Camera di commercio Torino: 1,5 milioni di euro per il territorio

C’è tempo fino a venerdì 29 novembre 2019 alle ore 12.15 per richiedere alla Camera di commercio di Torino un contributo economico per la realizzazione di specifiche iniziative di promozione del territorio.

Per facilitare e promuovere la realizzazione di progetti che abbiano ricadute sul sistema economico locale, mettiamo a disposizione una cifra pari a 1,5 milioni di euro, incrementata del 50% rispetto all’anno scorso – commenta Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Questi progetti si andranno ad affiancare ai numerosi servizi ed eventi organizzati direttamente dall’ente camerale  nei più svariati ambiti settoriali, a beneficio dello sviluppo del territorio; si tratta di iniziative di promozione economica la cui specificità costituisca fattore di attrazione, qualificazione e potenziamento del sistema economico provinciale”.

I beneficiari dei contributi possono essere enti no profit, quali associazioni, fondazioni, comitati, enti pubblici, università, centri di ricerca, consorzi, società consortili, agenzie formative ed enti non profit.

Tra i requisiti che le iniziative proposte devono poter dimostrare, ci sono l’incidenza diretta e duratura sul sistema socio-economico provinciale, l’innovatività, l’intersettorialità, la capacità di creare partnership, la valorizzazione dell’immagine del territorio, la promozione dell’imprenditorialità, anche su mercati internazionali.




Tredici Regioni europee scelgono il Piemonte per guidare team di ricerca sull’idrogeno

Tredici regioni europee hanno scelto il Piemonte per guidare il team europeo che studia l’idrogeno come combustibile a impatto zero nel campo del trasporto su treno. Alcune regioni di Francia, Scozia, Norvegia e Spagna hanno deciso di affidare alla Regione Piemonte il ruolo di «capofila» della piattaforma tematica europea che studia i campi di applicazione di questo nuovo combustibile per il treno.

La notizia è stata comunicata questa mattina in Giunta dall’Assessore all’Ambiente e Innovazione, Matteo Marnati:

«Un grande riconoscimento a coronamento di un lavoro iniziato tre mesi fa. Il Piemonte si è dimostrato autorevole e credibile per la rete di rapporti che ha saputo creare con Bruxelles. Poche Regioni hanno il nostro know-how su questo fronte, tant’è vero che siamo il primo produttore europeo di motori a idrogeno che vengono prodotti dalla Alstom di Savigliano e che sono venduti alla Germania dove soltanto da pochi mesi circolano i primi treni per il trasporto commerciale, e ultimamente anche per le persone».

La Regione Piemonte è dunque «working group coordinator» delle cosiddette «Valli dell’idrogeno» per il trasporto su treno. Il team di ricercatori dell’Universita degli studi di Torino, del Politecnico e del Polo d’innovazione Clever, ha l’obiettivo – fissato dall’Ue – di sfruttare l’idrogeno non solo come carburante per la mobilità, ma di creare una vera e propria economia «neutrale» dal punto di vista climatico, entro il 2050.

A pesare sulla scelta delle regioni è stato fondamentale il parere della Regione Auvergne-Rhône-Alpes con la quale sarà sviluppato il progetto sul versante italo-francese. Il presidente Laurent Wauquiez in visita a Torino lo scorso 24 settembre, si era infatti detto favorevole al gemellaggio col Piemonte per studiare i campi di applicazione di questo carburante verde. In quella circostanza era stato siglato anche un patto fra le due Regioni per ridurre il riscaldamento globale sulle Alpi puntando a progetti di mobilità ed energia pulita.

Tra gli scienziati che fanno parte del gruppo di lavoro piemontese c’è il chimico Marcello Baricco, professore ordinario dell’Università di Torino che fa parte della commissione europea «Joint Undertaking Initiative Fuel Cells Hydrogen». Nella squadra piemontese anche Massimo Santarelli, professore di ingegneria energetica del Politecnico di Torino.

Oltre alla regione Rhône Alpes Region (Fr) e alla Regione Emilia Romagna (It) hanno espresso parere favorevole a favore del Piemonte la Grand Est Region (Fr), Aragon Region (Sp), Normandie Region (Fr), Bourgogne Franche-Comté Region (Fr), Occitanie Region (Fr), Ciudad Real (Sp), Région Nouvelle-Aquitaine (Fr), Région Bretagne (Fr), Vestland County Council (Norvegia), Scotland Europa (Scozia), Région Centre Val de Loire (Fr).




Stop al bollo per tre anni e sgravi Irap per le imprese

Ridurre la pressione fiscale verso i cittadini e le aziende piemontesi: è l’obiettivo della Giunta regionale che nella Legge di Stabilità 2020 ha introdotto due misure specifiche   che riguardano il bollo auto e l’Irap per le imprese.
Il documento approvato riguarda le disposizioni per la formazione del bilancio annuale di previsione 2020 e verrà sottoposto all’esame del Consiglio regionale.
«È la prima volta che in Regione viene usato uno strumento come la Legge di Stabilità – spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio –. Unascelta che abbiamo fatto per programmare meglio la gestione delle risorse in un quadro di chiarezza politica, definendo le linee guida per la redazione del bilancio».
Due le novità principali che la Giunta introdurrà a partire dal 2020.
Tutti i possessori di un veicolo Euro 0,1,2 che acquisteranno un’auto Euro 6 (sotto i 100 kW) potranno beneficiare dell’esenzione sul bollo per tre anni. Alla misura potranno accedere oltre 500 mila cittadini piemontesi.
In Piemonte sono circa 223 mila i veicoli in classe Euro 0 (7,6%), 58 mila gli Euro 1 (2%) e 237 mila gli Euro 2 (8,1%): circa il 18% del totale dei veicoli circolanti sul territorio regionale. L’introito fiscale complessivo derivante dal bollo è di circa 450 milioni di euro all’anno. 165 euro è il valore medio pagato dai piemontesi per la tassa.
La seconda misura riguarda la riduzione dell’Irap, per cinque anni, per le imprese di nuova costituzione in Piemonte o che trasferiscono un insediamento produttivo sul territorio regionale, o per quelle che assumono o stabilizzano il personale.
Lo sgravio introdotto è dello 0,92%, che corrisponde fino a 1/3 del valore dell’aliquota (attestata oggi in media al 3,9%).
In particolare per le imprese che trasferiranno in Piemonte la propria attività produttiva l’agevolazione si tradurrà in un risparmio complessivo medio, nei cinque anni, di 6 mila euro per quelle con meno di 50 addetti, oltre 30 mila euro per le aziende da 50 a 250 dipendenti e quasi 100 mila euro per quelle con oltre 250 addetti.
Per le nuove imprese,invece,lo sgravio medio complessivo sarà di 1800 euro per quelle  con meno di 50 dipendenti, oltre 90 mila euro da 50 a 250 e 150 mila euro per quelle sopra i 250 addetti.
Sgravio sull’Irap fino a 40 mila euro anche per le aziende che fanno nuove assunzioni o stabilizzano contratti di lavoro, passando da tempo determinato, apprendistato, garanzia giovani e alternanza scuola-lavoro a un contratto a tempo indeterminato.
Un’altra misura introdotta dalla Legge di Stabilità riguarda i danni provocati dalla fauna selvatica e prevede lo stanziamento di 6 milioni di euro per garantire i risarcimenti alle aziende agricole.
«Questo è uno dei tagli di tasse più impattante realizzato in Piemonte negli ultimi 10 anni – sottolinea il presidente Cirio –. Abbiamo iniziato dal bollo anche per incentivare dal punto di vista ambientale il rinnovo del parco auto circolante che, nel nostro territorio, è più alto della media nazionale. Parliamo di uno sgravio fiscale che potenzialmente raggiunge quasi 520 mila cittadini piemontesi. La seconda misura invece ha un obiettivo duplice: attrarre nuove imprese e dare una ricaduta positiva sull’occupazione, attraverso una agevolazione fiscale sull’Irap per chi sceglierà la nostra regione per insediare un’attività produttiva e per chi assumerà nuovi lavoratori o li stabilizzerà. Abbiamo anche voluto prevedere un intervento specifico per risarcire gli imprenditori agricoli su una delle principali emergenze che riguarda i danni causati della faunaselvatica. Questo è solo l’inizio, il nostro obiettivo è continuare a ridurre la pressione fiscale per tutti i cittadini e le imprese del Piemonte».



Maltempo: la Protezione civile della Regione monitora la situazione.

La Protezione civile della Regione Piemonte annuncia che sta sorvegliando con attenzione la situazione derivante dalle forti piogge che stanno interessando il territorio e che dalle ore 24 verrà aperta la Sala operativa di corso Marche per svolgere le opportune operazioni di monitoraggio e raccolta dati dalla diverse aree.

La decisione è stata assunta in seguito all’ultimo bollettino meteo emesso da Arpa Piemonte, che prevede allerta arancione su Verbano e Biellese, allerta gialla sulle pianure orientali, sulle zone montane del Canavese e al confine con la Liguria.

Le precipitazioni potrebbero provocare incrementi dei livelli dei corsi d’acqua e dei laghi Maggiore e d’Orta e l’attivazione di frane.

 




Irap e bollo auto, il Consiglio chiede le esenzioni

Niente Irap regionale per cinque anni alle imprese che apriranno o trasferiranno una nuova attività in Piemonte e niente bollo auto per un triennio a favore di chi compra una nuova auto.

È quanto si chiede alla Giunta con due ordini del giorno presentati dalla maggioranza e dal gruppo dei Moderati, primo firmatario di entrambi il capogruppo di Fi Paolo Ruzzola, approvati oggi dall’Assemblea regionale.

Esenzione Irap regionale

Il primo documento – licenziato all’unanimità dei votanti – mira “a prevedere l’adozione da parte della Giunta di una misura che valuti l’esenzione del pagamento della quota regionale dell’Irap, per i primi cinque anni di vita per le imprese che apriranno in Piemonte una nuova attività o che vi trasferiranno l’attività da altre regioni o stati esteri”. Impegna inoltre l’esecutivo “a intervenire nei confronti del Governo perché valuti analoga soluzione per la quota Irap di spettanza dello Stato”.

Nel corso del dibattito i consiglieri Paolo Bongioanni Maurizio Marrone (Fdi) hanno sottolineato l’importanza di sostenere il mondo produttivo delle imprese “aprendo una finestra in direzione di una maggiore equità fiscale” e di predisporre opportunità “soprattutto in un momento in cui si lamenta la fuga di cervelli e imprese verso l’estero, di far nascere nuove imprese locali e nuovi posti di lavoro soprattutto nelle zone più periferiche”.

I consiglieri Diego Sarno e Raffaele Gallo hanno annunciato il voto favorevole del Pd al documento proponendo eventuali incentivi anche per le aziende che s’impegnino a impiegare lavoratori locali d’area vasta.

Silvio Magliano (Moderati) ha auspicato che la Regione preveda a stanziare le risorse necessarie all’attuazione del provvedimento già in fase di assestamento di bilancio, mentre Sean Sacco (M5s) ha evidenziato che un intervento sull’Irap regionale “è poca cosa ma può indubbiamente rappresentare un buon segnale soprattutto per le piccole imprese”.

Il capogruppo di Luv Marco Grimaldi ha proposto di sostituire un’esenzione totale e generalizzata dell’Irap con una sua rimodulazione in base a criteri diversi.

Per il consigliere Carlo Riva Vercellotti (Fi) il provvedimento potrà servire anche a convincere i giovani imprenditori a non scappare dall’Italia e ad investire nella nostra regione.

Esenzione tassa automobilistica

Il secondo documento – licenziato con 25 sì della maggioranza – mira a “rimodulare la tassa automobilistica, verificando la possibilità di prevedere l’esenzione del pagamento della tassa automobilistica per tre anni, nella misura massima di un mezzo per nucleo famigliare, per i cittadini piemontesi che provvedano all’acquisto di una nuova automobile Euro 6b massimo di cilindrata 2.0 in sostituzione di una categoria fino ad Euro 4”. Impegna inoltre la Giunta “ad avviare un percorso con il Governo, attraverso la Conferenza delle Regioni, teso alla predisposizione di voucher ambientali con cui garantire un riconoscimento economico alle regioni nel cui territorio si registrano importanti livelli diu sostituzione del parco veicolare e conseguenti miglioramenti della qualità dell’aria grazie alle riduzioni emissive”.

Nel corso del dibattito sono intervenuti – per il M5s – i consiglieri Giorgio BertolaSacco e Sarah Disabato che, esprimendo alcune perplessità, hanno sottolineato l’importanza di esenzioni per le auto elettriche e per il rinnovo del parco dei mezzi pubblici e denunciato il fatto che il documento non specifichi come la Regione recupererà i mancati introiti.

Anche Gallo (Pd), Magliano (Moderati) e Grimaldi (Sel) hanno evidenziato la necessità di comprendere quanto verrà a costare alla Regione l’attuazione di un simile provvedimento, dal momento che il bollo auto rappresenta la seconda entrata per le casse piemontesi.

Per Riva Vercellotti (Fi) e Andrea Preioni (Lega) la proposta ha il doppio merito di migliorare l’ambiente combattendo l’inquinamento prodotto dalle emissioni delle auto più vecchie e di contribuire a ridurre le tasse per i cittadini piemontesi.

Nel corso della seduta sono anche stati respinti due ordini del giorno presentati rispettivamente dai primi firmatari Domenico Rossi (Pd) e Francesca Frediani (M5s) per far fronte alla carenza di medici e aumentare le borse di specializzazione in Medicina.




180 milioni di investimenti per migliorare la qualità dell’aria

Gli investimenti regionali 2020 per migliorare la qualità dell’aria ammontano a 180.812.000 di euro: Bollo auto (7 milioni), Controllo Ambientale del traffico (3 milioni di euro), Rinnovo veicoli (8.250.000 di euro) Piano regionale mobilità ciclabile (212.000 di euro), Trasporto pubblico (91.000.000 di euro), Agricoltura (38.100.000 di euro) Efficientamento energetico (31.800.000 di euro) Controllo edifici civili da parte di Arpa (500.000 euro)

LE 47 MISURE DEL PIANO

Per ridurre la presenza di sostanze inquinanti in atmosfera la Regione ha investito prevede di investire 180.812.000 di euro nel 2020.

Lo strumento principale è quello dei bandi che sono 37, di cui:

– 22 per il miglioramento del parco auto pubblico e privato

– 5 per le emissioni industriali

– 2 per la riqualificazione urbana

– 5 in campo agricolo

– 4 per la comunicazione delle azioni delle Regione verso le aziende

– 9 per l’Energia

IL PUBBLICO CAMBIA MOTORE

Per il Trasporto pubblico la Regione Piemonte ha messo a disposizione 13,5 milioni per l’acquisto di autobus elettrici; 70 milioni per l’acquisto di autobus ecologici; 7,5 milioni per le stazioni di ricarica. Sono previsti anche 950.000 euro per il miglioramento del sistema integrato Bip. Il ministero dei trasporti ha messo a disposizione 2,5 milioni per le infrastrutture di ricarica elettrica

L’ELETTRICO PER I PRIVATI

Questo capitolo prevede lo stanziamento di 5,5 milioni a fondo perduto di incentivi per la sostituzione dei veicoli di cui 2,5 per i privati con un bando che sarà pubblicato nell’estate 2020. Un altro bando da 2 milioni per i veicoli aziendali e 1 milione per le flotte pubbliche saranno pubblicati nella primavera 2020.

MENO INQUINI MENO PAGHI

È allo studio un sistema che sfrutta la tecnologia Gps per monitorare il parco auto circolante. Chi è proprietario di un veicolo benzina Euro 0 o diesel Euro 0, 1, 2 e 3 con limiti alla circolazione potrà circolare senza blocchi orari o giornalieri, rispettando un tetto massimo di percorrenza chilometrica annuale, calcolato in base alla tipologia e alla classe ambientale del veicolo. Si tratta di un sistema premiale e non punitivo che tra l’altro consentirà di monitorare gli stili di vita degli automobilisti in basi ai quali i sindaci potranno decidere di potenziare le linee di trasporto pubblico.

SE CAMBI AUTO NON PAGHI IL BOLLO

Per unire le esigenze di migliorare la qualità dell’aria e favorire chi è ancora possessore di auto inquinanti la Regione ha stanziato 7 milioni per esentare dal Bollo Auto per tre anni coloro che vendono un veicolo euro 0, 1 o 2 per acquistarne uno euro 6, purché non di lusso, cioè al di sotto dei 100 Kw di potenza: le persone che potrebbero giovarsi dell’esenzione sono 500 mila, e si stima che scelgano di farlo il 10%: quindi circa 50 mila.

ANCHE GLI AGRICOLTORI DARANNO IL LORO CONTRIBUTO

Per ridurre la produzioni di inquinanti in campo agricolo sono stati stanziati 38,1 milioni di cui 23,7 già stati assegnati alle aziende mentre altri 14,4 sono da assegnare. I bandi resteranno aperti fino alla fine del 2021. Sono principalmente tre i «compiti» assegnati agli agricoltori: ridurre le emissioni di ammoniaca; utilizzare concimi organici anziché minerali; fruttare nuove tecniche agronomiche verdi.

RISPARMIARE ENERGIA SIGNIFICA RIDURRE POLVERI SOTTILI E AZOTO

Per consumare meno energia è stato previsto un piano di incentivi di 30,8 milioni per la coibentazione degli edifici (pareti, tetti, solai, piani, piani pilotis, pannelli solari. L’acquisto di tecnologie a basso consumo (lampadine a Led) per illuminare le strade pubbliche e coibentare edifici come le Agenzie territoriali e le Asl, la Regione lancerà diversi bandi per ridurre le emissioni nocive in atmosfera.

COME CI AIUTA L’EUROPA

Per favorire la conversione di impianti inquinanti per il trasporto e per il riscaldamento degli edifici l’Unione europea ha messo a disposizione 1,7 milioni per Slowmove che promuove la mobilità ciclistica ed elettrica, 17,5 milioni per il progetto Life-IP Prepaire, 2,2 per E-Smart dedicato alla mobilità elettrica, 75.000 euro per il progetto Pellet, 75.000 euro per il progetto Legno 2 milioni per il progetto Samba

CONCLUSIONI

Mettendo insieme tutte le misure si prevede che entro il 2030 il PM10 sarà ridotto di 6.973 tonnellate e l’Ossido di Azoto di 9.107.




Dazi: Coldiretti Piemonte, il vino made in Piemonte non deve pagare il conto della guerra Trump-UE

Dopo l’accordo sui dazi trovato dagli Stati Uniti con la Cina adesso va cercata la pace anche con la Ue in vista della conclusione, il 13 gennaio, della procedura di consultazione avviata dal Dipartimento del Commercio (USTR) americano sulla nuova black list allargata dei prodotti europei sui quali Trump minaccia di estendere le tariffe e di aumentarle fino al 100% in valore.

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della scadenza del termine fissato dal Federal Register nell’ambito della disputa nel settore aereonautico che coinvolge l’americana Boeing e l’europea Airbus.

La minaccia di Trump di imporre tasse aggiuntive fa tremare in particolare l’Italia del mondo del vino che è il prodotto agroalimentare Made in Italy più esportato in Usa con un aumento del 5% in valore nel 2019 dopo il record di 1,5 miliardi raggiunto l’anno precedente, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat relativi ai primi nove mesi dell’anno.
Gli Stati Uniti sono il principale consumatore mondiale di vino e l’Italia è il loro primo fornitore.

L’imposizione di dazi favorirebbe la produzione di vino degli Stati Uniti che ha raggiunto quasi il 10% del totale mondiale per effetto di una crescita vorticosa delle coltivazioni che hanno consentito agli USA di diventare il quarto produttore di vino a livello globale dopo Italia, Francia e Spagna con una quantità di 24 milioni di ettolitri. Ma ad avvantaggiarsi sarebbero anche i concorrenti del Cile e dell’Australia particolarmente presenti sul mercato statunitense.

“Occorre al più presto riprendere il dialogo per evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati – dichiarano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – Il vino Made in Piemonte, grazie ai suoi alti standard qualitativi è già particolarmente apprezzato negli Usa che ne assorbono il 35% e le esportazioni hanno raggiunto i 200 milioni di euro: non possiamo mettere a rischio tale giro d’affari che, venendo meno, provocherebbe enormi perdite per le nostre imprese vitivinicole.

Ci vuole un impegno forte, a livello nazionale ed internazionale, per sventare una minaccia devastante per il Made in Italy agroalimentare poiché i nostri imprenditori non possono pagare il prezzo di una guerra commerciale relativa all’industria degli aerei per cui sono necessarie misure di compensazione a favore dei settori più colpiti. Oltretutto, il Piemonte – concludono Moncalvo e Rivarossa – paga già il conto delle perdite per effetto dei dazi al 25%, scattati il 18 ottobre scorso, con il Gorgonzola”.




Città Salute Novara, decisi i relatori

Saranno i consiglieri Riccardo Lanzo (Lega) per la maggioranza e Domenico Rossi (Pd) e Sean Sacco (M5s) per la minoranza i relatori in Aula del disegno di legge 62, “Norme relative al finanziamento del Presidio ospedaliero Città della Salute e della Scienza di Novara”.

Lo si è stabilito questa mattina in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco, nel corso del dibattito generale sul provvedimento, presentato per la Giunta regionale dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi.

Il Ddl, il cui iter in Commissione era iniziato nella seduta del 9 dicembre, nasce da una richiesta del Nucleo di valutazione del Ministero per far sì che la Regione garantisca l’importo delle rate che l’Azienda ospedaliera novarese dovrà pagare ogni anno.

Nei mesi scorsi, inoltre, la Giunta regionale ha sottoscritto un protocollo d’intesa con la Cassa depositi e prestiti per valutare la congruità dei costi previsti dal partenariato pubblico-privato, la collaborazione con l’Azienda ospedaliera di Novara alla stesura di tutti gli atti di gara relativi al presidio ospedaliero e la possibilità di finanziare, eventualmente, il progetto a tassi inferiori.

In attesa che la relazione della Cassa depositi e prestiti sulla congruità dei costi venga inviata e sia data alla Giunta e al Consiglio regionale la possibilità di analizzarlo prima di approvare il provvedimento in Aula, la Commissione esaminerà una serie di emendamenti presentati dai gruppi Pd e M5s.

Nel dibattito sono intervenuti per la maggioranza LanzoFederico Perugini e Sara Zambaia (Lega) e per la minoranza Rossi, Raffaele GalloDomenico Ravetti (Pd) e Sacco (M5s).

La Commissione ha anche iniziato l’esame del Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2020-2022 per l’espressione del parere consultivo sulle materie di competenza.

Per quanto riguarda la Sanità, tra i punti più importanti spiccano l’impegno per la riduzione delle liste d’attesa attraverso: l’elaborazione di linee guida uniformi per il territorio già a partire dal momento della prescrizione della prestazione, il potenziamento dei protocolli per deviare l’erogazione di alcune prestazioni specialistiche dall’ospedale alle farmacie dei servizi e ai medici di base, il prosieguo del Patto della Salute che preveda l’impiego di medici specializzandi in reparto a partire dal terzo anno e dei progetti legati al Cup unico regionale.

Si procederà con il riordino della rete ospedaliera anche per quanto riguarda le Case della Salute, monitorandone l’attività, verrà dato nuovo impulso per rendere sempre più accessibile la sanità digitale, a partire dal fascicolo sanitario elettronico. Per quanto riguarda l’edilizia sanitaria verranno portate avanti tutte le iniziative programmate.

Il dibattito è stato aperto da Giorgio Bertola (M5s) per richiesta di approfondimenti.

Per il Pd RossiGallo e Ravetti, e per Luv Marco Grimaldi hanno denunciato la sostanziale mancanza di novità rispetto a quanto stabilito dalla Giunta nella scorsa legislatura, evidenziando la necessità di elaborare un Piano sociosanitario regionale.




Nel 2019, in Piemonte, la cassa integrazione è cresciuta del 14%

Come evidenziano i dati del Servizio lavoro, coesione e territorio della UIL Nazionale, nell’intero 2019, in Italia, sono state chieste 259.653.602 ore di cassa integrazione, con una crescita del 20,2% sull’anno precedente.

In Piemonte la richiesta è stata di 32.464.616 ore, in aumento del 14% (+10,3% ordinaria, +17% straordinaria, -75,1% deroga).

La media mensile dei lavoratori piemontesi tutelati è stata di 15.914, con un incremento di 1.950 unità rispetto al 2018.

Il Piemonte è stata la seconda regione per numero di ore richieste, preceduto dalla Lombardia.

DATI PROVINCIALI

L’andamento delle ore nelle province piemontesi, nel confronto annuale, è stato il seguente: Biella +321,6%, Torino +31,2%, Novara +12,4%, Vercelli +5,2%, Alessandria -13,8%, Verbania -51,3%, Cuneo -51,3%, Asti -51,6%.

Torino, con 22.927.687 ore, si conferma di gran lunga provincia più cassaintegrata d’Italia, precedendo Roma (13.272.526) e Milano (13.071.925).

 SETTORI PRODUTTIVI

Nella nostra regione, le variazioni percentuali della cassa integrazione per settori produttivi, nel confronto tra 2019 e 2018, sono state: Industria +20,1%, Edilizia -39,4%, Artigianato -82,8%, Commercio -31,7%, per un totale di +14%.

“Il 2019 si è chiuso con una sostanziosa crescita di ore di cassa integrazione rispetto all’anno precedente. Ciò non avveniva da tempo. Purtroppo, si confermano le preoccupazioni espresse in questi mesi sullo stato di salute del sistema produttivo piemontese, come confermano i dati relativi al saldo negativo di 1.500 imprese tra aperture e cessazioni di attività. Nella nostra regione l’incremento di ore si concentra praticamente solo nell’industria, mentre gli altri settori vedono decrementi di ore. Preoccupa, in particolare, la crescita della cassa integrazione straordinaria, che non è mai foriera di buone notizie. Servirebbe un piano straordinario di riqualificazione per tutte le lavoratrici e i lavoratori coinvolti nelle crisi aziendali diventate irreversibili. In questo senso sarebbe importante conoscere con precisione dalle associazioni datoriali i profili professionali carenti nel mercato del lavoro, per favorire la riconversione professionale e, conseguentemente, l’assorbimento dei lavoratori formati”.

Lo dichiara il segretario generale della UIL Piemonte: Gianni Cortese




Confagricoltura Piemonte: per il riso nuovi pericoli da Vietnam e Cambogia

Il nuovo accordo commerciale tra Ue e Vietnam, che prevede l’importazione a dazio zero sul mercato europeo di 80 mila tonnellate di riso lavorato, semilavorato e aromatico e l’esclusione del riso dal ripristino dei dazi sulle importazioni dalla Cambogia rischiano di creare gravi problemi alla nostra risicoltura”.

Giovanni Perinotti, presidente di Confagricoltura Vercelli e Biella e responsabile nazionale del comparto riso di Confagricoltura, prende posizione sulle decisioni comunitarie degli ultimi giorni che “non danno seguito alle richieste formulate in modo compatto, senza distinzioni, dal governo italiano, dalle regioni più interessate alla risicoltura e dalle organizzazioni agricole”.

Sull’argomento ha preso posizione ufficialmente Confagricoltura a livello nazionale. “La lista stilata dalla Commissione non include il riso –sottolinea il presidente confederale Massimiliano Giansantie l’esclusione è stata motivata con la clausola di salvaguardia già in vigore che, però, si applica solo alle importazioni di riso Indica lavorato dalla Cambogia. E’ inaccettabile fare riferimento a questioni di carattere economico, quando è in discussione il mancato rispetto dei diritti umani e del lavoro”.

L’Italia – ricorda Confagricoltura – è il principale produttore di riso in Europa: su un’area di 220.000 ettari operano 4mila aziende agricole che raccolgono 1,40 milioni di tonnellate di riso all’anno, pari a circa il 50% dell’intera produzione UE, con una gamma varietale unica e fra le migliori del mondo.