Confartigianato Imprese Calabria e Piemonte premiano il laboratorio di ceramica dell’Istituto comprensivo di Gioiosa-Grotteria

Un lavoro di ricerca di alto valore tecnico e formativo che ha avuto l’intento di promuovere l’interesse dei bambini verso l’antico e affascinante mestiere del ceramista. Un progetto che Confartigianato Imprese Calabria e Confartigianato Imprese Piemonte hanno voluto valorizzare e premiare nel corso di una cerimonia organizzata nell’auditorium dell’Istituto comprensivo di Gioiosa Jonica-Grotteria alla quale ha partecipato una rappresentanza degli studenti delle Quinte classi.

I vertici di Confartigianato Impresa – il vice presidente vicario e il segretario dell’associazione calabrese, rispettivamente Salvatore Ascioti e Silvano Barbalace, e il vice presidente e il segretario dell’organizzazione piemontese, Cristiano Gatti e Carlo Napoli – sono stati accolti dalla dirigente scolastica Marilena Cherubino, dalla referente del progetto (e componente dell’associazione Arteterapia “Zefiroart”) Carmela Salvatore, dalla presidente del Consiglio d’istituto Manuela Sainato, oltre che dal sindaco Salvatore Fuda.

Gli organi di rappresentanza delle due organizzazioni – che hanno avviato una importante sinergia interterritoriale – dopo la riuscita esperienza nell’Istituto comprensivo “Pascoli-Aldisio” mercoledì mattina, hanno consegnato il kit plastic free (contenente borraccia e sacchetto) ai piccoli alunni del Comprensivo di Gioiaosa Jonica per sottolineare l’importanza della promozione di azioni concrete volte sostenere lo sviluppo sostenibile e la lotta ai cambiamenti climatici. Ma l’incontro, che si è svolto alla presenza anche del sindaco di Salvatore Fuda, si è rivelato una importante occasione per riportare la cultura artigiana in primo piano: il “saper fare” come  valore che si insegna fin da bambini, poi nelle scuole con l’alternanza scuola/lavoro e infine si trasmette  nelle botteghe. L’artigianato italiano è conosciuto e apprezzato nel mondo e nello stesso tempo è espressione dell’identità dei territori.

La scuola – come ha sottolineato il vice presidente regionale Ascioti – ha compito non solo di preparare i ragazzi al loro futuro lavorativo, ma anche di aiutarli nella scelta, nonché permettere loro di scoprire e valorizzare le loro competenze. Affinché uno studente o una studentessa possa immaginare per sé un determinato percorso è però necessario innanzitutto che sappia che quella professione esiste: progetti come “Toccare Terra” permettono ai ragazzi e alle ragazze di conoscere il fascino della creazione e del valore artigiano.

La dirigente Cherubino ha raccontato come i bambini hanno fatto una “esperienza unica ed esaltante, trovando un  modo per esprimere se stessi, in un modo nuovo e inusuale: attraverso la manipolazione, e quindi la creazione oltre che la pitturazione dell’argilla, di materiale che permette la lavorazione in tante forme e permette di dare sfogo alla fantasia”.


La professoressa Carmela Salvatore ha accompagnato i bambini lungo tutto il processo di lavorazione dalla modellazione fino alla cottura dell’oggetto del forno, e ha saputo trasmettere in maniera diretta la passione il fascino che si celano dietro la creazione di un manufatto, accrescendo nei bambini la consapevolezza e l’importanza del lavoro artigianale come creazione della bellezza da un lato favorire il recupero e il consolidamento delle abilità artistiche e manuali, dall’altro operare attraverso attività arte-terapeutiche.

Di progetti che possono incentivare la nascita di nuove imprese e permettere di tramandare mestieri e tecniche che altrimenti andrebbero perduti, mettendo a disposizione lo storico palazzo Amaduri, diventato una vera e propria Casa delle Culture, ha parlato il sindaco Fuda, raccontando del recupero del Palazzo diventato sede del laboratorio, grazie anche al recupero di un vecchio tornio e dell’acquisto di un fornetto. Una realtà che potrebbe diventare un centro espositivo per la diffusione dell’artigianato locale oltre che per valorizzare la tutela dell’ambiente attraverso progetti di recupero e riciclo.

Oltre ad aver sottolineato l’importanza del rapporto avviato tra organi di rappresentanza di Calabria e Piemonte della stessa organizzazione, il segretario Carlo Napoli ha sottolineato come “le attività manuali possono rappresentare un importante sbocco per il futuro nel creare attività, piccole imprese: ognuno di voi è un potenziale artigiano”. “C’è bisogno di un cambio culturale – ha aggiunto il segretario regionale Silvano Barbalace -. Mi fa piacere che oggi si parli di artigianato, una realtà che rappresenta un patrimonio di conoscenze su cui investire: è un mestiere nobile che dà una grande soddisfazione. Siamo disponibili – ha detto al sindaco Fuda – a sostenere iniziative legate all’ambiente e progetti che hanno a che fare con l’artigianato”.

“Poter realizzare con il proprio saper fare, vederlo nascere e crearlo, come solo noi italiani sappiamo fare dà una grande soddisfazione – ha concluso Cristiano Gatti – nelle mani di un artigiano ogni materiale diventa una espressione d’arte nella sua unicità: scoprire questo valore dà emozione e rappresenta una opportunità per il futuro”.




CNA Agroalimentare Piemonte: “Spengono il Natale e affossano un settore già in ginocchio”

Con il via libera al lockdown da “zona rossa” tra Natale e la fine delle Feste il settore agroalimentare certifica la sua tragedia. Per il comparto lo stop equivale ad almeno due mesi di chiusura ulteriore. Rischia una secca frenata quel periodo di forti ricavi che ogni anno cubava tra il 600% e il 1000% per gastronomie, cioccolatieri e pasticcerie rispetto gli incassi medi dell’anno. Tutto azzerato.

 

Così le perdite dall’inizio dell’anno superano abbondantemente l’70% sul 2019. I ristoranti le cifre sono simili. Con lo stop a pranzi e cene al 25 dicembre e il 6 gennaio si vanifica quel volume d’affari che in un periodo normale avrebbe occupato il 20% dell’intero bilancio dell’anno. Per 2020 il settore si ferma a una perdita del 75% rispetto allo scorso anno che aumenta per coloro che si sono visti azzerare anche l’attività di catering.

 

“Non si può pensare che siano bastate 8 ore di apertura di domenica scorsa per far cambiare completamente rotta. Cosa si immaginava che potesse capitare in una domenica a due settimane dal Natale? La conseguenza è il danno economico che ormai impattano fortemente sulle prospettive di lavoro di tutta la filiera alimentare. Chiediamo ristori reali per tutti sulla base del calo di fatturato dell’anno 2020 sul 2019, a prescindere dal codice Ateco. Ma soprattutto è vitale costruire una prospettiva per le imprese. Programmare azioni di lungo termine che diano respiro”, afferma Giovanni Genovesio, presidente regionale di CNA Agroalimentare.

 

CNA Piemonte sottolinea quanto già ribadito a livello nazionale. Dato che allo stato attuale previsioni di miglioramento sono ipotizzabili a partire da marzo/aprile, qualunque sia la decisione che il Governo intenderà di intraprendere è necessario un intervento strutturale forte. Servono per CNA l’abbattimento del costo del lavoro, l’esenzione delle tasse per tutto il 2021 e l’istituzione della transazione fiscale affinché con l’agenzia delle entrate e l’amministrazione pubblica in genere, si possa concordare una dilazione di pagamento a favore delle imprese. Inoltre, è opportuno istituire un fondo perduto a favore delle attività di ristorazione e delle attività di filiera diretta, dalla produzione primaria alle industrie alimentari e delle bevande, e delle attività di filiera indiretta come le tintorie, i fotografi e gli operatori dello spettacolo. CNA chiede infine l’esenzione delle imposte locali, comunali e regionali, e l’ampliamento del plafond di credito dei 30.000 euro, su richiesta, garantito dallo Stato, allungando il periodo di estinzione del debito, così come l’estensione anche a tutto il 2021 della moratoria sul pagamento di mutui e finanziamenti. Sul fronte del sostegno degli affitti, sono necessari provvedimenti ad hoc in aggiunta al credito d’imposta attuale.

Alessandro CAPPAI

Uff. stampa CNA Piemonte

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Coronavirus, la situazione in Piemonte: i casi ed i comportamenti da adottare

Di seguito i casi di Coronavirus cosi come riportato dal sito della Regione Piemonte

 

Sabato 22 febbraio

Ore 20. Gli altri casi tutti negativi. Sono risultati negativi al Coronavirus, dopo i test, i quindici casi di pazienti di diverse province piemontesi sottoposti ad accertamento.

Ore 19. I comportamenti da adottare, L’assessore alla Sanità ha sottolineato l’importanza di promuovere comportamenti virtuosi, raccomandando a chi manifesti sintomi di febbre e tosse e avesse avuto contatti con persone rientrate recentemente dalla Cina o con casi di sospetto contagio di chiamare il 1500 o 112 e attendere in casa le istruzioni. I servizi sanitari si faranno carico di valutare la situazione, caso per caso, anche a domicilio, garantendo le misure più appropriate.

Ore 18. Casi in via di accertamento. Sono una quindicina in Piemonte i casi di pazienti sottoposti ad accertamento per sospetto di Coronavirus. E’ quanto è stato comunicato dalla Sala operativa della Protezione civile in un incontro con il presidente della Regione.

Ore 17.50. Percorsi separati negli ospedali. Il presidente della Regione afferma che “negli ospedali stiamo predisponendo dei percorsi speciali separati per chi presenti una sintomatologia sospetta. Inoltre stiamo comprando delle attrezzature che ci permetteranno di dimezzare il tempo del responso, che passerà alle attuali sei ore a tre ore”.

Ore 17.40. Servizio tampone a domicilio. Il presidente della Regione annuncia che “l’Assessorato alla Sanità ha predisposto un servizio per fare il tampone a domicilio. Affollare i pronto soccorso degli ospedali sarebbe deleterio. Chiunque presenti sintomi sospetti o abbia il timore di avere avuto contatti a rischio è invitato a chiamare il numero 1500 o il 118 o il proprio medico di base. Le ambulanze arriveranno in tempi molto rapidi per eseguire il tampone a domicilio”.

Ore 17.30. Situazione sotto controllo. Il presidente della Regione ha dichiarato che “la situazione è totalmente sotto controllo. Le nostre strutture sono in grado di affrontarla. Nessun allarmismo, ma nervi saldi. Non c’è nessuna emergenza”.

Ore 17. Primo caso di positività in Piemonte. I test svolti dagli specialisti dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino riguardano un torinese di 40 anni che, come ha spiegato il presidente della Regione Piemonte, si è ammalato dopo essere entrato in contatto con il ceppo lombardo. L’uomo ha un po’ di febbre ma è in buono stato di salute e i suoi familiari sono sotto osservazione. È stato ricoverato all’ospedale Amedeo di Savoia. Sono state prese le misure precauzionali nei confronti dei famigliari e delle persone che in questi giorni sono state in contatto con lui, compresi gli operatori sanitari che gli hanno prestato assistenza.

Ore 16.50. Unità di coordinamento in Regione. La sala operativa della Protezione civile della Regione Piemonte sarà la sede dell’unità di coordinamento e resterà aperta h.24. Agirà prevalentemente sul fronte organizzativo, centralizzando le direzioni operative dei servizi che si stanno occupando di monitorare e gestire l’evolversi della crisi. Servirà a mettere in rete le unità operative delle varie Forze dell’Ordine eventualmente attivabili, a seconda delle necessità.

Venerdì 21 febbraio

Nel pomeriggio seduta straordinaria della task force regionale per fare il punto sulla situazione in Piemonte dopo i primi casi di contagio in Lombardia.

L’assessore regionale alla Sanità ha illustrato in tempo reale la nuova ordinanza emanata dal ministro della Salute, che prevede misure di isolamento obbligatorio da 40 giorni per i contatti stretti con un caso risultato positivo e dispone la sorveglianza attiva con permanenza domiciliare fiduciaria per chi è stato nelle aree a rischio negli ultimi 14 giorni, con obbligo di segnalazione da parte del soggetto interessato alle autorità sanitarie locali. Alla riunione, presieduta dallo stesso assessore, hanno partecipato i direttori generali e sanitari delle aziende sanitarie, i responsabili del Seremi (Servizio di riferimento regionale di epidemiologìa per la sorveglianza e il controllo delle malattie infettive) di Alessandria, i responsabili dei Servizi di Emergenza 118 e della Protezione civile del Piemonte.

Alle aziende sanitarie sono state ribadite le indicazioni dei protocolli internazionali e ministeriali riferite all’evolversi della situazione.

L’assessore ha rilevato come il Sistema sanitario piemontese stia agendo con la massima attenzione, assicurando il pieno rispetto dei protocolli sanitari appropriati alle diverse situazioni.

Sono risultati negativi i test effettuati su un paziente ricoverato nell’ospedale di Vercelli.




Trecentomila euro per attirare il turismo dei piemontesi nel mondo

“Vogliamo favorire il turismo degli originari del Piemonte sparsi nel mondo, che vogliono conoscere la terra delle loro radici” è quanto ha ribadito l’assessore Maurizio Marrone durante la presentazione della proposta di deliberazione sugli interventi regionali in materia di movimenti migratori per il 2023.

Il Consiglio regionale ha approvato il documento all’unanimità dei votanti (28 sì e 15 non partecipanti al voto).

Marrone ha spiegato che per le iniziative riservate agli emigrati piemontesi sono disponibili 295 mila euro, dei quali 120 mila destinati alle varie associazioni, oggetto di una revisione per appurare quelle ancora in attività.

Sono confermati 18 mila euro per due storici musei, quello dell’Emigrazione dei Piemontesi nel Mondo di Frossasco (To) e quello di Santa Maria Maggiore in Valle Vigezzo (Vco).

L’assessore ha anche annunciato un duplice stanziamento speciale nazionale di 100 mila euro per il primo e di 200 mila per il secondo sito museale.

Tra i diversi interventi, 15 mila euro verranno infine stanziati per le iniziative legate al cinquantesimo anniversario del Monumento dedicato ai piemontesi nel mondo di San Pietro in Val Lemina (To).

Nel dibattito sono intervenuti Monica Canalis (Pd), che ha sottolineato l’importanza di evitare l’oblio ma anche di considerare l’emigrazione di chi oggi abbandona il Piemonte per inseguire il lavoro all’estero, e Silvana Accossato (Luv), che si è soffermata sulle nuove emigrazioni.

Diego Sarno (Pd) è invece stato critico su quella che ha definito strumentalizzazione politica del “Festival Radici” sull’identità.

Alberto Preioni (Lega) nel suo intervento ha voluto confrontare l’emigrazione dei piemontesi nel mondo con quello che oggi è il fenomeno migratorio che interessa l’Italia.

Domenico Ravetti (Pd) si è soffermato sulla gestione dei flussi di persone che oggi si spostano da un paese all’altro. Valter Marin (Lega) ha infine sostenuto i contenuti del provvedimento.




Confagricoltura Torino: la formazione è on line

Confagricoltura Torino in collaborazione con Agripiemonteform (Agenzia formativa promossa da Confagricoltura Piemonte) ed Enapra – l’Ente Nazionale per la Ricerca e la Formazione in Agricoltura – arricchisce il pacchetto di servizi dedicato alla formazione, attivando una piattaforma on line dedicata ai corsi per datori di lavoro, lavoratori dipendenti e operatori del settore agricolo.

 

In una realtà sempre più globalizzata e connessa, e non soltanto per la recente pandemia da CoViD-19, abbiamo accolto le richieste di nostri associati attenti alla sostenibilità e all’ottimizzazione dell’organizzazione che ci hanno chiesto di essere formati e informati attraverso nuovi canali” dichiara Tommaso Visca presidente di Confagricoltura Torino. “Grazie a un catalogo corsi sempre aggiornato, la piattaforma risponderà alle esigenze di una formazione continua nel mondo del lavoro, garantendo professionalità a più livelli, per la collaborazione diretta con le migliori risorse di Confagricoltura”, aggiunge Visca.

 

L’offerta formativa è rivolta a tutte le aziende che intendono essere competitive e che hanno necessità di strumenti adeguati per raggiungere gli obiettivi relativi alla sicurezza negli ambienti di lavoro.

 

Un traguardo importante per il settore agricolo è ridurre il numero di incidenti che coinvolgono tutti gli attori a diverso titolo. Ciascuna realtà aziendale potrà accedere alla piattaforma personalizzando il percorso da intraprendere, con l’aiuto dei nostri tecnici, per ridurre il rischio di infortuni e raggiungere il risultato atteso” afferma il direttore di Confagricoltura Torino Ercole Zuccaro. “Ricordiamo che una parte di questi corsi potranno anche essere erogati attraverso la richiesta di finanziamento di voucher formativi: è un’occasione da cogliere”.

 

Per informazioni si può scrivere a: direzione@upatorino.it indicando la ragione sociale e il numero di telefono cellulare del contatto di riferimento: uno specialista di Confagricoltura Torino si metterà in contatto con l’azienda per fornire le informazioni richieste.

 

 




Chieri. Sostegno agli affitti, le domande devono essere presentate entro il 30 luglio

Il Comune di Chieri ha pubblicato l’avviso per l’erogazione di un contributo a sostegno dei cittadini che, a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, si trovano in difficoltà nel pagamento degli affitti.

Nel mese di aprile, infatti, l’amministrazione comunale chierese ha istituito un fondo di solidarietà, che ha consentito di raccogliere donazioni per circa 19mila euro. “Cinquemila euro sono stati destinati alla distribuzione di generi alimentari, che sta proseguendo tutt’ora, infatti sono ben 450 le borse distribuite ogni settimana.

La restante parte dei fondi frutto delle donazioni dei chierssi abbiamo deciso di utilizzarli, come misura di sostegno una tantum, per aiutare quei cittadini che, a causa della diminuzione del reddito familiare nelle settimane di lockdown, si trovano in difficoltà a pagare l’affitto della loro abitazione”: così dichiara l’assessore alle Politiche sociali ed abitative Raffaela VIRELLI.

 

Le domande devono essere trasmesse entro e non oltre le ore 12,00 del 30 luglio 2020, a mezzo posta elettronica ordinaria.

Il contributo, destinato a copertura dei canoni di locazione non versati o da versare al proprietario dell’alloggio, può essere richiesto da cittadini residenti nel Comune di Chieri; titolari da almeno un anno di un regolare contratto di locazione sul libero mercato a canone ordinario o a canone concordato; in regola con il pagamento degli affitti fino al mese di febbraio quindi non in situazione di morosità pregressa e non sottoposti a procedure di rilascio dell’abitazione; che alla data del 28 febbraio 2020 godevano di un reddito familiare derivante da lavoro autonomo o a tempo indeterminato o determinato o di somministrazione e che hanno subito una diminuzione del reddito familiare a causa dell’emergenza da COVID-19; con un ISEE corrente inferiore o uguale a € 13.338,26 (che è quello previsto per l’accesso al contributo regionale a sostegno alla locazione che sarà attivato a settembre).

Sono esclusi i beneficiari del Reddito di Cittadinanza e i titolari di contratti di locazione di edilizia popolare.

Dal momento che le risorse a disposizione sono limitate, le domande saranno valutate secondo l’ordine di arrivo e fino ad esaurimento dei fondi a disposizione.

Il contributo, in ogni caso, non potrà essere inferiore a € 100,00 o superiore a € 500,00.

 




Spreco alimentare, Confagricoltura: “Siamo virtuosi e possiamo fare meglio”

Oggi 5 febbraio sarà la Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare. Confagricoltura rileva che negli ultimi anni sta aumentando la consapevolezza degli italiani rispetto alle questioni ambientali e al consumo di cibo.

Significativi i dati che emergono oggi dal rapporto ‘Il caso Italia‘ del Waste Watcher International Observatory, che pongono l’Italia tra i Paesi più attenti allo spreco alimentare e alle corrette abitudini alimentari durante la pandemia.

Secondo la rilevazione, solo in Italia nel 2020 si è sprecato l’11,78% di cibo in meno rispetto all’anno precedente.

Si tratta di un dato incoraggiante – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte –  che non deve però fare abbassare la guardia su un fenomeno che resta comunque ancora diffuso e non riguarda solo il consumo domestico, ma l’intera filiera agroalimentare, lungo la quale ci sono ancora molte, troppe dispersioni”.

Confagricoltura ribadisce il contributo fondamentale che possono dare le imprese agricole nella lotta allo spreco e nell’attuazione del Piano nazionale contro gli sprechi alimentari, di cui il nostro Paese si è dotato già da qualche anno.

L’agricoltura da sempre applica i principi dell’economia circolare – aggiunge Allasia –  cercando di recuperare attraverso il riutilizzo degli scarti agricoli: il lavoro è ancora lungo e va accompagnato da un cambiamento di abitudini e costumi, su cui anche Confagricoltura sta contribuendo, di cui si iniziano a intravedere i primi segnali”.

Il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro illustra un caso concreto. “Ogni giorno, in base alle elaborazioni del nostro centro studi su dati Istat, in Piemonte per l’alimentazione umana si impiegano 1.105.000 chili di carne, 728.000 di litri di latte e 2.720.000 uova: sprecare anche solo l’1% di questi volumi significa, per esempio, porre fuori dal circuito virtuoso 11.050 chilogrammi di carne, utili a sfamare oltre 44.000 persone, l’equivalente della popolazione della città di Biella. Per questo – spiega Zuccaro – dobbiamo contenere gli sprechi lungo tutto il circuito produttivo a partire dai campi, investendo maggiormente sull’innovazione, sull’agricoltura di precisione, sulla digitalizzazione, sul risparmio energetico e su un utilizzo sempre più attento dell’acqua”.

 

 

Gli abitanti del Piemonte ogni giorno consumano:

 

1.105.000 chilogrammi di carne

804.000 chilogrammi di frutta

774.000 chilogrammi di agrumi

3.674.000 chilogrammi di pomodori freschi e conservati

728.000 litri di latte

2.720.000 uova




CCIAA Torino: Travel Box, prenota un albergo e ricevi in dono un’esperienza esclusiva!

Arriva un nuovo modo per visitare Torino e la sua area, prenotando una struttura ricettiva nel fine settimana sul sito a partire dal 21 maggio, con in omaggio due visite guide esclusive a scelta.

Il progetto è realizzato dalla Camera di commercio di Torino, in collaborazione con le associazioni Ascom Confcommercio Torino e Confesercenti Torino e la partecipazione di Assohotel Confesercenti Piemonte, Federalberghi Torino, GTA – Unione Industriale Torino. Inoltre, è sviluppato in sinergia promozionale con Visit Piemonte e Turismo Torino e provincia.

In questo momento così importante di ripartenza la Camera di commercio di Torino vuole dare un segnale di aiuto e sostegno all’azione di attrazione turistica verso il territorio, con un’esclusiva possibilità di prenotare un viaggio in città attraverso il nostro sito Visit Torino – spiega Dario Gallina, Presidente dell’ente camerale. – È un nuovo servizio che realizziamo per stimolare i turisti prima a desiderare e poi a partire per un viaggio alla scoperta di Torino e dei suoi bellissimi dintorni, in modo rispettoso della normativa per la sicurezza. Vogliamo puntare su un’immagine green e sostenibile di una città visitabile a piedi, con ricche proposte enogastronomiche di prodotti e ricette del territorio, per far arrivare i visitatori per la prima volta a Torino o per farli tornare per riscoprire nuovi aspetti di una città meravigliosa come la nostra.”.

La Camera di commercio con le associazioni di categoria, volendo essere di supporto a tutte le aziende della filiera del turismo per l’uscita dalla crisi generata dalla pandemia e con questo contribuire ad una azione complementare a quella istituzionale, sta sviluppando infatti un progetto strategico triennale di riattivazione del turismo a Torino. Questa prima iniziativa rientra nel piano operativo di recovery per l’anno 2021.

Da fine 2020 sono stati lanciati i nuovi canali social Facebook e Instagram “Visit Torino Official”, con l’obiettivo di sostenere e riposizionare il brand Torino nel mercato turistico e creare il desiderio di visitare appena possibile.

Da oggi si cercherà di favorire la scelta di Torino come destinazione e conseguentemente la prenotazione da parte dei visitatori direttamente dagli operatori turistici, utilizzando come canale di commercializzazione il portale Visit Torino Official.

Le strutture ricettive aderenti hanno proposto una propria tariffa fissa per due notti per due persone con colazione inclusa, valida nei fine settimana fino al 31/12/2021, fino ad esaurimento disponibilità. Eventuali persone o servizi aggiuntivi verranno concordati direttamente con l’ospite. La prenotazione sarà diretta e il pagamento avverrà in struttura. I clienti che prenoteranno una camera tramite il Travel Box Torino potranno beneficiare di due visite guidate gratuite in vetrina sul sito, nell’arco del fine settimana.

Infine, tutti i viaggi prenotati da www.visit-torino.com saranno nel rispetto delle normative vigenti per l’emergenza.

Si segnala che nelle prossime settimane la Camera avvierà analoghi Travel Box anche per la Val Susa e per il Canavese e le Valli di Lanzo, tutti punti spettacolari della nostra area metropolitana.

 




Agenzia entrate: uffici territoriali e provinciali aperti solo per ricezione atti

In relazione all’emergenza sanitaria derivante dalla diffusione del Covid-19 e a seguito dell’emanazione del DPCM del 9 marzo 2020, a partire da oggi 10 marzo presso gli Uffici territoriali e gli Uffici provinciali dell’Agenzia delle entrate è necessario ridurre al minimo l’affluenza dei contribuenti.

Al fine di contenere il rischio di diffusione del contagio, si reitera l’invito all’utilizzo dei canali telematici per la richiesta dei servizi.

Presso le sedi degli uffici sarà possibile consegnare documenti e richiedere servizi per la successiva lavorazione in back-office.

Si ricorda che è possibile ricorrere all’utilizzo della posta elettronica certificata (gli indirizzi sono riportati sul sito Internet , nell’area nazionale e in quelle regionali) per la presentazione di istanze e documenti che saranno lavorati in back- office, il cui esito sarà comunicato dall’ufficio sempre con posta elettronica.

Sarà possibile comunicare con gli uffici anche utilizzando gli altri canali di comunicazione come Civis, posta elettronica non certificata e telefono, secondo le modalità descritte sul sito Internet dell’Agenzia.

Per i servizi di assistenza di carattere generale è attivo il numero verde 800.90.96.96, contattabile da telefono fisso, o il numero 06/96.66.89.07 tramite cellulare.

 




Industria della life science, il Piemonte apre una nuova fase

Il Piemonte si trova a cavallo tra due aree leader globali nelle life sciences: il bacino padano con Lombardia ed Emilia, e il Rhône-Alpes. Si viene così a creare un asse inedito che potrebbe replicare o addirittura estendere la Biovalley che già si è sviluppata tra Alsazia, Baden-Guttenberg e l’area di Basilea.

È questo uno dei temi discussi sulla base dello studio “L’industria della life science, il futuro del Piemonte?” nel corso di un evento promosso da Confindustria Piemonte, Ires Piemonte e UniCredit.

Lo studio parte dai dati globali. Nel mondo sono in fase di studio 15.000 nuovi farmaci, di cui 7.000 sono già in fase clinica. Gli investimenti stimati tra il 2019 e il 2024 sono pari a mille miliardi di dollari. Nel nostro Paese la filiera delle scienze della vita registra un valore della produzione di oltre 225 miliardi di euro, un valore aggiunto di 100 miliardi e 1,8 milioni di addetti. Il valore aggiunto totale (considerando anche l’indotto) corrisponde al 10% del PIL nazionale. Analizzando i grandi poli europei, la sola Biovalley che è oggi l’hot-spot leader in Europa, comprende 40 istituzioni scientifiche, 900 aziende (incluso il 40% delle più grandi aziende farmaceutiche del mondo), 100.000 studenti e più di 11 Life Science Parks. A Lione il polo Life science and health dà lavoro 72.500 persone, il 12% di tutta l’occupazione locale, con 2.100 stabilimenti con dipendenti e 1.600 studi clinici condotti ogni anno. A Milano, solo lo Human Technopole è una realtà in grado di attrarre 1.500 ricercatori, e si sta sviluppando all’interno di una filiera della salute che ha generato nel 2018 oltre 25 miliardi di euro di valore aggiunto e un indotto di oltre 24 miliardi.

Il Piemonte può invece contare oltre un quinto delle 571 imprese censite da Assobiotec, piazzandosi al secondo posto dopo la Lombardia, mentre è leader nell’incubazione di start-up, con il 24% del totale nazionale. Il cuore pulsante di questo ecosistema è il Bioindustry Park Silvano Fumero, oggi società benefit, creato negli anni’ 90 con una governance mista pubblica (Finpiemonte, Città Metropolitana di Torino, Camera di Commercio di Torino, Confindustria Piemonte e Confindustria Canavese) e privata. Oltre 27.000 metri quadri sono adibiti a laboratori, uffici, impianti pilota.

Sono 42 i soggetti insediati tra cui 5 grandi imprese, una media, 29 piccole, 4 centri di ricerca, 2 associazioni e la Fondazione ITS Biotecnologie e Nuove Scienze della vita, per un totale di più di 600 addetti. Uno sviluppo accelerato dal Polo di innovazione BioPmed, che integra importanti punti di forza nella ricerca (4 Università, Politecnico di Torino e centri di ricerca quali Fondazione Edo ed Elvo Tempia, Centro di Biotecnologie Molecolare MBC, INRIM Istituto nazionale di ricerca metrologica, Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte e della Valle d’Aosta), multinazionali del farmaco di importanza internazionale quali Bracco Imaging,  Merck Serono-RBM, AAA – Advanced Accelerator Applications a Novartis Company, insieme a piccole medie imprese che hanno saputo attingere a fondi di venture capital. A questa realtà consolidata, si affiancherà il Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione di Torino in grado di generare ulteriori sinergie fra sanità, ricerca, didattica, imprenditoria e residenzialità. L’obiettivo è ospitare più di 500 ricercatori, costituendo un’adeguata massa critica per sostenere la competizione internazionale nella filiera della salute, e accelerare il trasferimento tecnologico.

Il Piemonte si sta muovendo nella giusta direzione, forte della sinergia fruttuosa tra pubblico e privato, tra centri di formazione e ricerca avviata nell’ultimo ventennio. Penso all’importanza che ha avuto per il Bioindustry Park la presenza tra i soci fondatori del Gruppo Bracco, una delle realtà italiane più importanti nel settore e che, insieme a Merck, è stata propulsore grazie all’investimento costante in ricerca e innovazione e a interlocutori pubblici attenti a valorizzare l’opportunità. Oggi il Bioindustry Park può essere modello per lo sviluppo di un distretto con vision internazionale e attrattivo per le molte aziende interessate a investire nel comparto. Con un occhio di riguardo, sempre, allo sviluppo della ricerca, che è alla base di ogni ideazione, e alla capacità di fare rete anche trasversale con settori diversificati” spiega Fiorella Altruda, presidente Bioindustry Park.

Confindustria Piemonte ha inserito il settore della Life Science fra i 10 obiettivi verticali, 10 settori produttivi, 10 eccellenze sui quali puntare per il futuro della nostra economia, con il Piano Industriale del Piemonte, grazie agli investimenti che saranno resi possibili attraverso le risorse del PNRR e della prossima programmazione europee. Quello di oggi è un ulteriore confronto per la messa a terra delle risorse e permettere alle nostre Imprenditrici, ai nostri Imprenditori e ai nostri concittadini di cogliere le opportunità offerte dal PNRR e dai Fondi Strutturali per una nuova visione del futuro con, al centro, il lavoro e la ricostruzione della ricchezza, non solo economica ma anche sociale e culturale” ha sottolineato Marco Gay,  presidente di Confindustria Piemonte.

La natura senza precedenti della pandemia da Covid-19 ha dimostrato ancora una volta l’importanza di investire in ricerca e nell’innovazione, in tutti i settori dell’economia e, in particolare, in Life Science, dove le aziende biotecnologiche, farmaceutiche e di dispositivi medici sono state fondamentali per contenere e risolvere la crisi sanitaria. L’innovazione è per UniCredit una priorità e oggi più che mai, deve parlare un linguaggio globale. Con UniCredit Start Lab favoriamo le connessioni tra le start-up e le controparti sia industriali che finanziarie. In Italia, negli ultimi anni, abbiamo messo in contatto le start-up più promettenti con oltre 700 aziende e 800 investitori” ha spiegato Giusy Stanziola, del Start Lab & Development Programs di UniCredit.

Tornando ai dati dello studio, oggi il settore piemontese del farmaco in senso stretto, pesa in termini di imprese attive per il 5,71% sul totale nazionale, e circa l’8,8%, comprendendo anche i dispositivi biomedicali e il 7% sul totale dei servizi. In termini di addetti vale il 4,5% per il segmento manifatturiero e il 9,4% per quello dei servizi. Per quanto attiene alla produzione dei farmaci il Piemonte vale invece l’1% in termini di occupati e fatturato, e il 2,2% dell’export, pari a quasi un miliardo nel 2021.

In Piemonte ci sono 39 aziende in questo settore, e circa tremila sono gli occupati. La crescita del fatturato è costante a ritmi del 30% negli ultimi cinque anni, e del valore aggiunto (+36%). Ancora meglio la redditività, con un costo per addetto che è passato da 57.813 euro nel 2016 a 64.9992 euro, a fronte di ricavi pro-capite per lavoratore saliti da 331.987 a 401.091 euro.

La Lombardia genera 14,4 miliardi di ricavi dalle vendite, il Piemonte è staccato ad appena 801 milioni. Il comparto delle apparecchiature elettromedicali ed elettroterapeutiche registra un export di 800 milioni, di cui il Piemonte detiene una quota del 10%. Le vendite equivalgono a 160 milioni, raddoppiate rispetto al 2016.

Lungo tutta la filiera Life Science, decisivo è infine il ruolo del capitale umano. Secondo lo studio va sviluppata la formazione del medico ricercatore, per cui in Italia manca il sostegno e il coordinamento delle piccole esperienze frammentarie in corso. Nell’ambito dei corsi di laurea in biotecnologie e medicina sono da potenziare percorsi di formazione alla ricerca, integrati con i programmi di specializzazione e di dottorato, per consentire a studenti di alto potenziale l’avvio di una carriera nel campo della ricerca. Serve poi lo sviluppo dei dottorati industriali per favorire il trasferimento tecnologico, coinvolgendo le imprese del settore Life Science. Fondamentale sarà anche avviare con il sistema privato un tavolo di confronto, e Confindustria Piemonte ha ribadito l’impegno a fornire il suo contributo come interlocutore intermedio.