Confartigianato Cuneo e ANCoS: si è svolto il convegno “Terzo Settore, forza indispensabile di una Comunità”

La forza di una Comunità. Il Terzo Settore tra impegno sociale e volontariato”. Se ne è parlato sabato 15 febbraio, a Cuneo, nel Salone d’onore del Municipio, in un partecipato convegno organizzato da Confartigianato Imprese Cuneo e da ANCoS (Associazione Nazionale Comunità Sociali e Sportive) sulle varie sfaccettature operative di uno dei settori “chiave” della società moderna.

Dopo il saluto iniziale di Federico Borgna, Sindaco di Cuneo e Presidente della Provincia, e di Claudio Piazza, presidente di AnCoS Confartigianato Cuneo, ha introdotto i lavori della mattinata Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione CRT.

«I corpi intermedi – ha commentato Quaglia – rappresentano quel terzo pilastro fondamentale, come dice il sociologo Giuseppe De Rita, per mantenere “stabile una comunità” e Confartigianato Cuneo ben interpreta tale ruolo proponendosi come parte attiva del crescere comune in una ottica sociale. C’è bisogno di recuperare fiducia a tutti i livelli del nostro vivere civile, una fiducia che va non solo predicata, ma soprattutto praticata».

A seguire si è svolta una tavola rotonda, moderata da Joseph Meineri, direttore generale di Confartigianato Cuneo.

Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CRC, e Alberto Franco, dell’Università di Torino – Dipartimento di Management, coautori del recente libro dal titolo “Innovazione, Territorio, Comunità” (Nino Arano Editore) hanno discusso dell’importanza del Terzo Settore nell’economia attuale, analizzando anche alcuni aspetti delle particolarità fiscali applicate allo stesso e alle Fondazioni di origine bancaria.

«La nostra pubblicazione – ha detto Genta – non vuole essere un semplice enunciato di concetti e di valori legati al Terzo Settore, ma un concreto approfondimento di quelle pratiche di collaborazione sociale e solidale che diventano il vero collante di una comunità sana, proiettata verso un futuro coeso e sostenibile. E lo sottolineano le preziose testimonianze inserite nella seconda parte del libro. Personaggi del calibro di Maria Franca Ferrero, Letizia Moratti, Giovanni Malagò, Carlo Petrini e Giovanni Ramonda forniscono una importante chiave di lettura del Terzo Settore e del valore culturale e sociale espresso dalle realtà intermedie del mondo economico».

Nino Aragno, editore molto noto a livello nazionale e internazionale per le sue scelte editoriali rivolte a sostenere le voci più alte in campo letterario, economico e artistico (insignito nel 2013, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, della “Medaglia d’oro ai Benemeriti della cultura e dell’arte”) ha illustrato la sua concezione di “editoria come impegno civico”, apportando ad esempio la sua recente acquisizione della “Villa Tornaforte” di Cuneo con il progetto di renderla luogo di cultura e aggregazione.

In seguito, Laura Orestano, CEO di SocialFare, ha spiegato come il “valore sociale” può generare anche “valore economico”, portando l’esempio del Centro per l’Innovazione Sociale, che «progetta e supporta idee e soluzioni innovative per rispondere alle sfide sociali contemporanee».

Infine, Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo, ha parlato dello stretto legame tra l’Associazione di categoria e il Terzo Settore, analizzando sfide e obiettivi di Confartigianato Cuneo, nell’accezione di organismo di rappresentanza e soggetto partner di imprese e imprenditori, interlocutore di riferimento tra tessuto economico e Istituzioni.

«Oggi il terzo Settore rappresenta una risorsa sociale indispensabile per sostenere chi si trova in condizioni di bisogno, difficoltà e disagio. – affermano i presidenti di Confartigianato Cuneo e AnCoS Crosetto e Piazza – Nel nostro Paese conta oltre 4 milioni di addetti, di cui ben il 75% sono volontari. Si tratta di comunità formate da reti grandi e piccole di enti, un capitale sociale che riesce a soddisfare necessità là dove lo Stato non arriva o arriva troppo in ritardo. Confartigianato Cuneo con la realizzazione del suo bilancio sociale ed AnCoS con le sue molteplici iniziative a carattere solidaristico- divulgativo, si stanno impegnando nella valorizzazione di una maggiore sensibilità sociale tra le imprese, attraverso la quale sia possibile costruire una società più attenta e aperta ai bisogni dei cittadini. Con questo incontro abbiamo voluto sottolineare l’interesse del mondo imprenditoriale verso questa tematica, utilizzando come filo conduttore del dibattito proprio la recente pubblicazione del presidente Genta e del prof. Franco che bene inquadra il ruolo strategico del Terzo Settore nell’ambito della nostra Comunità».




Amianto, Piemonte è fanalino di coda anche nella classifica delle assegnazioni dei fondi pubblici

Alla Regione mancano 14 milioni di euro già stanziati dallo stato e mai arrivati, per proseguire le opere di bonifica dell’amiantifera di Balangero. Rischiano così di fermarsi i lavori di messa in sicurezza della cava, un tempo la più grande d’Europa.

A lanciare l’allarme è l’assessore regionale all’Ambiente dopo una ricognizione con gli uffici sullo stato di avanzamento delle bonifiche in Piemonte. Ma se a Balangero i lavori rischiano di fermarsi, è anche peggiore la situazione finanziaria prospettata dal piano nazionale di bonifica dall’amianto degli edifici pubblici pubblicato nei giorni scorsi dal governo, che registra il Piemonte fanalino di coda con 1,1 milioni assegnati su 358 milioni complessivi.

Il Piemonte, sottolinea l’assessore, non è una regione di serie B e anzi è quella che in Italia fa registrare il più alto numero di morti causati da mesoteliomi, i tumori associati all’inalazione di fibre di amianto.

I numeri parlano di 1 morto alla settimana. È ormai chiara dunque l’intenzione da parte del governo Pd-Movimento 5 Stelle di abbandonare la Regione nella lotta contro l’amianto.

In Piemonte ci sono ben 5 siti contaminati classificati di interesse nazionale: Balangero, Cengio, Casale Monferrato, Serravalle, Pieve Vergonte e pertanto rimarca l’assessore appare insensata l’assegnazione di 1 solo milione per la bonifica dall’amianto, oltre ai 14 che non vengono assegnati dal 2015 nonostante le decine di sollecitazioni da parte degli uffici.

Nonostante l’attuale governo abbia deciso di abbandonare totalmente il Piemonte, l’assessorato ha stanziato con fondi regionali 1,2 milioni per 3 anni.

L’assessore chiederà l’intervento di tutti i parlamentari piemontesi per chiedere al governo la revisione della ripartizione e l’immediata assegnazione dei 14 milioni su Balangero.




Aeroporti Piemonte, la Regione avvia un confronto con la commissione UE per sbloccare 6mln di euro

Incontro a Bruxelles tra il Presidente della Regione Piemonte e il Capo unità Trasporti della Direzione Concorrenza della Commissione Ue, Sophie Moonen, per affrontare il tema degli investimenti sugli aeroporti piemontesi.

Sul tavolo 6 milioni di euro di risorse regionali da destinare al sostegno e alla promozione degli scali piemontesi, ad oggi inutilizzabili perché a rischio di essere considerati dall’Europa aiuti di Stato” non compatibili con il Trattato Ue.

 

Il Presidente della Regione sottolinea di aver chiesto questo incontro alla Commissione Ue per sbloccare risorse che sono fondamentali, in questo momento più che mai, per il rilancio dei due aeroporti di Torino-Caselle e Cuneo-Levaldigi.
Spiega, inoltre, che la strada intrapresa dalla precedente amministrazione regionale, improntata ad azioni di co-marketing con le compagnie aeree, violava le normative europee sugli aiuti di Stato e per questo non era andata a buon fine ed era stata bloccata sul nascere.
Il Presidente della Regione, pertanto, ha voluto personalmente occuparsi direttamente con Bruxelles di questa vicenda, ottenendo dalla Commissione Ue l’avvio di un confronto tecnico-giuridico per trovare una soluzione che, pur nel pieno rispetto delle regole di concorrenza in Europa, consenta di investire sul futuro degli aeroporti piemontesi.

 

Per lo scalo di Caselle la Regione ha a disposizione 5,4 milioni di euro, mentre 600 mila sono per l’aeroporto di Levaldigi. Un investimento suddiviso su tre annualità che attiverà pari risorse da parte delle due società che gestiscono gli scali.

 

Il governatore piemontese giudica l’incontro positivo, gli uffici della Commissione europea, infatti, hanno dato la propria disponibilità ad approfondire nelle prossime settimane le soluzioni possibili per superare la situazione di empasse, che penalizza due infrastrutture indispensabili allo sviluppo del territorio.
Il rischio da evitare è quanto accaduto, ad esempio, in Francia a Montpellier, dove gli Enti locali hanno poi dovuto subire una procedura di infrazione da parte dell’Europa e avviare il recupero delle risorse già erogate.



Confartigianato Cuneo: si è svolto l’incontro formativo sull’etichettatura degli alimenti

Grande partecipazione lo scorso 13 febbraio, a Cuneo, presso la Segreteria provinciale di Confartigianato Cuneo, per l’incontro informativo sull’etichettatura dei prodotti alimentari, organizzato in previsione del nuovo regolamento europeo UE 2018/775, che entrerà in vigore dal prossimo 1° aprile.

La serata, che ha seguito un precedente analogo incontro organizzato presso la sede albese dell’Associazione, ha visto una folta presenza di aziende alimentari di vari settori, interessati ad approfondire la normativa in materia di etichettatura e dichiarazione di origine dell’ingrediente principale in etichetta, oltre che capire meglio il ruolo e i controlli effettuati dall’ASL.

Dopo il saluto di apertura di Giorgio Felici, vicepresidente territoriale vicario di Confartigianato Cuneo, nonché presidente regionale, è intervenuta la dott.ssa Valeria Marrone, tecnologa alimentare, consulente dell’Area Sicurezza Alimentare della Confartigianato Cuneo, che ha relazionato sulla tematica apportando numerosi esempi, casi pratici ed errori comuni.

In seguito, l’avv. Cesare Varallo ha relazionato proprio sulla dichiarazione di origine dell’ingrediente principale in etichetta, relativa al nuovo regolamento che entrerà in vigore dal 1° aprile 2020.

Infine, il dr. Marcello Caputo e il dr. Tiziano Vecile, del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione ASL CN1, hanno descritto i nuovi controlli sulla catena agroalimentare che l’Ente sta attuando in attuazione del Regolamento UE 625/2017.

Nelle conclusioni, Anna Maria Sepertino, presidente regionale e provinciale dell’Area Alimentazione di Confartigianato, ha affermato che «incontri come questo sono fondamentali per permettere una corretta conoscenza della normativa e assicurare una migliore gestione aziendale, apportando “valore aggiunto” alle imprese artigiane del territorio. Punto di forza dell’Associazione, proprio il dialogo con gli organismi di controllo, con cui da sempre è in essere una positiva collaborazione».

L’incontro rientra nella strutturale attività di comunicazione, informazione e formazione di Confartigianato Cuneo, che affianca la sua operatività dei 18 uffici in provincia con numerose attività ed iniziative a supporto dell’impresa e dell’imprenditore.




Confindustria Novara Vercelli Valsesia: incontro su innovazione, digitalizzazione, economia circolare

Innovazione, digitalizzazione, economia circolare: sfide e nuove opportunità è il titolo dell’incontro in programma venerdì 21 febbraio 2020, alle 9, al Teatro degli Scalpellini di San Maurizio D’Opaglio (NO).

Organizzato da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) e Avr, l’associazione nazionale dei costruttori di valvole e rubinetteria federata ad Anima-Confindustria, l’incontro è dedicato all’aggiornamento tecnico e normativo degli operatori del settore della rubinetteria e del valvolame e sarà introdotto dai saluti del presidente di Avr, Ugo Pettinaroli, e del presidente della sezione Rubinetteria e Valvolame di Cnvv, Gianmaria Mazzola.

 

Il programma dei lavori prevede l’intervento di Alessandro Maggioni e Andrea Pasquini, dell’area tecnica di Anima/Avr, intitolato “Le imprese italiane sono al passo con le nuove normative italiane ed europee?”, che farà il punto su temi importanti per il settore, come la legislazione sui materiali a contatto con l’acqua potabile, il regolamento “Reach”, la Direttiva RoHS e l’impatto dell’“Open Scope” per il settore valvole e rubinetteria.

Seguiranno le relazioni di Holger Fehrholz, responsabile Technical Committee Sanitary del Ceir, l’associazione europea dei costruttori di valvole e rubinetti, dedicata alla testimonianza dei produttori europei in tema di materiali, piombo e cromo, e di Lorenzo Omodei, della Trafilerie Carlo Gnutti Spa, intitolata “Il mondo delle leghe d’ottone in continua evoluzione: come prepararsi al cambiamento”.

 

Dopo un question-time moderato da Alessandro Durante, di Anima/Avr, interverrà Davide Maggi, docente ordinario di Economia aziendale all’Università del Piemonte Orientale, che parlerà di “Economia circolare: sfide e opportunità per il futuro del nostro pianeta”. Concluderà l’incontro, prima della seconda sessione di domande e risposte con i presenti, una riflessione sul tema “Dalla strategia al Team passando dalla Governance ed esponenzialità”, a cura di Marco Magaraggia, di Altea Federation, e Andrea Saini, del Gruppo Laica.

 

«La velocità del cambiamento – osserva il presidente di Cnvvv, Gianni Filippa – è oggi esponenziale: innovazioni dirompenti, nuove tecnologie e sviluppo impetuoso di mercati non tradizionali impongono mutamenti nei modelli di business e nei paradigmi organizzativi.

Al contempo, sensibilità emergenti, quali la crescente attenzione al tema della sostenibilità e tutela del pianeta, stanno condizionando i piani strategici delle organizzazioni economiche e delle imprese: i prodotti e i servizi del futuro saranno sempre più innovativi, “intelligenti”, connessi, personalizzati e “verdi”.

L’industria dovrà cambiare rapidamente per essere al tempo stesso innovativa, digitalizzata, interconnessa e sostenibile, in un percorso sicuramente promettente, ma complesso. In questo contesto resta centrale per le aziende del settore valvole e rubinetti e della sua filiera la capacità di fare, di produrre, di emergere anche attraverso un aggiornamento costante».

 




Innovazione e impatto del car sharing: città europee a confronto

Oggi la Città di Brema (Germania) ospita il meeting finale del progetto STARS, un progetto di ricerca di 30 mesi sulla sharing mobility finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma Horizon 2020 e coordinato dal professor Marco Diana del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino.

Il progetto nasce dall’esigenza di capire, a fronte dei benefici potenziali dei servizi di car sharing, resi possibili dalle recenti applicazioni tecnologiche nel settore dei trasporti, quali sono i loro impatti reali sulla riduzione della congestione e sull’impronta ambientale, allo scopo di elaborare strumenti utili ai decisori locali e ai pianificatori per adottare le migliori politiche di incentivazione e soluzioni per le diverse aree metropolitane europee.

Nei mesi che sono trascorsi dall’avvio del progetto il consorzio, composto dal Politecnico di Torino come capofila e da altri otto partner rappresentativi del mondo accademico, dell’automotive (GM Global Propulsion Systems – Torino Srl), delle pubbliche amministrazioni e delle associazioni dei provider dei servizi di car sharing in cinque Paesi europei, ha prodotto una fotografia di questi servizi in Europa, analizzandone i diversi modelli organizzativi e di business e l’impatto sull’industria automobilistica, ha studiato come i comportamenti e le preferenze individuali incidono sui diversi modelli, per poi sviluppare degli scenari che prendano in considerazione anche la co-modalità, ad esempio con i servizi di trasporto pubblico. 

Con la conferenza di oggi STARS vuole tracciare i principali risultati raggiunti e allargare la sua visione, grazie alla condivisione con esperienze e approcci al car sharing diversi, provenienti dall’Asia, dal nord America e dalla madrepatria del car sharing: la Svizzera.

Le discussioni e i dibattiti daranno ai partecipanti spunti utili per massimizzare i benefici del car sharing in termini ambientali e sociali, ma anche in termini di opportunità per diversi settori industriali: automotive, operatori di sistemi di trasporto pubblico, servizi di sharing mobility, gestori di flotte aziendali, sviluppatori di piattaforme digitali, settore immobiliare.

Crediamo che capire, sulla base delle peculiarità del contesto locale, quali sono i modelli di mobilità condivisa più adatti da applicare in una determinata area urbana e quali politiche possono essere messe in atto per favorire il massimo beneficio per la collettività sia molto importante nell’ottica di promuovere centri urbani più vivibili dal punto di vista del traffico e della qualità dell’aria, tema che in questo periodo dell’anno si impone all’attenzione pubblica”, afferma Marco Diana.

A Brema vengono presentati, tra gli altri, due casi studio italiani: Torino e Milano. Grazie alla collaborazione con la società SWG, il Politecnico di Torino ha raccolto e analizzato circa 1.500 questionari somministrati a utenti e non utenti dei servizi di car sharing (circa un terzo residenti a Torino e due terzi a Milano).

L’identikit che ne deriva è quello di un utente generalmente vocato alla multimodalità, abituato ad utilizzare altre forme di mobilità condivisa, come il bike sharing”, spiega l’ingegner Andrea Chicco, che ha curato l’analisi dei dati e che presenterà oggi i risultati. “Un aspetto interessante che è emerso dall’indagine è che l’utilizzo del car sharing spinge anche ad un maggior utilizzo del trasporto pubblico locale, soprattutto laddove l’infrastruttura di quest’ultimo è estesa e capillare”. 

Politiche che sappiano quindi migliorare l’efficienza e incentivare contemporaneamente il servizio pubblico e il servizio di car sharing possono dimostrarsi vincenti per città come quelle analizzate, sia in termini di migliore servizio pubblico ma anche di contenimento delle emissioni di inquinanti e gas climalteranti.

Invece nel campione analizzato, da quanto riportano i ricercatori, gli effetti sul numero di auto di proprietà è osservabile ma molto contenuto, a differenza di quanto avviene in altri Paesi partner del progetto, come la Germania.

È tuttavia da specificare che i modelli di car sharing sono diversi, con una netta prevalenza in Italia dei servizi cosiddetti “free floating” (ovvero senza una stazione fissa e quindi più adatti per tragitti di sola andata) mentre nel Nord Europa questi si affiancano ad altre soluzioni consentendo di attrarre tipologie di utenti diverse e quindi incrementare le ricadute positive.

Anche quest’ultimo punto potrebbe spingere a delle riflessioni sui modelli operativi e di business da favorire. Riflessioni che potranno essere stimolate e guidate dal risultato finale del progetto, ovvero un toolkit, cioè una “cassetta degli attrezzi” per i policy maker che sono responsabili delle politiche della mobilità soprattutto nelle grandi aree urbane, e che sarà disponibile dopo il mese di maggio. 




L’Epa riabilita il glifosate. Confagricoltura: “Investire in ricerca”

Confagricoltura Piemonte interviene sul recente pronunciamento dell’EpaUnited States Environmental Protection Agency.

L’agenzia ha concluso che non vi sono motivi di preoccupazione quanto a rischi di tipo alimentare per alcun segmento della popolazione, neanche seguendo le ipotesi più prudenziali applicate nelle valutazioni”.

È questo il verdetto emesso dall’Epa, a proposito del glifosate, un erbicida – informa Confagricoltura – che è utilizzato da numerose imprese agricole e che da anni è al centro di diatribe mediatiche e giudiziarie a proposito di una presunta cancerogenicità della sostanza.

Nell’agosto dell’anno scorso l’Epa aveva già sottolineato come procurare allarme sul potenziale cancerogeno dei prodotti contenenti questa sostanza attiva sarebbe stato “in contraddizione con la valutazione scientifica dell’agenzia” e sarebbe stata quindi “una dichiarazione falsa e fuorviante”.

La valutazione è stata condivisa, negli anni, dall’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare), dalla Bfr (l’Agenzia per la sicurezza alimentare tedesca) e più recentemente dalle autorità canadesi per la salute (Health Canada).

La valutazione dell’Epa statunitense – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasiaconferma quanto sostenuto da tempo, sulla base della scienza e non del pregiudizio, da Confagricoltura: riteniamo importante continuare a utilizzare questa sostanza non solo dal punto di vista economico, perché si rischierebbe di mettere in crisi numerose imprese agricole, ma anche ambientale perché il gligosate è utilizzato particolarmente nelle tecniche di agricoltura conservativa, apportando benefici importanti all’ambiente, a partire dalla diminuzione di emissioni di anidride carbonica-.

Questa vicenda – sostiene il presidente di Confagricoltura Piemonte – ci invita ad analizzare le questioni tenendo nella massima considerazione i pareri espressi dalla comunità scientifica internazionale, puntando a produzioni agricole sostenibili e di qualità, continuando a credere e a investire nella ricerca”.

È stata proprio la ricerca – ricorda Confagricoltura – la protagonista assoluta in agricoltura. Grazie alla ricerca la produttività è cresciuta con l’aumento della popolazione mondiale: dagli anni ’60 gli abitanti del pianeta sono passati da poco più di 3 miliardi a 7 miliardi e in parallelo la produzione cerealicola è cresciuta da circa 900 a quasi 2.400 milioni di tonnellate.

Nello stesso periodo la produzione di cereali è aumentata il 50% cento più velocemente
della popolazione mondiale, soprattutto con incrementi delle rese unitarie. “Nei prossimi
anni – sostiene Allasia – dovremo continuare a puntare sulla ricerca, perché avremo
bisogno di maggiore produzione agricola e dovremo gestire in maniera sostenibile le
risorse naturali dell’ecosistema”.

 




Regione Piemonte: per lo sport un incremento di 10 milioni

Nel 2020 la Regione destinerà allo sport 10 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno: lo ha annunciato in sesta Commissione l’assessore regionale competente, illustrando il Documento di economia e finanza regionale (Defr) e il Bilancio di previsione finanziario 2020-2022.

Le risorse saranno implementate attraverso variazioni sostanziali al bilancio contentute nel maxi emendamento che verrà presentato dalla Giunta: le proposte riguardano nello specifico la promozione di eventi turistici sportivi internazionali (+2,5 milioni nel 2020), i contributi per la conservazione degli impianti olimpici di innevamento programmato e di risalita trasferiti dalla Regione agli enti locali (+500mila euro), i contributi ad enti e società per la promozione della pratica sportiva (+1 milione), gli interventi per garantire la sicurezza delle aree sciabili (+6 milioni), i contributi a favore di federazioni, enti di promozione sportiva, associazioni e società sportive a  sostegno degli sport della pallapugno e della palla tamburello (+200 mila euro).

Sono intervenuti per chiarimenti consiglieri M5s, Pd e Fi.

L’assessore ha poi illustrato il disegno di legge sulla promozione e l’impiantistica sportiva, il cui testo è stato sviluppato in accordo con il Coni, le Federazioni sportive e il Comitato italiano paralimpico (Cip) e che ha tra i suoi obiettivi quello di garantire a tutte le realtà che promuovono la pratica sportiva la possibilità di partecipare ai bandi regionali.

La legge prevede, inoltre, la tutela degli sport tradizionali come la pallapugno e la pallatamburello, l’istituzione della Settimana regionale dello sport e del benessere e della Piemonte Sport Commission, un’agenzia strutturata sul modello di Film Commission, per promuovere il Piemonte come destinazione di turismo sportivo e che si attivi per reperire le risorse necessarie all’organizzazione degli eventi.

La Commissione ha deciso le consultazioni on-line con termine il 6 marzo e ha nominato relatori.

In congiunta con la quinta Commissione del Consiglio comunale di Torino si è poi svolta una seduta di approfondimento sulla situazione della Cavallerizza Reale, alla presenza dell’assessore regionale alla Cultura e dell’assessore comunale all’Urbanistica, nel corso della quale è stata ribadita la volontà della Regione di favorire il recupero dell’area con i fondi dello sviluppo regionale, a fronte di un progetto complessivo di riqualificazione.




Alta formazione: Cnvv, Upo e Foraz presentano la prima sessione dei corsi “Elective”

Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), Università del Piemonte Orientale (Upo) e Foraz, il consorzio interaziendale di formazione professionale che fa capo a Cnvv, hanno presentato la prima sessione di un nuovo ciclo di incontri di alta formazione dedicato a imprenditori e manager delle aziende del territorio.

«A pochi giorni dall’avvio del corso su Budget e sistema di Reporting economico-finanziario, che ha ottenuto un riscontro decisamente superiore alle previsioni – spiega il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – abbiamo deciso di proporre alle nostre imprese la possibilità di partecipare al ciclo di corsi “Elective” organizzati dal Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa nell’ambito della Laurea magistrale in Management e Finanza e in Amministrazione, Controllo e Professione, durante i quali esperti del mondo dell’industria e delle professioni illustrano i temi e i trend più attuali e più all’avanguardia in vari ambiti operativi. Per la prima sessione sono stati individuati quattro percorsi, tutti caratterizzati da un’impostazione fortemente pragmatica».

Nella terza settimana di febbraio 2020 prenderanno il via i corsi “Excel, VBA and Access”, a cura di Fabio De Luca, Gianluca Fusai e Giuseppe Rossi, e “Amministrazione del personale”, a cura di Virginia Miazzo, mentre da metà marzo a metà aprile è in programma il corso “Valutare l’invalutabile: sistemi innovativi di valutazione del personale nelle aziende: modelli e casi pratici”, a cura di Antonio Barge e Silvio Savoia. Chiuderà la prima sessione di proposte formative il corso “Fintech”, a cura di Raffaele Zenti, in programma nel mese di maggio. Tutte le lezioni si terranno nella sede dell’Upo di via Perrone 18, a Novara. Ogni corso prevede il rilascio di un attestato di partecipazione. Le adesioni dovranno pervenire richiedendo l’apposita scheda a: foraz@foraz.it




CCIAA Torino. Fino al 27 febbraio il progetto Marca a Madrid

I prodotti di design della collezione torinese MARCA sono presentati in questi giorni presso la prestigiosa sede del Matadero Madrid. L’esposizione s’inserisce nel quadro dell’invito che la Città di Torino ha ricevuto dal Madrid Design Festival, in qualità di città ospite d’onore.

Il progetto MARCA è promosso e sostenuto dalla Camera di commercio di Torino in collaborazione con il Centro Estero per l’Internazionalizzazione ed è ideato e curato da Barbara Brondi & Marco Rainò.

La Città di Torino – prima World Design Capital nel 2008 e dal 2014 Creative City UNESCO per il Design – lieta dell’invito ricevuto dal Madrid Design Festival, prende parte all’edizione 2020 di questo importante evento internazionale in qualità di città ospite d’onore. Partecipando al Madrid Design Festival la città intende raccontare, anche grazie alla collaborazione dell’Ambasciata d’Italia a Madrid, la sua marcata attitudine a promuovere innovative attività di progetto e la sua vocazione all’ideazione e sviluppo di processi di ‘design thinking’ fortemente distintivi.

Al Madrid Design Festival la città si presenta con un programma d’eccezione: con la mostra dei manufatti d’alta qualità compresi nella collezione promossa dal progetto MARCA e con due conferenze corali (presso il COAM, il 13 e il 15 febbraio) a cui prenderanno parte alcuni dei protagonisti del design torinese.

MARCA è una collezione di oggetti d’uso quotidiano frutto del connubio tra i designer selezionati e aziende manifatturiere localizzate in provincia di Torino. MARCA esprime le eccellenze del territorio torinese attivando una collaborazione virtuosa tra istituzioni, designer e aziende con il fine di valorizzare le capacità creative dei designer e le consolidate conoscenze tecniche dei produttori.

MARCA prende le mosse dalla considerazione che gli oggetti possono raccontare una storia, esprimere un pensiero e rivelare la creatività e l’arte di “saper fare” di chi li progetta e li realizza, doti che non mancano al tessuto imprenditoriale torinese e che meritano di essere conosciute in Italia e all’estero.

Gli oggetti compresi nel catalogo MARCA, sono ideati in modo da poter essere facilmente assemblati dall’utente finale. La fabbricazione di tutti i componenti è gestita dal produttore, ma l’oggetto nella sua configurazione conclusiva è composto dall’acquirente, che combina le parti di un vero e proprio “kit” con l’ausilio di istruzioni grafiche utili a guidarlo nelle distinte fasi del montaggio.

L’opera di assemblaggio è sempre caratterizzata da un’alta possibilità di interpretazione dell’utente, garantendo un’ampia gamma di combinazioni tra i vari pezzi che compongono ciascun oggetto ed una certa “unicità” del prodotto finito.

Il progetto MARCA è promosso e sostenuto dalla Camera di commercio di Torino in collaborazione con il Centro Estero per l’Internazionalizzazione ed è ideato e curato da Barbara Brondi & Marco Rainò.