Cimo Piemonte: per la fase 2 puntare su teleconsulto e telemedicina

Ancora una volta constatiamo la mancanza da parte della Regione di una strategia chiara ed efficace nel breve e nel medio-lungo periodo per fronteggiare la crisi sanitaria.

Medici e Infermieri continuano a essere esposti a un alto rischio di contagio, perché i test sierologici e i tamponi non vengono fatti a tappeto, e soprattutto a oggi continuano a essere esclusi gli asintomatici, il veicolo più facile per la diffusione del Covid-19.

A questo si aggiunge una totale confusione da parte dei vertici regionali sulle strategie da adottare per la Fase 2: non dimentichiamoci che non esiste solo il coronavirus, tanti cittadini con patologie croniche ma non urgenti in questo momento sono isolati a casa senza un’adeguata assistenza medica.

Ieri ci aspettavamo delle risposte da chi si è presentato al posto dell’Assessore Icardi, ma non sono arrivate. Così come siamo rimasti sconcertati dalla vaghezza con cui è stato trattato il tema del contributo economico stanziato dal Governo per il personale sanitario. I 18,4 milioni di euro destinati al Piemonte, a distanza di un mese dal provvedimento, continuano ad essere fermi in Regione”. A dichiararlo è Sebastiano CavalliSegretario di Cimo Piemonte, il sindacato dei medici.

 

«Riteniamo – prosegue il dottor Cavalli di Cimo – che per affrontare al meglio la Fase 2 serva anzitutto lavorare in modo unitario. La gestione dell’emergenza nella nostra Regione ha mostrato grandi limiti, causati soprattutto da una mancanza di visione preventiva. Per non commettere gli stessi errori, proponiamo un’azione veramente incisiva in termini di test sierologici, tamponi e disponibilità ampia di DPI, ma non basta. Serve puntare sul teleconsulto e la telemedicina: le tecnologie aiuteranno medici e pazienti. Chiediamo concretezza e azioni veloci da parte delle Istituzioni sul breve termine e un reale cambio di passo sulle politiche sanitarie regionali da qui ai prossimi tre anni».  

 




Confagricoltura di Asti dona un importante contributo al centro di ascolto di Asti “L’Orecchio di Venere”

1000 euro: è questo l’ammontare del ricavato raggiunto dalla Confagricoltura di Asti in occasione della distribuzione delle clementine antiviolenza (più di 3 quintali, di cui buona parte offerta dalla cooperativa COAB di Corigliano-Rossano).

Lo scorso 25 e 26 novembre infatti Asti Agricoltura, in collaborazione con il Soroptimist di Asti, era impegnata in centro città, sotto i portici di Piazza Alfieri, nella distribuzione delle clementine, simbolo della lotta contro ogni violenza di genere.

Le clementine sono state scelte nel maggio del 2013 quale simbolo della lotta contro la piaga del femminicidio e delle tante forme di violenza subite dalle donne, in seguito all’atroce uccisione di Fabiana Luzzi, giovane studentessa di Corigliano Calabro, massacrata dall’ex fidanzato.

Il ricavato dell’iniziativa locale è stato interamente devoluto a “L’Orecchio di Venere”, il centro antiviolenza di Asti, facente parte della Croce Rossa, che offre accoglienza e sostegno a donne vittime di qualsiasi tipo di violenza.

Nella giornata di ieri, presso la sede di Asti Agricoltura, il direttore Mariagrazia Baravallee la presidente della Consulta Femminile Maria Pia Lottini, hanno consegnato l’importo di 1000 euro alla presidente de “L’Orecchio di Venere” Elisa Chechile, presente insieme a due volontarie, la quale ha raccontato con soddisfazione: “Questa somma verrà utilizzata per operazioni di “piccolo portafoglio”, ovvero attività svolte all’interno del territorio rivolte a donne in difficoltà per le quali è necessaria una disponibilità immediata di risorse economiche”.

Siamo felici e onorati di aver dato il nostro contributo a questa iniziativa e ci riteniamo molto soddisfatti della risposta ottenuta da parte dei cittadini astigiani e non solo, visto che erano giorni di mercatini e fiere con un notevole afflusso di turisti”, afferma il direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravalle. “Da diversi anni Confagricoltura si batte al fianco delle donne contro qualsiasi tipo di violenza. E’ necessario tuttavia un intervento più incisivo da parte delle istituzioni affinché questa piaga venga completamente e radicalmente eliminata”.

Si tratta di un tema che va affrontato tutti i giorni per sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica, fornendo al tempo stesso il giusto sostegno a tutte le donne che ogni giorno sono vittime di qualunque tipo di sopruso”, conclude la presidente della Consulta Femminile di Asti Agricoltura Maria Pia Lottini.




Servizi digitali: la modulistica online di Città metropolitana per non recarsi agli sportelli

L’allarme coronovirus è l’occasione per ricordare agli utenti di consultare online tutte le modalità per scaricare documentazione senza recarsi agli sportelli, utilizzando dove possibile la modalità di trasmissione telematica dei documenti.

Molta modulistica è infatti disponibile online nei canali del sito dedicati ed e in molti casi è possibile l’inoltro via e-mail o pec (posta elettronica certificata).

Gli utenti sono invitati a contattare gli uffici telefonicamente o tramite email per verificare questa possibilità e valutare insieme l’eventuale necessità di recarsi fisicamente presso gli sportelli.

La sintesi della modulistica è consultabile qui https://bit.ly/39gwHlr

Si va dalle autorizzazioni ambientali alle concessioni stradali e trasporti eccezionali, dalle idoneità per autoscuole alle istanze per l’accesso agli atti: i documenti disponibili online sono diverse decine e riguardano tutti i servizi dell’Ente.




I° maggio, il video di Confartigianato Cuneo
 per dire:
“Il Lavoro è Dignità e Futuro”

“Il Lavoro è Dignità e Futuro”. Così si conclude il video che Confartigianato Cuneo ha lanciato in occasione del 1° maggio, Festa del Lavoro e dei Lavoratori, per raccontare la voglia di ripartenza degli imprenditori, duramente colpiti dalle problematiche conseguenti all’emergenza Corona Virus.

«Confartigianato Imprese Cuneo – spiega Luca Crosetto, presidente provinciale dell’Associazione – in questa giornata di festa vuole essere a fianco di imprenditori e lavoratori con un messaggio di speranza e di ottimismo. #PerUnaNuovaRipresa è la voce di quel Valore Artigiano, orgoglio del nostro Paese, con il quale costruire insieme un domani migliore».

Nel video, disponibile all’indirizzo cuneo.confartigianato.it/PerUnaNuovaRipresa e subito diventato virale sui canali social della Confartigianato, 23 artigiani di svariati settori e di tutta la provincia raccontano “perché” vogliono tornare a lavorare. E, con il loro lavorare, tornare a produrre ricchezza e generare occupazione sul nostro territorio.

Questi i “protagonisti” del filmato: Enrico Molineri, edile di Ceva; Enrico Frea, acconciatore di Cornegliano d’Alba; Ida Micca, acconciatrice di Cuneo; Eugenio “Poldo” Manzone, cuoco del ristorante “Il Portichetto” di Caraglio; Cinzia e Sandra Ricci e Massimo Coccalotto, del ristorante “Il Borgo” di Ormea; Bruno Cingolani del ristorante “Dulcis Vitis” di Alba; Giovanna Chionetti, pasticcera e gelataia di Villanova Mondovì; Annalisa Comino, estetista di Dogliani; Elisa Reviglio, tipografa a Racconigi; Marco Iannaccone, falegname di Bra; Paolo Campigotto, meccatronico di Bra; Bruna Besso Pianetto, sarta e stilista di Saluzzo; Luca Cirillo, fabbro di Robilante; Simona Marengo Martini, pasticcera a Clavesana; Nadir Giordano, videomaker di Peveragno; Gabriele Mainero, pasticcere a Villafalletto; Maria Teresa Rosso, estetista a Savigliano; Daniela De Conti, terzo settore sportivo a Savigliano; Riccardo Lavezzo, videomaker di Alba (contitolare, con il fratello Alberto, dell’azienda “Lavezzo Studios” che ha realizzato il filmato); Luca Vender, serigrafia e realizzazione magliette personalizzate a Fossano; Gigi Scaglia, allestimenti audio-video in eventi di Alba; Eraldo Abbate, autonoleggiatore ad Alba; Matteo Mancini, creazione e




Mobilitazione taxisti: “Siamo allo stremo, si sono dimenticati di noi”

Confartigianato Imprese Cuneo ha presentato al Prefetto il documento nazionale di sintesi
sulle richieste di aiuto della categoria

«La situazione è insostenibile, non riusciamo più a reggere. Nessun segnale e nessun aiuto, abbiamo necessità che al più presto il Governo metta mano a supporti economici anche per la nostra categoria». A parlare è Umbro Germini, rappresentante provinciale dei taxisti di Confartigianato Imprese Cuneo, presente questa mattina, insieme al vice presidente vicario di Confartigianato Imprese Cuneo Giorgio Felici e al direttore generale dell’Associazione Joseph Meineri, all’incontro con il prefetto di Cuneo, dott.ssa Fabrizia Triolo, per evidenziare le gravi difficoltà in cui versa la categoria.

L’iniziativa, che rientra nell’ambito della giornata di mobilitazione dei taxisti, è supportata oltre che da Confartigianato, dalle seguenti sigle: ACAI TAXI, CNA TAXI, FAST-CONFSAL, LEGACOOP, SNA CASARTIGIANI, SILT, TRAS, UNICA TAXI CGIL, URI, URITAXI.
Durante l’incontro, è stato consegnato al Prefetto un documento a firma del presidente di Confartigianato Imprese Cuneo Luca Crosetto, del vice Felici e del rappresentante Germini, nel quale sono riassunte le principali richieste della categoria.

In sintesi, la categoria chiede l’istituzione di un fondo di 800 mln di euro per l’anno 2021, la sospensione e proroga di mutui, leasing e finanziamenti, un anno bianco fiscale e contributivo per gli anni 2021 e 2022, la semplificazione delle procedure da parte dei Comuni per l’utilizzo dei voucher taxi, l’Ecobonus per l’acquisto di autovetture elettriche (sul modello 110%) e la reintroduzione della detassazione delle accise sui carburanti.

«Abbiamo sempre risposto positivamente alle richieste del Governo, dimostrando serietà e spirito collaborativo. – prosegue Germini – A nostre spese abbiamo provveduto alla costante sanificazione dei mezzi e all’acquisto dei dispositivi di sicurezza, ma l’azzeramento della vita sociale e i periodici lockdown hanno ridotto al lumicino la nostra attività. Sono quindi indispensabili provvedimenti di sostegno economico certi, immediati e di misura adeguata, così come viene fatto per altri settori, affinché possa essere garantito il servizio di trasporto pubblico non di linea svolto con i nostri taxi».

«I taxisti – sottolinea il presidente Crosetto – stanno pagando in termini non più sostenibili la caduta verticale della domanda dovuta all’emergenza pandemica e ai conseguenti provvedimenti restrittivi. Come Confartigianato, sia a livello nazionale che locale, stiamo supportando le loro legittime richieste che, in un frangente così difficile, diventano strategiche per la loro stessa sopravvivenza. Non si possono dimenticare migliaia di lavoratori che ogni giorno forniscono un servizio fondamentale nelle nostre città. Attendiamo quanto prima una presa di posizione seria e concreta da parte delle Istituzioni».




Sono 23.319 (+465 rispetto a ieri) le persone positive al Covid 19

Sono 23.319 (+465 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte. Su base provinciale: 3.065 Alessandria, 1.314 Asti, 861 Biella, 2.223 Cuneo, 2.148 Novara, 11.329 Torino, 1.059 Vercelli, 967 Verbano-Cusio-Ossola, 219 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 134 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 261 (-12 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.914. Le persone in isolamento domiciliare sono 12.018. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 120.387, di cui 61.937 risultati negativi.

Sono 70 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 16 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 2.668 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 512 ad Alessandria, 139 ad Asti, 155 a Biella, 207 a Cuneo, 236 a Novara, 1.137 a Torino, 149 a Vercelli, 104 nel Verbano-Cusio-Ossola, 29 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.




Coronavirus, ecco come fare la domanda per ricevere l’indennità di 600 euro

Il Decreto Cura Italia ha introdotto, tra le altre misure, alcune indennità di sostegno in favore dei lavoratori le cui attività stanno risentendo dell’emergenza epidemiologica dovuta al Covid-19.

L’Istituto sta provvedendo a mettere a disposizione di tutti i soggetti interessati, nel più breve tempo possibile, le procedure telematiche per la trasmissione delle domande ai trattamenti previsti.

Qui di seguito si illustrano sinteticamente le diverse prestazioni previste e si forniscono le prime indicazioni operative.

INDENNITÀ COVID 19

Si tratta di indennità previste per il mese di marzo 2020 dell’importo pari ad € 600, non soggette ad imposizione fiscale.

Ai sensi del decreto Cura Italia di seguito l’elenco delle singole indennità e delle categorie di lavoratori destinatari delle medesime:

Indennità liberi professionisti e collaboratori coordinati e continuativi

A tale indennità possono accedere:

  •  i liberi professionisti con partita IVA attiva alla data del 23 febbraio 2020 compresi ipartecipanti agli studi associati o società semplici con attività di lavoro autonomo di cuiall’articolo 53, comma 1, del T.U.I.R., iscritti alla Gestione separata dell’INPS;
  • i collaboratori coordinati e continuativi con rapporto attivo alla predetta data del 23febbraio 2020 e iscritti alla Gestione separata dell’INPS.
    Ai fini dell’accesso all’indennità, le predette categorie di lavoratori non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto e non devono avere altre forme di previdenza obbligatoria.Indennità lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Assicurazione generale obbligatoriaA tale indennità possono accedere i lavoratori iscritti alle seguenti gestioni: ✓ Artigiani

    ✓ Commercianti
    ✓ Coltivatori diretti, coloni e mezzadri

Ai fini dell’accesso all’indennità le predette categorie di lavoratori non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto e non devono avere altre forme di previdenza obbligatoria ad esclusione della Gestione separata INPS.

Indennità lavoratori stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali

A tale indennità possono accedere i lavoratori dipendenti stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali che abbiano cessato il rapporto di lavoro nell’arco temporale che va dal 1° gennaio 2019 alla data del 17 marzo 2020 (in circolare valuteremo l’opportunità di fare riferimento alle attività dei lavoratori impiegati in settori del turismo e stabilimenti balneari).

Ai fini dell’accesso all’indennità i predetti lavoratori non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto e non devono essere titolari di rapporto di lavoro dipendente alla data del 17 marzo 2020.

Indennità lavoratori agricoli

A tale indennità possono accedere gli operai agricoli a tempo determinato e le altre categorie di lavoratori iscritti negli elenchi annuali purché:

– possano fare valere nell’anno 2019 almeno 50 giornate di effettivo lavoro agricolo dipendente;

– non siano titolari di pensione. Indennità lavoratori dello spettacolo

A tale indennità possono accedere i lavoratori dello spettacolo iscritti al Fondo pensioni dello spettacolo, che abbiano i seguenti requisiti:

– almeno 30 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 al medesimo Fondo;
– che abbiano prodotto nel medesimo anno un reddito non superiore a 50.000 euro;
– detti lavoratori non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto né di rapporto di lavoro dipendente alla data del 17 marzo 2020.

IMPORTANTE

Le indennità di cui sopra non sono tra esse cumulabili e non sono riconosciute ai percettori di reddito di cittadinanza.

COME FARE DOMANDA

I lavoratori, potenziali destinatari delle suddette indennità, al fine di ricevere la prestazione di interesse, dovranno presentare in via telematica all’INPS la domanda utilizzando i consueti canali telematici messi a disposizione per i cittadini e per i patronati nel sito internet dell’Inps, www.inps.it.

Le domande saranno rese disponibili, entro la fine del corrente mese di marzo, dopo l’adeguamento delle procedure informatiche.




Confindustria Piemonte: gli imprenditori sono al fianco del Governo, ma chiedono chiarezza

La situazione di grave crisi causata dalla diffusione del Covid-19 sta provocando un consistente rallentamento del sistema economico italiano, in particolare delle regioni e aree più produttive del Paese.

Nelle ultime ore, l’ampliamento della cosiddetta “zona rossa” impone forti restrizioni alla mobilità – e conseguentemente alla produttività – di oltre 16 milioni di persone.

Siamo quindi di fronte a uno scenario estremamente delicato e in continua evoluzione, che le aziende stanno affrontando cercando di conciliare la massima sensibilità alla tutela della salute pubblica e al rispetto delle disposizioni del Governo con la legittima, necessaria e doverosa attenzione all’attività di impresa.

In questo difficile contesto è però indispensabile che tutte le parti in causa pongano un’attenzione ancora maggiore affinché la comunicazione delle disposizioni sia tempestiva, univoca e chiara. Anche su questo fronte le imprese sono a disposizione per offrire un supporto di esperienza e competenza.

È mandatorio fare chiarezza. E definire misure urgenti” ha dichiarato Fabio Ravanelli, Presidente di Confindustria Piemonte: “Il tessuto economico si trova in grande difficoltà e sta affrontando una crisi del tutto nuova i cui sviluppi sono imprevedibili. Dobbiamo garantire liquidità alle imprese, precondizione essenziale per aiutare le aziende e i lavoratori in questa fase di transizione e criticità economica. La priorità va data ovviamente alla gestione dell’emergenza, ma dobbiamo parallelamente costruire un piano di sostegno, accompagnamento e rilancio economico, tanto a livello locale quanto in chiave nazionale e internazionale. È una crisi globale che richiede misure di intervento straordinarie”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Al via Garanzia Giovani in Piemonte; nuove chances per avvicinare i giovani al mondo del lavoro

Riparte Garanzia Giovani in Piemonte, il programma dedicato ai giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano, che potranno accedere ai servizi di politica attiva erogati da Centri per l’impiego e Agenzie per il lavoro accreditate con la Regione. L’iniziativa europea volta a favorire l’occupazione giovanile si avvia in Piemonte con un investimento complessivo di 37 milioni di euro.

Diverse le attività previste per avvicinare gli under 30 al mondo del lavoro: orientamento specialistico (colloqui individuali e laboratori di gruppo), servizi di identificazione e validazione delle competenze, accompagnamento al lavoro e tirocini extracurricolari della durata di sei mesi a tempo pieno.

«Il fenomeno dei cosiddetti NEET, ovvero i giovani che non studiano e non lavorano, non è da sottovalutare ma, al contrario, da comprendere a fondo e da affrontare con misure efficaci e produttive, ma anche con un’importante azione “culturale” – spiega l’assessore regionale al Lavoro, Elena ChiorinoSecondo i dati Istat aggiornati al 2016 in Piemonte i NEET in età compresa fra i 15 e i 34 anni erano 185mila, poco meno di un quinto dei giovani della stessa età: la percentuale più alta fra le regioni industrializzate del centro Nord e noi non possiamo accettarlo.

Per prima cosa dobbiamo far comprendere alle famiglie e a quei ragazzi che, in molti casi – non tutti ovviamente – decidono di non lavorare per scelta e non per mancanza di un’offerta, troppe volte ritenuta inadeguata alle loro aspettative, che soltanto partendo “dal basso” o perfezionandosi negli studi con fatica e dedizione si può imboccare la strada per arrivare al successo, alla realizzazione dei propri sogni e delle proprie legittime ambizioni». «Sappiamo bene – prosegue Chiorino – che, in Italia, il più importante ammortizzatore sociale è rappresentato dalle famiglie.

Ma quanto può durare, nel lungo periodo, questa situazione? Bisogna pensare al futuro e non adagiarsi su un presente senza reali prospettive. Occorre quindi evitare qualsiasi misura di stampo assistenzialista e puntare sulle politiche attive, proprio come Garanzia Giovani Piemonte, rafforzando e rendendo ancora più efficace, come stiamo facendo, l’orientamento scolastico, la formazione e l’apprendistato, in modo da poter offrire a questi ragazzi la possibilità di inserirsi virtuosamente nel sistema produttivo. Dobbiamo fare in modo – conclude Chiorino – che per i giovani piemontesi il futuro non rappresenti più un’incognita che spaventa, ma un’opportunità da vivere da protagonisti».

Per aderire alle attività proposte, il giovane deve iscriversi al portale nazionale Garanzia Giovani, completare la registrazione su un portale regionale dedicato e prendere appuntamento con il proprio centro per l’impiego, dove viene preso in carico e riceve un primo orientamento; può quindi scegliere l’operatore accreditato che erogherà le misure di orientamento specialistico e di politica attiva del lavoro. Il primo passo per accedere, però, è il possesso delle credenziali SPID.

La precedente edizione di Garanzia Giovani ha permesso la presa in carico di 88.317 giovani, l’85% dei quali ha avuto almeno un avviamento in impresa, nel 68% dei casi con un contratto di almeno tre mesi (in particolare: 22.762 sono stati inseriti con contratto di apprendistato; 16.611 con contratto a tempo determinato di durata 3-6 mesi; 15.401 con contratto a tempo indeterminato; 15.516 con contratto a tempo determinato di durata superiore a 6 mesi; 43.410 in tirocinio).

 




Graziano Giacosa confermato presidente della Federazione dell’impresa familiare di Confagricoltura Piemonte

Graziano Giacosa, imprenditore agricolo di Savigliano, titolare di un’azienda frutticola a indirizzo biologico, è stato confermato presidente della Federazione dell’impresa agricola familiare di Confagricoltura Piemonte per il prossimo triennio.

L’elezione è avvenuta ieri, nella riunione on-line dei presidenti provinciali dell’organizzazione che rappresenta oltre 9.000 imprese agricole familiari su un totale di 12.000 imprese aderenti a Confagricoltura in Piemonte.

Giacosa, 51 anni, consigliere di Confagricoltura Cuneo, è anche vice presidente del Consorzio di difesa dalle avversità atmosferiche della provincia di Cuneo.