Aziende, Consiglio regionale: no alla Pdl di restituzione fondi regionali

Il Consiglio regionale ha respinto la Pdl presentata da Francesca Frediani (M4o), che avrebbe previsto la restituzione di eventuali contributi regionali percepiti da parte di aziende che in seguito avessero delocalizzato la produzione fuori dal Piemonte o non avessero applicato le norme di sicurezza sui luoghi di lavoro e le norme ambientali. Il testo era già stato licenziato con voto negativo in Commissione.

L’assessore alle Attività produttive, Andrea Tronzano, ha ricordato che “sono numerose le nostre proposte per favorire l’attrattività imprenditoriale del Piemonte. La nostra strategia non è quella di mettere più vincoli, ma far rispettare le norme già esistenti”.

Sono le misure previste a non trovare d’accordo la maggioranza, secondo il relatore Andrea Cane (Lega): “La Commissione ha esaminato i contenuti della proposta di legge – ha dichiarato – raccogliendo anche l’orientamento e la posizione della Giunta regionale e svolgendo approfondimenti sul tema della delocalizzazione produttiva con l’ausilio di IRES Piemonte. Al termine degli approfondimenti svolti, pur condividendo le finalità del provvedimento, la Commissione non ha ritenuto opportuno esprimere un orientamento favorevole alle diverse misure contenute nel testo”.

La Pdl era stata presentato nella passata legislatura, per poi essere ripresentata e analizzata in terza Commissione, dove aveva appunto ottenuto parere contrario.

“Si sarebbe trattato di uno strumento utile per arginare, almeno in parte, casi fin troppo frequenti in Italia e nella nostra regione dove aziende in piena salute, dopo aver beneficiato di contributi pubblici, spostano la produzione in paesi in cui il costo del lavoro è più basso. Non approvando il testo, è stata un’occasione sprecata” ha sottolineato Frediani.

Per Raffaele Gallo (Pd), anche lui relatore di Minoranza, la Pdl apre la discussione su come non fare concorrenza fra i Paesi della Ue e interviene sui fondi regionali alle imprese. Ma è troppo rigida, sarebbe da emendare.

 




Educare alla Costituzione per formare cittadini responsabili

Educare alla Costituzione per favorire una cittadinanza attiva e responsabile. È quanto si propone il corso di aggiornamento per docenti delle Istituzioni scolastiche del Piemonte che viene presentato domani, mercoledì 9 giugno alle 11, in diretta streaming sul sito

Ideato da Centro studi Giorgio Catti, sezione regionale dell’Azione cattolica italiana e Associazione Memoria viva di Canelli (At) con il sostegno del Consiglio regionale del Piemonte, attraverso il Comitato Resistenza e Costituzione, e in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale (Usr), propone la Carta costituzionale quale riferimento essenziale per la formazione dei giovani ai valori della democrazia.

Con il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, delegato al Comitato, intervengono il presidente del Centro studi Walter Crivellin, il coordinatore del corpo ispettivo dell’Usr Sergio Michelangelo Blazina, il coordinatore del corso Vittorio Rapetti e la vicepresidente dell’Associazione Elena Capra, moderati dal vicepresidente del Centro studi Franco Cravarezza.

Il progetto prevede una prima sezione, nel corso della quale vengono proposti approfondimenti giuridico-storiografici sulla Costituzione repubblicana, curati da docenti dell’Università di Torino: i professori Crivellin (Storia del pensiero politico), Anna Maria Poggi (Diritto costituzionale), Michele Rosboch (Storia del diritto medievale e moderno) e Rosa Maria Parrinello (Storia delle religioni). La seconda sezione presenta invece una serie di approfondimenti didattici di educazione costituzionale per la formazione di docenti e studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado da parte di un gruppo di docenti esperti della scuola secondaria, coordinati dal professor Rapetti (docente di lettere, ricercatore di storia contemporanea), articolati in moduli tematici relativi ai principi fondamentali della Costituzione, in prospettiva storica e pedagogica.




Ernesto Balma confermato alla guida dei pensionati di Confagricoltura Piemonte

Ernesto Balma di Venaria Reale (Torino) è stato confermato alla guida dell’ANPA Piemonte – Associazione nazionale pensionati agricoli di Confagricoltura. Lo ha eletto questa mattina (29 giugno 2021)  l’assemblea dei soci che si è riunita in videoconferenza: per il prossimo quadriennio sarà affiancato alla vicepresidenza da Maria Daville di Alessandria.

Ernesto Balma, 73 anni, alla guida dei pensionati piemontesi di Confagricoltura dal 2017, è anche consigliere dell’Ente di gestione delle aree protette dei Parchi Reali in rappresentanza delle organizzazioni professionali agricole nazionali e presidente dell’asilo di Altessano a Venaria Reale.

I pensionati piemontesi aderenti ad Anpa Confagricoltura sono circa 14.000, distribuiti su tutto il territorio regionale.

La nostra associazione, fortemente radicata sul territorio – ha dichiarato Ernesto Balma – ha deliberato di impegnarsi attivamente per favorire una massiccia adesione alla campagna vaccinale contro il COVID-19, invitando in particolare gli anziani che ancora non si sono sottoposti alla profilassi a farsi vaccinare in tempi stretti per contribuire a contenere la diffusione dei contagi. Le complicazioni, soprattutto nelle categorie più fragili, possono essere molto gravi e per questo è necessario incentivare la cultura della prevenzione: la nostra presenza diffusa, soprattutto nelle campagne, siamo convinti che possa dare un contributo importante all’opera che con grande determinazione stanno portando avanti le istituzioni per tutelare la nostra salute”.

 

 




Regione Piemonte: 9759 persone vaccinate contro il Covid

Sono 9.759 le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid comunicate oggi all’Unità di Crisi della Regione Piemonte (dato delle ore 18). A 4.145 è stata somministrata la seconda dose.

 

Tra i vaccinati di oggi, in particolare, sono 995 i 12-15enni, 3.380 i 16-29enni, 1.672 i trentenni, 1.340 i quarantenni, 1.209 i cinquantenni, 463 i sessantenni, 156 i settantenni, 92 gli estremamente vulnerabili e 64 gli over80.

 

Dall’inizio della campagna si è proceduto all’inoculazione di 5.334.002 dosi (di cui 2.388.589 come seconde), corrispondenti al 93,2% di 5.723.980 finora disponibili per il Piemonte.

 




“Mestieri a cielo aperto – Piccola fiera d’autunno” , Confartigianato Cuneo ha messo in mostra l’eccellenza artigiana

Rinnovata nel nome ma non nello spirito, si è svolta lo scorso 3 ottobre, a Savigliano, la manifestazione “Mestieri a cielo aperto”, ora “Piccola fiera d’autunno”.

Confartigianato Cuneo ha confermato la sua presenza con l’ormai tradizionale “Villaggio Artigiano” in Piazza Santorre di Santarosa.

«La partecipazione a manifestazioni e rassegne – commenta Anna Maria Sepertino, presidente della Zona di Savigliano – rappresenta, soprattutto nell’attuale periodo, una vera opportunità per le imprese che hanno modo di pubblicizzare i propri prodotti di qualità ad un pubblico sempre numeroso ed attento. Le fiere radicate sul territorio costituiscono realmente una vetrina privilegiata per le produzioni di eccellenza, in particolar modo per le piccole e medie imprese artigiane, dal comparto manifatturiero a quello alimentare».

Nell’ambito della rassegna, Confartigianato Cuneo ha organizzato inoltre una speciale “Passeggiata Gourmet”, proseguendo la fortunata serie di escursioni del progetto “Creatori di Eccellenza”, realizzato con il contributo della Camera di Commercio di Cuneo e della Fondazione CRC, e con la collaborazione tecnica di Cuneotrekking.

«Il nostro progetto sta raccogliendo grande consenso – aggiunge Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – e, al suo terzo anno di vita, è valido testimone di come il “fare sistema” sia vincente per territorio ed imprese. “Passeggiate Gourmet” è un’iniziativa promozionale strategica a sostegno del valore artigiano e del suo ruolo fondamentale nella promozione della terra cuneese. L’abilità dei nostri artigiani, declinata nei vari ambiti economici, risulta un trait d’union essenziale per la creazione di allettanti pacchetti turistici. Dopo il cibo di qualità e i dolci d’autore, con gli itinerari di prossimità abbiniamo alla indiscutibile capacità artigianale le bellezze naturalistiche e storiche della nostra terra, un mix piacevolmente salutare in grado di accontentare turisti e famiglie».

L’escursione organizzata per la giornata di domenica 3 ottobre è stata il “Sentiero sul Maira”. Partendo da Piazza Santorre di Santarosa il percorso ad anello (circa 11 km) ha toccato le sponde del Maira. Un percorso intitolato all’ambientalista Bruno Tortone che percorre la riva destra orografica del Maira e fa parte di un lungo percorso ciclabile che da Villar San Costanzo conduce fino a Racconigi. I partecipanti sono stati accompagnati dalla guida Martha Consolino di Cuneotrekking e a tutti gli iscritti è stato consegnato un simpatico zainetto tecnico brandizzato “Creatori di Eccellenza”, contenente un panino gourmet, una delle tante varietà di birra prodotta localmente e un dolcetto artigianale.




Marsiaj: “Iveco, forte delle sue radici torinesi, è pronta ad affrontare il mercato globale”

“Davvero un’ottima notizia!” dice Giorgio Marsiaj, presidente dell’Unione Industriali di Torino, commentando lo spin-off di Iveco. “Ho sempre creduto nella sua importanza come tassello strategico del sistema industriale e della mobilità del nostro Paese.

La creazione di una società autonoma con il quartiere generale a Torino e il nuovo polo logistico europeo a San Mauro testimonia di come Iveco valorizzi le sue radici torinesi per affrontare il mercato globale. La logistica, infatti, è un elemento centrale in ogni piano di sviluppo. Saranno molto importanti anche le ricadute occupazionali con – spero – la creazione di nuove opportunità per i giovani”.




Sono online i facsimile delle sei schede per le elezioni del Consiglio metropolitano

Sono online sul sito istituzionale della Città metropolitana di Torino i facsimile delle schede elttorali che domenica 18 dicembre saranno utilizzate da sindaci e consiglieri comunali dei 312 Comuni del territorio per eleggere con voto ponderato il futuro Consiglio metropolitano.

Le schede elettorali sono 6 divise per fasce demografiche di popolazione dei Comuni in base al censimento del 2011

  • Fascia A) Colore Azzurro fino a 3.000 abitanti
  • Fascia B) Colore Arancio superiore a 3.000 e fino a 5.000 abitanti
  • Fascia C) Colore Grigio superiore a 5.000 e fino a 10.000 abitanti
  • Fascia D) Colore Rosso superiore a 10.000 e fino a 30.000 abitanti
  • Fascia E) Colore Verde superiore a 30.000 e fino a 100.000 abitanti
  • Fascia H) Colore Marrone superiore a 500.000 e fino a 1.000.000 abitanti

I facsimile sono online al link 

Tre le liste presentate, dalle quali usciranno  18 consiglieri metropolitani, che saranno guidati dal sindaco di Torino e della Città metropolitana Stefano lo Russo: la lista Città di Città (centrosinistra), la lista Civica per il territorio (centrodestra): la lista Obiettivi comuni (Cinque Stelle).




Dal 1 gennaio in vigore un nuovo sistema di controlli all’importazione di prodotti biologici

Dal 1° gennaio 2022 entrerà in applicazione il Regolamento (UE) n. 2018/848- norme relative alla produzione biologica e l’etichettatura dei prodotti biologici che introdurrà importanti novità in materia di verifica della conformità delle partite biologiche e in conversione destinate ad essere importate nell’Unione Europea.

Il 27 dicembre u.s. sono stati pubblicati i regolamenti (UE) 2021/2305, 2021/2306 e 2021/2307 che forniscono ulteriori integrazioni e indicazioni esecutive del regolamento di base 2018/848.

Al fine di consentire alle amministrazioni coinvolte di organizzare il nuovo sistema di controlli all’importazione e garantire al contempo il proseguo regolare delle attività di importazione dei prodotti biologici e i relativi necessari controlli, l’Agenzia delle Dogane continuerà per tutto gennaio 2022 l’attività di controllo documentale e validazione del COI, supportata per i controlli di identità e fisici dal Dipartimento ICQRF del Mipaaf.

Nelle more di specifiche indicazioni da parte della Commissione Europea, in materia di valutazione della probabilità di non conformità, che determina la frequenza con cui saranno effettuati i controlli fisici sulle partite di prodotti biologici e in conversione prima della loro immissione in libera pratica, si applicano le indicazioni contenute nei seguenti documenti:

– Guidelines on additional official controls on products originating from China del 16 Dicembre 2020
– Guidelines on additional official controls on products originating from Ukraine, Kazakhstan, Moldova, Turkey and Russian Federation del 16 Dicembre 2020
– Guidelines on additional official controls on products originating from India del 07 giugno 2021




Opportunità all’estero per le aziende piemontesi, bando Piemonte Home Design

Il design made in Italy in Cina e Russia sempre più aperto anche alle piccole e medie imprese: a partire da questo trend nasce l’idea di Piemonte Home Design, il progetto di promozione del sistema casa piemontese che ha l’obiettivo di creare un brand territoriale competitivo sui grandi mercati internazionali. Piemonte Home Design chiama a raccolta dal 15 febbraio 2022 (fino al 15 marzo) le aziende regionali che si occupano di design ed arredamento e che desiderano sviluppare o consolidare la propria presenza sui mercati esteri.

 

Novità assoluta nel settore, questo percorso di business development lanciato nel 2020 ha come focus l’ideazione di modelli abitativi che includano le produzioni piemontesi, da proporre in blocco ai promotori immobiliari internazionali per presentare il Piemonte come una realtà competitiva e solida in un settore che ha grandi potenzialità.

 

La “casa Piemontese”, progettata e curata dal gruppo di ricerca China Room del Politecnico di Torino, comprende al momento prodotti di 40 imprese strutturati in moduli aggregabili sulla base delle esigenze degli abitanti e dei contesti geografici di riferimento. Ma c’è spazio per aggiungere soluzioni e proposte dalle nuove aziende che si candideranno al progetto: sono diversi infatti i trend su cui questa casa “plug-in” può essere modulata, dalle abitazioni condivise alle mini-case di villeggiatura, dai moderni loft per i giovani professionisti fino alle ristrutturazioni del lusso nei centri storici delle grandi città.

 

Offriamo opportunità gratuite di crescita all’estero per le nostre imprese del settore arredo e design, proponendo incontri con operatori di mercati in forte crescita, come Cina e Russia, da sempre attratti dal Made in Italy – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Lo facciamo con una formula innovativa che presenta ai buyer moduli abitativi completi interamente realizzati in Piemonte, personalizzabili poi in base al gusto e alla cultura dei diversi paesi”.

 

Tra i trend del settore ci sono infatti molti elementi che accomunano l’expertise piemontese con le richieste internazionali: uno tra tutti la sostenibilità e il risparmio energetico, con l’utilizzo di materiali naturali e a basso impatto ambientale, ma anche il ritorno alla campagna e alla montagna, accomunati da un design che mette al primo posto il comfort, la natura e il leisure.

 

“Il nostro Ateneo ha stretti rapporti con la Cina, sia per quanto riguarda lo scambio di studenti, che in modo sempre più significativo, per le relazioni con il mondo accademico e imprenditoriale del Paese asiatico”, commenta il Rettore del Politecnico Guido Saracco. “Questo progetto ci permette di mettere al servizio della crescita delle imprese del territorio da un lato le nostre competenze nel settore del design e dell’architettura e, dall’altro, la nostra conoscenza del mercato cinese”

 

 

Il mercato

Nel 2020, nonostante la flessione del mercato dovuta al Covid, il valore del mercato globale dei prodotti del sistema casa ammontava a circa 514 miliardi di euro e il Made in Italy continua ad essere un elemento fortemente attrattivo soprattutto sui mercati internazionali.

In particolare, i mercati di Cina e Russia hanno raggiunto un valore rispettivamente di 90,9 e 8,4 miliardi di euro, con una previsione di crescita a 120 miliardi entro il 2025 per la Cina e un tasso di crescita medio annuo del 3,4 % per la Russia. Per questo motivo il progetto si concentrerà in una prima fase soprattutto su questi due paesi e sui paesi dell’area ASEAN (Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Singapore, Thailandia e Vietnam).

 

All’interno del primo bando di partecipazione, concluso a gennaio 2021, sono state coinvolte oltre 40 aziende piemontesi dei settori del design, dell’arredo e delle finiture per la casa: durante il 2021 sono state portate a termine diverse azioni come il ciclo di 12 webinar di formazione organizzati per le aziende sui temi import/export, mercati immobiliari russo e cinese, un evento di networking presso la mostra China Goes Urban al MAO Museo d’Arte orientale di Torino, la costruzione di un repertorio di progetti di abitare cinese e diffusione alla aziende con booklet dedicato (release in marzo 2022), un’attività di ricerca con la scuola IED che ha dato adito a circa 15 soluzioni abitative tarate sul mercato cinese e russo e la progettazione di un modello innovativo di abitare a cura del Politecnico di Torino basato sul concetto della personalizzazione dei prodotti di massa che ha impegnato 2 Professori del Politecnico, 1 ricercatore a tempo pieno, 2 dottorandi, oltre 10 studenti delle lauree triennali e magistrali.

 

I prodotti offerti dalle aziende selezionate, verranno valutati sulla base delle specifiche di mercato dei Paesi target e delle affinità culturali tra l’Italia e quest’ultimi e potranno essere suggeriti sviluppi di prodotto necessari per poter affrontare con maggior successo i mercati esteri di riferimento.

La partecipazione al progetto, gratuita, è riservata alle sole aziende piemontesi operanti nel comparto design e complementi d’arredo

Per l’edizione 2022 del progetto, le imprese interessate ad aderire all’iniziativa dovranno presentare la propria candidatura dal 15 febbraio 2022 attraverso la compilazione del modulo on-line, disponibile alla pagina

 

 

CHI SONO I PARTNER

Il progetto promosso dalla Camera di commercio di Torino e dal Politecnico di Torino prevede una formula di promozione del comparto locale fortemente innovativa realizzabile attraverso il coinvolgimento di numerosi partner, istituzionali e non. Il centro di ricerca del Politecnico di Torino specializzato in architettura e urbanizzazione cinese China Room, la Camera di Commercio Italo-Russa, lo studio di visualizzazione architettonica e branding immobiliare Calibro Zero, lo studio di architettura Gianmarco Cavagnino e la società commerciale russa Arcos Interior, partner che hanno maturato, a diverso titolo, esperienze specifiche sui Paesi target.

Il progetto accompagnerà le imprese in un percorso di formazione dall’analisi di mercato alla comunicazione, dagli aspetti commerciali a quelli relazionali, dagli aspetti certificativi a quelli culturali.

 

COME FUNZIONA – Si parte dalla creazione di un brand territoriale, capace di rappresentare sui mercati esteri le peculiarità del territorio piemontese. Al centro c’è il tema della cura, che nasce dal territorio per arrivare agli ambiti personali (cura delle relazioni sociali) e a quelli produttivi (attenzione maniacale a forme e funzionalità).

Affrontando il tema del racconto del territorio Piemonte Home Design si pone i seguenti obiettivi: posizionare le aziende sui mercati esteri attraverso un’attenta analisi delle potenzialità del prodotto, sviluppare una strategia commerciale che promuova il territorio piemontese, sviluppare modelli abitativi che includano le produzioni piemontesi, promuovere i prodotti piemontesi presso i developer stranieri.

La promozione delle eccellenze del territorio avverrà in modo integrato, attraverso l’ideazione di soluzioni abitative che raccolgano in modo sinergico e coerente le produzioni regionali, verificandone l’efficacia sui Paesi di riferimento. Ciò permetterà di presentare a developer esteri strumenti che li supportino nella loro attività di vendita, aiutandoli a ridurre le tempistiche abituali.

 

 




Il comparto calzaturiero italiano in ripresa nel 2021

Il comparto calzaturiero italiano in ripresa nel 2021. L’anno scorso infatti ha registrato un incremento del fatturato nazionale pari al +18,7% sul 2020, attestandosi a 12,7 miliardi di euro. Un valore però ancora inferiore all’epoca pre-covid (-11% rispetto al 2019).

È la fotografia scattata dal Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici, diffusa alla fiera Micam, in corso a Fiera Milano Rho,  su un settore dove le griffe trainano l’export, con le aziende che viaggiano a velocità differente (solo una su tre ha recuperato i livelli ante pandemia) e su cui c’è l’ombra gettata dallo scenario geopolitico in continua evoluzione in Ucraina.

In Piemonte nel 2021 il numero di imprese attive (tra calzaturifici e produttori di parti) secondo i dati di Infocamere-Movimprese, ha registrato un saldo negativo di -7 unità (industria + artigianato), accompagnato da un calo di -23 addetti nella forza lavoro. Per quanto riguarda le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate da INPS nel 2021 per le imprese piemontesi della filiera pelle, sebbene si registri una flessione del -52,7% rispetto al 2020, sono rimaste su livelli eccezionalmente elevati: sono state infatti autorizzate 394mila ore, quasi 6 volte quelle del 2019 (+496%). Sul fronte dell’export, attestatosi a 375,1 milioni di euro, si registra una crescita del +21,3% in valore rispetto all’anno precedente, tra calzature e componentistica (con un +19,3% sui livelli pre-pandemia del 2019). Le prime 5 destinazioni dell’export piemontese nel 2021 sono risultate: Francia (+27,5%), Germania (+23,7%), Spagna (+25,7%), USA (+48,7%) e Cina (+68,7%); assieme coprono il 61% dell’export regionale. Tutte hanno già superato i livelli 2019.

Russia (16,5 milioni di euro, +1,4% sul 2020) e Ucraina (0,8 milioni, -4,1%) sono risultate il 7° e il 31° mercato per gli operatori piemontesi nel 2021, con una quota complessiva del 4,6% sul totale export della regione.

Sull’andamento nazionale è intervenuto il Presidente di Assocalzaturifici, Siro Badon: “L’accelerazione dell’export nel quarto trimestre ha permesso al calzaturiero di archiviare il 2021 mantenendo gli incrementi a doppia cifra che avevano caratterizzato la prima metà dell’anno. Dopo il crollo del 2020, anno in cui è stato duramente penalizzato dal lockdown e dalle restrizioni durante le due ondate pandemiche, il settore è ripartito, con un fisiologico rimbalzo nel secondo trimestre cui è seguito un recupero con intensità più contenuta. Tutte le principali variabili mostrano incrementi non trascurabili in valore, compresi tra il +15 e il +20% (spesa delle famiglie italiane +15,6%, produzione ed export attorno al +17%; fatturato +18,7%).
Ma la ripresa è a macchia di leopardo e spesso ancora insufficiente nel ritmo, tanto che gran parte delle imprese non ha ancora raggiunto i ricavi 2019 antecedenti l’emergenza sanitaria. Se i grandi gruppi internazionali del lusso hanno ripreso a correre, trainando le vendite estere settoriali, tra le aziende piccole e medie molte non ce l’hanno fatta a superare lo shock della crisi e numerose sono le imprese tuttora in difficoltà, come mostra il ricorso agli ammortizzatori sociali rimasto su livelli eccezionali (benché in calo rispetto al 2020).
Inoltre, pesa l’incognita dell’operazione militare della Russia in Ucraina con rischi per l’impatto commerciale sull’interscambio delle nostre aziende con questi Paesi, che sono tra i prioritari, con una clientela che risponde ad una domanda di beni di lusso e di fascia alta. Due mercati verso cui l’Italia ha esportato complessivamente nel corso del 2021 calzature per circa 317 milioni di euro e che stavano lentamente riavvicinandosi (con un +9,3% complessivo sul 2020) ai livelli pre-Covid (nel 2019 l’export verso i due paesi valeva 346,4 milioni di euro)”.

Nel dettaglio, l’export italiano ha raggiunto in valore (10,3 miliardi di euro a consuntivo) il secondo miglior risultato di sempre, anche al netto dell’inflazione. Bene, in particolare, le prime due destinazioni, ovvero Svizzera (+16,2% in valore sul 2020, nei primi 11 mesi) e Francia (+24%), tradizionalmente legate al terzismo; ma anche USA (+42%) e Cina (+37,5%) che ha già abbondantemente superato i livelli 2019.

Tra i primi 20 mercati di sbocco, solo 3 hanno registrato nel 2021 un segno negativo: Regno Unito, Giappone e Corea del Sud (che ha così interrotto la forte e costante crescita degli anni precedenti). Infine si guarda con preoccupazione alla crisi russo Ucraina che inevitabilmente frenerà la ripresa appena descritta data l’importanza strategica dei due mercati per la calzatura italiana.

Risale l’attivo del saldo commerciale (+22% da gennaio a novembre), atteso a poco meno di 5,2 miliardi nei 12 mesi.

Sul fronte interno, invece, gli acquisti delle famiglie (pur in crescita del +15,6% in valore, con un +12,1% in volume) restano ancora al di sotto dell’11,1% rispetto alla situazione già largamente insoddisfacente di due anni addietro. L’analisi per merceologia evidenzia incrementi attorno al +16% in spesa sul 2020 per le calzature classiche per uomo e del +18% per quelle per donna; entrambe le voci, duramente colpite nel 2020 dal venir meno di molte occasioni d’uso, restano però al di sotto di circa il -20% rispetto al pre-crisi; +14% per le scarpe da bambino; +16,3% per le sportive e le sneakers (con un gap del -4% sul 2019). Aumento contenuto, infine, per la pantofoleria (+6%), ma sufficiente ad appianare il divario con la situazione pre-Covid (+0,3%), visto il diffuso utilizzo durante la permanenza forzata nelle case nel 2020 e quindi la minor flessione negli acquisti subìta.

Permane inoltre in forte sofferenza lo shopping legato al turismo straniero, sempre molto penalizzato.

Dal punto di vista occupazionale, nel 2021 si contano in Italia 3.981 calzaturifici attivi, con un saldo negativo di -171 unità rispetto a dicembre 2020 (-4,1%). La forza lavoro settoriale è scesa a 70.586 addetti, -1.296 sul 2020 (-1,8%). Considerando anche i produttori di componentistica, i saldi precedenti salgono a -312 aziende e -2.067 addetti rispetto al 2020, tra industria e artigianato. Il numero di imprese attive cala in tutte le regioni. Con riferimento agli addetti, Campania e Puglia risultano le uniche in controtendenza (+95 e +148 unità). Nelle Marche e in Toscana le riduzioni più elevate in termini assoluti sia nelle imprese attive (-114 e -65 unità rispettivamente) che nel numero di addetti (-1.269 e -624).

Infine, dopo il picco del 2020 raggiunto a seguito dell’interruzione delle attività lavorative durante il lockdown (83 milioni di ore), nel 2021 le autorizzazioni rilasciate da INPS per la filiera pelle sono scese a 68,2 milioni (-17,8%), restando però su livelli più di 8 volte superiori a quelli del 2019 (+722%), a testimonianza di uno scenario ancora decisamente complesso in cui l’aumento dei prezzi delle materie prime (che ha caratterizzato tutto il 2021) e quello dei costi energetici erodono i margini delle imprese, mettendo a rischio la ripartenza stessa del settore.