Lavoro, Confagricoltura Piemonte: una legge regionale per tutelare chi opera in campagna

Occorrono garanzie per gli operatori agricoli sia stabili, sia stagionali”. È il commento di Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte in attesa della pubblicazione del decreto-legge sulle misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro.

In Piemonte, abbiamo circa 45 mila aziende agricole in diversi comparti che necessitano di manodopera specializzata, per svariati mesi all’anno” afferma il presidente della Federazione piemontese degli imprenditori agricoli. “Crediamo che una legge studiata per le realtà locali possa garantire agli occupati maggiori tutele, mantenendo in salute un settore che conferisce all’Italia e all’Europa prodotti di alta qualità”.

 

Apprezzamento è stato espresso verso il nuovo intervento del Governo sul cuneo fiscale, che riducendo le aliquote contributive delle imprese sosterrà, oltre ai consumi, anche la competitività del settore primario stesso.

 

“Il fattore umano nelle aziende è importante: i nostri imprenditori sono costantemente impegnati nella formazione dei dipendenti, nell’ammodernamento di impianti e attrezzature che migliorino le condizioni di lavoro, per ridurre al minimo i casi di infortunio” prosegue Allasia che ha rammentato, in occasione della scorsa “Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro”, i dati forniti dall’INAIL sull’andamento degli infortuni totali, denunciati che ammontano a 144.586; “A livello nazionale, apprendiamo di una riduzione complessiva del 25,5% rispetto a marzo dello scorso anno ma ancora molto c’è da fare per il nostro settore e con gli Enti di formazione di Confagricoltura, ci candidiamo a incentivare l’aggiornamento e lo sviluppo delle competenze degli operatori agricoli”.

 




Bassignana (Confagricoltura Piemonte) e Gancia (Comm. Ambiente e tutela dei consumatori): due parole sul #Madeinitaly  

Nei giorni scorsi, il direttore di Confagricoltura Piemonte, Lella Bassignana ha incontrato l’europarlamentare della Commissione ambiente e tutela dei consumatori, Gianna Gancia che si è recentemente espressa sul percorso di riforma del regolamento a tutela del lavoro, delle imprese e dell’immagine del Made in Italy e del DOP – IGP europeo, portato avanti dal Parlamento europeo in Commissione Agricoltura.

Gianna Gancia, quale imprenditrice agricola dell’omonima famiglia che dal 1850 produce vini spumanti conosciuti a livello internazionale, si è sempre battuta per difendere le nostre produzioni di qualità dalla concorrenza sleale” afferma Bassignana. “Rappresenta, inoltre, uno dei nostri punti di riferimento in Comenvi, la commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare che, ultimamente, sta esaminando provvedimenti estremamente delicati per il settore” prosegue il direttore dell’Associazione datoriale di categoria che tutela gli imprenditori agricoli della Regione Piemonte.

 

L’agenda della Commissione Agricoltura è fitta di impegni ma, prioritariamente, prevede l’analisi di alcune modifiche sostanziali di due direttive – precisa Gancia – quella relativa alla diminuzione dell’uso dei fitofarmaci e quella sulle emissioni industriali”. In ultima battuta, con un pensiero a tutti i territori italiani e alle peculiarità che rendono inimitabili i nostri prodotti, afferma: “È prioritario salvaguardare la qualità, difendere il lavoro di tante persone e di tanti imprenditori dei settori agroalimentare e vinicolo, oltre che l’immagine dell’Italia e dell’Europa. Il mio impegno è ogni giorno volto in questa direzione”.

 

Confagricoltura, inoltre, ringrazia l’europarlamentare che ha da poco guidato una delegazione della FIAFF, la Federazione Italiana Impresa Agricola Familiare del presidente Carlo Lasagna, in visita a Bruxelles.




Politecnico di Torino e European University Institute insieme per sviluppo istruzione superiore e ricerca

 

Si rafforza la collaborazione tra il Politecnico di Torino e la Florence School of Regulation  dello European University Institute, grazie a un’iniziativa che prevede un accordo quinquennale volto a facilitare la collaborazione nei campi dell’istruzione superiore e della ricercain particolare nelle scienze politiche e sociali, nell’economia, nel diritto, nella storia, nelle scienze tecnologiche e ingegneristiche, nel design architettonico e industriale.

Insieme, le due istituzioni intendono realizzare una serie di offerte formative congiunte a beneficio di docenti, studenti, ricercatori e personale. Le attività comprendono la creazione di opportunità di insegnamento per i dottorandi dell’EUI e del Politecnico di Torino; l’organizzazione di un programma di scambio per ricercatori a livello di dottorato e post-dottorato; la promozione di corsi di formazione congiunti per dirigenti, conferenze, progetti di ricerca collaborativi, anni sabbatici e borse di studio.

L’accordo di partenariato sarà ratificato nell’ambito di un simposio internazionale che il Politecnico di Torino organizzerà e ospiterà nel prossimo mese di settembre.

 

“Il Politecnico di Torino mira a far crescere la sua attività di supporto ai decisori politici attraverso un approccio integrato basato sulla scienza per guidare le decisioni strategiche e operative delle istituzioni pubbliche e private – commenta il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco – In questa prospettiva, il Politecnico ha recentemente istituito un ‘Ufficio Foresight and Strategic Planning’ con l’obiettivo di migliorare e rafforzare i rapporti con le principali istituzioni partner esterne.  In questo quadro, l’attività con l’EUI è fondamentale per integrare le nostre competenze: lavorando insieme, possiamo integrare il nostro approccio interdisciplinare tecnico e ingegneristico con conoscenze finanziarie, legali e sociali, fornendo un’interpretazione globale di questioni sociali complesse”.

 

Lo European University Institute è un’organizzazione internazionale, istituita nel 1972 con la “Convenzione che crea un Istituto Universitario Europeo” (Gazzetta ufficiale della CE, 19 n° C 29, 9/2/1976), per operare nei settori dell’istruzione superiore e della ricerca. L’IUE ha un mandato a tre pilastri: fornire ai ricercatori di dottorato e post-dottorato una formazione accademica avanzata; promuovere la ricerca e l’analisi relative al processo di integrazione europea e ai cambiamenti nella politica in Europa e nel mondo; offrire una formazione post-laurea ed esecutiva sulla governance transnazionale, principalmente attraverso la sua Scuola di governance transnazionale.

L’IUE ha 23 Stati membri e ospita una comunità internazionale di oltre 1.100 membri, tra studenti di master, ricercatori agli inizi, professori e personale accademico e amministrativo. L’EUI è anche sede degli Archivi storici dell’Unione europea, che forniscono una visione senza precedenti del processo di integrazione dell’UE.

Il Politecnico di Torino è stato fondato nel 1906 e trae origine dalla Scuola di Applicazione per gli Ingegneri sorta nel 1859. È accreditata dai ranking internazionali come una delle principali università tecniche in Europa, con circa 39.000 studenti, il 19% dei quali internazionali, provenienti da 120 paesi.

Il Politecnico si propone come un centro di eccellenza per la formazione e ricerca in Ingegneria, Architettura, Design e Pianificazione con strette relazioni e collaborazioni con il sistema socio-economico.

È infatti una Research University a tutto tondo, dove formazione e ricerca si integrano e fanno sistema per fornire una risposta concreta alle esigenze dell’economia, del territorio e soprattutto degli studenti  in un’ottica di forte internazionalizzazione delle attività didattiche, di ricerca e di trasferimento tecnologico, con collaborazioni con le migliori università e centri di ricerca nel mondo e accordi e contratti con i grandi gruppi industriali internazionali, ma anche con le aziende del territorio, dove si propone come punto di riferimento per l’innovazione.




Moving Forward: la carta e la produzione di contenuti

E’ stata presentata ieri ad un pubblico di imprenditori una ricerca di Praxi dedicata alla “filiera del contenuto”, che abbraccia i settori Grafica e cartotecnica, Carta e Editoria, produzione di contenuti multimediali, integrati da software e servizi di comunicazione quali supporto e veicolo di trasmissione del prodotto editoriale. Da questa riflessione strategica nasce l’impegno di promuovere una logica di filiera aggregata, aperta a settori industriali affini e nel contempo flessibile, al fine di meglio rappresentare e supportare le aziende del territorio.

I settori industriali coinvolti in questa analisi hanno registrato un cambiamento significativo nel corso degli ultimi anni, che ha modificato in modo sostanziale la struttura della produzione e il mercato di riferimento. Dallo sviluppo dei contenuti sulle grandi piattaforme web, ai nuovi modelli di business, fino all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale passando per i temi della sostenibilità, le sfide imposte dalla transizione digitale hanno ridefinito i confini dell’industria grafica e dell’editoria, anticipando di fatto una necessaria condivisione di problematiche e di soluzioni con altre tipologie di imprese operanti in stretta complementarietà nella creazione, conservazione e trasmissione di contenuti.

Carlo Emanuele Bona, presidente del Gruppo Grafici, Cartai e Cartotecnici dell’Unione Industriali Torino che ha commissionato insieme al Gruppo degli Editori la ricerca, descrive così gli obiettivi delle imprese del territorio: “L’area torinese, da sempre con una forte tradizione nei settori, può vantare la presenza di oltre 3000 aziende operanti nell’industria del contenuto, dalla produzione della carta fino alla distribuzione del prodotto editoriale. Il progetto di consolidare una filiera trasversale e multisettoriale che possa dialogare e rispondere compatta alle sollecitazioni della transizione digitale è la grande sfida che ci siamo prefissati, non solo in un’ottica di crescita delle nostre aziende ma anche di sviluppo del territorio. Per questo motivo saremo presenti insieme in alcuni importanti eventi di settore e non solo, tra cui il Salone del Libro 2023: l’Associazione intende accompagnare in questa evoluzione sia le imprese sia il grande pubblico, che potrà così venire a conoscenza del percorso condiviso e della nostra value proposition”.

Il Presidente di Unione Industriali Torino Giorgio Marsiaj, in apertura della presentazione, ha dichiarato: “Viviamo un periodo di profondissime trasformazioni: la tecnologia impatta profondamente sul lavoro, l’organizzazione e la cultura d’impresa. Dobbiamo pensare in “grande”, confrontarci, ascoltare il mercato, crescere insieme ad altri imprenditori del territorio. Plaudo con favore a questa iniziativa di creare partnership di filiera per affrontare meglio la competizione, che resta comunque su un terreno globale. Il futuro delle nostre imprese si gioca anche sul piano della progettualità condivisa”.




Confagricoltura Piemonte: il futuro dell’agricoltura grazie alla scienza  

“Il settore primario piemontese si trova di fronte a nuove sfide e confidiamo che la scienza possa esserci d’aiuto nell’affrontarle”. Lo ha detto Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte riguardo al disegno di legge sulla sperimentazione in campo delle Tecnologie di Evoluzione Assistita (Tea), portata avanti dal Governo negli ultimi giorni.

“La maggior parte degli alimenti acquistati al supermercato è frutto di un miglioramento genetico portato avanti a livello internazionale, in linea con le esigenze dei consumatori moderni” evidenzia Allasia.

Si tratta di un settore in particolare fermento quello delle tecniche di miglioramento genetico che, peraltro, sono valse il premio Nobel a Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna. “Probabilmente trent’anni fa non avremmo immaginato di trovarci a parlare di genetica ma l’impegno nella ricerca, applicata all’agricoltura, ha dato esiti eccellenti: i genetisti sono in grado di ottenere nuove varietà resilienti ai cambiamenti climatici, agli attacchi dei patogeni, riducendo l’uso dei fitofarmaci, con performance estremamente elevate in termini di produttività e caratteristiche tecnologiche sicure per l’uomo” prosegue Allasia.

 

Confagricoltura sostiene da tempo l’utilità delle nuove tecniche di miglioramento genetico. Il disegno di legge sulle Tea – in discussione nella IX Commissione del Senato – potrebbe dare un forte impulso alla ricerca scientifica. Si potrà iniziare la sperimentazione in campo di varietà vegetali, già pronte in laboratorio e capaci di adattarsi ai nuovi scenari del settore, mantenendo qualità e salubrità dei prodotti finali, oltre al fatto che garantirebbero la produttività necessaria per rispondere alla crescente domanda mondiale di cibo.

 

“La realtà agricola del Piemonte è permeata di valori, economia e innovazione e,  conclude il presidente – gli imprenditori agricoli della nostra Regione sono costantemente attivi nella tutela del territorio, nella salvaguardia e nella valorizzazione di ciò che la terra piemontese offre al mondo”.

Confagricoltura Piemonte, l’associazione che tutela i diritti degli imprenditori sul territorio piemontese, sottolinea inoltre che la moderna agricoltura avrà bisogno della scienza per continuare a produrre reddito, dando seguito alle richieste alimentari in aumento, garantendo a tutti i livelli, dal campo alla tavola, qualità e sicurezza alimentari.

 




Al via “Aziende in classe”, nuova iniziativa del Comitato Piccola Industria di Cnvv

Con una lezione di Maria Grazia Tagliabue, presidente della riseria S.P. di Stroppiana (Vc), all’Istituto tecnico “Cavour” di Vercelli, ha preso il via il 14 marzo 2023 “Aziende in classe”, una nuova iniziativa del Comitato Piccola Industria di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per avvicinare sempre più i mondi della scuola e dell’impresa, contribuendo all’orientamento professionale delle giovani generazioni.

«Si tratta – spiega il presidente del Comitato Piccola Industria di Cnvv, Giorgio Baldini – di una serie di incontri che prevedono alcune ore di docenza da parte degli imprenditori all’interno delle classi quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado dei nostri territori di riferimento. L’obiettivo è soprattutto quello di illustrare agli allievi, in base agli accordi presi con i docenti, come si riflettono nel mondo della produzione e del lavoro le materie e gli argomenti da loro studiati. Si tratta di una importante occasione di incontro e di confronto che si affianca, integrandola, alla serie di visite guidate nelle aziende che si svolgono in occasione del Pmi Day “Industriamoci”».

Nelle prossime settimane sono già in programma altri appuntamenti di “Aziende in classe”, che coinvolgeranno la sezione di Romagnano Sesia dell’Istituto “Bonfantini” di Novara, con un intervento di Matteo Donna, della Fratelli Francoli, l’Itis “Da Vinci” di Borgomanero, con due interventi (uno di Alessandra Barberis, di Mondo Lavoro, e uno di Marco Rotti e Guido Rotti Gianet, della Moveco), e l’Istituto “Nervi” di Novara, dove interverranno Marco Caletti (Iem Italia) e Stefano Arrigoni (Fides). In corso di definizione sono anche le date di tre incontri al “Magni” di Borgosesia, di altri due al “Cavour” e di uno al “Faccio” di Vercelli.




23ª edizione di “Cavour, Carne di razza Piemontese”. Grande successo del convegno di Confagricoltura Torino

Fortemente voluto da Confagricoltura Torino, il convegno dal titolo “La razza Piemontese: dono della natura, non del laboratorio” organizzato nell’ambito della 23ª edizione di “Cavour, Carne di razza Piemontese” ha riscosso notevole successo di partecipanti con più di 60 presenze. In un momento storico particolarmente difficile per il settore zootecnico da carne, era importante riunire intorno a un tavolo tutti gli attori della filiera ponendo l’accento sulla razza Piemontese e le problematiche che attanagliano o potrebbero riguardare l’intero comparto in un futuro più o meno prossimo.

Dopo il benvenuto del sindaco di Cavour, Sergio Paschetta, che ricorda ai presenti: “coltivazione della frutta e allevamento da carne sono da sempre dominanti a Cavour e nei comuni circostanti”, l’introduzione ai lavori vede succedersi i saluti di Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura PiemonteTommaso Visca, presidente di Confagricoltura Torino, e Roberto Ballario, responsabile di zona della nostra Associazione. Interviene per un saluto Martin Manni, responsabile staff Agricoltura di Crédit Agricole, istituto bancario che vanta una convenzione a livello nazionale con Confagricoltura.

Gli interventi tecnici vedono, in un primo tempo, succedersi Paolo Rossetto (dirigente servizio veterinario Area B dell’ASL To 3) e Luca Varetto (agronomo, referente scientifico Coalvi). La prima relazione offre, oltre alla storia della Piemontese e della sottorazza della coscia o della doppia groppa, tutta una serie di dati tra cui si evidenzia che in Piemonte al 31/12/2022 dei 790.497 capi bovini allevati, 314.141 sono di Piemontese. Rossetto sottolinea le innegabili qualità della carne della Piemontese tra cui “il 50% in meno di grasso, l’ottima resa alla macellazione e la modesta infiltrazione di tessuto connettivo”. Il tecnico Coalvi relaziona sulla sostenibilità degli allevamenti di bovini di carne piemontesi e riporta tutta una serie di risposte ai detrattori dell’attività zootecnica: “Le aziende Coalvi si distinguono per un’elevata dotazione di terreno. Questo comporta due grossi vantaggi; da un punto di vista economico, emerge una preziosa autosufficienza nell’approvvigionamento dei foraggi e dei cereali che servono all’allevamento. Da un punto di vista ambientale, l’elevata dotazione fondiaria porta ad avere un basso carico di animali e questo scongiura qualsiasi rischio di inquinamento derivato dallo smaltimento dei reflui che, anzi, costituiscono una risorsa preziosa per la fertilizzazione dei campi.” E poi, aggiunge Varetto“I bovini (indipendentemente dalla razza) emettono anidride carbonica, ma questa non rimane in atmosfera perché viene assorbita dalle colture vegetali che, grazie alla fotosintesi, la convertono in carboidrati. Quegli stessi vegetali vengono ingeriti dai bovini, per cui l’anidride che questi producono ritorna loro sotto forma di alimento creando un ciclo equilibrato. Nel ciclo dell’anidride carbonica, che è comune a qualsiasi allevamento di ruminanti, le aziende Coalvi fanno qualcosa in più. Grazie all’esubero di terreno di cui dispongono e grazie alla notevole estensione di prati stabili e pascoli, la CO2 captata dalla vegetazione riesce a essere superiore a quella emessa dagli animali.” Un ultimo capitolo è dedicato all’acqua e, anche qui, vale l’invito a interpretare correttamente i dati. L’acqua che la produzione di carne è accusata di consumare, è essenzialmente quella assorbita dalle colture foraggere di cui il bovino si nutre. Quasi il 90% di quest’acqua, però, è derivata dalle precipitazioni il cui utilizzo non può essere visto come un consumo a scapito di altre attività…”

Lorenzo Lavarino (presidente Associazione Provinciale Macellai di Torino) e Maurizio Arosio (presidente Federazione Nazionale Macellai) mettono in risalto l’importanza dell’avere riunita tutta la filiera a un tavolo di lavoro. Se deplorano la diminuzione delle botteghe di macellerie a scapito della GDO, d’altro canto sottolineano il grande lavoro svolto da Coalvi e dalle associazioni di categoria, Confagricoltura in primis, per garantire la qualità a tutti gli stadi dall’alimentazione fino alla macellazione.

Chiude gli interventi degli ospiti Chicco Genovesio (Presidente Nazionale CNA Ristorazione e Regionale CNA Alimentare) ma anche ristoratore a Cavour, ricordando quante siano le eccellenze agroalimentari della nostra regione e tra queste, indubbiamente, la carne che vanta notevole fama a livello nazionale e internazionale.

Il presidente di Confagricoltura TorinoTommaso Visca, conclude riprendendo quanto detto più volte nella mattinata di lavori, prima dal presidente regionale e poi dal moderatore, Alessandro Felis“le problematiche che affliggono il comparto zootecnico della carne sono tante, il cibo prodotto in laboratorio potrebbe esserlo in futuro, attualmente si è ancora in una fase sperimentale che non preoccupa più di tanto i nostri allevatori ma che non va comunque sottovalutata. Come ha detto nel saluto introduttivo il presidente di Confagricoltura Piemonte, siamo aperti all’innovazione ma quando questa non comporti stravolgimenti del nostro essere, delle nostre tradizioni e quindi delle nostre attività.”

Gabriele Busso, vice-direttore di Confagricoltura Torino ricorda che troppo spesso Bruxelles impone misure poco attinenti alla realtà del mondo agricolo e, invitati a riflettere da Varetto, i relatori concordano comunque che il cibo prodotto in laboratorio non può essere definito “carne”, attenendosi semplicemente alla definizione della medesima.

In estrema sintesi dai vari interventi che hanno abbozzato il problema del cibo prodotto in laboratorio, emerge una posizione cauta, prudente e di attenta sorveglianza di quanto avverrà in futuro. I dati a disposizione sono ancora pochi e non significativi per potere, all’ora attuale, condurre una crociata contro questo percorso che si sta delineando nel mondo. Cautela ma fermezza nel ribadire quanto sappiamo di potere affermare: la bontà, la qualità e la sicurezza della nostra carne in tutto il percorso di filiera. Appena sarà possibile, con dati concreti alla mano, si potranno esprimere pareri sia sulle caratteristiche organolettiche dei prodotti moltiplicati e sviluppati in laboratorio sia su eventuali rischi per la salute del consumatore.

Chiude la sessione di lavori Maria Luisa Cerale, direttore di Confagricoltura Torino presentando l’ “apericarne” organizzato con la collaborazione dei ristoranti La Nicchia e Locanda La Posta di Cavour e i vini de La Rivà di Bricherasio dell’associato Luca Trombotto. Blanchet e Pinerolese Barbera accompagnano egregiamente le due interpretazioni della battuta al coltello (carne offerta da Coalvi) e due specialità “povere” ottenute dal quinto quarto: l’insalata di erbera (esofago) e la testina in cassetta. E le specialità dolci a base di mele della Pasticceria Villosio sono l’ideale trait d’union con TuttoMele con cui già diamo appuntamento per il prossimo autunno.




Convegno “Comunità energetiche rinnovabili e autoconsumo a distanza”

Lunedì 17 aprile 2023, alle 17, il Consorzio “San Giulio”, la società per i servizi energetici di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), organizza, al termine della sua assemblea annuale, nella sede Cnvv di Novara, un incontro dedicato al tema “Comunità energetiche rinnovabili e autoconsumo a distanza”, che potrà essere seguito anche in streaming inviando entro il 12 aprile una mail  e attendendo un riscontro con i dettagli operativi.
Dopo i saluti del presidente del San Giulio, Marco Dalla Rosa, e del presidente di Cnvv, Gianni Filippa, i lavori, che saranno coordinati da Alessio Frigerio, Managing partner di Energy Saving, prevedono la relazione di Sergio Olivero, responsabile Business & Finance Energy Center del Politecnico di Torino, intitolata “Comunità energetiche rinnovabili: configurazioni possibili e vantaggi per le imprese”. Seguiranno, prima della sessione di domande e risposte con i partecipanti, gli interventi di Alberto Gusmeroli, presidente della Commissione attività produttive della Camera dei deputati, e di Matteo Marnati, assessore all’Ambiente, Energia, Innovazione e Ricerca della Regione Piemonte.
«Una “comunità energetica” – spiega Dalla Rosa – è un’associazione tra cittadini, attività commerciali, amministrazioni pubbliche, enti e Pmi che produce, condivide e consuma energia da fonti rinnovabili su scala locale, gestendola in autonomia e a costi vantaggiosi, con una riduzione degli sprechi e delle emissioni di CO2. Si tratta di un’opportunità che porta notevoli benefici in termini economici, ambientali e sociali e che è destinata a favorire la generazione distribuita, lo sviluppo di energia a chilometro zero e la diffusione delle “reti intelligenti” (Smart Grid). Durante l’incontro chiariremo l’attuale situazione normativa e forniremo indicazioni operative per lo sviluppo di queste iniziative.
Parleremo anche della recente norma sull’autoconsumo a distanza, che permetterà alle imprese di collegare, fisicamente o virtualmente, un impianto di produzione e una unità di consumo, qualora entrambi i siti siano nella loro disponibilità, orientando una parte sempre più rilevante degli investimenti aziendali verso soluzioni di produzione di energia da fonti rinnovabili».
Il Consorzio “San Giulio” è nato nel giugno 1998 ed è attivo in particolare per gli approvvigionamenti di energia elettrica e di gas naturale, sottoscrivendo ogni anno nuovi contratti di somministrazione per consentire significativi ed esclusivi vantaggi, economici e gestionali, alle quasi 150 aziende sue aderenti nelle province di Novara e di Vercelli.



Agriturist Piemonte: premiate le aziende agrituristiche e il “Made in Italy” di prossimità   

La vacanza in agriturismo è stata la prima scelta degli italiani per Pasqua e Pasquetta”. Lo ha detto Lorenzo Morandi presidente di Agriturist Piemonte, l’Associazione Nazionale per l’Agriturismo, l’Ambiente e il Territorio, prima associazione di agriturismo in Italia, costituita dalla Confagricoltura nel 1965, per promuovere e tutelare l’agriturismo, i prodotti nazionali dell’enogastronomia regionale, l’ambiente, il paesaggio, la cultura rurale.

In Piemonte, per il primo lungo week end di primavera gli ospiti hanno scelto la campagna, l’aria aperta, mete vicine, ambienti genuini e l’assaggio delle eccellenze enogastronomiche che caratterizzano i nostri territori” prosegue Morandi, sottolineando quanto sia in aumento il numero dei sostenitori delle vacanze sempreverdi.

In Italia le aziende agrituristiche attive sono più di 25.000 e oltre il 60% dei comuni italiani ne ospita almeno una. Quasi la metà offre almeno tre servizi e più di una su tre è condotta da un’imprenditrice

 

Tuttavia, alcune note dolenti sono state evidenziate da Agriturist e riguardano la difficoltà a reperire personale e il peso dei forti aumenti delle materie prime: ad esempio, in un anno, la farina è aumentata del 150%, lo zucchero del 100%, latte, carni e ortaggi dell’80% e oltre il 150% i costi energetici. Per contro, responsabilmente, gli imprenditori agrituristici hanno solo leggermente ritoccato i loro prezzi.

Il settore dell’agriturismo italiano, con le sue peculiarità uniche al mondo, si conferma una parte strategica all’interno dell’offerta turistica nazionale. Ci siamo finalmente gettati alle spalle la pandemia – conclude il presidente Morandi – e i risultati lo stanno dimostrando. Si ricomincia con una maggiore pianificazione e programmazione delle proprie vacanze anche se preoccupa, soprattutto in vista della prossima stagione estiva, la difficoltà a reperire personale”.

 




Cinque competenze in più per Azienda zero

Più funzioni per Azienda zero: a maggioranza, con 24 sì e 15 no, il Consiglio regionale ha infatti approvato la proposta di delibera della Giunta regionale che assegna cinque ulteriori competenze amministrative alla struttura.

La discussione del provvedimento, che propone di attribuire ad Azienda zero “il coordinamento dell’emergenza ospedaliera, della rete dei laboratori e dei servizi, delle reti di patologia, il coordinamento regionale di epidemiologia e il supporto tecnico-organizzativo e metodologico per coordinare i progetti di investimento in edilizia sanitaria”, era iniziata nella scorsa seduta.

Respinti i 113 emendamenti presentati dal capogruppo del Pd per non aumentare le deleghe, ad eccezione di quella sul coordinamento negli investimenti in edilizia sanitaria.

Nelle dichiarazioni di voto il Pd ha annunciato il voto contrario per un provvedimento che a loro avviso può creare inefficienze e lungaggini.

Il capogruppo della Lega, annunciando il sì, ha definito il provvedimento un rafforzamento della Sanità regionale, in particolare per i territori più periferici.