Canoni idrici, Lepri (PD): “Sull’idroelettrico la Regione vuole tornare agli anni novanta”

Il disegno di legge regionale piemontese sull’idroelettrico ricalca il modello delle società miste pubblico privato create negli anni Novanta dalle giunte Ghigo di centrodestra.

I privati (allora erano imprese locali, oggi è la grande finanza, anche internazionale, che ha visto nei servizi pubblici locali italiani la gallina dalle uova d’oro) entrano in società, magari senza procedure competitive. Gli investimenti (pochi) si fanno solo con soldi pubblici, mentre gli utili si dividono.

Grande gioia anche per notai e avvocati, a cui sarà garantito un robusto contenzioso. Eppoi tanti posti nelle partecipate, così rialimentiamo l’antipolitica. Ridimensionate o escluse le multiutility italiane, che dovrebbero assumere un ruolo centrale, anche per evitare la colonizzazione straniera.

Infine, tagliano fuori gli enti locali, che dovrebbero essere coinvolti proprio in una logica federalista e autonomista. Ma che dico, quella era la Lega di una volta. Ora sanno solo sbattere sui social un clandestino. Se così è la faccenda, la risposta sarà inevitabile: dovremo impugnare la legge e rifarne subito una nazionale. Perché se questo è il federalismo nostrano, allora molto meglio una sana guida centralista.

 




Pnrr, Corte dei Conti: in Piemonte i controlli saranno a campione

“Oggi per il Pnrr il Piemonte ha un costo ammesso di 4,2 miliardi compresa una quota di progetti nazionali, come può evidenziarsi dal sistema ReGis banca dati del MEF, distribuiti su 10.093 progetti presentati da 1.845 soggetti”, ha spiegato la presidente della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, Maria Teresa Polito, durante l’audizione in commissione Bilancio (presidente Carlo Riva Vercellotti) sullo stato dell’arte del Piano nazionale ripresa e resilienza, nonché sulla gestione delle leggi di spesa.
“Noi ci siamo ritagliati un ruolo preventivo e di ausilio relativamente agli Enti Locali del territorio – ha continuato la presidente – perché una mole di risorse così va gestita di concerto tra tutte le istituzioni, ma di fronte a una grande parcellizzazione dei progetti, i controlli risultano difficili e nel 2023 la Sezione ha individuato un campione di enti nelle realtà che sono più a rischio”.
“La modalità di gestione dei bandi a livello ministeriale ha creato non pochi problemi – ha poi chiarito – perché individua gli enti con riguardo ai singoli progetti, per cui se uno stesso ente ha avuto l’approvazione di più progetti, non si è in grado di stabilire se con il proprio personale possa gestire questo surplus di attività anche sotto il profilo amministrativo contabile. È importante affrontare con urgenza il problema delle carenze di personale tecnico-amministrativo dei comuni soprattutto in quelli di piccole dimensioni”.
In apertura di seduta, il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, ha sottolineato che “negli anni si è instaurata una collaborazione fattiva tra noi e la Corte. Questo rapporto agevola il loro lavoro di controllo, ma al tempo stesso fa crescere la consapevolezza del ruolo e della responsabilità di chi legifera. L’obiettivo è quello di efficientare l’utilizzo delle risorse senza sprechi e senza usi impropri e non corretti che potrebbero compromettere o addirittura impedire il raggiungimento dei programmi di chi governa”.
Obiettivi confermati anche dalla relazione sulle leggi di spesa svolta dal Primo Referendario, Laura Alesiani, durante la quale sono stati apprezzati gli strumenti di valutazione e monitoraggio finanziario di cui si è dotato il Consiglio ed è arrivato l’invito a proseguire il lavoro a livello regionale, sottolineando l’esigenza che l’iter legislativo di approvazione delle norme, anche con riguardo agli emendamenti, debba ricevere una preventiva e adeguata quantificazione degli oneri finanziari correlati.
In chiusura, Vercellotti ha sottolineato che “il Piemonte ha questa unicità della presenza numerosa di piccoli comuni che hanno difficoltà nella capacità di gestire la progettazione complessa richiesta dal Pnrr. Per questo il supporto della Corte dei Conti è fondamentale per evitare frodi, irregolarità e inflitrazioni criminali”.
Durante l’audizione era presente l’assessore al Bilancio, Andrea Tronzano, e sono intervenuti i consiglieri Federico PeruginiValter Marin (Lega) e Giorgio Bertola (Ev).




Programma Alcotra: le proposte di Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta per i progetti transfrontalieri

Il vicepresidente della Regione Piemonte, Fabio Carosso, l’assessore della Regione autonoma Valle d’Aosta Luigi Bertschy e l’assessore della Regione Liguria Andrea Benveduti, in occasione di un incontro in video-conferenza svoltosi giovedì 23 aprile, hanno condiviso l’importanza di attivare ogni strumento utile per limitare gli impatti negativi della crisi sanitaria sul tessuto economico e sociale dei propri territori, gravemente colpiti dall’emergenza COVID-19.

In tal senso, gli assessori hanno richiesto congiuntamente all’Autorità di gestione del Programma europeo di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Alcotra, in cui sono coinvolte le tre Regioni italiane, di adottare appropriate misure per favorire l’erogazione immediata dei finanziamenti ai partner dei progetti in corso di realizzazione, semplificare e velocizzare le procedure del programma e attivarsi per verificare la possibilità di ri-orientare attività progettuali ancora da realizzare a favore di operazioni che rafforzino l’intervento pubblico di contrasto all’emergenza sanitaria, economica e sociale in atto.

Abbiamo impostato un modus operandi molto collaborativo tra le nostre tre Regioni – dichiarano i tre assessori – a livello sia politico sia tecnico per l’utilizzo dei fondi previsti dal Programma Alcotra. In particolare, in quest’occasione, abbiamo voluto imprimere un segnale significativo all’approccio che i fondi europei devono avere nei confronti dei territori sia italiani sia francesi, che in questo momento sono gravemente colpiti dall’emergenza COVID. Con la nostra proposta intendiamo favorire una maggiore immissione di liquidità e incentivare la spesa nel breve periodo nei territori transfrontalieri. Siamo convinti che quest’approccio troverà la condivisione delle Regioni francesi così come della Commissione”.

 




Le persone positive al Covid-19 in Piemonte sono 117.312 (+5.258 rispetto a ieri)

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 45.694 (+1.741rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4625, Asti 2369, Biella 1432, Cuneo 5346, Novara 3617, Torino 24.452, Vercelli 1893, Verbano-Cusio-Ossola 1460, extraregione 267, oltre a 233 in fase di definizione.

I DECESSI SONO 4964

Sono 61 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 5verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4964 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 775 Alessandria, 306 Asti, 253 Biella, 511 Cuneo, 475 Novara, 2187 Torino, 258 Vercelli, 149 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 50 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 117.312 (+5.258 rispetto a ieri, di cui 2113, il 40%, asintomatici). Si precisa che il dato odierno contiene un riallineamento dei casi dei giorni precedenti.

I casi sono così ripartiti: 2046 screening, 1303 contatti di caso, 1909 con indagine in corso; per ambito: 675 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 376 scolastico, 4207 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 10.126 Alessandria, 5345 Asti, 4009 Biella, 15.023 Cuneo, 8736 Novara, 64.394 Torino, 4325 Vercelli, 3423 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 742 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1189 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 353 (+5 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4890 (+57 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 61.411.

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.239.594 (+22.778 rispetto a ieri), di cui 668.246 risultati negativi.




CCIAA Torino e Confindustria Canavese: andamento delle imprese e del lavoro

Sono stati presentati oggi i dati relativi all’andamento del lavoro e delle imprese elaborati da Agenzia Piemonte Lavoro, Camera di commercio di Torino e Confindustria Canavese con l’obiettivo di fornire una fotografia il più esaustiva possibile sullo stato di salute delle imprese e sull’andamento del lavoro nel territorio del Canavese.

Quest’anno la lettura complessiva dei dati assume una valenza estremamente importante in quanto fa riferimento a uno dei periodi storici più difficili che il nostro Paese abbia dovuto affrontare dal punto di vista sanitario, economico e sociale. La pandemia, che purtroppo sembra non volere ancora mollare la presa, ha lasciato ferite evidenti su tutto il territorio. Un territorio che, nonostante l’emergenza e le forti difficoltà vissute, sta comunque lottando per superare la crisi e contrastare le pesanti conseguenze economiche causate dal Coronavirus.

 

All’inizio del 2020 la diffusione del virus ha portato al blocco delle attività produttive per quasi due mesi, la nostra economia ha subito un rallentamento senza precedenti e le ricadute di tale arresto in alcuni casi sono state pesanti”, spiega Cristina Ghiringhello, direttore di Confindustria Canavese. “Le conseguenze della pandemia emergono chiaramente dalle analisi di Camera di commercio e Agenzia Piemonte Lavoro.

Sin dall’inizio dell’emergenza le nostre imprese si sono però impegnate al massimo per adattarsi a una situazione nuova e prima inimmaginabile. Alcune si sono reinventate, altre hanno fatto delle vere e proprie rivoluzioni organizzative per non rischiare di trovarsi nella condizione di chiudere o di ridurre drasticamente la propria attività.

Oggi, a distanza di oltre un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria, guardando alle nostre imprese notiamo una situazione molto eterogenea: vi sono settori, come quello manifatturiero che hanno tenuto piuttosto bene, altri, come ad esempio quello dell’ICT, che hanno affrontato una trasformazione profonda dei propri modelli organizzativi (aprendo nuovi scenari ed opportunità per le imprese e i lavoratori); ci sono poi comparti che hanno risentito maggiormente degli effetti negativi dell’emergenza, come quello turistico, che in Canavese, all’inizio della pandemia, era in pieno sviluppo e che, avendo radici ancora molto giovani, potrebbe faticare più di altri ad agganciare la ripresa. In questo quadro assai variegato emergono però energie e potenzialità pronte ad essere liberate. I dati emersi dall’elaborazione della nostra ultima indagine congiunturale evidenziano, infatti, la volontà delle imprese canavesane di guardare al futuro e di voler cogliere le opportunità che questo periodo di crisi, ma anche di trasformazione, sta offrendo”.

 

“Grazie ad un importante impegno comune che mette insieme i nostri dati del Registro imprese con quelli forniti da Agenzia Piemonte Lavoro, siamo in grado di offrire una panoramica completa del tessuto imprenditoriale del Canavese e del suo andamento recente, anche in termini di occupazione e lavoro – commenta Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di Torino. – Con più di 32mila imprese, questo territorio sconta nel 2020 il clima di incertezza che ha sostanzialmente paralizzato sia le chiusure di impresa sia le nuove aperture in tutto il torinese. L’anno qui si è chiuso con un tasso di crescita negativo pari a -0,79%, ora dovremo monitorare i dati del 2021, sperando in segnali di ripresa sostenuti dalle vaccinazioni e da un graduale ritorno alla normalità quotidiana”.

Federica Deyme, direttrice Agenzia Piemonte Lavoro, durante il suo intervento ha spiegato che “E’ stata avviata un’importante collaborazione tra Agenzia Piemonte Lavoro e Camera di commercio di Torino, che in concreto ha reso possibile un approfondimento sulla situazione economica del Canavese, grazie a una lettura privilegiata dei dati, realizzata attraverso l’incrocio di quelli del Registro Imprese della Camera di commercio di Torino e dell’insieme generale dei rapporti di lavoro attivati nel bacino di riferimento di Agenzia Piemonte Lavoro”. “Dal punto di vista delle iniziative messe in campo per l’attività dei Centri per l’impiego, tra le più incisive per favorire il matching della domanda e dell’offerta di lavoro, stiamo predisponendo una mappatura capillare delle imprese di tutto il Piemonte e un potenziamento delle attività di scouting e marketing per intercettare tutti i posti al momento vacanti, e fornire alle imprese che necessitano di assumere personale un servizio di preselezione mirato e gratuito dei profili professionali adatti alle loro necessità, e una consulenza sugli sgravi e gli incentivi alle assunzioni dei candidati – conclude Federica Deyme”.

Il sistema imprenditoriale

Secondo i dati della Camera di commercio di Torino, sul territorio del Canavese sono insediate 32.742 sedi d’impresa (il 14,9% del torinese), alle quali si aggiungono 7.826 unità locali. Ivrea (2.494), Chivasso (2.197), Ciriè (1.814), Leinì (1.758), Rivarolo Canavese (1.295) e Volpiano (1.202) sono i primi sei comuni per numero di imprese e su di essi è insediato il 33% delle imprese totali.

La struttura imprenditoriale è costituita, come per il dato provinciale, essenzialmente da micro imprese che rappresentano il 95,4% del totale. Per quanto riguarda i settori di attività, è predominante il commercio con il 22,8% del totale, seguito dai servizi prevalentemente orientati alle imprese (il 18,0%).

Come evidenziato per il torinese, anche qui nel 2020 il sistema imprenditoriale è in sostanziale stasi con iscrizioni e cessazioni d’impresa in netta diminuzione rispetto agli anni passati. Il tasso di crescita risulta negativo del -0,79%, a fronte di un +0,16% registrato a livello provinciale. Tutti i settori hanno subito una contrazione dello stock di imprese registrate, ad eccezione dei servizi pubblici, sociali e personali (+0,3%). Tra le ragioni di tale contrazione la diffusa incertezza sull’evoluzione della pandemia e un’altrettanta diffusa attesa riguardo al prodursi degli effetti previsti dai provvedimenti di ristoro messi in campo dalle istituzioni.

 

Il mercato del lavoro

Mettendo a confronto il 2019 e il 2020, a causa della crisi pandemica, si nota quanto il mercato del lavoro locale abbia subito una contrazione nell’attivazione di nuove assunzioni con una diminuzione del 6,6% dei nuovi contratti di lavoro stipulati. Diversamente il ricorso a nuove assunzioni ha interessato l’1,9% in più dei datori di lavoro nel territorio.

 

Significativo è stato nel 2020 il ricorso a contratti brevi, principalmente in somministrazione, per il settore della logistica legata all’incremento del commercio elettronico, oppure al lavoro domestico come risposta alla necessità delle famiglie in difficoltà per il lockdown. Le altre tipologie contrattuali più stabili, apprendistato e tempo indeterminato, hanno subìto una generica diminuzione (-20,0%) e così anche le forme contrattuali atipiche; le professioni qualificate nelle attività commerciali e gli operai specializzati nell’industria e nell’artigianato hanno pagato il prezzo della crisi sanitaria con una diminuzione del 16,8%, hanno tenuto le professioni relative al personale non qualificato addetto all’imballaggio e al magazzino.

 

Dall’incrocio dei dati fra Camera di commercio di Torino e Agenzia Piemonte Lavoro emerge che il sistema imprenditoriale ha ovviamente contribuito in maniera determinante nella movimentazione del mercato del lavoro locale. Nel 2020, oltre 6.260 localizzazioni di imprese situate nel Canavese, poco meno del 17% della popolazione imprenditoriale locale, ha attivato il 70,1% dei rapporti di lavoro (in totale 49.080). Rispetto al 2019, è calato sia il numero di localizzazioni coinvolte (erano il 18,2%), sia la quantità di avviamenti dichiarati (erano 52.547, il 72,2% del totale).

 

 

I Centri per l’Impiego

Dalla lettura dei numeri delle attività dei Centri per l’impiego di Chivasso, Cirié, Cuorgné e Ivrea spicca un’importante crescita delle attività erogate alle imprese: nel 2020 la crescita è pari a + 20% (2.199 attività). Sono state 337 le aziende che hanno ricevuto dei servizi dai Centri per l’impiego (+43,9%).

In contrazione i dati sui servizi alle persone, per le difficoltà logistiche create dal Covid che ha rallentato i servizi in presenza per evitare gli assembramenti, anche se i Centri per l’impiego hanno continuato a lavorare on line. L’anno scorso abbiamo registrato una diminuzione di 28.210 attività erogate alle persone (- 36,8%). Sono state comunque 10.075 le persone che hanno ricevuto un servizio, come ad esempio la richiesta di dichiarazione di disponibilità al lavoro.

 

L’Indagine Congiunturale

L’Indagine Congiunturale per il trimestre aprile-giugno 2021, in particolare, evidenzia un netto miglioramento rispetto al trimestre precedente e più in generale rispetto agli andamenti negativi dell’anno 2020. Pur presentandosi problematiche legate alla carenza e all’incremento dei prezzi di materie prime e componenti elettronici e non essendo ancora superata l’emergenza sanitaria, le Aziende canavesane in questo periodo stanno dimostrando di saper reagire alle difficoltà, con dati che per il trimestre in corso mediamente superano quelli totali del Piemonte. Si nota un miglioramento in particolare in alcuni settori (quali ad esempio l’automotive, la meccatronica e le macchine utensili) mentre altri, tra cui in primis quelli legati al turismo, agli eventi e alla ristorazione, sono purtroppo ancora in grande affanno. Il Consuntivo 2020 fa emergere una perdita di fatturato rispetto all’anno precedente per quasi metà delle imprese, ma sono meno del 20% quelle che prevedono un risultato economico negativo.

 

 

 

 

 




Nasce SOndE  per dare risposta ai bisogni del territorio  

Ripartire subito e in modo adeguato alle aspettative, impiegando le migliori energie a disposizione.

E’ la finalità del progetto SOondE  – Sviluppo Organico (del territorio) per il dopo-Emergenza – promosso da Smartvalley, Associazione di Sviluppo Territoriale, e Provincia di Alessandria, con il supporto del Dipartimento di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell’Università del Piemonte Orientale (UPO) e il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

L’accordo di collaborazione scientifica per l’avvio della fase di indagine è stato firmato nelle scorse ore a Palazzo Ghilini dalla presidente di Smartvalley, Nadia Biancato, dal direttore di Dipartimento, Serena Quattrocolo, e dal vice presidente della Provincia, Gian Paolo Lumi, che ha fortemente sostenuto l’idea di agire immediatamente nel ricercare gli stimoli giusti a far ripartire il territorio.

La ripresa  economica e sociale del dopo-emergenza  covid dovrà fare i conti con  incognite e incertezze di vario tipo, da quelle sanitarie alle possibili tempeste politiche e finanziarie, che avranno inevitabili effetti sulle capacità di risposta del welfare rispetto alla crisi economica e sociale in atto da tempo. Il nostro compito statutario è facilitare le amministrazioni locali, coinvolgendo il tessuto economico, per creare sviluppo in modo innovativo e in questo momento non potevamo che propone una strategia utile a  pianificare in modo efficace un nuovo scenario di cui siano protagoniste, insieme, attività produttive, istituzioni, realtà culturali e associazioni per far ripartire senza tentennamenti il nostro territorio. La situazione è complessa e da soli non se ne esce.” afferma la presidente di Smartvalley, Biancato. 

 Il progetto SOndE ha subito incontrato la  condivisione  del presidente dell’Amministrazione, Gianfranco Baldi,  che  ha voluto scommettere su una proposta che  coinvolge in  modo diretto, le  persone che vivono, lavorano e investono sul territorio. Questo non è un piano calato dall’alto, ma un percorso che si costruisce ascoltando proposte e diverse visioni, valorizzando le competenze per creare uno o più progetti credibili di ripresa, considerando  i nuovi bisogni ma anche le energie, le risorse, anche latenti, che ogni attore è in grado di esprimere. Ringraziamo la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria per aver riconosciuto a SOndE il suo valore e aver scelto di sostenerlo  per l’impatto che potrà avere” rimarca il vice presidente Lumi, le cui deleghe riguardano ambiti di rilevanza ai fini del progetto quali  Assistenza Tecnica ai Comuni, Progetti Europei e Unesco.

L’Associazione Smartvalley ha costruito, insieme a un gruppo di nostri studiosi l’impianto del progetto SOnDE  che mira, appunto, a gettare “sonde” per esplorare nuove pratiche, atteggiamenti e istanze che emergono da professionisti, aziende, operatori dei diversi settori produttivi, amministratori e cittadini che vivono, in maniera diversa, gli effetti del coronavirus e sono chiamati ad affrontare, su vari fronti, una difficile e complicata ripartenza” evidenzia la prof.ssa Quattrocolo, Direttore del DiGSPES  dell’Università del Piemonte Orientale (UPO).

Il progetto si svolge in quattro  fasi, tutte ravvicinate nel tempo, perché la ripresa non aspetta.

Responsabile scientifico è la Prof.ssa Fabrizia Santini che ha articolato il progetto in quattro fasi: le prime due fasi sviluppano l’indagine che si sofferma tanto sui punti di criticità, che i vari attori si sono trovati e si trovano ad affrontare, sia sulle opportunità e su quanto si è appreso dall’emergenza. Della prima sono protagonisti gli stakeholder del territorio: imprenditori, sindaci, rappresentanti delle categorie economiche, come del mondo della cultura.

Pochi, selezionati opinion leader per raccogliere il punto di vista di chi conosce punti di forza e fragilità del variegato contesto locale. Nella seconda si indaga attraverso la raccolta di informazioni da parte della popolazione, un campione rappresentativo che permetterà di avere il quadro definitivo e completo delle aspettative  per elaborare la strategia nella terza fase e progettare il futuro possibile nella quarta e più difficile parte di SondE.

Una sfida enorme per attivare capacità creative e generative  per rafforzare reti, favorire la cooperazione, dare risposte adeguate per contrastare la crisi e sviluppare nuove soluzioni.

L’attenzione sarà concentrata da un lato sugli spazi di possibilità  che la crisi ha aperto, dall’altro sulle fragilità e sulle carenze infrastrutturali, che potrebbero essere fatali per il dopo-emergenza. 

Nulla sarà più come prima. SondE prepara il cambiamento basandosi su scelte calibrate alle reali forze  e volontà di chi vuole essere agente di sviluppo e protagonista della rinascita.

 




CNA Piemonte, CNA Liguria, CNA Valle d’Aosta – Finale Regionale Premio Cambiamenti 2023

è svolta nella splendida cornice del Castello Visconteo di Novara l’edizione 2023 del Premio Cambiamenti finale del Nord ovest organizzato da CNA Piemonte, CNA Liguria e CNA Valle D’Aosta

Il premio è dedicato alle imprese fondate sul coraggio e sulle capacità delle persone che in un contesto difficile come quello odierno scommettono sulle proprie idee.
Il concorso scopre, premia e sostiene le migliori imprese italiane nate negli ultimi anni (dopo il 1° gennaio 2019) che hanno saputo riscoprire le tradizioni, promuovere il proprio territorio e la comunità, innovare prodotti e processi e costruire il futuro.

Cambiamenti 2023, intitolato ‘Intelligenze naturali’ ha lobiettivo di riconoscere il merito e offrire occasioni di confronto e visibilità a quelle imprese che con la loro attività rappresentano ogni giorno il meglio dell’Italia e rendono il Paese competitivo.

L’edizione 2023 del Premio Cambiamenti finale del Nord Ovest è stata vinta dalla startup Human Drone Team.

La startup è stata premiata dall’Assessore all’Ambiente, Energia, Innovazione e Ricerca Matteo Marnati che ha sottolineato la grande valorizzazione che il premio Cambiamenti ha saputo fornire alle startup partecipanti.

La startup si occupa di formazione e impiego di droni negli ambiti di ricerca e soccorso, fotogrammetria, ispezioni, monitoraggio e videosorveglianza.

Grazie alla collaborazione con l’Istituto Sant’Anna di Pisa e l’Università di Firenze, la startup mira a sviluppare nuovi software per il miglioramento delle condizioni di lavoro e l’acquisizione di dati anche per il soccorso in mare.

Per quest’ultima tematica in particolare Human Drone Team sta sviluppando un sistema di ricerca basato sull’Intelligenza Artificiale per una gestione multipla, e in volo autonomo, di una flotta di droni per la ricerca di dispersi in mare mediante telecamere termiche e dispositivi calo/mantenimento sul soggetto, di life jacket. Questa attività risulta fondamentale in caso di caduta di soggetti da navi e situazioni di emergenza in mare in prossimità del litorale.

“C’è tanta emozione, ma soprattutto pensiamo al raggiungimento di un traguardo per un lavoro che ormai dura da un anno. Siamo felici per la possibilità di continuare con questo progetto e vederlo poi veramente in azione e realizzato. Soprattutto questa sera si è parlato tanto di coraggio e credo che ce ne stiamo mettendo tanto, assieme al giusto timore di fronte agli ostacoli. Siamo felicissimi di aver vinto questo premio ma non solo: abbiamo avuto modo di conoscere meglio CNA e anche di incontrare tante startup che come noi stanno affrontando questo percorso con le loro progettualità.”, affermano Ettore Ardisson e Simone Pietra Caprina di Human Drone Team.

Le menzioni:

  • CityZ vince il ‘Premio Scanferla’ per l’innovazione
  • Le Peg riceve la menzione per la sostenibilità
  • NOUS riceve la menzione AIRC

Le startup finaliste:

  1. Agree NET: una startup innovativa che opera nel recupero e nella valorizzazione di sottoprodotti agricoli finalizzati alla produzione di materiali e soluzioni sostenibili, biodegradabili e biobased per il packaging dei prodotti freschi.
  2. Astrospace: una piattaforma di servizi informativi per il settore aerospaziale e per tutti gli appassionati e spettatori dell’esplorazione spaziale. Sta costruendo una piattaforma che ruota attorno ad analisi, informazione di qualità e persone.
  3. BioGermogliO: una startup di menti giovani che applica i parametri di un’agricoltura biorigenerativa e che si occupa di ricerca e sviluppo dell’agricoltura acquaponica con colture ad alto contenuto di nutrimenti, attraverso l’applicazione di sensoristica ed elettronica avanzata.
  4. CityZ: startup del settore dello smart parking la cui innovativa tecnologia comprende l’Adhesive Smart Parking Sensor. Offre un servizio di parking as Service (PaaS) con un modello di abbonamento all inclusive per le città.
  5. Fattoria di Pol: azienda agricola dedicata alla produzione di basilico con tecnica aeroponica e di ortaggi e canapa biologici. L’azienda è impegnata nel risparmio di risorse come acqua, fertilizzanti, suolo e all’utilizzo di energie rinnovabili.
  6. Human Drone Team: startup che si occupa di servizi di formazione e impiego di droni negli ambiti di: ricerca e soccorso, fotogrammetria, ispezioni, monitoraggio e videosorveglianza. Mira a sviluppare nuovi software per il miglioramento delle condizioni di lavoro, acquisizione dati e soccorso in mare.
  7. Le Peg: azienda femminile che si basa sulla creatività e sulla sostenibilità. Con il recupero di tessuti fine serie e di scarto Le Peg si occupa della produzione sartoriale di abbigliamento e accessori donna e del noleggio di abbigliamento alta moda per cerimonia.
  8. Mercato Itinerante: startup innovativa che ha l’obiettivo di sostenere i mercati rionali e aiutarli a essere nuovamente competitivi con la GDO. In particolare ha sviluppato un market place innovativo che replica l’esperienza del mercato e permette di ricevere la freschezza dei mercati direttamente a domicilio.
  9. Nous: azienda che ha sviluppato un’alternativa alla caffeina senza effetti collaterali e offre una soluzione ecosostenibile all’industria delle bevande energetiche. L’obiettivo è raggiungere l’impatto zero creando valore anche dai propri scarti.
  10. Nova Stark: si occupa di monitoraggio ambientale indoor attraverso sensori IoT di precisione. L’obiettivo è aiutare i produttori a ridurre le perdite di prodotto e risparmiare sui costi energetici grazie ad algoritmi di machine learning.
  11. Safher: ha sviluppato un’app mobile che combatte la violenza contro le donne. Offre una soluzione per tutelare le donne durante i loro spostamenti attraverso un servizio di navigazione e videochiamata, per intervenire in caso di pericolo grazie a un tasto SOS.
  12. TackPay: consente alle aziende e ai privati di inviare, ricevere e gestire mance in modo completamente digitale. Tramite un semplice QRcode i clienti possono premiare lo staff direttamente senza che la procedura gravi sull’azienda.
  13. Vortex: nasce per risolvere il problema dello spreco legato agli scarti della filiera industriale agroalimentare grazie a un processo tecnologico che permette di trasformare i sottoprodotti in materie prime innovative ricche di proprietà. Queste vengono utilizzate nella formulazione di prodotti cosmetici che l’azienda commercializza attraverso il marchio proprietario NasteBeauty.



Previsioni occupazionali, 27.660 assunzioni previste per novembre 2022

Sono 27.660 i lavoratori ricercati dalle imprese piemontesi per il mese di novembre
2022 e 90.390 per l’intero trimestre novembre 2022 – gennaio 2023. Rispetto a un anno
fa, periodo in cui si registrava un rimbalzo nei confronti della prima fase covid, le previsioni delle imprese segnano una diminuzione consistente: a livello mensile, le assunzioni previste a novembre 2022 perdono 9.103 unità rispetto a quelle di novembre 2021. A livello trimestrale il calo appare ancora più intenso: le entrate programmate per il periodo novembre 2022-gennaio 2023 risultano inferiore di 17.190 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Se il confronto, invece, viene effettuato col periodo pre-pandemico (novembre 2019-gennaio 2020), si rilevano 2.700 entrate in più a livello mensile e 14.880 in più nel trimestre.
In Italia le previsioni di assunzioni per novembre 2022 ammontano a circa 382mila. A livello territoriale, 124mila entrate sono previste dalle imprese del Nord ovest, a cui seguono le imprese del Sud e isole (93mila), le imprese del Nord est (89mila, area che manifesta la maggiore difficoltà di reperimento pari al 51,9%) e le imprese del Centro (77mila).
Questi sono alcuni dei dati, contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato mensilmente da Unioncamere e ANPAL.
Il 72,6% delle entrate delle aziende piemontesi riguarderà lavoratori dipendenti, il 21,5%
lavoratori somministrati, il 2,1% collaboratori e il 3,8% (in netto calo sul mese precedente
quando pesava il 7,2%) altri lavoratori non alle dipendenze.

La domanda di lavoro è trainata dai contratti a tempo determinato con il 62% delle
entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 26% dei casi e dai
contratti di apprendistato con l’8%. Pesano, infine, il 4% gli altri contratti.
Entrate previste dalle imprese a novembre 2022 per livello di istruzione*

Delle 27.660 entrate previste in Piemonte nel mese di novembre 2022, il 15% è costituito da laureati, il 29% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo
specifico pesano rispettivamente il 22% e il 34%.
A livello settoriale sono sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di
lavoro con 18.300 entrate, il 66% del totale (5.410 unità in meno rispetto a quanto previsto a novembre 2021). L’industria prevede 9.350 entrate, generando circa il 34% della domanda totale del mese e segnando un calo di 3.720 entrate rispetto a novembre 2021. Nel dettaglio 7.240 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 2.120 quello edile.

Tra i servizi si rileva un forte interessamento del commercio, 11.590 entrate previste nel
trimestre in esame, pari al 13% delle 90.390 entrate complessive del periodo novembre 2022–gennaio 2023, dei servizi alle persone (12.080 entrate) e dei servizi di alloggio e ristorazione/servizi turistici con 10.260 assunzioni (11% del totale). Tra i comparti industriali le industrie meccaniche ed elettroniche prevedono 7.310 entrate nel trimestre, ben l’8% del totale complessivo.
Delle entrate previste a novembre 2022 in Piemonte, il 23% sarà destinata a professioni
commerciali e dei servizi, il 20% a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e
conduttori di impianti genereranno il 35% delle entrate e solo il 9% sarà rappresentato da
impiegati. I profili generici produrranno il 13% delle assunzioni del mese.
Entrate previste dalle imprese a novembre 2022 per tipo di profilo

Per una quota pari al 34% le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni;
percentuale che sale al 50,7% per l’area commerciale e della vendita e scende al 26,1% per l’area amministrativa.
Per il 62% delle entrate viene, inoltre, richiesta esperienza professionale specifica o
nello stesso settore; il 23% delle entrate applicherà soluzioni creative e innovative e il 14%
dovrà coordinare altre persone.

Entrate previste dalle imprese a novembre 2022 per area aziendale di inserimento

A livello di area di aziendale il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione del servizio (41,2%), seguita dall’area commerciale e di vendita (18,2%) e da quella tecnica e di progettazione (15,9%), che – come nei mesi precedenti – riscontra la maggior difficoltà di reperimento delle figure richieste (61,7%). L’area della logistica pesa il 14,4%, mentre l’area amministrativa e l’area direzionale generano una quota rispettivamente pari al 5,3% e 5,0%delle assunzioni previste.
A novembre in 47 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili
desiderati, dato in lieve diminuzione rispetto al mese precedente (48) e analogo alla media
nazionale di novembre (47). La mancanza di candidati è la motivazione prevalentemente
segnalata dalle imprese (31%), seguita dall’inadeguata preparazione dei candidati (12%).
Le professioni più difficili da reperire in Piemonte nel mese di novembre 2022

Entrate previste di cui difficoltà di reperimento
Farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita 190 86%
Dirigenti e direttori 70 81%
Medici e altri specialisti della salute 40 74%
Personale generico nelle costruzioni 80 71%
Conduttori di mezzi di trasporto 1.720 68%
Operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli
edifici 1.360 68%
Totale 27.660 47%

Tra i profili più difficili da reperire in regione a novembre 2022 si segnalano: Farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita (l’86% è di difficile reperimento); Dirigenti e
direttori, per i quali la difficoltà di reperimento è dell’81%; Medici e altri specialisti della
salute (si trova difficoltà nel 71% dei casi); Personale generico nelle costruzioni (80 figure
ricercate con difficoltà nel 67% dei casi); Conduttori di mezzi di trasporto, con 1.720 figure
ricercate nel mese e un grado di difficoltà del 68% e Operai specializzati nell’edilizia e nella
manutenzione degli edifici, con una difficoltà di reperimento pari al 68% e circa 1.360 figure
ricercate.




Coronavirus, ecco cosa prevede il decreto Cura Italia

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, del Ministro dell’economia e delle finanze, Roberto Gualtieri, del Ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Nunzia Catalfo e del Ministro della salute, Roberto Speranza, ha approvato un decreto-legge che introduce misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Il decreto interviene con provvedimenti su quattro fronti principali e altre misure settoriali:

  1. finanziamento e altre misure per il potenziamento del Sistema sanitario nazionale, della Protezione civile e degli altri soggetti pubblici impegnati sul fronte dell’emergenza;
  2. sostegno all’occupazione e ai lavoratori per la difesa del lavoro e del reddito;
  3. supporto al credito per famiglie e micro, piccole e medie imprese, tramite il sistema bancario e l’utilizzo del fondo centrale di garanzia;
  4. sospensione degli obblighi di versamento per tributi e contributi nonché di altri adempimenti fiscali ed incentivi fiscali per la sanificazione dei luoghi di lavoro e premi ai dipendenti che restano in servizio.

Tali provvedimenti si aggiungono a quelli già adottati d’urgenza dal Governo per evitare che la crisi transitoria delle attività economiche indotta dall’epidemia di COVID-19 produca effetti permanenti, come la scomparsa definitiva di imprese nei settori maggiormente colpiti.

In particolare, con i precedenti interventi, sono stati sospesi adempimenti tributari e pagamenti di contributi e mutui per gli abitanti della ex “zona rossa”, sono stati aperti gli ammortizzatori sociali a soggetti che in condizioni ordinarie non ne beneficiano, sono state potenziate le modalità di lavoro a distanza ed è stato garantito sostegno al settore del turismo.

Di seguito una panoramica delle misure economico-finanziarie sui 4 fronti principali.

1. Misure per potenziare la capacità di intervento del Sistema sanitario, della Protezione civile e degli altri soggetti pubblici impegnati a fronteggiare l’emergenza sanitaria

  • vengono individuate le coperture per le 20.000 assunzioni già deliberate per il Sistema sanitario nazionale;
  • il Fondo emergenze nazionali viene incrementato complessivamente di 1,65 miliardi;
  • lo stanziamento di risorse per gli straordinari del personale sanitario viene incrementato di 150 milioni di euro per il 2020;
  • il finanziamento dell’aumento dei posti letto in terapia intensiva e nelle unità di pneumologia e malattie infettive (anche in deroga ai limiti di spesa) mentre le strutture private devono mettere a disposizione il personale sanitario in servizio, i locali e le proprie apparecchiature (per un costo di 340 milioni);
  • l’autorizzazione a Invitalia a erogare finanziamenti agevolati o contributi a fondo perduto alle imprese produttrici di dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale (50 milioni);
  • la previsione che la Protezione civile possa disporre la requisizione da soggetti pubblici o privati di presidi sanitari e medico-chirurgici e di beni mobili necessari per fronteggiare l’emergenza sanitaria. I Prefetti potranno disporre la requisizione di alberghi o altri immobili aventi analoghe caratteristiche per ospitarvi le persone in sorveglianza sanitaria (150 milioni);
  • la possibilità di incrementare il personale medico e infermieristico militare con una ferma eccezionale di un anno, mentre vengono potenziati i servizi sanitari militari. L’Inail potrà assumere a tempo determinato 200 medici specialisti e 100 infermieri, mentre viene incrementato lo stanziamento a favore dell’Istituto Superiore di Sanità per far fronte alle esigenze di sorveglianza epidemiologica (il totale di questi interventi assomma a 64 milioni);
  • la possibilità, ove non sia possibile reclutare nuovo personale, di trattenere in servizio il personale del Sistema Sanitario Nazionale che avrebbe i requisiti per la pensione;
  • una deroga alle norme di riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie, per consentire l’esercizio temporaneo sul territorio nazionale a chi ha conseguito una professione sanitaria all’estero, regolata da specifiche direttive dell’Unione Europea;
  • disposizioni sull’abilitazione all’esercizio della professione di medico-chirurgo, con la previsione che il conseguimento della laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia, abiliti all’esercizio della professione di medico chirurgo previo giudizio di idoneità sui risultati relativi alle competenze dimostrate nel corso del tirocinio pratico-valutativo svolto all’interno del corso di studi;
  • l’introduzione di disposizioni in merito all’anticipazione del prezzo nei contratti pubblici, volte a velocizzare le procedure d’acquisto e di pagamento di materiali e strumentazioni sanitari;
  • lo stanziamento di fondi per il pagamento degli straordinari dovuti ai maggiori compiti connessi all’emergenza per le Forze di polizia, le Forze armate, il Corpo di polizia penitenziaria, il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, il personale della carriera prefettizia, quello dei ruoli dell’Amministrazione civile dell’interno e quello delle polizie locali, nonché per la sanificazione e la disinfezione straordinaria degli uffici, degli ambienti e dei mezzi in uso alle medesime Forze, e per assicurare l’adeguata dotazione di dispositivi di protezione individuale;
  • lo stanziamento di fondi per la pulizia straordinaria degli ambienti scolastici;
  • l’istituzione del Fondo per la sanificazione degli ambienti di Province, Città metropolitane e Comuni;
  • la previsione che, nella vigenza dello stato di emergenza e, in ogni caso, sino al 31 luglio 2020, l’acquisizione di forniture e servizi da parte delle aziende, agenzie e degli enti del Servizio sanitario nazionale da utilizzare nelle attività di contrasto alla diffusione del COVID-19, qualora sia finanziata in via esclusiva tramite donazioni di persone fisiche o giuridiche private, avviene mediante affidamento diretto, senza previa consultazione di due o più operatori economici, per importi non superiori alle soglie già previste, a condizione che l’affidamento sia conforme al motivo delle liberalità;
  • la disciplina relativa alla nomina con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e il contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19.

2. Sostegno ai lavoratori e alle aziende, con l’obiettivo che nessuno perda il posto di lavoro a causa dell’emergenza

  • la cassa integrazione in deroga viene estesa all’intero territorio nazionale, a tutti i dipendenti, di tutti i settori produttivi. I datori di lavoro, comprese le aziende con meno di 5 dipendenti, che sospendono o riducono l’attività a seguito dell’emergenza epidemiologica, possono ricorrere alla cassa integrazione guadagni in deroga con la nuova causale “COVID-19” per la durata massima di 9 settimane. Tale possibilità viene estesa anche alle imprese che già beneficiano della cassa integrazione straordinaria;
  • la possibilità di accesso all’assegno ordinario con causale “emergenza COVID-19” è esteso anche ai lavoratori dipendenti presso datori di lavoro iscritti al Fondo di integrazione salariale (FIS) che occupano mediamente più di 5 dipendenti;
  • è riconosciuto un indennizzo di 600 euro, su base mensile, non tassabile, per i lavoratori autonomi e le partite IVA. L’indennizzo va ad una platea di quasi 5 milioni di persone: professionisti non iscritti agli ordini, co.co.co. in gestione separata, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori del settore spettacolo, lavoratori agricoli;
  • è istituito un Fondo per il reddito di ultima istanza con una dotazione di 300 milioni di euro come fondo residuale per coprire tutti gli esclusi dall’indennizzo di 600 euro, compresi i professionisti iscritti agli ordini;
  • misure di sostegno per i magistrati onorari in servizio: riconoscimento di un contributo economico mensile pari a 600 euro per un massimo di tre mesi e parametrato al periodo effettivo di sospensione dell’attività. Il contributo non spetta ai magistrati onorari dipendenti pubblici o privati, anche se in quiescenza, e non è cumulabile con altri contributi o indennità comunque denominati erogati a norma del decreto;
  • si prevede l’equiparazione alla malattia del periodo trascorso in quarantena o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva per Covid-19, per il settore privato (per il settore pubblico l’equiparazione era già stata inserita nel DL del 9 marzo 2020);
  • a sostegno dei genitori lavoratori, a seguito della sospensione del servizio scolastico, è prevista la possibilità di usufruire, per i figli di età non superiore ai 12 anni o con disabilità in situazione di gravità accertata, del congedo parentale per 15 giorni aggiuntivi al 50% del trattamento retributivo. In alternativa, è prevista l’assegnazione di un bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting nel limite di 600 euro, aumentato a 1.000 euro per il personale del Servizio sanitario nazionale e le Forze dell’ordine;
  • il numero di giorni di permesso mensile retribuito coperto da contribuzione figurativa di cui all’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, in caso di handicap grave è incrementato di ulteriori complessive dodici giornate;
  • misure per il trasporto aereo, come il riconoscimento di compensazioni per i danni subiti dalle imprese titolari di licenza di trasporto di passeggeri che esercitano oneri di servizio pubblico, l’incremento del fondo speciale per il sostegno del reddito e dell’occupazione e per la riconversione e riqualificazione del personale del settore, nonché la previsione della costituzione di una nuova società interamente controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze, ovvero controllata da una società a prevalente partecipazione pubblica anche indiretta, in considerazione della situazione determinata dall’emergenza sulle attività di Alitalia – Società Aerea Italiana S.p.a. e di Alitalia Cityliner S.p.a. entrambe in amministrazione straordinaria;
  • l’incremento della dotazione dei contratti di sviluppo, per il rafforzamento della struttura produttiva del Paese;
  • misure in favore del settore agricolo e della pesca, come la possibilità di aumentare dal 50 al 70% la percentuale degli anticipi spettanti alle imprese che hanno diritto di accedere ai contributi PAC e la costituzione di un fondo presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, per assicurare la continuità aziendale delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, per la copertura degli interessi passivi su finanziamenti bancari e dei costi sostenuti per interessi maturati sui mutui, nonché per l’arresto temporaneo dell’attività di pesca.

3. Sostegno alla liquidità delle famiglie e delle imprese

Per evitare a imprese e nuclei familiari la carenza di liquidità sono stati previsti numerosi interventi, anche attraverso la collaborazione con il sistema bancario. Di seguito i principali.

  • Una moratoria dei finanziamenti a micro, piccole e medie imprese (che riguarda mutui, leasing, aperture di credito e finanziamenti a breve in scadenza);
  • potenziamento del fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese, anche per la rinegoziazione dei prestiti esistenti. Le modifiche riguardano nel dettaglio:
    • la gratuità della garanzia del fondo, con la sospensione dell’obbligo di versamento delle previste commissioni per l’accesso al fondo stesso;
    • l’ammissibilità alla garanzia di operazioni di rinegoziazione del debito, per consentire di venire incontro a prevedibili, immediate esigenze di liquidità di imprese ritenute affidabili dal sistema bancario;
    • l’allungamento automatico della garanzia nell’ipotesi di moratoria o sospensione del finanziamento correlata all’emergenza coronavirus;
    • la previsione, per le operazioni di importo fino a 100.000 euro, di procedure di valutazione per l’accesso al fondo ristrette ai soli profili economico-finanziari al fine di ammettere alla garanzia anche imprese che registrano tensioni col sistema finanziario in ragione della crisi connessa all’epidemia;
    • eliminazione della commissione di mancato perfezionamento per tutte le operazioni non perfezionate;
    • la possibilità di cumulare la garanzia del fondo con altre forme di garanzia acquisite per operazioni di importo e durata rilevanti nel settore turistico alberghiero e delle attività immobiliari;
    • la possibilità di accrescere lo spessore della tranche junior garantita dal Fondo a fronte di portafogli destinati ad imprese/settori/filiere maggiormente danneggiati dall’epidemia;
    • la possibilità di istituire sezioni speciali del fondo per sostenere l’accesso al credito di determinati settori economici o filiere di imprese, su iniziativa delle Amministrazioni di settore anche unitamente alle associazioni ed enti di riferimento
    • la sospensione dei termini operativi del fondo;
    • estensione del limite per la concessione della garanzia da 2,5 milioni a 5 milioni di finanziamento;
    • estensione a soggetti privati della facoltà di contribuire a incrementare la dotazione del fondo p.m.i. (oggi riconosciuta a banche, Regioni e altri enti e organismi pubblici, con l’intervento di Cassa depositi e prestiti e di Sace);
    • facilitazione per l’erogazione di garanzie per finanziamenti a lavoratori autonomi, liberi professionisti e imprenditori individuali;
    • estensione dell’impiego delle risorse del Fondo;
  • rafforzamento dei Confidi per le microimprese, attraverso misure di semplificazione;
  • estensione ai lavoratori autonomi e semplificazione dell’utilizzo del fondo per mutui prima casa;
  • misure per l’incremento dell’indennità dei collaboratori sportivi;
  • la costituzione presso il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale di un Fondo per la promozione integrata, finalizzato a sostenere l’internazionalizzazione del sistema Paese;
  • immediata entrata in vigore del “volatility adjustment” per le assicurazioni;
  • possibilità di corrispondere agli azionisti e agli obbligazionisti danneggiati dalle banche un anticipo pari al 40 per cento dell’importo dell’indennizzo spettante a valere sul Fondo indennizzo risparmiatori (FIR);
  • introduzione di un meccanismo di controgaranzia per le banche, da parte di Cassa depositi e prestiti, con cui consentire l’espansione del credito anche alle imprese medio-grandi impattate dalla crisi. L’obiettivo è di liberare così circa 10 miliardi di ulteriori investimenti;
  • incentivo alla cessione dei crediti deteriorati (NPL) mediante conversione delle attività fiscali differite (DTA) in crediti di imposta per imprese finanziarie ed industriali;
  • norme sul rimborso dei contratti di soggiorno e sulla risoluzione dei contratti di acquisto di biglietti per spettacoli, musei e altri luoghi della cultura, con la previsione del diritto al rimborso per le prestazioni non fruite sotto forma di voucher di pari importo al titolo di acquisto, da utilizzare entro un anno dall’emissione;
  • l’istituzione di un fondo emergenze spettacolo, cinema e audiovisivo e ulteriori disposizioni urgenti per sostenere il settore della cultura;
  • l’aumento delle anticipazioni del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 nell’ambito dei Piani Operativi delle Amministrazioni Centrali e dei Patti per lo sviluppo, con la possibilità di richiedere il venti per cento delle risorse assegnate ai singoli interventi, qualora questi ultimi siano dotati di progetto esecutivo approvato o definitivo approvato in caso di affidamento congiunto della progettazione ed esecuzione dei lavori.

4. Misure in campo fiscale, allo scopo di evitare che obbligazioni e adempimenti aggravino i problemi di liquidità

  • Sospensione, senza limiti di fatturato, per i settori più colpiti, dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria per i mesi di marzo e aprile, insieme al versamento Iva di marzo. I settori interessati sono: turistico-alberghiero, termale, trasporti passeggeri, ristorazione e bar, cultura (cinema, teatri), sport, istruzione, parchi divertimento, eventi (fiere/convegni), sale giochi e centri scommesse;
  • sospensione dei termini degli adempimenti e dei versamenti fiscali e contributivi per contribuenti con fatturato fino a 2 milioni di euro (versamenti IVA, ritenute e contributi di marzo);
  • differimento scadenze – per gli operatori economici ai quali non si applica la sospensione, il termine per i versamenti dovuti nei confronti delle pubbliche amministrazioni, inclusi quelli relativi ai contributi previdenziali ed assistenziali ed ai premi per l’assicurazione obbligatoria, dal 16 marzo viene posticipato al 20 marzo;
  • disapplicazione della ritenuta d’acconto per professionisti senza dipendenti, con ricavi o compensi non superiori a euro 400.000 nel periodo di imposta precedente, sulle fatture di marzo e aprile;
  • sospensione sino al 31 maggio 2020 dei termini relativi alle attività di liquidazione, di controllo, di accertamento, di riscossione e di contenzioso, da parte degli uffici dell’ Agenzia delle entrate;
  • sospensione dei termini per la riscossione di cartelle esattoriali, per saldo e stralcio e per rottamazione-ter, sospensione dell’invio nuove cartelle e sospensione degli atti esecutivi;
  • premi ai lavoratori: ai lavoratori con reddito annuo lordo fino a 40.000 euro che nel mese di marzo svolgono la propria prestazione sul luogo di lavoro (non in smart working) viene riconosciuto un premio di 100 euro, non tassabile (in proporzione ai giorni lavorati);
  • l’introduzione di incentivi e contributi per la sanificazione e sicurezza sul lavoro: per le imprese vengono introdotti incentivi per gli interventi di sanificazione e di aumento della sicurezza sul lavoro, attraverso la concessione di un credito d’ imposta, nonché contributi attraverso la costituzione di un fondo INAIL; analoghi contributi sono previsti anche per gli enti locali attraverso uno specifico fondo;
  • donazioni COVID-19 – la deducibilità delle donazioni effettuate dalle imprese ai sensi dell’articolo 27 L. 133/99 viene estesa; inoltra viene introdotta una detrazione per le donazioni delle persone fisiche fino a un beneficio massimo di 30.000 euro;
  • affitti commerciali – a negozi e botteghe viene riconosciuto un credito d’imposta pari al 60% del canone di locazione del mese di marzo;
  • disposizioni in materia di trasporto stradale e trasporto di pubblico di persone, per contrastare gli effetti derivanti dalla diffusione del Covid-19 sugli operatori di servizio di trasporto pubblico regionale e locale e sui gestori di servizi di trasporto scolastico, nonché di trasporto navale, come l’esenzione temporanea dal pagamento della tassa di ancoraggio delle operazioni commerciali effettuate nell’ambito di porti, rade o spiagge dello Stato e la sospensione dei canoni per le operazioni portuali fino al 31 luglio 2020;
  • disposizioni di sostegno agli autoservizi pubblici non di linea, con un contributo in favore dei soggetti che dotano i veicoli di paratie divisorie atte a separare il posto guida dai sedili riservati alla clientela;
  • la sospensione fino al 31 maggio 2020 dei versamenti dei canoni di locazione e concessori relativi all’affidamento di impianti sportivi pubblici dello Stato e degli enti territoriali per le associazioni e società sportive, professionistiche e dilettantistiche, che operano sull’intero territorio nazionale;
  • misure straordinarie urgenti a sostegno della filiera della stampa.

Inoltre, il decreto introduce ulteriori misure, tra le quali:

  • nuove misure per contenere gli effetti dell’emergenza in materia di giustizia civile, penale, amministrativa, tributaria, contabile e militare, quali, tra l’altro, il rinvio d’ufficio a data successiva al 15 aprile 2020 delle udienze calendarizzate dal 9 marzo al 15 aprile 2020 per i procedimenti civili e penali pendenti presso tutti gli uffici giudiziari e la sospensione, nello stesso periodo, del decorso dei termini per il compimento di qualsiasi atto dei procedimenti civili, penali e amministrativi, salvo specifiche eccezioni;
  • misure per il ripristino della funzionalità degli Istituti penitenziari e per la prevenzione della diffusione del COVID-19 nelle carceri;
  • misure straordinarie in materia di lavoro agile e di esenzione dal servizio e di procedure concorsuali, con la previsione che, fino alla data di cessazione dello stato di emergenza epidemiologica, il lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni e che lo svolgimento delle procedure concorsuali per l’accesso al pubblico impiego, ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica, sono sospese per sessanta giorni a decorrere dall’entrata in vigore del presente decreto. Resta ferma la conclusione delle procedure per le quali risulti già ultimata la valutazione dei candidati, nonché la possibilità di svolgimento dei procedimenti per il conferimento di incarichi, anche dirigenziali, nelle pubbliche amministrazioni di cui al comma 1, che si istaurano e si svolgono in via telematica e che si possono concludere anche utilizzando le modalità lavorative di cui ai commi che precedono;
  • disposizioni per l’utilizzo in deroga della quota libera dell’avanzo di amministrazione delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, limitatamente all’esercizio finanziario 2020 e per la sospensione della quota capitale dei mutui delle regioni a statuto ordinario e degli enti locali;
  • misure per assicurare il recupero delle eccedenze alimentari e favorirne la distribuzione gratuita agli indigenti;
  • la possibilità, fino alla fine dello stato d’emergenza,  per i consigli dei comuni, delle province e delle città metropolitane e le giunte comunali, per gli organi collegiali degli enti pubblici nazionali e per le associazioni private anche non riconosciute e le fondazioni di riunirsi in videoconferenza;
  • la proroga al 31 agosto 2020 della validità dei documenti di riconoscimento scaduti o in scadenza successivamente alla data di entrata in vigore del decreto;
  • misure per lo svolgimento del servizio postale, con la previsione che, fino al 31 maggio 2020, a tutela dei lavoratori del servizio postale e dei destinatari degli invii postali, per lo svolgimento del servizio postale relativo agli invii raccomandati, agli invii assicurati, alla distribuzione dei pacchi, la firma è apposta dall’operatore postale sui documenti di consegna in cui è attestata anche la modalità di recapito e ulteriori disposizioni per lo svolgimento dei servizi di notificazione a mezzo posta:
  • norme in materia di svolgimento delle assemblee di società e per il differimento del termine di adozione dei rendiconti annuali 2019 e dei bilanci di previsione 2020-2022;
  • il rinvio al 30 giugno di scadenze adempimenti relativi a comunicazioni sui rifiuti;
  • misure per la continuità dell’attività formativa e a sostegno delle università delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica e degli enti di ricerca, con l’istituzione di un fondo per le esigenze emergenziali e la proroga dell’ultima sessione delle prove finali per il conseguimento del titolo di studio relative all’anno accademico 2018/2019, e dei termini di ogni adempimento connesso, al 15 giugno 2020;
  • contributi per le piattaforme per la didattica a distanza;
  • misure per favorire la continuità occupazionale per i docenti supplenti brevi e saltuari;
  • la proroga del mandato dei componenti dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e del Garante per la protezione dei dati personali fino a non oltre i 60 giorni successivi alla data di cessazione dello stato di emergenza;
  • la proroga di sei mesi del termine per l’indizione del referendum confermativo della legge costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari.

PROROGA DEI TERMINI PER L’ADOZIONE DI DECRETI LEGISLATIVI

Disegno di legge

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio, ha approvato un disegno di legge che dispone la proroga dei termini per l’adozione di decreti legislativi.

In considerazione dello stato di emergenza per il rischio sanitario connesso alla diffusione del virus COVID-19, il disegno di legge proroga di tre mesi i termini con scadenza tra il 1° febbraio e il 31 agosto 2020.

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DELIBERAZIONI DI PROTEZIONE CIVILE

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza degli eventi meteorologici che si sono verificati nel periodo dal 30 ottobre al 30 novembre 2019 nel territorio della Regione Lazio e il conseguente stanziamento di un milione di euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali, per far fronte alle prime necessità.

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DELIBERAZIONI A NORMA DEL TESTO UNICO DEGLI ENTI LOCALI

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, a seguito di accertati condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267), ha deliberato lo scioglimento per diciotto mesi del Consiglio comunale di Sant’Antimo (Napoli) e il contestuale affidamento dell’amministrazione dell’ente a una Commissione di gestione straordinaria.

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CONTRATTI COLLETTIVI DI LAVORO

Il Consiglio dei Ministri ha deliberato di autorizzare il Ministro per la pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, ad esprimere il parere favorevole del Governo sull’ipotesi di sequenza contrattuale ad integrazione del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto funzioni centrali per il triennio 2016-2018, stipulata il 27 novembre 2019, finalizzata a definire una specifica disciplina per l’adeguamento retributivo per il personale italiano assunto con contratto a tempo indeterminato dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale nelle sedi diplomatiche e negli Istituti italiani di cultura all’estero.

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CONFLITTI DI ATTRIBUZIONE

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha deliberato la costituzione in giudizio dello Stato nel conflitto di attribuzione promosso dalla regione Veneto avverso il decreto del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo 5 dicembre 2019, n. 1676, recante la “Dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’area alpina compresa tra il Comelico e la Val d’Ansiei, comuni di Auronzo di Cadore, Danta di Cadore, Santo Stefano di Cadore, San Pietro di Cadore, San Nicolò di Comelico e Comelico Superiore” (BL),.

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NOMINE

Il Consiglio dei Ministri ha deliberato:

  • su proposta del Ministro della difesa Lorenzo Guerini, la nomina a Vice Comandante generale dell’Arma dei carabinieri del generale di corpo d’armata Gaetano Angelo Antonio MARUCCIA;
  • su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, la promozione al grado di generale di Corpo d’armata del Generale di divisione del ruolo normale – Comparto ordinario della Guardia di finanza Piero BURLA.

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LEGGI REGIONALI

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha esaminato undici leggi delle Regioni e delle Province autonome e ha quindi deliberato:

  • di impugnare la legge della Regione Abruzzo n. 3 del 28 gennaio 2020, recante “Disposizioni finanziarie per la redazione del bilancio di previsione finanziario 2020-2022 della Regione Abruzzo (legge di stabilità regionale 2020)”, in quanto una norma in materia urbanistica si pone in contrasto con la disciplina statale in materia di tutela dei beni culturali e paesaggistici e viola l’articolo 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione, nonché i principi di ragionevolezza e buon andamento, di cui agli articoli 3 e 97 della Costituzione; un’altra norma riguardante i finanziamenti pubblici per le associazioni di promozione sociale lede i principi costituzionali di uguaglianza sostanziale di cui all’articolo 3 della Costituzione e di autonomia delle formazioni sociali e sussidiarietà degli enti del terzo settore, di cui all’articolo 2 e 118, ultimo comma, della Costituzione; un’altra norma ancora in materia di benefici abitativi lede i principi di uguaglianza e di ragionevolezza espressi dall’articolo 3 della Costituzione; altre norme di carattere finanziario violano, infine, l’articolo 81, terzo comma, della Costituzione e l’articolo 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione, riguardante la potestà legislativa esclusiva dello Stato in materia di armonizzazione dei bilanci pubblici;
  • di non impugnare
    1. la legge la legge della Regione Sicilia n. 1 del 24/01/2020, recante “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l’esercizio finanziario 2020”;
    2. la legge della Regione Veneto n. 1 del 24/01/2020, recante “Disposizioni di adeguamento ordinamentale 2019 in materia di politiche sanitarie e di politiche sociali”;
    3. la legge della Regione Veneto n. 2 del 24/01/2020, recante “Disposizioni in materia di enti locali”;
    4. la legge della Regione Abruzzo n. 2 del 21/01/2020, recante “Riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42) Sentenza Corte d’Appello di L’Aquila n. 906/2019”;
    5. la legge della Regione Basilicata n. 3 del 28/01/2020, recante “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione Basilicata e degli Organismi e degli Enti strumentali della Regione Basilicata per l’esercizio finanziario 2020”;
    6. la legge della Regione Marche n. 1 del 20/01/2020, recante “Modifica alla legge regionale 1 dicembre 1997, n. 71 “Norme per la disciplina delle attività estrattive”;
    7. la legge della Regione Abruzzo n. 4 del 28/01/2020, recante “Bilancio di previsione finanziario 2020 – 2022”;
    8. la legge della Regione Lombardia n. 1 del 31/01/2020, recante “Mutamento delle circoscrizioni comunali dei comuni di Somaglia e Casalpusterlengo, in provincia di Lodi”;
    9. la legge della Regione Veneto n. 3 del 30/01/2020, recante “Modifiche alla legge regionale 24 dicembre 1992, n. 25 “Norme in materia di variazioni provinciali e comunali” e disposizioni correlate di modifica della legge regionale 27 aprile 2012, n. 18 “Disciplina dell’esercizio associato di funzioni e servizi comunali””;
    10. la legge della Regione Veneto n. 4 del 30/01/2020, recante “Disposizioni per il riconoscimento, la valorizzazione e la promozione dei cammini veneti”.



Decreto ristori, Confartigianato Piemonte: Necessari contributi adeguati, concreti e veloci

Ancora una volta non possiamo dire “buona la prima”. E’ stato necessario, infatti, stanziare altre risorse con il Decreto Ristori bis per andare in aiuto alle realtà che non possono lavorare e che con il Decreto Ristori non avrebbero ricevuto un euro dallo Stato. Per tutte queste attività e professioni è fondamentale avere la certezza di ristori adeguati, concreti e veloci”.

 

Questo il commento di Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, rispetto alla situazione che si è venuta a creare nel settore artigiano del Piemonte dopo il DPCM firmato dal Presidente del Consiglio e che, anche a seguito delle sollecitazioni di Confartigianato, ha portato al varo di un nuovo decreto Ristori (Decreto Ristori bis).

 

Confartigianato Piemonte sottolinea come dal primo Decreto siano rimaste fuori categorie come i Bus Operator e i Fotografi, solo per fare degli esempi, ma anche tutti quei mestieri artigiani che ruotano intorno alla produzione e servizi per la ristorazione e somministrazione, dalle pizzerie a taglio alle gastronomie, passando per rosticcerie e piadinerie, non ammesse ai contributi nonostante i vistosi e prolungati cali di fatturato, e quelle che gravitano nel turismo, negli eventi, nei convegni e nei congressi, di fatto senza mercato da 7/8 mesi. Senza dimenticare le imprese appartenenti alle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, per le quali la Confederazione ha chiesto di includere le imprese agroalimentari artigiane di prima trasformazione di prodotti agricoli (lavorazione carni e trasformazione dei prodotti caseari) che subiscono gravi danni economici a causa delle restrizioni imposte al settore della ristorazione.

 

Nel lockdown di marzo il codice Ateco dei fotografi non compariva tra quelli delle attività obbligate alla chiusura perché molti laboratori fotografici sono stati parificati agli ottici e, pertanto, considerate attività essenziali. In tale periodo, però, fra cerimonie annullate, matrimoni rinviati e divieti negli spostamenti se non per motivi di lavoro, di salute o per procurarsi beni di prima necessità, recarsi dai fotografi era improbabile e impossibile. Quindi senza obbligo di chiusura, i fotografi si sono trovati a poter tenere aperti i negozi ma a non avere, o raramente, clienti. E, proprio per il fatto che i loro codici Ateco non fossero contemplati dai DPCM, ha fatto sì che l’intero settore fosse escluso a priori dal Decreto Ristori.

 

Una situazione paradossale che si è ripetuta nuovamente, in questa seconda ondata di contagi e che rischia di aggravarsi.  – sottolinea Felici – La quasi totalità delle cerimonie e dei matrimoni sono stati nuovamente annullati o rimandati, o nella migliore delle ipotesi celebrati con un ridimensionamento tale tra ospiti e organizzazione che ha comunque portato ad una riduzione degli incarichi e dei guadagni da parte dei fotografi.”

 

“Già a maggio avevamo chiesto che fossero previste misure specifiche e concrete di aiuto per la categoria – afferma Felici -. Ora, a fronte del DL Ristori del 28 ottobre e il nuovo DPCM del 3 novembre, ci siamo trovati di nuovo a chiedere l’inserimento delle aziende di fotografia e comunicazione tra i beneficiari delle misure di sostegno economico previste per altri settori. Con il Decreto Ristori bis si sta andando nella direzione giusta ma vogliamo verificare insieme al Governo l’elenco dei codici Ateco delle attività che prenderanno gli indennizzi per evitare che ci siano, nuovamente, settori esclusi”.

“Per questo occorre uscire dalla logica dei codici ATECO – riprende Felici – sistema che ha dimostrato nei fatti di escludere intere categorie colpite tanto quanto, se non in misura maggiore, di quelle coinvolte. Insomma occorre ragionare non per codici Ateco ma con una logica di filiera”.

Il Governo deve pensare a provvedimenti che seguano la logica di aiutare coloro che possono dimostrare un calo del fatturato di una certa percentuale a prescindere dalla attività che viene svolta – riprende Felici – è infatti chiaro che la riduzione della socialità indotta dalle chiusure di certe attività come bar, locali, ristoranti e il divieto di tenere cerimonie e feste incidono sui bilanci di tutti”.

 

“Occorre dimostrare con chiarezza agli imprenditori che i loro sacrifici vengono ripagati con ristori immediati e proporzionati al danno-conclude Felici – Le parole d’ordine devono essere velocità e ‘zero burocrazia’. Insomma, gli imprenditori devono poter contare su risorse certe, erogate in tempi rapidi”.