Le persone positive al Covid19 sono 32.301 (+ 41 )

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.593 (+16 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3313 (+5) Alessandria, 1599 (+0) Asti, 848 (+0) Biella, 2515 (+6) Cuneo, 2379 (+0) Novara, 13.665 (+4) Torino, 1119 (+0) Vercelli, 977 (+1) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 178 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 534 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I decessi salgono a 4143. Un decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 4143 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 681 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 373 Novara, 1833 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

La situazione dei contagi. Sono 32.301 (+ 41 rispetto a ieri, di cui 28 asintomatici; dei 41: 26 screening, 14 contatti di caso, 1 con indagine in corso, quelli importati sono 23 su 41) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4146 Alessandria, 1905 Asti, 1062 Biella, 3049 Cuneo, 2909 Novara, 16.176 Torino, 1459 Vercelli, 1163 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 277 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 155 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 4 (come ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 80 (- 4 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 947. I tamponi diagnostici finora processati sono 555.594, di cui 306.383 risultati negativi.




Gruppo costruttori edili (UI Asti): convegno sul superbonus 110%

Il Superbonus 110%, approvato all’interno del Decreto Rilancio, eleva l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 per specifici interventi di efficientamento energetico degli edifici al 110%.

Il neo-Capo Gruppo del Gruppo Costruttori Edili dell’Unione Industriale della Provincia di Asti, Carlo Fornaca è “convinto che quanto introdotto dal Decreto Rilancio sia un’opportunità per un vero ammodernamento degli immobili del nostro territorio, con ricadute positive sulla nostra economia. E’ un’occasione imperdibile per rilanciare il settore dell’edilizia colpito da troppi anni consecutivi di crisi”.

Al fine di approfondire gli aspetti tecnici e pratici dell’applicazione del Superbonus, il Gruppo Costruttori Edili dell’Unione Industriale della Provincia di Asti co-organizza, congiuntamente a Collegio dei Geometri di Asti, Ordine degli Architetti di Asti, Ordine degli Ingegneri di Asti, CasaClima network Piemonte–Valle d’Aosta, e con il patrocinio di ANACI – Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari, il Convegno “SUPERBONUS: come funziona per le imprese edili, tutele e raccomandazioni per i progettisti e le imprese”.

Il Convegno, aperto alla partecipazione delle imprese associate Ance Asti ed agli iscritti agli Ordini Professionali organizzatori, si terrà giovedì 17 settembre alle ore 16,30 presso il Polo Universitario di Asti.

Relatori il geom. Andrea Leone di Casa Clima Network, l’arch. Enzo Scalone del Comune di Asti, il Dott. Andrea Bonino dell’Unione Industriale della provincia di Asti e la Dott.ssa Francesca Nieddu di Banca Intesa San Paolo, banca convenzionata Ance.

Si terrà poi una tavola rotonda, alla quale parteciperanno, oltre ai relatori ed ai presidenti degli Enti organizzatori, l’Ing. Paola Malabaila, Presidente di Ance Piemonte, la dott.ssa Laura Barolo Presidente di Anaci e l’Arch. Antonio Scaramozzino, Dirigente del settore Urbanistica del Comune di Asti. Modera l’Arch. Elena Ivaldi di Ance Asti.




Esportazioni novaresi: vendite all’estero in discesa del -15,4% nel primo semestre 2020

Diminuiscono le esportazioni novaresi nei primi sei mesi dell’anno: tra gennaio e giugno le vendite all’estero dei prodotti made in Novara si sono assestate su 2,2 miliardi di euro, registrando un calo del -15,4% rispetto allo stesso periodo del 2019. In flessione anche il risultato nazionale, con una variazione dell’export italiano pari al -15,4%, e quello regionale che vede le esportazioni piemontesi ridursi del -21,2%.

Sul fronte dell’import, il Novarese registra una diminuzione del -16,1%, attestandosi, in termini di valore delle merci, ad 1,2 miliardi di euro. Il saldo della bilancia commerciale si mantiene positivo e pari a 969 milioni di euro, ma in diminuzione del -17,2% rispetto al primo semestre 2019.

«I dati relativi ai primi tre mesi dell’anno avevano già preannunciato una diminuzione delle esportazioni, che considerando l’intero semestre appaiono fortemente ridimensionate a causa dell’impatto dell’emergenza sanitaria e della chiusura degli stabilimenti – commenta Cristina D’Ercole, segretario generale della Camera di Commercio di Novara – Si tratta di una situazione generalizzata, con flessioni a due cifre per tutte le province piemontesi, rispetto alle quali Novara ha manifestato un calo significativo, ma meno intenso di altri territori, ponendosi al terzo posto nella classifica decrescente regionale.

L’apertura e la presenza sui mercati esteri sono fondamentali per la nostra economia, ancor più in questa fase complessa: per questo gli interventi a favore dell’internazionalizzazione d’impresa, tra cui le certificazioni per l’estero, l’assistenza legale specialistica e la formazione, rientrano tra quelli sostenuti dalla Camera di Commercio con il bando NOVARA RESTART, per cui è possibile inviare la propria candidatura fino al 15 ottobre».

Il risultato novarese risente del calo delle vendite oltre confine dei prodotti manifatturieri, che rappresentano la quasi totalità delle esportazioni provinciali, con risultati in controtendenza per alimentari, prodotti medici e farmaceutici.
Analizzando l’export delle principali attività economiche si riscontra una flessione significativa, pari al -14,5%, per macchinari e apparecchiature (in cui risultano inclusi rubinetteria e valvolame), che si confermano comunque il comparto più rilevante, con un’incidenza del 27,6% sull’export provinciale.

Negativo anche il risultato delle sostanze e prodotti chimici (-16,8% su base annua), che si trovano al secondo posto nella classifica provinciale delle vendite all’estero, con un’incidenza del 16,7%.
Crescono, invece, i prodotti alimentari, bevande e tabacco, che mettono a segno un +4,9%, sfiorando un’incidenza del 12% e attestandosi al terzo posto nella classifica provinciale delle vendite all’estero, posizione condivisa con il tessile-abbigliamento, comparto che registra, tuttavia, un calo del -19,1%.

In netto calo appare il comparto della gomma-plastica, con una variazione che supera il -25%, mentre continua la crescita di quello dei medicinali e preparati farmaceutici che, spinto dall’emergenza sanitaria, mantiene il sesto posto nella classifica dell’export provinciale, con un sostanziale raddoppio delle vendite (+99,8%).

Per quanto riguarda i mercati di sbocco, l’Unione Europea si conferma la principale destinazione delle merci novaresi, con una quota pari al 60,8% dell’export. La performance dei mercati comunitari appare negativa e leggermente meno intensa della media provinciale, registrando un calo delle esportazioni del -11,4%.

Guardando ai singoli Paesi si riscontra una diminuzione generalizzata delle esportazioni verso i principali mercati, salvo poche eccezioni. In particolare calano del -11,2% le vendite dirette in Germania, primo mercato dell’export novarese, e del -7,7% quelle rivolte alla Francia, secondo mercato di riferimento. Aumentano, invece, del +12,2% le vendite in Polonia, crescita quasi interamente riconducibile ai prodotti alimentari, mentre si registra un calo a due cifre per la Spagna (-19,2%), con una flessione più contenuta per il Belgio e una sostanziale stabilità per i Paesi Bassi.

In merito alle vendite verso i Paesi extra-UE si registra, a livello complessivo, un netto calo, superiore alla media provinciale e pari al -20,9%. Ad incidere sono soprattutto le diminuzioni dell’export con destinazione U.S.A. (-36,7%), che risentono del crollo della componente aerospazio, Svizzera (-23,1%) e Regno Unito (-21,9%), mentre aumentano del +10% quelle verso il mercato cinese, sostenute, in particolare, dalla crescita di detergenti e prodotti chimici di base.




Università, aumentano gli iscritti malgrado il Covid

Nonostante la pandemia con il nuovo anno accademico sono incrementati gli iscritti agli atenei piemontesi che seguiranno i corsi secondo la prevista modalità mista di partecipazione, in parte in presenza in parte a distanza.

A sottolinearlo è l’assessore regionale all’istruzione e diritto allo studio universitario, che ha illustrato in sesta Commissione le materie di sua competenza nell’ambito del Documento di economia e finanza regionale 2021-2023.

È stato messo in luce come fra gli obiettivi dell’assessorato ci sia quello di ridurre al massimo il rischio di contagio da Covid-19, il che comporta anche la necessità di riorganizzare gli spazi, in particolare nelle residenze universitarie al fine di assegnare stanze solo singole.

A fronte quindi del ridotto numero di posti letto si sta valutando la possibilità di attivare convenzioni con strutture che sopperiscano a questa necessità. Si intende inoltre offrire sostegno agli studenti in situazione di disagio a seguito dell’emergenza e confermare la più ampia copertura possibile delle borse di studio agli studenti meritevoli ma privi di mezzi, nonché rafforzare l’internazionalizzazione del sistema universitario regionale e promuovere una collaborazione crescente fra atenei, poli di innovazione, piattaforme e parchi tecnologici.

Per quanto riguarda il diritto allo studio l’assessore ha spiegato che lo sforzo maggiore si concentrerà sull’obiettivo di mantenere i livelli di qualità attuale dei vari servizi in un contesto di risorse regionali decrescenti.

La volontà è quella di rendere effettivo il diritto allo studio riducendo il tasso di abbandono, confermare la più ampia copertura dei voucher per il diritto allo studio e di borse di studio, ottimizzando l’uso delle risorse a questo scopo. Nell’ambito dell’edilizia scolastica si adotteranno criteri di selezione degli interventi meritevoli di contribuzione che vadano a premiare la razionalizzazione della rete delle strutture scolastiche, l’economicità e l’ecosostenibilità ambientale delle soluzioni (ristrutturazioni o nuove costruzioni) al fine di ampliare sempre più la quota del patrimonio d’edilizia scolastico sicuro e a norma.

Sono poi intervenuti alcuni consiglieri di M5s, Pd e Lega per chiedere chiarimenti su mense scolastiche, utilizzo dei voucher per acquisto di cancelleria, tirocini, borse di studio ed edilizia scolastica.

È infine stato dato parere preventivo favorevole sulla proposta di delibera della Giunta regionale in merito all’“Approvazione dei criteri per la realizzazione e la promozione di azioni volte a garantire e migliorare i livelli di qualità dell’offerta formativa ed educativa nelle istituzioni scolastiche del Piemonte”.

Il documento contempla quattro categorie di progetti, ovvero attività finalizzate a migliorare la qualità dell’offerta formativa ed educativa e progetti di sperimentazione organizzativa, didattica ed educativa, iniziative di interesse generale regionale, interventi per la prevenzione e il contrasto del bullismo e cyberbullismo e iniziative per l’acquisizione e l’uso della Lis.




Nasce ALPIFIDI: approvata la fusione tra Confartigianato Fidi Cuneo S.C. e Valfidi S.C di Aosta

Il 5 ed il 6 ottobre sono state due date fondamentali per il futuro della Confartigianato Fidi Cuneo, le Assemblee dei Soci di Valfidi S.C di Aosta e della Cooperativa di Cuneo hanno infatti approvato, all’unanimità, la fusione tra i due Confidi, che porterà alla creazione di un Confidi che opererà nel territorio del Nord Ovest d’Italia, dalla Valle d’Aosta alla Liguria.

La denominazione scelta per la nuova realtà è ALPIFIDI, un nome che simbolicamente unisce i territori su cui operano i due Confidi che si sono uniti, dal Monte Bianco al Mar Ligure; il nuovo Confidi sarà sottoposto alla vigilanza diretta della Banca d’Italia e quindi un vero e proprio Ente finanziario, in grado di mettere in campo a favore dei propri soci, oltre alla garanzia, anche strumenti diversi e innovativi, una consulenza finanziaria in senso lato e l’erogazione diretta di credito.

Il Presidente di Confartigianato Fidi Cuneo, Roberto Ganzinelli, nel suo discorso introduttivo all’Assemblea di Cuneo del 6 Ottobre, ha ripercorso le tappe del progetto, ricordato gli studi e le discussioni che hanno portato a scegliere questa soluzione, nell’intento di far progredire la Cooperativa di Cuneo, di investire per produrre lavoro e ricchezza, di onorare le intenzione dei fondatori, gli 80 artigiani lungimiranti che nel 1969 hanno fondato la Confartigianato Fidi Cuneo.

Ganzinelli ha evidenziato come i dodici consiglieri che compongono il Consiglio di Amministrazione si sono impegnati nel diffondere il messaggio e nel recepire le istanze delle imprese associate, promuovendo momenti di confronto in cui sono stati valutati vantaggi, svantaggi e le alternative esistenti.

Il Presidente ha dato risalto al fatto che le quote sociali detenute dai soci di Cuneo avranno la stessa valenza di quelli di Aosta, essendo la fusione strutturata sul valore nominale.
Il Segretario verbalizzante, il Notaio Vincenzo Pitino di Carrù, ha poi illustrato le modalità previste per lo svolgimento delle prossime Assemblee, che si terranno in modalità separata, una per il territorio cuneese, Piemonte Sud e Liguria e una per la Valle d’Aosta ed il Piemonte Nord, in modo da assicurare la massima rappresentatività dei territori.

Nel corso dell’evento è stato anche riferito che la Banca d’Italia, il severo organo di controllo con cui il nuovo Confidi dovrà confrontarsi nei prossimi anni, ha già formalmente approvato il progetto, fornendo suggerimenti concreti per migliorarlo e renderlo pienamente conforme alle stringenti normative cui sono sottoposti gli Enti finanziari.

Al termine dell’Assemblea di Cuneo è intervenuto il Presidente di Valfidi, Laurent Vicquéry, che ha espresso la sua personale soddisfazione, e degli amministratori e dei soci del Confidi di Aosta, per il risultato raggiunto, che va a creare una stretta sinergia tra due strutture sane e organizzate, pur mantenendo le necessarie autonomie sui rispettivi territori, a livello di governance e di rappresentatività; un nuovo Confidi che, fatto non secondario, permette di mantenere inalterati i livelli occupazionali nelle attuali sedi, a Cuneo ed Aosta, grazie all’utilizzo delle tecnologie informatiche.

Il Presidente di Confartigianato Imprese Cuneo, Luca Crosetto, ha evidenziato che il progetto chiude un ciclo glorioso del Confidi di Cuneo, ha fatto i complimenti ai Consiglieri di Amministrazione per il risultato raggiunto ed ha formulato i suoi migliori auguri, auspicando che con il nuovo Confidi prosegua la storica collaborazione con l’Associazione.




Coprifuoco per la ristorazione. De Santis: “Altro duro colpo per le imprese artigiane”

Non solo la chiusura di bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie alle 24, penalizzerà molte attività artigiane ma nel nuovo DPCM l’aspetto più preoccupante per le imprese artigiane che conducono un’attività di ristorazione meno classica, consiste nella chiusura alle 21 per gli esercizi che non operano servizio al tavolo (anche se verrà garantita loro la possibilità di continuare ad effettuare consegne a domicilio e servizio d’asporto) e per gli altri divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dopo le 21.

“Per le attività artigiane della ristorazione del Piemonte, come gelaterie, pasticcerie, pizzerie, rosticcerie, birrerie o altri servizi di ristorazione sarà un ulteriore duro colpo. Non hanno fatto in tempo a risollevarsi dai mancati fatturati di un’intera stagione, che devono subire altre limitazioni con relative decurtazioni di fatturato”. È il commento di Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino.

Le imprese artigiane del Piemonte che operano in questi settori, secondo recenti analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato Piemonte, su dati UnionCamere, sono ben 89.163 di cui 19.397 del settore dolciario.

Per Confartigianato la sospensione del servizio al banco dopo le 21 per bar, pasticcerie, pizzerie al taglio, birrerie e gelaterie provocherà un crollo del fatturato in media del 50% con punte dell’80%, considerando anche la quota di fatturato che si perderà con il divieto di consumare in piedi dopo le ore 21.

“Le imprese artigiane che lavorano nella ristorazione sono allo stremo e difficilmente potranno superare un’altra quarantena – continua De Santis – Chiediamo che a fronte di un provvedimento restrittivo ci sia, almeno, un corrispettivo economico”.

“Le imprese artigiane che lavorano nel food rischiano di non farcela ad approdare nel nuovo anno, molti lavoratori sono ancora in attesa di ricevere la cassa integrazione dei mesi passati. – commenta De Santis – Si sono barcamenati nel periodo estivo con tutte le limitazioni e protocolli di sicurezza, cedendo circa un terzo dei ricavi, ora non hanno più gli anticorpi per combattere una seconda ondata di restrizioni”.

“Non solo, ma ora si minaccia il lockdown natalizio – continua De Santis – Evidentemente, qualcuno vuole assestare il colpo definitivo ad artigiani e commercianti, facendoci passare per untori. Mentre prendere un bus o in treno strapieno deve fare bene ai polmoni.”
“Anche a noi artigiani sta a cuore la salute delle nostre famiglie, dei collaboratori e dei nostri clienti, per questo cerchiamo di svolgere le nostre attività in sicurezza, ma nello stesso tempo chiediamo che le misure che vengono varate siano di buon senso”.

 

 

 

 




Il presidente Stefano Allasia condanna le violenze ed esprime solidarietà alle forze dell’ordine

Ferma condanna per le violenze e devastazioni di ieri sera nelle vie del centro di Torino.

Desidero esprimere la mia massima solidarietà e gratitudine alle forze dell’ordine impegnate ad arginare teppisti e criminali infiltrati nella pacifica protesta di commercianti e lavoratori.

E’ stata un’ inaccettabile violenza che nulla ha a che vedere con le comprensibili ragioni di chi è preoccupato per le ripercussioni economiche della pandemia e delle misure per contenere la diffusione del contagio.

Torino non merita uno scempio del genere, mi auguro che gli autori di queste devastazione vengano assicurati quanto prima alla giustizia con pene severe ed esemplari.




Consiglio regionale: esami e visite, “garantite le attività improrogabili”

Il Piemonte sarà in grado di recuperare visite, screening ed esami saltati nei mesi scorsi durante il lockdown anche alla luce dell’ormai conclamata seconda ondata di contagi da Covid 19?

È questa la domanda alla base dell’interrogazione a risposta immediata che il presidente del gruppo Pd, Raffaele Gallo ha rivolto oggi, nell’ambito dei question time, a Luigi Icardi, assessore regionale alla sanità.

“Tutte le attività ambulatoriali improcrastinabili saranno garantite, cosi come saranno tutelate tutte le patologie urgenti come ictus, infarto e malattie oncologiche – ha dichiarato l’assessore – La nuova pandemia inevitabilmente ci costringe oggi a ridurre le attività di recupero esami programmate nei mesi scorsi, per fare spazio ai numeri dei nuovi contagiati. Avevamo avviato un piano di lavoro dettagliato per il recupero delle prestazioni sospese durante la prima ondata Covid, abbiamo dato indicazioni organizzative rispetto a nuove assunzioni e mobilità del personale, messo a punto un cronoprogramma fin da subito adottato dalle Asl e dai presidi ospedalieri. Oggi – ha riferito Icardi – la necessità di tutelare la salute di tutti, impone un nuovo rallentamento all’attività ordinaria.”

“Recentissima è la decisione della Giunta regionale di convertire 16 ospedali piemontesi alla cura del Covid, conversione che prevede la sospensione di tutte le attività ordinarie procrastinabili, di ricovero e ambulatoriali, con il conseguente rinvio a data da destinarsi delle numerosissime visite programmate

Il peggioramento delle liste d’attesa – ha ribattuto Raffaele Gallo – rappresenta una vera e propria emergenza nell’emergenza e deve essere inserita, senza indugi, tra le priorità dell’azione di governo regionale. Prendiamo atto del fatto che l’Assessore alla Sanità condivida le nostre preoccupazioni – ha conclulso il presidente del gruppo Pd – tuttavia ci chiediamo perché non abbia approfittato dei mesi concessi dall’indebolimento della pandemia per prevedere un piano che evitasse la chiusura dei reparti ordinari e, a fronte di una nuova seconda ondata e consentisse di non sospendere, ancora una volta, screening e interventi”.

Durante i question time è stata data inoltre risposta alle interrogazioni di: Diego Sarno (Pd) su Organizzazione tamponi, contact tracing e tamponi rapidi; Paolo Bongioanni (Fdi) su Centri diurni disabili; di Giorgio Bertola (M5S) su remunerazione dei servizi di mobilità dei medici di continuità assistenziale resi dagli operatori della Centrale Torino Taxi; Monica Canalis (Pd) su come viene monitorato l’operato dei SISP delle ASL?; Francesca Frediani (M5S) su Bandi regionali per il settore Cultura; Silvio Magliano (Moderati) su Bandi cultura, ora l’urgenza è assoluta: quali sono le tempistiche?; Marco Grimaldi (Luv) su mancanza di piani per l’individuazione tempestiva di Covid hospital.




Torino. Comuni in rete a sostegno degli homeless

Si è svolta questa mattina in una riunione congiunta della IV Commissione consiliare della Città metropolitana con la IV Commissione consiliare della Città di Torino, la presentazione degli studi promossi da Città metropolitana sulla popolazione homeless e sulle strategie di rete tra il Comune capoluogo e gli altri Comuni del territorio;

Alla Commissione sono stati invitati a partecipare i Comuni dell’area metropolitana torinese, la Federazione italiana organismi per le persone senza dimora (Fio.PSD), Acmos, Gruppo Abele.

Cesare Bianciardi del Dipartimento di Culture, politica e società dell’Università degli Studi di Torino, che ha realizzato la ricerca su chi sono gli homeless del territorio metropolitano al di fuori della Città di Torino, ha sintetizzato i risultati emersi, ricordando che a fianco al profilo classico del senza fissa dimora cresce una fascia di nuove povertà che, a causa di eventi scatenanti come la perdita del lavoro, diventano homeless

. La vicesindaco del Comune di Torino Sonia Schellino ha sottolineato che il capoluogo è un naturale attrattore per gli homeless, sia perché la città ha la disponibilità di offrire la residenza fittizia, sia per la moltitudine di servizi in atto per le persone fragili. Ciononostante, un maggior coordinamento con tutti i Comuni del territorio potrebbe migliorare l’offerta di soluzioni, anche a vantaggio di quei Comuni che per le dimensioni hanno meno possibilità di farsi carico in modo mirato del problema.

Il vicesindaco Marco Marocco ha sottolineato che la visione della Città metropolitana deve essere sicuramente sovracomunale e su questo c’è la possibilità di integrare le azioni già intraprese: un ruolo che investe l’ente non solo con attività di coordinamento ma anche di sportello, per esempio quello sul sovraindebitamento.

La presidente della IV Commissione Maria Grazia Grippo ha preso l’impegno di far diventare questa riunione il primo degli appuntamenti per costruire una rete di iniziative e proposte su tutto il territorio.




Nasce SOndE  per dare risposta ai bisogni del territorio  

Ripartire subito e in modo adeguato alle aspettative, impiegando le migliori energie a disposizione.

E’ la finalità del progetto SOondE  – Sviluppo Organico (del territorio) per il dopo-Emergenza – promosso da Smartvalley, Associazione di Sviluppo Territoriale, e Provincia di Alessandria, con il supporto del Dipartimento di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell’Università del Piemonte Orientale (UPO) e il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

L’accordo di collaborazione scientifica per l’avvio della fase di indagine è stato firmato nelle scorse ore a Palazzo Ghilini dalla presidente di Smartvalley, Nadia Biancato, dal direttore di Dipartimento, Serena Quattrocolo, e dal vice presidente della Provincia, Gian Paolo Lumi, che ha fortemente sostenuto l’idea di agire immediatamente nel ricercare gli stimoli giusti a far ripartire il territorio.

La ripresa  economica e sociale del dopo-emergenza  covid dovrà fare i conti con  incognite e incertezze di vario tipo, da quelle sanitarie alle possibili tempeste politiche e finanziarie, che avranno inevitabili effetti sulle capacità di risposta del welfare rispetto alla crisi economica e sociale in atto da tempo. Il nostro compito statutario è facilitare le amministrazioni locali, coinvolgendo il tessuto economico, per creare sviluppo in modo innovativo e in questo momento non potevamo che propone una strategia utile a  pianificare in modo efficace un nuovo scenario di cui siano protagoniste, insieme, attività produttive, istituzioni, realtà culturali e associazioni per far ripartire senza tentennamenti il nostro territorio. La situazione è complessa e da soli non se ne esce.” afferma la presidente di Smartvalley, Biancato. 

 Il progetto SOndE ha subito incontrato la  condivisione  del presidente dell’Amministrazione, Gianfranco Baldi,  che  ha voluto scommettere su una proposta che  coinvolge in  modo diretto, le  persone che vivono, lavorano e investono sul territorio. Questo non è un piano calato dall’alto, ma un percorso che si costruisce ascoltando proposte e diverse visioni, valorizzando le competenze per creare uno o più progetti credibili di ripresa, considerando  i nuovi bisogni ma anche le energie, le risorse, anche latenti, che ogni attore è in grado di esprimere. Ringraziamo la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria per aver riconosciuto a SOndE il suo valore e aver scelto di sostenerlo  per l’impatto che potrà avere” rimarca il vice presidente Lumi, le cui deleghe riguardano ambiti di rilevanza ai fini del progetto quali  Assistenza Tecnica ai Comuni, Progetti Europei e Unesco.

L’Associazione Smartvalley ha costruito, insieme a un gruppo di nostri studiosi l’impianto del progetto SOnDE  che mira, appunto, a gettare “sonde” per esplorare nuove pratiche, atteggiamenti e istanze che emergono da professionisti, aziende, operatori dei diversi settori produttivi, amministratori e cittadini che vivono, in maniera diversa, gli effetti del coronavirus e sono chiamati ad affrontare, su vari fronti, una difficile e complicata ripartenza” evidenzia la prof.ssa Quattrocolo, Direttore del DiGSPES  dell’Università del Piemonte Orientale (UPO).

Il progetto si svolge in quattro  fasi, tutte ravvicinate nel tempo, perché la ripresa non aspetta.

Responsabile scientifico è la Prof.ssa Fabrizia Santini che ha articolato il progetto in quattro fasi: le prime due fasi sviluppano l’indagine che si sofferma tanto sui punti di criticità, che i vari attori si sono trovati e si trovano ad affrontare, sia sulle opportunità e su quanto si è appreso dall’emergenza. Della prima sono protagonisti gli stakeholder del territorio: imprenditori, sindaci, rappresentanti delle categorie economiche, come del mondo della cultura.

Pochi, selezionati opinion leader per raccogliere il punto di vista di chi conosce punti di forza e fragilità del variegato contesto locale. Nella seconda si indaga attraverso la raccolta di informazioni da parte della popolazione, un campione rappresentativo che permetterà di avere il quadro definitivo e completo delle aspettative  per elaborare la strategia nella terza fase e progettare il futuro possibile nella quarta e più difficile parte di SondE.

Una sfida enorme per attivare capacità creative e generative  per rafforzare reti, favorire la cooperazione, dare risposte adeguate per contrastare la crisi e sviluppare nuove soluzioni.

L’attenzione sarà concentrata da un lato sugli spazi di possibilità  che la crisi ha aperto, dall’altro sulle fragilità e sulle carenze infrastrutturali, che potrebbero essere fatali per il dopo-emergenza. 

Nulla sarà più come prima. SondE prepara il cambiamento basandosi su scelte calibrate alle reali forze  e volontà di chi vuole essere agente di sviluppo e protagonista della rinascita.