Coronavirus, sono 61 i decessi di persone positive

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero dei pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 88 (+13 rispetto a ieri), cosi suddiviso su base provinciale: 5 Alessandria, 10 Asti, 2 Biella, 12 Cuneo, 7 Novara, 34 Torino, 10 Vercelli, 3 Verbano-Cusio-Ossola, 5 provenienti da altre regioni. Altri 243 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e attendono ora l’esito del secondo.

Sono 61 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati questo pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 1 in provincia di Alessandria, 3 in provincia di Asti, 1 in provincia di Biella, 3 in provincia di Cuneo, 1 in provincia di Novara, 35 in provincia di Torino, 14 in provincia di Vercelli, 2 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 provenienti da fuori regione.

Il totale è ora di 795 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 156 Alessandria, 35 Asti, 69 Biella, 53 Cuneo, 104 Novara, 271 Torino, 46 Vercelli, 47 Verbano-Cusio-Ossola, 14 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Sono 8.835 (+374 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 1.287 in provincia di Alessandria, 407 in provincia di Asti, 477 in provincia di Biella, 687 in provincia di Cuneo, 741 in provincia di Novara, 4.193 in provincia di Torino, 456 in provincia di Vercelli, 382 nel Verbano-Cusio-Ossola, 83 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 122 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoverati in terapia intensiva sono 454. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 26.578, di cui 15.283 risultati negativi.

L’assessore Luigi Icardi ha reso noto che il tasso di raddoppio dei contagi è sceso da 2,4 a 7,2 giorni: “Vuol dire che gradatamente ci stiamo assestando, in quanto la curva cresce con progressione sempre minore. Un progressivo rallentamento della crescita che fa ben sperare”.




Confartigianato Cuneo: ecco come fare la richiesta indennità 600 € mese di marzo 2020

Di seguito viene specificato come fare la richiesta di indennità di 600 euro nel mese di marzo 2020

La richiesta del “bonus”

  • può essere effettuata direttamente da te, tramite il “PIN” dell’INPS, da te personalmente richiesto

oppure

Dopo aver compilato il nostro modulo on-line riceverai una e-mail di presa in carico della richiesta.

Le richieste saranno evase secondo l’ordine cronologico di invio.

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A chi spetta il “bonus”?

Il bonus spetta a:

  • liberi professionisti titolari di partita IVA attiva alla data del 23 febbraio 2020 iscritti in Gestione Separata;
  • soci lavoratori, coadiuvanti e familiari iscritti all’INPS;
  • lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla data del 23 febbraio 2020;
  • lavoratori autonomi iscritti alle Gestioni Speciali dei Lavoratori Autonomi;
  • lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali;
  • operai agricoli a tempo determinato;
  • lavoratori iscritti all’ENPALS.

Scarica altre domande/risposte sul “bonus” (PDF)




Confindustria Piemonte, Ravanelli: “Subito un Commissario straordinario per studiare un progetto di rilancio”

Come sappiamo, il termine “emergenza” che in questo periodo ricorre così frequentemente non si applica solo agli aspetti sanitari.

Le nostre aziende, la nostra economia – locale e nazionale – è stata coinvolta e travolta essa stessa da una condizione di assoluta straordinarietà che ha determinato la sospensione delle attività non essenziali, oltre alla messa in campo di misure ad hoc, quali il Protocollo a contrasto della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro condiviso da istituzioni, imprese e parti sociali.

Se tali provvedimenti stanno iniziando a dimostrare la loro efficacia, anche se non ci è ancora concesso di poter abbassare la guardia – la tutela della salute di cittadini e lavoratori rimane prioritaria – lo stesso approccio emergenziale va posto per salvaguardare il più possibile il nostro tessuto economico dall’insinuarsi degli effetti del virus.

Il rischio che il rallentamento delle attività si traduca per molti in uno stop definitivo è più che concreto, una prospettiva drammatica per imprese, lavoratori e famiglie – commenta il Presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli – Per questo riteniamo fortemente condivisibile la proposta della parlamentare Claudia Porchietto di istituire un’Unità di Crisi regionale affidata a un Commissario straordinario all’economia. Una figura che possa operare con la massima agilità decisionale, predisponendo sin d’ora un progetto di rilancio a sostegno della ripresa, che consenta al sistema produttivo di risollevarsi quanto prima. Non attendiamo che l’emergenza sia terminata, prepariamoci ora per ripartire poi il più rapidamente possibile”.




Buoni spesa ai Comuni, Bussone (Uncem): “Enti piccoli potranno lavorare insieme”

Ringrazio il Ministro Boccia e il Capo Dipartimento Borrelli per aver accolto la nostra segnalazione, nell’Ordinanza sui buoni spesa, e di aver lasciato ai Comuni una buona autonomia nel gestire la ‘solidarietà alimentare’, i buoni spesa previsti sabato sera dal Governo con 400 milioni di euro.

Saranno i Sindaci a gestire gli aiuti e abbiamo fatto prevedere possano utilizzare, per supporto e operatività, i Consorzi o gli altri Enti che si occupano di socio-assistenziale.

Molti piccoli Comuni hanno la funzione sociale in forma associata, con l’Unione montana la Comunità montana”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

L’80% del fondo, 320 milioni, è diviso fra tutti i Comuni in proporzione alla popolazione. Gli altri 80 milioni seguono la geografia della povertà, e sono distribuiti in base a un parametro che misura la distanza fra il reddito medio pro capite di ogni Comune e il reddito medio pro capite nazionale. Nessun Comune, nemmeno il più piccolo potrà ricevere meno di 600 euro. Le tabelle si possono scaricare dal sito Uncem

I Comuni potranno usare questi soldi per l’acquisto di buoni spesa o per raccogliere direttamente generi alimentari di prima necessità da distribuire ai cittadini. I Comuni possono aprire dei conti correnti dedicati per raccogliere le donazioni per la solidarietà alimentare. tutta la gestione è affidata ai sindaci, a cui vengono lasciate le mani libere: anche per l’acquisto dei buoni spesa, che potrà essere effettuato rivolgendosi direttamente agli esercenti e alla grande distribuzione. “È importante permettere ai Sindaci, se lo vogliono – prosegue Bussone – di gestire in forma associata questa partita. I piccoli Comuni, in particolare con il personale in smart working, da soli non ce la fanno. I Sindaci possono usare il sistema del sociale, il terzo settore e anche le forme aggregative sovracomunali. Lo abbiamo chiesto e ottenuto per facilitare una missione complessa quanto urgente”.




Confartigianato Piemonte: 8350 le richieste al fondo sostegno

L’emergenza coronavirus e il lockdown delle imprese artigiane hanno come conseguenza anche l’ingente numero di richieste di accesso al Fondo di solidarietà bilaterale artigiano.

Da lunedì 16 marzo a venerdì 27 marzo sono 8.350 – con riferimento al bacino piemontese – le richieste pervenute all’EBAP (Ente Bilaterale Artigianato Piemontese) per l’utilizzo del Fondo di sostegno bilaterale artigianato, ovvero la cassa integrazione degli artigiani, le risorse utilizzato per ammortizzare i costi del personale delle imprese che si sono dovute fermare.
Le 8.350 richieste rappresentano complessivamente una forza lavoro di oltre 33mila dipendenti.
A livello provinciale le richieste pervenute all’EBAP sono così ripartite: 3800 a Torino, 1400 a Cuneo, 881 ad Alessandria, 820 a Novara, 433 ad Asti, 416 a Biella, 330 nel VCO, e 270 a Vercelli.

“Il Fondo serve per coprire le necessità immediate e permettere gli artigiani di non dover licenziare il personale o chiudere la propria attività – dichiara Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – Questa è una prima boccata di ossigeno ma le risorse che occorrono sono sicuramente più importanti.

Il sistema dell’artigianato è fatto di micro e piccole imprese che potrebbero facilmente essere spazzate via alla fine della pandemia. Quello che bisogna attivare è un vero e proprio impulso imprenditoriale e sostenere le imprese già duramente provate da un decennio di crisi.”

“Dopo queste settimane di blocchi e di consumi quasi azzerati, –aggiunge Felici– le nostre imprese sono in grave difficoltà, e se la situazione si protrae si rischiano fallimenti a catena con gravi conseguenze per i dipendenti e le loro famiglie. È certo che i piccoli sono quelli più duramente colpiti. Dalle istituzioni e dalla politica ci aspettiamo che sappiano mettere in campo misure eccezionali e straordinarie.

Servono risorse ma soprattutto idee su come reperirle. Un Piano Marshall non arriverà dall’altra parte dell’Oceano, bisognerà che a vararlo sia l’Europa. In questo momento non è sufficiente qualche bonus né normali strumenti di finanziamento bancario, serve un’azione che riesca a mobilitare risorse imponenti destinate alle imprese, in modo veloce e capillare. Occorre, inoltre, assicurare con chiarezza e con buon anticipo che saranno rinviate tutte le scadenze di pagamento di aprile, maggio e giugno, a cominciare dai pagamenti dell’Imu sui capannoni che in questo momento non sono produttivi.”

“Bisogna –conclude Felici– iniettare nel sistema imprenditoriale una dose importante di liquidità per sostenere le imprese più piccole che sono la stragrande maggioranza e che si reggono in gran parte sul flusso di cassa. Serve un ponte per permettere alle aziende di superare questo momento gravissimo, che rischia di estinguere le nostre botteghe artigiane. Se riusciamo a salvare le imprese dalla catastrofe, salviamo il lavoro e il futuro per le generazioni a venire”.

 




Novara, sospensione e slittamento termini pagamento tributi comunali

La Giunta Comunale, ha adottato la delibera che dispone la sospensione e lo slittamento dei termini per il pagamento dei tributi comunali in scadenza tra l’8 marzo e il 31 maggio 2020.

Il Decreto Legge n. 18 del 17/03/2020 è già intervenuto disponendo la sospensione dei termini di versamento delle cartelle di Agenzia delle Entrate-Riscossione e degli avvisi di accertamento ed ingiunzioni emessi dai Comuni la cui scadenza di versamento era prevista appunto tra l’8 marzo e il 31 maggio 2020. Dalla norma erano però escluse le scadenze di versamento di tributi non direttamente collegati ad accertamenti, come ad esempio la Tosap e i piani di rateizzazione precedentemente accordati ai contribuenti.

Con la delibera approvata la Giunta ha deciso: di differire i termini di versamento della Tassa occupazione spazi ed aree pubbliche (Tosap) permanente e temporanea per le occupazioni mercatali, fissando le nuove scadenze alle date del 30 giugno, 30 settembre e 31 ottobre. di differire i termini di versamento della Tari (solo una lista suppletiva di debitori per l’anno 2019), spostando la nuova scadenza dal 30 aprile al 30 giugno 2020. di prendere atto della sospensione fino al 31 maggio 2020 delle attività di liquidazione, di controllo, di accertamento, di riscossione e di contenzioso tributario da parte del servizio entrate fundraising sponsorizzazioni e gestione del patrimonio immobiliare comunale, dell’organismo di mediazione tributaria, del servizio avvocatura civica e del concessionario Abaco di prendere atto che sono sospese e rinviate le scadenze di pagamento ricadenti nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 maggio 2020 degli atti di accertamento esecutivi e delle ingiunzioni fiscali emessi dal Comune di Novara o dal concessionario Abaco di disporre la sospensione e rinvio di qualsiasi forma di rateizzazione accordata e in corso le cui scadenze di versamento ricadono nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 maggio 2020

“Alla luce della situazione di emergenza non solo sanitaria ma conseguentemente di natura sociale ed economica – spiega il Sindaco di Novara Alessandro Canelli – abbiamo deciso di sospendere alcuni pagamenti e di prorogare le imposte comunali per dare respiro alle attività e ai cittadini. Ci rendiamo conto che stiamo attraversando un periodo difficile: proprio per questo abbiamo adottato un provvedimento quale contributo immediato alla gestione economica delle famiglie”.




Ecco tutti i servizi digitali a distanza della Regione Piemonte

Sono oltre 200 i servizi della Regione Piemonte che cittadini e imprese possono regolarmente svolgere da casa, evitando quindi di uscire e di recarsi direttamente presso gli uffici.

Adempimenti, pratiche, consultazioni, accessi e pagamenti già da qualche tempo sono attività che è possibile effettuare a distanza, ma mai come in questo momento è necessaria una conoscenza più approfondita da parte di tutti per sfruttare al meglio le possibilità offerte dai servizi digitali erogati da Csi Piemonte per conto della Regione.

Anche in caso di incombenze urgenti, si può quindi operare attraverso lo schermo di un pc senza muoversi dalla propria abitazione.

Imparando a districarsi al meglio con le varie possibilità offerte dal web è fondamentale oggi per rispettare le disposizioni in atto legate all’emergenza Covid-19, ma sarà ancora più utile domani, per risparmiare tempo prezioso ed essere più efficienti e veloci nella gestione della propria quotidianità.

 

Che cosa serve

Prima di tutto, una premessa importante: una buona parte dei servizi della Pubblica amministrazione italiana sono ormai accessibili attraverso SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, grazie al quale cittadini ed imprese possono accedere attraverso un’unica identità digitale, rilasciata da uno dei gestori accreditati da AgID a livello nazionale. E’ divenuta quindi la porta principale di accesso ai canali della PA e lo sarà sempre di più nel futuro.

Per il rilascio delle credenziali SPID qui ci sono tutte le informazioni utili. Anche in questo caso, qualora non si fosse ancora provveduto a farsi rilasciare le credenziali, non è necessario recarsi in uffici fisici: è possibile ottenere SPID anche comodamente da casa.

Attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo regionale, la Regione Piemonte ha aumentato e potenziato i suoi servizi informatici, accessibili non solo attraverso SPID, ma anche attraverso la carta d’identità elettronica oppure liberamente. Alcuni strumenti sono infatti anche consultabili senza registrazione, mentre altri sono protetti e richiedono il riconoscimento sicuro dell’utente attraverso diverse modalità, comunque ottenibili in pochi minuti.

Il portale Sistema Piemonte contiene tutti i servizi offerti da Csi e Regione Piemonte: da un unico punto di ingresso si può accedere a due sezioni distinte, una è rivolta al settore privato che comprende cittadini, professionisti, imprese e intermediari. L’altra dedicata al mondo della PA piemontese.

 

I principali servizi su Sistema Piemonte

  • Sanità: prenotazione visite ed esami sanitari, cambio medico, ritiro referti di laboratorio, pagamento ticket, fascicolo sanitario, ricette dematerializzate, richiesta esenzione ticket per reddito
  • Agricoltura: servizi professionali per operatori di settore, servizi di sorveglianza e monitoraggio per funzionari, tecnici e ricercatori, servizi informativi
  • Tributi: pagamento bollo auto, visure, sospensioni
  • Istruzione: contributi per il diritto allo studio
  • Edilizia: dematerializzazione pratiche, invii telematici
  • Attività produttive: sportello unico per le imprese, strumenti dedicati agli operatori per ottenere finanziamenti, contributi, rimborsi
  • Energia: catasto impianti termici, sistema informativo per la prestazione energetica degli edifici.
  • Ambiente: informazioni sullo stato della qualità dell’aria, aree naturali protette, dati smaltimento dei rifiuti, procedure di impatto ambientale, adempimenti vari.

Per maggiori informazioni consultare l’elenco completo di tutti i servizi o visitare il portale Sistema Piemonte

Allegati

Elenco completo servizi digitali
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Ok alla vendita di cancelleria negli esercizi commerciali già aperti

Un’ordinanza firmata oggi dal presidente Alberto Cirio stabilisce che, fino al 3 aprile, all’interno delle attività di vendita di generi alimentari e alle altre attività commerciali non soggette a chiusura da domani sarà possibile la vendita al dettaglio di articoli di cartoleria e forniture per ufficio (codice ATECO 47.62.20). Parallelamente, le cartolibrerie e gli altri esercizi commerciali, che da Dpcm devono mantenere i locali chiusi al pubblico, potranno proseguire la vendita di questi prodotti di cancelleria per corrispondenza con consegna a domicilio, come già avvenuto fino ad oggi.

“Abbiamo ritenuto importante venire incontro alle esigenze espresse da tante famiglie e dal mondo scolastico in un momento in cui la didattica a distanza è uno strumento fondamentale da continuare a potenziare”, sottolineano il presidente Cirio e l’assessore al Commercio, Vittoria Poggio”.




Accesso gratuito per i Comuni al Modulo unico per l’edilizia

Regione Piemonte e CSI consentono a tutti i Comuni piemontesi di attivare gratuitamente per tutto il 2020 Mude Piemonte, il Modello unico digitale per l’edilizia.

“La decisione – annota l’assessore ai Servizi digitali, Matteo Marnati – è sulla scia delle recenti disposizioni per contrastare il Coronavirus e per incentivare la Pubblica amministrazione a utilizzare soluzioni informatiche a fornire servizi on line a cittadini, professionisti e imprese, evitando così ogni spostamento non necessario.

Stiamo usando tutti gli strumenti possibili per aiutare imprese e professionisti ad accorciare la filiera della burocrazia, in questo caso anche economico perché il servizio sarà gratuito”. “L’emergenza sanitaria come quella che stiamo affrontando – aggiunge l’assessore all’urbanistica, Fabio Carosso – necessita di un grande impegno da parte di tutti e la tecnologia può darci una grande mano in questo momento”.




Confindustria Piemonte: il digital divide ulteriore freno all’economia

Coronavirus, se lo stop all’attività deriva dalla mancanza di Internet. Il delegato per l’Agenda Digitale di Confindustria Piemonte, Fabrizio Gea: i ritardi del nostro territorio aggravano una situazione già critica. Le proposte del sistema industriale piemontese, per imprese e territori.

“In questa drammatica circostanza in cui le aziende devono fermare la loro produzione, per decreto o per prudenza o per l’interruzione della loro filiera a monte o a valle, l’importanza dell’utilizzo delle tecnologie digitali e di conseguenza dell’infrastruttura di connessione alla rete è emersa in tutta la sua grandezza”.

È questo l’allarme lanciato da Fabrizio Gea, imprenditore ICT e delegato di Confindustria Piemonte per l’Agenda Digitale.

“Internet è un’infrastruttura di base – come strade, autostrade, ferrovie, come la TAV e il Terzo Valico – irrinunciabile per la trasformazione digitale e oggi, paradossalmente, questa crisi ha improvvisamente portato tutti alla piena consapevolezza: adesso abbiamo davanti un problema che possiamo trasformare in un’opportunità”.

Lo smart working sarebbe infatti una soluzione efficace, oltreché lecita e sicura, per svolgere importanti attività aziendali, dalle vendite al marketing, dall’amministrazione all’ingegneria, dall’R&I alla formazione. Ma non è possibile, per diversi motivi, affidarsi alla connessione domestica del collaboratore: occorre dotarlo di apparati idonei (router) che, da un lato, garantiscano un agile traffico dati e, dall’altra, consentano di configurare la postazione domestica con le medesime protezioni (in tema di privacy e di Cybersecurity) e prestazioni (in termini di applicativi) della rete aziendale.

Una soluzione a questo aspetto viene direttamente dal mercato: gli operatori delle telecomunicazioni stanno già proponendo soluzioni specifiche, le quali però, per quanto offerte a tariffe “dedicate” al contesto, rappresentano pur sempre un onere aggiuntivo che si aggiunge alle difficoltà economiche che le nostre aziende sono chiamate ad affrontare nel prossimo futuro. In molti casi, inoltre, è anche necessario formare il lavoratore a questa modalità operativa, che purtroppo non è ancora molto diffusa tra le aziende.

Vi sono poi ancora ampie zone del territorio che non dispongono di una adeguata copertura di rete, fissa o mobile. Molte aziende operano purtroppo in zone tuttora non raggiunte dalle infrastrutture in banda ultralarga e per questo aspetto scontano un grave impatto negativo in termini di competitività.

Il sistema economico, infine, non è fatto solo di imprese: operatori turistici e commerciali sono ovunque, anche in quella quota importante del territorio del Piemonte che sono le valli, e lì spesso – come fortemente e più volte denunciato da ANCI e UNCEM – manca addirittura la copertura mobile.

Quindi, in una situazione di emergenza, per tramutare il problema in un’opportunità ecco le prime due proposte di Confindustria Piemonte: la prima per le imprese, la seconda per i territori.

“Per le imprese chiediamo alla Regione un sostegno economico, ad esempio in forma di voucher, affinché le aziende possano attivare contratti di servizio abilitanti lo smart working per i propri dipendenti, sostenendo anche i necessari fabbisogni di formazione necessari a superare l’eventuale “analfabetismo digitale”.

“Per i territori, pur condividendo gli sforzi della Regione per accelerare il piano BUL per la posa della fibra, riteniamo che la rete mobile sia oggi quella che offre maggiori prospettive, consentendo l’impiego immediato dei router domestici basati su SIM. Ma poiché essa stessa non è ancora sufficiente in termini di copertura, sarebbe auspicabile una ricognizione, sotto coordinamento regionale, di tutte le opzioni che potrebbero portare all’installazione del più alto numero possibile, nel minor tempo possibile – come ad esempio è stato fatto per servire il nuovissimo ospedale di Verduno – di antenne cellulari temporanee”.
Queste le proposte del sistema industriale piemontese, nelle parole di Fabrizio Gea.
“Insieme ce la possiamo fare: insieme ce la faremo”.