CNA Piemonte, FITA CNA pronta a proclamare il fermo dell’autotrasporto

Le principali associazioni di rappresentanza dell’autotrasporto, riunite sotto il coordinamento nazionale Unatras, hanno convocato il comitato esecutivo per discutere la proclamazione del fermo del settore. Fita CNA, insieme alle altre associazioni di rappresentanza, sostiene con forza questa azione, ritenuta indispensabile per contrastare la situazione critica che le imprese del comparto stanno vivendo.

Gli interventi che riguardano l’accise sul gasolio e l’assenza di risposte certe da parte delle istituzioni rischiano di aggravare una situazione già difficile per il settore. Non possiamo accettare che l’autotrasporto, una categoria essenziale per l’economia del Paese, continui a essere penalizzata senza alcun confronto con le rappresentanze,” ha dichiarato Costantino Spataro, responsabile regionale di Fita CNA Piemonte. “Insieme alle altre associazioni, siamo pronti a proclamare il fermo per difendere i diritti e la sopravvivenza delle nostre imprese”.

Anche Delio Zanzottera, Segretario regionale di CNA Piemonte, ha sottolineato l’importanza dell’unità tra le associazioni del coordinamento Unatras: “L’autotrasporto è un settore strategico per l’intero sistema economico, e non può essere lasciato in balia di decisioni unilaterali. Fita CNA, insieme alle altre sigle di Unatras, sta cercando un confronto con il Governo, ma se non ci saranno risposte concrete, il fermo diventerà l’unica via percorribile”.

Il settore dell’autotrasporto, già fortemente colpito da una congiuntura economica sfavorevole, non può sostenere ulteriori oneri fiscali. Fita CNA, continuerà a difendere con determinazione gli interessi delle imprese che rappresenta.




Opportunità e Sostenibilità nel settore edile calabrese, dal PNRR al Ponte sullo Stretto

Una occasione di confronto sul futuro del settore edile nella regione, che ha saputo mettere in luce le numerose opportunità disponibili grazie alla rete di Confartigianato Imprese. Il convegno sul tema “Edilizia e infrastrutture in Calabria: prospettive e opportunità” – organizzato da Confartigianato Imprese Calabria e da ANAEPAConfartigianato Edilizia che si è tenuto venerdì 4 ottobre al Resort Altafiumara di Villa San Giovanni – si è configurato proprio come un importante momento di approfondimento sulle normative, sui processi e sulle innovazioni che interessano l’edilizia dal punto di vista delle imprese artigiane nella nostra regione

Ad aprire i lavori è stato Carlo Angotti, presidente di Anaepa Calabria, il quale ha espresso gratitudine per la presenza della Giunta nazionale di ANAEPA, sottolineando l’importanza del dibattito. “Abbiamo scelto di affrontare temi cruciali come le infrastrutture e la realizzazione di opere strategiche come il Ponte sullo Stretto, che interessano anche le imprese artigiane”, ha affermato Angotti. Ha messo in evidenza l’importanza di comprendere a fondo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e i benefici che può portare alle piccole e medie imprese.

Stefano Crestini, presidente ANAEPAConfartigianato, ha proseguito il discorso sottolineando l’importanza di ascoltare le problematiche delle imprese e fornire supporto politico. “Le imprese artigiane si sono evolute e oggi, unite in rete o consorzi, possono gestire lavori significativi. È cruciale che queste realtà partecipino alle grandi opere, affinché non siano le aziende mastodontiche a monopolizzare il settore, sottraendo opportunità alle professionalità locali”, ha affermato Crestini, aggiungendo che l’obbiettivo è contribuire al benessere economico della regione senza escludere gli artigiani.

Assente per motivi istituzionali il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, che ha fatto pervenire un proprio messaggio, a portare il saluto delle istituzioni il sindaco della Città Metropolitana, Giuseppe Falcomatà evidenziando, prima di tutto, il salto di qualità delle imprese artigiane. “Riconosciamo l’importanza delle risorse comunitarie e la necessità di un dialogo diretto con Roma e l’Unione Europea. I servizi sono fermi fino ad agosto, ma ringrazio le imprese per la loro disponibilità a collaborare nei cantieri, essenziali per gli obiettivi di spesa legati al PNRR”, ha dichiarato Falcomatà. Ha anche denunciato i recenti tagli ai comuni, esortando a un aumento delle risorse per le manutenzioni ordinarie, per garantire che i fondi di coesione rimangano a disposizione delle amministrazioni locali.

Carolina Bustamante, della Promo PA Fondazione OREP, ha fornito un’analisi sull’utilizzo delle risorse del PNRR in Calabria. Ha riportato dati significativi, affermando che “il piano PNRR per la Calabria comprende 11.000 progetti per un valore di 7,6 miliardi di euro, con quasi il 40% gestito dai comuni e l’88% dei fondi destinato alle infrastrutture”. Ha avvertito che, sebbene ci sia stato un trend positivo negli anni passati, nel 2024 si prevede un calo nei valori delle opere a causa del nuovo codice degli appalti e delle problematiche di digitalizzazione. Attualmente, il 71% dei progetti è in corso e il 29% è completato. Bustamante ha sottolineato l’importanza di semplificare i processi e migliorare i tempi di pagamento, affinché le micro e piccole imprese possano partecipare efficacemente.

Il professor Francesco Russo ha messo in luce l’importanza di un sistema ferroviario ben progettato per lo sviluppo della Calabria, affermando che “l’assenza di un sistema ferroviario efficace penalizza le regioni meridionali”. Ha sostenuto che il progetto del Ponte sullo Stretto è stato bloccato non per motivi ambientali, ma per questioni economiche, e ha evidenziato le disuguaglianze create dall’alta velocità in Italia, che favoriscono le regioni del nord. Russo ha suggerito di riconsiderare i progetti infrastrutturali esistenti, proponendo che sia possibile migliorare l’accessibilità ferroviaria senza ingenti investimenti, come il ripristino di treni diretti tra Reggio Calabria e altre città.

Ilaria Maria Coppa, rappresentante della Stretto di Messina Spa, ha parlato dell’importanza del Ponte sullo Stretto, sottolineando che “la costruzione avrà un impatto significativo sull’occupazione in Calabria, prevedendo l’impiego di circa 4.300 addetti all’anno, con picchi fino a 7.000 durante le fasi di massima attività”. Ha spiegato che il progetto non solo migliorerà le infrastrutture, ma agirà anche da moltiplicatore di sviluppo per il Mezzogiorno, creando nuove opportunità imprenditoriali e stimolando la cooperazione tra enti locali e comunità. Attraverso una progettazione integrata, il Ponte e le sue infrastrutture possono diventare catalizzatori di interventi di rigenerazione territoriale, stimolando la cooperazione tra enti locali e comunità”, ha sottolineato.

Walter Ignazitto, procuratore aggiunto presso la procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha trattato il tema della legalità nei cantieri. Ha avvertito delle insidie rappresentate dalla criminalità organizzata e ha dichiarato: “È fondamentale che ogni imprenditore rispetti le normative vigenti, non solo per tutelare il proprio lavoro, ma anche per garantire la sicurezza dei cittadini”. Ignazitto ha evidenziato il cambiamento nella percezione delle problematiche legate alla criminalità, incoraggiando la denuncia delle richieste estorsive come passo fondamentale per creare un clima di maggiore legalità: “Sempre più imprenditori hanno il coraggio di denunciare le richieste estorsive, contribuendo a creare un clima di maggiore legalità. La denuncia è il primo passo per liberare il nostro territorio da questa morsa”.

Daniela Scaccia, segretario nazionale di ANEPA, ha parlato della riforma della patente a crediti, evidenziando le preoccupazioni riguardo alla sua efficacia. “Il sistema è operativo dall’1 ottobre e include non solo l’edilizia, ma anche l’impiantistica e le carpenterie metalliche. Siamo in rincorsa, poiché il decreto attuativo è stato ricevuto solo il 20 settembre, riducendo il tempo utile per prepararci”, ha spiegato. Scaccia ha sottolineato che, sebbene inizialmente ci fossero dubbi, c’è speranza che questa iniziativa possa contribuire a ridurre gli infortuni sul lavoro, con un monitoraggio previsto per valutare l’efficacia della misura.

Andrea Di Maurizio di Autostrade Per L’Italia ha illustrato il recente accordo sottoscritto con Confartigianato per la qualificazione e selezione delle imprese per la manutenzione delle infrastrutture autostradali.

“Stiamo predisponendo procedure di gara in linea con le normative vigenti e apprezziamo il protocollo con Confartigianato per la ricerca di fornitori locali”, ha dichiarato. Lorenzo Carretti, presidente della Rete dei Consorzi 4C Network di Confartigianato, ha ribadito l’importanza di affrontare i settori di mercato complessi, affermando: “Vogliamo garantire che le piccole e medie imprese possano accedere ai contratti con il gruppo Società Autostrade e partecipare a progetti di costruzione e gestione”.

In conclusione, Silvano Barbalace, segretario regionale di Confartigianato Calabria, ha esortato le imprese a unirsi e qualificarsi per affrontare le sfide del mercato, sottolineando l’importanza della cooperazione tra istituzioni e imprese per promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo.

“Dobbiamo collaborare con soggetti istituzionali e affrontare le sfide che il settore presenta. È fondamentale che le aziende si uniscano e si qualifichino, poiché da sole non possiamo superare queste difficoltà”, ha dichiarato Barbalace, anticipando che proporrà di convocare i sindacati per avviare la trattativa sul contratto collettivo regionale dell’edilizia, replicando l’esperienza positiva della Puglia.




Accordo Fond. SIA, SAA e Dip. di Management UniTo per borse di studio e servizi agli studenti

È un passo concreto per l’incremento del patrimonio di competenze degli studenti della SAA, la storica Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino, orientato verso le esigenze del mercato del lavoro con particolare attenzione alla visione internazionale, quello sancito oggi con la sottoscrizione dell’accordo di collaborazione fra la stessa business school, il Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino Valter Cantino e la Fondazione SIA (Studi di Interesse Aziendale).

Fulcro dell’iniziativa è un programma annuale di borse di studio, per complessivi 200.000 euro al cui finanziamento compartecipano al 50% la Fondazione SIA e il Dipartimento di Management dell’ateneo cittadino, destinate al merito e a sostenere esperienze di formazione, stage e tesi di laurea all’estero degli studenti iscritti ai corsi di laurea triennale e magistrale della SAA.

Un’operazione voluta dai firmatari allo scopo di promuovere e sostenere le attività formative incrementando l’interazione tra il mondo accademico e le aziende del territorio, che contempla inoltre il coinvolgimento dell’Area Education dell’Unione Industriali Torino: il documento siglato prevede infatti anche azioni dirette all’attivazione di un osservatorio sulle applicazioni dell’Intelligenza Artificiale nei processi didattici, nonché la realizzazione di alcuni interventi migliorativi degli spazi didattici del corso di laurea in Business Administration.

Siamo particolarmente orgogliosi e soddisfatti di questo nuovo inizio e potenziamento di una storica e mai interrotta collaborazione con importanti realtà del territorio quali la Fondazione SIA e l’Unione Industriali di Torino, che ne è anche socio fondatore” dichiara la professoressa Elisa Mongiano, presidente di SAA Scarl “gli obiettivi condivisi e comuni sono infatti una garanzia di successo”.

Condividiamo progetti ambiziosi e mettiamo in campo risorse importanti a favore dei nostri studenti e delle nostre studentesse, per migliorare le loro capacità e per premiarne il merito, una strada che ci è stata indicata e iniziata anche dal compianto collega Valter Cantino e che vogliamo continuare e migliorare” aggiunge Francesca Culasso, direttrice del Dipartimento di Management.

Per Gianfranco Carbonato l’accordo è un importante tassello nella missione della Fondazione SIA da lui presieduta: incentivare, valorizzare e premiare i giovani che scelgono percorsi di studio di pieno interesse e importanza strategica per le imprese. “L’accordo con la SAA e il Dipartimento di Management è una delle principali attività nella direzione che riteniamo prioritaria: attenzione verso i giovani SAA, realizzata con significativi premi per merito, ma anche con occasioni di crescita personale ed esperienze. Si sente sempre più spesso dire (sovente con ragione) che l’Italia “non è un Paese per giovani”. Per contrastare questo trend, siamo tra i pochi enti che “finanziano” direttamente gli studenti meritevoli di materie d’interesse delle imprese. Con circa 150.000 € complessivi per borse di studio e ulteriori iniziative in favore degli studenti SAA e altrettanti per gli studenti di lauree STEM, siamo tra i maggiori finanziatori privati in Italia per borse di merito e abbiamo piani di crescita e di raccordo con altre realtà che condividano le nostre motivazioni”.

Il presidente dell’Unione Industriali Torino, Marco Gay, sottolinea infine l’importanza dell’iniziativa per la sua organizzazione: “Investire nel percorso formativo e nello sviluppo delle competenze di chi sta per affrontare il proprio cammino professionale nel mondo dell’impresa è un impegno fondamentale per consentire alle aziende di essere sempre più performanti e competitive. Le attività sviluppate con la Fondazione SIA e le collaborazioni come questa rappresentano per l’Unione Industriali Torino preziose opportunità attraverso cui far emergere i giovani talenti, affinché possano contribuire alla crescita del nostro sistema economico e produttivo”.




Assessore Gallo: Per ora nessuna nuova miniera in Piemonte

“È prematuro parlare di apertura di miniere e di concessioni, siamo ancora in una fase preliminare e il compito della Regione è quello di monitorare”. Lo ha detto in Terza commissione (presidente Claudio Sacchetto) l’assessore regionale alle Attività estrattive Marco Gallo, nell’informativa sulla disciplina della ricerca delle materie prime di interesse strategico per il territorio piemontese.

“In merito alla richiesta dei permessi di ricerca per uranio nel Cuneese, la Regione ha sospeso l’istruttoria in attesa che il progetto venga sottoposto all’esame del Ministero. Per quanto riguarda invece le richieste presentate lo scorso mese di agosto nelle Province di Biella e Vercelli, riguardanti cobalto, nichel, rame e altri metalli associati le stesse stanno proseguendo il loro iter, ma come detto è prematuro parlare di possibili aperture di punti estrattivi proprio perché non sono noti i risultati delle indagini sull’effettiva esistenza di giacimenti certi, che siano poi economicamente coltivabili”, ha aggiunto l’assessore.

Per delucidazioni sono intervenuti Domenico Rossi e Monica Canalis (Pd).

Piano regionale delle attività estrattive

I lavori della commissione sono proseguiti con la seconda informativa di Gallo sul Piano regionale delle attività estrattive (Prae).

“Il Piano è stato realizzato dalla precedente Giunta, a noi spetta il compito di portarlo in approvazione, incominciando con il primo comparto, quello che riguarda le pietre di cava,  e con il  terzo, quello dei materiali industriali, poi toccherà al secondo, quello che riguarda le pietre ornamentali. Siamo in una fase decisiva, che culminerà poi con l’esame finale in Consiglio” ha spiegato l’assessore.

Sono intervenuti Domenico RossiCanalis Mauro Calderoni (Pd) e Alice Ravinale (Avs).

Tartufi

Nella Terza commissione si è infine discusso anche di tartufi, vere e proprie eccellenze piemontesi.

La conservazione del patrimonio tartufigeno regionale avviene mediante la concessione di un’indennità ai proprietari, ai possessori di terreni e alle associazioni di raccoglitori che li conducano per la conservazione delle piante di riconosciuta capacità tartufigena, permettendo nel contempo la libera raccolta dei tartufi su detti terreni.

I commissari hanno espresso all’unanimità parere preventivo favorevole alla proposta di deliberazione che concede ai Comuni una deroga di trenta giorni sui sessanta previsti per ultimare le istruttorie. In tutto il Piemonte sono circa duecento le amministrazioni comunali interessate.

Sempre all’unanimità, via libera all’aumento di 10 euro della tassa annuale sulle concessioni regionali per l’abilitazione alla ricerca e alla raccolta dei tartufi, che passa da 150 a 160 euro. Le risorse introitate, circa 530 mila euro annuali, vengono investite per la difesa e la promozione del patrimonio tartufigeno.

Infine è stato espresso a maggioranza, con il voto contrario dei gruppi di opposizione, parere preventivo favorevole alla proposta di deliberazione per il rinnovo della Consulta per la valorizzazione del patrimonio tartufigeno regionale, presieduta dallo stesso assessore Gallo, titolare anche della delega alle Foreste.

La Consulta è composta anche da altri 14 soggetti designati tra i consiglieri delle Province di Alessandria, Asti, Cuneo e della Città Metropolitana di Torino, dall’Unione delle Associazioni dei raccoglitori dei tartufi del Piemonte, dal Centro nazionale di studi sul tartufo, dal Consiglio nazionale delle ricerche, dalle associazioni agricole e dal Coordinamento regionale tartuficoltori associati piemontesi.

Domenico Ravetti (Pd) aveva chiesto di rinviare la trattazione in quanto tra pochi giorni le Province di Alessandria e Cuneo saranno chiamate a rinnovare i propri rappresentanti. Sono poi intervenuti Canalis e Alberto Unia (M5s).




Industria calzaturiera: nel primo semestre export in valore in aumento

Il settore calzaturiero nazionale archivia un primo semestre con una flessione sia nel fatturato (-9,1%) che nell’export (sceso del -8,5% in valore e del -6,8% in quantità nei primi 5 mesi). In forte calo anche l’indice Istat della produzione industriale (-19,5%). Questa la fotografia del comparto scattata dall’ultimo report realizzato dal Centro Studi Confindustria Accessori Moda per Assocalzaturifici, che rileva inoltre un decremento degli acquisti delle famiglie italiane (-2,1% sia in volume che in spesa).

A livello regionale, nel primo semestre in Piemonte export in valore in aumento del +25,2%. Le prime 5 destinazioni dell’export piemontese, che coprono il 62% del totale, sono risultate: Francia (+19,1%), Germania (+11,6%), Cina (+189,3%), Spagna (+35,9%) ed Emirati Arabi (+6,7%). Il numero di imprese attive (tra calzaturifici e produttori di parti) ha registrato, secondo i dati di Infocamere-Movimprese, un calo di -4 aziende sullo scorso dicembre, tra industria e artigianato, accompagnato da un saldo negativo di -26 addetti. Per quanto riguarda le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate da INPS nella prima metà dell’anno per le imprese piemontesi della filiera pelle, si registra un aumento del +1,3% rispetto allo stesso periodo del 2023: sono state autorizzate quasi 190mila ore, un numero superiore del +485% rispetto alla situazione pre-Covid dei primi 6 mesi del 2019.

Giovanna Ceolini, Presidente di Assocalzaturifici commenta il quadro nazionale: “La fase di debolezza della domanda, frenata da una minor propensione all’acquisto da parte dei consumatori, dal rallentamento di diverse economie (non solo quella cinese) e dall’incertezza legata alle turbolenze geopolitiche in diverse aree del pianeta, ha fortemente penalizzato gli ordinativi, non risparmiando neppure il lusso. La congiuntura negativa sta avendo forti ripercussioni sui ritmi produttivi delle aziende, che hanno amplificato il ricorso alla cassa integrazione. Crescono inoltre i saldi negativi nel numero di addetti ed imprese attive rispetto allo scorso dicembre”.

Gli effetti più significativi si sono avuti nell’interscambio con l’estero. “A soffrire, in primis, – continua Ceolini – sono state le esportazioni, da sempre il traino del comparto, visto che viene venduto fuori dai confini nazionali l’85% delle paia prodotte in Italia. A seguito della contrazione delle vendite estere (-8,5%), il saldo commerciale settoriale, pur in attivo per 2,34 miliardi di euro, denota un calo del -4,7%, malgrado il ridimensionamento delle importazioni (-11,6%)”.

Anche sul fronte dei consumi interni i dati non sono positivi: nei primi 6 mesi gli acquisti delle famiglie italiane sono scesi del -2,1%, sia in volume che in spesa. Analizzando la tipologia di calzature, i cali più marcati hanno interessato le scarpe da uomo (-5,7% in quantità e -4,6% in spesa), mentre quelle per donna e per bambini/ragazzi evidenziano riduzioni nell’ordine del -3%, sia nelle paia che in valore. Le “sportive e sneakers” mostrano le contrazioni meno pesanti (-1% in volume e -0,6% in valore). La pantofoleria, infine, cede l’1,7% in quantità (malgrado la tenuta di quella per donna), con un -0,7% in spesa. Se gli acquisti delle famiglie mostrano un’evoluzione poco premiante, buone notizie provengono invece nuovamente dallo shopping degli stranieri in visita in Italia, grazie all’aumento di arrivi e presenze dei turisti stranieri nel Belpaese, dopo la crescita sostenuta del 2023.

Per quanto riguarda il sentiment, le attese degli operatori per la seconda parte dell’anno escludono grandi miglioramenti nel breve periodo. Dalla survey condotta tra le aziende associate, emerge che la quota di chi si attende nel terzo trimestre in corso un fatturato in calo sugli analoghi mesi 2023 risulta ancora maggioritaria (56% del panel). E, con riferimento alle previsioni per l’intero anno, 3 imprenditori su 4 ritengono che il 2024 per la propria azienda sarà peggiore dell’anno precedente.



Cereali, un settore penalizzato da condizioni climatiche e mercato. Confagricoltura Piemonte: “I conti non tornano

I dati sul settore cerealicolo messi a disposizione dal Copa Cogeca, l’organo di rappresentanza degli agricoltori e delle cooperative agricole dell’UE, destano forti preoccupazioni.

La produzione di cereali, in Europa, quella dei 27 Paesi, dovrebbe raggiungere i 257.3 milioni di tonnellate per far fronte alla domanda di mercato, ma attualmente registra un calo del 4.7% (circa 10 milioni in meno) sul raccolto del 2023. Anche a livello nazionale la situazione produttiva è analoga.

 

Le piogge sul Piemonte da aprile in poi hanno lasciato ben poche finestre temporali utili alle lavorazioni: hanno causato ritardi nella semina o addirittura la risemina di alcuni cereali, richiedendo l’impiego di varietà con periodi di crescita più brevi e precoci. Tuttavia, nonostante la scarsa produzione, la qualità si è mantenuta su buoni livelli” puntualizza Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte che prosegue evidenziando come il settore cerealicolo e la sua filiera facciano parte di una commodity; pertanto, scontano dei prezzi di un listino mondiale, che poco remunerano le nostre realtà produttive, sostenibili e garantite.

 

A questa situazione già penalizzante, occorre anche aggiungere che non si arresta la tendenza in crescita del prezzo dei mezzi chimici, carburante, energia elettrica e semente, contribuendo sensibilmente all’incremento dei costi di produzione mentre, allo stesso tempo, il sistema degli anticipi e degli acconti degli aiuti Pac sta scontando ridimensionamenti e ritardi rispetto alla precedente programmazione.

In sostanza la materia prima è pagata in modo inadeguato, nonostante la qualità regga – sottolinea il presidente – ma i costi per produrre aumentano”.

Gli agricoltori possono tracciare tutte le attività in campo per arrivare a certificare la salubrità del prodotto ma continuano ad essere penalizzati poiché il valore aggiunto non viene distribuito in modo equo lungo tutta la filiera” sottolinea Allasia.

 

Un altro problema da trattare in modo risoluto riguarda l’autosufficienza alimentare del nostro Paese” evidenzia Allasia. “Occorre lavorare insieme, produttori agricoli e trasformatori, per superare le criticità di questa e di altre filiere significative del sistema agroalimentare nazionaleattraverso contratti tra le parti, per valorizzare la materia prima nazionale, anche collaborando con istituti di ricerca e università”.

 

Un ulteriore aspetto da migliorare – ritiene Confagricoltura Piemonte – è quello della logistica: una diminuzione dei costi lungo la catena della distribuzione andrebbe a tutto vantaggio dei consumatori finali, rendendo il carrello della spesa più leggero in termini economici.

 

“In altre parole – ricapitola Allasia – è necessario lavorare su progetti per filiere più competitive, capaci di creare reddito, favorire l’aggregazione di prodotto, migliorare la logistica di trasporto e di stoccaggio e, nel contempo, in grado di puntare su ricerca e innovazione al fine di dare al consumatore un prodotto sempre più di qualità




CNA Piemonte – Crisi Automotive: CNA Piemonte chiede interventi urgenti a sostegno di artigiani e PMI

Il settore automotive in Piemonte sta vivendo una delle crisi più gravi degli ultimi decenni. I dati pubblicati recentemente dall’ISTAT indicano una contrazione del 35% nella produzione di automobili nel mese di luglio, con un calo annuo del 3,3%. Questa tendenza negativa, che prosegue da 18 mesi consecutivi, ha colpito duramente l’intera filiera produttiva, in particolare artigiani e micro e piccole imprese che rappresentano il cuore pulsante dell’economia regionale.

La crisi del settore automobilistico non è una novità per il Piemonte, una regione che vanta una lunga tradizione in questo comparto. La delocalizzazione di Stellantis e la chiusura di stabilimenti storici hanno creato un vuoto pericoloso, dissipando competenze ingegneristiche e capacità produttive uniche . La situazione è ulteriormente peggiorata a causa della riduzione della domanda interna e delle esportazioni, soprattutto verso la Germania, un mercato chiave per molte imprese piemontesi .

In base alla recente analisi di Unioncamere Piemonte nel primo semestre del 2024, il valore delle merci esportate dal Piemonte è diminuito del 46%, un calo preoccupante che riflette l’impatto della crisi su tutto il tessuto produttivo . Le piccole imprese, già in difficoltà a causa della pandemia e delle tensioni geopolitiche, stanno lottando per sopravvivere in un contesto sempre più incerto e competitivo.

Di fronte a questa emergenza, CNA Piemonte lancia un appello alle istituzioni locali e nazionali per un intervento immediato e coordinato a sostegno delle piccole e medie imprese del settore automotive. “Le micro e piccole imprese, che costituiscono la spina dorsale del nostro tessuto economico, non possono essere lasciate sole in questo momento critico”, dichiara Delio Zanzottera, Segretario Regionale di CNA Piemonte. “Chiediamo alla nuova Giunta regionale e ai Parlamentari piemontesi un confronto urgente per pianificare strategie concrete per la ripresa, a partire dalla Transizione 5.0 e dall’accesso agevolato al credito ”.

Le proposte di CNA Piemonte includono misure specifiche per incentivare l’innovazione, la digitalizzazione e la formazione professionale delle imprese, oltre a semplificazioni burocratiche e un rinnovato supporto all’internazionalizzazione. “Le imprese piemontesi hanno dimostrato resilienza e capacità di adattamento, ma senza un sostegno concreto rischiano di vedere disperse competenze e posti di lavoro. In questo contesto, CNA Piemonte sottolinea anche l’importanza di sostenere la transizione ecologica. Gli incentivi legati alla produzione sostenibile e alla promozione del “Made in Europe” possono rappresentare una leva fondamentale per rilanciare il settore automotive regionale. Tuttavia, è necessario agire rapidamente per sfruttare appieno le opportunità offerte dai nuovi eco-bonus previsti per il 2025” dichiara Giovanni Genovesio, Presidente di CNA Piemonte.

Il Piemonte ha tutte le competenze e le risorse per continuare a essere un polo di eccellenza nel settore automotive, ma per farlo è necessario che le istituzioni intervengano con urgenza. CNA Piemonte chiede un piano d’azione immediato che coinvolga tutti gli attori della filiera produttiva per garantire il futuro di migliaia di imprese e lavoratori che dipendono da questo settore.




Spin off di Comau, la Regione è in contatto con il ministero

“La Regione è informata del percorso di spin off, di Comau da Stellantis? E il governo non intende esercitare il golden power, annunciata dal ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso?”. Queste le domande poste da Alice Ravinale (Avs) all’assessore Elena Chiorino. L’occasione è stata la discussione dei primi question time della legislatura, presieduti dal consigliere segretario dell’Udp, Fabio CarossoRavinale ha aggiunto che “la questione è importante anche ai fini di tutelare i lavoratori e le lavoratrici e la loro continuità occupazionale”.

Chiorino ha risposto che “la Giunta regionale non solo è informata ma è in costante contatto con il ministro Urso per lavorare a supporto del mantenimento delle eccellenze del nostro territorio. Lavoriamo per richiamare alle proprie responsabilità Stellantis anche rispetto ai finanziamenti pubblici ricevuti. La Comau rappresenta un patrimonio industriale di grande valore, non solo per la nostra regione, ma per l’intero automotive italiano. La Giunta è impegnata per tutelare le eccellenze professionali e industriali, per non disperdere le competenze ed evitare la perdita di competitività del nostro territorio”.

Durante i question time è stata data risposta anche alle interrogazioni di: Nadia Conticelli (Pd) sui pagamenti dei finanziamenti per la lotta alla tratta di esseri umani e al caporalato; Alberto Unia (M5s) sulle azioni per affrontare l’emergenza casa; Sarah Disabato (M5s) sulla carenza di infermieri in Piemonte; Giovanna Pentenero (Pd) sulla diffusione del virus della “lingua blu”; Giulia Marro (Avs) sulla verifica della applicazione dell’ordinanza sulle limitazioni del lavoro nelle ore calde; Vittoria Nallo (Stati Uniti d’Europa) sulla situazione degli studenti che alloggiano nelle residenze Edisu Piemonte nel periodo delle Universiadi 2025; Monica Canalis (Pd) sui tagli agli ausili per l’incontinenza delle persone non autosufficienti.




Confindustria Piemonte, Andrea Amalberto presenta le linee di attività e la sua squadra

Il Consiglio di Presidenza di Confindustria Piemonte, nel corso della prima riunione dopo l’elezione di Andrea Amalberto, ha ratificato le nomine e le ‘Linee di attività’ proposte dal neopresidente.

Saranno quattro i vicepresidenti:

–         Laura Coppo, Presidente di Confindustria Alessandria

–         Mariano Costamagna, Presidente di Confindustria Cuneo

–         Gianni Filippa, Presidente Confindustria Novara Vercelli Valsesia

–         Marco Gay, Presidente Unione Industriali Torino.

Cinque le deleghe assegnate dal presidente: a Patrizia Paglia (Canavese) va quella per l’Automotive; alle Attività estrattive, Carlo Colombino (Torino) che è coordinatore del gruppo di lavoro; per il Made In, Paolo Barberis Canonico (Biella); per Politiche attive del Lavoro e Welfare, Laura Coppo (Alessandria); per la Transizione Digitale, Paolo Conta, presidente pro tempore del DIH Piemonte. Il Presidente Amalberto mantiene invece la responsabilità diretta sulle deleghe per: Ambiente e Energia; Capitale Umano; Desk Bruxelles; Organizzazione e sinergie del sistema Confindustriale piemontese.

Sono invece dieci le commissioni, per cui sono già stati indicati i rispettivi Presidenti:

–         Commissione Aerospazio, Giorgio Marsiaj (Torino)

–         Commissione Agroalimentare, Marco Brugo Ceriotti (Novara Vercelli Valsesia)

–         Commissione Credito e Finanza, Giorgio Baldini (Novara Vercelli Valsesia)

–         Commissione ESG, Marco Piccolo (Torino)

–         Commissione Industria del Turismo (con cultura e turismo di impresa), Laura Zegna (Biella)

–         Commissione Infrastrutture e Urbanistica, Paola Malabaila (Ance Piemonte)

–         Commissione Internazionalizzazione ed attrazione investimenti, Alessandro Battaglia (Cuneo)

–         Commissione Multinazionali, Pierpaolo Antonioli (Torino)

–         Commissione Sanità e Scienze della Vita, Alberta Pasquero (Canavese)

–         Commissione Trasporti e Logistica, Alberto Crivello (Torino).

Nei prossimi quattro anni, metteremo al centro con il Presidente della Regione Piemonte e la sua Giunta un percorso di condivisione, relativo a strategie e progetti di politica industriale coerenti con le Proposte del Piano Industriale del Piemonte di Confindustria Piemonte. Il nostro obiettivo è un Piemonte industriale, innovativo, sostenibile, internazionale. Anche in questa prospettiva intendiamo lanciare già dal 2025 un nuovo appuntamento, ovvero gli Stati Generali di Confindustria Piemonte, dove potremo verificare lo stato dell’economia regionale e delle dinamiche progettuali in corso” ha spiegato nel corso della riunione il presidente Andrea Amalberto. Un’ulteriore punto di attenzione saranno anche le partecipazioni regionali, in cui viene chiesto “un rafforzamento del nostro ruolo per la definizione delle strategie, la gestione delle iniziative e la ricerca di investitori privati. In particolare, penso alle relazioni con Finpiemonte e Finpiemonte Partecipazioni, CEIPiemonte, CSI Piemonte e IRES”. Crescerà anche il coinvolgimento dei Parlamentari piemontesi e dei componenti del Governo, aumentando i momenti di confronto sia con il consiglio di presidenza, sia direttamente con le Commissioni di Confindustria Piemonte.

Un lavoro intenso ed esteso, ha spiegato ancora Amalberto, per inserire il Piemonte nel flusso della transizione verso la mobilità sostenibile come piattaforma che crea e realizza soluzioni, non solo per l’utente finale. Consolidare i settori recentemente vincenti come l’agri-eno-food e alzare il livello della competitività delle filiere storiche come tessile, aerospazio, lusso. Si vogliono poi cogliere le occasioni nelle life-science, medicina, biotech e salute. Focus anche sull’Intelligenza Artificiale, robotica e big data per favorire la diffusione intersettoriale nelle specializzazioni locali, anche nel settore pubblico, e guidare la regione nella transizione digitale e tecnologica. Tra gli obiettivi stabilmente in agenda il completamento del disegno di realizzazione delle infrastrutture, il consolidamento del Piemonte come una piattaforma logistica di terza generazione, l’economia circolare, la sostenibilità e la green economy.

Infine, tra le priorità indicate dal presidente Amalberto, anche il Progetto Migranti che vuole essere coerente con gli obiettivi del Piano Mattei per l’Africa. L’intenzione è anche riuscire a promuovere percorsi di istruzione tecnica e formazione professionale allineati con le esigenze del mondo del lavoro per formare e consentire l’ingresso nel nostro Paese di lavoratori qualificati per le nostre necessità e nei settori nei quali risulta complicato reperire manodopera nel Nord Italia. Il coordinamento del progetto sarà gestito da Laura Coppo, Presidente di Confindustria Alessandria, insieme alla Piccola Industria e ai Giovani Imprenditori.

Il Consiglio di Presidenza di Confindustria Piemonte risulta pertanto così composto: Presidente: Andrea Amalberto. Vicepresidenti: Laura Coppo, Confindustria Alessandria; Mariano Costamagna, Confindustria Cuneo; Gianni Filippa, Confindustria Novara Vercelli Valsesia; Marco Gay, Unione Industriali Torino. Consiglieri: Alberto Biraghi, Piccola Industria di Confindustria Piemonte; Paolo Conta, Confindustria Canavese; Luigi Costa, Unione Industriale Asti; Paola Malabaila, Ance Piemonte; Andrea Notari, Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte; Michele Setaro, Unione Industriali del VCO; Giovanni Vietti, Unione Industriale Biellese.




Settimana europea della mobilità:la Città metropolitana presenta il progetto europeo A.M.I.C.I.

Nell’ambito delle iniziative per la Settimana europea della mobilità, la Città metropolitana di Torino ha organizzato l’incontro di presentazione del progetto europeo A.M.I.C.I. Azioni di Mobilità Innovativa, Cooperativa e Integrata per martedì 17 settembre nella sede di corso Inghilterra 7 a Torino.
Si tratta di un progetto transfrontaliero Alcotra Italia-Francia per contribuire a sostenere la cultura della mobilità sostenibile, sperimentando servizi per il trasporto di persone e merci: i partner italiani e francesi (Città metropolitana di Torino, Unione Montana Val Susa, Syndicat Mixte de l’Avant Pays Savoyard, Communauté d’Agglomération d’Arlysère) collaborano ad azioni transfrontaliere su due linee d’intervento principali:
-sensibilizzare e mostrare altre possibili forme di mobilità alle amministrazioni, alle scuole e alle imprese dei territori interessati, per stimolare cittadini, studenti, lavoratori ad adottare forme di mobilità sostenibile con azioni di educazione e formazione, scambi di buone pratiche, visite di studio e tavoli di lavoro locali e transfrontalieri;
-sperimentare forme di mobilità sostenibile basate sul concetto di “mobilità as-a-service” (MaaS), attraverso la creazione di una rete di infrastrutture come stazioni ciclabili all’incrocio di diversi mezzi di trasporto e fermate di carpooling su strade trafficate, mostrando possibili alternative all’uso quotidiano dell’auto privata e nuovi modelli di mobilità sostenibile, compresa la logistica urbana a emissioni zero.
Al mattino la presentazione del progetto si potrà seguire anche via webinar, mentre al pomeriggio i due workshop di approfondimento si terranno esclusivamente in presenza.