CCIAA Torino: Al via la formazione Savor Piemonte per l’agroalimentare che vende all’estero

Canada, Stati Uniti, Thailandia, Singapore, Regno Unito, Svizzera, Danimarca, Repubblica Ceca, Francia e Germania: sono questi i paesi target al centro della programmazione del progetto Savor Piemonte, realizzato dalla Camera di commercio di Torino per le aziende piemontesi dei settori alimenti e bevande.

 

La prima fase del progetto prevede un’intensa programmazione di incontri di formazione al via domani 23 settembre 2021. Tra i temi trattati, l’analisi delle opportunità e la normativa alimentare in ciascun mercato, l’etichettatura e il packaging, gli adempimenti doganali, la comunicazione internazionale d’impresa. Già 120 imprese hanno aderito al programma, ma gli appuntamenti sono aperti gratuitamente a tutti. Obiettivo: creare un vero e proprio catalogo di eccellenze piemontesi agroalimentari da proporre ai più influenti buyer esteri.

 

Come Camera di commercio di Torino possiamo mettere a disposizione delle imprese non solo formazione e consulenza, ma anche un’ampia rete di contatti internazionali per guidarle alla conquista di nuovi mercati– spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Invitiamo pertanto gli imprenditori agroalimentari, anche alla prima esperienza di export, a mettersi in gioco con noi, per soddisfare una domanda di Made in Italy che in questi anni non è mai venuta meno, nemmeno durante l’emergenza, e che continua a crescere: nel primo semestre 2021 l’incremento è stato di oltre il 50% rispetto allo stesso periodo di 5 anni fa”.

 

Il mercato alimentare nel mondo

Secondo le recenti analisi condotte da Euromonitor International Ltd. (società leader nel campo delle ricerche di mercato), nel 2020 il valore del mercato globale dei prodotti alimentari confezionati e delle bevande ammontava a circa 3.521 miliardi di euro.

Nello stesso anno, l’Asia rappresentava il 33,1% del mercato globale con i suoi 1.164 miliardi di euro, seguita dall’Europa (Russia e Turchia incluse) con 1.012,3 miliardi di euro (28,8%), dal Nord America con 733,1 miliardi di euro (20,8%), dall’America Latina con 331,6 miliardi di euro (9,4%) e dall’Africa e Medio Oriente con 279,9 miliardi di euro (7,9%).

Asia, Europa e Nord America rimangono a tutt’oggi le aree maggiormente attrattive per le imprese operanti nel settore agroalimentare e che guardano all’estero per lo sviluppo del proprio business, nonché una destinazione privilegiata per i prodotti Made in Italy.

 

Il Piemonte

Le imprese piemontesi dell’industria alimentare e delle bevande esportano annualmente (anno 2020) merci per 6 miliardi di euro, di cui il 35% rappresentato dalle bevande. Nel primo semestre 2021 l’export ha già raggiunto i 3,1 miliardi di euro. Nel primo semestre 2021 il Piemonte ha esportato complessivamente merci per oltre 24 miliardi, registrando una crescita del +11% rispetto allo stesso periodo di 5 anni fa (I semestre 2016) Nel primo trimestre 2021 il Piemonte ha già esportato merci per oltre 1,5 miliardi, registrando una crescita del +50,7% rispetto allo stesso periodo di 5 anni fa (II trimestre 2016) e del +15,1% rispetto al II trimestre 2020.

 

 

Il calendario degli incontri on-line

 

Giovedì 23 settembre 2021, ore 14:45

Focus Canada e Stati Uniti (parte prima: aspetti commerciali)

 

Giovedì 30 settembre 2021, ore 10:45

Focus Thailandia e Singapore

 

Giovedì 7 ottobre 2021, ore 14:45

Focus Stati Uniti (parte seconda: aspetti normativi)

 

Martedì 12 ottobre 2021, ore 14:45

Focus Regno Unito e Svizzera

 

Giovedì 14 ottobre 2021, ore 14:45

Focus Danimarca e Repubblica Ceca

 

Martedì 19 ottobre 2020, ore 14:45

Focus Francia e Germania

 

I partner

Ampia la platea di partner qualificati che contribuiranno a supportare le imprese piemontesi durante tutto il percorso: dal Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino, alle Camere di Commercio Italiane all’Estero e Miste ai principali centri di formazione universitaria piemontese. Per la prima volta riuniti in un unico progetto, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino e Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo metteranno a disposizione delle imprese del territorio il proprio patrimonio di conoscenza e le proprie competenze tecniche per aiutarle a raggiungere in modo efficace i propri obiettivi di crescita internazionale.

 




Costo carburanti: benzina a 1,95, gas oltre i 2 euro escalation senza precedenti

La scure degli aumenti energetici colpisce duro, specialmente per quanto riguarda il gas (considerato il più green), che raddoppia, rispetto a gasolio e benzina che sono comunque in costante aumento.

Per ritrovare prezzi dei carburanti così alti, bisogna tornare indietro al 2014. Negli ultimi giorni si sono registrati ancora dei rialzi dei prezzi, con la benzina che è arrivata a costare anche 1,95 euro al litro (per il “servito”, fino a 1,74 al self service), mentre il gasolio costa anche 1,84 euro al litro (sempre in modalità “servito”, mentre al fai-da-te costa in media 1,70 euro al litro). Per il metano secondo uno studio del Mise, condotto assieme alla rivista ‘Altro Consumo’, il rincaro negli ultimi tre mesi si attesta sopra il 25%. Oggi il prezzo del metano supera i 2 euro al chilo.

 

L’impennata sarebbe dovuta soprattutto all’aumento dei prezzi di contratto per il mese di ottobre. Tra le altre motivazioni ci sarebbero la scarsa programmazione nell’approvvigionamento dei carburanti con un basso livello di stoccaggio dei siti, l’aumentata richiesta di energia a seguito della ripresa economica asiatica, i tagli consistenti di fornitura all’Europa da parte della Russia causati da lavori di manutenzione e l’escalation inarrestabile dei prezzi delle materie prime.

 

“La situazione è molto critica – sottolinea Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – e sta rischiando di mettere in ginocchio il comparto dei trasporti e il suo indotto. Le imprese più penalizzate sono quelle che hanno sostituito i propri mezzi con gli Euro 6, che vanno tutti ad Adblue, l’additivo che taglia le emissioni di azoto dei motori diesel euro 5 e 6. A rimetterci sono quindi i camion di ultima generazione, pensati per abbattere l’ossido di azoto. Peccato, però, che uno dei più grandi produttori di Adblue abbia fermato la produzione e le imprese che hanno cambiato i propri mezzi per tutelare l’ambiente si ritrovino oggi a non poter nemmeno accendere il proprio mezzo. Prima ci invitano a sostenere i combustibili alternativi con il blocco auto a singhiozzo e poi ci impongono costi insostenibili, con il paradosso che tutte le imprese che non hanno investito nel cambio mezzi e non hanno fatto la riconversione sono libere di circolare”.

 

Confartigianato Imprese si è attivato con i ministeri competenti chiedendo interventi immediati per sollecitare la calmierazione dei prezzi. Inoltre, si sta correndo il rischio di vanificare gli ingenti sforzi fatti dal Governo nel sostenere lo sviluppo del biometano per autotrazione attraverso i fondi del PNRR.

 

“Siamo davanti ad una escalation di prezzi senza precedenti -conclude Giovanni Rosso, Presidente autotrasportatori di Confartigianato Imprese Piemonte – che porta giorno dopo giorno ad aumentare il conto pagato dai trasportatori e automobilisti per il pieno di carburante. Su base annua solo per i rifornimenti alla pompa gli aumenti sono di 413 euro in più a famiglia, nel caso di auto a benzina, e di 399 euro in più per un diesel. Di questo passo l’intero comparto trasporti su strada sarà travolto da una crisi senza precedenti, vanificando i timidi segnali di ripresa”.

 

 

 

 

 

 




Un super hub vaccinale in ogni Asl

“Quella di chiudere gli hub considerati in eccesso è stata una decisione presa seguendo una circolare del generale Figliolo, non una scelta della Regione Piemonte – ha puntualizzato l’assessore alla sanità Luigi Icardi, nel rispondere in aula alle interrogazioni dei consiglieri Domenico Rossi (Pd) e Marco Grimaldi (Luv) che hanno chiesto chiarimenti alla Giunta sulla strategia di gestione degli hub Covid19 per l’inoculazione della terza dose di vaccino.

“Il super afflusso degli ultimi giorni alle prenotazioni non era prevedibile – sottolinea Icardi – Per evitare che ci siano cittadini piemontesi cui rischi di scadere il green pass e per garantire la terza dose a tutti i soggetti nel rispetto delle priorità e degli obblighi nazionali, abbiamo previsto l’attivazione di super hub in ogni Asl per un minimo di 500 vaccinazioni al giorno; un maggior coinvolgimento dei medici di medicina generale; il potenziamento della rete di farmacie che effettuano i vaccini; la riattivazione dei centri vaccinali delle strutture sanitarie e socio-assistenziali accreditate  e autorizzate; la riattivazione degli hub privati e aziendali e degli open day per target specifici”. Dal primo dicembre – conclude Icardi – sarà garantita la vaccinazione con accesso diretto a tutte le categorie di soggetti per cui è previsto obbligo vaccinale come da ultimo decreto del Ministero della salute (personale del comparto sanitario e socio-assistenziale, personale scolastico docente e non docente, forze dell’ordine, comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico); a coloro a cui scade green pass nell’arco delle 72 ore e a chi desidera ricevere la prima dose”.

“Non ha senso chiudere delle strutture per poi riaprirle – ha detto Grimaldi – penso agli hub presso Lavazza, Basic Net, Reale Mutua e Valentino, chiusi nonostante l’aumento esponenziale di prenotazioni per il vaccino. Il Decreto legge del 26 novembre ha aumentato la platea dei soggetti obbligati alla vaccinazione, ecco perché ora la Giunta parla di attivazione di hub potenziati in ogni Asl, presso la rete delle farmacie e riattivazione di hub privati e aziendali. Ma c’era bisogno di smantellare tutto ciò che avevamo per poi fare marcia indietro? Nessun Commissario Figliuolo – ha concluso –  ha il potere di mettere i lucchetti ai nostri hub, né di paventare sanzioni penali per mancata chiusura. Perché non facciamo mai valere la nostra autonomia?”

“Per l’ennesima volta – aggiunge il consigliere Rossi – i problemi che si stanno verificando in queste settimane vengono attribuiti a scelte del Governo o del Commissario Figliuolo, mentre per le soluzioni si rimanda ai direttori delle Asl o al Dirmei. Che ruolo gioca in tutto questo la politica? Il governo regionale ha firmato una delega in bianco ai tecnici rinunciando del tutto alla gestione politica dell’emergenza. Un atteggiamento inaccettabile. La somministrazione della dose booster – conclude il vicepresidente della Commissione Sanità – è un passaggio fondamentale nel percorso di contrasto alla diffusione del virus e per la salvaguardia del maggior numero di cittadini: non possiamo permetterci che la macchina operativa si inceppi proprio ora”.

Durante i question time è stata data risposta anche alle seguenti interrogazioni a risposta immediata di Daniele Valle (Pd) sui Servizi polimbulatorio ASL Rivoli; di Paolo Demarchi (Lega) sulla situazione variante di Demonte; di Silvio Magliano (moderati) sui gravi disservizi nel Trasporto di Studenti con Disabilità della Città di Torino e urgenza di intervento da parte della Regione nei confronti di 5T: si ritiene che questa Partecipata della Regione Piemonte e la sua governance siano adatte a gestire questo servizio?; di Raffaele Gallo (Pd) sul programma nazionale della qualità dell’abitare (PinQua): il progetto “RAC1” è confermato?; di Sarah Disabato (M5S) sull’attività del Consultorio familiare del distretto di Casale Monferrato.




Torino. Insediato il nuovo consiglio metropolitano

La porta del Sindaco metropolitano sarà sempre aperta per i Sindaci, gli amministratori locali e i cittadini dei diversi territori. La Città Metropolitana deve avere una funzione di cerniera tra i territori e sostenere le amministrazioni comunali nel rapporto con la Regione Piemonte. Vogliamo essere un’istituzione amica dei sindaci e dei cittadini, soprattutto quelli più lontani dal capoluogo”: sono alcuni dei concetti sottolineati dal Sindaco metropolitano Stefano Lo Russo nell’intervento che ha aperto la seduta di insediamento del nuovo Consiglio metropolitano nella sala “Elio Marchiaro” di piazza Castello.

Il Sindaco ha sottolineato che la ripartenza economica e sociale dell’intero Piemonte non può prescindere dalla ripartenza della Città di Torino e della Città metropolitana più estesa d’Italia.

Lo Russo ha parlato di sfide importanti da cogliere tutti insieme, Consiglieri metropolitani, amministratori e comunità locali, per aiutare un territorio laborioso, che in passato ha accolto molte persone in cerca di un luogo ove condurre un’esistenza dignitosa. Lo Russo ha anche parlato della necessità di rilanciare in maniera forte la dotazione infrastrutturale del territorio, sia essa viabile, ferroviaria o telematica, ma anche del rapporto da rafforzare con la vicina Francia, con la Liguria e con la Valle d’Aosta.

Grazie ai fondi del PNRR, ha sottolineato Lo Russo, si sta aprendo la stagione della ripartenza, in cui la Città Metropolitana avrà un ruolo importante. “Alla politica sono richieste competenza, chiarezza, collaborazione istituzionale e assunzione di responsabilità” ha rimarcato il Sindaco metropolitano, che ha fatto un appello alla collaborazione tra tutte le forze politiche, pienamente accolto nei loro interventi da Rosanna Schillaci, capogruppo della lista di centrosinistra “Città di città”, da Andrea Tragaioli della Lista Civica per il territorio di centrodestra e dal Consigliere Luca Salvai della lista “Obiettivi Comuni” del Movimento 5Stelle.

Per le Zone omogenee, è intervenuto il Sindaco di Pinasca, Roberto Rostagno, portavoce della Zona 5 Pinerolese che ha auspicato maggior attenzione per i Comuni rispetto al passato.

L’ASSEGNAZIONE DELLE DELEGHE AL VICESINDACO SUPPO E A CINQUE CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA

Al momento di comunicare l’assegnazione delle deleghe ad alcuni Consiglieri della maggioranza di centrosinistra il Sindaco Lo Russo ha spiegato di aver tenuto presenti tre criteri: quello politico relativo al peso del gruppo di centrosinistra scaturito dalla tornata elettorale del 19 dicembre, quello di un’equa rappresentanza territoriale e quello della parità di genere.

Il Sindaco metropolitano gestirà direttamente le deleghe ad affari istituzionali, affari legali e avvocatura, comunicazione e promozione, coordinamento del PNRR, relazioni e progetti europei ed internazionali e risorse umane.

Come Vicesindaco metropolitano con deleghe a lavori pubblici, gare e contratti, infrastrutture, sviluppo montano, patrimonio, partecipate, assistenza Enti locali, rapporti con il territorio e i cittadini è stato designato Jacopo Suppo, Sindaco di Condove, Comune con 4600 abitanti appartenente alla zona omogenea 6 Valli di Susa e Val Sangone.
A Sonia Cambursano, Sindaca di Strambino, Comune del Canavese con 6200 abitanti appartenente alla zona omogenea 9 Eporediese, sono andate le deleghe a sviluppo economico, attività produttive, turismo, pianificazione strategica.

A Caterina Greco, Consigliera comunale di Torino, le deleghe a bilancio, istruzione, sistema educativo, rete scolastica.

A Valentina Cera, Consigliera comunale di Nichelino, le deleghe a politiche giovanili, politiche sociali e di parità, tutela e promozione lingue madri, biblioteca storica.
A Pasquale Mazza, Sindaco di Castellamonte, Comune del Canavese con poco meno di 10.000 abitanti appartenente alla Zona omogenea 8 Canavese occidentale, sono andate le deleghe a pianificazione territoriale e difesa del suolo, trasporti, protezione civile.

A Gianfranco Guerrini, Sindaco di Vinovo, Comune di 15.000 abitanti appartenente alla Zona omogenea 3 Torino Sud, sono state assegnate le deleghe ad ambiente e vigilanza ambientale, risorse idriche e qualità dell’aria, tutela flora e fauna, parchi e aree protette, sistema informativo, provveditorato e affari generali.

Come capogruppo della lista di centrosinistra “Città di città” in Consiglio metropolitano è stata individuata Rossana Schillaci, capogruppo del PD al Comune di Venaria.




Superbonus edilizi: Cnvv e Ance contro i nuovi vincoli alla cessione del credito

Anziché poter consolidare la ripresa, il settore edile, che ha puntato in modo massiccio sulle agevolazioni fiscali per ristrutturazioni e interventi di riqualificazione energetica e sismica, rischia la paralisi.

La denuncia arriva da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) e Ance Novara Vercelli (l’associazione dei costruttori edili che ne fa parte), in seguito all’inserimento nel “Decreto Sostegni Ter” di una clausola che dal prossimo 7 febbraio impedisce la cessione multipla dei crediti d’imposta, bloccando di fatto tutte le nuove richieste e impattando sul perfezionamento di quelle in itinere.

Luigi Falabrino

«I nuovi vincoli alla cessione dei crediti per gli interventi derivanti dai bonus edilizi – spiegano il presidente di Cnvv, Gianni Filippa, e il presidente di Ance Novara Vercelli, Luigi Falabrino – avranno un impatto pesantissimo sui lavori in corso, con il rischio di creare migliaia di contenziosi e di bloccare interventi già avviati, con gravi ripercussioni per famiglie e imprese.

Chiediamo al mondo politico di intervenire per correggere al più presto questa stortura che rischia di mettere a repentaglio la ripresa di un settore che, pur in presenza di commesse significative, deve già far fronte all’aumento dei costi energetici e delle materie prime. Per contrastare le frodi serve un sistema di qualificazione obbligatorio per chi utilizza gli incentivi statali, ma non si possono bloccare i fondi indistintamente, penalizzando le imprese più corrette e le famiglie meno abbienti, che rischiano di dover anticipare parte delle spese.

E, soprattutto, non si cambiano le regole quando si sta già giocando… Questa non è la prima modifica al funzionamento dei bonus edilizi: ogni mese ci troviamo di fronte a cambiamenti normativi che generano confusione tra gli operatori. L’incertezza, anche con provvedimenti retroattivi, mette in difficoltà le aziende e non è accettabile in un Paese normale».

 




La Città metropolitana di Torino fotografa il divario di genere fra i suoi dipendenti

La Città metropolitana di Torino aveva, alla fine del 2020, 789 dipendenti, di cui 426 di sesso maschile e 363 di sesso femminile. Su 15 dirigenti, 6 erano di sesso femminile, ma nelle categorie D e C, che includono i funzionari, le donne erano più numerose (categoria D 144 uomini, 149 donne, categoria C 107 uomini, 185 donne). E anche con un livello più elevato di istruzione: le donne laureate erano il 18% contro il 12% dei dipendenti di sesso maschile. Il divario fra i due sessi, dal punto di vista del lavoro nell’Ente di area vasta, insomma, risultava abbastanza contenuto (e lo è ancora, nonostante i mutamenti nell’organico avvenuti nel 2021, che non inficiano però il quadro generale). Ma come nel resto d’Italia, sulle donne pesa decisamente di più la conciliazione delle esigenze familiari sulla vita lavorativa e quindi fanno un ricorso più elevato alle opportunità a disposizione: permessi, part time, aspettativa, vicinanza al luogo di lavoro.

È quanto emerge da un’indagine interna avviata dalla Direzione Istruzione e sviluppo sociale della Città metropolitana di Torino e sviluppata grazie al lavoro di una tirocinante, Anna Maria Berloco Scalera del corso di laurea magistrale Politiche e servizio sociale, per capire chi sono le lavoratrici della Città metropolitana, quali ruoli ricoprono, quali sono stati i loro percorsi scolastici e di carriera: i risultati sono stati presentati in occasione della Giornata internazionale della donna, lunedì 7 marzo nella sede di corso Inghilterra e on line: come ogni anno, un’occasione di incontro con le dipendenti e i dipendenti dell’ente .

La ricerca ha cercato di raffigurare le funzioni ricoperte dalle donne nelle diverse Direzioni e all’interno delle Società partecipate, raccogliendo storie, esperienze e riflessioni delle lavoratrici che, con impegno e creatività, sono riuscite a trovare un equilibrio tra differenti ruoli e conciliare la cura della famiglia con la propria realizzazione professionale.

“Questo è il primo degli incontri della rassegna che abbiamo chiamato Women@work“ ha spiegato la consigliera delegata metropoliattana alle politiche sociali e di parità Valentina Cera “che proseguirà con altri appuntamenti, perché l’attenzione alle tematiche di parità deve essere una costante. Oggi c’è una direttiva europea che impone alle pubbliche amministrazioni di porre rimedio al gender gap per poter accedere ai finanziamenti dei fondi europei. Anche se la situazione è migliorata, le donne sono più istruite e hanno più opportunità, esiste sempre quell’invisibile tetto di cristallo che le fa arrivare sempre un po’ sotto agli uomini”.

Un “tetto” che si ripresenta in svariate situazioni, dai convegni- come hanno sottolineato la consigliera delegata alle attività produttive Sonia Cambursano e la consigliera di Parità della Città metropolitana Michela Quagliano – così come nello smartworking – a cui ha dedicato una relazione dal titolo “L’equilibrio tra lavoro e vita privata nel post pandemia” di Sonia Bertolini, professoressa associata in Sociologia del Lavoro presso il Dipartimento cultura politica e società dell’Università degli studi di Torino: per molte donne il lavoro agile rappresenta un’opportunità per conciliare meglio vita privata e lavoro ma spesso anche una dimensione “porosa” in cui le due dimensioni si confondono e sovrappongono e che si rivela particolarmente stressante.




Occupazione e sviluppi sociali in Europa, divario retributivo di genere tra i giovani

In occasione dell’Anno europeo dei giovani 2022 la Commissione ha pubblicato oggi l’ultima edizione della rassegna trimestrale sull’occupazione e gli sviluppi sociali in Europa che include un approfondimento tematico specifico sul divario retributivo di genere tra i giovani lavoratori.

Queste rassegne trimestrali danno una panoramica dei recenti sviluppi sociali e del mercato del lavoro nell’UE, con analisi tematiche specifiche.

Dall’ultima edizione emerge che sul mercato del lavoro dell’UE le giovani donne (di età compresa tra i 25 e i 29 anni) subiscono a inizio carriera un divario retributivo di genere non corretto del 7,2 %, percentuale pari a circa la metà del divario retributivo di tutti i lavoratori, il che indica ancora maggiori disparità retributive tra i lavoratori più anziani. D’altro canto la rassegna rileva anche che le differenze retributive tra giovani lavoratori e lavoratrici sono difficili da spiegare sulla base dei dati disponibili e che la situazione varia molto da paese a paese.

Vi sono poi differenze nelle caratteristiche dei lavoratori che determinano importanti divari retributivi, pur operando in direzioni diverse: i giovani lavoratori tendono a guadagnare di più perché lavorano in attività economiche più remunerate ma le giovani lavoratrici tendono a percepire salari più alti in quanto più istruite.

L’eliminazione del divario retributivo di genere è indicata come priorità nella strategia per la parità di genere 2020-2025 della Commissione. Sempre in questo senso la Commissione ha presentato una proposta di direttiva sulla parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro attraverso la trasparenza delle retribuzioni e meccanismi esecutivi.

La proposta è attualmente oggetto di discussione al Parlamento europeo e al Consiglio.

 

 




Confagricoltura Piemonte sulla peste suina:  “Che cosa stiamo ancora aspettando?”

La peste suina è arrivata negli allevamenti. Nel Lazio sono stati scoperti due maiali infetti: è il primo caso di infezione in Italia che colpisce i suini domestici. “Non riusciamo a  comprendere che cosa si stia ancora aspettando – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – perché stiamo perdendo tempo prezioso, con provvedimenti a rilento, senza che venga attuata nessuna azione di depopolamento nelle aree infette, mentre al di fuori di queste l’abbattimento dei cinghiali, rispetto agli anni precedenti, è pressoché inesistente”.

Nella Repubblica Ceca, ricorda Confagricoltura Piemonte, la peste suina africana è stata eradicata in poco più di un anno e mezzo dal ritrovamento del primo cinghiale infetto; dopo tre mesi dall’inizio dell’emergenza sono stati avviati gli abbattimenti dei cinghiali con l’impiego di cacciatori e tiratori scelti delle forze dell’ordine. “Da noi – afferma Enrico Allasia – sono passati cinque mesi senza che siano adottate misure significative di contenimento della popolazione di cinghiale e la posa delle recinzioni, considerate propedeutiche per l’avvio degli abbattimenti, sono appena iniziate”.

Confagricoltura, che la settimana scorsa ha chiesto ai capigruppo a Palazzo Lascaris di promuovere la convocazione di un consiglio regionale aperto sulla peste suina, evidenzia come il Piemonte sia già oggi fortemente penalizzato dal mercato, soprattutto da quello internazionale, che preferisce evitare di acquistare prodotti suinicoli del territorio.

In Piemonte si allevano 1,4 milioni di capi suini e il comparto rappresenta poco meno del 9% del totale nazionale. “Il valore della filiera suinicola piemontese – dichiara Enrico Allasia – partendo dagli allevamenti e arrivando ai prodotti finiti, quali prosciutti, salumi e insaccati, supera i 700 milioni di euro, un patrimonio che corre il rischio di essere azzerato. Per questo chiediamo ancora una volta alle istituzioni di intervenire con urgenza avviando tutte le misure necessarie per arginare la diffusione del contagio, perché non ci sono più ragioni per temporeggiare e sperando che non sia troppo tardi”.

 

 

 

 




Confindustria nella Santa Sede alla presenza del Papa, Marsiaj: doveroso assumere un impegno verso il futuro dei nostri giovani

Ho avuto il privilegio e l’onore di ascoltare questa mattina l’intervento del Santo Padre, che, nel corso della Assemblea Pubblica di Confindustria, ha stimolato tutti con parole di profonda riflessione: come imprenditori siamo chiamati a fare ogni sforzo possibile per generare lavoro, occupazione e crescita, che si confermano la sola strada possibile per risollevare e spingere il nostro Paese.

Le crisi e le sfide che la nostra economia si trova ad affrontare si inseriscono in un contesto di dimensioni globali, dai costi dell’energia schizzati alle stelle a un livello di inflazione ormai insostenibile per imprese e famiglie, aggravati da un conflitto che preoccupa e angoscia ogni giorno di più per il numero di vittime e di persone coinvolte.

Ritengo sia doveroso assumere un impegno verso il futuro dei nostri giovani – che rappresentano le famiglie e i cittadini di domani – e che, come giustamente evidenziato dal presidente Bonomi, ci chiedono di lottare con energia nella realizzazione di “un Paese unito, che non si arrende mai”.




Iniziative di sviluppo del territorio: la CCIAA Torino finanzia per 1,5 milioni di euro

Si apre oggi lunedì 14 novembre 2022 il bando da 1,5 milioni di euro proposto dalla Camera di commercio di Torino per la realizzazione di iniziative di promozione del territorio.

 

I beneficiari possono essere enti no profit quali associazioni, fondazioni, comitati, enti pubblici, università, centri di ricerca pubblici, consorzi e società consortili a prevalente partecipazione pubblica o agenzie formative.

 

Apriamo oggi il nuovo bando contributi per finanziare le iniziative che si realizzeranno nel corso del 2023: invitiamo dunque a presentarci progettualità che abbiano concrete ricadute sul territorio e che siano di stimolo per il sistema economico – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino –. Confermiamo il nostro cospicuo investimento, pari a 1,5 milioni di euro, certi di contribuire in questo modo alla realizzazione di progetti molto variegati per tipologia di attività, che impatteranno sui più diversi settori del territorio locale”.

 

Le iniziative proposte dovranno riguardare la promozione del territorio e favorire l’attrazione, la qualificazione e il potenziamento del sistema economico provinciale. Tra i requisiti richiesti ci sono, infatti, l’incidenza diretta e duratura sul territorio, l’innovazione, la novità del progetto, l’intersettorialità, l’interdisciplinarità, la sperimentazione, l’inclusione di collaborazioni con enti pubblici e soggetti operanti in altri territori, l’incremento e lo sviluppo del patrimonio di competenze, la capacità di creare partnership, la valorizzazione dell’immagine del territorio, la promozione dell’imprenditorialità anche su mercati internazionali.

 

Per avviare la procedura di domanda di contributo è stato attivato un servizio online dedicato, in cui è possibile iscriversi e accedere così ad una procedura che guiderà l’utente nella compilazione e nell’invio del modulo.

 

Le domande dovranno pervenire all’ente camerale entro mercoledì 30 novembre 2022.