Split Payment, Gruppo costruttori edili UI Asti: proroga atto scellerato

La richiesta di proroga dello split payment che il Governo avrebbe avanzato a Bruxelles è un deliberato atto contro le imprese a cui si continua a togliere liquidità: Italia fanalino di coda Ue per rimborsi Iva.

“Se veramente sarà confermata, la richiesta di proroga che il Governo avrebbe avanzato in Europa, sarà l’ennesima prova che invece di voler aiutare le imprese, si fa di tutto per farle chiudere soprattutto in questo momento”, dice senza mezzi termini il Capogruppo del Gruppo Costruttori Edili dell’Unione Industriale della Provincia di Asti, Arch. Raffaella Fasolis.

“Sono anni che ci battiamo per l’eliminazione di una norma ingiusta che drena 2,5 mld all’anno alle imprese con la scusa che si vuole combattere l’evasione. Serve solo per fare cassa e subito a danno di tante imprese oneste”. Infatti, con l’entrata in vigore della fatturazione elettronica, che consente di controllare in modo capillare i versamenti, è venuta meno anche la motivazione originaria che aveva spinto 5 anni fa il legislatore ad adottare questa misura che peraltro a detta di Bruxelles doveva e poteva avere solo carattere temporaneo.

Inoltre, visto che l’Italia è fanalino di coda dell’Ue per rimborso Iva (63 settimane di media contro quella europea di 16) significa che le imprese dovranno aspettare anni per riavere il proprio credito. “E’ evidente che si vuol far pagare ancora una volta alle imprese i costi sostenuti dallo Stato: con una mano ci danno liquidità, peraltro in tempi lunghi e in modo non efficiente, e con l’altra ce la tolgono subito”. “Una decisione”, continua l’Arch. Fasolis, “che appare del tutto in contrasto con quanto previsto anche nei programmi elettorali delle forze di maggioranza e dal Premier stesso in tutte le occasioni pubbliche e di fronte alla quale non siamo disposti a stare con le mani in mano”.

Per le imprese che stanno affrontando con coraggio questa durissima crisi rappresenterebbe infatti “un colpo finale ingiustificato e peraltro illegittimo. Mi chiedo come l’Europa potrà approvare l’ennesima proroga di una misura che doveva già essere accantonata da tempo: di questo passo non resterà in piedi un’impresa in grado di costruire infrastrutture!”




Camera di commercio di Torino: solidarietà nei confronti di Stampa e Repubblica 

Il Presidente Dario Gallina, il Segretario Generale Guido Bolatto e tutto il Consiglio della Camera di commercio di Torino, nel condannare la violenza del gesto compiuto questa mattina, esprimono la più completa solidarietà nei confronti dei giornalisti e di tutti i lavoratori delle testate di Stampa e Repubblica.

In un momento così complesso per il territorio, la libertà di stampa è un valore sempre più imprescindibile: è dunque responsabilità di tutti, istituzioni e cittadini, ribadirne l’importanza e schierarsi in sua difesa, di fronte a qualunque genere di attacco o intimidazione.




Congiuntura economica in Piemonte: colpita duramente la manifattura piemontese

Nel II trimestre 2020 flessione a doppia cifra per produzione, fatturato e ordinativi Nell’ambito della consueta collaborazione tra Unioncamere Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese, Unioncamere Piemonte diffonde oggi i dati della 195ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera”realizzata in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali.

La rilevazione è stata condotta nel mesi di luglio con riferimento ai dati del periodo aprile-giugno 2020, ha coinvolto 1.719 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 96.569 addetti e un valore pari a circa 52,1 miliardi di euro di fatturato. Dall’indagine emerge come, nel periodo aprile-giugno 2020, l’impatto dell’emergenza Covid si sia mostrato con tutta la sua forza. Se nel I trimestre 2020 la produzione manifatturiera regionale aveva registrato una flessione del 5,7%, il calo produttivo nel II trimestre è quasi triplicato (-15,3%).

Il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia,commenta: “L’effetto Covid è arrivato, come temuto, sulle nostre imprese e sulle nostre produzioni: il calo produttivo del 15,3% ha coinvolto per la prima volta tutte le province e tutti i settori, anche quello alimentare. Una contrazione, quella del II trimestre ovvero del pieno lockdown, che ci ha riportato indietro di oltre 10 anni, alla crisi del 2008/2009. Ora dobbiamo subito invertire la tendenza, affiancando la voglia di fare impresa, con politiche efficaci nazionali e locali di sostegno al credito e sburocratizzazione.

Dobbiamo puntare su trasformazione digitale e nuovi modelli produttivi che permettano di garantire i livelli occupazionali e consentano di far crescere i nostri territori”. “In questo periodo, ha dichiarato Fabrizio Simonini, Regional manager nord ovest di UniCredit, non abbiamo mai fatto mancare il nostro sostegno.

A livello di Gruppo abbiamo sostenuto più di 300 mila clienti dando loro accesso a prestiti in moratoria per 35 miliardi di euro e abbiamo erogato prestiti con garanzia statale per quasi 7 miliardi di euro: siamo “parte della soluzione” a sostegno dell’economia reale. E posso dire che nel Nord Ovest e in Piemonte in particolare abbiamo fatto con orgoglio e collaborazione la nostra parte.

Come Banca siamo stati in prima linea per sostenere le nostre imprese, al fine di supportarne efficacemente le esigenze di liquidità e di investimento, attivando tempestivamente un “Pacchetto Emergenza”, una serie di iniziative concrete, in linea e ad integrazione di quanto previsto dal Decreto Cura Italia e dalla moratoria ABI e attraverso un forte impegno nel dare esecuzione alle misure previste dal Decreto Legge Liquidità per tutte le tipologie di finanziamento disponibili in funzione delle caratteristiche e delle dimensioni aziendali, garantite dal Fondo Centrale di Garanzia e da Sace.

Come conseguenza di quanto è avvenuto, stiamo assistendo a un processo di trasformazione che ha coinvolto le aziende di tutte le dimensioni permettendo anche a quelle più piccole e meno strutturate di affacciarsi ai mercati esteri o di diffondere i loro prodotti su tutto il territorio nazionale. UniCredit con iniziative come Easy Export ha accompagnato molte imprese permettendo di accedere a nuovi mercati e di aumentare il loro giro d’affari con l’estero.

La grande tradizione e la forza commerciale che contraddistingue la nostra regione e che ha permesso il superamento anche di altre crisi ci confortano nell’idea che le imprese piemontesi partono da basi solide, e che saranno in grado di superare anche questo momento, cogliendone anche le opportunità della trasformazione resa necessaria”.

Teresio Testa, Direttore Regionale Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta di Intesa Sanpaolo, sottolinea che: “I dati descritti da Unioncamere Piemonte evidenziano quanto abbia sofferto l’economia della regione durante il lockdown e sono coerenti con quanto rilevato nella survey interna rivolta ai nostri gestori imprese.

Siamo al punto di minimo: da qui occorre ripartire, con energia e responsabilità da parte di tutti gli attori del territorio, imparando dall’esperienza e mettendo al centro la sanità, il sistema agroalimentare e industriale, la rete infrastrutturale reale e virtuale; il welfare e l’istruzione; la ricerca scientifica e la formazione; l’obbligo morale di combattere le disuguaglianze sociali.

Anche in Piemonte, Intesa Sanpaolo ha intrapreso da subito azioni immediate e concrete – testimoniate dai 2,5 miliardi di euro di erogazioni totali MLT, di cui oltre 1 miliardo a sostegno delle misure del Decreto Liquidità; e dalle oltre 38.000 sospensioni di finanziamenti per 3,6 miliardi – che ribadiscono il nostro ruolo di banca d’impatto a sostegno del tessuto economico del territorio.

Ora stiamo lavorando per accompagnare le nostre imprese verso maggiori investimenti in tecnologia, innovazione, internazionalizzazione, rapporti di filiera ed economia circolare.

Un esempio recente è l’offerta legata al Superbonus 110%, operativa già dal 13 agosto, grazie alla quale imprese e famiglie possono contare sul nostro sostegno fin dall’avvio dei lavori di ristrutturazione con tre soluzioni di finanziamento, fino alla monetizzazione del credito fiscale attraverso la cessione del credito. Il rilancio delle attività edili, in considerazione della loro lunga filiera collegata a molti altri settori, può dare un contributo sostanziale alla ripresa economica e, al contempo, al miglioramento dell’efficienza energetica e della sicurezza sismica”.

Gli ordinativi sono crollati del 16,4% sul mercato interno e del 15,1% sul mercato estero. La flessione del fatturato totale si è attestata al 15,3%, la componente estera è diminuita del 13,2%. Il grado di utilizzo degli impianti è sceso di 18 punti rispetto all’analogo periodo del 2019.

A livello settoriale, fatta eccezione per il comparto alimentare, che ha mostrato una flessionepiù contenuta (-2,8%), tutti i principali comparti della manifattura regionale hanno evidenziato forti diminuzioni produttive rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Le più accentuate sono state quella delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-32,9%) e quella della meccanica, crollata dell’19,9%. Decisamente negativo anche il risultato dell’industria dei metalli (-18,8%) e delle industrie elettriche ed elettroniche (-18,5%).

Non sono andati molto meglio il comparto del legno e del mobile (-16,3%), quello dei mezzi di trasporto, che ha registrato una contrazione della produzione dell’11,8% e quello della chimica/plastica (-11,4%). Focalizzando l’attenzione sui mezzi di trasporto, settore cardine della manifatturiera regionale, va evidenziato come il calo complessivo sia dovuto a un crollo della produzione di autovetture, pari al 74,6%, accompagnato da una contrazione a doppia cifra della componentistica autoveicolare (-24,2%).

Il fermo delle attività produttive non ha guardato alla dimensione aziendale. Nel II trimestre 2020 tutte le classi dimensionali hanno infatti mostrato un calo della produzione, che è risultato più accentato per le micro (0-9 addetti; -17,5%) e le grandi imprese (oltre 250 addetti; -16,4%). Le piccole realtà (10-49 addetti) hanno registrato una contrazione produttiva dell’11,6% rispetto al II trimestre 2019 e le medie aziende (50-249 addetti) un calo del 15,8%.

Nel periodo aprile-giugno 2020, com’era prevedibile, le aziende manifatturiere piemontesi hanno evidenziato contrazioni produttive su tutto il territorio regionale. Il dato peggiore, a causa della specializzazione tessile, ha investito il biellese, che ha registrato una flessione della produzione del 30,2%, seguito da Vercelli (-21,1%).

Tra le province del nord del Piemonte anche il Verbano Cusio Ossola ha subito una flessione severa dei livelli produttivi (-20,9%), leggermente meno negativo il dato mostrato dalle imprese manifatturiere di Novara (-16,0%).

Per Torino e Asti la contrazione produttiva si è attestata al -14,2% mentre, grazie alla specializzazione alimentare, è lievemente più attenuata l’intensità del calo riscontrato aCuneo (-13,3%) e Alessandria (-11,2%).




Nati-mortalità imprese: in Piemonte 1388 aziende in più tra luglio e settembre 2020

In base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio, emerge come nel periodo luglio-settembre del 2020 siano nate 4.763 aziende in Piemonte, a fronte di 3.375 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio).

Il saldo è risultato positivo per 1.388 unità (nel III trimestre 2019 era stato di sole 575 unità).

 

Lo stock di imprese complessivamente registrate a fine settembre 2020 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ammonta così a 427.137 unità, confermando il Piemonte in 7ª posizione tra le regioni italiane, con il 7,0% delle imprese nazionali.

Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del +0,33%, migliore rispetto a quanto registrato nel III trimestre del 2019 (+0,13%) e in linea con il risultato medio nazionale (+0,39%). Rispetto ai primi due trimestri del 2020 – in cui il flusso delle nuove aperture e delle chiusure era stato influenzato dall’emergenza sanitaria – il trimestre estivo sembra aver segnato un ritorno alla “normalità” sul fronte dell’apertura di nuove imprese.

Disaggregando i risultati in base alle forme giuridiche, si osserva come, ad eccezione delle società di persone che mostrano ancora un tasso debolmente negativo (-0,12%), le altre realtà tornano ad evidenziare dati, seppur lievemente, al di sopra dello zero. Le società di capitale segnano come sempre, il risultato migliore (+0,77%), seguite dalle altre forme (+0,45%). Il tasso di crescita delle ditte individuali (+0,35%), infine, risulta in linea con quello medio regionale.

 

Anche a livello settoriale il III trimestre ha mostrato una ripresa della vivacità imprenditoriale. Ad eccezione del comparto industriale (-0,06%) e di quello agricolo (-0,04%), che hanno chiuso il trimestre in sostanziale stallo, gli altri settori hanno registrato tassi di variazione dello stock con il segno più.

 

Il comparto con l’incremento più consistente è stato il turismo (+0,73%), la cui dinamica ha beneficiato positivamente, nonostante le difficoltà indotte dalla pandemia, della stagione estiva. Al secondo posto si è collocato il settore edile che, grazie anche alle risorse destinate all’efficientamento energetico e la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare, tra luglio-settembre, ha registrato un incremento del +0,62%. Gli altri servizi sono cresciuti dello 0,58% e il commercio, infine, ha evidenziato un tasso leggermente inferiore alla media complessiva (+0,24%).

A livello territoriale il risultato migliore appartiene al capoluogo regionale, che chiude il III trimestre con un tasso di crescita del +0,41%. Seguono, con tassi superiori alla media regionale, il Verbano Cusio Ossola (+0,35%) e Novara (+0,34%). Asti e Alessandria registrano entrambe un tasso pari al +0,26% e la vicina Cuneo segna un +0,23%. Chiudono il quadro regionale Vercelli (+0,13%) e Biella che evidenzia una sostanziale stabilità (+0,01%).

 




Torino: 1,5 mln di Euro per la manutenzione del Palazzo del Ghiaccio

Questa mattina la Giunta Comunale ha approvato, su proposta degli assessori Finardi e Iaria, la delibera relativa agli interventi di manutenzione straordinaria alle piste 1 e 2 del Palazzo del Ghiaccio di corso Tazzoli.

Con una comunicazione del 30 maggio 2019 la Fondazione 20 marzo 2006 ha individuato il quarto stralcio del piano complessivo degli interventi, suddiviso per Comuni, dando contestuale avvio all’iter dei procedimenti elencati nel medesimo tra i quali sono inseriti quelli delle due piste dell’impianto di via Sanremo 67, per una copertura finanziaria totale di 1.500.000,00 euro.

Alla pista 1 sarà rifatto l’impianto di raffreddamento tramite la sostituzione della CO2, mentre alla pista 2 saranno impermeabilizzati i torrini ascensori del piano terra.

Con una nota del 19 novembre 2019 la Fondazione ha autorizzato la SCR Piemonte a procedere alla progettazione e alla realizzazione delle opere. Considerati i tempi di necessari alla realizzazione del progetto e allo svolgimento della procedura di gara per l’affidamento degli progettazione e esecuzione delle opere si presume che i lavori saranno eseguiti dall’estate 2021 a quella del 2022.




Welfare aziendale, Confindustria Asti: costituita Rete Astigiana

Il tema del welfare inteso come insieme di beni e servizi in ambito assistenziale, educativo, previdenziale, ricreativo che il datore di lavoro mette a disposizione dei propri lavoratori e relativi familiari, è un argomento di sempre maggiore interesse nell’ambito del mondo del lavoro e costituisce uno dei uno dei pilastri portanti di una politica aziendale che sappia conciliare gli obiettivi economici con quelli sociali e ambientali del territorio di riferimento, una politica che può essere definita con il termine di Responsabilità Sociale d’Impresa.

 

Alcuni fra i principali attori del panorama economico del territorio astigiano il 20 febbraio u.s. hanno firmato presso la sede dell’Unione Industriale della provincia di Asti un protocollo di intesa volto a costituire una Rete Astigiana per il benessere dei lavoratori e dei cittadini avente l’obiettivo la promozione delle politiche di welfare aziendale e territoriale finalizzate a permettere una migliore conciliazione e condivisione del tempo di vita/lavoro, l’aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro, lo sviluppo sostenibile dei territori, la crescita dell’occupazione con attenzione alle pari opportunità e alle politiche di inclusione, e condizioni generali di benessere per tutta la popolazione .

 

L’accordo è stato siglato dall’Unione Industriale della Provincia di Asti, dalle locali organizzazioni sindacali dei lavoratori CGIL, CISL e UIL, dalla Camera di Commercio di Asti, dal Comune di Asti, dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Asti, dalla Consigliera di parità della Provincia di Asti , dal Consorzio Co.Al.A, ed alcune delle aziende del territorio della nostra provincia.

 

L’accordo impegna i firmatari a diffondere le politiche di welfare presso imprese e lavoratori, sottolineandone i vantaggi economici e sociali; l’auspicio dei firmatari è quello di raccogliere un numero sempre maggiore di imprese intenzionate ad adottare modelli aziendali innovativi in grado di contribuire al benessere dei propri lavoratori e delle loro famiglie.

L’accordo sottoscritto si inserisce a pieno titolo in una strategia che opera in un quadro di politiche integrate, che coinvolge tutti gli attori pubblici e privati, e consiste nel coniugare politiche sociali, politiche del lavoro e sviluppo economico, puntando alla coesione sociale come driver di sviluppo territoriale;

Fra i principali obiettivi della neo-costituita Rete Astigiana per il benessere dei lavoratori e dei cittadini :

  • Costituire una rete di welfare territoriale composta dal più ampio numero di soggetti, pubblici e privati che operano nei servizi di utilità sociale, servizi di educazione ed istruzione, servizi di assistenza a familiari anziani e non autosufficienti
  • Stimolare le imprese ed i lavoratori ad usufruire di un welfare territoriale che oltre a fornire vantaggi fiscali e contributivi ai diretti interessati (Imprese e lavoratori) possano costituire un volano per lo sviluppo delle attività degli erogatori di servizi welfare del territorio

Per il raggiungimento di questi obiettivi, la Rete Astigiana per il benessere dei lavoratori e dei cittadini promuoverà la sottoscrizione di apposite convenzioni e accordi con gli enti pubblici e soggetti privati operanti sul territorio ed erogatori di servizi di welfare.

Le convenzioni così stipulate verranno diffuse presso le aziende ed i lavoratori interessati per permettere la massima diffusione dei piani di welfare.

 




Confagricoltura e CIA Alessandria a colloquio con il prefetto Olita

Questa mattina, lunedì 14 dicembre,le organizzazioni agricole Confagricoltura e CIA Alessandria hanno incontrato il prefetto Iginio Olita in modalità online.

La delegazione era composta per laCia -Confederazione Italiana Agricoltori Alessandria dal presidente Gian Piero Ameglio, dal vice presidente Daniela Ferrandoe dal direttore Paolo Viarenghi; per Confagricoltura Alessandria dal presidente Luca Brondelli di Brondello e dal direttore Cristina Bagnasco.

Oggetto dell’incontro con S.E. ilprefetto Olita è stata una presentazione delle maggiori problematiche locali che affliggono il settore agricolo.I dirigenti di Confagricoltura e Cia Alessandria hanno in particolare ricordato la necessità di interventi urgenti per il contenimento degli ungulati,che sono sempre più presenti nelle campagne e provocano ingenti danni alle aziende e ai campi, oltre che essere causa di incidenti stradali e quindi fonte di pericolo pubblico. Un’altra problematica affrontata al tavolo di lavoro riguarda le aree alluvionate.

“I terreni lungo il corso dei fiumi che attraversano la provincia, anche a seguito della realizzazione di nuove arginature, vengono quasi annualmente allagati e, nei periodi di piogge alluvionali, svolgono l’importante funzione di casse di laminazione salvaguardando i centri abitati posti a valle. Tali eventi non sono assicurabili. Inoltre, per carenza di fondi, spessonon è possibile erogare gli aiuti compensativi e ciò mette in serio rischio i bilanci di molte aziende. Alle istituzioni chiediamo provvedimenti concreti per evitare che si ripetano periodicamente episodi rovinosi di tale natura”hanno asserito il presidente di Confagricoltura Alessandria Luca Brondelli ed il presidente di CIA Alessandria Gian Piero Ameglio.Il Prefetto ha ascoltato le istanze delle due Associazioni agricole e si farà portavoce presso il Governo e il Ministro dell’Agricoltura delle tematiche di interesse nazionale.




PSR, più spazio ai giovani piemontesi

L’assessore all’agricoltura Marco Protopapa nell’ultima riunione della Giunta Regionale guidata dal presidente Alberto Cirio si è fatto promotore della proposta di una serie di importanti modifiche al Programma di sviluppo rurale 2014 – 2020.

In attesa del varo del nuovo ciclo di programmazione 2021 – 2027 abbiamo deciso di apporre una serie di modifiche al Psr attualmente in vigore per favorire le attività imprenditoriali dei giovani agricoltori piemontesi – spiega l’assessore Protopapa.

In pratica abbiamo incrementato la dotazione finanziaria relativa alla misura 6.1 riguardante l’insediamento giovani agricoltori per un ammontare di un milione e 550 mila euro.

Per i giovani agricoltori di età compresa tra i 18 e 41 anni che decideranno di dare vita a nuove aziende agricole nel territorio regionale, verrà data la possibilità di ottenere il relativo contributo d’insediamento in un arco temporale di 24 mesi dall’attivazione dell’azienda stessa invece del termine perentorio attuale che è fissato in 12 mesi.

La nostra attenzione è stata rivolta anche all’agricoltura di montagna dove operano molti giovani, con l’apporto di nuove risorse che permetterà di aumentare la dotazione dell’indennità compensativa per le zone montane per un ammontare complessivo di 15 milioni di euro per il bando 2019 – conclude Protopapa”.

Le proposte approvate dalla Giunta Regionale sono state inviate ai competenti servizi della Commissione Europea per l’approvazione definitiva.

Per quanto riguarda più in generale l’andamento complessivo del Programma di sviluppo rurale 2014 – 2020 vi è da registrare che nell’ultima riunione del Comitato di sorveglianza è stata approvata la relazione annuale relativa all’anno 2018, dalla quale emerge il raggiungimento degli obiettivi di pagamento ed allo stesso tempo anche dell’obbiettivo di performance, che prevedeva il soddisfacimento di diversi target di tipo finanziari e fisici, tra i quali il numero delle aziende beneficiarie ed il numero di ettari coperti.

Tale raggiungimento di performance ha permesso di sbloccare la riserva prevista che ammonta a 64 milioni di euro che verrà quindi messa nuovamente a disposizione per ulteriori bandi a favore degli agricoltori piemontesi.




Candidatura a sindaco Paolo Damilano, Allasia:” L’Accolgo con grande soddisfazione”

Accolgo con grande soddisfazione l’investitura ufficiale a candidato sindaco di Torino per Paolo Damilano emersa dal tavolo nazionale del centrodestra.

Torino prima con le giunte rosse e poi nell’ultimo quinquennio con quella pentastellata, è diventata tristemente il fanalino di coda delle città del Nord Italia.

Il trasferimento del Salone dell’auto a Milano e le Olimpiadi invernali del 2026 assegnate a Milano-Cortina, sono solo due esempi della totale miopia che ha avuto la giunta 5 stelle. Le amministrative del prossimo autunno sono l’occasione per la costruzione di un nuovo piano di sviluppo che sappia interpretare le esigenze del capoluogo piemontese per i prossimi decenni. La Lega con Paolo Damilano e gli altri alleati del centrodestra è pronta a raccogliere questa sfida, perché Torino non deve più fare rima con declino.”




Caat importante per il rafforzamento della distribuzione dei prodotti agricoli piemontesi

Questa mattina (giovedì 24 settembre) l’assessore regionale alle Partecipate Fabrizio Ricca ha visitato il Centro Agro Alimentare Torino “C.A.A.T. S.c.p.A.” di Grugliasco insieme ai rappresentanti del consiglio d’amministrazione dell’ente guidato da Marco Lazzarino, insieme al direttore Gianluca Cornelio Meglio e ai rappresentanti dei grossisti e delle organizzazioni agricole.

Per Confagricoltura Piemonte è intervenuto il direttore Ercole Zuccaro che ha evidenziato “l’importanza di un polo logistico commerciale strategico per il nostro territorio, a beneficio dei produttori e dei consumatori. L’organizzazione del Centro Agro Alimentare Torino è molto apprezzata dagli operatori commerciali di Liguria e Valle d’Aosta e anche dai francesi, che frequentano con regolarità il nostro mercato”.

Il CAAT con 440.000 mq di area mercatale occupata e recintata e 120.000 mq di area coperta è in grado movimentare 500/550.000 tonnellate di merci ogni anno, per 500/550 milioni di euro di transazioni commerciali. All’interno del Caat operano un centinaio di grossisti e una settantina di produttori agricoli delle province di Torino, Cuneo e Asti.