessanti gli argomenti trattati quest’anno sono stati allestiti anche tre laboratori con attività pratiche: due per avvicinarsi alle sonorità dell’arpa celtica, coniugate con le musiche tradizionali piemontesi, e uno rivolto soprattutto ai bambini con Fata Zucchina che presenterà modi allegri e divertenti per presentare nel piatto le verdure del nostro territorio.

La presente comunicazione è mancante di virgolettati e nomi secondo quanto disposto dall’art.9 c.1 della legge 22 febbraio 2000 n.28 in tema di par condicio nei periodi pre elettorali e referendari.




I giovani imprenditori di Cnvv in giuria per la prima “Startup Competition”

È stata Neurality srl, promettente azienda riminese, la vincitrice della prima “Startup Competition” organizzata dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) insieme a Feel Venture, l’unico fondo di Venture Capital al mondo che da Londra investe esclusivamente in Startup italiane, lo scorso 7 luglio nel 3E-Lab, lo spazio dedicato alla tecnologia e all’innovazione della Comoli Ferrari Spa di Novara.

La giuria, composta dai giovani imprenditori Giulia Leonardi (Igor Gorgonzola srl), Mattia Dellarole (Shape the light sas), Carlo Alberto Nobili (Carlo Nobili Spa), Giulio Olivari (Olivari Spa), Thomas Serra (Diana sas) dal Presidente del Gruppo Giovani Marco Brugo Ceriotti (Riseria Ceriotti srl) e dal vicepresidente di Cnvv Andrea Saini (Laica Spa), ha analizzato le proposte di quattro Startup (Neurality , Screevo , Together Price e CoDe_RTD) che sono state giudicate in base alla presentazione, alla validità e alla realizzabilità dei propri progetti.

«Non è stato semplice arrivare al giudizio finale – spiega Brugo Ceriotti – perché ogni progetto era davvero molto valido. Quello di Neurality è in grado di individuare in pochi millisecondi le non-conformità basate sulle immagini di un prodotto, effettuando la calibrazione su uno standard qualitativo predefinito grazie a una piattaforma di intelligenza artificiale veloce, scalabile e potenzialmente molto accurata. La partecipazione a questo contest è stata per tutti noi di un’esperienza molto positiva, perché nonostante le difficoltà degli ultimi anni e un panorama italiano che è da sempre poco accogliente nei confronti delle nuove aziende riteniamo sia fondamentale ora più che mai dare attenzione a chi, come noi ma partendo da zero, è mosso da una forte voglia di innovare e di fare impresa».

«Feel Venture – aggiunge Giorgio Barbaglia, che è tra i suoi soci fondatori – ha pensato di organizzare questo evento in uno dei territori in cui è nato il suo progetto. Nella platea del 3E-Lab erano presenti, oltre ai giurati, alcuni investitori che hanno avviato varie forme di collaborazione con le startup presenti. In passato abbiamo avuto feedback molto positivi anche da aziende aderenti a Cnvv, come la vercellese Setvis-Fisat srl e la novarese Ponti Spa, che ha collaborato con una nostra startup per la tracciabilità di alcuni prodotti tramite blockchain».

 




Le previsioni delle imprese piemontesi per i IV trimestre 2022

L’indagine congiunturale, realizzata da Unione Industriali Torino e Confindustria Piemonte, raccoglie le valutazioni di quasi 1.300 imprese manifatturiere e dei servizi in un momento particolarmente delicato.

Il rallentamento dell’economia globale e il forte aumento dell’incertezza hanno determinato un sensibile raffreddamento del clima di fiducia, che fino all’estate era ancora cautamente ottimistico. Gli indicatori su produzione e ordini arretrano di circa 10 punti rispetto alla rilevazione di giugno. Non si tratta, tuttavia, di una svolta in direzione inequivocabilmente recessiva. Il saldo tra previsioni di aumento e riduzione si mantiene, infatti, intorno al livello di equilibrio.

Conferme di questa analisi vengono anche dalla tenuta degli altri indicatori. Il tasso di utilizzo degli impianti resta attestato su livelli molto elevati, superiori alla media di lungo periodo. Rimangono positive le previsioni sull’occupazione; aumenta di poco il ricorso alla CIG. Sostanzialmente stabili investimenti e condizioni di pagamento. Continua, invece, a peggiorare, in misura molto marcata, la redditività; le imprese sono strette tra costi in crescita (energia ma non solo) e impossibilità di scaricare gli aumenti sui clienti.

I risultati della nostra indagine, peraltro, sono pienamente in linea con quelli di analoghi sondaggi sul clima di fiducia a livello nazionale e internazionale, ad esempio l’indice PMI (Purchasing Managers’ Index) rilevato da S&P in numerosi paesi.

A livello settoriale, emergono ampie differenze tra manifatturiero e servizi. Le imprese manifatturiere sono, infatti, molto più caute, con un saldo ottimisti-pessimisti lievemente negativo per produzione, ordini ed export. In particolare, peggiorano le attese delle imprese chimiche, metallurgiche, tessili e del legno. Nella metalmeccanica il clima di fiducia si indebolisce fortemente: il saldo sulla produzione perde 15 punti rispetto a giugno, pur rimanendo poco al di sopra del punto di equilibrio.

Nel comparto dei servizi, invece, la frenata, pur percepibile, è decisamente più morbida; i saldi restano solidamente in zona espansiva, ma perdono terreno rispetto a giugno.

 

Commenti sulle previsioni del quarto trimestre 2022

 

Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriali Torino: «Stiamo vivendo una fase di eccezionale incertezza. Gli sviluppi della guerra e dell’emergenza energetica vanno oltre qualunque ragionevole previsione. L’inflazione pesa su consumi e potere d’acquisto; non può dirsi ancora sotto controllo nonostante gli interventi delle banche centrali. Di fronte a uno scenario così complesso e preoccupante, non bisogna tuttavia abbandonarsi all’inerzia o al fatalismo. Le possibili azioni correttive, per imprese e famiglie, sono molte. In questo, il ruolo delle associazioni imprenditoriali è ancora più cruciale, come lo è stato durante la pandemia. Confindustria ha elaborato proposte concrete e praticabili per ridurre la bolletta energetica e razionalizzare i consumi di elettricità e gas. A livello locale, l’Unione Industriali Torino ha scelto di non restare passiva né di limitarsi a invocare sussidi e aiuti. Al contrario, abbiamo messo a punto una serie di strumenti di consulenza alle imprese come lo sportello commodity, il consorzio energia, gli interventi di consulenza per il risparmio energetico, che si aggiungono al tradizionale supporto a crescita, modernizzazione e accesso al credito».

 

Marco Gay, Presidente di Confindustria Piemonte: «L’indagine congiunturale che presentiamo disegna uno scenario, pur nel maggiore periodo di incertezza da 15 anni a questa parte, di cauto ottimismo della ragione, che si basa sul portafoglio ordini, la volontà e la capacità delle nostre aziende di lavorare nel presente con una visione, che definirei di scala superiore. Conviviamo infatti con una traiettoria storica lungo la quale non cambiano delle variabili ma l’intera equazione. E transizione ambientale, energetica e tecnologica non hanno un orizzonte di lungo periodo ma già di medio. Offriranno, se sapremo lavorare insieme, opportunità concrete per affrontare il presente e costruire il futuro. Sono temi al centro delle nostre agende e del piano di politica industriale condiviso con la Regione Piemonte su cui lavoriamo incessantemente forti di un’industria piemontese che non vuole né fermarsi, né arretrare soprattutto adesso».

 

Riportiamo in dettaglio i principali risultati dell’indagine

Per il quarto trimestre del 2022, le attese sulla produzione delle quasi 1.300 imprese piemontesi registrano un deciso assestamento (-11,2 punti percentuali rispetto a giugno) rispetto al terzo trimestre: il 20,3% delle aziende prevede un aumento dei livelli di attività, contro il 18,2% che si attende una diminuzione. Il saldo ottimisti-pessimisti è pari a +2,1 punti percentuali.

Il 17,2% delle rispondenti prevede un aumento dell’occupazione, contro il 7,4% che ne prevede la riduzione, e un saldo ottimisti-pessimisti pari a +9,8% (e un calo di 5 punti rispetto a giugno). Trend negativo per gli ordinativi, con un saldo del -0,6%% e un calo di oltre 10 punti rispetto alla scorsa rilevazione.

Prudenti anche le attese sull’export, con un saldo ottimisti-pessimisti pari a -5,3%, probabilmente a causa del rallentamento delle economie mondiali e alla difficile situazione del commercio globale. Il rallentamento degli investimenti riguarda il 25,7% delle rispondenti (erano il 27,8% a giugno). Cresce il ricorso alla cassa integrazione, che interessa l’8,5% delle imprese, in aumento di 3,4 punti percentuali rispetto a giugno. Stabile il tasso di utilizzo di impianti e risorse, tornato sui valori medi di lungo periodo. Si allarga la forbice tra le imprese medio-grandi (oltre 50 dipendenti), ancora ottimiste (saldo +10,5%) e le più piccole (sotto i 50 addetti), che registrano un saldo del -1,6%.

Con la rilevazione di giugno sono state introdotte alcune domande relative all’aumento dei prezzi: anche a settembre la maggioranza delle rispondenti ha rilevato aumenti di prezzo di materie prime (75,8) energia (91,3%) e trasporti (82,0%).

A livello territoriale, si osserva un quadro con luci e ombre. Da un lato, le previsioni di Asti, Novara, Torino e Canavese restano ottimistiche, con saldi rispettivamente del 10,8%, 8,1%, 6,7% e 16,3%. Brusca frenata ad Alessandria, dove le previsioni tornano vicine allo zero, con saldo a 0,8%. Negative, invece le attese a Vercelli, Verbania, Biella, Cuneo, con saldi rispettivamente a -10,2%, -6,1%, -4,1% e -1,1%.

Nel manifatturiero, le attese per il quarto trimestre 2022 sono in frenata rispetto al terziario, con indicatori negativi, dopo sei trimestri di crescita. In particolare i saldi ottimisti-pessimisti per ordini e produzione sono pari a -4,6% e -1,8%, in calo, rispettivamente, di 11,1 e 12,4 punti rispetto al terzo trimestre. L’export cala di 7,7 punti e registra un saldo del -5,7%.

Ancora relativamente positiva, invece, l’occupazione, con un saldo che resta al 7,6%. Frenano gli investimenti, che interessano il 26,4% delle aziende. Perde un punto il tasso di utilizzo delle risorse (77,9%) e aumenta il ricorso alla CIG, che riguarda oggi il 10,8% delle imprese.

A livello settoriale, le attese della metalmeccanica restano superiori alla media regionale, come accade da oltre un anno, con un ricorso alla CIG che risale al 10%; per contro, gli investimenti restano alti e interessano il 30,2% delle rispondenti. In particolare, si segnala l’ottima performance per meccatronica (+11,2%), mentre frena il comparto dei prodotti in metallo (-1,9%). Buon andamento anche per il comparto degli impiantisti (+19,5%) e della gomma-plastica, che dopo la frenata di giugno, registra un saldo positivo (+4,3%).

Negative le attese nell’alimentare, con un saldo del -2,4%, investimenti sopra la media regionale (32,1%) e un ricorso alla CIG al 9,5%.

Frena il comparto dell’edilizia che, pur restando positivo, perde oltre 15 punti e registra un saldo pari a +1,4%, inferiore alla media regionale. Negativi anche tessile (-10,6%), manifatture varie (-2,1%) e legno (-26,7%).

 

Nei servizi il clima di fiducia è ancora favorevole, pur con indicatori leggermente più prudenti quelli osservati a giugno. Il saldo relativo ai livelli di attività è pari al 12,1% (era 19,9% la scorsa rilevazione), quello relativo agli ordinativi è pari a +9,9% (da +19,0%), quello sull’occupazione è pari +15,3%. Gli investimenti aumentano di 0,8 punti (24%), così come il ricorso alla CIG (da 1,9% a 2,3%). Migliora il tasso di utilizzo delle risorse (86,8%).

A livello settoriale, le attese delle aziende del terziario sono per lo più ottimistiche per il quarto trimestre 2022, pur con qualche segno di assestamento nei saldi ottimisti-pessimisti. Stabili le attese per i servizi alle imprese (22,2%), altri servizi (+15,1%), utility (10,5%), e i trasporti (+12,9%). Tiene bene l’ICT, con un saldo sui livelli di attività che passa da +24,2% a +13,9%. Crolla il commercio e turismo (da +17,6% a -9,3%).




Saldi, Confesercenti: Al via da domani in tutta Italia

Saldi invernali 2023 al via. Da domani prendono il via in tutta Italia le vendite di fine stagione, il primo grande appuntamento commerciale dell’anno. Dopo la partenza anticipata il 2 gennaio di Basilicata e Sicilia, seguite dalla Valle d’Aosta il 3 gennaio, domani giovedì 5 gennaio si apriranno i saldi invernali in tutte le regioni. Forte l’interesse da parte dei consumatori: il 72% si dichiara interessato ad acquistare almeno un capo in saldo, per un budget medio di circa 160 euro a persona. E c’è un ulteriore 23% che deciderà in base alle offerte. È quanto emerge dal sondaggio condotto Fismo, la federazione dei negozi specializzati in moda di Confesercenti, da IPSOS su un campione di 800 consumatori.  

La spesa. Ad avere già stabilito un budget è il 62% di chi si dice interessato. La media di 160 euro nasconde però una spesa media fortemente diversificata a livello regionale: nel centro Italia si spenderà in media 216 euro, un budget sensibilmente più alto di quello allocato in media nelle regioni del Nord e del Sud (rispettivamente 148 e 147 euro). Anche l’analisi per genere ed età restituisce ampi divari: a spendere di più saranno gli uomini (195 euro circa contro 125 delle donne) e gli over 35 (182 euro contro i 115 dei più giovani).  

Chi compra. Ad attendere l’apertura delle vendite di fine stagione sono soprattutto le donne: 3 su 4 sono interessate all’acquisto, contro il 69% degli uomini. A livello territoriale, invece, la percentuale maggiore di intenzionati a comprare si registra nelle regioni del Sud e nelle Isole, dove il 76% vuole approfittare dei saldi. Quota che scende al 72% al Nord e al 68% nel Centro. 

Dove si compra. Nonostante la crescente concorrenza del web, i saldi rimangono un evento fortemente legato all’esperienza di shopping nei negozi. L’89% dei consumatori che parteciperanno ai saldi acquisterà uno o più prodotti presso un punto vendita fisico, mentre il 59% si rivolgerà  all’online. I negozi sono preferiti soprattutto da over35 (90%) e al Centro (92%). 

Cosa si compra. Quest’anno, in cima ai desideri degli italiani ci sono i maglioni: a progettare di acquistarne è il 63% degli intervistati (il 68% al sud), una quota quest’anno leggermente superiore a quella dei consumatori interessati alle scarpe (62%), acquisto tradizionale dei saldi invernali. Seguono, a distanza, l’intimo (indicato dal 41%), gonne e pantaloni (39%), magliette, canottiere e top (35%), camicie e camicette (33%), borse (31%), oltre ad un 30% che proverà a portarsi a casa un capospalla a prezzo scontato. Il 28% dei consumatori cercherà invece abiti e completi, mentre il 26% approfitterà dei saldi per un nuovo foulard, sciarpa o cappello. Il 22% cercherà invece un’occasione sulla biancheria per la casa. Infine, c’è un 20% che punta ad acquistare in saldo un prodotto di piccola pelletteria (portafogli, portacarte, etc..) e un 18% cinture.




In crescita il numero di imprese straniere in Piemonte

Al 31 dicembre 2022, le imprese straniere registrate in Italia hanno raggiunto le 647.797 unità, il 10,8% delle imprese complessivamente censite presso i Registri delle Camere di commercio localizzate sul territorio nazionale. Le aziende guidate da stranieri costituiscono una quota ancora limitata dell’intero tessuto imprenditoriale, ma risultano in costante aumento.

A livello geografico, emerge come la Liguria nel 2022 appaia la realtà con la maggiore incidenza di aziende straniere sul totale delle imprese registrate nel territorio regionale (15,2%), seguita dalla Toscana (15,1%), dall’Emilia Romagna (13,5%), dal Lazio (13,2%), dal Friuli Venezia Giulia e dalla Lombardia (entrambe con il 13,1%).

Il Piemonte si trova in settima posizione, con un’incidenza delle imprese straniere sulle 425.873 imprese aventi sede in regione pari all’11,8%, dato in crescita rispetto all’11,4% del 2021.

In base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio, emerge come, al 31 dicembre dell’anno appena concluso, le imprese straniere registrate in Piemonte ammontassero a 50.258, circa 1.582 in più rispetto al 2021 e oltre 12mila in più rispetto allo stesso periodo del 2011.

La componente straniera delle aziende ha contribuito in misura significativa alla tenuta del tessuto imprenditoriale piemontese. Anche nel 2022 le imprese straniere hanno evidenziato una vivacità superiore a quella delle imprese regionali nel loro complesso, grazie a un numero di iscrizioni nettamente superiore alle cessazioni.

A fronte della nascita di 5.473 imprese straniere, si sono registrate, infatti, solo 3.042 cessazioni (valutate al netto delle cessazioni d’ufficio), per un saldo positivo pari a 2.431 unità e un tasso di crescita del +5,0%, decisamente superiore rispetto a quanto evidenziato nel 2022 dal tessuto imprenditoriale piemontese complessivo (+0,25%).

“Le imprese gestite da persone di origine straniera rappresentano una realtà sempre più consolidata nel nostro Paese e nella nostra regione, una realtà che di anno in anno ha la capacità di rafforzarsi e strutturarsi. Stiamo parlando di oltre 50mila attività, che hanno ripreso a registrare tassi di crescita consistenti anche in una fase così difficile com’è quella che stiamo attraversando in questi ultimi anni. Una dinamica che – ipotizziamo – continuerà a crescere e che permetterà ai nostri territori di trovare nuova linfa per un’imprenditorialità dinamica. Queste imprese, però, vanno aiutate a rafforzarsi e a integrarsi pienamente nel tessuto produttivo e sociale piemontese e italiano” commenta il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia.

Il settore in cui le imprese straniere risultano maggiormente presenti in valore assoluto è, anche nel 2022, quello delle costruzioni. Il comparto edile, che ha vissuto una situazione particolarmente favorevole negli ultimi anni grazie agli incentivi, ha segnato per la componente straniera un forte incremento, registrando un tasso di crescita del +7,7%.

Tra gli altri principali settori di specializzazione delle imprese straniere troviamo il commercio, che assorbe un quarto delle imprese estere presenti in regione e segna un tasso di crescita nel 2022 pari al +1,3%. Gli altri servizi registrano un incremento del +5,6%, il turismo cresce del 4,0% e le attività manifatturiere del 4,2%.

Le imprese straniere assumono, nell’80,6% dei casi, la forma di imprese individuali, nell’11,2% si costituiscono come società di capitale e nell’7,2% si strutturano come società di persone; solo l’1,0% assume altre forme. Confrontando le imprese straniere con quelle totali, si evidenzia per le prime una maggior predilezione per la forma della ditta individuali e un peso decisamente inferiore per le forme della società di persone e della società di capitale.

Analizzando i dati relativi alla natimortalità di queste imprese in base alla forma giuridica, emerge come le società di capitale registrino il tasso di natalità più alto (+13,3%), a fronte di un tasso di mortalità decisamente più contenuto (+1,8%): ne consegue un tasso di crescita decisamente positivo (+11,5%). Anche le imprese individuali evidenziano un elevato tasso di natalità (11,6%) parzialmente controbilanciato da un sostenuto tasso di mortalità (7,1%): il tasso di crescita appare quindi più ridotto (+4,5%). Le società di persone manifestano un minor dinamismo, registrando più bassi livelli di natalità (+5,7%) e di mortalità (3,5%), ne risulta un tasso di crescita più ridotto (+2,2%). Le altre forme, infine, segnano un tasso di crescita sostanzialmente nullo (-0,2%).

Le imprese straniere presenti a fine 2022 sul territorio piemontese sono per lo più di origine extra-europea (72%), mentre solo il 28% ha origine comunitaria.

Analizzando l’imprenditoria straniera in base al territorio d’insediamento emerge come, anche nel 2022, circa 6 imprese straniere su 10 di quelle registrate in Piemonte trovino la propria sede legale in provincia di Torino; seguono i territori di Alessandria e Cuneo, con quote pari rispettivamente a 9,3% e 9,1%.

Le realtà provinciali in cui le imprese guidate da immigrati rivestono un’importanza maggiore sul relativo tessuto imprenditoriale sono quelle di Torino (13,9%) e Novara (12,1%); Cuneo (7,0%) e Biella (6,5%) sono, al contrario, quelle in cui la presenza di stranieri alla guida delle imprese del territorio è inferiore.

In termini di dinamica i tassi di crescita più elevati appartengono a Cuneo (+10,2%) e a Vercelli (+6,1%). Un ritmo di crescita in linea con quello medio regionale viene registrato da Novara (+5,6%), Asti (+5,5%) e Alessandria (+5,3%). Torino registra un tasso di crescita del (+4,2%). I tassi di crescita meno elevati, infine, risultano quelli di Biella (+3,3%) e Verbania (+0,8%).