Lieve aumento delle imprese delle autoriparazioni del Piemonte (+0,9%): 7.792 attività (79,5% sono realtà artigiane).  

Si registra un leggero miglioramento per il mondo delle autoriparazioni del Piemonte. Nonostante il calo di vendite delle auto e la propensione a spostarsi con mezzi propri per timore dei contagi da Coronavirus, il settore del Piemonte della manutenzione e riparazione delle auto registra un leggero miglioramento rispetto all’anno precedente facendo registrare +0,9% sul 2019 e con un saldo di 67 imprese.

E’ questa la fotografia del comparto che emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte, che ha esaminato i dati 2019-2020 di UnionCamere sulla “Dinamica delle imprese della Manutenzione e Riparazione di autoveicoli” in Piemonte

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Il settore che offre lavoro a circa 36mila addetti in micro e piccole imprese, nel terzo trimestre di quest’anno ha chiuso con 7.792 attività contro le 7.725 dello stesso periodo dell’anno passato (+67 unità).

Di queste ben il 79,5% sono realtà artigiane che hanno fatto registrare, invece, una contrazione dello 0,2% (6.191 nel 2020 contro 6.203 nel 2029, con un calo di 12 attività).

 

A livello territoriale il bilancio aperture/chiusure delle imprese dell’autoriparazione registra un miglioramento a Torino con 4.195 imprese nel 2019, mentre nel 2020 erano 4.289 (+2,2%); Vercelli conta 268 imprese nel 2020 contro le 264 nel 2019 (+1,5%); Biella conta 348 imprese nel 2020 contro le 344 del 2019 (+1,2%); Asti conta 388 imprese nel 2020 contro le 385 del 2019  (+0,8%). Tutte le altre province sono in calo: Novara (-0,2%) conta 477 imprese nel 2020 contro le 478 del 2019; Verbania registra un calo di -1,7% (237 imprese nel 2020 contro le 241 del 2019); Cuneo registra una flessione di -0,7% (1.096 imprese nel 2020 contro le 1.104 del 2019); Alessandria registra un calo di -3,5% (689 le imprese nel 2020 contro le 714 del 2019).

 

Per la sola “riparazione di carrozzerie”, i dati parlano di una crescita del 3,3%, per 2.461 unità nel 2019 e 2.543 in questo anno. Tra le aziende artigiane, la crescita è del 1,6%, con 1.887 nel 2019 e 1.918 nel 2020.

 

Alle prese con mali cronici come abusivismo e concorrenza sleale, sul settore incide la situazione economica aggravata dal Covid, e la mancanza di liquidità.

 

A tutto questo si aggiunge l’ulteriore proroga della scadenza delle revisioni approvata nel DL Semplificazioni in sede di conversione parlamentare che mette a rischio migliaia di centri di controllo e la continuità di un servizio essenziale per la sicurezza degli automobilisti e delle strade. I revisori auto di Confartigianato esprimono forte preoccupazione per il provvedimento che va in direzione opposta a quella sollecitata da tempo dalle imprese per accelerare il graduale ripristino del servizio revisioni e rimettere al più presto le imprese del settore in condizioni di piena operatività e sostenibilità economica.
Il periodo aggiuntivo di proroga compromette ulteriormente le prospettive di attività che, sebbene consentite dalla normativa di emergenza in quanto indispensabile alla collettività, hanno subito una consistente contrazione nel periodo del lockdown ed è stata ostacolata, di fatto, dal rinvio della scadenza delle revisioni previsto dal DL “Cura Italia”, con pesanti ricadute sulle imprese del settore.

 

“Anche se imprese delle autoriparazioni  del Piemonte registrano un leggero aumento rispetto all’anno precedente (+0,9%), (un aumento che, però, non viene confermato dalle attività artigiane che registrano, invece, una contrazione dello 0,2%,) la categoria deve fare i conti con una crisi economica senza precedenti, con il crescente abusivismo e con una redditività aziendale non allineata ai costi che quotidianamenteafferma Michele Quaglia, Presidente regionale gruppo Meccatronici – soprattutto le spese per il continuo aggiornamento delle attrezzature e del personale, necessarie per garantire sia standard qualitativi adeguati alle richieste dei clienti, sia per far fronte agli adempimenti burocratici sempre più complessi e onerosi, erodono sempre più il margine di guadagno delle attività”.

 

Analisi sul comparto.

Autoriparazione, più lavoro giovane – Una caratterizzazione del settore esaminata del report è quella della quota di giovani lavoratori, che è più elevata rispetto agli altri segmenti della filiera e, più in generale, superiore alla quota di under 30 presenti nei macrosettori dell’economia italiana. Nelle imprese della manutenzione e riparazione autoveicoli il 22,5% dei dipendenti ha meno di 30 anni, quota di oltre otto punti più alta rilevata nella filiera auto (14,3%) e ampiamente superiore al 18,4% della media dei servizi, al 14,9% delle costruzioni e all’11,9% delle attività manifatturiere.

Il crescente utilizzo delle tecnologie digitali profila una domanda di lavoro sempre più caratterizzata da una maggiore diffusione di e-skills.

Nel 2019 al 60% delle assunzioni di meccanici artigianali, riparatori di automobili sono richieste competenze digitali, come l’uso di tecnologie internet, e la capacità di gestire e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale; al 46,3% sono richieste capacità di utilizzare linguaggi matematici e informatici per organizzare e valutare informazioni qualitative e quantitative; e al 39,6% è richiesta la capacità di gestire soluzioni innovative nell’ambito di “impresa 4.0”, applicando tecnologie robotiche, big data analytics e internet delle cose ai processi aziendali.

Nel tempo si osserva un incremento della quota di imprese alla ricerca di meccanici e riparatori di automobili dotati di competenze di alto livello per l’utilizzo di tecnologie 4.0 e di linguaggi matematici ed informatici.

 

Gli autoriparatori del Piemonte, in ogni caso, hanno lavorato per superare la crisi nonostante un tortuoso percorso ad ostacoli. In particolare, hanno dovuto fronteggiare la questione legata alle regole della meccatronica, che hanno imposto ai meccanici, motoristi ed elettrauti di intraprendere un percorso formativo specifico, a spese proprie, per poter continuare l’attività.

 

Il comparto, inoltre, registra poi gravi difficoltà nel reperimento delle risorse umane: “La carenza di personale qualificato – spiega Quaglia – è anche legata al gap che c’è tra mondo della scuola e mondo del lavoro. Un gap che la nostra Associazione sta cercando di colmare con la continua formazione”.

Un annoso problema, denunciato più volte da Confartigianato, è soprattutto quello dell’abusivismo.

 

Sono in aumento le attività illecite di autoriparazione – continua Quaglia – molti chiudono la propria impresa per operare in nero, facendo concorrenza sleale a tutti gli imprenditori che, pur di non chiudere e di non mandare a casa il personale, limano all’osso i listini, erodendo anche la parte di guadagno. I danni che questa piaga provoca non sono solo economici ma anche sociali e alimentano un mercato fuori dalle regole e assolutamente fuori controllo”.

 

Inoltre, c’è la complicata fase legata al Covid e alle misure di sicurezza.

“C’è il massimo impegno della nostra categoria a lavorare in sicurezza, rispettando tutti i presidi e i protocolli sanitari, per trasferire a dipendenti e clienti un messaggio di garanzia e professionalità – conclude Quaglia – siamo certi che nell’interesse di tutti, a cominciare dalle nostre aziende, sapremo dare il giusto contributo e interpretare in modo responsabile questo delicatissimo momento”.

 

 




Confagricoltura Alessandria, sopralluogo nei campi alluvionati del Casalese

Oggi pomeriggio la Giunta regionale ha effettuato una serie di sopralluoghi nelle zone del Piemonte maggiormente battute dal maltempo.

In particolare, l’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa su invito di Confagricoltura Alessandria si è recato nelle aziende colpite dalla recente alluvione nel Casalese per visionare i danni, insieme ad una delegazione dell’Organizzazione agricola composta dal presidente provinciale Luca Brondelli di Brondello, dal direttore provinciale Cristina Bagnasco, dal presidente della Zona di Casale Monferrato Giovanni Girino e dal direttore della Zona di Casale Monferrato Giovanni Passioni.

A Terranova, la frazione di Casale Monferrato gravemente danneggiata da questo evento alluvionale, il percorso è partito dall’azienda di Giovanni Gatti, per poi giungere dall’imprenditore agricolo Gaudenzio Ferrara con il nipote Carlo Alberto e a seguire dall’associato Alessandro Berzero, dove sono state visitate le strutture e visionati i terreni.
“Come per altri recenti eventi calamitosi, anche in questo ennesimo caso il quadro della situazione è allarmante: le strutture aziendali come stalle e ricoveri attrezzi sono state invase da fango e materiali vari, così come le abitazioni. I campi dove il riso era in piena trebbiatura sono devastati, con presenza di ghiaia, detriti, tronchi e altri materiali; anche gli argini sono crollati in alcuni punti” esordisce il presidente della Zona di Casale di Confagricoltura Giovanni Girino.

“Auspichiamo un tempestivo intervento delle istituzioni, perché il bilancio in tutto il Piemonte è sicuramente pesante. Per ripristinare i terreni che presentano voragini, smottamenti e detriti, così come per riordinare le strutture aziendali saranno sicuramente necessari tempi lunghi. E la conta dei danni non è ancora terminata. Consideriamo senza dubbio un segnale positivo e incoraggiante la visita dell’Assessore che ha potuto vedere e valutare in prima persona quanto accaduto alle nostre imprese” commenta il presidente provinciale Luca Brondelli.

“Siamo fermamente convinti che un’azione efficace di manutenzione dei corsi d’acqua per prevenire il dissesto idrogeologico e mettere in sicurezza i territori sia assolutamente urgente e necessaria” dichiara il direttore provinciale Cristina Bagnasco.
“I nostri uffici tecnici sono a disposizione degli agricoltori per la compilazione delle pratiche per la segnalazione dei danni agli enti preposti, così come per la valutazione dei singoli casi in relazione ai contributi europei” afferma il direttore della Zona di Casale Passioni.

 




Ponte distrutto sul fiume Sesia: industriali e amministratori locali propongono il “Modello Genova” per la ricostruzione

“Modello Genova” per la ricostruzione del ponte di Romagnano Sesia, distrutto dalla piena del fiume lo scorso 3 ottobre: è la strategia che secondo industriali e amministratori del territorio dovrà essere seguita per abbreviare più possibile i tempi di realizzazione di un’infrastruttura vitale per le province di Novara e di Vercelli, ma anche per il vicino Biellese.

Il percorso da seguire, definito nel corso di una riunione svoltasi questa mattina nella delegazione di Borgosesia di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), ha come prima tappa l’incontro, già fissato per giovedì 15 ottobre, alle 16,30, con il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

«Gli chiederemo di verificare la possibilità di attivare una gestione commissariale per ricostruire l’opera – spiega il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – perché dobbiamo assolutamente evitare che passino anni prima di vedere avviati i lavori. L’impatto negativo coinvolge centinaia di aziende e migliaia di lavoratori di distretti industriali fondamentali come il tessile e la rubinetteria-valvolame, che sono tra i più importanti in Italia, senza contare i costi indiretti dell’assenza del ponte, come i maggiori tempi di percorrenza richiesti a persone e merci e il conseguente aumento di traffico e inquinamento. Servono certezze sui fondi disponibili e sui tempi della ricostruzione. Per questo verificheremo la possibilità di chiedere al Ministero una procedura d’urgenza che coinvolga direttamente anche l’Anas».

Tutti i partecipanti alla riunione convocata da Filippa (i sindaci di Romagnano Sesia, Alessandro Carini, di Gattinara, Daniele Baglione, e di Grignasco, Katia Bui, il presidente della provincia di Vercelli e sindaco di Varallo, Eraldo Botta, i consiglieri regionali Angelo Dago, Carlo Riva Vercellotti e Alessandro Stecco e la consigliera della Provincia di Novara Elena Foti, insieme a funzionari e dirigenti dell’ente e di Cnvv) hanno concordato sulla necessità di procedere in sinergia per fare in modo che vengano definite da subito competenze e responsabilità.

Durante la riunione Filippa ha anche consegnato ai sindaci un report, aggiornato a oggi, con una prima stima dei danni subiti dalle aziende valsesiane in base ai risultati di un sondaggio compiuto nei giorni scorsi tra le imprese associate a Cnvv. «Secondo le prime rilevazioni – ha osservato – si contano oltre quattro milioni di danni, ma mancano alcune risposte e dobbiamo ancora finire di elaborare i dati del Vercellese, dove ci sono zone duramente colpite, e quelli del Cusio e del Novarese. Consegneremo i report agli amministratori locali e ci attiveremo, anche tramite Confindustria Piemonte, per fare in modo che venga garantita in tempi brevi almeno una prima tranche di fondi per sostenere la ripresa delle attività. Sono fondamentali, anche in questo caso, tempi certi e risposte concrete. Seguiremo con attenzione ogni passaggio e chiediamo di evitare qualsiasi scarico di responsabilità: è in gioco il futuro di un intero territorio».

 




Le persone positive al Covid-19 in Piemonte sono 55.535 (+2287 rispetto a ieri)

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti sono 29.968 (+70 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3635 (+2) Alessandria, 1681 (+6) Asti, 936 (+2) Biella, 3030 (+11) Cuneo, 2860 (+18) Novara, 15.120 (+25) Torino, 1428 (+2) Vercelli, 1068 (+4) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 210 (+0) provenienti da altre regioni. Altri 1431 sono guariti clinicamente.

I decessi sono 4259. Sono 11 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid). Il totale è ora 4259 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 696 Alessandria, 261 Asti, 221 Biella, 409 Cuneo, 398 Novara, 1869 Torino, 231 Vercelli, 133 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 41 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

La situazione dei contagi. I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 55.535 (+2287 rispetto a ieri) di cui 1028 (45%) sono asintomatici.  I 2287 casi sono così ripartiti: per il motivo del tampone 825 screening, 693 contatti di caso, 769 con indagine in corso. Per l’ambito: 193 Rsa/Strutture socio-assistenziali, 360 scolastico, 1734 popolazione generale; 4 sono importati.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 5708 Alessandria, 2826 Asti, 1830 Biella, 6691 Cuneo, 4758 Novara, 28.963 Torino, 2225 Vercelli, 1605 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 407 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 522 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 94 (+6 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 1601 (+118 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 18.182. I tamponi diagnostici finora processati sono 944.133 (+12.657 rispetto a ieri), di cui 511.261 risultati negativi.




CNA Piemonte. “Pullman privati per trasporto di studenti e lavoratori: aspettiamo autorizzazione dalla Regione”

CNA Piemonte ha promosso una campagna stampa dal messaggio urgente e diretto a favore del “Trasporto sicuro”, usando pullman privati per il trasporto di studenti e lavoratori.

Un messaggio che nasce dalla collaborazione di FITA CNA Piemonte, Fondazione Links e Vai – Quality Driven e si è già materializzato nella piattaforma digitale Mobitaly.

“Le nostre imprese associate specializzate per attivare questo servizio hanno bisogno di una semplice autorizzazione da parte della Regione Piemonte, senza alcun costo di risorse pubbliche: l’attendiamo con urgenza.  Vogliamo scongiurare in ogni modo la chiusura delle aziende e vogliamo che si torni presto a scuola. Oltre i trasporti sicuri per lavoratori e studenti servono tamponi rapidi con frequenza e celerità anche a carico delle aziende. Non possiamo di nuovo bloccare tutto”, spiegano il presidente regionale di CNA Fabrizio Actis e il segretario regionale Filippo Provenzano.

Sono molti i punti qualificanti di un progetto che può rendere più compatibile la mobilità con le regole per contrastare la diffusione del Covid 19.
Attraverso il servizio on demand, le nostre imprese private del trasporto persone, infatti, sono pronte da subito ad affiancare il trasporto pubblico per promuovere la mobilità in nuove tratte da domicilio a destinazione. E il servizio può coprire tutto il territorio piemontese.

Mobitaly consente a lavoratori e studenti di essere controllati e sicuri perché ogni tratta è dedicata allo stesso gruppo di passeggeri e proprio il fatto che non cambi né il trasportatore né gli utenti aumenta la possibilità di tracciamento.

I pullman messi a disposizione dalle nostre imprese sono di tipo “gran turismo” e hanno un sistema di ricambio di aria filtrata simile a quello installato sugli aerei.
In Italia ci sono 25 mila mezzi privati, 1.300 dei quali sono in Piemonte, che per il 70% sono fermi per il crollo del turismo. È un prezioso serbatoio di risorse alternativo alla rete di trasporto pubblico e alle auto private condotte spesso da una persona sola per veicolo con un appesantimento notevole del traffico cittadino.




Assestamento, consiglio regionale: “Più fondi contro l’usura”

Giorgio Bertola (M5s) e Davide Nicco (Fdi), durante la discussione in prima Commissione dell’assestamento del bilancio di previsione finanziario 2020-2022, presieduta da Carlo Riva Vercellotti, hanno richiesto di prevedere un intervento per contrastare l’usura e il sovra indebitamento.

La situazione è infatti peggiorata per molti cittadini e imprenditori piemontesi, specie con la pandemia. Su questo tema l’Aula aveva approvato alcuni mesi fa all’unanimità un ordine del giorno che prevedeva la costituzione di un organismo regionale di composizione della crisi.

L’assessore al bilancio Andrea Tronzano ha spiegato che nel 2020 per il contrasto all’usura sono stati già stanziati 300mila euro e si potrebbe valutare l’utilizzo per dare sostanza all’ordine del giorno.
Per quanto riguarda invece il bollo auto, la previsione di accertamento e di incasso per il 2020 è stata ridotta, con un ammanco di 109 milioni di euro circa, collegata al forte rallentamento nell’attività di accertamento nella fase dell’emergenza, ma ciò non significa che questa cifra sia persa, perché potrà essere recuperata negli anni successivi.

La mancata reiscrizione del credito a bilancio sul 2021 e 2022 è avvenuta a titolo prudenziale per non sovrastimare le entrate e favorire quindi l’equilibrio di bilancio. Questa la risposta dell’assessore Tronzano e dei funzionari regionali alla richiesta del consigliere Sean Sacco (Ms5) che chiedeva spiegazioni sulla mancata riscossione della tassa automobilistica, sospesa fino a giugno 2020 per la pandemia.

Durante la seduta il gruppo Pd con Raffaele Gallo e Diego Sarno ha sottolineato la necessità di disporre di un quadro generale il più possibile aggiornato sulle risorse di bilancio non solo stanziate ma effettivamente assegnate o che saranno assegnate a breve. Daniele Valle ha lamentato i ritardi dei bandi a favore del settore cultura, per il quale non solo state previste risorse aggiuntive ma solo procedure semplificate e ha auspicato che sul 2021 si iscrivano risorse ulteriori per la cultura.

Quanto al documento di assestamento nel suo complesso, l’assessore ha espresso il desiderio di arrivare in tempi brevi all’approvazione, avendo natura tecnica, dichiarandosi disponibile ad approfondire numerosi temi successivamente, in sede di bilancio di previsione 2021.

Marco Grimaldi (Luv) ha chiesto la possibilità di un approfondimento sulle risorse effettivamente spese per la fase della pandemia e con la consigliera Francesca Frediani (M5s) ha sollecitato chiarimenti su alcuni temi che a causa dell’emergenza erano stati rimandati all’assestamento, fra questi i voucher scuola.

Sergio Chiamparino (Pd) ha quindi proposto di favorire attraverso la riunione dei capigruppo una velocizzazione dei lavori di commissione per arrivare all’approvazione dell’assestamento in tempi brevi e al contempo definire le priorità del 2020 che potrebbero trovare risposta in una successiva variazione di bilancio.
Tronzano ha espresso disponibilità in tal senso, fermo restando il vincolo delle risorse per poter procedere alle variazioni di bilancio richieste.

Durante la discussione sono intervenuti anche i consiglieri Monica Canalis (Pd), Federico Perugini e Sara Zambaia (Lega). La prossima seduta della prima Commissione è convocata giovedì 12 alle 15.30.




Paulo Dybala scende in campo contro il Covid al fianco della Regione Piemonte

“Non sottovalutiamo questo virus: questo virus si vince solo se sapremo fare squadra. Indossate la mascherina, proteggendo voi, proteggerete anche gli altri. Insieme ce la faremo”. Paulo Dybala, maglia numero 10 della Juventus, scende così in campo contro il Coronavirus e, accogliendo l’appello della Regione Piemonte, offre il proprio volto alla campagna istituzionale per ricordare a tutti l’importanza di indossare la mascherina.

na disponibilità che il presidente Alberto Cirio ha accolto con soddisfazione: “Oggi più che mai i nostri comportamenti sono fondamentali per riuscire a vincere questa battaglia. Siamo riconoscenti a Paulo Dybala per la sensibilità con cui ha immediatamente risposto al nostro appello, facendosi portavoce di un messaggio prezioso che riguarda l’uso della mascherina ma anche il bisogno di restare uniti, perché questa partita, la più importante, la vinceremo solo facendo squadra con tenacia e senso di responsabilità. Sono certo che il suo volto e la sua voce sapranno raggiungere tantissime persone, soprattutto i più giovani. E non ho dubbi che altri campioni del nostro Piemonte scenderanno presto in campo per aiutarci e sostenerci in questa sfida”.

Il video è stato realizzato con il supporto tecnico della Juventus e inquadra il giocatore all’interno del Palazzo della Regione Piemonte, affacciato su Piazza Castello. Sullo sfondo la Mole Antonelliana e Palazzo Madama, primo Senato della storia del nostro Paese, un simbolo per Torino e per l’Italia.




Recovery Fund, progetti da 5,1 miliardi per l’Ambiente

Il Piemonte chiede 5,1 miliardi di euro per l’Ambiente, divisi in cinque macro aree: energia, qualità dell’aria e mobilità, acque, rifiuti e bonifiche, semplificazione e servizi ambientali da finanziare con il Recovery Fund.

Oggi pomeriggio l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati ha illustrato, nella prima Commissione presieduta da Carlo Riva Vercellotti, i progetti dell’area ambientale che la Regione Piemonte ha intenzione di presentare al Governo in merito alle richieste italiane sul Recovery Fund.

I progetti, come spiegato dall’assessore, devono essere già cantierabili e riguardare l’intero territorio regionale avendo connessione in ambito nazionale con le linee guida predisposte dal Governo.

L’area della qualità dell’aria e mobilità presenta progetti per circa 2,4 miliardi, compresi nei 5.1 totali.

Sono intervenuti per domande e chiarimenti i consiglieri dei gruppi M5s e Pd, che hanno toccato diversi temi tra i quali l’idrogeno come fonte di energia, le comunità energetiche, la gestione dei rifiuti, lo smaltimento dell’amianto, i sistemi fognari e depurativi.




Consiglio regionale: in Commissione la proposta web tax

La proposta di legge al Parlamento per l’introduzione di una “web tax” comincia il suo percorso.

Ne ha illustrato i contenuti il presidente della Regione, Alberto Cirio, durante la Prima e Terza Commissione riunite congiuntamente (presidente Carlo Riva Vercellotti): “Il tema è particolarmente dibattuto ed è di rilevanza nazionale perché riguarda la materia fiscale. Vogliamo chiedere di modificare l’aliquota del 3% per le grandi piattaforme di commercio digitale, innalzandola al 15%. Abbiamo previsto un ulteriore aumento al 30% limitato ai periodi di emergenza, come quelli che stiamo vivendo.

Quindi da un lato pensiamo a un canale aggiuntivo attraverso cui reperire risorse in grado di finanziare le politiche di sostegno al reddito e alle imprese, vincolando la destinazione di queste maggiori entrate fiscali al sostegno del commercio di prossimità. Dall’altro interveniamo per evitare la distorsione del mercato dovuta alle misure restrittive. C’è una sperequazione evidente tra imposizione fiscale tra commercio digitale e quello con sede fisica, ma non vuole essere un’azione contro qualcuno.

Tuttavia non dobbiamo commettere l’errore di non dare voce a centinaia di partite iva che, messe assieme, hanno migliaia di addetti come le grandi realtà. Ho registrato grande condivisione sulla nostra proposta in conferenza Stato-Regioni”.

Sullo stesso tema la proposta di legge regionale del capogruppo Luv, Marco Grimaldi, sulla rimodulazione IRAP per grandi imprese dell’e-commerce: “Il nostro obiettivo è alzare le tasse ai grandi attori del commercio via internet già dal prossimo anno, a chi tra i colossi del ecommerce, durante quest’anno, ha aumentato a dismisura i propri guadagni partendo da una posizione di vantaggio.

La nostra idea è tanto semplice quanto efficace: vogliamo che l’aliquota dell’addizionale IRAP per i grandi attori del settore che commerciano al dettaglio qualsiasi prodotto via Internet, sia innalzata di 0,92 punti percentuali, il massimo su cui può intervenire la Regione. Solo cominciando a intervenire sistematicamente, e non solo nell’emergenza, per correggere le storture dovute alla fiscalità agevolata delle multinazionali, che godono della possibilità di spostare i propri profitti in altri stati, potremo dire la nostra per regolamentare un mercato che oggi è totalmente squilibrato a vantaggio dei grandi colossi”.

La Commissione ha accolto la proposta dell’assessore ai rapporti con il Consiglio, Maurizio Marrone, di istituire “due gruppi di lavoro distinti ma paralleli, così da esprimere al meglio le specificità dei due provvedimenti”.




Un bonus di 600 euro per i forestali

Gli operai forestali regionali riceveranno un bonus una tantum di 600 euro lordi per compensare almeno in parte la riduzione del reddito subita a causa della sospensione o della riduzione dell’attività lavorativa legata all’emergenza pandemica.

Così ha stabilito la legge approvata oggi a maggioranza dalla prima Commissione riunita in sede legislativa e presieduta da Carlo Riva Vercellotti. Il provvedimento dispone modifiche alla legge regionale n.13/2020 “Interventi di sostegno finanziario e di semplificazione per contrastare l’emergenza da Covid-19”.

L’assessore regionale al Personale, Marco Gabusi, ha spiegato che si è voluta predisporre questa misura di sostegno finanziario come già analogamente fatto per altre categorie di imprese e lavoratori danneggiati dalle misure anti-covid.

Durante il primo lockdown i cantieri forestali non sono infatti stati operativi e non è quindi stato possibile rinnovare il contratto ai lavoratori a tempo determinato, secondo i tempi e la durata consueti, con conseguente mancata retribuzione per i mesi di aprile, maggio e per parte di giugno. Nello stesso periodo i forestali a tempo indeterminato sono stati collocati in cassa integrazione con causale “covid”, che è retribuita in percentuale inferiore a quella ordinaria, con ulteriore riduzione del reddito. In totale a beneficiare della misura saranno oltre 400 persone.

Durante la discussione generale la consigliera Sarah Disabato (M5s) ha chiesto chiarimenti sulla copertura finanziaria del provvedimento e sui motivi per cui non si è deciso di intervenire in assestamento di bilancio. L’assessore ha spiegato che c’è stata la volontà di concordare l’iniziativa con i sindacati, con i quali la trattativa si è conclusa circa un mese fa. Inoltre, la legge non comporta maggiori spese per il bilancio regionale perché verrà finanziata con le risorse che, non essendo stati pagati gli stipendi dei forestali nei mesi di lockdown, sono disponibili sui capitoli di competenza.