Confagricoltura Alessandria, sopralluogo nei campi alluvionati del Casalese

Oggi pomeriggio la Giunta regionale ha effettuato una serie di sopralluoghi nelle zone del Piemonte maggiormente battute dal maltempo.

In particolare, l’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa su invito di Confagricoltura Alessandria si è recato nelle aziende colpite dalla recente alluvione nel Casalese per visionare i danni, insieme ad una delegazione dell’Organizzazione agricola composta dal presidente provinciale Luca Brondelli di Brondello, dal direttore provinciale Cristina Bagnasco, dal presidente della Zona di Casale Monferrato Giovanni Girino e dal direttore della Zona di Casale Monferrato Giovanni Passioni.

A Terranova, la frazione di Casale Monferrato gravemente danneggiata da questo evento alluvionale, il percorso è partito dall’azienda di Giovanni Gatti, per poi giungere dall’imprenditore agricolo Gaudenzio Ferrara con il nipote Carlo Alberto e a seguire dall’associato Alessandro Berzero, dove sono state visitate le strutture e visionati i terreni.
“Come per altri recenti eventi calamitosi, anche in questo ennesimo caso il quadro della situazione è allarmante: le strutture aziendali come stalle e ricoveri attrezzi sono state invase da fango e materiali vari, così come le abitazioni. I campi dove il riso era in piena trebbiatura sono devastati, con presenza di ghiaia, detriti, tronchi e altri materiali; anche gli argini sono crollati in alcuni punti” esordisce il presidente della Zona di Casale di Confagricoltura Giovanni Girino.

“Auspichiamo un tempestivo intervento delle istituzioni, perché il bilancio in tutto il Piemonte è sicuramente pesante. Per ripristinare i terreni che presentano voragini, smottamenti e detriti, così come per riordinare le strutture aziendali saranno sicuramente necessari tempi lunghi. E la conta dei danni non è ancora terminata. Consideriamo senza dubbio un segnale positivo e incoraggiante la visita dell’Assessore che ha potuto vedere e valutare in prima persona quanto accaduto alle nostre imprese” commenta il presidente provinciale Luca Brondelli.

“Siamo fermamente convinti che un’azione efficace di manutenzione dei corsi d’acqua per prevenire il dissesto idrogeologico e mettere in sicurezza i territori sia assolutamente urgente e necessaria” dichiara il direttore provinciale Cristina Bagnasco.
“I nostri uffici tecnici sono a disposizione degli agricoltori per la compilazione delle pratiche per la segnalazione dei danni agli enti preposti, così come per la valutazione dei singoli casi in relazione ai contributi europei” afferma il direttore della Zona di Casale Passioni.

 




Premiata la Fedeltà Associativa della zona di Cuneo di Confartigianato

Un riconoscimento significativo alla fedeltà associativa, a cui si è affiancato anche un focus sull’intraprendenza giovanile per coniugare, durante la celebrazione della longevità imprenditoriale, i due aspetti fondanti del “valore artigiano”: tradizione ed innovazione.
Con questo programma si è festeggiata la Fedeltà Associativa della zona di Cuneo di Confartigianato nell’ampio salone del Varco di piazza Foro Boario a Cuneo.
In apertura la relazione del presidente di Confartigianato – zona di Cuneo Valerio Romana, alla quale sono seguiti i saluti della sindaca di Cuneo Patrizia Manassero e le riflessioni sulla difficile situazione attuale da parte del vicepresidente di Confartigianato Imprese Cuneo Michele Quaglia.
A seguire, la testimonianza di quattro imprenditori “giovani”, Alessio Giordanengo titolare della Iron Make di Peveragno che produce tavoli e arredo in legno, ferro e resina, Mattia Maccaferri contitolare di Mek Phoebe Tatoo – studio di tatuaggi, Gabriele Fronzè titolare di Elemento Modular Cloud – nuove soluzioni digitali, e Rossella Campisi titolare di Pas de Mots, sarta specializzata in Kimono, tutti e tre di Cuneo. Dalle loro parole sono emersi passione, creatività e sguardo fiducioso verso il futuro, sentimenti che hanno offerto anche alle generazioni precedenti una visione prospettica di grande speranza. A chiusura di questa parentesi “under 40” sono intervenuti Omar Garino presidente del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Cuneo e Gabriele Druetta presidente del Fab Lab, realtà innovativa interna all’Associazione.
La mattinata si è conclusa con la consegna dei riconoscimenti per i 35 e i 50 anni di Fedeltà Associativa.
«È un appuntamento importante – ha dichiarato Valerio Romana – che ad ogni edizione sottolinea l’operosità e la capacità dei nostri artigiani. È stato anche un’occasione per richiamare l’attenzione su tematiche più che mai attuali e con le nuove generazioni lanciare uno sguardo speranzoso verso il futuro. Non dimentichiamo, infine, che questo evento ha rappresentato anche un piacevole momento di convivialità, dopo due anni di ristrettezze sociali dovute al Covid, e un gesto di riconoscimento all’impegno dei nostri artigiani associati della zona».
«L’iniziativa – ha concluso Michele Quaglia – ha voluto innanzitutto rendere omaggio a imprenditrici e imprenditori che si riconoscono nei principi della Confartigianato, costituendo la base associativa di quella che è la seconda Associazione in Italia per numero di aderenti. Di particolare rilievo, poi, gli interventi dei giovani imprenditori, attraverso i quali è emersa con chiarezza la grande vitalità che sta alla base dell’imprenditoria locale. Vi è infine, il senso più profondo della “Fedeltà Associativa”: un ringraziamento verso queste imprese che, come baluardi di un’economia sana e vivace, sono un importante presidio del territorio, generando economie e relazioni, dando occupazione e contribuendo allo sviluppo del nostro tessuto sociale».

Elenco imprese insignite della “Fedeltà Associativa”

35 ANNI
Aime Olga – Acconciatori – Castelletto Stura
Alpiservice srl – Meccatronica – Peveragno
Autonoleggio F.lli Menardi di Valter & Silvio Menardi snc – Autonoleggiatori – Cervasca
B.G. di Barale G. & C. snc – Meccanica e Subfornitura – Cuneo
Baiocco Daniele – Elettricisti – Cuneo
Barale Valter – Orafi/ lavorazione metalli preziosi – Cuneo
Brignone Ghio Pellegrino di Ghio Ilario & C. snc – Edili – Cuneo
C.D.E. snc di Diego Ronchetto Salvana & C. – Antennisti – Cuneo
Edilscavi srl – Scavi e movimento terra – Cuneo
Ferreri Pier Mario – Carrozzieri – Villafalletto
Fulcheri Marco & C. snc – Carpenteria Meccanica – Cuneo
Gioielli Tassone di Tassone Cinzia e Flavia sas – Orafi/lavorazione metalli preziosi – Cuneo
Giordano Claudio – Elettricisti – Cuneo
Grosso Serramenti srl – Produzione porte e serramenti – Peveragno
Pellegrino Car Service snc – Carrozzieri – Cuneo
Piumatti Gilberto – Corniciai – Cuneo
R.C.M. srl – Carpenteria Meccanica – Villafaletto
Riba Aurelio – Meccatronica – Boves
Romana Danilo – Acconciatori – Cuneo
S.H.D. di Bassignana Enrico &C. srl – Elettronica industriale – Cuneo
Shado Acconciature Donna di Galaverna Stefania – Acconciatori – Cuneo
Shado By di Brignone Anna Emanuela – Acconciatori – Cuneo

50 ANNI
Armando Renato – Trasporto Merci – Cervasca
Baudino Adriano & Figli snc – Serramenti e infissi – Boves
Colombero snc di Colombero S. & Magnabosco N. – Termoidraulici – Cuneo
Dutto Sebastiano & C. snc – Meccanica e subfornitura – Cuneo
Idrotermo sanitaria di Demarchi Fulvio & C. snc – Termoidraulici – Cuneo
Ma.Ri.Cu. di Gatti Bruno & C. snc – Ascensoristi – Cuneo
Pellegrino macchine Agricole di Pellegrino Vincenzo & C. snc – Riparazione macchine agricole – Cuneo
Pellicceria Ceratto snc – Pellicce – Cuneo
TI.PI. Tipografia Piemonte Editrice di Carlo & Giorgio Felici sas – Tipografi – Cuneo




Torino. Suap, attivo un nuovo sportello online

Lo Sportello Unico per le Attività Produttive della Città di Torino (SUAP) ha attivato dal 22 marzo scorso – relativamente alle pratiche del commercio in sede fissa, somministrazione di alimenti e bevande, licenze di pubblica sicurezza e autorizzazioni sanitarie – un nuovo servizio on line di ricevimento pubblico per gli operatori economici e/o i professionisti da loro incaricati.

Attualmente sono attivi 9 sportelli on-line e vi si accede previa prenotazione dell’appuntamento con i funzionari del Servizio SUAP della Divisione Commercio per quesiti e approfondimenti utili per la presentazione di istanze di varia tipologia (apertura attività, volture, cessazioni, modifiche ecc.).

La prenotazione può essere effettuata collegandosi al portale ‘Torino Facile’ a cui si può accedere con le proprie credenziali o tramite SPID. Se l’utente dispone dell’App IO’ dopo essersi prenotato riceve la notifica della prenotazione e può effettuare il collegamento anche direttamente dal cellulare.

L’appuntamento si svolge in video conferenza e consente anche il contestuale scambio di documentazione.

Per approfondimenti e informazioni è possibile consultare il sito internet della Città all’indirizzo

 

 

 




Università, aumentano gli iscritti malgrado il Covid

Nonostante la pandemia con il nuovo anno accademico sono incrementati gli iscritti agli atenei piemontesi che seguiranno i corsi secondo la prevista modalità mista di partecipazione, in parte in presenza in parte a distanza.

A sottolinearlo è l’assessore regionale all’istruzione e diritto allo studio universitario, che ha illustrato in sesta Commissione le materie di sua competenza nell’ambito del Documento di economia e finanza regionale 2021-2023.

È stato messo in luce come fra gli obiettivi dell’assessorato ci sia quello di ridurre al massimo il rischio di contagio da Covid-19, il che comporta anche la necessità di riorganizzare gli spazi, in particolare nelle residenze universitarie al fine di assegnare stanze solo singole.

A fronte quindi del ridotto numero di posti letto si sta valutando la possibilità di attivare convenzioni con strutture che sopperiscano a questa necessità. Si intende inoltre offrire sostegno agli studenti in situazione di disagio a seguito dell’emergenza e confermare la più ampia copertura possibile delle borse di studio agli studenti meritevoli ma privi di mezzi, nonché rafforzare l’internazionalizzazione del sistema universitario regionale e promuovere una collaborazione crescente fra atenei, poli di innovazione, piattaforme e parchi tecnologici.

Per quanto riguarda il diritto allo studio l’assessore ha spiegato che lo sforzo maggiore si concentrerà sull’obiettivo di mantenere i livelli di qualità attuale dei vari servizi in un contesto di risorse regionali decrescenti.

La volontà è quella di rendere effettivo il diritto allo studio riducendo il tasso di abbandono, confermare la più ampia copertura dei voucher per il diritto allo studio e di borse di studio, ottimizzando l’uso delle risorse a questo scopo. Nell’ambito dell’edilizia scolastica si adotteranno criteri di selezione degli interventi meritevoli di contribuzione che vadano a premiare la razionalizzazione della rete delle strutture scolastiche, l’economicità e l’ecosostenibilità ambientale delle soluzioni (ristrutturazioni o nuove costruzioni) al fine di ampliare sempre più la quota del patrimonio d’edilizia scolastico sicuro e a norma.

Sono poi intervenuti alcuni consiglieri di M5s, Pd e Lega per chiedere chiarimenti su mense scolastiche, utilizzo dei voucher per acquisto di cancelleria, tirocini, borse di studio ed edilizia scolastica.

È infine stato dato parere preventivo favorevole sulla proposta di delibera della Giunta regionale in merito all’“Approvazione dei criteri per la realizzazione e la promozione di azioni volte a garantire e migliorare i livelli di qualità dell’offerta formativa ed educativa nelle istituzioni scolastiche del Piemonte”.

Il documento contempla quattro categorie di progetti, ovvero attività finalizzate a migliorare la qualità dell’offerta formativa ed educativa e progetti di sperimentazione organizzativa, didattica ed educativa, iniziative di interesse generale regionale, interventi per la prevenzione e il contrasto del bullismo e cyberbullismo e iniziative per l’acquisizione e l’uso della Lis.




Situazione ambientale nel Chivassese: la Città metropolitana scrive a Regione Piemonte

La situazione ambientale in atto da ormai troppo tempo nell’area del Chivassese preoccupa gli amministratori di Città metropolitana di Torino che si sono fatti interpreti del senso diffuso di insicurezza ed allarme della popolazione in una lettera inviata all’assessore all’ambiente della Regione Piemonte, Matteo Marnati.

Il vicesindaco metropolitano Marco Marocco e la consigliera metropolitana delegata all’ambiente Barbara Azzarà hanno mandato a Marnati un documento predisposto dai tecnici della Città metropolitana di Torino che illustra nel dettaglio la concentrazione di discariche, impianti di trattamento e produzione di biometano, cave ed alcune altre attività in regime di autorizzazione integrata ambientale (AIA).

Tutto insediato da tempo in una stessa e limitata realtà territoriale.

“Siamo certi che la Regione Piemonte è a conoscenza della situazione – scrivono tra l’altro Marocco e Barbara Azzarà – ma come amministratori della Città metropolitana di Torino sentiamo il dovere di segnalare la necessità di un esame maggiormente approfondito per poter prevenire allarmi o criticità ambientali. Le chiediamo, assessore Marnati, di valutare il documento insieme alla possibilità di un colloquio che ci consenta di illustrarLe direttamente le nostre posizioni”.

 




Imprenditori e imprenditrici laureati sono oltre 205mila e hanno fondato oltre 236 mila imprese

E’ stato presentato il Rapporto “Laurea e imprenditorialità”, il primo studio sull’imprenditorialità dei laureati in Italia, curato da Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna e Unioncamere, che ha analizzato i dati, a livello individuale, di 2.891.980 laureati in atenei italiani tra il 2004-2018 e i dati, a livello aziendale, delle 236.362 imprese da essi fondate.

 

Dal Rapporto emerge che il 7,1% dei laureati è fondatore di impresa (al momento della creazione di un’impresa possiede una quota di capitale e ricopre un ruolo imprenditoriale come amministratore, titolare o socio): complessivamente si tratta di 205.137 laureati. Le imprese da loro fondate sono 236.362, e rappresentano il 3,9% del totale delle imprese presenti in Italia a settembre 2019.

 

Il 61,3% dei fondatori ricopre una carica da titolare, il 22,1% da amministratore e il 16,6% da socio. Il 37,1% dei fondatori ha creato la propria impresa prima di conseguire la laurea (il 13,4% prima di iscriversi all’università, il 23,7% durante gli studi universitari), mentre il 27,0% entro il terzo anno dalla laurea. La quota restante (35,9%) ha creato la propria impresa dopo il terzo anno dalla laurea. Tra i fondatori gli uomini rappresentano il 53,9% mentre le donne il 46,1% (nella popolazione di laureati le percentuali sono invece, rispettivamente, 40,1% e 59,9).

 

“Dall’indagine emerge il dato confortante che i nostri laureati hanno un significativo spirito imprenditoriale – commenta il Presidente del Consorzio AlmaLaurea Ivano Dionigi -. Lo studio mette altresì in evidenza che, anche in questo campo, come in quello dell’orientamento, il contesto socio-economico della famiglia esercita un ruolo decisivo. Pertanto, anche in considerazione dell’attuale scenario economico, la cultura imprenditoriale va incentivata attraverso efficaci attività di orientamento e di promozione di competenze che ne facilitino la diffusione”.

“L’indagine svolta dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea in collaborazione con Unioncamere e DiSA – aggiunge il Direttore del Consorzio AlmaLaurea Marina Timoteo -, mostra come l’imprenditorialità dei laureati abbia esiti positivi nell’ambito del contesto nazionale. Le imprese create dai laureati sono più vitali: hanno, infatti, un tasso di crescita e di sopravvivenza più alto, assumono forme giuridiche più complesse e contribuiscono a creare opportunità di lavoro anche nelle aree del territorio italiano che vivono maggiori difficoltà economiche. L’indagine conferma, quindi, il dato, già da tempo acquisito dalle indagini di AlmaLaurea: laurearsi conviene. Chi si laurea ha più chances di fare impresa e ha più chances di far durare l’impresa che ha creato”.

 

“Questa ricerca presenta i primi dati che combinano per un intero Paese i laureati delle sue università e le imprese da essi fondate in un lungo orizzonte temporale – spiega Maurizio Sobrero del Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna -. Si tratta di una novità importante nel panorama mondiale della ricerca sul ruolo delle Università nel supportare lo sviluppo economico non solo attraverso la formazione di figure professionali qualificate, ma anche offrendo opportunità concrete di sviluppo di progetti imprenditoriali. Si tratta di uno sforzo tecnico particolarmente complesso, reso possibile dalla collaborazione lungimirante di due istituzioni come AlmaLaurea e Unioncamere che, per la prima volta, incrociano i propri dati e danno loro ulteriore vigore per indirizzare in modo più approfondito e consapevole le scelte a supporto dell’imprenditorialità. Il Dipartimento di Scienze Aziendali ha fornito il supporto scientifico e continuerà a sostenere lo sviluppo delle analisi per mettere a disposizione delle comunità interessate nuove opportunità di studio e di intervento”.

 

“Dallo studio emerge un dato significativo: il 7% dei laureati nelle diverse discipline avvia una attività di impresa”, sottolinea il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli. “Per fondare una azienda serve certamente una idea brillante e innovativa, ma servono anche le conoscenze per la realizzazione del business plan e le competenze di carattere manageriale sugli aspetti finanziari del fare impresa. Su questo piano intervengono le Camere di commercio, lavorando, insieme alle associazioni, al fianco degli aspiranti e neo imprenditori. Un sostegno decisivo soprattutto per le imprese di minori dimensioni”.

 

 

Forma giuridica.

Il 60,2% è costituito da imprese individuali; il 24,8% da società di capitale, il 15,0% da società di persone, mentre il restante 0.01% assume altre forme giuridiche. Questa distribuzione è coerente con quella nazionale, nello stesso periodo, caratterizzata per il 52,1% da imprese individuali, per il 28,1% da società di capitale, per il 16,3% da società di persone e per il 3,5% da altre forme giuridiche. Negli ultimi dieci anni, nella nostra popolazione di imprese, la percentuale di società di capitale è cresciuta del 65,2%: circa due volte il tasso di crescita delle società di capitale a livello nazionale.

 

Settore economico.

L’11,6% delle imprese opera nel settore agricolo, il 9,4% in quello industriale e il 79,0% nei servizi. Nei servizi, per citare i più rappresentati, il 29,1% delle imprese opera nel ramo del commercio; il 9,8% nelle attività professionali, scientifiche e tecniche; l’8,9% nelle attività finanziarie ed assicurative; il 7,5% nelle attività di servizi di alloggio e di ristorazione; il 6,9% in servizi di informazione e comunicazione. A livello nazionale, la percentuale di imprese che opera nel settore agricolo risulta del 12,2%, mentre il 22,7% opera nel settore industriale ed il 65,1% nei servizi. Nello specifico, il 24,9% opera nel settore del commercio, il 3,5% opera nelle attività professionali, scientifiche e tecniche; il 2,1% nelle attività finanziarie ed assicurative; il 7,4% nelle attività di servizi di alloggio e ristorazione; il 2,2% nei servizi di informazione e comunicazione. In particolare, la percentuale di imprese che operano in attività professionali, scientifiche e tecniche è cresciuta negli ultimi dieci anni, dal 10,1% nel 2009 al 13,2% nel 2018. Osservando l’andamento a livello nazionale degli ultimi dieci anni, la percentuale di imprese che svolgono attività professionali, cresce dal 3,1% al 3,5%. Per le imprese che operano nel settore agricolo, la percentuale, per la nostra popolazione osservata, è aumentata negli ultimi cinque anni, in controtendenza con il trend nazionale.

 

Dimensione e impatto economico.

Usando la classificazione EU, le imprese fondate dai laureati sono così suddivise: il 96,1% è costituito da micro imprese, con un fatturato annuale inferiore a 2Ml€, il 3,9% è formato da piccole o medie imprese, con un fatturato tra 2 e 50Ml€ e solo lo 0,03% del totale delle imprese è costituito da grandi imprese, con fatturato superiore ai 50Ml€. Il 49,2% del fatturato totale è generato dalle micro imprese, il 43,5% dalle piccole e medie imprese; le grandi imprese danno origine al restante 7,3%. A livello nazionale, le micro imprese rappresentano il 95,3% delle imprese attive e contribuiscono per il 29,7% alla creazione di valore aggiunto. Le piccole e medie imprese costituiscono il 4,6% e contribuiscono per il 38,8% alla creazione di valore aggiunto. Infine le grandi imprese rappresentano lo 0,4% e contribuiscono al 31,5% del valore aggiunto realizzato.

Si fa qui riferimento all’ultimo dato disponibile nel database (2018 o anno precedente).

 

Area territoriale.

Sotto il profilo territoriale, il 37,4% delle imprese fondate dai laureati è localizzato nel Nord Italia, il 21,7% nelle regioni del Centro e il 40,8% nelle regioni del Sud Italia. La ripartizione territoriale delle imprese italiane presenta un quadro differente rispetto a quello delle imprese fondate dai laureati: sono per il 45% insediate nel Nord, per il 21% nel Centro e per il 34% nel Sud Italia.

 

Tasso di sopravvivenza.

Delle 9.821 imprese nate nel 2009, dopo dieci anni, è ancora attivo il 54,8% (si tratta di circa 5.400 imprese). A livello nazionale, delle 312mila imprese nate nel 2009, dopo 10 anni, è ancora attivo il 40,6% (circa 127mila).

 

Tasso di crescita.

Il tasso di crescita è dato dal rapporto tra il saldo fra iscrizioni e cessazioni, per ogni anno di osservazione, e lo stock delle imprese di laureati (236.362). Il tasso di crescita è aumentato negli ultimi dieci anni, passando dal 2,2% nel 2009 al 3,7% nel 2018. A livello nazionale, il tasso di crescita delle imprese (calcolato come rapporto tra il saldo fra iscrizioni e cessazioni e lo stock annuale delle imprese registrate) diminuisce: dall’1,2% nel 2009 allo 0,5% nel 2018.

 

Imprese femminili.

Le imprese femminili rappresentano il 38,0% (ossia 89.917) del totale delle imprese create dai laureati. Questa percentuale è maggiore di quella nazionale che è pari al 22,0%. Il 12,8% opera nel settore agricolo, il 7,4% nel settore secondario e il 79,8% opera nel settore dei servizi (nello specifico, il 33,0% nel commercio). La percentuale di imprese femminili nel settore professionale, tecnico e scientifico è pari al 7,7%. Si tratta di una percentuale minore di quella osservata nella nostra popolazione di imprese (9,8%), ma superiore a quella nazionale di imprese femminili che operano nello stesso settore (3,8%).

Le imprese femminili sono definite come imprese la cui partecipazione al controllo e alla proprietà è detenuta in prevalenza da donne.

 

Start-up innovative.

Le start-up innovative fondate dai laureati sono pari al 20,2% (2.127) di tutte le start-up innovative nate in Italia (10.546). Il 24,3% delle start-up innovative opera nel settore professionale, scientifico e delle attività tecniche.

Le start-up innovative per essere tali devono soddisfare almeno uno dei seguenti criteri: 15% o più di spese sostenute in ricerca e sviluppo; 1/3 o più del personale in possesso di dottorato di ricerca; 2/3 o più della manodopera in possesso di una laurea magistrale; essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale.

 

Famiglia di origine.

Tra i fondatori, si rileva una maggiore presenza di laureati con genitori che svolgono professioni di livello più elevato: l’11,5% ha un padre imprenditore (tale quota è del 4,7% nella popolazione dei laureati), il 39,0% ha un padre libero professionista (è il 30,2% nella popolazione), il 7,4% ha un padre dirigente e il 7,2% un padre direttivo/quadro (nella popolazione le percentuali sono, rispettivamente il 7,0% e l’8,4%). Tra i fondatori ha un padre impiegato il 21,2% e un padre operaio il 13,2% (nella popolazione le quote sono, rispettivamente, il 29,9% e il 19,2%). Se si prende in considerazione la professione delle madri dei fondatori, la distribuzione è differente, ma conferma tali tendenze.

 

Anno di laurea.

Tra i fondatori, il 58,5% ha conseguito il titolo negli ultimi 10 anni (nel periodo 2009-2018), il 41,5% da più di 10 anni (nel periodo 2004-2008); nella popolazione del complesso dei laureati le quote sono, rispettivamente, 68,8% e 31,2%.

 

Atenei.

Il 75,0% dei fondatori ha creato un’impresa nella medesima regione sede dell’ateneo di conseguimento del titolo; l’8,1% in una regione differente, ma nella medesima ripartizione territoriale dell’ateneo (nord, centro, sud e isole). Il restante 16,9% ha creato un’impresa in una ripartizione territoriale differente rispetto a quella degli studi universitari. Tra i laureati degli atenei statali la quota di fondatori è in linea con la media complessiva e pari al 7,0%, mentre sale al 9,4% tra i laureati degli atenei non statali. Tra i fondatori, proviene da un ateneo statale il 96,4% e da un ateneo non statale il 3,6%. Per il complesso dei laureati le quote sono, rispettivamente, 97,3% e 2,7%.

 

Gruppo disciplinare.

Tra i fondatori, il 18,1% ha conseguito una laurea nel gruppo disciplinare economico-statistico, il 14,2% nel gruppo politico-sociale, il 9,4% in quello giuridico, l’8,6% in ingegneria, l’8,6% nel gruppo letterario, il 7,8% nel gruppo medico. Nel complesso della popolazione dei laureati, l’ambito disciplinare più diffuso è quello medico, con il 13,2%; il 12,7% ha invece conseguito una laurea nel gruppo disciplinare economico-statistico, l’11,8% nel gruppo politico-sociale, il 10,3% in ingegneria, l’8,6% nel gruppo letterario e l’8,5% in quello giuridico. Tutti gli altri gruppi disciplinari sono meno rappresentati, sia tra i fondatori sia tra i laureati complessivamente considerati.

 

 

 

 

 




La sostenibilità come “valore d’impresa”

Sono stati la sostenibilità, e le sue tante declinazioni, affrontate in modo convinto e concreto, senza retorica, i temi centrali dell’evento organizzato da Confartigianato Cuneo, con il contributo di Fondazione CRC, lo scorso 14 luglio presso il Castello della Manta, per presentare il proprio bilancio sociale.

Giunta alla settima edizione, la pubblicazione, illustrata dal direttore generale Joseph Meineri, nelle sue 120 pagine racconta in modo qualitativo e quantitativo l’impegno e operato dell’Associazione di categoria, la più rappresentativa del settore artigiano e delle PMI in provincia, seconda in Italia per numero di Associati con oltre 9.600 associati. Ma non solo. Proseguendo il percorso di responsabilità sociale, volto a misurare e comunicare ai suoi referenti e stakeholder l’impatto del lavoro prodotto sul territorio, nell’ambito del sistema economico locale e delle comunità territoriali, Confartigianato ha connotato il proprio bilancio sugli aspetti e sugli impatti afferenti alla sostenibilità: ambientale, economica e sociale – con un esplicito riferimento agli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030.

«Asset di grande rilievo – ha commentato Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Cuneo – che consideriamo un “valore” per le nostre aziende – non a caso il volume si intitola “Valore d’Impresa”. Una rilevanza che, anche se non sempre è quantificabile con numeri e statistiche, trova nella rendicontazione del Bilancio uno strumento non solo utile e indispensabile, per tracciare quanto fatto, ma soprattutto per delineare con sempre maggior consapevolezza ed efficacia le linee guida per il futuro».

«Al centro – ha aggiunto Crosetto – la responsabilità sociale d’impresa che da sempre costituisce l’essenza delle imprese artigiane e della stessa nostra Associazione, attiva da 78 anni sul territorio provinciale, presente con 20 uffici e 190 dipendenti. In generale, le attività economiche non devono essere considerate solo come un centro di creazione di profitto, ma fulcro di interessi interconnessi, quelli degli imprenditori e dei lavoratori, dei clienti e dei fornitori, dei finanziatori e degli istituti di credito, dell’ambiente sociale, culturale, comunitario di riferimento. Le nostre imprese producono ricchezza, generano occupazione, presidiano i territori, salvaguardano tradizioni, sviluppano innovazione, creano relazioni. Sono fondamentali per lo sviluppo di un territorio e del Paese».

Questi temi, le loro declinazioni in ambito aziendale, sociale e ambientale, e le sfide che ne deriveranno per il futuro sono stati poi affrontati nella tavola rotonda svoltasi l’evento, moderata da Nicolas Lozito, giornalista de “La Stampa”, autore della newsletter “Il colore verde” e del podcast “Cambiamenti”.

Intervenuti al partecipato convegno, che ha visto la presenza di numerosi rappresentanti delle istituzioni, della politica, della società civile e del mondo produttivo, un ricco parterre di relatori che hanno affrontato il tema della sostenibilità sotto diversi aspetti interventi dopo i saluti di Paolo Vulcano, Sindaco di Manta, Ezio Raviola, presidente della Fondazione CRC, Mauro Gola, presidente della Camera di Commercio, e le introduzioni di Michele Quaglia, vicepresidente provinciale di Confartigianato Cuneo e Milena Viassone, Coordinatore del Campus di Management ed Economia – Università di Torino, Sede di Cuneo.

Hanno partecipato alla tavola rotonda Giacomo Ballari, presidente della Fondazione Agrion; Roberto Cavallo, A.D. Cooperativa ERICA; Marella Caramazza, Direttore generale di Istud Business School, Consigliere di amministrazione della Fondazione Cottino e del Cottino Impact Campus; Matteo Biffoni, Sindaco di Prato; Luca Cassani, Corporate Sustainability Manager Epson Italia;Piercarlo Rossi, Prof. ordinario Diritto Comparato Università degli studi di Torino.

A chiudere il momento di confronto le conclusioni del Ministro della Difesa Guido Crosetto che (come già avvenuto lo scorso anno durante la presentazione del Bilancio di Confartigianato svoltosi a Monforte d’Alba) ha offerto una visione sul tema di più ampio respiro, grazie al suo osservatorio privilegiato sulla politica nazionale e internazionale.




Torino. Dal dizionario dei rifiuti, una corretta raccolta differenziata

Come dare nuova vita ad un vecchio oggetto oppure come disfarsene in modo corretto?

Ci viene in aiuto “il dizionario dei rifiuti” che compare tra le novità della web app che Città metropolitana di Torino ha realizzato per tutti i cittadini interessati a rispettare l’ambiente. Raggiungibile all’indirizzo propone il dizionario dei rifiuti integrato, rinnovato e completato, dove si possono raccogliere spunti per smaltire correttamente oppure allungare la vita dei beni di uso quotidiano.

Un esempio? La tazza in ceramica dove si smaltisce? La web app ci ricorda che si tratta di un oggetto facile da vendere ai mercatini dell’usato, che si può donare oppure essere riutilizzata come vasetto per piantine e fiori.

E gli auricoli del cellulare? La web app ci ricorda che appartengono alla categoria dei R.A.E.E., i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e quindi spiega come possiamo agire.

La web app “La tua differenziata” in rete da alcuni mesi ed è un pratico strumento consultabile da qualsiasi device, pc, tablet o smartphone. Contiene tutte le informazioni sullele fasi della corretta gestione dei rifiuti, a partire dalla prevenzione fino alla raccolta differenziata, fase indispensabile per l’effettivo riciclo nell’ottica di un’economia circolare.
In particolare il dizionario integrato, che proponedi default centinaia di voci, è una guida sicura per capire come dar nuova vita ad un vecchio oggetto o come e dove poterlo gettare.

Prima dell’elenco di voci l’app contiene lo spazio per digitare la tipologia di rifiuto da smaltire.
Il mondo della raccolta differenziata e della prevenzione nella produzione dei rifiuti è in continua evoluzione e se impariamo ad utilizzare strumenti come questa web app saremo sempre aggiornati e daremo una mano all’ambiente.




Confagricoltura Alessandria: le prime impressioni sulla vendemmia

Settembre, tempo di vendemmia. E’ ancora presto per effettuare un bilancio, ma è un buon momento per una panoramica sulla vendemmia del nostro territorio. Così, come ogni anno Confagricoltura Alessandria ha raccolto le prime testimonianze di dirigenti ed associati per ciascuna zona viticola della provincia.

Così commenta il presidente di Confagricoltura Alessandria Luca Brondelli di Brondello: “Siamo nel periodo di raccolta dei vini bianchi, per cui non possiamo già dire che il nostro sia un resoconto sulla vendemmia 2021, ma si tratta delle prime impressioni dei nostri viticoltori, che si sono presi cura dei vigneti in questa annata agraria che si sta concludendo con la raccolta delle uve. A un primo acchito, la qualità sembra elevata mentre la quantità non abbonda”.

Il presidente Luca Brondelli prosegue: “Speriamo che sopraggiungano adeguate precipitazioni senza eventi estremi, che quest’anno sarebbero fondamentali, dopo la prolungata siccità, per garantire una equilibrata maturazione delle uve. Quest’anno purtroppo verrà ricordato dagli imprenditori agricoli per l’andamento meteorologico, contraddistinto da ogni possibile avversità: dall’inverno caratterizzato da temperature molto miti al gelo primaverile e ancora temporali con bruschi rovesci, trombe d’aria e grandinate violente, per arrivare alla elevata siccità estiva. Saranno premiati i produttori che avranno saputo gestire bene il vigneto durante tutto il corso della stagione”.




Arpa produce gel igienizzante gratuitamente per forze dell’ordine e personale sanitario

I laboratori dell’Arpa hanno dato la disponibilità a preparare una soluzione disinfettante secondo le indicazioni disposte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Lo ha annunciato l’Assessore all’Ambiente, Matteo Marnati. Nei giorni scorsi proprio ad Arpa era stato chiesto un contributo per l’emergenza Coronavirus.

«Il direttore Angelo Robotto – ha spiegato Marnati – ha messo a disposizione della Regione alcuni esperti di laboratorio che hanno il compito di seguire la produzione del Gel. Lo ringrazio per aver risposto tempestivamente all’appello. Sapevamo delle grandi professionalità di Arpa e sapevamo anche che non si sarebbero tirati indietro di fronte a un’emergenza come questa”.

Il Gel è costituito da una base di etanolo, acqua ossigenata, glicerina e acqua. “Subito sarà messo a disposizione gratuitamente e prioritariamente delle Forze dell’Ordine e del personale sanitario. L’iban intestato a Regione Piemonte UniCredit Group – IT 29 H 02008 01152 000100689275 BIC UNCRITM1AF2 per le donazioni aiuterà ad acquistare gli ingredienti poiché serviranno grandi quantità per superare l emergenza. L’obbiettivo è arrivare a produrne 40 litri al giorno”.

“Sono state valutate le scorte di reagenti disponibili e, al momento, il quantitativo che si è in grado di preparare è pari a 17 litri. Può sembrare una goccia nel mare delle necessità, ma è importante cominciare a collaborare e dare un aiuto concreto – sottolinea il Direttore Generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto – Sono già stati attivati i fornitori per acquisire l’occorrente per un’ulteriore fornitura”.