Coronavirus, il bollettino della Regione Piemonte

Di seguito il bollettino della Regione Piemonte aggiornato al 25.03.2020

 

SETTE NUOVI GUARITI

Questo pomeriggio (25 marzo), l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha comunicato la guarigione virologica di altri sette pazienti: si tratta tre residenti in provincia di Torino (un bambino di 3 anni, e due donne rispettivamente di 51 e di 58 anni); di un uomo di 55 anni e di una donna di 69 anni dell’Alessandrino; di una donna di 45 anni del Cuneese e di un uomo di 40 proveniente da fuori regione.

Il totale dei guariti in Piemonte sale così a 26: 2 nell’Alessandrino, 5 nell’Astigiano, 3 nel Cuneese, 3 a Novara, 10 a Torino, 1 a Vercelli, 2 extra-regione.

TRENTAQUATTRO DECESSI

Sono 34 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati questo pomeriggio (25 marzo) dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 19 in provincia di Torino, 3 nel Biellese, 7 nell’Alessandrino, 2 nel Novarese, 1 nel Cuneese, 1 nell’Astigiano e 1 residente fuori regione.

Il totale complessivo è ora di 483 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 119 ad Alessandria, 16 ad Asti, 41 a Biella, 29 a Cuneo, 63 a Novara, 153 a Torino, 24 a Vercelli, 30 nel Verbano-Cusio-Ossola, 8 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

SITUAZIONE CONTAGI

Sono 6.193 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 956 in provincia di Alessandria, 269 in provincia di Asti, 336 in provincia di Biella, 457 in provincia di Cuneo, 541 in provincia di Novara, 2.902 in provincia di Torino, 315 in provincia di Vercelli, 248 nel Verbano-Cusio-Ossola, 57 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 112 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati sono 3.041, di cui 382 in terapia intensiva. Sono 2.643 le persone in isolamento domiciliare.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 17.509, di cui 10.404 risultati negativi.

 




Coronavirus, chiudono banche (e bancomat) nei comuni montani

Le banche chiudono gli uffici nei Comuni montani. Tante, troppe le segnalazioni a Uncem. Che oggi ha scritto ai Prefetti e ai vertici delle Istituzioni regionali del Piemonte e di altre Regioni, all’ABI, agli ad di Unicredit e di altri Istituti, chiedendo di evitare ogni smantellamento di filiali, di non chiudere uffici senza manco informare preventivamente i Sindaci e i clienti, di mantenere bancomat e altri servizi territoriali.

Per la montagna sono determinanti in questa fase, nella quale si devono limitare gli spostamenti tra Comuni. “Perosa Argentina ed esempio, dove Unicredit ha già chiuso la filiale senza informare il Sindaco Nadia Brunetto – evidenzia Bussone – e tantissime altre situazioni in Piemonte e in Italia.

È grave perché va saputo anche dai Prefetti che moltissimi esercizi commerciali nei piccoli Comuni purtroppo non hanno il Pos e non accettano pagamenti digitali. Così, per qualche contate da prelevare per fare la spesa, senza bancomat vicini nel Comune ci si deve spostare, fare chilometri. Non va bene. Le banche devono avere un altro atteggiamento. Poste ad esempio ha interessato i Prefetti e il Governo prima di modificare gli orari degli uffici. E ci hanno informati, così abbiamo fatto comunicazioni come Uncem ai Sindaci”.

La preoccupazione dei Sindaci – che invitano sempre e comunque a restare a casa, salvo urgenze per lavoro e spesa, da limitare – è che le chiusure delle filiali bancarie non siano temporanee, ma permanenti. Su questo Uncem ha chiesto ai Prefetti di intervenire su Abi e anche ai rappresentanti politici di monitorare la situazione.

Stesse richieste Uncem ai Prefetti e ai rappresentanti istituzionali rispetto ai prezzi dei prodotti alimentari: si sono alzati troppo in particolare nella media e grande distribuzione. “Ringrazio i Prefetti e le forze dell’ordine che stanno incrementando i controlli in queste ore, stanando anche chi aumenta fino al 200 per cento i prezzi di beni alimentari – sottolinea Bussone – Assurdo, gravissimo. Servono più controlli.

E serve buon senso nei confronti di chi vive nei piccoli Comuni dove i negozi non ci sono, 200 paesi in Italia, o non hanno tutto il necessario. Penso a pannolini e altri beni per bambini. Ci si deve obbligatoriamente spostare in Comuni nei quali siano presenti esercizi commerciali più grandi.

Questo per urgenze è consentito. Meglio un giorno solo la settimana e un solo componente della famiglia, per un minimo di spesa da fare. Occorre buon senso delle forze dell’ordine, capacità di dimostrare e individuare urgenza in quegli spostamenti autocertificati. Fiducia che deve essere ben riposta nei cittadini, in chi vive nelle zone montane. Buon senso serve da parte loro, cittadini, da parte di tutti. Restare in casa è la regola che spingiamo con tutti e facciamo nostra sempre”.




Il video-Consiglio regionale fa il pieno online: 80mila visualizzazioni

Oltre 80 mila visualizzazioni su sito, Facebook e Youtube durante le 10 ore di dibattito sul bilancio: la seduta in videoconferenza del Consiglio regionale piemontese, primo in Italia a sperimentare questa modalità, ha registrato grande interesse anche tra i cittadini.

Il sistema, messo a punto dal Csi Piemonte, dal Consorzio Top-Ix e dai Sistemi Informativi dell’Assemblea, ha visto collegati contemporaneamente il presidente della Giunta Alberto Cirio, 48 tra consiglieri e assessori, e venti funzionari.
La seduta di ieri arriva dopo diversi giorni di test: due prove tecniche, 3 riunioni di Commissione e 5 riunioni di capigruppo.

“Il Consiglio regionale non si ferma mai – spiega il presidente del Consiglio, Stefano Allasia – la seduta in videoconferenza di ieri, la prima in assoluto in Italia e in 50 anni di Regione Piemonte, è stata una bella prova di tutti i consiglieri regionali che, di fronte alla crisi sanitaria e all’isolamento nelle proprie abitazioni, hanno comunque cercato di esercitare il loro ruolo con responsabilità. È stato anche un modo per stringerci tutti in un caloroso abbraccio virtuale.

Ringrazio i dipendenti del Consiglio regionale, in particolare i nostri sistemi informativi, i tecnici del Csi Piemonte e del Consorzio Top-Ix con cui abbiamo lavorato in grande sinergia, e tutti coloro che con il loro impegno quotidiano, permettono di svolgere correttamente le nuove modalità di lavoro in remoto”.




Sinergia tra Regione, Politecnico, Università di Torino e Piemonte Orientale

A seguito del contesto emergenziale in cui si trova la Regione, è necessario velocizzare le procedure per garantire la conformità tecnica dei dispositivi di protezione individuale.

La domanda di camici, guanti e mascherine è infatti in continua crescita ed è necessario dare una risposta al tessuto produttivo piemontese che vede decine di aziende che vorrebbero produrre questi dispostivi riconvertendo i loro impianti.

Per questo motivo la Regione Piemonte ha annunciato, nel corso di una conferenza stampa, che i dispositivi prodotti potranno essere certificati grazie alla collaborazione, le competenze, le conoscenze e le strumentazioni dei tre atenei piemontesi, Politecnico e Università di Torino e Università del Piemonte Orientale.

L’obiettivo è di validare, entro una settimana al massimo, la conformità a norma dei dispositivi di protezione individuale, quali mascherine sia chirurgiche che ffp2/3 e camici idrorepellenti.
In particolare, le mascherine chirurgiche dovranno essere prodotte da imprese che abbiano un sistema di gestione della qualità, per poter corrispondere alla deroga al marchio CE secondo le indicazioni del Ministero della Salute.

Alla validazione delle certificazioni lavorerà una task force di 18 esperti.

«Da una parte l’unità di crisi continua a moltiplicare i suoi sforzi per recuperare in autonomia materiale da tutto il mondo, tant’è che oggi sono arrivate due milioni di mascherine chirurgiche direttamente dal Brasile – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Dall’altra ci muoviamo in autonomia. Siamo stati la prima regione a produrre mascherine, che già oggi stiamo distribuendo gratuitamente a tutto il Piemonte. Oggi facciamo un passo in più grazie alla capacità degli atenei piemontesi di mettere in campo competenze e laboratori per certificare i nostri dispositivi di protezione. Per questo chiediamo a Roma che autorizzi le nostre certificazioni senza ulteriore burocrazia, che ci fa perdere solo tempo. E tempo purtroppo non ne abbiamo».

Le aziende che desiderano candidarsi potranno inviare la richiesta all’indirizzo mail autocertificazioni.covid@regione.piemonte.it.
Verrà effettuata una preselezione e le realtà con le caratteristiche idonee potranno inviare i campioni per l’analisi da parte dei laboratori.

Una trentina di aziende hanno già proposto la propria candidatura.

«In questo momento di forte emergenza – osserva l’assessore regionale alla Ricerca e all’Innovazione, Matteo Marnati – è necessario che si trovino le più avanzate soluzioni tecniche, le nostre aziende devono essere sostenute per poter mettere a disposizione materiale che garantisca la salute dei nostri medici e del personale sanitario le Università piemontesi. In questo contesto sono in grado di raggiungere questo obiettivo in pochissimo tempo».

«In pochi giorni di lavoro – aggiunge il rettore del Politecnico, Guido Saracco – assieme con le altre Università piemontesi abbiamo unito le forze per riaprire laboratori e allestire protocolli e sofisticati impianti per questa fondamentale missione di servizio. È un segno di quanto le università possono fare insieme al servizio della comunità. Sono particolarmente felice del fatto che il partenariato abbia anche coinvolto esperti e infrastrutture del CNR di Biella, dell’Università di Bologna e di alcune imprese tutti uniti da un comune senso di responsabilità sociale».

Il rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Giancarlo Avanzi, aggiunge: «Siamo orgogliosi che le nostre competenze di ricerca, già riconosciute a livello internazionale, possano ora essere messe a disposizione, insieme a quelle degli altri Atenei, per contribuire a colmare difficoltà operative in ambito sanitario in un momento di grave emergenza. L’auspicio è che le Università piemontesi, superata questa fase delicata, rafforzino la loro collaborazione e contribuiscano così, in modo decisivo, a creare le condizioni per una piena ripresa della nostra Regione».

Conclude il rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna: «L’iniziativa rappresenta un esempio di relazione virtuosa tra le Università, la Regione e il tessuto produttivo del territorio. Una risposta all’eccezionale emergenza posta dalla pandemia COVID-19. Cooperando con le aziende e le altre Università piemontesi, UniTo metterà a disposizione competenze, laboratori e strumenti per il controllo della qualità microbiologica dei dispositivi di protezione e per la produzione di reagenti. Una prova sul campo che mette, ancora una volta, la ricerca universitaria al servizio della collettività».

LA TASK FORCE

Per mascherine e camici il coordinamento è della Prof.ssa Alice Ravizza del Politecnico di Torino. Assieme con lei sono al lavoro esperti di filtrazione e tessuti tecnici (Professori Paolo Tronville e Ada Ferri del Politecnico di Torino), esperti di microbiologia (Professor David Lembo dell’Università di Torino e Professoressa Elisa Bona dell’Università del Piemonte Orientale), scienziati dei materiali (Professor Michele Laus dell’Università del Piemonte Orientale). Completano il quadro degli attori coinvolti in questo partenariato il CNR-STIIMA di Biella (Professor Claudio Tonin), l’Università di Bologna (Prof. Violante, medicina del lavoro, e Professoressa Cristiana Boi, ingegneria chimica), esperti di qualità (Professor Audenino del Politecnico di Torino) e alcuni esperti di aziende specializzate (Ing. Andrea Corradi di Ahlstrom-Munksjo di Mathi Canavese, Dott. Tanchis della ditta CentroCOT di Busto Arsizio, ecc.).

Per i tamponi e i relativi reagenti di amplificazione dell’RNA virale sono invece attivi, sotto il coordinamento del Prof. Umberto Dianzani dell’Università del Piemonte Orientale, esperti

di genetica molecolare (Prof.ssa Fiorella Altruda, Prof. Lorenzo Silengo, Prof.ssa Rossana Cavallo dell’Università di Torino. Prof. Claudio Santoro e Prof.ssa Marisa Gariglio dell’Università del Piemonte Orientale).
Per l’Unità di Crisi della Regione Piemonte il coordinamento è del Dr. Pier Luigi Pavanelli.

MASCHERINE CHIRURGICHE

Le mascherine chirurgiche devono soddisfare contemporaneamente le norme UNI EN ISO 14683, UNI EN ISO 10993 ed essere prodotte da imprese che abbiano un sistema di gestione della qualità, ai sensi delle ISO 13485 o delle Good Manifacturing Practices (GMP), per poter corrispondere alla deroga al marchio CE secondo le indicazioni del Ministero della Salute.

MASCHERINE FFP2/3

Le maschere FFP2/3 devono essere fabbricate secondo i criteri N95 NIOSH che corrispondono alla norma tecnica EN 149:2001+A1:2009.

CAMICI EDROREPELLENTI

I camici idrorepellenti devono essere fabbricati secondo i criteri UNI EN 13795 e UNI EN 14126.

 




In videoconferenza il Consiglio regionale approva il bilancio

Il Consiglio regionale, in videoconferenza, ha approvato la legge di bilancio 2020-22, il Defr e la legge di stabilità. A favore si sono pronunciati i consiglieri della maggioranza, contro quelli della minoranza.

Tutti i gruppi politici, di fronte all’emergenza Coronavirus, avevano dato la disponibilità a votare in tempi brevi gli importanti provvedimenti finanziari, limitando a questo scopo emendamenti e interventi. Il voto finale è arrivato in serata.

Per il presidente del  Consiglio regionale Stefano Allasia “la seduta in videoconferenza, la prima in assoluto in Italia e in 50 anni di Regione Piemonte, è stata una bella prova di tutti i consiglieri regionali che, di fronte alla crisi sanitaria e all’isolamento nelle proprie abitazioni, hanno comunque cercato di esercitare il loro ruolo con responsabilità. E’ stato anche un modo per stringerci tutti in un caloroso abbraccio virtuale. Ringrazio i dipendenti che con il loro impegno hanno permesso che si svolgesse il Consiglio in questa innovativa modalità”.

Il presidente della Regione Alberto Cirio ha interrotto in giornata il suo impegno operativo nell’emergenza per intervenire in Consiglio regionale: “Registro con piacere il grande senso di responsabilità che sul bilancio stanno dimostrando i consiglieri di maggioranza e quelli di opposizione, che per ruolo dovrebbero essere i più critici. C’è una squadra Piemonte. Non ci sono le condizioni per approvare un bilancio straordinario, adesso dobbiamo salvare le vite. Poi ci dedicheremo alle misure economiche, a partire dal Piano sulla competitività che va aggiornato e accelerato”.

Presentando i provvedimenti finanziari all’esame del Consiglio regionale, l’assessore al bilancio Andrea Tronzano ha sottolineato che “questo è un bilancio nato dalla collaborazione tra maggioranza e opposizione di fronte alle terribile emergenza che stiamo vivendo, ma è conseguente agli ideali e alla visione della società della maggioranza. E’ il nostro primo bilancio politico, dimostra attenzione al territorio, alle famiglie, alla diminuzione delle tasse, al sistema delle imprese. Ci sono le prime risposte all’emergenza sanitaria, economica e sociale, che troveranno misure più forti nel piano sulla competitività da 600 milioni di cui accelereremo l’attuazione, se l’Unione europea ce lo permetterà”.

Tronzano ha illustrato alcuni provvedimenti del bilancio e alcune misure assunte per l’emergenza: “Stiamo iniettando liquidità nel sistema, circa 200 milioni di euro, che dovrebbero dare un po’ di respiro a molte realtà fino a giugno. 56 milioni vengono impegnati nel fondo di garanzia, a sostegno del credito alle imprese. La moratoria sui mutui che le aziende hanno contratto con FinPiemonte libera altri 110 milioni di euro.

A questo si aggiunge l’attenzione al territorio, attraverso i 14 milioni ai piccoli comuni per lavori che daranno ossigeno alle imprese locali. E poi i soldi dei canoni idrici alle Province, i 25 milioni risparmiati dai mutui della Regione con il decreto del governo che andranno alle famiglie per le rette degli asili nido e della materna, all’agricoltura, alle imprese. Stiamo rispettando il mandato che ci è stato dato dagli elettori. Importante anche la legge di stabilità, con l’esenzione dal bollo auto per 3 anni a chi compra un’auto euro 6 sostituendo una inquinante e l’esenzione della quota regionale dell’Irap per le imprese che si insediano in Piemonte”.

Insoddisfatti del bilancio si sono dichiarate le minoranze. Raffaele Gallo per il Pd ha illustrato la posizione del suo gruppo: ”Avevamo chiesto una intesa politica per approvare il bilancio in un giorno, non siamo stati ascoltati. In questo bilancio non ci sono risorse sufficienti per interventi a breve,  al di là di quelle che vengono dai provvedimenti governativi. I fondi europei e il piano sulla competitività opereranno a medio termine. Per questo avevamo chiesto di modificare l’impianto del bilancio, recuperando risorse per le imprese anche con la defiscalizzazione dell’Irap, per il turismo, per gli assegni di cura, per le borse di studio per i medici specializzandi. Ne riparleremo con l’assestamento”.

Soddisfazione è stata invece espressa dalla maggioranza. Alberto Preioni, capogruppo della Lega, ha ricordato l’impegno di tanti lavoratori e volontari, a partire dal personale sanitario, e delle tante donazioni arrivate per combattere il Coronavirus. “Il Piemonte ha fatto valere la parte migliore di sé. In pochi giorni, ad esempio, si è aperto l’ospedale di Verduno, cose che sembravano impossibili sono diventate reali. La lega è soddisfatta del bilancio: 14 milioni per i piccoli comuni, ci  saranno tante piccole aziende che lavoreranno nel loro territorio. E poi 6 milioni di euro in più per la montagna, 20 milioni di euro per le province, che andranno in edilizia scolastica e strade provinciali,  40 milioni di euro per sistemare le case popolari, sono solo alcuni esempi. Puntiamo molto sul piano sulla competitività, vogliamo che sia realizzato in un anno. Va rivisto, le risorse devono andare alle categorie realmente colpite da questa situazione. Penso alle piccole e medie imprese, sono le fasce che devono essere aiutate maggiormente, è necessaria una forte iniezione di liquidità”.

Per Francesca Frediani (m5S) ”è inutile perderci troppo in discussioni, è necessario approvare il bilancio in tempi brevi. Ma occorrerà poi riflettere su quanto è stato messo in evidenza da questa terribile emergenza: è necessario cambiare visione di fronte alle gravi carenze del nostro sistema, a partire da quello sanitario. Occorrerà investire più risorse in strutture moderne, personale, attrezzature. Anche nell’istruzione occorrerà pensare a una maggiore digitalizzazione. A fianco alla lotta alla povertà occorrerà pensare alla lotta alla solitudine. Non possiamo far finta che non sia cambiato tutto, serve una svolta nelle politiche regionali”.

Maurizio Marrone (Fdi) ha elogiato “il  pragmatismo di questo bilancio, con una serie di provvedimenti pensati per dare una prima risposta allo shock prodotto dal Coronavirus. Rimane ad esempio il  fondo di 4 milioni per l’edilizia scolastica di emergenza. Ci sono 15 milioni per l’infanzia, con contributi alle strutture, per sgravare le famiglie da rette, e molti altri interventi a sostegno dell’economia reale. Dal governo sono venuti provvedimenti di sostegno al credito e rinvii delle scadenze fiscali. Ma dobbiamo intervenire per impedire che al momento dei pagamenti ci sia il crollo. Anche per questo è necessaria una rimodulazione  del piano di competitività”.

Paolo Ruzzola ha sottolineato il gradimento di Forza Italia ai provvedimenti in esame: “Il bilancio che stiamo approvando, che si compenetra con il piano sulla competitività, va nella direzione di creare le condizioni perché il tessuto economico regionale possa tenere. La Regione non è stata con le mani in mano, garantiamo le condizione per ripartire tutti insieme, senza lasciare nessuno indietro. Sugli extra Lea la sensibilità di Forza Italia ha prevalso: giusto assicurare maggiori risorse alle altre province ma non a discapito di altre”.

Marco Grimaldi (Luv) ha ribadito la sua contrarietà al bilancio: “E’ tempo di osare con occhi diversi. Oggi dobbiamo occuparci della emergenza sanitaria, ma dobbiamo anche pensare alla crisi lunga che abbiamo davanti. Dovremmo pensare ai molti che sono rimasti indietro, ma di tutto questo nel bilancio del centrodestra non c’è nulla. Dobbiamo cambiare tutto perché questa normalità a cui si vorrebbe tornare è piena di ingiustizie”.

Per Silvio Magliano (Moderati) “è il momento di esercitare il senso di responsabilità che dobbiamo al Piemonte. Bisognerà riflettere sul riconoscimento del ruolo del terzo settore, attorno a cui ruota molto di ciò che è collegato al sistema sanitario. E’ importante non lasciare indietro nessuno, soprattutto le persone più deboli”.

Per Mario Giaccone (Lista Monviso), è necessario “ripensare a come intendiamo la sanità pubblica, perchè questa pandemia ci ha dimostrato che l’economia dipende anche da come viene concepita la sanità. Questa emergenza ci invita anche a una riflessione profonda sul modello di società: gli steccati e i muri sono velleitari, il Coronavirus dimostra che o ci salviamo tutti insieme, o soccombiamo tutti insieme”.

 




Le ricette mediche via email o sul telefono

La ricetta medica si può avere via email o con messaggio sul telefono, senza più la necessità di ritirare fisicamente dal proprio medico e portare in farmacia il promemoria cartaceo: la Regione Piemonte ha recepito l’ordinanza n.651 del Dipartimento della Protezione Civile ed ha inviato una nota alle direzioni generali delle aziende sanitarie, ai medici di medicina generale e alle farmacie.

L’obiettivo di questo passo in avanti tecnologico, che rende più efficiente tutto il sistema sanitario nazionale, è limitare gli spostamenti e ridurre la diffusione del Coronavirus.

“La Regione Piemonte – sottolinea l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi anche nel suo ruolo di coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni – è stata in prima linea per agevolare questo importante provvedimento”.

Come funziona

Al momento della generazione della ricetta elettronica l’assistito può chiedere al medico il rilascio del promemoria dematerializzato, ovvero l’acquisizione del numero di ricetta elettronica tramite:

– trasmissione in allegato a un messaggio di posta elettronica certificata oppure ordinaria;

– comunicazione con SMS o Whatsapp;

– comunicazione telefonica da parte del medico prescrittore.

Nella stessa ordinanza vengono disciplinate anche tutte le modalità operative per le farmacie e per le Asl per i farmaci distribuiti in modalità diverse dal regime convenzionale e per i medicinali che richiedono un controllo ricorrente dei pazienti.

I piemontesi che hanno attivato il Fascicolo sanitario elettronico (FSE) possono inoltre consultare la ricetta dematerializzata accedendo a questo indirizzo

 




Coronavirus, il presidente Mattarella chiama Cirio

Nel pomeriggio di ieri – comunica il presidente Alberto Cirio – ho ricevuto una chiamata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha voluto testimoniarmi la sua vicinanza per la mia guarigione e rivolgere un pensiero a tutte le donne e gli uomini piemontesi per come stanno affrontando questa emergenza così grande.

Il presidente ha sottolineato quanto sia importante in questo momento per tutti noi restare uniti. E io lo ringrazio di cuore. Il Piemonte vuole molto bene al nostro presidente, come gliene voglio io. Ho voluto dirgli che per noi è molto importante sentire la sua voce, sentiamo oggi più che mai il bisogno delle sue parole e di un messaggio di speranza per il nostro Paese”.

Sono 29 i decessi di persone positive al test del Coronavirus comunicati questo pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 1 in provincia di Torino, 3 nel Biellese, 17 nell’Alessandrino, 2 nel Vercellese, 3 nel Novarese e 2 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 residente fuori regione ma deceduto in Piemonte.

Il totale è ora di 403 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 110 ad Alessandria, 13 ad Asti, 38 a Biella, 24 a Cuneo, 57 a Novara, 105 a Torino, 22 a Vercelli, 27 nel Verbano-Cusio-Ossola, 7 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.




Confartigianato Cuneo: webinar online
 per spiegare alle imprese norme tecniche
 e misure

Non si ferma l’azione di Confartigianato Cuneo per supportare le imprese nella difficile situazione creata dall’emergenza Coronavirus.

L’Associazione ha organizzato dei video webinar online con esperti del settore su diverse tematiche di grande interesse per gli imprenditori

Calendario webinar online
martedì 24 marzo 2020 alle ore 16:30
Speciale Casse Integrazioni: Fsba/Ebap – Cig – Cigo – Fis. Le misure che puoi adottare nella tua azienda
mercoledì 25 marzo 2020 alle ore 16:30
Misure creditizie per contrastare gli effetti del Coronavirus
venerdì 27 marzo 2020 alle ore 16:30
Credito Agevolato
mercoledì 1° aprile 2020 alle ore 16:30
Gli strumenti offerti da Mediocredito
venerdì 3 aprile 2020 alle ore 16:30

Le misure di Finpiemonte e lo smobilizzo fatture
In un’ottica di utilità sociale i video saranno visualizzabili per tutti, gratuitamente, collegandosi all’indirizzo

I webinar sono inoltre disponibili per gli utenti – imprese artigiane e PMI – di ImpresaDigitale.eu, la piattaforma creata da Confartigianato Cuneo con lo scopo di fornire un “cruscotto digitale” agli imprenditori per gestire fatture elettroniche, corrispettivi telematici, controllo di gestione, analisi costo del personale, monitoraggio flussi finanziari, …
«Si tratta – commentano Luca Crosetto e Joseph Meineri, presidente e direttore generale di Confartigianato Cuneo – di un ulteriore sforzo della nostra Associazione per essere vicini alle imprese e alle nostre comunità. Il momento è complesso. Invitiamo tutti gli imprenditori a rivolgersi ai nostri uffici in caso di dubbi sulle normative e per essere informati sui provvedimenti a sostegno del mondo economico e produttivo».




FS italiane, treni gratuiti per i medici della task force “Medici per covid”

Il Gruppo FS Italiane, in coordinamento con la Protezione Civile, offre ai medici volontari selezionati per la task force “Medici per COVID”, a supporto delle strutture sanitarie in difficoltà nel Nord Italia, la possibilità di raggiungere gratuitamente le regioni maggiormente colpite dall’epidemia a bordo dei treni di Trenitalia.

Il biglietto gratuito può essere prenotato attraverso il sito web trenitalia.com e l’App di Trenitalia, indicando: nome, cognome, data di nascita e numero di iscrizione all’Albo dei medici.

A bordo treno al personale è necessario esibire, oltre al biglietto, il documento d’identità e il tesserino o altro documento che attesti l’iscrizione all’Albo dei medici.
La prenotazione può essere cambiata un numero illimitato di volte prima della partenza del treno attraverso gli stessi canali di acquisto.

L’opzione “Medici Covid-19” è valida durante tutto il periodo dell’emergenza per i viaggi della task force “Medici per COVID”.

FS Italiane ha messo in campo, sulla base delle direttive emanate dal Governo, un articolato e concreto piano di interventi per contenere la diffusione del Coronavirus COVID-19.




Torino, Arpa: pubblicati i primi dati del 2019 sulla qualità dell’aria

E’ stata pubblicata sui siti della Città metropolitana di Torino e di Arpa Piemonte, l’anteprima del rapporto “Uno sguardo all’aria 2019”, curato dai tecnici dei due Enti.

I dati rilevati nel corso del 2019, con la complicità di una situazione meteorologica favorevole, confermano il miglioramento della qualità dell’aria già registrato nel 2018.
Permangono però, in particolare nell’area urbana torinese, le note difficoltà nel rispettare i limiti di legge più severi: il valore limite giornaliero per il PM10, le particelle inquinanti presenti nell’aria che respiriamo, il valore limite annuale per il biossido di azoto e il valore obiettivo per l’ozono.

Relativamente al PM10nel 2019, come nel 2018, è stato rispettato il valore limite annuale (40 µg/m3) in tutte le stazioni della rete di monitoraggio. Per quanto riguarda il numero di superamenti del valore giornaliero che, ricordiamo, è di 50 µg/m3 da non superare più di 35 volte all’anno, sicuramente un limite più severo, il mancato rispetto è avvenuto in 10 stazioni su 17 (erano 10 su 18 nel 2018).

E’ importante rilevare che le stazioni collocate in Torino, in siti di fondo, hanno presentato un numero di superamenti prossimo al valore limite, i siti di traffico intenso hanno presentato invece ovunque maggiori criticità.

Il valore limite annuo del biossido di azoto (NO2),l’inquinante che viene normalmente generato a seguito di processi di combustione,(40 µg/m3) è stato superato in 3 stazioni su 19 (sempre 3 su 19 nel 2018 e 5 su 19 nel 2017). In nessuna stazione è stato raggiunto il valore limite di 18 superamenti della soglia oraria (200 µg/m3).

L’ozono (O3),un gas altamente reattivo, dotato di un elevato potere ossidante,conferma la sua criticità nei mesi estivi su tutto il territorio metropolitano. Il valore obiettivo per la protezione della salute è stato superato in tutti i punti di misura con l’eccezione della stazione di Ceresole Reale.

I dati rilevati durante lo scorso anno, anche grazie ad un clima particolarmente favorevole nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, sono stati fra i migliori mai osservati, insieme a quelli del 2018.

Le serie storiche degli inquinanti, viene evidenziato nella relazione, certificano l’efficacia delle misure di riduzione delle emissioni adottate nel corso degli anni ma, contestualmente, evidenziano ancora problematiche irrisolte. Occorre ancora insistere con determinazione nelle azioni di risanamento della qualità dell’aria e adottare nuove misure se si vuole garantire il rispetto dei limiti nel più breve tempo possibile.