Torino, mercato immobiliare: prezzi in lieve aumento, domanda abitativa vivace

Secondo le ultime analisi dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, la città di Torino ha messo a segno un aumento dei prezzi dell’1,1% nella seconda parte del 2023 rispetto al primo semestre 2023.

La macroarea del centro ha registrato un incremento dei valori dell’1,3%. Valori invariati in centro città, in via Lagrange e limitrofe, dove c’è attesa per il completamento di una scuola americana che porterà in città numerosi studenti e quindi impatterà sugli affitti. Continuano ad esserci operazioni di cambio d’uso da uffici ad abitazioni spesso destinate ad affitti turistici. Il centro città quindi si sta orientando sempre più verso una vocazione residenziale più che terziaria. Il fenomeno delle case vacanza non si è arrestato ma continua ancora nonostante la maggiore imposizione fiscale. Ci sono imprenditori che ristrutturano immobili e realizzano B&B e casa vacanza e talvolta li vendono anche con questa finalità. Su via Roma e via Lagrange il nuovo arriva a 7000 € al mq mentre l’usato viaggia intorno a 4800 € al mq.  Parliamo sempre di una zona che offre abitazioni signorili di fine ‘600 con soffitti a cassettoni oppure a botte con mattoni a vista. Continua il processo di dismissione degli uffici della ex Generali e la riconversione dell’intero edificio in abitazioni residenziali. La corsa a realizzare casa vacanza ha sottratto offerta alle locazioni residenziali: un bilocale in ottimo stato e arredato costa intorno a 700 € al mese.

Nell’area di piazza Madama Cristina, nel quartiere San Salvario, il secondo semestre 2023, ha evidenziato un ulteriore aumento dei valori immobiliari. Il mercato è alimentato sia da acquirenti di abitazione principale sia da investitori che puntano ad affittare a studenti universitari. La zona, infatti, presenta un’offerta abitativa differenziata che spazia da 1300 € al mq per le abitazioni popolari presenti in via Nizza fino ad arrivare a punte massime di 3500 € al mq per le soluzioni signorili ristrutturate, con spazio esterno vista Parco Valentino. È in quest’area, infatti, che si concentra l’offerta più prestigiosa. Su corso D’Azeglio ci sono immobili anni ’70 che hanno spese condominiali elevate e i cui prezzi si aggirano intorno a 2500 € al mq. L’area più richiesta è compresa tra piazza Madama Cristina e il Parco del Valentino. In aumento gli investitori che acquistano per fare affitti brevi sottraendo locazioni al segmento residenziale.

Comportamento antitetico per i quartieri di Bramante e Crocetta-Borgo San Secondo nella seconda parte del 2023. A Crocetta-Borgo San Secondo, quartiere che si sviluppa intorno a Porta Nuova acquistano coloro che desiderano restare in centro ma poter acquistare a prezzi contenuti. Ci sono immobili d’epoca degli anni ’40-’60 che si acquistano a prezzi medi di 3000-4000 € al mq se in buono stato e 2500 € al mq se da ristrutturare (via Caboto e via Ferraris). Gli acquirenti sono quasi sempre professionisti che impiegano capitali propri. La vicinanza alla stazione ha determinato un forte aumento di richieste di chi acquista per realizzare B&B o casa vacanza. La domanda di locazione è elevata ma si scontra con la bassa offerta e i canoni di locazione di un bilocale si aggirano intorno a 750 € al mese.

Crescono dell’1,6% i valori delle case nella macroarea di Borgo Vittoria-Barriera di Milano. Tra i quartieri che hanno registrato un leggero aumento dei valori c’è Madonna di Campagna-Barriera- Lanzo, numerose le compravendite realizzate in contanti anche da investitori che hanno acquistato palazzine intere da ristrutturare e poi rivendere e affittare. Non ci sono nuove costruzioni, le più recenti risalgono ai primi anni 2000 e sorgono presso “Allianz Stadium Juventus” e si vendono intorno a 1800-1900 € al mq. Si apprezza in modo particolare la presenza del riscaldamento autonomo. Infatti, l’offerta abitativa del quartiere è prevalentemente economica, con immobili dotati di riscaldamento centralizzato. Sorge al confine con Venaria, si è sviluppata prevalentemente negli anni ‘60-’70 che si vendono intorno a 1000 € al mq. Da segnalare il miglioramento dei collegamenti con le principali stazioni ferroviarie di Torino.

In salita dello 0,4% i valori delle case nella macroarea di Santa Rita-Mirafiori Nord, dove il quartiere di Santa Rita-Stadio ha messo in evidenza un leggero aumento dei prezzi. Apprezzato soprattutto dalle famiglie per il tipo di immobili offerti, dalle metrature ampie, per la tranquillità e la presenza dei servizi, ha visto una domanda in crescita nella seconda parte del 2023. La maggioranza degli immobili risale agli anni ‘70 e, ristrutturata, ha prezzi medi di 2000 € al mq mentre le soluzioni da ristrutturare si aggirano intorno a 1200 € al mq. Presenti anche investitori che comprano per affittare a studenti oppure con affitti brevi. Non lontano infatti sorge la facoltà di Economia e la zona è anche ben collegata con la sede di Ingegneria. Un bilocale si affitta a 450-500 € al mese.

Crescono dello 0,3% i valori delle case nell’area di Francia-San Paolo, in particolare nel quartiere di Parella-Fabrizi a causa della bassa offerta di immobili con le caratteristiche qualitative richieste dal cliente, buono stato interno e presenza di ascensore, poco diffuso in zona. Infatti, l’offerta abitativa risale agli anni ’30-’50 con alcune sporadiche costruzioni degli anni 2000. Il nuovo si aggira intorno a 2900 € al mq mentre l’usato costa 1300 € al mq. I prezzi contenuti e la presenza di due fermate della metropolitana hanno determinato una buona domanda per investimento da destinare all’affitto studentesco. Non lontano, infatti, sorge il Politecnico che è anche facilmente raggiungibile. I canoni di locazione sono più contenuti attirando studenti in zona. Un bilocale si può acquistare anche con 50-60 mila €.  In controtendenza il quartiere di Cit Turin con una contrazione dei prezzi sulle tipologie da ristrutturare, su cui si nota anche un aumento dei tempi di vendita. Si segnala una contrazione delle richieste da parte di milanesi che acquistano in questa zona, una tipologia di cliente che era cresciuta negli ultimi tempi. Tengono invece bilocali e trilocali, richiesti anche dagli investitori che affittano a studenti del vicino Politecnico, a coloro che lavorano presso il grattacielo San Paolo e la Cittadella Giudiziaria. Un bilocale si affitta intorno a 450-500 € al mese per arrivare anche a 800 € al mese.  La zona offre prevalentemente tagli ampi, oltre i 100 mq, soprattutto tra le tipologie in stile liberty, spesso firmati da architetti e caratterizzati da affreschi, bow window, parquet in stato originario, vetri cattedrali. Per queste soluzioni si toccano anche punte di 4000 € al mq. Chi acquista predilige tipologie posizionate ai piani alti e dotate di ascensore, meglio se con doppia esposizione.  Verso via Racconigi i prezzi scendono a 1800-2000 € al mq per le soluzioni da ristrutturare degli anni ’50-’70. Uno dei punti di forza del quartiere è la presenza di quattro fermate della metropolitana (Porta Susa, Principi d’Acaja, Bernini e Racconigi).

La macroarea di Nizza Lingotto Mirafiori Sud evidenzia un calo dei prezzi dello 0,6%.

In ribasso i valori degli immobili nel quartiere Bramante, confinante con il quartiere Crocetta ma spostato in zona più periferica e per questo con un’offerta in parte anche popolare su via Vespucci. Su corso Bramante si vende a prezzi medi di 2000 € al mq. Comprano prevalentemente coloro che abitano nel quartiere.  Sono stabili i prezzi delle case nella zona di Nizza-Millefonti-piazza Bengasi. Ultimati i lavori della metropolitana e completato il palazzo della Regione vanno avanti alcuni interventi di nuova costruzione in classe “A” che si vendono a 3000 € al mq. Continua l’interesse anche da parte degli studenti universitari che stanno considerando questa zona grazie ai collegamenti potenziati e alla maggiore facilità con cui si raggiunge il centro città. Allo stesso modo si registra un maggiore interesse da parte di investitori che decidono di fare affitti turistici.  In piazza Bengasi l’usato si conferma a prezzi medi di 1800 € al mq. Sono stabili i valori anche a Borgo Filadelfia, dove si trasferiranno qui anche alcune facoltà universitarie. La zona è interessata anche dalla riqualificazione dell’ex Villaggio Olimpico e del Palazzo del Lavoro, abbandonato da tempo e che adesso dovrebbe essere riqualificato per lasciare spazio a una Galleria commerciale, al Museo dei Musei, ma anche una cittadella dell’innovazione.  La zona al confine con Grugliasco beneficia della conversione di un’ex area industriale in commerciale, con la nascita di supermercati che hanno accresciuto l’appetibilità della zona.

 

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa




Politecnico di Torino e UnipolTech insieme per lo sviluppo sostenibile dei servizi alla mobilità

Si amplia il rapporto di collaborazione tra il Politecnico di Torino UnipolTech: l’Ateneo -tramite il centro Interdipartimentale SmartData@PoliTO – e la Società, con esperienza condivisa nell’ambito della ricerca e formazione, hanno siglato un accordo di partnership per sostenere i processi di sviluppo e innovazione che interessano oggi il settore della mobilità.

La collaborazione interesserà sia l’ambito della ricerca, sviluppo e innovazione – partecipando insieme a bandi di ricerca nazionali e internazionali, promuovendo la cultura scientifica e tecnologica sul territorio e organizzando eventi in sinergia con altri enti territoriali – sia l’ambito della didattica, alta formazione e formazione permanente – supportando lo svolgimento di tesi, progetti ed elaborati di laurea, organizzando visite e stage rivolti agli studenti e pianificando conferenze, dibattiti e seminari con interventi di docenti e ricercatori esperti del settore.

Nello specifico, le aree di ricerca condivise riguarderanno: l’analisi dei dati di mobilità e la creazione di modelli predittivi basati su Machine Learning e l’intelligenza artificiale, l’utilizzo dei dati di mobilità per le scelte di policy making a livello urbano ed extraurbano, e l’innovazione dei modelli di business basati sui dati di mobilità. Obiettivo della collaborazione, fornire studi a supporto dei processi decisionali per ridurre l’impatto ambientale e interpretare gli effetti che questi processi avranno sulle scelte degli individui.

UnipolTech è la società di servizi tecnologici e di mobilità del Gruppo Unipol, che progetta, sviluppa ed eroga servizi innovativi all’interno dell’ecosistema Mobility, garantisce inoltre scouting tecnologico anche all’ecosistema Property. Per garantire competitività e distintività al Gruppo assicurativo lavora costantemente con centri di Ricerca ed Università.

In ambito Mobility gestisce più di 4 milioni di clienti connessi garantendo loro servizi di sicurezza ed assistenza, inoltre grazie a più di 12 Mld di km percorsi dai clienti, ha un importante ruolo in ambito sociale contribuendo a studiare impatti in termini di rischio/pericolosità e traffico sull’intera rete stradale ed autostradale, importanti le soluzioni studiate per accompagnare la transizione ecologica.

A partire dal 2022 Unipoltech ha introdotto UnipolMove, la prima alternativa italiana nel mondo del telepedaggio, UnipolMove consente di evitare code ai caselli ma anche di pagare parcheggi ed accedere ad una vasta gamma di servizi di mobilità fruibili anche attraverso la App UnipolMove.

Insieme al centro interdipartimentale SmartData@PoliTO del Politecnico, la società intende sfruttare le potenzialità offerte dall’analisi dei Big Data e dalle opportunità offerte dal machine learning per innovativi progetti di ricerca basati sull’analisi dei dati di mobilità raccolti in ambiente urbano ed extraurbano, per supportare e contribuire alla trasformazione ecologica dei servizi sul territorio.

L’Ateneo e la Società si impegnano quindi a cooperare per offrire soluzioni innovative in termini di sostenibilità ambientale, assumendo un ruolo di primo piano nei processi di elettrificazione dei veicoli che si muovono all’interno e all’esterno delle città, in sinergia anche con i policymakers e gli stakeholders del settore.




Revisione PAC, Confagricoltura: semplificazione significativa a vantaggio delle imprese

L’approvazione da parte del Consiglio UE della parziale revisione della PAC è un grande risultato per le imprese agricole che imprime un’accelerazione importante verso un’incisiva semplificazione, riducendo i vincoli all’attività produttiva. Sebbene ci sia ancora molto da fare, questo è un primo traguardo, ottenuto grazie al documento presentato a febbraio dal Governo italiano alla Commissione, che includeva le proposte di Confagricoltura annunciate durante l’Assemblea straordinaria a Bruxelles”. Ha così commentato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, aggiungendo: “Ottima la retroattività a partire dall’inizio dell’anno in corso”.
Il presidente ringrazia il Governo, e in particolare il ministro Lollobrigida, per il lavoro essenziale e positivo svolto in ambito europeo. Occorre ora procedere a livello nazionale alla modifica del Piano strategico per l’applicazione della PAC. A livello comunitario, intanto, proseguono le iniziative per la revisione della direttiva sulle pratiche sleali e per rafforzare il ruolo dell’agricoltura all’interno della filiera.
Resta comunque indispensabile una profonda riforma della PAC, più attenta alla produzione, alla competitività e alla tutela dei redditi”, ha concluso il presidente Giansanti.




“Tecnico della sostenibilità per gli aspetti ambientali”: il Foraz organizza un corso di formazione gratuito

Grazie al progetto regionale “Academy di Filiera”, Foraz (l’agenzia formativa di Confindustria Novara Vercelli Valsesia) rende disponibile gratuitamente un percorso formativo per “Tecnico della sostenibilità per gli aspetti ambientali” articolato in cinque moduli della durata di 60 ore ciascuno, per un totale di 300 ore. Il corso consente di sviluppare competenze professionali adeguate a supportare la transizione delle aziende verso gli standard di sostenibilità sempre più richiesti dal mercato.
Nel primo modulo saranno trattate la gestione dei rifiuti, l’end of waste e la riduzione del consumo delle materie prime (ecoprogettazione); nel secondo verrà realizzata una introduzione alla preparazione del bilancio di sostenibilità secondo gli standard GRI ed EFRS e alla “B corp certification”; nel terzo si tratterà di “carbon footprint”, “water footprint” e gestione sostenibile dell’energia; nel quarto di certificazione di sistema per ambiente ed energia e di certificazioni di prodotto; nel quinto di “Life Cycle Assessment” e di economia circolare.
Le attività e la programmazione di dettaglio dei singoli moduli sono disponibili al seguente link: https://www.cittastudi.org/offerta-formativa-academy/corsi-tessili/i-corsi-per-i-dipendenti/



Asparagi e tinca gobba dorata. Prodotti d’eccellenza delle Terre del Pianalto di Poirino

Nonostante la variabilità del meteo e la difficoltà a seguire l’andamento stagionale, la natura segue il suo corso e … siamo in primavera. Come da tradizione ormai, Confagricoltura Torino, ha organizzato una cena dedicata alla stagione che, dopo l’inverno, vede risvegliarsi il mondo vegetale e la tavola arricchirsi dei sapori, profumi e colori di mille piante che diventano tripudio di ricette e sanciscono il matrimonio tra l’uomo e i prodotti della terra. Una tavolozza visiva e gustosa che segna la fine del grigiore e del freddo, in cui trionfano verdure e frutti che nascono negli orti.

L’asparago è il re incontrastato di questo periodo dell’anno e trova terra d’elezione in Piemonte con circa 240 ha di cui più di 90 in provincia di Torino. Quello di Santena e delle Terre del Pianalto di Poirino è stato riconosciuto dal 1999 quale PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale), storicamente legato a Camillo Benso, conte di Cavour che lo definì senza riserve la “sorgente della prosperità di Santena“.

Le cultivar sono riconducibili agli ecotipi Marte, Eros, Gijmlin ottenuti da ricerche e studi effettuati in Italia e in Europa e a un ecotipo locale chiamato asparago santenese legato a una selezione di Précoce d’Argenteuil ottenuta negli anni ’50 -’60 sul territorio interessato.

L’asparago di Santena e delle Terre del Pianalto è verde con sfumature violacee; i turioni hanno l’apice appuntito grazie al terreno ricco, alla maturazione fuori serra e all’utilizzo di concimi organici. Il sapore è dolce e delicato. Ha una lunghezza media di 22 cm e la parte colorata comprende circa il 65% della lunghezza totale.

Non solo orticole, il Pianalto è anche la culla di un particolare tipo di allevamento ittico, quello della tinca e nello specifico della tinca gobba dorata del Pianalto di Poirino che dal 2008 ha ottenuto la Denominazione di Origine Protetta. Il disciplinare di produzione circoscrive minuziosamente il territorio del Pianalto e, come tutti I disciplinari approvati dall’Unione Europea, dal Ministero delle Politiche Agricole e dalla Regione Piemonte, definisce nei particolari le regole di allevamento.

La tinca gobba dorata è una variante della tinca comune, presenta una livrea dalla colorazione prevalentemente giallo-rossiccia dovuta alle terre rosse, caratteristiche del Pianalto di Poirino, costituito da argille rosse pleistoceniche. Un’altra caratteristica del pesce del Pianalto è la presenza di una gibbosità all’altezza delle prime vertebre cervicali. La tinca gobba dorata del Pianalto di Poirino è apprezzata per le carni magre, leggere e compatte, proteiche e con poche spine. Inoltre, contrariamente a quanto avviene in altre zone, anche del Piemonte, in questa zona si usa pescare pesci piccoli, tra i 70 e i 120 grammi.

Abitudine che deriva da quando per sfoltire le acque, alla prima pescata, a maggio, si pescavano anche le piccole tinche che a 10 – 11 mesi misuravano 12 – 15 cm.

Peraltro, da un punto di vista culinario si adattano meglio all’assorbimento dei vini e dell’aceto usati per i carpioni che sono uno dei modi più adatti per consumarle.

Asparago e tinca gobba dorata del Pianalto di Poirino Dop, partner di eccezione di una cena preparata dallo chef Lorenzo Bechis, titolare della Rosa Bianca di Chieri e che, lunedì 13 maggio, ha riunito autorità e comunicatori per celebrare un abbinamento enogastronomico all’insegna della primavera e del territorio del Pianalto di Poirino. I due protagonisti della serata, presenti in quasi tutti i piatti, hanno deliziato i convenuti che hanno gustato le tinche fritte in aperitivo insieme alle foglie di salvia e ai fiori di zucca e nel ragù che era eccelso condimento dei plin ripieni di asparagi. I verdi turioni si ritrovavano anche nell’insalata di baccalà, soncino e pomodori e, come portata principale, spadellati in cocottina con fonduta e uovo in camicia. Gabriele Piovano, agricoltore di Trofarello, specializzato in orticoltura e frutticoltura, aveva fornito la materia prima di cui alcuni mazzi erano posti in bella mostra nella sala ristorante.

Un menu d’autore che terminava con le delizie dello chef. La proposta dei vini strizzava ancora l’occhio all’appena concluso anno del vitigno Erbaluce per la Regione Piemonte e abbinava al percorso gastronomico le tre tipologie di Erbaluce di Caluso Docg della Cantina La Masera.

Maria Luisa Cerale, direttore di Confagricoltura Torino e Alessandro Felis, direttore della comunicazione, erano i padroni di casa incontrastati.

Il presidente di Confagricoltura TorinoTommaso Visca, ringraziando i partecipanti al convivio, ha sottolineato quanto “l’agricoltura piemontese, torinese nello specifico, sia diversificata e offra eccellenze in ogni periodo dell’anno. Pesce d’acqua dolce e ortaggi sono da sempre presenti nella cucina subalpina e, insieme alla carne Piemontese, ai cereali e a molti altri ortaggi e frutti, concorrono a una tavolozza gastronomica che ci proietta a vette qualitative difficili da uguagliare. Il tutto con garanzie di genuinità, di controlli dal produttore al consumatore che è difficile riscontrare altrove. Dobbiamo essere fieri del made in Italy, in Piemonte, nel Torinese.”

DATI COLTIVAZIONE ASPARAGO – PIEMONTE 2023

(fonte Regione Piemonte)




Il “mix” energetico come futura leva di competitività e di risparmio

Dal convegno organizzato da Cnvv e Consorzio “San Giulio” importanti spunti per la definizione delle scelte strategiche per i prossimi 30 anni
«Senza energia non si vive e non si lavora. Dobbiamo quindi adottare una visione strategica di lungo periodo che considera, per i prossimi trent’anni, l’utilizzo di un “mix” di risorse energetiche come leva primaria per la competitività delle imprese, che devono contrastare una concorrenza che ha costi decisamente inferiori, ma anche per gli usi civili. Le sole rinnovabili, infatti, non saranno sufficienti a soddisfare un fabbisogno in forte crescita e grazie allo sviluppo delle tecnologie e alle competenze dei ricercatori abbiamo le idee più chiare: l’incremento delle rinnovabili dovrà andare di pari passo con quello della produzione nazionale di metano, biogas e biocarburanti, oltre che con lo sviluppo dell’idrogeno e di un nucleare pulito e sicuro». Con queste parole il presidente di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), Gianni Filippa, commenta i lavori del convegno “Quale futuro per l’energia?” organizzato da Cnvv e Consorzio San Giulio (la sua società per i servizi energetici), in collaborazione con Consorzio Univer, il 10 maggio 2024 nell’Auditorium dell’Università del Piemonte Orientale.
Dopo i saluti di Filippa e del presidente del “San Giulio”, Marco Dalla Rosa, che ha ricordato la necessità di «fare scelte energetiche su basi tecniche e non ideologiche, per una transizione che non faccia perdere competitività al sistema-Paese», i lavori, coordinati da Filomena Greco (Il Sole 24 Ore), sono stati nella prima parte caratterizzati dalle relazioni di tre docenti del Politecnico di Torino: Andrea Lanzini, Massimo Santarelli e Roberto Zanino. Dopo una panoramica sulle caratteristiche dell’Italia (in cui i combustibili fossili pesano per circa l’80% del fabbisogno energetico) e del Piemonte (che è prevalentemente un importatore di energia, utilizzata per il 49% per usi civili, per il 25% per usi industriali, per il 23% per i trasporti e per il resto dall’agricoltura, con solo 1/7 del fabbisogno coperto da fonti rinnovabili locali), gli interventi hanno sottolineato come senza il contributo del nucleare l’obiettivo di “emissioni nette zero” di gas serra entro il 2050 per contenere il riscaldamento climatico globale sia ottenibile solo con un significativo e impattante aumento di occupazione del suolo per l’installazione di impianti eolici e fotovoltaici. Uno scenario realistico per contribuire alla decarbonizzazione prevede l’utilizzo di energia prodotta per l’80% da fonti rinnovabili, per il 10% da nucleare di quarta generazione (che consente contemporaneamente la produzione di energia e il consumo delle scorie) e per il 10% da grandi centrali a gas con sistemi di cattura della CO2, con un risparmio di 400 miliardi di investimenti tra il 2035 e il 2050 rispetto a uno scenario teorico al 100% da rinnovabili.
Elisabeth Rizzotti (newcleo) ha quindi illustrato la nuova frontiera degli “Small Modular Reactors” (SMRs) di quarta generazione, attraverso i quali il nucleare potrà fare la sua parte nella transazione energetica in modo “nativamente sicuro”, efficiente e sostenibile. Newcleo, che attiverà il suo primo reattore in Francia entro il 2031, utilizza al 100% combustibile riciclato garantendo criteri di economicità, possibile costruzione in serie e trasportabilità. Durante la tavola rotonda dedicata alle politiche di sviluppo dei grandi fornitori di energia Nicola Rossi (Enel), Francesco Giunti (Eni), Lorenzo Mottura (Edison), Giuseppe Bergesio (Iren) e Simone Demarchi (Axpo Italia) hanno parlato di resilienza della rete di distribuzione, nuove tecnologie di storage e di compressione del gas, biomasse, fotovoltaico di nuova generazione, comunità energetiche e “sostenibilità sociale” di ogni scelta strategica, sottolineando la necessità di tenere conto dei parametri di sicurezza, competitività e rispetto ambientale in ogni aspetto della produzione, dell’approvvigionamento e della distribuzione.
Ha concluso i lavori l’assessore regionale Matteo Marnati, che dopo avere evidenziato il ruolo-chiave del trasferimento tecnologico ha citato alcuni aspetti da considerare nel breve termine: riduzione dei consumi, sviluppo delle fonti rinnovabili, evoluzione delle reti e dello storage, riduzione della dipendenza dall’estero, incremento delle nuove tecnologie, sviluppo dell’idrogeno e adeguamento ai cambiamenti climatici.



Assemblea Ordinaria Separata dei soci area Piemonte sud e Liguria

Il Consiglio di Amministrazione di Alpifidi S.c. ha convocato l’Assemblea Ordinaria Separata dei soci dell’area Piemonte sud e Liguria per giovedì 23 maggio 2024 alle ore 18,00, presso la Sala Riunioni del Palazzetto dello Sport di Strada Polveriera – Mondovì Piazza a Mondovì (CN).

La suddetta Assemblea sarà preceduta dall’Assemblea Separata dell’Area Valle d’Aosta e Piemonte Nord, che si terrà il 22 maggio, mentre l’Assemblea Ordinaria Generale, a cui parteciperanno i soci delegati nominati da ciascuna assemblea separata, si terrà lunedì 27 maggio.

Alpifidi S.c., nata il 1° gennaio 2021 dalla fusione tra Confartigianato Fidi Cuneo – confidi operante sul nostro territorio da alcuni decenni – e Valfidi – confidi operante in Valle d’Aosta, conta oggi oltre 8.400 soci; gli stessi soci saranno chiamati ad approvare il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023 e a rinnovare il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale per il triennio 2024-2026.

Con la relazione del Consiglio di Amministrazione, il Presidente Stefano Fracasso e il Vice Presidente Roberto Ganzinelli presenteranno ai soci le attività svolte nel corso dell’esercizio appena chiuso e quelle programmate per l’anno 2024, che saranno dirette a sostenere e agevolare l’accesso al credito alle micro, piccole e medie imprese ed alle attività professionali operanti in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, offrendo, oltre alle garanzie, credito diretto e consulenza mirata in materia finanziaria e nuovi prodotti e servizi.

Nel corso dell’anno 2023, Alpifidi ha concesso nuove garanzie per 33 milioni di Euro, sviluppando un volume di oltre 56 milioni di Euro di nuovi finanziamenti e linee di credito erogati dalle banche; ha inoltre erogato oltre 5 milioni di Euro di finanziamenti diretti alle imprese, principalmente per investimenti, ma anche per liquidità.

Lo stock affidamenti complessivo (garanzie + credito diretto) al 31/12/2023 ammonta a poco meno di 128 milioni di Euro.

L’occasione sarà utile per fare il primo punto sull’andamento dell’attività del confidi, che ormai opera a livello interregionale, sulle prospettive del confidi nel breve e medio termine e sulle strategie future.




Marco Brugo Ceriotti nuovo presidente commissione agroalimentare Confindustria Piemonte

Marco Brugo Ceriotti è il nuovo Presidente della Commissione Agroalimentare di Confindustria Piemonte. Nato a Gattinara nel 1988, è un imprenditore di quarta generazione nel settore risiero, Brugo Ceriotti subentra a Franco Biraghi e guiderà per il prossimo biennio la Commissione nata nel 2017 con l’obiettivo di rappresentare in modo unitario e coordinato il comparto dell’agroindustria del sistema confindustriale piemontese. Alla Commissione afferiscono oltre 330 imprese per un totale di circa 18.000 addetti.

“Innanzitutto, grazie a Franco Biraghi che mi ha preceduto negli ultimi anni. Come lui, sono un fervido sostenitore del lavoro di squadra e del confronto costruttivo. Il mio mandato vuole concentrarsi su alcuni temi principali: innovazione tecnologica, sostenibilità, cultura, formazione e difesa del Made in Italy. Il tutto con un occhio di riguardo alle filiere strategiche principali che sono riso, latte, carne e vino” dichiara Ceriotti che dal 2021 è anche presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Novara Vercelli Valsesia. “Altrettanto centrali saranno la transizione energetica verso le rinnovabili e l’ottimizzazione delle risorse idriche. Temi che potremo affrontare partecipando al lavoro di lobbying attraverso i canali creati a Bruxelles da Confindustria Piemonte per portare sui tavoli di discussione proposte e criticità – sottolinea – ma intendiamo potenziare anche il dialogo anche con le istituzioni nazionali per coordinare insieme a tutti i player della filiera agroalimentare, strategie che aumentino resilienza e potenziale del settore”.

Gli altri componenti della Commissione rappresentanti delle otto associazioni territoriali piemontesi sono: Pia Bosca (Unione Industriale di Asti); Andrea Bonino (Unione Industriale Biellese); Simone Peila (Confindustria Canavese); Chiara BardiniPaola Lanzavecchia e Nadia Marchisio (Confindustria Cuneo); Fabio Leonardi (Confindustria Novara Vercelli Valsesia); Simona Radicci e Mario Fanteguzzi (Unione Industriale Torino); Matteo Cavagnino (Unione Industriale Verbano Cusio Ossola).




Elezioni Amministrative 2024, Confartigianato Cuneo incontra i Candidati

In vista delle prossime Elezioni Amministrative, che si svolgeranno nelle giornate dell’8 e 9 giugno e che in provincia di Cuneo interesseranno 172 Comuni. Tra questi ci sono ben quattro delle sette sorelle, ovvero Alba, Bra, Fossano e Saluzzo, e dieci comuni sopra i 5.000 abitanti ovvero Busca, Boves, Cherasco, Centallo, Caraglio, Verzuolo, Ceva, Canale e Cervasca. Confartigianato Cuneo organizza una serie di incontri con i Candidati dei principali centri della Granda, località dove l’Associazione – la più rappresentativa del comparto in provincia – è presente con un proprio ufficio.

Ecco il calendario degli incontri, tutti con inizio alle ore 21.00 (accredito dalle ore 20.30):

  • Mercoledì 15 maggio 2024 – Candidati per il Comune di Dogliani – Presso Sala Riunioni Ufficio di Zona (Via Ghigliano 35 ter, Dogliani).
  • Giovedì 16 maggio 2024 – Candidati per il Comune di Saluzzo – Presso Sala “Scuderia tematica” – Centro “Il Quartiere” (ex Caserma “Mario Musso” – Piazza Montebello 1, Saluzzo).
  • Venerdì 17 maggio 2024 – Candidati per il Comune di Bra. Presso Sala Riunioni Ufficio di Zona (Piazza G. Arpino 35 – Bra).
  • Lunedì 20 maggio 2024 – Candidati per il Comune di Fossano – Presso “Sala Barbero” del Castello degli Acaja. In sinergia con Associazione Commercianti di Fossano.
  • Giovedì 23 maggio 2024 – Candidati per il Comune di Ceva – Presso Sala Riunioni Ufficio di Zona (Via Aldo Moro 6, Ceva).
  • Martedì 4 giugno 2024 – Candidati per il Comune di Alba – Presso Sala Riunioni “B. Viglino” (ingresso Via Vivaro 19, Alba).

Per partecipare prenotazioni all’indirizzo web:

https://cuneo.confartigianato.it/elezioni-amministrative-2024/

«Da sempre – spiega Luca Crosetto, presidente territoriale della Confartigianato Cuneo – consideriamo fondamentale il nostro rapporto con il territorio e riteniamo un valore la nostra organizzazione in Zone e la presenza in provincia con i nostri 19 uffici e i 190 dipendenti che ogni giorno sono al fianco degli imprenditori. In questo contesto è importante e strategico il dialogo con le amministrazioni locali, di cui i Sindaci rappresentano il primo baluardo dello Stato e con i quali collaboriamo quotidianamente per lo sviluppo di imprese e comunità».




Confartigianato Imprese Piemonte, CNA Piemonte e Casartigiani Piemonte: ‘Accelerare programma Transizione 5.0 e iter Legge Annuale MPMI’

Confartigianato, CNA e Casartigiani nell’audizione sul Def davanti alle Commissioni bilancio di Camera e Senato, hanno giudicato “poco condivisibile”, seppur motivata dall’incertezza sull’applicazione delle regole del nuovo Patto di stabilità europeo, la scelta del Governo di non presentare al Parlamento il quadro programmatico, in quanto è indispensabile fornire a imprese e cittadini prospettive e fiducia.

In una fase di debolezza della congiuntura economica è necessario dare impulso agli investimenti privati per mantenere le imprese sul sentiero della crescita. Sono state indicate in sede nazionale le azioni e gli interventi per consentire al Paese di crescere. Occorre accelerare il programma Transizione 5.0, che può contare su una cospicua dote di risorse per accompagnare il sistema produttivo verso le sfide della doppia transizione, digitale ed ambientale, anche grazie al sostegno ai progetti di autoproduzione energeticaDi fondamentale importanza è la realizzazione del Pnrr. Il piano sta procedendo a rilento, rispetto alla spesa di circa 80 miliardi prevista per il 2023 si è speso circa la metà. Spendere quest’anno almeno 20 dei 40 miliardi non impiegati, darebbe un impulso importante all’economia, soprattutto nell’ambito degli investimenti pubblici e delle infrastrutture”, afferma Giovanni Genovesio, Presidente di CNA Piemonte.

Per Confartigianato Imprese Piemonte, CNA Piemonte e Casartigiani Piemonte il sostegno agli investimenti richiede di rifinanziare al più presto la legge Sabatini che rischia di dover sospendere l’accoglimento delle domande. Inoltre è necessario che venga abbassata sensibilmente la soglia minima degli investimenti nella ZES Unica, oggi fissata a 200mila euro, per accelerare la spesa e consentire anche alle imprese di piccola dimensione di contribuire allo sviluppo delle economie del mezzogiorno.

Bisognerà anche adottare il piano nazionale per la riduzione progressiva del consumo di energia degli edifici residenziali prevista dalla direttiva Case Green di recente approvazione. Occorre un programma di medio termine, che individui obiettivi, priorità e risorse per accompagnare l’attuazione della direttiva, favorendo una ordinata qualificazione dell’offerta e della domanda.

Stiamo attendendo con trepidazione la “Legge annuale” dedicata alle mPmi, nella quale definire meglio strumenti e indirizzi programmatici dedicati a creare le condizioni di ambiente e contesto realmente favorevoli alla nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle micro, piccole e medie imprese del territorioInfine come Confederazioni dell’artigianato sottolineiamo l’importanza che l’UE riesca a imprimere un impulso positivo alla crescita tornando a pensare (come è stato fatto per Next Generation EU e SURE) a misure di sostegno e accompagnamento dell’economia che non siano fatte soltanto di regole e scadenze” ha dichiarato Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte

Gli obiettivi e le scadenze legati, ad esempio, al cosiddetto Green Deal europeo sono oggettivamente sfidanti, ma senza una politica economica e fiscale comune sarà altamente improbabile rispettarli.