Confartigianato Cuneo porta la “Bike Valley” alla tappa braidese del Giro d’Italia

Una mobilità più rispettosa dell’ambiente, i costi della crisi energetica, una maggiore diffusione dell’attività fisica e sportiva e la fruizione del territorio mediante nuove forme di turismo sono solo alcuni degli aspetti che evidenziano il forte legame tra artigianato e mondo delle biciclette, settore che vede nella provincia di Cuneo una produzione eccezionale in termini quantitativi e qualitativi, tanto da aver fatto coniare a Confartigianato Cuneo l’espressione, con conseguenti attività promozionali e culturali, di “Bike Valley”.

E sarà proprio la valle delle “due ruote” la protagonista dello speciale “expo” organizzato dall’Associazione di categoria, il prossimo 18 maggio, a Bra in Palazzo Garrone (piazza Caduti della Libertà, 16), in occasione della tappa del Giro d’Italia.

Un patrimonio di quasi 40 unità operative con una stima di circa 1.000 fra dipendenti e lavoratori stagionali. Sono oltre 2 milioni le biciclette assemblate nel cuneese ogni anno, ovvero il 70% della produzione media nazionale. Un fatturato complessivo in crescita superiore ai 160 milioni di euro.

«Cuneo, “valle delle biciclette”. – spiega Luca Crosetto, presidente provinciale di Confartigianato Cuneo – Di chi ne è appassionato, ma anche di chi le produce. La provincia Granda è fortemente vocata al cicloturismo, da percorsi per semplici amatori a tracciati e competizioni sportive dall’alto livello tecnico e agonistico. Le strade della provincia, dalla placida pianura, alle dolci colline delle Langhe, alle impegnative salite delle Alpi, diventano lo scenario di indimenticabili ciclo-escursioni. Il cicloturismo è oramai diventato una grande risorsa per il territorio, e, complice la sempre più grande attenzione a stili di vita sani, continuerà, ogni giorno di più, a crescere e svilupparsi. Proprio la declinazione delle “due ruote” dei nostri progetti Creatori di Eccellenza ed Esperienze Artigiane ha portato alla nascita di “Bike Valley”: un’espressione coniata appositamente per descrivere sogni e idee imprenditoriali saldamente collocate nella nostra provincia».

Nell’Expo, dove sarà anche possibile seguire in diretta TV la 12^ Tappa del “Giro” da Bra a Rivoli, saranno presenti alcune delle aziende cuneesi più note ed apprezzate del settore: Cicli Gagliardini (Alba), Idea Bici (Cherasco), Lucchino Biciclette (Cuneo), Officine Mattio (Cuneo).

Spazio anche per le “Passeggiate gourmet”, ovviamente in bicicletta, dei Creatori di Eccellenza (creatoridieccellenza.it/tipi-passeggiata/escursione-in-bicicletta).

«La scoperta di un territorio, – aggiunge ancora Crosetto – delle sue bellezze naturalistiche, architettoniche e culturali. Ma non solo. Imprese eccellenti e maestri artigiani dalle cui abili mani scaturiscono manufatti caratteristici o prodotti enogastronomici tipici e gustosi. Con le Passeggiate Gourmet in bicicletta si coniugano benessere fisico e “saper fare” artigiano».

Presenti nell’area, infine, sempre in ottica di collaborazione con enti locali e promozione del territorio in ottica turistica, le rappresentanze di Azienda Turistica Locale del Cuneese, Ente Turismo Langhe Monferrato Roero e Cônitours – Consorzio Operatori Turistici Provincia di Cuneo.

Orario apertura Expo: 10.00 – 18.00




Coronavirus, Regione: modifica bilancio di previsione per stanziare fondi emergenza

Sospesa e rinviata a lunedì prossimo la seduta di Prima commissione di stamattina al Consiglio regionale del Piemonte: la maggioranza ha ritenuto opportuno modificare il Bilancio di previsione per stanziare i fondi necessari per far fronte all’emergenza Coronavirus, trovando il consenso da parte dell’opposizione.

La proposta è stata formulata dall’assessore al Bilancio, che a margine della Commissione ha chiarito come sull’emergenza coronavirus la Giunta agisca con tutti gli strumenti che le leggi consentono alla regione Piemonte; tra le altre, viene avviata la moratoria sui mutui in capo alla Regione, si attiva il fondo regionale di garanzia che dà molta forza alle imprese sulla liquidità a loro necessaria, e si mette a disposizione un contributo importante per abbassare il costo dei prestiti che le aziende hanno con le banche.

Non ultima, ci sarà una misura, fortemente voluta dal presidente Cirio, dedicata al rafforzamento dell’immagine del Piemonte nel mondo: l’abbiamo abbondantemente finanziata e partirà una volta finita l’emergenza.

Sconvocata anche la seduta prevista per oggi pomeriggio. Il capogruppo della Lega ha spiegato che quella della Giunta è una scelta fondamentale, bisogna trovare le risorse e per questo apriamo un tavolo di confronto, anche per capire da dove attingere il denaro necessario. La nostra economia e i lavoratori piemontesi devono trovare nella Regione l’aiuto indispensabile.

Anche il Pd è sulla stessa linea e i rappresentanti del partito hanno affermato di apprezare l’atteggiamento della maggioranza. Sono disponibili ad accelerare al massimo l’approvazione del bilancio provvisorio in un momento così delicato. Importante trovare celermente i fondi per il turismo, la cultura e l’economia in generale. Si dovrà intervenire sulla fiscalità, quindi sull’Irap, per un grande piano di rilancio economico del Piemonte che affronti e traguardi la crisi.

Sulla stessa posizione il M5s, che ha concordato con la proposta dell’assessore. La capogruppo ha ricordato il tema degli extra-Lea e ha sollecitato misure per i lavoratori che non hanno alcun tipo di tutela e che si trovano senza reddito.

La prima Commissione è stata riconvocata lunedì pomeriggio e mercoledì mattina.




Candioli Pharma insignita del Premio “Italia Best Managed Company 2020” di Deloitte

Candioli Pharma ha ottenuto il prestigioso riconoscimento assegnato da Deloitte BMC Awards ”Italia Best Managed Company 2020”, a seguito di accurata analisi da parte di una giuria indipendente delle performance aziendali e di fattori critici di successo che misurano strategie, competenze, impegno verso le persone, cultura aziendale, internazionalizzazione, Corporate Social Responsibility e innovazione.

L’edizione di quest’anno ha incluso nell’analisi anche la capacità di risposta all’emergenza causata dalla pandemia da Covid19.

Candioli Pharma fa dell’eccellenza e della qualità le sue peculiarità nello sviluppo e nella formulazione di prodotti innovativi nel settore veterinario, ed è presente da un secolo con un brand iconico nel settore farmaceutico: il MOM (sviluppato per la pediculosi dell’uomo).

“Siamo estremamente orgogliosi di aver ricevuto questo importante riconoscimento, che premia gli sforzi profusi e le energie investite da molti anni per offrire soluzioni innovative, all’avanguardia e rispondenti alle necessità del mercato e dei consumatori” – spiega Luca Cravero Candioli, direttore generale di Candioli Pharma.

“In particolare, ci siamo distinti per aver sviluppato prodotti innovativi che ci hanno permesso di acquisire quote di mercato molto importanti in Italia e di iniziare un percorso di internazionalizzazione che ci vede ora presenti in oltre 50 Paesi in tutti i continenti, e in UK con la nostra prima filiale estera, la Vetark Products Ltd.

Siamo oggi l’unica azienda italiana del nostro settore presente in modo massivo all’estero e una delle poche europee. Il motivo è semplice: qualità dei prodotti, valorizzazione del Made in Italy e un team aziendale eccezionale. L’ottenimento del prezioso riconoscimento Best Managed Company Award di Deloitte è merito soprattutto delle persone che lavorano in azienda” conclude Luca Cravero Candioli.

 

PROFILO CANDIOLI PHARMA
Candioli Pharma è stata fondata nel 1882 dal dott. Attilio Candioli, nel laboratorio della farmacia di proprietà della famiglia. In quasi 140 anni di storia, nel perseguire l’eccellenza tramite la ricerca e sviluppo di prodotti e formulazioni per il mercato veterinario (con linee di prodotto dedicate a migliorare la qualità della vita degli animali da compagnia, cani, gatti, cavalli, uccelli e animali esotici), Candioli Pharma è divenuta un’azienda moderna e all’avanguardia. Ampliando nel tempo le sue aree di interesse, ha proposto soluzioni altamente innovative nel mercato veterinario e referenze iconiche con i prodotti della linea MOM, antiparassitari per trattamenti umani, divenendo leader di mercato nei segmenti specifici.

Il nuovo millennio ha visto l’orientamento verso nuovi dinamici mercati esteri, esplorando opportunità di business soprattutto in America, Asia e buona parte dell’Europa. Candioli pharma è diventata, perciò, una realtà internazionale in poco tempo, approdando nel 2018 anche nel mercato UK, grazie all’acquisizione dell’azienda leader nel segmento prodotti per animali esotici, Vetark Products Ltd.

Dalla casa madre, invece, situata a Beinasco (TO), parte la rete di informazione scientifica del farmaco più capillare e completa a livello nazionale. I team, che ogni giorno visitano più di 7.000 ambulatori su tutto il territorio italiano, si dividono in due squadre, ognuna delle quali ha nel suo listino una precisa competenza terapeutica. In questo modo, Candioli pharma garantisce un supporto commerciale, tecnico e scientifico ad ampio raggio, offrendo al target veterinario un catalogo di prodotti e un servizio di consulenza di alto livello.

 




“Tecnico della sostenibilità per gli aspetti ambientali”: il Foraz organizza un corso di formazione gratuito

Grazie al progetto regionale “Academy di Filiera”, Foraz (l’agenzia formativa di Confindustria Novara Vercelli Valsesia) rende disponibile gratuitamente un percorso formativo per “Tecnico della sostenibilità per gli aspetti ambientali” articolato in cinque moduli della durata di 60 ore ciascuno, per un totale di 300 ore. Il corso consente di sviluppare competenze professionali adeguate a supportare la transizione delle aziende verso gli standard di sostenibilità sempre più richiesti dal mercato.
Nel primo modulo saranno trattate la gestione dei rifiuti, l’end of waste e la riduzione del consumo delle materie prime (ecoprogettazione); nel secondo verrà realizzata una introduzione alla preparazione del bilancio di sostenibilità secondo gli standard GRI ed EFRS e alla “B corp certification”; nel terzo si tratterà di “carbon footprint”, “water footprint” e gestione sostenibile dell’energia; nel quarto di certificazione di sistema per ambiente ed energia e di certificazioni di prodotto; nel quinto di “Life Cycle Assessment” e di economia circolare.
Le attività e la programmazione di dettaglio dei singoli moduli sono disponibili al seguente link: https://www.cittastudi.org/offerta-formativa-academy/corsi-tessili/i-corsi-per-i-dipendenti/



Confagricoltura Piemonte: scendono le quotazioni all’origine

Lo rileva Ismea, che riscontra una dinamica positiva sia per la spesa dei salumi (+8,4%), sia per le quantità acquistate (+4,6%).

Nel periodo che va dal 23 marzo 2020 al 19 aprile 2020, sempre in base alle rilevazioni di Ismea, il prezzo medio al consumo della carne fresca è risultato pari a 7,51 euro/kg, in aumento sia rispetto alle quattro settimane precedenti (+1,6%), sia rispetto allo stesso periodo del 2019 (+11,3%).

I consumatori dunque privilegiano i consumi di carne di maiale in questo tempo di crisi e spendono di più, ma nelle tasche degli allevatori i ricavi diminuiscono.

Infatti, sempre secondo i dati rilevati da Ismea, nel mese di aprile 2020 l’indice dei prezzi alla produzione dei suini da macello (2010=100) mostra ancora una leggera diminuzione rispetto al mese precedente (-1,8%).

Se guardiamo i prezzi all’origine di dicembre rileviamo che i suini pesanti (160-176 kg) erano pagati al produttore 1,79 euro al chilo; gli stessi animali oggi sono pagati 1,11 euro al chilo: il calo di fatturato, per gli allevatori, è nell’ordine del 38%. I dati sono ufficiali, della Commissione Unica Nazionale dei suini da macello del Ministero delle Politiche Agricole e della Borsa Telematica Italiana.

Nel mese di marzo 2020, l’indice Ismea dei costi per gli allevamenti suini (ultimi dati disponibili) ha subito un leggero aumento (+1,9%) sia rispetto al mese precedente, sia, in maniera più consistente, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+12,7%).

Oggi – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemontei ricavi non sono più sufficienti a coprire i costi di produzione. Il COVID-19 ha assestato un colpo durissimo a un comparto già in difficoltà”.

Il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro fa rilevare che “oggi gli allevatori perdono tra gli 80 e i 100 euro a capo: la ripresa non sarà immediata e ci vorranno mesi per esaurire le scorte. Ad accrescere le difficoltà del comparto ci sono i costi dell’alimentazione in deciso aumento, a causa dell’innalzamento dei prezzi delle materie prime, soia e crusca in particolare, per via di ritardi nell’attracco delle navi in arrivo e delle difficoltà nei trasporti”.

Confagricoltura precisa che in Italia si importano 53 milioni di cosce di suini, a fronte di 20 milioni prodotte.

Oggi dobbiamo fronteggiare l’emergenza, con gli strumenti che ci sono a disposizione, puntando a sostenere la liquidità delle imprese. Nel medio periodo – afferma Enrico Allasia – si dovrà attivare un’adeguata campagna promozionale per stimolare l’acquisto dei prodotti dei circuiti certificati in Italia e all’estero, per riacquistare quelle fette di mercato oggi messe a dura prova dall’emergenza COVID-19”.

Per Confagricoltura serve un “patto di filiera”, dove ogni anello della catena faccia la propria parte. “Riteniamo urgente  – aggiunge Ercole Zuccaro –un’azione di moral suasion da parte delle istituzioni sugli operatori della trasformazione, affinché prediligano materia prima nazionale rispetto a quella estera; chiediamo anche alla distribuzione organizzata di lavorare tenendo presente quello che sta succedendo negli allevamenti”.




La candidatura di Torino a capitale europea della cultura 2033

I lavori di Torino Capitale Europea della Cultura 2033 entrano nel vivo.

L’Italia (che ospiterà la capitale della cultura insieme ai Paesi Bassi) inviterà le città a presentare le proposte nel 2027, sei anni prima dell’anno prefissato. Dopo una prima scrematura operata da una giuria di esperti indipendenti, la capitale italiana verrà ufficializzata nel 2029. Un percorso per il quale è fondamentale prepararsi.

Le Capitali europee della cultura mirano a promuovere la ricchezza e la diversità delle culture e a incoraggiare il senso di appartenenza dei cittadini a un’area comune.

Il programma e gli investimenti legati a questa candidatura possono contribuire con forza alla rigenerazione e alla crescita sostenibile della città nel lungo periodo.

A partire dal novembre 2019 la commissione V del Comune di Torino ha avviato un percorso che ha visto la partecipazione di assessori, di rappresentanti delle istituzioni culturali e di altri soggetti qualificati con l’intento di costruire un tavolo di lavoro che elabori un percorso comune.

Questa mattina durante la commissione consiliare si è parlato della possibilità di costruire una partership con TEDxTorino perché sia partner con cui ragionare sul progetto che condurrà alla candidatura.

Da quattro anni TEDxTorino è uno dei tanti protagonisti della cultura torinese capace di portare in città, direttamente dalla Silicon Valley, il modello TED e di riunire su un palco, tre o quattro volte all’anno, personalità interessanti che possano raccontare al pubblico le proprie idee.

Migliaia di persone note e meno note come la sceneggiatrice della Disney Pixar Leasly Iwerks, la campionessa Surya Bonaly, la venture capitalist LK Shelley e ancora Christian Greco, Luca Mercalli, Michela Murgia, Rita Guarino, Josefa Idem, Mauro Berruto e Massimo Temporelli hanno ascoltato, in diretta e in streaming, i talk dedicati a cultura, libri, sport, musica, tecnologia, medicina, economia circolare di ospiti arrivati da tutto il mondo.
Nel periodo di lockdown, per 5 settimane 60 ospiti divisi in 5 tavoli virtuali (ognuno formato da 12 persone) si sono incontrati, rigorosamente on line sulla piattaforma TED, per discutere del futuro della cultura a Torino e in Italia. Ogni tavolo è stato gestito da Enrico Gentina, curatore di TEDxTorino, con l’idea di considerare l’argomento affrontato da differenti punti di vista per creare una conversazione globale che proprio nella diversità sa trovare la propria ricchezza.

 

La domanda centrale – pensata insieme al Comune di Torino – è stata ‘quali conclusioni possiamo trarre dalle nostre esperienze e come applicarle al lavoro culturale che, nonostante la pandemia e le sue conseguenze, tentiamo di gestire tutti i giorni? L’idea è stata quella di considerare l’argomento “Cultura” da differenti punti di vista. Dal teatro al cinema, dai musei ai concerti, dallo sport all’entertainment, la cultura nella sua accezione più ampia si è seduta ai tavoli di TEDxTorino per dialogare e ascoltare altri punti di vista. I partecipanti sono stati invitati a contribuire su temi non strettamente legati ai loro ambiti d’azione quotidiani, allo scopo di far emergere processi, dinamiche e prassi da poter estendere successivamente in modo trasversale e modulare in altri contesti. Un contesto informale dove poter condividere serenamente il proprio punto di vista così da permettere agli altri di aggiungere valore in libertà.

Sintesi per macroambiti delle posizioni emerse durante gli incontri:

Spazio pubblico
Il pensiero emerso dagli incontri è stato quello di non ridurre la cultura ai luoghi ‘preposti’, ma di utilizzare tutti i luoghi pubblici come luoghi vuoti, di tutti. Lo spazio pubblico non è solo un contenitore di emozioni, ma le fa risuonare, incoraggiando nuovi modi di pensare e di agire. Lo spazio pubblico deve svolgere il ruolo di orientare e di incoraggiare incontri attraverso le attività culturali. Deve essere percepito come una tela bianca, di proprietà della collettività dove si incrociano diverse professionalità e, questo messaggio, è possibile solo attraverso una visione innovativa da parte del settore pubblico. Al momento tanti chiedono spazio ma pochi lo ottengono e questo meccanismo deve necessariamente invertirsi perché si generi una riappropriazione degli spazi pubblici. Il settore pubblico non ha il compito solo di avere una visione inclusiva e innovativa della gestione degli spazi, ma deve presidiarli in prima persona: un presidio democratico ed educativo. Lo spazio pubblico ha il ruolo di catalizzare le iniziative culturali dal basso e di far recuperare il senso civico alle persone e la consapevolezza di essere agenti del cambiamento. Dall’appartenenza a un luogo e alle attività che lì si svolgono, nasce l’appartenenza a un movimento culturale e a una comunità.

Accessibilità
Si è discusso delle molte declinazioni dell’accessibilità per sottolineare che, per quanto l’accessibilità al digitale non sia scontata, il dibattito culturale di questi mesi non può fermarsi lì. Il diritto di tutti di vivere la cultura dal vivo, nell’ambito della democrazia, è un aspetto imprescindibile per approcciarsi alla discussione. Mentre la cross-medialità è sicuramente una soluzione in un momento di emergenza, non può essere l’unica. È certamente vero che il digitale ha reso più semplice la fruizione della cultura a persone con alcune disabilità, ma non si deve dare per scontato che sia (per loro o per altri)un’esperienza completa o la più completa cui si possa ambire. L’accessibilità alla cultura ha due lati, uno dei quali è la produzione di contenuti culturali. Per favorirla e tutelare il tessuto culturale in questo ambito avrebbe senso riformare le modalità di accesso ai fondi pubblici e cambiare le regole del rapporto tra privati e cultura, anche fiscalmente.

Inoltre, senza nulla togliere al valore dei grandi eventi, si è frammentata ulteriormente in universi che non dialogano, anziché in un’unione di piccole iniziative ben targettizzate pensate all’interno di una visione complessiva da chi si occupa delle politiche culturali del territorio. La progettazione dal basso si sviluppa quando viene creato un clima adatto a farla germogliare.

Inclusione
Se l’emergenza esige intervento, il futuro chiede progettazione. Questo è il tempo dell’ascolto, della visione a medio-lungo termine che considera l’inclusione come un’espressione della democrazia. Una visione incoraggiata da istituzioni, operatori, industria e accademia per valorizzare il desiderio di attivismo delle persone. Ancora una volta è importante sottolineare che la co-progettazione dal basso nasce quando c’è terreno fertile e questo è un effetto di una politica culturale sul territorio che non si limita a costruire rampe per disabili a lato delle scale nelle nuove costruzioni, ma che progetta universalmente, includendo persone disabili nell’ideazione. La cultura è accrescimento del patrimonio cognitivo di ogni individuo. Non deve essere calata dall’alto, ma nascere dalla partecipazione e dalla comunità. Ciò che dall’alto dipende è l’ecosistema ideale per permettere la cultura: scambi, incontri e luoghi condivisi che facilitino il processo collettivo. Le iniziative culturali devono acquisire degli indici di valutazione nuovi, diversi dalla quantità di pubblico e devono essere concentrate meno sull’informazione e più sull’approfondimento.

Innovazione
Troppo spesso questo termine è stato sinonimo di “governo della tecnica” mentre, in realtà, l’innovazione dovrebbe parlare il linguaggio della cooperazione. Innovazione è coinvolgimento non solo dei fruitori nella progettazione, ma di tutte le persone che, anche trasversalmente, vivono l’esperienza culturale. Innovazione è ascoltare e stimolare, senza canalizzare: è saper catalizzare le creatività altrui e incoraggiarle, altrimenti non può essere “buona” innovazione. Innovazione è inclusione perché dagli incontri nascono nuove idee. Non è dire “abbiamo un’idea”, ma “creiamo insieme l’idea che vogliamo”. Incoraggiare questo tipo di cooperazione nel concreto potrebbe voler dire non garantire finanziamenti al singolo progetto ma a ecosistemi che si uniscono per un obiettivo comune.




Covid, Raviolo ricostruisce la prima emergenza

Mario Raviolo, direttore della Maxiemergenza regionale 118, è stato sentito oggi, in qualità di primo commissario dell’unità di crisi per la gestione dell’emergenza Covid in Piemonte, dal gruppo di lavoro che sta svolgendo l’indagine conoscitiva all’interno della quarta Commissione.

Raviolo ha ricostruito le attività svolte prima in qualità di referente sanitario della Protezione civile regionale, poi di commissario dell’unità di crisi dal 22 febbraio, data di apertura della struttura, al 17 marzo, quando il coordinamento è passato a Vincenzo Coccolo: “in quella fase – ha spiegato – si è lavorato per dare supporto in prevalenza ai servizi ospedalieri, i primi sui quali ha impattato l’emergenza”.

Su richiesta del capogruppo Pd, Raffaele Gallo, e dei colleghi Diego Sarno e Domenico Rossi, l’ex commissario ha parlato dell’organizzazione interna dell’unità di crisi regionale e del suo rapporto con l’assessorato alla Sanità e l’unità nazionale: “Per le necessità di quella prima fase è stata rispettato il cosiddetto ‘metodo Augustus’, il sistema utilizzato per la pianificazione degli interventi in caso di maxi emergenza, che prevede un tavolo virtuale a cui siedono tutte le funzioni che impattano sulla società civile e che devono scambiarsi informazioni utili a prendere le decisioni operative. Gran parte di quelle strutture erano presenti nell’unità di crisi. Venne anche creato il Comitato tecnico scientifico, che si riuniva per dare risposte all’organo politico e all’Unità di crisi”.

Raviolo ha precisato che le riunioni dell’unità nazionale si svolgevano in collegamento con quelle regionali, che potevano intervenire per segnalare criticità: “In un primo momento partecipavano anche i referenti sanitari di Protezione civile, snodo importante nella gestione dell’emergenza – ha precisato – che poi sono stati esautorati della loro valenza istituzionale a livello nazionale”.

Raviolo ha anche risposto alle domande dei consiglieri Pd e del capogruppo di Luv, Marco Grimaldi, su tamponi, dispositivi di protezione individuale e residenze sanitarie assistite.
Sulla questione tamponi, l’ex commissario ha spiegato che il primo problema da affrontare è stato quello di organizzare la diagnostica per rispondere all’assalto di richieste: “I due laboratori attrezzati per processarli hanno risposto in modo egregio, lavorando anche di notte e nei fine settimana.

E’ stato fatto uno sforzo immane, tenuto conto che il personale era tarato per rispondere ad un’organizzazione ordinaria del lavoro e che un’attività di questo tipo non può essere svolta da chiunque, ma richiede professionalità e formazione specifiche”. Nella prima fase, erano gli stessi laboratori abilitati a comunicare il numero di tamponi che era possibile effettuare e l’autorizzazione veniva data dall’unità di crisi, sulla base delle motivazioni contenute nella richiesta.

Sui dpi, Raviolo ha affermato che da una prima ricognizione delle scorte e dei fabbisogni delle singole aziende sanitarie, fatta ancora prima dell’insediamento dell’unità di crisi, emerse una carenza generalizzata per far fronte ad una situazione straordinaria, per cui si decise di acquistarli e distribuirli centralmente.

L’ex commissario ha infine precisato che la situazione delle Rsa non gli venne sottoposta fino alla sua destituzione se non su segnalazione di casi specifici come quelli di Tortona e Villanova Mondovì: “Nei primi venti giorni dell’emergenza la mia attività si è concentrata sugli ospedali. Non posso affermare che quella delle Rsa fosse in quel momento una situazione tale da richiedere con tutta evidenza un impegno acuto e per la quale le risposte dovevano comunque essere date da un organo regionale”.




Confartigianato Cuneo: Nasce Bra Città Slow

Il progetto Bra Città Slow nasce dalla volontà,  da parte dell’Amministrazione Comunale, dell’ASCOM di Bra e dei Comitati di Via, con il successivo coinvolgimento di Confartigianato Cuneo – Zona di Bra,  di avviare un’attività di promozione – anche attraverso un’azione innovativa di Digital Marketing – che comprende tutto il commercio cittadino: una nuova identità comunicativa in grado di far emergere i valori aggiunti, le peculiarità e le caratteristiche di Bra, in quanto città attrattiva per le sue bellezze, il suo commercio e i suoi eventi.

Stanno vedendo la luce, proprio nel mese di novembre, i nuovi asset di comunicazione dedicati e che rappresentano l’espressione del progetto stesso, con un portale online creato su misura, completamente orientato al commercio e alla promozione delle diverse eccellenze della città di Bra.

Verrà messa a disposizione degli utenti una passeggiata digitale tra le eccellenze della città, per scoprire le sue attività commerciali, la sua storia, i suoi monumenti, gli eventi, le curiosità locali e molto altro. Protagoniste saranno anche le nuove azioni di comunicazione sui social network, dove, in un unico contenitore condiviso, verranno messi in primo piano i commercianti della città. Una base di partenza per ulteriori innovazioni nelle prossime settimane che daranno nuovo impulso al commercio cittadino.

Il nuovo percorso intrapreso, che si propone come una vera organizzazione comunitaria, ha inizio infatti dalla condivisione dei principali elementi di caratterizzazione della città con i commercianti braidesi stessi. Attraverso diversi incontri si è arrivati a definire quello che oggi è considerato l’emblema del progetto comunicativo e del nuovo portale: il brand “Bra Città Slow”. Un concetto che punta racchiudere i tanti elementi e le molteplici caratteristiche del territorio.

Promuovere questa identità di città slow significa sposare concretamente il concetto di una città che ama il buon vivere, il buon mangiare. Significa proporsi come comunità che ama la buona qualità della vita e che, anche nell’accoglienza commerciale e turistica, desidera trasmettere questa passione in ogni momento.

La piattaforma www.bracittaslow.it consentirà non solo di scoprire la città di Bra ma permetterà agli utenti di entrare virtualmente nei negozi ed effettuare acquisti on line con diverse modalità. Uno strumento innovativo a supporto dei negozi di vicinato che lottano per adeguarsi alle modalità di comunicazione proposte con successo dai giganti dell’e-commerce e dalla grande distribuzione, fino ad ora senza troppa fortuna. 

L’obiettivo è quello di portare nuova linfa ai piccoli esercizi e alle micro-imprese commerciali facendo leva sulle innovazioni digital, creando un luogo digitale, aggregrato per mettere a valore le relazioni con i clienti.

Dichiarano Gianni Fogliato, Sindaco e Biagio Conterno, assessore al commercio della città di Bra: “Si tratta di un progetto innovativo, partito mesi fa, ma che oggi dimostra di avere ancora più valenza. Ci si rende ormai conto di quale importanza abbia una comunicazione digitale comune, in una fase in cui tutte le città rischiano di non riuscire a raccontarsi e a far emergere le proprie peculiarità. Una realtà come quella di Bra ha molto da dire anche in questo periodo storico, e vogliamo che, attraverso questi canali, si crei una rinnovata e continua narrazione. Un modo per tenerci uniti ai tanti visitatori, che già erano presenti e che speriamo possano presto tornare nella nostra città e riportare l’attenzione che merita un territorio così ricco di bellezze.”

Dichiara Luigi Barbero, direttore Confcommercio Ascom Bra: “Questo è un percorso che, come sarà evidente dal portale, coinvolge i commercianti braidesi in prima persona e li rende protagonisti. Ci siamo sentiti, fin dal principio, tutti parte di un progetto comune, che prende avvio adesso ma che ha l’obiettivo di diventare un modello continuativo. La sfida è comunicare Bra come un unico centro commerciale naturale: ogni realtà avrà la propria dimensione e la propria unicità all’interno dei canali, ma lavoreremo fianco a fianco per sviluppare questa cornice comune che diventerà un punto di riferimento per crescere insieme. Riteniamo sia un valore aggiunto e un esempio virtuoso in un periodo in cui le attività commerciali stanno vivendo sfide e difficoltà davvero complesse. Questo è il momento per rilanciare e investire sul futuro.”

Dichiar Joseph Meineri, direttore Confartigianato Cuneo: “Abbiamo aderito con slancio all’iniziativa, con la consapevolezza che mai come in questi momenti sia importante “fare rete” e mettere a fattor comune capacità progettuali, conoscenza delle categorie e delle specificità del tessuto economico locale per sviluppare progetti sinergici e contribuire così al sostegno e allo sviluppo del territorio. Forti di pregresse esperienze tra cui il portale, di carattere provinciale, “scelgoartigiano.it”, siamo convinti che le nuove tecnologie possano offrire grandi possibilità anche alle piccole e medie imprese e alle aziende artigiane. Siamo certi che il nuovo strumento rivolto agli esercizi braidesi possa quindi rappresentare un’ulteriore opportunità per affrontare la situazione di contingenza e guardare con ottimismo al futuro. Il nostro obiettivo sarà proprio quella di accompagnare le imprese nell’utilizzo consapevole e sostenibile di questi nuovi strumenti. Più che azzeccata, poi, la volontà di coniugare le eccellenze dell’artigianato e del commercio locali con le peculiarità turistiche di Bra: un ulteriore modo per rafforzare l’importare legame che deve esistere tra imprese e mondo del turismo”.




Zambaia nuova presidente della Commissione Sanità

Sara Zambaia (Lega) è la nuova presidente della Commissione Sanità.

Il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia ha presieduto la riunione odierna della Commissione per l’elezione del nuovo presidente, in sostituzione di Alessandro Stecco, dimessosi dalla carica di consigliere regionale dal primo marzo.

La votazione, a scrutinio segreto, ha assegnato 16 voti su 19 a Zambaia.

“Sono onorata per questo incarico, che assumo con grande senso di responsabilità – ha commentato Zambaia a margine dell’elezione –. Ringrazio il capogruppo delle Lega Alberto Preioni e i colleghi per la fiducia riposta e il professor Stecco, cui subentro dopo l’eccellente lavoro svolto, che accolgo con consapevolezza e orgoglio”.

L’Ufficio di presidenza della Commissione è formato ora dalla presidente Zambaia e dai vicepresidenti di maggioranza Andrea Cane (Lega) e di minoranza Domenico Rossi (Pd).




Coronavirus, sono 30.758 (+24 rispetto a ieri) le persone positive

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 19.502 (+335 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2.067 (+37) Alessandria, 1.043 (+51) Asti, 757 (+8) Biella, 1.932 (+32) Cuneo, 1.722 (+87) Novara, 10.121 (+114) Torino, 831 (+4) Vercelli, 893 (+1) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 136 (+1) provenienti da altre regioni. Altri 2.790 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

Sono 12 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi, (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.910 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 649 Alessandria, 236 Asti, 205 Biella, 384 Cuneo, 335 Novara, 1.721 Torino, 214 Vercelli, 127 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 39, residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

Sono 30.758 (+24 rispetto a ieri, di cui 8 positività riscontrate in Rsa e 6 asintomatiche) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 3.945 Alessandria, 1.850 Asti, 1.037 Biella, 2.787 Cuneo, 2.710 Novara, 15.662 Torino, 1.307 Vercelli, 1.111 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 257 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 92 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 43 (-1 rispetto a ieri), i ricoverati non in terapia intensiva sono 808 (- 33 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 3.705. I tamponi diagnostici finora processati sono 331.241, di cui 183.611 risultati negativi.