Cura Italia, Assessore Poggio: “Misure insufficienti e dimenticati interi settori”

Il DL Cura Italia – commenta l’assessore regionale alla Cultura, al Turismo ed al Commercio Vittoria Poggio – ci lascia molto perplessi. Le misure di sostegno alle imprese più colpite non solo sono infatti palesemente insufficienti, ma dimostrano anche che il Governo si è completamente dimenticato di interi settori.

Penso ad esempio a tutto il mondo della moda, ma anche a molti altri settori, come la gioielleria, i fioristi, le cartolibrerie, i negozi di arredamento e a tutto quanto è stato incluso nella sospensione dell’attività prevista dal Dpcm dell’11 marzo ma escluso dalle misure di sostegno del Cura Italia. Perché?

E non solo, penso anche a tutte quelle attività che per Decreto possono stare aperte, con tutti i rischi e le preoccupazioni del caso, per garantire la salute propria e dei propri dipendenti, al fine di rendere servizi di prima necessità, che certamente vedono drasticamente ridotti i loro fatturati e che sono, anch’esse, escluse da alcune importanti misure di sostegno. Ancora una volta mi chiedo: perché?

Prendendo come esempio tutto il settore moda, che tra l’altro è uno dei settori che maggiormente contribuisce all’immagine del Brand Italia nel mondo, possiamo certamente affermare che dal punto di vista economico questa crisi, agisce già su una patologia pregressa del settore (come testimonia il dato sulla nascita-mortalità degli ultimi otto anni in cui hanno chiuso in Italia 52mila punti vendita della moda a fronte di 26mila nuove aperture, con un saldo negativo di 26.399 unità. Da 141.212 negozi di moda al 31 dicembre 2011 a 114.813 punti vendita al 31 dicembre 2019) rischi davvero di far registrare un numero di chiusure non immaginabile, mettendo la tenuta dell’intero settore, come tutti gli altri, fortemente a rischio dal punto di vista economico.

Sul fronte del mercato interno si è assistito, infatti, negli ultimi giorni in cui era concessa l’apertura ai negozi una decisa flessione dei ricavi, raggiungendo medie drammatiche del 60% tenendo conto anche dei luoghi non ancora raggiunti dal contagio.

Sul fronte dell’incoming estero, si fa presente inoltre che l’impatto del turismo non ricade solo sulle attività direttamente comprese nel settore, appunto, turistico-ricettivo, ma ha ricadute forti anche sugli altri settori della distribuzione e del commercio al dettaglio e su tutti i soggetti culturali che operano nel nostro territorio, indipendentemente dalle scritture contrattuali. L’ultima Indagine di Banca d’Italia sul Turismo Internazionale, pubblicata il 18 giugno 2019, evidenzia che su un budget complessivo di 41,71 miliardi di euro destinato dai turisti stranieri per i viaggi in Italia, la quota destinata allo shopping, pari a 7,34 miliardi di euro, rappresenta la terza voce di spesa (17,6%), dopo i 9,2 miliardi di euro per la ristorazione (22,1%) ed i 18,15 miliardi di euro per l’alloggio (43,5%). In Italia, lo stallo di arrivi di turisti cinesi che rappresentano il 28% dello shopping, ma anche di russi (12%), americani (11%), ed arabi (5%) ha provocato da gennaio un danno rilevante che si stima possa anche arrivare ad una perdita superiore ai 5 miliardi di euro per le attività di questi settori. Tutti ora interessati anche dal provvedimento di sospensione dell’attività disposto dal Dpcm dell’11 marzo 2020, ma dimenticati dai provvedimento del DL Cura Italia.

I settori del commercio al dettaglio, inoltre, sono anche quelli maggiormente colpiti da questa crisi, anche per far fronte alle scadenze dei pagamenti dei fornitori, programmate secondo logiche di normalità sulla base di previsioni di vendite nella stagione che sicuramente non si concretizzeranno.

Un problema che coinvolge l’intera filiera, sviluppandosi secondo logiche di produzione e di vendita in un lungo e impegnativo iter temporale che va dalla presentazione delle collezioni alla raccolta degli ordini (effettuate tra giugno/luglio 2019), per passare attraverso le diverse fasi di produzione fino alla messa a disposizione dei prodotti al cliente finale (febbraio/marzo 2020) che avviene dopo circa otto mesi dall’ordine. E così per gli ordini della prossima stagione autunno/inverno 20/21 conclusi da poco.

Per questo, servono eccezionali misure per la “Quarantena commerciale” a partire dall’inclusione del settore moda e di tutti quelli del commercio al dettaglio attualmente esclusi (gioiellerie, cartolibrerie, arredamento, etc) tra quelli maggiormente colpiti dalle disposizioni restrittive ed elencati nell’art. 61 del Decreto Legge n. 9 del 16 marzo 2020.

Non si comprendono, infatti, le motivazioni per cui questi settori non rientrino tra quelli previsti nell’art. 61, che beneficiano, tra l’altro, di una sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria fino al 30 aprile 2020.

Non si capisce inoltre perché il Dl Cura Italia, per queste imprese (non tutte, peraltro, perché si esclude una fetta di aziende con più punti vendita o che operano con l’estero, realizzando fatturati superiori a 2 milioni di euro) preveda solo in via residuale, nonostante la chiusura obbligatoria disposta ex DPCM dell’11 marzo e le presumibili impossibilità di un ritorno a breve ad una tanto auspicata normalità, la sospensione dei versamenti da autoliquidazione per il solo periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2020, mentre per i settori riconosciuti come “più colpiti” ex art. 61, senza peraltro alcun limite di ricavi, tale periodo è esteso al 30 aprile 2020.

Chiediamo dunque che,- conclude l’assessore Poggio – nel corso dell’iter parlamentare, questi importantissimi settori siano ricompresi tra quelli elencati nell’art. 61 con il riconoscimento ufficiale di essere considerati tra i maggiormente colpiti dalla crisi. Sono settori, lo ribadisco, che meritano attenzione, rappresentando uno dei traini della nostra economia e del nostro made in Italy.”




Dalla Regione Piemonte in arrivo 12,7 milioni di euro per le aziende agricole

Sono 5.363 le aziende agricole beneficiarie del Piemonte che riceveranno complessivamente 12,7 milioni di euro di contributi erogati tramite Arpea, l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, per la Domanda Unica 2019 finanziata con il Fondo europeo agricolo di garanzia – FEAG.

L ’Assessorato all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte ha raggiunto l’obiettivo prefissato di vagliare nei tempi previsti le richieste pervenute per le misure agro – ambientali finalizzate al miglioramento della qualità dell’aria, delle acquee e del terreni in ambito agricolo.“

°In arrivo altro ossigeno per i nostri agricoltori, – annuncia l ‘Assessore regionale all’Agricoltura e cibo, Marco Protopapa – con un sostegno diretto al reddito attraverso la Domanda unica, che va ad aggiungersi ai 3,6 milioni della scorsa settimana assegnati sulle misure del Psr. Un ottimo risultato raggiunto grazie al lavoro assiduo dei funzionari dei settori della  Arpea insieme a quelli della Direzione regionale agricoltura che, pur in  giornate di disagio per tutti,  hanno contribuito a voler sostenere le nostre imprese agricole in un momento di forte difficoltà ”.

La separazione per provincia è stata effettuata sulla base della sede legale delle aziende.




Unioncamere Piemonte: 2019 anno sicuramente non positivo per le industrie manifatturiere

Le industrie della chimica e della gomma plastica sono state quelle più propense a investire,  mentre quelle del tessile e abbigliamento le meno attive

A differenza di quanto avvenuto nel biennio precedente, il 2019 è stato un anno sicuramente non positivo per le industrie manifatturiere del nostro territorio. La produzione è diminuita di mezzo punto percentuale rispetto al 2018, dopo 5 anni di crescita. Gli altri indicatori, nella media dell’anno, hanno mostrato una sostanziale stazionarietà, con una tendenza negativa sul fronte degli ordinativi esteri, dato che si accompagna al calo delle esportazioni complessive (-3,5%).

In un contesto sicuramente non incoraggiante, le imprese piemontesi non hanno incrementato la propria propensione a investire. Nel 2019 solo il 55% delle aziende, infatti, ha effettuato investimenti contro un 45% di realtà che non lo ha fatto. Nel 2018 aveva investito il 57% delle aziende.

Il Vicepresidente vicario di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello, commenta: “Investire nel futuro della propria azienda, innovare, puntare su nuove strategie produttive non può che essere la strada assolutamente necessaria per reagire alle scosse del mercato e per rimanere costantemente produttivi, anche sulle piazze estere. Anche nei momenti di crisi. Molta la strade che le nostre imprese dovranno ancora compiere per colmare questo gap nei prossimi anni. Ma ancora di più dovranno fare ora, in termini di investimento, l’Ue e i governi centrali, in raccordo con le istituzioni locali, per sostenere concretamente aziende e imprenditori durante questa pandemia. Siamo in un momento difficilissimo: dobbiamo dare risposte immediate perché le imprese non hanno gli strumenti e le risorse per reagire da sole. Non possiamo permetterci di abbandonare le nostre aziende: da qui ripartiremo, finita l’emergenza”.

In allegato comunicato stampa integrale.

 

Annalisa D’Errico

Responsabile Ufficio
Comunicazione, Stampa
e Redazione web




La filiera agroalimentare piemontese lavora a pieno ritmo per il nostro cibo quotidiano

Nell’emergenza Coronavirus le imprese agricole continuano a lavorare, quotidianamente, per assicurare prodotti salubri, controllati e di qualità ai cittadini di tutto il Paese.

Gli agricoltori e soprattutto gli allevatori non si fermano mai. Gli animali – ricorda Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemontedevono essere accuditi quotidianamente, 365 giorni all’anno, e anche in questa circostanza il mondo delle campagne continua la sua attività, con maggior impegno e attenzione, per far sì che i rifornimenti alimentari vengano sempre assicurati. Stiamo registrando qualche difficoltà nel comparto lattiero caseario per un blocco immediato, dalla sera al mattino, degli ordinativi da parte della ristorazione collettiva, dei ristoranti e dei pubblici esercizi: con l’impegno di tutta la filiera cerchiamo di indirizzare la produzione verso altri sbocchi”.

Il Piemonte ha una popolazione di circa 4.376.000 abitanti, dei quali più della metà (2.282.000) nella Città Metropolitana, ex Provincia di Torino e 875.000 nella sola città di Torino.

Dalle elaborazioni dei nostri tecnici su dati Istat – spiega Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonterileviamo che ogni giorno i cittadini piemontesi consumano, tra l’altro, 1.105.000 chilogrammi di carne, 728.000 litri di latte, 2.720.000 uova, 3.670.000 chili di pomodori freschi e trasformati, 804.000 chili di frutta e 486.000 litri di vino, tutti prodotti che le imprese agricole, insieme a tantissimi artigiani del gusto e a un’industria di trasformazione alimentare tra le migliori al mondo, è impegnata a lavorare a pieno ritmo, rispettando rigorosamente tutti i protocolli in materia di igiene e di sicurezza sul lavoro, per contribuire a fornire cibo sicuro alle nostre famiglie”.

Il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia conclude con un appello. “Ci auguriamo che i cittadini, in questo particolare momento, vogliano indirizzare le loro scelte verso il prodotto italiano, per consumare specialità di alta qualità e per contribuire a sostenere tutta la filiera produttiva, commerciale e distributiva, nell’interesse del lavoro dell’economia generale della nazione”.

 

 




Decreto Cura Italia-Confindustria Piemonte, Ravanelli: “Essenziali ulteriori interventi”

Le aziende piemontesi che in questi giorni stanno fronteggiando la crisi legata al Covid-19 accolgono con favore le misure contenute nel decreto “Cura Italia”, con il quale il Governo è intervenuto sulle maggiori criticità mostrando una capacità di reazione apprezzabile.

Il DL mette in campo risorse ingenti sui capitoli più rilevanti, ma è certo sarà necessaria un’ulteriore azione a breve ed è giusto ipotizzare la creazione di un comitato nazionale per l’emergenza economica, come è stato proposto dai nostri vertici nazionali. 

L’ampia possibilità di ricorrere alla cassa integrazione configurata dal DL era una delle misure più attese a tutela dei lavoratori impegnati in quelle aziende che si trovano nella condizione di dover ridurre o sospendere l’attività. Nella stessa direzione va la disponibilità di ulteriori giorni di congedo o l’alternativa del bonus a sostegno delle spese di assistenza ai figli.

Altro fronte importante è quello relativo alla liquidità delle imprese per cui sono stati previsti dal Governo azioni nel complesso condivisibili.

A giovarne saranno sia le PMI, per le quali ad esempio è stato predisposto il potenziamento del Fondo di Garanzia, sia le aziende più grandi grazie alle garanzie offerte dalla Cassa Depositi e Prestiti. A scongiurare il tracollo delle attività produttive contribuirà anche la sospensione e il differimento di una serie di versamenti e adempimenti fiscali e contributivi, tema su cui l’Associazione ha sollecitato fortemente il Governo.

“Con questo nuovo decreto mirato a contrastare l’emergenza economica – dichiara il Presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli – affiancato al recente protocollo di sicurezza degli ambienti di lavoro si pone la giusta attenzione al cuore produttivo del Paese e si mettono le basi per la ripartenza, che già sappiamo sarà molto sfidante per le nostre aziende, come hanno mostrato i recenti dati sulle previsioni d’impatto sul PIL regionale. Pertanto riteniamo necessari ulteriori interventi che ci attendiamo con il decreto di aprile, azioni che saranno essenziali per evitare il collasso”.




Webathon, Allasia: grazie a tutti i piemontesi

Intervenendo nel pomeriggio a Webathon per il Piemonte, la prima maratona web per raccogliere fondi a sostegno degli  ospedali della regione organizzata dal Consiglio e dalla Giunta regionale, il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia ha ribadito la sua vicinanza e quella della istituzione che guida ai cittadini piemontesi in questo difficile momento: “Il Consiglio regionale è un organo legislativo e sta facendo la sua parte.

Martedì prossimo, nonostante le condizioni complicate in cui operiamo, in condivisione di intenti tra maggioranza e opposizione, approveremo il documento economico finanziario, la legge di stabilità e il bilancio 2020, necessari per dare sicurezze economiche a tutti i comparti, a partire da quello sanitario, a garanzia di tutti gli stipendi del personale medico e infermieristico e delle risorse necessarie per affrontare questa emergenza straordinaria che sta costringendo tutti a ripensare noi stessi e le nostre vite.

Stiamo continuando a lavorare grazie anche a strumenti tecnologici che ci permettono connessioni veloci e alla possibilità di prendere decisioni in videoconferenza. Abbiamo inoltre accelerato l’introduzione del lavoro agile nella nostra struttura, per non fermare l’attività del Consiglio e insieme garantire la salute di chi ci lavora”.

Il presidente Allasia si è detto riconoscente verso chi ha organizzato e dato vita a Webathon Piemonte, e verso tutti  i cittadini che partecipano a questa iniziativa di solidarietà con le loro donazioni: “Donare per permettere ad altri di stare meglio è un gesto bellissimo e semplice allo stesso tempo, che ci permetterà di acquistare attrezzature mediche e sostenere le strutture sanitarie del nostro territorio.

Vorrei ringraziare a uno a uno tutti quelli che hanno donato e stanno donando: dalle aziende che hanno messo a disposizione cifre importanti, ai singoli cittadini che hanno dato il lor contributo nonostante le difficoltà economiche in cui viviamo, fino ai volontari che con generosità mettono il loro impegno a disposizione della comunità. Un grazie che va esteso a tutti coloro che, stando a casa, stanno facendo la loro parte per sconfiggere l’epidemia”.




Webathon, in otto ore di live raccolti circa 500 mila euro

In otto ore non stop sui social, Webathon, la prima maratona web di solidarietà, organizzata dalla Giunta e dal Consiglio regionale del Piemonte e condotta dall’autore tv,  Walter Rolfo, ha raccolto circa 500 mila euro di donazioni. I soldi raccolti grazie alla generosità dei cittadini, saranno destinati alle strutture ospedaliere del Piemonte e all’acquisto di macchinari sanitari.

“Grazie di cuore a tutti – commentano il presidente della Giunta Alberto Cirio e del Consiglio regionale Stefano Allasia – Grazie a chi ha donato 5 euro così come a  chi ne ha donati 5 mila, ognuno secondo le proprie possibilità ma con il desiderio e l’impegno di fare la propria parte per sostenere il nostro Piemonte e i tanti eroi, silenziosi e infaticabili, che da settimane sono in prima linea per affrontare questa emergenza. Se c’è una cosa che abbiamo imparato, in questi giorni così difficili e complessi per tutti, è che c’è qualcosa di molto più contagioso di un virus…La generosità”.

“Le persone donano se si fidano, hanno dichiarato tanti dei volti noti che hanno partecipato fino ad ora all’iniziativa –  sapere che dietro questa iniziativa c’è un’Istituzione dà fiducia  e certezza rispetto all’uso finale delle risorse raccolte”.

Tanti sono anche i consigli dei personaggi dello spettacolo, della cultura e della musica che hanno partecipato alla diretta web fino alle ore 20: “L’emergenza non deve togliere il diritto al sorriso. Un’esperienza che ci sta insegnando a viaggiare stando in casa, con la fantasia, le letture, la musica. Stiamo imparando a non temere la lentezza. Stiamo recuperando il senso delle piccole cose. Dobbiamo scegliere ogni giorno di essere felici. Usiamo la testa senza trascurare il cuore.  Avere una visione positiva ci mette più al sicuro. Il cervello è connesso al sistema immunitario, più si è sereni e più si è forti.  Stiamo recuperando il senso di appartenenza ad una comunità di persone”.

Ospiti che hanno partecipato fino alle ore 20:

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, Stefano Allasia presidente del Consiglio regionale, Cristina Chiabotto, Tomàs Rincòn, Giuseppe Cederna, Oscar Farinetti,  Jack Nobile, Gimmy Ghione, Angelo Pittro, Luca Bianchini, Guido Saracco, Beppe Braida, Mauro Berruto, Michela Persico, Gabry Ponte, Ilenia Baccaro, Martina Panagia, Rosario Pellecchia, Paolo Belli, Ivan Zaytsev, Giuseppe Barbuto, Elena Barolo, Simona Arrigoni, Kristina Ti, Stefania Sansonna, Massimiliano Rosolino, Bebe Vio, Silvia Vada, Marco Berry, Johnson Righeira, Paola Zini, Alexander, Vladimir Luxuria, Piero Angela, Samuel Romano dei Subsonica, Rudy Zerbi, Chicco Blengini, Alessandro Baricco.

La diretta prosegue fino alle ore 24 sul canale instagram@webathon.it  e sui canali facebook della Regione Piemonte e del Consiglio regionale. Tutti coloro che vorranno donare nelle prossime ore e nei prossimi giorni,  potranno farlo sul conto corrente ufficiale della Regione Piemonte: “REGIONE PIEMONTE-Sostegno emergenza Coronavirus” al numero iban intestato a Regione Piemonte presso UniCredit Group – IT 29 H 02008 01152 000100689275 codice BIC UNICRITM1AF2-UNICREDIT GROUP




Emergenza coronavirus: la risposta della Camera di commercio di Torino

La Camera di commercio di Torino si adegua all’emergenza per il COVID-19, riducendo al massimo il numero di dipendenti che lavorano presso gli uffici e quindi le possibilità di contatto diretto fra le persone. In particolare, da domani giovedì 19 marzo gli sportelli dei servizi essenziali, garantiti dall’ente, saranno aperti solo il mattino, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12.15.

 

La Camera di commercio garantisce i servizi essenziali alle imprese con attività di sportello (limitata al mattino) a cui bisogna rivolgersi solo per reali urgenze mentre gli altri servizi sono fruibili solo in modalità on line. – dichiara il Presidente Dario Gallina. Nell’ente camerale abbiamo potenziato al massimo i servizi da remoto e lo smart working dei dipendenti.

Tutti gli altri servizi sono invece contattabili dalle imprese via email, anche per assistenza personalizzata. Intanto continua l’attività, anche se con modalità, diverse come per Il nostro Punto Impresa Digitale che sta realizzando con l’iniziativa “Eccellenze in Digitale” alcuni webinar sul sito camerale; attraverso l’approfondimento si potrà dialogare con i nostri digital expert sulle principali sfide del marketing. Si tratta di un programma di allenamento gratuito per imprenditori, professionisti e lavoratori autonomi che attraverso la formazione puntano all’innovazione e alla propria maturazione digitale, anche per superare in parte questa emergenza. Inoltre grazie ai nostri Digital Promoter anche gli altri servizi di assistenza sul digitale, mai come oggi utili, sono erogati a distanza”.

 

I servizi essenziali della Camera di commercio di Torino, garantiti in presenza presso gli sportelli aperti al mattino, sono:

 

 

I servizi on line del Registro Imprese e del Settore Artigianato e attività verificate vengono garantiti, seppure in maniera ridotta.

Per gli altri servizi

Molte cose si possono fare a distanza: sul sito si può cercare il servizio richiesto, leggere le informazioni e trovare gli indirizzi email per inviare e ricevere comunicazioni. Sempre per l’attività di smart working di gran parte del personale (il 90%), si prega di non telefonare.

 

 




Coronavirus, Intesa San Paolo stanzia 15 miliardi, subito a disposizione delle imprese italiane

  • Sostenere le imprese italiane nel fronteggiare l’emergenza globale del Coronavirus, garantire continuità e produttività, porre le basi per il rilancio: questo l’obiettivo di Intesa Sanpaolo, che mette a disposizione delle imprese italiane di piccole e medie dimensioni 15 miliardi di euro attraverso misure straordinarie dedicate.

    L’obiettivo è affiancare le imprese di tutti i settori economici, fornendo la liquidità necessaria per superare la fase economica di crisi. Le misure, in particolare, sono finalizzate a consentire alle aziende di far fronte ai pagamenti, nonostante la progressiva riduzione o addirittura assenza di fatturato, e di tutelare così l’occupazione.

    Intesa Sanpaolo mette a disposizione due misure, alternative o cumulabili, per un importo complessivo di 15 miliardi di euro, che prevedono:

  • –  un plafond di 5 miliardi di euro, per nuove linee di credito aggiuntive rispetto a quelle preesistenti, della durata di 18 mesi (meno un giorno), di cui 6 di pre-ammortamento, con condizioni favorevoli, a partire dalle spese di istruttoria. Tali linee possono essere concesse a clienti e non clienti che al momento non beneficiano di linee di credito disponibili;
  • –  la messa a disposizione di 10 miliardi di euro di liquidità per i clienti Intesa Sanpaolo, grazie a linee di credito già deliberate a loro favore e ora messe a disposizione per finalità ampie e flessibili, quali la gestione dei pagamenti urgenti.

    Questa nuova iniziativa di Intesa Sanpaolo si aggiunge alla moratoria annunciata il 24 febbraio, con la sospensione per 3 mesi delle rate dei finanziamenti in essere (per la sola quota capitale o per l’intera rata) prorogabile per altri 3/6 mesi in funzione della durata dell’emergenza.

page1image7343680

Le operazioni di finanziamento possono essere richieste – in via transitoria – anche a distanza, tramite un processo di scambio di informazioni e documenti direttamente tra il cliente ed il gestore. Tale processo si applica solo a clientela conosciuta e verificati i consensi privacy.

“In questa fase di estrema emergenza, abbiamo il dovere di impegnare ogni risorsa, per dare il massimo sostegno alle imprese italiane e consentire loro, superate le difficoltà contingenti, di ripartire il prima possibile – commenta Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo. Mettiamo in campo un ammontare significativo di risorse, pari quasi a un punto di PIL. Possiamo farlo perché’ Intesa Sanpaolo ha le dimensioni, la solidità e una presenza capillare tali da consentire interventi di dimensioni straordinarie in tutti i territori del Paese, dando supporto a tutte le imprese. Le direzioni regionali grazie alla professionalità delle nostre persone e all’ampia delega di cui dispongono nell’erogazione di credito assicureranno al meglio l’efficacia dell’intervento”.

“Il nostro obiettivo – conclude Messina – è salvaguardare il valore del Made in Italy, l’eccellenza delle filiere produttive, la forza del nostro export. Siamo convinti che le capacità e la resilienza degli imprenditori italiani consentiranno al nostro sistema produttivo di recuperare rapidamente terreno e di riposizionarsi in maniera vincente nello scenario che emergerà dalla crisi”.

 

Intesa Sanpaolo è una delle più solide e profittevoli banche europee. Offre servizi bancari commerciali, di corporate investment banking, di gestione del risparmio, asset management e assicurativi. È la principale Banca in Italia con circa 12 milioni di clienti serviti attraverso i suoi canali digitali e tradizionali. Le banche estere del Gruppo contano 7.2 milioni di clienti in Est Europa, Medio Oriente e Nord Africa. Intesa Sanpaolo è riconosciuta come una delle banche più sostenibili al mondo. Per il Gruppo creare valore significa essere motore di crescita per la società e l’economia.

In campo ambientale, ha creato un fondo di € 5 miliardi destinato all’economia circolare. Promuove progetti rilevanti di inclusione economica e riduzione della povertà, tra cui un fondo di impatto per € 1,2 miliardi di finanziamenti a categorie di soggetti con difficoltà di accesso al credito. Intesa Sanpaolo è fortemente impegnata in attività culturali proprie e in collaborazione con altri soggetti in Italia e all’estero, incluse esposizioni permanenti e temporanee del suo vasto patrimonio artistico presso le Gallerie d’Italia, i musei del Gruppo a Milano, Napoli e Vicenza.

 




Coronavirus, decreto Cura Italia è in vigore

Il decreto «Cura Italia», approvato dal Consiglio dei ministri, è stato firmato dal capo dello Stato Sergio Mattarella, è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed è in vigore, 127 articoli che confermano l’impianto e le misure anticipate nei giorni scorsi: ai lavoratori, aiuti alle famiglie,  potenziamento al sistema sanitario e sostegno alla liquidità attraverso il sistema bancario.

È stato questo il nostro obiettivo fin dall’inizio e oggi questa approvazione del dl lo dimostra”, ha dichiarato il Presidente Conte.

“Con questo decreto, forte e deciso nei numeri delle misure, noi non esauriamo il nostro compito per quanto riguarda gli interventi in campo economico. Siamo consapevoli che questo decreto non basterà ma voglio dire ai lavoratori, alle imprese e alle famiglie che oggi il governo risponde presente e risponderà presente anche domani”.