Coronavirus, le persone positive sono 19.261 (+815 rispetto a ieri)

Sono 82 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi, di cui 30 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale complessivo è ora di 2.146 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 424 ad Alessandria, 108 ad Asti, 137 a Biella, 149 a Cuneo, 205 a Novara, 888 a Torino, 119 a Vercelli, 92 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Sono 19.261 (+815 rispetto a ieri, di cui circa il 60 per cento riscontrati nelle case di riposo dove sono state segnalate forti criticità e presenza di pazienti sintomatici, mentre il restante 40 per cento riguarda il resto della popolazione piemontese) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 2.632 in provincia di Alessandria, 946 in provincia di Asti, 721 in provincia di Biella, 1.820 in provincia di Cuneo, 1.834 in provincia di Novara, 9.173 in provincia di Torino, 913 in provincia di Vercelli, 915 nel Verbano-Cusio-Ossola, 209 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 98 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 345 (-13 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.254. Le persone in isolamento domiciliare sono 10.170. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 83.130, di cui 42.815 risultati negativi.




Via libera all’acquisto di 5 milioni di mascherine

La Commissione Bilancio, presieduta dal commissario Carlo Riva Vercellotti, ha approvato oggi all’unanimità in seduta legislativa la modifica alla legge regionale 7/2003 in materia di Protezione civile autorizzando la Giunta ad apportare le variazioni di bilancio necessarie per l’acquisto delle mascherine, importante presidio per la protezione di tutta la popolazione piemontese, alla quale saranno distribuite gratuitamente. Per la copertura delle spese sarà utilizzata una quota delle donazioni versate dalle imprese piemontesi per l’emergenza Coronavirus.

Come ha spiegato il presidente della Giunta, Alberto Cirio, si è voluto inserire questa previsione di acquisto all’interno di una legge affinché rimanga come gesto di responsabilità verso i cittadini e anche per garantire la trasparenza e tracciabilità circa l’impiego delle liberalità ricevute durante l’emergenza.

I consiglieri Marco Grimaldi (Luv), Francesca Frediani (M5s) e Silvio Magliano (Moderati) hanno chiesto delucidazioni in merito ai meccanismi di distribuzione delle mascherine, alle politiche di prezzo di quelle sul libero mercato e alle caratteristiche di tali dispositivi di protezione, mentre il consigliere Domenico Ravetti (Pd), oltre ad auspicare un incontro in Commissione Sanità con un tecnico che possa illustrare le caratteristiche e specifiche delle mascherine, ha suggerito che si preveda di destinare un contributo straordinario a favore degli operatori sanitari che sono oggi in prima linea per l’emergenza, anche utilizzando una parte dei contributi raccolti come donazioni.

Cirio ha spiegato che attraverso una gara bandita da Scr sono state individuate tre aziende che provvederanno alla produzione di 5 milioni di mascherine. Si tratta di dispositivi di protezione delle vie aeree, lavabili e riutilizzabili per 10 volte, che potranno essere utilizzati nella quotidianità.

L’obiettivo è quello di ottenere 1,2 milioni di mascherine a settimana, partendo dopo il 25 aprile con la prima distribuzione, per raggiungere tutti i cittadini entro la prima decade di maggio. Quanto ai prezzi dei dispositivi in commercio,Cirio è convinto che sia necessario trovare un meccanismo di calmieramento che, senza inquinare la libertà del mercato, ponga un limite al possibile ricarico applicato da chi vende.

Per quanto riguarda la distribuzione delle mascherine è intervenuto l’assessore alla Protezione civile, Marco Gabusi, spiegando che dopo aver interpellato Poste italiane, farmacisti e sindaci è apparso evidente come il sistema di distribuzione migliore perché capillare e direttamente al domicilio dei cittadini, sia quello che prevede l’intervento diretto dei Comuni affiancati dalla Protezione civile. Qualora però, soprattutto i Comuni più piccoli riscontrassero difficoltà organizzative potranno segnalarlo alla Città metropolitana e alla Consulta delle Province per ottenere un supporto, mentre in altri casi la Regione potrà farsi tramite per coinvolgere anche Poste italiane.




COVID-19, Confagricoltura Piemonte : “Situazione grave e risposte inadeguate”

Servono in fretta interventi straordinari per il sostegno dei redditi, la gestione dei mercati e la liquidità delle imprese. Da Bruxelles arrivano risposte deludenti. Il commercio internazionale è fermo e  la recessione economica taglierà la domanda interna.

Il comparto vino, dopo un 2019 eccellente sul fronte dell’export è fortemente preoccupato per la prossima vendemmia

“Siamo preoccupati per le risposte che arrivano dall’Europa. Oggi l’agricoltura ha bisogno di interventi straordinari per il sostegno dei redditi, la gestione dei mercati, la liquidità delle imprese. Invece di fornire risposte eccezionali il Commissario europeo all’Agricoltura ha invitato gli Stati membri a procedere in ordine sparso, con gli aiuti a carico dei bilanci nazionali sotto pressione, o attingendo a fondi europei già assegnati all’agricoltura”.

Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, manifesta tutto il suo disappunto per la scarsa incisività delle proposte dell’esecutivo di Bruxelles nel fronteggiare la crisi che sta vivendo la nostra agricoltura alle prese con l’emergenza COVID-19.

Il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti evidenzia che quella del Commissario europeo “è una visione limitata, priva di qualsiasi orizzonte. La crisi è profonda e non sarà di breve durata. E’ indispensabile mettere a punto un piano di accompagnamento dell’agricoltura almeno fino alla fine di quest’anno. La recessione economica taglierà la domanda interna e, secondo le recenti stime del WTO (Organizzazione mondiale del commercio), il commercio internazionale farà registrare nel 2020 una contrazione in volume di oltre il 10% nella migliore delle ipotesi. Va ricordato, al riguardo, che la UE è il primo esportatore al mondo di prodotti agroalimentari”.

Le ripercussioni che si avranno sull’economia agroalimentare piemontese saranno significative. “L’anno scorso la nostra regione ha fatto segnare un ulteriore aumento dell’export agroalimentare – dichiara Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte – con un fatturato di circa 6 miliardi di euro: l’esportazione di vini ha fatto segnare un aumento delle vendite a doppia cifra. Oggi il comparto vitivinicolo è in sofferenza e occorrono risposte rapide, anche perché tra pochi mesi ci sarà la vendemmia: se non si interviene subito con risposte adeguate si rischia il tracollo”.

 




Coronavirus, una task force di Confartigianato Cuneo
 per affiancare le imprese nel “dopo emergenza”

Nel nostro Paese, nonostante il lockdown, c’è una parte significativa del mondo produttivo che la mattina continua ad alzarsi per andare al lavoro. A dirlo è l’Istat, che ha analizzato la situazione alla fine del mese di marzo.

Sono però in prevalenza grandi realtà o servizi privati che afferiscono alla categoria dei lavori cosiddetti “essenziali”. E ciò avviene a prescindere dal fatto che le realtà produttive risultino formalmente chiuse, perché spesso si lavora a ranghi molto ridotti o in modalità smart working. Esiste poi, un’altra soluzione per “tirare avanti”, unita ad una buona dose di versatilità imprenditoriale, quella che spinge tanti imprenditori del comparto alimentare verso il commercio on line e le consegne a domicilio.

C’è infine la realtà più numerosa della nostra economia, quella delle piccole imprese e delle partite IVA, che si ritrova ora inattiva e con gravi problemi di liquidità, ed è assalita da mille incertezze sulla ventilata ripartenza. A queste aziende, eccellenze riconosciute del made in Italy, sta fornendo sostegno e supporti concreti Confartigianato attraverso il suo Sistema confederale e una vera e propria task force di professionalità specifiche, creata appositamente per l’emergenza.

«È indubbiamente uno dei momenti più critici della nostra storia – spiega Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – e per affrontarlo come Associazione abbiamo messo in campo la nostra “artiglieria pesante”: un’azione sindacale forte ed incisiva nel chiedere al Governo misure straordinariamente consistenti e rapide per le nostre imprese e un poderoso paniere di servizi di consulenza per alleggerire le incombenze necessarie all’accesso alle misure di sostegno. In gioco c’è la sopravvivenza di interi comparti produttivi e la strada per uscire dal tunnel dell’emergenza è ancora molto confusa».

Tra le tante perplessità che emergono in questo tempo “sospeso”, senza i consueti rumori del lavoro in progressione, una riguarda le tempistiche di applicazione del decreto “Cura Italia”, varato dal Governo per sostenere imprese e famiglie.

«In questo frangente non servono proclami, ma azioni veloci e concrete. – prosegue il presidente Crosetto – Non si può chiedere alle imprese di adattarsi ai tempi della nostra burocrazia. Confartigianato, proprio per supplire ai ritardi del settore pubblico, in soccorso dei lavoratori del comparto artigiano ha attivato il Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato (FSBA), costituito nel 2014 insieme alle altre Confederazioni degli artigiani e a tutte le maggiori organizzazioni sindacali dei lavoratori, attraverso il quale già entro la prima settimana di aprile è partita la liquidazione delle prestazioni di sostegno al reddito».

«Pur con gli uffici chiusi, – sottolinea ancora Crosetto – il personale di Confartigianato Cuneo, sia nelle sedi provinciale e zonali, sia in formula di smart working, sta continuando ad assistere con la massima professionalità le imprese associate nell’espletamento delle varie incombenze per l’accesso alle agevolazioni. Finora, grazie all’impegno dei nostri funzionari e dipendenti, sono già state evase oltre 3750 pratiche per la richiesta del bonus di 600 euro previsto dal decreto governativo. Inoltre, per quanto riguarda le misure in materia creditizia, oltre all’attività consolidata del nostro Confidi, è pienamente operativa al nostro interno l’Area di Assistenza al Credito e Finanza Agevolata come supporto per ogni esigenza delle imprese.

Mai come adesso, gli imprenditori hanno bisogno di un affiancamento professionalmente qualificato per la richiesta di moratoria dei finanziamenti in corso o per l’applicazione delle altre misure previste dal decreto “Cura Italia”. Essendo l’accesso al credito da sempre un problema per le PMI, abbiamo anche stipulato una convenzione con il Medio Credito Centrale che eroga finanziamenti con garanzia pubblica gratuita, a tutte le imprese, comprese le start-up, senza vincoli di apertura di un nuovo conto corrente bancario».

E attraverso l’utilizzo della tecnologia, Confartigianato Cuneo ha pensato anche a quelle imprese del settore alimentare che, pur chiuse, possono dirottare la loro produttività verso le ordinazioni on line e le eventuali consegne a domicilio. È stato creato sul portale, lanciato dall’Associazione lo scorso anno per promuovere il progetto dei Creatori di Eccellenza, lo spazio web “ScelgoArtigiano”, uno “shop-online” facilmente accessibile all’indirizzo http://creatoridieccellenza.it/scelgo-artigiano.
Attraverso un’interfaccia intuitiva, il consumatore può ricercare gli esercizi sulla base di categoria e parola chiave. Ogni azienda è presente con la sua pagina dove espone tutti i prodotti in vendita.
«Abbiamo ideato per i nostri associati una modalità interattiva agile e innovativa – puntualizza Crosetto – in grado di aiutare tutte le imprese, anche quelle più piccole che non hanno ancora un sito internet o non dispongono di un e-commerce, a raggiungere i propri clienti e vendere i propri prodotti. In tal modo, si è cercato di orientare i nostri artigiani e piccoli imprenditori verso la futura “ripartenza”. Seguendo le nuove disposizioni che regolamentano gli accessi agli esercizi e ai negozi, questo shop online permette di evitare code e assembramenti».

Ci sono poi, le tante imprese artigiane dei cosiddetti “Servizi alla persona”, dall’acconciatura all’estetica, che in questo momento sono in stallo, e per le quali le regole di distanziamento sociale determineranno alla riapertura un mutamento sostanziale nell’operatività. Anche per loro Confartigianato, dopo un confronto costruttivo con i rappresentanti della categoria, sta approntando un facile sistema digitale (app), sul quale i clienti potranno agevolmente prenotare le prestazioni.

«Insomma, – conclude Crosetto – abbiamo iniziato fin da subito a rimboccarci le maniche e a lavorare per dare impulso al nostro sistema economico locale e al nostro territorio e per affrontare insieme il tempo di una nuova ripresa».




Ravanelli: momento delicato per il Paese, pronti a collaborare con il Presidente designato Bonomi per la ripartenza

Il cambio al vertice di Confindustria avviene in un momento molto complesso e delicato per il nostro Paese, per aziende e imprenditori.

Per questo il nostro augurio di buon lavoro al Presidente designato Carlo Bonomi è sentito e saremo a sua disposizione per collaborare e fornirgli tutto il sostegno necessario a superare nel miglior modo possibile l’attuale emergenza e soprattutto affrontare la successiva fase di rilancio, fondamentale per riavviare il motore economico del Paese.

Un sincero e doveroso ringraziamento a Vincenzo Boccia che ha saputo guidare con determinazione l’Associazione e a Licia Mattioli che con la sua candidatura ha contribuito ad arricchire la dialettica e il confronto nel percorso di scelta del nuovo Presidente.

 




Carlo Bonomi è il nuovo presidente designato di Confindustria

Il consiglio generale di Confindustria ha designato Carlo Bonomi nuovo presidente.

L’attuale presidente di Assolombarda ha superato l’altro candidato in corsa Licia Mattioli ottenendo 123 voti, contro i 60 dell’avversaria.

I membri del consiglio generale hanno espresso la propria preferenza tramite voto on line .

Nel prossimo mese di maggio saranno i delegati nell’assemblea privata ad eleggere formalmente il nuovo presidente di Confindustria (il trentunesimo nella storia della Confederazione) che prenderà il posto di Vincenzo Boccia.




Il contagio in Piemonte è condizionato dalla vicinanza con la Lombardia

In un’intervista pubblicata oggi da La Stampa il presidente Alberto Cirio afferma che “da quanto ci dicono medici e scienziati sul nostro territorio il contagio è condizionato cronologicamente e geograficamente dalla vicinanza con la Lombardia.

Non è un caso che province di confine come Alessandria abbiano dei dati sull’epidemia molto più alti rispetto ad altre aree ad ovest del Piemonte; è evidente che siamo indietro di una settimana rispetto alla Lombardia, ma anche ad altre regioni. È normale che i numeri calino in modo più graduale, però registriamo già un dato positivo sulle terapie intensive, sono diminuiti gli accessi ai pronto soccorso e sta aumentando il numero dei guariti. Qui il contagio è iniziato dopo e finirà dopo”.

Il presidente fa anche presente che “la gestione è stata immediata e tempestiva. A 24 ore dal caso di Codogno ho istituito un’Unità di Crisi, una settimana prima che il Governo lo chiedesse a tutti in modo ufficiale il 4 marzo. Siamo anche stati i primi a montare le tende per i triage fuori dagli ospedali, ad autoprodurre mascherine e reagenti per i tamponi e a creare protocolli per l’autocertificazione dei dispositivi di protezione fatti in Piemonte”.

Infine, rileva che nella prima fase di partenza “l’Unità di Crisi ha dovuto scontare le difficoltà strutturali del sistema sanitario regionale. Prima tra tutte la carenza di laboratori per eseguire i tamponi, che erano rimasti solo due. La sanità che mi è stata consegnata pochi mesi fa da chi l’aveva governata negli ultimi 5 anni aveva l’eccellenza degli ospedali, ma un pressoché completo abbandono della medicina territoriale”.




Torino. Emergenza Covid-19, prime misure a sostegno della cultura

Questa mattina la Giunta Comunale, visto il perdurare della grave situazione emergenziale creata dal Covid 19 che impatta fortemente sui settori culturali e creativi, su proposta di Francesca Leon e Sergio Rolando, rispettivamente assessori alla Cultura e al Bilancio della Città di Torino, ha approvato le prime misure a sostegno della cultura.

La Cultura non è un prodotto. É ciò che tiene insieme la nostra comunità e va sostenuta sempre, soprattutto in momenti di crisi come questisottolineano Francesca Leon e Sergio Rolando -. I presidi creativi e culturali sono un valore in sé, senza creatività e cultura non possono esserci soluzioni nuove a problemi attuali. Attraverso gli strumenti che abbiamo a disposizione intendiamo, con tutte le nostre forze, aiutare il settore e garantirne la sopravvivenza”.

Il Comune ha deciso di intervenire tempestivamente per salvaguardare la tenuta del sistema culturale che ha una funzione fondamentale all’interno delle comunità analizzando le specifiche problematicità e individuando misure concrete di sostegno. A tal fine sono già state autorizzate forme di dilazione del pagamento dei canoni degli immobili della Città concessi agli enti no profit e, con il provvedimento odierno, saranno semplificate le procedure per il riconoscimento dei benefici economici connessi all’erogazione di contributi.

L’Amministrazione intende assicurare la resistenza del sistema, la continuità delle imprese culturali e la tutela dell’occupazione quale interesse pubblico prioritario sia in questa fase di emergenza, sia in quella che seguirà affermano i due assessori -. Azione che servirà a impedire una desertificazione delle iniziative e un dissolvimento dei soggetti culturali con danni irreversibili alla struttura sociale e creativa cittadina, oltre ad accelerare il processo di ripartenza”.

Con la delibera, in particolare, la Città provvederà allo stanziamento di sostegni economici per l’anno in corso (ferme restando le disponibilità a bilancio) autorizzando gli anticipi dei contributi anche in deroga agli atti convenzionali – attraverso una specifica rimodulazione, considerando fondamentale garantire la continuità aziendale -, con contestuale impegno alla riprogrammazione, alla riorganizzazione e alla rimodulazione delle iniziative non eseguite per le misure restrittive vigenti.

L’atto, inoltre, dà mandato ai dirigenti di revocare o sospendere i bandi già pubblicati (per i quali non sono ancora decorsi i termini di presentazione delle domande di partecipazione) che l’Amministrazione riformulerà seguendo nuove linee guida.

Il Comune, che attuerà tempestivamente i decreti governativi per fronteggiare l’emergenza, sta già intervenendo a livello nazionale per rivendicare la centralità di questo sistema in un progetto strategico di ripartenza dell’intero Paese chiedendo al Governo di far propria questa centralità destinando risorse al settore e programmando interventi combinati per permettere alle Città di agire insieme in un contesto di ripartenza.

Anche se al momento non è possibile quantificare esattamente l’entità del danno economico, un primo monitoraggio condotto dall’Osservatorio Culturale del Piemonte su un campione di enti del territorio regionale, ha stimato – nel periodo compreso tra il 24 febbraio e l’1 marzo – una perdita pari a 2,8 milioni di euro. Una cifra destinata a salire a cui si aggiunge l’impossibilità di una ripresa a breve termine e a pieno regime delle attività culturali aggregative.

L’intervento tempestivo dell’Amministrazione ha l’obiettivo di salvaguardare la tenuta del sistema che ha una funzione fondamentale all’interno delle comunità e che, in questo momento, si sta reinventando e sperimenta nuovi percorsi di fruizione del patrimonio materiale e immateriale, per offrire motivi di coesione e un concreto supporto alla vita in quarantena degli italiani. Molteplici infatti sono le iniziative intraprese dagli operatori culturali in tutti gli ambiti (musei, teatri, biblioteche, cinema, ecc.), con la creazione e la disponibilità di contenuti digitali inediti online. Il Comune si è quindi attivato con le realtà culturali torinesi per analizzare le specifiche problematicità e individuare misure concrete di sostegno. Le prime azioni saranno orientate a garantire la resistenza del sistema, la continuità delle imprese del settore e la tutela dell’occupazione per accelerare il processo di ripartenza.

La Città, che assegnerà contributi tenendo conto delle modalità in corso di definizione a livello nazionale e regionale, assicurerà anche la partecipazione alla ripresa delle attività culturali impegnandosi alla loro promozione e pubblicizzazione.

 




Coronavirus, Filippa (Cnvv): “Il motore produttivo del territorio deve iniziare a ripartire”

Il motore produttivo del territorio deve iniziare a ripartire». Lo sostiene il presidente di Confindustria Novara Vercelli Valsesia, Gianni Filippa.

«Siamo di fronte – spiega – a due tipi di emergenze e di problematiche: quella sanitaria e quella economica. Non voglio entrare nel merito delle prime, che non sono di mia competenza. Voglio però ringraziare sinceramente tutto il personale sanitario che si sta prodigando con un senso di responsabilità e una dedizione che vanno bel oltre la dimensione del dovere.

Un altro aspetto fondamentale, a questo riguardo, è la salute dei nostri collaboratori: per noi è un vero e proprio “patrimonio”, di cui non possiamo permetterci di fare a meno e per il quale dobbiamo avere la massima cura. Per questo le nostre aziende hanno attivato tutti i protocolli per lavorare in sicurezza».

«Sull’emergenza economica – prosegue Filippa – deve invece essere chiaro che non abbiamo a che fare con una crisi dovuta alla mancanza di domanda o di offerta, ma al blocco delle attività per oltre un mese in un settore che rappresenta oltre il 50% del Pil italiano, e che sta portando a una crisi di liquidità soprattutto nelle piccole imprese, ma anche tra gli artigiani, i commercianti, gli operatori del turismo e della ristorazione.

Molte aziende nostre associate stanno affrontando difficoltà di varia natura, dovute sia ai problemi dei fornitori, che stanno “a monte” della filiera produttiva e che andranno aiutati, sia a quelli dei clienti, che stanno “a valle” e che nella migliore delle ipotesi ci chiederanno dilazioni di pagamento.

Si tratta di un aspetto molto serio, che va oltre la dimensione finanziaria, perché se perdiamo un ordine ce ne facciamo una ragione, ma quando perdiamo un cliente non lo recuperiamo più e rischiamo, una volta finita l’emergenza, di dover proseguire la cassa integrazione non a causa del virus ma per mancanza di mercato, con conseguenze che possono arrivare fino al fallimento.

Dobbiamo ricominciare a produrre reddito, perché non si può vivere solo di debito. Le industrie nostri concorrenti tedesche, cinesi e turche in queste settimane stanno lavorando e ci stanno portando via clienti e opportunità».

«Sempre in tema di economia – conclude Filippa – dobbiamo anche iniziare a pensare al futuro. Vanno quindi fatte ripartire le opere pubbliche e i cantieri, ma alla condizione che vengano drasticamente ridotti i tempi degli appalti e che nelle ristrutturazioni edili vengano incentivati gli investimenti in risparmio energetico e in domotica, favorendo più possibile lo sviluppo delle tecnologie e delle connessioni, nelle case come nei capannoni: non possiamo parlare di smart working se poi in molti Comuni manca ancora la banda larga… Dobbiamo, infine, cogliere questa occasione per cercare di risolvere il problema della burocrazia, che gli stessi cittadini che per settimane hanno atteso l’erogazione dei 600 euro hanno potuto toccare con mano. Un plauso va ai nostri amministratori locali, che non si sono fatti imbrigliare e che in pochi giorni hanno distribuito i buoni spesa a molte famiglie bisognose».




Decreto liquidità, online il modulo per richiedere la garanzia fino a 25 mila euro

A seguito della pubblicazione del Decreto liquidità in Gazzetta ufficiale, il Ministero dello Sviluppo economico si è adoperato per rendere immediatamente attuative le misure approvate in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti.

Per ridurre i tempi di attuazione era stata già inviata alla Commissione Ue, ancor prima dell’approvazione del decreto legge, la notifica con la quale era stata richiesta l’autorizzazione ad adottare questi nuove regole di aiuti di stato e che oggi ha ricevuto il tempestivo via libera da Bruxelles.

Il MiSE e Mediocredito Centrale, gestore del Fondo di Garanzia, stanno inoltre lavorando insieme all’Associazione bancaria italiana e ai principali istituti di credito per rendere attivi e disponibili, in tempi brevi, tutti i sistemi informatici e la modulistica necessaria alla richiesta di garanzia per i beneficiari delle misure, che si prevedono numerosi.

È già disponibile on line sul sito “fondidigaranzia” il modulo per la richiesta di garanzia fino a 25mila euro, che il beneficiario dovrà compilare e inviare per mail (anche non certificata) alla banca o al confidi al quale si rivolgerà per richiedere il finanziamento.

Allo stesso tempo si sta lavorando per accelerare le istruttorie bancarie con l’obiettivo di ridurre a pochissimi giorni il tempo di attesa tra la richiesta di finanziamento e l’accredito delle somme richieste sul proprio conto corrente.

 

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